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TRUMP SI PIEGA ALLA LOBBY GUERRAFONDAIA E LANCIA 59 MISSILI CONTRO UNA BASE SIRIANA
Nonostante, soprattutto in politica interna, stia attuando le promesse elettorali, aveva anche promesso di cessare i tentativi di rovesciare i regimi con guerre inutili per gli Usa e dannose per la causa della pace (ad es. Saddam e Gheddafi), ma in Siria...
di Francesco Agnoli

Questa notte gli Usa hanno lanciato 59 missili contro una base siriana. Non si sono ancora fatti i necessari accertamenti su quanto accaduto, e Trump ha dato l'ordine di colpire.
Prima menzogna: Trump aveva sempre promesso una politica isolazionista, cioè di cessare con gli interventi presunti umanitari, con i tentativi di rovesciare i regimi con le bombe. Dopo Saddam e Gheddafi, aveva spiegato, basta guerre inutili e dannose.
Seconda menzogna: dopo aver sempre sostenuto che Assad era un alleato contro il terrorismo islamico, ha bombardato la base siriana da cui sono partiti molti dei liberatori di Palmyra.
Si tratta di una falsità grossolana: sia perchè è tutto da dimostrare che il colpevole sia Assad, sia perchè in una guerra che ha fatto milioni di morti e di profughi, cambiare idea per un episodio che ha ucciso 86 persone è semplicemente ridicolo.
Si aggiunga che i 59 missili aggiungono morti (anche civili) ai morti, destabilizzano ancora di più, e non servono assolutamente a riportare pace per nessuno.
Perchè Trump ha agito in maniera così sconsiderata?
E' evidente che è un presidente zoppo, che non riesce a portare a casa nessun risultato, per una opposizione fortissima non solo democratica, ma anche repubblicana. Tra i repubblicani del cui voto in Senato ha bisogno, molti condividono la politica estera di H. Clinton (McCain, Rubio e Lindsey Graham su tutti), e sono quindi per rovesciare Assad.
Trump ha capitolato di fronte a loro e di fronte ad altri poteri dello stato profondo.
Era già successo: G. Bush è stato spinto alla guerra del 2003, utilizzando a pretesto presunte armi chimiche irakene, solo dopo l'11 settembre. L'11 settembre rovesciò la sua politica, da isolazionista a interventista.
Lo stesso Obama, che aveva sconfitto H. Clinton alle primarie del partito repubblicano, è stato poi costretto a inserirla nel suo governo e poi a lasciarle parziale mano libera proprio in Siria, contro Assad, e in Libia contro Gheddafi.
Quanto a quest'ultimo, il governo Berlusconi, alleato di Gheddafi, fu spinto a scaricare l'alleato da una coalizione Napolitano-Francia-GB-Usa che ha poi distrutto quel paese.
Insomma, un film già visto: il partito della guerra ha vinto ancora, perchè, sia che esprima il presidente, sia che non lo esprima, riesce a menare le danze. La Siria, come l'Irak, dovrà soffrire ancora moltissimo, mentre i terroristi riprenderanno forza.
Esultano Clinton, Bush, Erdogan, Arabia... l'alleata Inghilterra, ma anche i nemici di ieri, Germania e Francia...
Trump vedrà ridursi l'opposizione interna ed esterna, smetterà, per molti media, di essere il nemico numero uno, perché ha dimostrato di saper scendere a patti con chi comanda davvero.
Ma il machiavellismo non sempre paga nel lungo periodo.

Nota di BastaBugie: Francesco Agnoli nell'articolo sottostante dal titolo "Attenti alle fake news sulla Siria. Quelle dei governi e dei grandi giornali!" metteva in guardia dal dare credito alle notizie non verificate.
Ecco dunque l'articolo completo pubblicato su Libertà e Persona il 5 aprile 2017:
Armi chimiche, armi chimiche! Torna l'allarme che, chi ha la mia età, ho già sentito innumerevoli volte. Un giorno chiesero all'attore Mel Gibson dove andasse in ferie. Rispose: nel paese in cui ci sono le armi chimiche. Era una presa in giro. Aveva appena girato il film Apocalypto, descrizione dei massacri degli Aztechi, con riferimento agli Usa di quegli anni: sempre a caccia di un nemico, per una nuova guerra.
E' bene capire che di fronte a fatti come quelli attuali le menzogne pericolose non sono quelle di internet, ma quelle dei governi che vogliono le guerre.
E possono essere due:
1) la prima consiste nel fingere di voler attuare interventi bellici umanitari, laddove accade qualcosa di spaventoso. Sia ben chiaro: se i morti, gasati, crocifissi, bruciati… sono in Burkina Faso o in qualche paese poco importante quanto ad energia o per motivi geopolitici, nessuno si muoverà. Le guerre umanitarie avvengono solo, guarda un po', dove sono in campo forti interessi di qualche genere.
2) la seconda consiste nella creazione di un casus belli, una scusa per entrare. La fantasia dei guerrafondai non è molta, e così da quasi 30 anni si gioca sulle armi di distruzione di massa, o sulle armi chimiche… Anche con la Siria si è già provato, nel 2013: l'accusa ad Assad non è mai stata provata; siamo finiti sull'orlo di una guerra, evitata per lo sforzo congiunto di Vladimir Putin e Bergoglio. Obama ci ha provato in tutti i modi, spinto da Clinton e neocons, ma senza successo.
Ci stanno riprovando? Sembra molto probabile, a meno che non si creda davvero che Assad ricorra alle armi chimiche quando ormai ha vinto. Più facile pensare il contrario: poiché Assad ha ormai vinto, siamo di fronte al tutto per tutto per fermarlo. Sino a piegare lo stesso Trump, che, a quanto pare, scopre improvvisamente, dopo essere stato sotto pressione russofoba sino ad oggi, di aver cambiato idea!

 
Titolo originale: Le due menzogne di Trump
Fonte: Libertà e Persona, 07/04/2017