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COME E' NATA E COME SI E' DIFFUSA LA PORNOGRAFIA
Da una parte il rapporto Kinsey abolisce le categorie normalità-anormalità, dall'altra Playboy, Penthhouse e l'industria del porno lo rendono un fenomeno di massa con il risultato di una diffusione inimmaginabile della violenza e delle perversioni sessuali
di Corrado Gnerre

Ai nostri tempi è in atto un attacco di tipo sessualista. Un attacco che possiamo anche definire di riduzione pansessualista dell'esistenza umana.
La distruzione dell'uomo ha implicato e implica anche l'applicazione totale e di massa della cosiddetta "rivoluzione sessuale". Infatti nel e per l'abbassamento dell'uomo a bestia può essere funzionale non solo il riduzionismo biologico ma anche la riduzione dell'esistere dell'uomo a pulsione orgonica.

LA DIFFUSIONE DELLA PORNOGRAFIA NEGLI ANNI '60
Procediamo con ordine e vediamo adesso come si è arrivati a questo. Si tratta della questione del pansessualismo.
Prima di tutto va detto che il pansessualismo si è servito della pornografia e questa è penetrata ovunque avvalendosi dei mezzi che sono a disposizione di tutti. La pornografia negli ultimi tempi è diventata un fenomeno di massa, fatto unico nella storia... e, proprio perché unico, significativo.
Storicamente la pornografia (dal greco pòrné "meretrice" e graphia "descrizione") è nata con la fotografia, ma è rimasta in una sorta di semi-clandestinità fino agli anni '60 che sappiamo essere stati gli anni cruciali di radicale cambiamento dei costumi.
La sua legalizzazione e la sua rapida diffusione si devono ad un italiano, Alberto Ferro (nato ad Algeri nel 1936 perché figlio di un diplomatico); si fece poi chiamare Lasse Braun e con questo nome è conosciuto. E' un regista-scrittore definito il "padre della pornografia moderna" e il "re del porno". Nel 1961, Braun iniziò ad interessarsi della cosiddetta "rivoluzione sessuale" fino a divenirne uno dei più convinti sostenitori. In Italia studiò Giurisprudenza e produsse una tesi di laurea sui danni sociali che provocherebbe la condanna della pornografia. La tesi aveva come titolo: La censura giudiziaria nel mondo occidentale. La tesi ovviamente venne censurata. A quei tempi la pornografia era severamente proibita non solo in Italia ma anche in molti altri Stati occidentali: perfino in Svezia, Danimarca, Olanda, Germania (Paesi che poi si apriranno ben presto ad essa), Canada, Stati Uniti, ecc... Torniamo a Braun. Egli, figlio di un diplomatico, era abbastanza ricco e possedeva una mercedes intestata al consolato dove lavorava il padre. Pertanto poteva viaggiare molto godendo anche di appoggi importanti. Nessun doganiere dell'epoca avrebbe controllato i suoi bagagli. E così divenne una sorta di "missionario del porno". Dal 1962 al 1967 girò più volte l'Europa e l'America con valigie piene di film in super 8, di romanzi e fumetti porno. Per capire quanto influente sia stato il personaggio, raccontiamo questo fatto: nel 1965 un suo avvocato di Copenhagen, al quale aveva confidato propositi rivoluzionari, lo mise in contatto con un giovane deputato socialdemocratico. Costui fece tradurre in danese la tesi di laurea censurata in Italia. La Danimarca fu il primo Paese al mondo a legalizzare la pornografia. Anche se la legalizzazione riguardò dapprima gli scritti pornografici e non le immagini. Ma un passo importante era stato fatto. Successivamente Braun fondò a Stoccolma una società cinematografica produttrice (l'AB Beta) di film porno e si diede anche alla vendita per corrispondenza.

IL RAPPORTO KINSEY ABOLISCE LE CATEGORIE NORMALITÀ-ANORMALITÀ
Un altro elemento importante per l'avanzata del pansessualismo è stato il cosiddetto Rapporto Kinsey, pubblicato nel 1948 e nel 1953. Ricerca finanziata dalla Fondazione Rockefeller. Il biologo Alfred Kinsey (1894-1956) applicò a 1200 esseri umani le tecniche che aveva usato nello studio di più di due milioni di insetti. Dai dati collezionati, egli rilevò con soddisfazione che nel comportamento sessuale non esisterebbero categorie come "normalità" e "anormalità" o come "giusto" e "sbagliato". Egli scrisse nel suo Il comportamento sessuale del maschio umano: "Il mondo non è diviso in pecore e capre. Non tutte le cose sono bianche o nere. E' fondamentale nella tassonomia che la natura raramente ha a che fare con categorie discrete. Soltanto la mente umana inventa categorie e cerca di forzare i fatti in gabbie distinte. Il mondo vivente è un continuum in ogni suo aspetto. Prima apprenderemo questo a proposito del comportamento sessuale umano, prima arriveremo ad una profonda comprensione della realtà del sesso." La validità delle prove di Kinsey fu contestata appena apparve il primo volume. Gli interpellati non erano un campione casuale della popolazione, ma dei volontari. Dunque, era fin troppo evidente che i risultati fossero influenzati dalle convinzioni delle persone che si erano rese disponibili per stilare il rapporto. Ma fu fatta un'opera di disinformazione. Malgrado l'inadeguatezza dei metodi impiegati da Kinsey, le rivelazioni del suo rapporto vennero prontamente trattate come fatti e furono usate dai media, dalle minoranze sessuali e dalla cultura libertaria.

