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SONO SPOSATA DA UN ANNO E MIO MARITO PER ORA NON VUOLE FIGLI
Lui è passato dal preservativo al coito interrotto, mentre io vorrei usare i metodi naturali: devo dargliela vinta?
di Padre Angelo Bellon

Salve Padre Angelo,
sono una giovane sposa e le scrivo per avere un lume sulla mia situazione attuale.
Premetto che è da un anno e mezzo che sono sposata e da subito io e mio marito (in verità, più mio marito che io) ci siamo posti il problema di come affrontare i rapporti intimi dato che entrambi siamo disoccupati.
All'inizio mio marito ha ritenuto indispensabile l'uso del profilattico per prevenire un'eventuale gravidanza, mentre io avevo proposto di astenerci fino a quando avremmo trovato lavoro. Ovviamente ha "vinto" lui.
Ma nel mio cuore ho sempre percepito che ciò non coincideva con il fare la volontà di Dio e, siccome questo è il mio desiderio principale insieme a quello di non volerLo offendere in alcun modo, con diversi discorsi ho cercato di farlo riflettere. Dopo tante "pressioni" mi ha detto che è disposto a cambiare metodo, però di voler utilizzare il "coito interrotto" perché tutto ciò risponde all'esigenza di una "paternità responsabile" non avendo i mezzi per affrontare la nascita di un figlio. La mia opinione è sempre stata quella che se Dio ci avesse fatto la grazia di mandarci un figlio in questa situazione, sicuramente ci avrebbe dato anche i mezzi per affrontarla.
Ma al mio totale abbandono alla provvidenza divina si è sempre contrapposta la sua eccessiva prudenza umana. E così, per rispettare i suoi limiti e per dargli il tempo di giungere alle mie stesse conclusioni, ho acconsentito. Adesso i nostri rapporti si concludono con il coito interrotto ed io, dopo un anno e mezzo di matrimonio, continuo a pormi seri problemi di coscienza. Che cosa posso fare?
Qual è la strada giusta da percorrere? Qual è la volontà di Dio su di noi?
E soprattutto, come infondere nel cuore di mio marito l'esigenza primaria di informare tutta la nostra vita ai dettami di Dio?
Dal canto mio sto seriamente prendendo in considerazione o di non fare più la Comunione o di astenermi dai rapporti fino a quando lui deciderà di seguire metodi naturali.
In attesa di una sua risposta le porgo distinti saluti.

RISPOSTA DEL SACERDOTE

Carissima,
anzitutto ti sono vicino con la preghiera in questo momento di duplice afflizione: l'assenza del lavoro e la sofferenza che provi perché nell'intimità coniugale non vivete secondo la via di Dio.
Tuo marito ha deciso di cambiare metodo. Ma si tratta ugualmente di un metodo che profana il disegno di Dio. La dottrina della Chiesa in merito è che il coniuge che chiede la relazione in questa maniera non ha diritto di essere esaudito. San Pietro ci ricorda che bisogna obbedire prima a Dio che agli uomini.
È passato un anno e mezzo dal vostro matrimonio. Sarebbe stato bello se in questo lasso di tempo vi foste dedicati alla conoscenza dei metodi naturali che, se ben conosciuti e usati, sono più sicuri dei metodi contraccettivi. Ma al di là della sicurezza, vi sono i fattori morali. Nella contraccezione gli atti sessuali perdono il loro significato di autentico amore. Prevale il possesso e ci si rifiuta di mettersi in gioco in totalità.
Non posso dire che se aveste usato i metodi naturali a quest'ora avreste ricevuto il tanto sognato lavoro. Ma senza dubbio vi sareste attirati maggiormente la benevolenza del Signore.
Facendo contraccezione, avresti dovuto astenerti dalla Comunione fin dal principio se nel frattempo non ti sei confessata.
A questo punto credo proprio che sia necessario che tu dica a tuo marito che è giusto - anche per esprimervi un autentico amore - di seguire la via di Dio. Il proposito di astenerti dai rapporti fino a quando non seguirete i metodi naturali è la strada giusta e corrisponde perfettamente alla volontà del Signore. Posso dirti che questo è gradito a Dio.
Per conformare maggiormente tuo marito alla vita cristiana ti suggerisco di pregare e di offrire anche qualche sacrificio al Signore. Ci vogliono le parole, senza dubbio. Ma da sole non bastano. Santa Teresina diceva: "Ah, preghiera e sacrificio formano tutta la mia forza, sono le armi invincibili che Gesù mi ha date, toccano le anime ben più che i discorsi, ne ho fatto esperienza spesso" (Storia di un'anima, 315).
Ti assicuro il mio sostegno nella linea indicata da S. Teresina.
Intanto ti auguro ogni bene anche nell'ambito lavorativo e ti benedico.

Nota di BastaBugie: a scanso di equivoci, vogliamo ricordare due principi fondamentali a proposito degli argomenti trattati in questo articolo.
Innanzitutto che utilizzare i metodi naturali con finalità contraccettiva (cioè per non avere figli) è moralmente illecito al pari di utilizzare metodi contraccettivi. Al momento del matrimonio gli sposi si impegnano solennemente ad "accettare i figli" che Dio vorrà donare loro. Solo "gravi motivazioni" possono rendere lecito rimandare la nascita di figli, dove per "gravi motivazioni" non si intende certo il semplice non avere momentaneamente un lavoro, né avere già due o tre figli. Le "gravi motivazioni" si riferiscono, ad esempio, a non avere un tetto sotto cui dormire, o assenza di cibo da dare ai figli già avuti, o gravissime malattie di uno o entrambi i coniugi che potrebbero portare a conseguenze gravi o alla morte.
Per quanto riguarda la confessione del peccato di aver utilizzato contraccettivi o metodi moralmente illeciti (ad esempio il coito interrotto) è bene specificare che non è sufficiente per ottenere il perdono del peccato, essendo anche richiesto, come in ogni confessione, il fermo proposito di non più peccare. Altrimenti la confessione diventerebbe un semplice rito abitudinario che finirebbe per rendere lecito qualunque comportamento, purché poi ci si confessi... Ad esempio, nel caso sopra esposto al sacerdote, alla signora che ha fatto uso di contraccettivi non basterebbe confessarsi, essendo necessario anche il fermo proposito di non più usarli unito alla decisione di esternare al più presto al marito le ragioni morali che le impediscono in futuro di continuare con lui la condotta sessuale fino a quel momento seguita.

 
Titolo originale: Da un anno e mezzo sono sposata e da subito io e mio marito ci siamo posti il problema di come affrontare i rapporti intimi
Fonte: Amici Domenicani, 12 febbraio 2012