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UN NATALE CON I FIOCCHI... PENSANDO ALLA NOSTRA MORTE
Riflessioni controcorrente: quando si cerca il LAVORO FISSO e si costruiscono invece MATRIMONI PRECARI, poi la contraddizione scoppia a Natale
di Giano Colli

Il 25 dicembre è il compleanno della persona più famosa del mondo: Gesù. In questo giorno così importante, pensiamo ai nostri anziani. Magari sono lì che aspettano pazienti. Aspettano una nostra telefonata, una nostra visita. Aspettano il giorno che Dio li farà viaggiare verso l'aldilà...
Oddio! Ho detto una cosa brutta?! Ho parlato di morte il giorno di Natale?! Ma è la verità: forse non tutti troveremo un lavoro fisso, forse non tutti ci sposeremo, forse non tutti vinceremo al SuperEnalotto... ma con certezza tutti moriremo, tutti passeremo attraverso la morte e andremo alla vita eterna.
Perché nel giorno che nasce Gesù, parlare della nostra morte? Perché questa verità è talmente importante che non può non condizionare la nostra vita su questo mondo.
Ma andiamo avanti con la riflessione sul Natale e dopo aver pensato agli anziani, pensiamo agli sposi. Che bello quelli che sono ancora insieme dopo diversi anni di matrimonio! Eh sì, perché oggi, nel 2010, c’è una strana abitudine: tutti si battono anima e corpo per conquistare la garanzia di avere un lavoro fisso... ma poi cercano un matrimonio precario, di quelli che durano pochi mesi o al massimo qualche anno e poi ognuno per la sua strada! Invece ci sono ancora dei genitori che magari il lavoro l’hanno cambiato, ma il matrimonio no e sono ancora insieme e permettono ancora ai loro figli di vivere il Natale tutti insieme... e non alcuni a casa della mamma e del suo nuovo compagno, mentre altri dal babbo e la sua nuova compagna, con al seguito magari altri figli, fratelli di babbo ma non di mamma... e insomma... tutto il caos che ne consegue!
Certo, marito e moglie litigano spesso... a volte quotidianamente... per tutti i motivi più futili che riescono a trovare... del resto lo sanno tutti che l'amore non è bello se non è litigarello! Spesso si dicono che è l’ora di farla finita e che ognuno se ne deve andare per la propria strada. E invece poi condividono una vita insieme... finché morte non li separi.
Ed eccoci di nuovo al punto di partenza, con la morte fra i piedi. Il fatto è che se stessimo per partire per un viaggio di 20 anni per il Giappone, forse avremmo parecchio piacere che qualcuno ce lo dicesse, in anticipo, così da poterci preparare adeguatamente. Prepareremmo le valigie, magari studieremmo un po’ di lingua giapponese, saluteremmo gli amici e i parenti dicendo loro che ci rivedremo fra 20 anni... E allora è bene ricordare che ci dobbiamo preparare adeguatamente per un viaggio che non durerà solo 20 anni, ma tutta l’eternità e il punto cruciale è che la destinazione di questo viaggio la decidiamo noi, con il modo con cui viviamo questa vita. Potremo volare verso la gioia del Paradiso o scendere improrogabilmente verso l’Inferno, dove troveremo solo dolore e solitudine. E anche se non sappiamo né l’ora né il giorno di quando sarà la nostra partenza... sappiamo con certezza che partiremo tutti!
È una cosa seria, proprio una grande responsabilità, ma abbiamo un grande compagno di viaggio: è Gesù del quale, dopo 2000 anni, festeggiamo ancora la nascita, nonostante sia morto. Sappiamo bene che non si festeggia più il compleanno di chi non è più con noi, ma di Gesù sì per il semplice fatto che è risorto e quindi è ancora vivo oggi e starà con noi tutti i giorni fino alla fine del mondo.
Se uno qualunque di voi che state leggendo credete che mi stia sbagliando su questa idea di morte e di eternità, se qualcuno pensa che la vita ha un significato diverso da quello che vi sto dicendo... per favore, mi avverta subito, perché potrei rischiare di buttar via la mia vita in credenze fasulle.
Ma se invece ho ragione io, allora facciamo di tutto, figli e genitori insieme, nonni e nipoti, fratelli e cugini, perché in ogni famiglia il Signore porti tanta fede da tenerci sempre sulla strada giusta. E aiutiamoci a percorrere l’unica strada che ci porta davvero a quella felicità che tutti cerchiamo: Gesù e la sua Santa Chiesa. E troviamo un sacerdote a noi vicino che nella fede ci faccia da "padre" e ci aiuti a seguire Dio, l’unico che può rendere bella e felice la nostra vita su questa terra, l’unico che può prepararci al trapasso nell’aldilà, l’unico che può salvare le nostre anime.
Buon Natale!

DOSSIER "NATALE"
Le verità dimenticate sulla nascita di Gesù

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Fonte: Redazione di BastaBugie, 25 dicembre 2010