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GLI ANGELI, MESSAGGERI DI DIO: ECCO COSA DICE LA BIBBIA
L’esistenza degli angeli è ampiamente documentata nelle Sacre Scritture. Ecco qualche esempio dall’Antico Testamento.
di Julio Loredo

ESEMPI DI PRESENZA ANGELICA NELLA BIBBIA
Giacobbe vede una scala che toccava il Cielo e gli angeli scendere e risalire su essa (Gen. 28, 10ss); lo stesso Giacobbe lotta con un angelo e da lui riceve il nome di Israele (Gen. 32, 24ss); un angelo trova Agar e le annuncia la nascita d’Ismaele  (Gen. 16, 7ss); un angelo precede il popolo d’Israele nel suo viaggio per il deserto (Es. 14, 19); proclamandosi “Principe dell’esercito del Signore”, san Michele appare a Giosué alla periferia di Gerico (Gen. 5, 2ss); due angeli conducono Lot e la sua famiglia fuori da Sodoma (Gen. 19, 1ss); san Raffaele appare a Tobia e lo accompagna sulla strada per Media (Tb. 5, 4); Daniele è protetto da un angelo che gli porta pure da mangiare (Dn. 3, 49, 14, 34).
Il Nuovo Testamento inizia con lo stupendo saluto angelico rivolto dall’arcangelo Gabriele a Colei che sarebbe diventata Madre del Verbo Incarnato (Lc. 1, 26ss); un angelo annuncia ai pastori la nascita del Salvatore (Lc. 2, 8ss); a Lui si uniscono poi una moltitudini di angeli che cantano “Gloria in excelsis Deo!” (Lc. 2, 13ss); un angelo appare in sogno a san Giuseppe avvertendolo del pericolo che incombeva sul Bambino (Mt. 2, 13), e poi per dirli che poteva ritornare in Israele (Mt. 2, 19).
Più tardi lo stesso Gesù parla diverse volte sugli angeli, per esempio quando rivela l’esistenza degli angeli custodi (Mt. 18, 10). Poi ci sono gli episodi riguardanti i demoni che Egli scaccia. Riferendosi al giudizio finale, Nostro Signore afferma: «Il Figlio dell’Uomo (...) manderà i suoi angeli» (Mt. 24, 30).
PROVE DELLA LORO ESISTENZA
L’esistenza degli angeli può essere dedotta teologicamente. San Tommaso d’Aquino spiega che una causa è tanto più perfetta quanto più produce effetti simili a sé. Dio, Essere spirituale, manifesta la sua perfezione creando esseri spirituali, appunto gli angeli.
Un altro argomento che dimostra l’esistenza degli angeli è tratto dall’ordine dell’universo. Dio è sommamente sapiente e agisce in modo ordinato. Una delle regole dell’ordine è la gradualità. Fra una formica e un elefante, per esempio, non v’è una lacuna ma tutt’una gamma di animali successivamente più grandi. Se non ci fossero gli angeli, fra l’uomo e Dio ci sarebbe nell’universo un vuoto troppo grande e, quindi, un disordine.
L’universo è costituito da una gradazione armonica di esseri successivamente più perfetti che, dai minerali fino al più alto degli angeli, formano una gerarchia perfettamente ordinata.
LA NATURA ANGELICA
All’apice dell’universo troviamo la natura divina. È increata, esiste da tutta l’eternità e appartiene esclusivamente all’unico Dio in tre Persone: Padre, Figlio e Spirito Santo, unica natura, unica sostanza. Fra le perfezioni della natura divina vi è l’immensità (Dio è ovunque), l’onniscienza (Dio conosce tutto), l’onnipotenza (Dio può fare tutto).
Poi troviamo la natura angelica. L’onnipotenza divina creò dal nulla gli angeli, che sono puro spirito, cioè non hanno materia. Questa natura è propria degli angeli e dei demoni, e sta al vertice della creazione. Fra le sue caratteristiche vi è: l’immortalità, la volontà immutabile, l’intelligenza acutissima, che conosce direttamente le leggi del mondo materiale, la capacità di attraversare ogni materia, la capacità di muoversi istantaneamente.
Più in basso troviamo la natura umana, misto di spirito e di materia, la natura animale, la natura vegetale e la natura minerale, che costituisce la base del creato.
LA GERARCHIA ANGELICA
Sopra abbiamo detto che l’universo è ordinato in modo gerarchico. Anche fra gli angeli esiste una gerarchia. Essendo puro spirito gli angeli non si possono distinguere, come nel caso degli uomini, per le differenze accidentali dovute alla materia. Per distinguersi devono per forza essere sostanzialmente diversi.
Ogni angelo è una specie a sé. In questa gerarchia lineare esistono tuttavia degli ordini. Gli angeli sono divisi in nove cori, i cui nomi ci vengono rivelati nelle Sacre Scritture:
I Serafini, sono i più alti, contemplano Dio faccia a faccia e Lo amano con amore perfetto.
I Cherubini, conoscono in Dio l’ordine del creato.
I Troni, conoscono in Dio l’emanazione dei decreti coi quali governa l’universo.
Le Dominazioni, effettuano la distribuzione dei servizi a tutti gli angeli e li dirigono.
Le Virtù, comunicano il movimento a tutto l’universo.
Le Potestà, collaborano con l’ordine dell’universo occupandosi specialmente degli ostacoli.
I Principati, sono gli angeli custodi dei Paesi.
