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LAURA BOLDRINI: LO SCANDALO DELLA FINTA PALADINA DELLE DONNE
Cosa non si inventerebbe il quotidiano Repubblica pur di sminuire lo scandalo della colf e dell'assistente parlamentare bistrattate dall'ex presidente della camera (VIDEO: Il potere dei più buoni)
di Luigi Amicone

Dunque ricapitoliamo. Laura Boldrini, la paladina delle donne e dei migranti, che tra l'altro viene dall'Onu, è giustamente una comunista giusta, ha uno stipendio da deputato e un cumulo di stipendi da ex presidente della Camera, non paga 3 mila euro di Tfr alla collaboratrice domestica.
Dopo di che, per ottenere la sua modesta liquidazione, la moldava, che non deve passarsela proprio come una dea delle Ong e ha fiducia nella sua padroncina paladina dei migranti, delle donne e delle povere donne, per ottenere il giusto - appunto, la modesta cifra di 3 mila euro, anzi «meno», si affossa la padroncina, «il calcolo era complicatissimo» - comincia una estenuante questua che finirà davanti ai patronati.

LA PALADINA DELLE DONNE E DEI MIGRANTI
Non bastando la moldava, la paladina delle donne e dei migranti utilizza la collaboratrice parlamentare - madre con figli, che guadagna 1.300 euro al mese, che deve pagarsi spese di trasferta e che parte alle 4 di mattina da Lodi per andare ad assistere e riverire la paladina a Roma - come assistente personale. «Ero assunta come collaboratrice parlamentare» e «pagata quindi dalla politica» ma «il mio ruolo era anche pagare gli stipendi alla colf, andarle a ritirare le giacche dal sarto, prenotare il parrucchiere, comprarle trucchi o pantaloni».
Insomma. Una montagna di contraddizioni viventi. Non ci credete? Avete ragione. Direi piuttosto quello che il presidente Mattarella ha detto di Dante: «Un esempio di coerenza».
Ecco, Laura Boldrini è proprio un esempio di Divina Commedia. O vogliamo dirlo col titolone spezza cuore di Repubblica? Piange il telefono e «la mia assistente mi prenotava il parrucchiere perché sono una donna sola». Voi capite come tutte le donne sole si siano immediatamente rispecchiate in una paladina delle donne, dei migranti ma anche dei poveri e delle donne povere così. «Un esempio di coerenza», direbbe Dante nel Convivio.
Me lo diceva sempre la mia povera portinaia Maria, vedova. «Sono una donna sola, pulisco le scale del condominio, però ho una lavatrice moldava che mi fa risparmiare e una pentola a pressione di Lodi che mi cucina i fagioli come non li cucina neanche una negra del Botswana». Maria, ma tu sei razzista e non rispetti i diritti delle lavoratrici, le controbattevo io. «Vero», diceva lei, «ma io non sono mica la Boldrini, che è una specie di Teresa di Calcutta e sa come è dura la vita di noi portinaie e che ogni tanto ci imbriachiamo e diciamo cose razziste e senza diritto a riguardo dei black bloc matter coi pantaloni».

COI PANTALONI?
No, cara la mia Maria, «coi pantaloni» non lo dici a me, lo dici a Filippo Ceccarelli, firma di punta di Repubblica, che dopo l'intervista che ci ha spezzato il cuore, giusto ieri è di nuovo tornato in campo per l'ennesima sfida al pudore - non parliamo di intelligenza, che quella no, ne riparliamo alla prossima gita del Fundador sulla Luna - in difesa sacra e sdegnata della Beatrice dei migranti e delle donne (oltre che naturalmente Teresa di Calcutta delle donne povere e sole).
Basti questo capisaldo di Divina Commedia ceccarelliana per qualificare l'immensa coerenza repubblicona a sminuire un caso polifonico di maiuscola ipocrisia da andarsi a nascondere in Antartide e non fiatare più, per secoli e secoli, amen. Ecco il pensiero ceccarelliano che dalla Luna riflette il Sole della superiore coerenza morale repubblicona in difesa della solitudine della piccola fiammiferaia Boldrini. [...]
È quasi inimmaginabile la capacità di mentire a se stessi che hanno costoro. Lo confesso, mi è venuto spontaneo dire proprio così: mentono a se stessi con una capacità di mentire che va oltre ogni immaginazione. Sarà perché non hanno neanche uno specchio in redazione?

Nota di BastaBugie: Giorgio Gaber nella canzone "Il potere dei più buoni" mette in luce le contraddizioni dei politici di sinistra che si ritengono buoni per definizione. In questo video scorrono le immagini di Laura Bodrini che ben incarna questo modo di pensare e di agire culminato con la sua elezione a presidente della Camera dei deputati. Da notare anche la famosa copertina di Famiglia Cristiana (vedi 3'10") che la proclamava donna dell'anno... che tristezza!
Dopo il video c'è il testo della canzone.


https://www.youtube.com/watch?v=h5WS3fWCjKo

IL POTERE DEI PIÙ BUONI
La mia vita di ogni giorno / è preoccuparmi di ciò che ho intorno
sono sensibile ed umano / probabilmente sono il più buono
ho dentro il cuore un affetto vero / per i bambini del mondo intero
ogni tragedia nazionale / è il mio terreno naturale
perché dovunque c'è sofferenza / sento la voce della mia coscienza.
Penso ad un popolo multirazziale / ad uno stato molto solidale
che stanzi fondi in abbondanza / perché il mio motto è l'accoglienza
penso al disagio degli albanesi / dei marocchini, dei senegalesi
bisogna dare appartamenti / ai clandestini e anche ai parenti
e per gli zingari degli albergoni / coi frigobar e le televisioni.
È il potere dei più buoni / è il potere dei più buoni
son già iscritto a più di mille associazioni / è il potere dei più buoni
e organizzo dovunque manifestazioni.
È il potere dei più buoni / è il potere dei più buoni / è il potere... dei più buoni...
La mia vita di ogni giorno / è preoccuparmi per ciò che ho intorno
ho una passione travolgente / per gli animali e per l'ambiente
penso alle vipere sempre più rare / e anche al rispetto per le zanzare
in questi tempi così immorali / io penso agli habitat naturali
penso alla cosa più importante / che è abbracciare le piante.
Penso al recupero dei criminali / delle puttane e dei transessuali
penso ai giovani emarginati / al tempo libero dei carcerati
penso alle nuove povertà / che danno molta visibilità
penso che è bello sentirsi buoni / usando i soldi degli italiani.
È il potere dei più buoni / è il potere dei più buoni
costruito sulle tragedie e sulle frustrazioni
è il potere dei più buoni / che un domani può venir buono / per le elezioni.
È il potere dei più buoni / è il potere dei più buoni / è il potere... dei più buoni...

 
Titolo originale: Cosa non si inventerebbe Repubblica per salvare Laura Boldrini
Fonte: Tempi, 27 marzo 2021