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TV: PESSIMA FICTION SU CARAVAGGIO
Domenica 17 e Lunedì 18 febbraio su Rai Uno. Osservatore Romano critica Caravaggio tv
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 Per il giornale della Santa Sede «la fiction sul pittore è di debole qualità artistica, e per cercare facile audience finisce per cadere in troppi luoghi comuni non storici»
 «Pochi luoghi reali, troppi luoghi comuni». L’Osservatore Romano sintetizza in questo titolo il suo giudizio negativo sulla fiction dedicata a Caravaggio che sarà trasmessa da Rai Uno. «Sono i modi di pensare a un’utile biografia televisiva, pur così complessa come quella di Michelangelo Merisi, a essere problematici – scrive il giornale –. Soprattutto per la debole qualità artistica e la non chiara funzione educativa che aprono un vulnus in ugual misura dovuto alla macchina dell’audience o, ancor peggio, alla schiavitù dell’effetto». Il giornale vaticano dichiaratamente si astiene «dal commentare il rigore storico e ambientale » della fiction, e si sofferma invece sulla «abusata metafora della morte nera su cavallo nero che affligge i momenti più disperati del Caravaggio bambino e adulto, facile trait-d’union narrativo per collegare inizio e fine, nascita e morte, focalizzando su questi opposti l’esistenza e l’esperienza del pittore». Secondo l’Osservatore, «non è certo per metafora, quanto per assecondare un luogo comune, che si intasano ancora una volta le strade e le piazze romane di prostitute, giocolieri e mangiafuoco, fruttivendole e qualche soldato oltre all’immancabile drappello di straccioni che incarnano la tipologia del pellegrino in voluto contrasto con la ricchezza del clero dell’epoca, tentato appunto dalle nudità, dal piacere e dal denaro». Di una tale ammucchiata, fanno le spese nello sceneggiato Rai, conclude il critico vaticano, tanto il cardinale Francesco Maria Del Monte, protettore ed estimatore, quanto le donne e i modelli, i rivali e gli amici di Caravaggio.