Gli Arcangeli, vegliano sul bene comune della Fede e degli affari del culto.
Gli Angeli, aiutano a realizzare i beni particolari, per esempio come angeli custodi di singole persone.
I teologi sono concordi nell’affermare che il numero degli angeli è enorme e supera di gran lunga il numero degli uomini. Seguendo l’opinione dello pseudo Dionigi Aeropagita nella celebre opera De Coelesti Hierachia, la teologia cattolica ritiene l’enormità del numero come una perfezione necessaria della natura angelica.
L’AZIONE ANGELICA SULL’UOMO
Questo mondo angelico non è affatto dissociato da quello umano. Fra l’uno e l’altro intercorrono reciproche influenze. Esiste un’azione angelica sull’uomo e sulla società, che il moderno laicismo ha cercato in ogni modo di nascondere.
Gli angeli sono esseri incorporei, cioè totalmente spirituali. Sono più perfetti dell’uomo poiché più somiglianti a Dio che è puro Spirito. E sono anche molto potenti, poiché riflettono più perfettamente l’onnipotenza di Dio.
San Tommaso d’Aquino, e con lui la teologia cattolica, insegna che nella gerarchia dell’universo gli esseri superiori hanno un naturale dominio su quelli inferiori, come quando l’uomo usa la terra per trarne beneficio. «Gli esseri inferiori – afferma S. Tommaso – sono sotto l’influsso degli esseri superiori». 
L’angelo, intrinsecamente superiore all’uomo, ha dunque su di lui un naturale ascendente.
Questo ascendente, però, ha un limite invalicabile: il libero arbitrio dell’uomo. Dio ha creato l’uomo con una volontà perfettamente libera. Tranne Dio, nessuno può muovere la volontà d’una persona: «Mutare la volontà è prerogativa esclusiva di Dio». Ne consegue che un angelo non può mai imporsi all’uomo. L’angelo può, questo sì, cercare di inclinare la sua volontà presentandogli un oggetto come un bene desiderabile.
Un primo elemento dell’influenza angelica sull’uomo è ciò che possiamo chiamare, in linguaggio non certo teologico, azione di presenza. Così come la vicinanza di un corpo caldo riscalda ciò che gli è attorno, così la presenza di un angelo può influenzare l’uomo.
Cosa non molto diversa accade fra gli uomini. Una persona molto calma irradia naturalmente tranquillità attorno a sé, come una persona nervosa dissemina agitazione. La mera presenza di un angelo illumina l’intelligenza, fortifica la volontà e ordina la sensibilità. Come la presenza di un demonio annebbia l’intelligenza, indebolisce la volontà e turba la sensibilità.
Un secondo elemento è l’influenza sulle passioni che sorgono dall’appetito sensitivo. L’angelo ha un governo sulla materia e può, dunque, influire sul metabolismo di una persona per creare in essa un certo umore. Per esempio, il demonio può invogliare al tedio durante una cerimonia religiosa, mentre può invece aizzare la libidine di fronte ad un’occasione di peccato carnale. La volontà resta, comunque, sempre libera di acconsentire o resistere alla passione.
Un terzo elemento è l’influenza sull’immaginazione e la fantasia. Per via di questo governo sulla materia, l’angelo può influire sui processi fisiologici, specie quelli del cervello, per favorire la creazioni di immagini mentali che inducano a praticare la virtù, oppure a cadere nel peccato.
CIVILTÀ CRISTIANA, CIVILTÀ ANGELICA
Nostro Signore parla degli angeli custodi, a cui viene affidata la guardia d’una persona. La loro azione è facilmente comprensibile: si tratta di condurre la persona sulla via del bene, favorendo la sua vita spirituale e allontanandola dalle tentazioni. Le Sacre Scritture, però, parlano anche di angeli custodi delle nazioni, come quello dei persiani (Dan. 10, 13ss). E qui l’argomento diventa più impegnativo.
In modo generico si tratta di favorire la vita spirituale collettiva della nazione. Ma cosa vuol dire questo? È chiaro che non si tratta semplicemente della somma delle vite spirituali individuali, visto che ogni cittadino possiede già un suo proprio angelo custode.
Qui si tratta piuttosto di proteggere le istituzioni, i costumi, le tradizioni di un Paese, in una parola la sua civiltà, affinché possa favorire la pratica in comune della virtù. Si tratta di dirigere non più un’anima sulla via del bene, ma un Paese sulle vie della civiltà cristiana e del servizio alla Chiesa e alla Cristianità. 
E, così come nella vita d’una persona possiamo scorgere momenti di una intensa azione angelica (per esempio la Prima Comunione), o di un’altrettanto intensa azione diabolica (per esempio il primo peccato carnale), nella vita delle nazioni possiamo scorgere momenti di influenza angelica (per esempio la vittoria di Lepanto), oppure momenti di forte prevalenza diabolica (per esempio in certi episodi della Rivoluzione Francese o in certi aspetti del regime nazista).
Già a metà del secolo XIX il beato Francisco Palau i Quer affermava che molte situazioni politiche  non si spiegavano senza una fortissima influenza demoniaca. Cosa direbbe lui del secolo appena trascorso?
Questo ci conduce ad una visione della politica e della storia nella quale Dio, la grazia divina e l’azione angelica hanno un ruolo importante, anzi preponderante. Una visione distante anni luce da quella laicista.

 
Fonte: fonte non disponibile, 2008-08-01