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METODI NATURALI
Funzionano nel 98% dei casi (più del profilattico), ma nessuno ce lo dice!
di Giacomo Samek Lodovici

Amare vuol dire rispettare i bisogni dell’altro.
 
In prima linea contro questi metodi, completamente gratuiti, ci sono ovviamente le case farmaceutiche, che incassano grandi cifre vendendo contraccettivi. Ma così pensa anche la maggior parte delle persone che ne ha sentito parlare (tuttavia sono molti anche coloro che nemmeno ne sono a conoscenza). Sono di tutt’altro avviso le 50 (solo per limiti di spazio, ma avrebbero potuto essere molte di più) coppie le cui testimonianze sono raccolte nel recente bel libro di A. Cosentino, Testimoni di speranza (Cantagalli, 2008). Questi metodi (informazioni su www.confederazionemetodinaturali.it) di regolazione della fertilità (diversi dal metodo Ogino-Knaus) hanno un tasso di successo del 98% (dati forniti da studi scientifici, p. 215) nell’evitare la gravidanza senza ricorrere alla contraccezione, la cui efficacia è significativamente più bassa (cfr. il sito citato, alla voce 'informazioni sulla contraccezione').
Per esempio, in Cina (p. 35), questi metodi, dove sono stati insegnati, hanno riscontrato un tasso di successo del 99% e, conseguentemente, il numero degli aborti si è ridotto di sette volte. Inoltre, attraverso questi metodi, molte coppie, addolorate perché non riuscivano ad avere figli, hanno coronato il sogno di avere un bambino, senza ricorrere o dopo aver (inutilmente) ricorso a quella fabbricazione di uomini che è la fecondazione artificiale (che degrada l’uomo a cosa da produrre), senza o dopo essersi (inutilmente) sottoposte a pratiche umilianti e talvolta molto pericolose per le donne, come la stimolazione ovarica, ecc. Queste coppie hanno anche scoperto come conoscere i ritmi biologici femminili, e come è possibile alle donne controllare, almeno in parte, gli stati d’animo e l’ansia legata all’andamento ormonale, ed accettare se stesse con più serenità. I mariti raccontano di aver imparato come e quando il ciclo mestruale influisce sull’umore delle mogli e perciò a rispettare i loro tempi, trasformando le attese in occasioni di crescita e conoscenza reciproca: «Ho notato – dice Pietro – che l’uso sistematico del metodo ha favorito la nostra crescita a livello di coppia per quanto riguarda la comunicazione e la comprensione reciproca». Una coppia spiega: «La sessualità è diventata per noi luogo di accoglienza, di rispetto e di gioia e non luogo di sfida in cui uno deve dimostrare all’altro quanto è bravo, [durante] una prova che ti fa sentire sempre 'sotto esame'». Un’altra coppia spiega che la diminuzione dei rapporti sessuali inizialmente è stata faticosa, ma ciò ha fatto comprendere che «avevamo bisogno di costruire, perché l’amore non è il sesso e il sesso spesso ci assorbiva al punto da non permetterci di costruire».
  Insomma, molte coppie hanno testimoniato la pienezza o il senso ritrovato dell’unione sessuale, «tanto da far sospettare che alla base di tante storie di amore finito… ci sia il 'tarlo' della contraccezione, un 'mezzo amore', troppo spesso utilitaristico e ingannevole» (p. 179).

 
Fonte: Avvenire, 21/11/08