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PROPAGANDA GENDER SULLA RAI: IL BACIO GAY DI LEONARDO DA VINCI... CHE NON ERA GAY
Altre notizie dal mondo gay (sempre meno gaio): Capitan America gay, niente più shampoo per capelli normali, in carcere perché contrario al cambio di sesso della figlia
da Provita & Famiglia

Ieri sera, su Rai 1 è andata in onda la prima puntata della serie televisiva "Leonardo", dedicata a Leonardo Da Vinci. Un debutto sancito subito dalla scena del bacio gay tra i due attori Aidan Turner e Kit Clarke (rispettivamente Leonardo e il modello Jacopo).
Lo spezzone ha sollevato subito una miriade di reazioni soial da parte degli spettatori, soprattutto da chi vede in questa scena una "svolta" della Rai.
Il problema, oltre alla chiara propaganda gender sul primo canale della tv pubblica, è che la scena del bacio gay non sembra avere nessun appiglio storico e certo nella vita reale del genio Leonardo Da Vinci. Come riporta anche Fanpage, infatti, nel corso dei secoli e degli ultimi decenni sono state fatte molte congetture sull'orientamento omosessuale, eterosessuale o bisessuale di Leonardo, senza mai trovare però documenti, racconti o fatti certi.
Da alcuni scritti, infatti, emerge (anche questa in forse) una relazione tra il genio e una prostituta, mentre sull'omosessualità non ci sono certezze. Da giovane, inoltre, è abbastanza appurato che una denuncia anonima lo portò in tribunale a difendersi proprio dall'accusa di omosessualità, che nel Rinascimento era ancora considerato come un reato. Tuttavia fu assolto per mancanza di prove.
La Rai, dunque, casca di nuovo nella propaganda gender in prima serata e lo fa addirittura con quello che sembra a tutti gli effetti un palese falso storico.

Nota di BastaBugie: ecco altre notizie sul "gaio" mondo gay... sempre meno gaio.

CAPITAN AMERICA GAY
La Marvel ha annunciato che, in occasione del suo 80esimo compleanno, pubblicherà una serie a fumetti, dal titolo "Gli Stati Uniti di Capitan America", in cui ci sarà un Capitan America gay, di nome Aaron Fisher e di età adolescenziale, accanto a diversi altri Capitan America. Non è il primo personaggio gay della Marvel.
La casa editrice statunitense ha fatto sapere che «La Marvel Comics è orgogliosa di onorare il Mese del Pride con l'ascesa di questo nuovo eroe LGBTQ +». Joshua Trujillo, ideatore della variante gay di Capitan America, ha affermato che «Aaron è ispirato dagli eroi della comunità queer: attivisti, leader e gente comune che spinge per una vita migliore».
L'artista Jan Bazaldua, dalle cui matite è uscito questo personaggio, ha dichiarato: «Come persona transgender, sono felice di poter presentare una persona apertamente gay che ammira Capitan America [l'originale] e combatte contro il male per aiutare coloro che sono quasi invisibili per la società. Mentre lo disegnavo, ho pensato, beh, Cap combatte contro creature superpotenti e salva il mondo quasi sempre, ma Aaron aiuta coloro che camminano da soli per strada con i problemi che loro devono affrontare ogni giorno».
Tra le molte domande, scegliamo la seguente: quanto i lettori sentivano il bisogno di questo ennesimo eroe gay?
(Gender Watch News, 22 marzo 2021)

NIENTE PIÙ SHAMPOO PER CAPELLI NORMALI
Una ideologia sottile come un capello. La Unilever, azienda proprietaria di 400 marchi, toglierà la dicitura «normale» dai suoi shampoo. Per questo colosso della bellezza i capelli potranno essere ricci, lisci, grassi o secchi, etc. ma non normali. Il motivo? In una nota la Unilever fa sapere: «La decisione è uno dei tanti passi che stiamo compiendo per sfidare i ristretti ideali di bellezza, mentre lavoriamo per aiutare a porre fine alla discriminazione e per sostenere una visione più inclusiva di bellezza».
In una ricerca commissionata dall'azienda su 10mila persone è emerso che per 7 persone su 10 la parola «normale» sulle confezioni abbia un impatto negativo. 8 su 10 negli intervistati più giovani (18-35 anni).
«Con un miliardo di persone che usano i nostri prodotti di bellezza e per l'igiene personale ogni giorno, e ancora di più vedono la nostra pubblicità, i nostri marchi hanno il potere di fare davvero la differenza nella vita delle persone. Ecco perché ci impegniamo ad affrontare regole e stereotipi dannosi, e ad elaborare una definizione di bellezza più ampia e molto più inclusiva» ha dichiarato Sunny Jain, presidente del settore Beauty & Personal Care dell'azienda. «Sappiamo che rimuovere la parola "normale" dai prodotti non risolverà il problema da solo, ma si tratta di un importante passo avanti».
La parola «normale» ha iniziato ad essere ostracizzata sin dal '68: essere diversi significava essere se stessi. Ha poi avuto una accelerazione con il pensiero LGBT: affermare che esiste un orientamento normale e uno sbagliato oppure che una persona transessuale non è normale è pura eresia.
Quindi il canone di normalità che rimanda al concetto di «natura» deve essere bandito. Tutti inclusi fuorché i normali, che sono la maggioranza, ossia la norma. Alla faccia della non discriminazione.
(Gender Watch News, 12 marzo 2021)

IN CARCERE PERCHÉ CONTRARIO AL CAMBIO DI SESSO DELLA FIGLIA
Il canadese Rob Hoogland ha deciso di non firmare il consenso informato per sottoporre sua figlia 14enne al trattamento per il «cambio» di sesso che prevede, tra le altre procedure, anche la somministrazione di bloccanti della pubertà.
Il giudice ha stabilito che il padre non possa discutere pubblicamente di questa vicenda, né possa rivolgersi a lei o a chiunque altro parlando di lei con il suo nome femminile. Dovrà usare il nome Quinn oppure i pronomi maschili.
Rob non ha obbedito e il 16 marzo dovrà affrontare un primo processo che potrebbe portarlo in carcere per 10 giorni e ad aprile un secondo processo, per una imputazione più grave sempre riguardante il divieto di esprimersi in pubblico: la condanna in questo caso potrebbe arrivare fino a 5 anni di detenzione.
La repressione dell'ideologia gender arriva a cancellare la libertà di educazione e di parola.
(Gender Watch News, 15 marzo 2021)

 
Titolo originale: Sulla Rai ancora propaganda gender. Il bacio gay (senza fondamento storico) di Leonardo da Vinci
Fonte: Provita & Famiglia, 24 marzo 2021