HOLLYWOOD
Fin dagli anni '60 Hollywood è rimasta relativamente fedele al codice deontologico che aveva presieduto alla sua fondazione nel 1930, il famoso Codice Hays, secondo cui "non verrà prodotta nessuna scena che abbassi lo standard morale dello spettatore." Nel 1947, il regista Frank Capra (1897-1991) dichiarò: "Il cinema deve essere un'espressione positiva in cui soffia la speranza, la giustizia, l'amore e il perdono. E' un dovere dei produttori e dei registi esaltare le qualità umane e il trionfo dell'individuo nelle avversità." Ma poi seguì un radicale cambiamento. Nel 1972, il film Arancia Meccanica, del regista Stanley Kubrick (1928-1999), venne ritirato dalle sale cinematografiche a causa di un'ondata di violenza per l'emulazione che suscitava in alcuni. Poi, a poco a poco, sono cadute tutte le barriere della censura: l'adulterio, l'immoralità e la violenza sono sempre più presenti nei film.  
Negli anni Settanta, negli Stati Uniti, un rapporto della Commission on Photography and Obscenity ("Commissione sulla Pornografia e sull'Oscenità") aveva concluso non solo che la pornografia non sarebbe pericolosa, ma che avrebbe anche un ruolo positivo, come sfogo alle fantasticherie dell'aggressività sessuale. "Essa può decolpevolizzare la sessualità - diceva il Rapporto - e svolgere un ruolo educativo."
Bisogna notare che negli anni '70 la pornografia si limitava al cosiddetto softcore, che rappresentava soprattutto dei nudi di donna, e non dei veri e propri atti sessuali. Sul mercato l'hardcore era ancora difficilmente reperibile. Tuttavia, grazie a questo compiacente Rapporto, a partire dagli anni '70 negli Stati Uniti ci fu una vera esplosione dell'oscenità. Alcune cifre per capire: nel 1983 si contavano già un'ottantina di riviste del genere di Playboy o di Penthhouse; i punti di vendita per le pubblicazioni oscene erano circa 18.000; i teatri per adulti erano all'incirca 800 e dodici erano le catene televisive pornografiche. Quale fu l'esito, negli Stati Uniti, di questa massificazione della pornografia? Il primo risultato fu una rapidissimo aumento delle perversioni sessuali.

LA PORNOGRAFIA È UNA VERA E PROPRIA DROGA
Il pansessualismo si serve della pornografia perché questa è una vera e propria droga. Lo dimostrano numerosi studi. Il dottor René Salinger, neuropsichiatra, così ha spiegato l'influenza della pornografia: "Su alcune personalità fragili, la violenza e la pornografia possono servire da modelli di comportamento (...), poiché il potere dell'immagine viene a sostituirsi al pensiero (...). In tutto ciò che è strettamente visivo, non si devono immaginare le cose: esse scivolano in noi per funzionare come modello."
Il pansessualismo si serve della pornografia perché questa destabilizza il rapporto naturale dell'uomo con la sua sessualità. Quest'ultima finisce per diventare fine a se stessa, come la droga. La pornografia fagocita lentamente il consumatore nella spirale della dipendenza. La pornografia crea nuovi bisogni, nuove curiosità e ciò facendo incita i suoi adepti ad abbandonare una sessualità normale.

LA PORNOGRAFIA FACILITA LA CRIMINALITÀ SESSUALE E LE PIÙ FEROCI DEPRAVAZIONI
Il pansessualismo si serve della pornografia perché questa facilita lo sviluppo della criminalità sessuale e delle più feroci depravazioni. Ted Bundy (1946-1989) fu giustiziato sulla sedia elettrica a Starks, in Florida, il 24 gennaio 1989. Stuprò e assassinò ben 28 giovani donne. Prima di morire volle rilasciare questa dichiarazione in un'intervista filmata: "Ciò è avvenuto a tappe, gradatamente. Dapprima sono divenuto un ardente appassionato della pornografia e l'ho considerata come un tipo di inclinazione; volevo vedere materiale di tipo sempre più violento, più esplicito e più descrittivo. Come per la droga, si conserva un'eccitazione insaziabile finché si raggiunge un punto in cui si supera l'ostacolo quando si chiede se il fatto di passare all'atto in quel momento vi darà qualcosa di più che leggere a guardarlo solamente compiere. (...). Tutti i criminali sessuali che ho incontrato in prigione erano stati profondamente influenzati e condizionati dall'assuefazione alla pornografia."

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Titolo originale: Il pansessualismo e la pornografia
Fonte: Il Giudizio Cattolico, 17/06/2014