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IL TEXAS SI RIBELLA AL PREGIUDIZIO ANTI-CRISTIANO E PRO-ISLAMICO PRESENTE NEI LIBRI DI SCUOLA
Diffidati gli editori dei libri di testo di tutto il Paese che riportano mezze verità, disinformazione selettiva e falsi stereotipi editoriali
da Corrispondenza Romana

La Sovrintendenza degli studi del Texas, con un voto di 7-6, ha adottato una risoluzione che diffida gli editori dal pubblicare testi di storia che rechino un pregiudizio anti-cristiano e pro-islamico.
La risoluzione precisa che «i libri di testo di tutto il Paese riportano mezze verità, disinformazione selettiva e falsi stereotipi editoriali, pro-islamici/anti-cristiani» ed elenca pagine di esempi specifici. Indica anche una serie di aggettivi che sminuiscono i cristiani mentre i musulmani sono descritti in termini favorevoli quando non superlativi: i crociati sono chiamati aggressori, «violenti» e «invasori» mentre la conquista musulmana di terre cristiane è segnalata come «migrazioni» effettuate da «costruttori di imperi».
Altri reclami citati dalla risoluzione riguardano lo spazio sproporzionato dedicato ai principi di fede, alle pratiche e alle scritture sacre dell’Islam: in genere all’Islam si dedica il doppio dello spazio riservato al cristianesimo e alle altre religioni del mondo. Uno dei testi citati afferma che l’Islam «portò ricchezze inenarrabili a migliaia di persone e una vita migliore a milioni di persone», mentre «a causa dello zelo religioso [cristiano europeo]… molte persone morirono e molte civiltà furono distrutte». Lo stesso libro paragona «l’attenzione musulmana alla pulizia» con quella degli svedesi in Russia che erano «le creature più zozze di Dio». La risoluzione del Texas critica anche «le defezioni edulcorate della jihad che evitano di menzionare l’intolleranza religiosa e la violenza contro i non-musulmani da parte dei terroristi musulmani».
L’analisi scritta ha dovuto limitarsi a libri sostituiti con altri fin dal 2003, perché le regole della Sovrintendenza vietano risoluzioni su libri di testo attualmente in uso, ma nella discussione erano emerse le stesse critiche anche a testi tuttora in uso. Prima del voto i critici hanno protestato dicendo che nessuno dei 15 consiglieri aveva sottoposto a studiosi esterni le accuse di pregiudizio, in particolare riguardo alle Crociate.
La consigliera Cynthia Dunbar, tuttavia, ha fornito una risposta sotto forma di una lunga lista di professori e storici accreditati che affermano che le Crociate furono un tentativo di fermare la diffusione rapida e violenta dell’Islam. Inoltre ha citato un rapporto dell’American Textbook Council del 2008, la cui conclusione era che i libri di testo americani riportano in genere una visione dell’islam che «travisa e sue fondamenta e le sfide alla sicurezza internazionale» (“Education Week”, 24 settembre 2010).

 
Fonte: Corrispondenza Romana, 27/11/2010