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LULA, PRESIDENTE DEL BRASILE, VUOL FAR CREDERE CHE LA SUA CANDIDATA SIA CONTRO L'ABORTO PER FARLE VINCERE LE ELEZIONI
Ma l’arcivescovo di Paraiba denuncia la subdola strategia del Partito dei Lavoratori per instaurare in Brasile la cultura della morte
da Corrispondenza Romana

Mentre si avvicina il secondo turno delle elezioni per eleggere il nuovo presidente del Brasile (cfr. CR n. 61, 9 ottobre 2010), l’arcivescovo di Paraíba, monsignor Aldo Pagotto, ha denunciato la campagna di «disinformazione e di manipolazione delle coscienze», con la quale il Partito dei Lavoratori ha tentato di convincere gli elettori di un presunto cambiamento di atteggiamento verso l'aborto istituzionale allo scopo di accaparrarsi i voti degli elettori pro-vita nel secondo turno di votazione a favore della candidata presidenziale del governo, Dilma Rousseff.
In un video diffuso il 12 ottobre, il presule ha spiegato che le azioni del PT (Partido dos Trabalhadores, partito dei lavoratori) contraddicono il suo presunto cambiamento di posizione contro questa pratica anti vita e ha aggiunto che il gruppo politico usa sistematicamente la menzogna per indurre in errore gli elettori circa i suoi progetti reali per il paese.
«Quando la democrazia si trasforma in questo tipo di demagogia, per ottenere voti, è la dittatura che si profila», ha detto l'Arcivescovo, e ha avvertito che la posizione del PT pro-aborto non è basata su “voci” come sostenuto dal Presidente Lula.
Elogiando l'atteggiamento dei vescovi di San Paolo che nel loro “Appello ai brasiliani e alle brasiliane” hanno denunciato le manovre del PT per promuovere l'aborto, Mons. Pagotto ha affermato la necessità per ogni prelato brasiliano di far sentire la sua voce. «Siamo di fronte a un partito che è istituzionalmente compromesso con l’installazione della cultura della morte nel nostro Paese, (...) che impedisce ai suoi membri a seguire la propria coscienza, che utilizza sistematicamente lo stratagemma per ingannare gli elettori circa i loro reali progetti per la nazione», ha avvertito.
L'arcivescovo ha quindi ricordato che dagli anni ‘90, la cultura della morte in Brasile è stata sistematicamente introdotta dai massicci finanziamenti delle grandi fondazioni internazionali che trovano nel PT il suo principale alleato. «Fin dal suo arrivo al potere, il Partito dei Lavoratori ha assunto come progetto di governo la piena legalizzazione dell'aborto in Brasile» ha aggiunto. «Nel corso degli anni questo è stato ripetuto molte volte. E ciò dovrebbe far giustamente concludere che questo atteggiamento pro-aborto da parte del PT non è un equivoco, non è il frutto di una codardia, né un vizio, o un errore di percorso, ma una vera e propria strategia per implementare la cultura della morte in Brasile» (www.lucisullest.it, 19 ottobre 2010).

 
Fonte: Corrispondenza Romana, 23/10/2010