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IL MANIFESTO: LE MEZZE VERITÀ SU ISRAELE E L'ACQUA AI PALESTINESI
Il Manifesto, la testata che perde la testa quando parla di Israele.
di Yasha Reibman

Il Manifesto, “quotidiano comunista”, è riconosciuto per la grande ironia ed efficacia che contraddistingue le sue prime pagine. Ironia e intelligenza che sembra perdere drammaticamente quando parla di Israele. Qualche giorno fa, titolava “Apartheid dell’acqua”. Un richiamo alla discriminazione razziale contro i neri del regime razzista bianco sudafricano, dove c’erano due categorie di cittadini e le persone di colore non potevano entrare negli stessi locali dei bianchi e nemmeno sedersi vicini a loro sugli autobus. Cosa avrà fatto di così terribile Israele? Lo Stato ebraico è accusato di dare tanta acqua agli israeliani e poca ai palestinesi e di farla pagare a prezzi diversi (ah, il rapporto tra gli ebrei e il denaro!). Questa è pura discriminazione, devono aver pensato alla redazione del Manifesto. E quindi hanno titolato sull’apartheid. Un paragone terribile. Eppure, il redattore responsabile del titolo avrebbe potuto leggersi tutto l’articolo: la quantità di acqua che Israele deve dare ai palestinesi è stabilita dagli accordi di Oslo del 1993, che Israele rispetta. Non solo: lo Stato ebraico fornisce ai palestinesi addirittura più acqua di quella prevista. Inoltre Israele non fa pagare l’acqua in modo diverso ai propri cittadini arabi ed ebrei, non si tratta di una discriminazione tra cittadini di uno stesso Stato. La differenza di prezzo, infatti, Israele la mette in pratica tra i cittadini del proprio Stato e quelli di uno diverso. È come se la Francia vendesse agli italiani la corrente elettrica a un prezzo maggiore di quanto la fa pagare ai cittadini francesi. Dov’è lo scandalo? Il lettore del Manifesto viene dunque ingannato. Sul quotidiano diretto da Gabriele Polo non viene nemmeno proposta una semplice riflessione. Dal 1993 al 2008 la dirigenza palestinese cosa ha fatto per fornire acqua ai palestinesi? Ha costruito a Gaza centrali per desalinizzare l’acqua del mare? Ha ammodernato gli acquedotti per collegarsi meglio a quelli israeliani, giordani o egiziani? Domande purtroppo retoriche, i soldi sono serviti per le armi e gli esplosivi dei terroristi.