BastaBugie n�509 del 07 giugno 2017

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BASSETTI, IL NUOVO PRESIDENTE DELLA CEI, INIZIA MALE
Non vanno confusi vittime e carnefici (i 29 cristiani uccisi in Egitto hanno preferito morire piuttosto che convertirsi all'islam)
Autore: Antonio Socci

Il nuovo presidente della Cei voluto da papa Bergoglio, il card. Gualtiero Bassetti, come ha notato ieri Vittorio Feltri, di fronte all'eccidio dei 35 cristiani egiziani compiuto dai terroristi, se n'è uscito dicendo: "Non sono le religioni che provocano violenze e terrorismo".
Eppure proprio l'editoriale dell'"Avvenire" (quotidiano della Cei) ieri spiegava che quei poveretti sono stati uccisi perché "hanno chiesto loro di rinunciare a Cristo e di diventare musulmani. Se avessero accettato li avrebbero risparmiati, ma hanno rifiutato".
Dunque perché Bassetti parla di "religioni" (al plurale)? Non sono tutte la stessa cosa. C'è la religione dei carnefici e c'è quella delle vittime. Non si possono confondere vittime e carnefici.
La causa della strage è stata proprio religiosa: l'odio per la fede cristiana. Con buona pace di Bassetti.
Del resto dopo aver affermato che non sono "le religioni" a compiere questi orrori, il cardinale ha aggiunto: "sono loro schegge impazzite". Ma "loro" e "schegge" sono al plurale. Quindi ci sarebbero "schegge impazzite" di tutte le religioni che fanno massacri?
A Bassetti risulta che vi siano organizzazioni di terroristi cattolici che uccidono quei musulmani che non si fanno battezzare in Chiesa?
Nessuno può sostenere una tale assurdità. Bassetti - che già si arrampicava sugli specchi - ha aggiunto: "Vediamo creature pazze di furore e impazzite di odio, ma anche per noi in passato è stato così visto che i terroristi rossi venivano anche dalle nostre università cattoliche".
La superficialità di queste parole lascia di stucco.
Il prelato ha dimenticato di spiegare che stava alludendo a pochissimi ex cattolici diventati comunisti rivoluzionari, che sparavano in quanto militanti marxisti, non certo in nome di Cristo.
I brigatisti rossi non uccidevano chi rifiutava di convertirsi al cattolicesimo, ma chi ritenevano "nemico del proletariato" (spesso sparavano proprio contro dei cattolici).
La lotta armata delle Br non nasce da san Tommaso d'Aquino, ma da un filone ideologico e politico della Sinistra marxista rivoluzionaria. Nasce dunque da un'ideologia totalmente nemica della fede cattolica.

FORMIDABILI QUEI DANNI
Soprattutto Bassetti ha dimenticato di spiegare cosa accadde davvero in quegli anni Sessanta. Che ci sia stato qualche raro terrorista delle Br che, in gioventù, era stato in parrocchia, è cosa nota.
Ma anche questo è da inquadrare in un fenomeno che fu di massa in quegli anni Sessanta: l'abbandono della Chiesa da parte dei giovani (e dei meno giovani) per aderire all'onda montante del conformismo marxista che stava dilagando in scuole, fabbriche, università, giornali, salotti e accademie.
Fu una svolta politica e culturale che cambiò il volto del Paese dopo il '68. E fu anche un fenomeno di scristianizzazione generalizzato: il più colossale disastro pastorale della storia della Chiesa.
Accadde perché nel clima del post-concilio la gran parte del ceto ecclesiastico teorizzò (o subì senza opporsi) la "svolta progressista" e la resa alle ideologie mondane come necessaria modernizzazione della fede.
Le ideologie (soprattutto marxiste) inondarono la Chiesa stessa: "Quanti venti di dottrina abbiamo conosciuto in questi ultimi decenni, quante correnti ideologiche, quante mode del pensiero" diceva il cardinal Ratzinger in una memorabile omelia.
Come ha spiegato Gianni Baget Bozzo nel libro "L'intreccio", quello comunista è stato il più formidabile attacco "teologico" al cristianesimo in tutto il mondo e le élite cattoliche non lo hanno mai capito.
Secondo Baget dagli anni Sessanta il ceto clericale si arrese all'egemonia marxista e snaturò il cristianesimo stesso.
Così l'ideologia sessantottarda non ebbe più chi la contenesse e la combattesse, i giovani disertarono le chiese e si riempirono di ex cattolici i movimenti extraparlamentari, sessantottini e i partiti comunisti e della sinistra.
Da quel disastro - che sembrò preludere alla fine della chiesa, negli ultimi anni di Paolo VI - i cattolici uscirono grazie alla guida potente di Giovanni Paolo II (che riconquistò i giovani) e del cardinale Joseph Ratzinger (che, fra l'altro, rimediando anche alla mancata condanna del comunismo da parte del Concilio, stroncarono quantomeno la Teologia della liberazione dilagante in Sudamerica). [...]
Come negli anni Settanta la resa della Cristianità favorì il dilagare dell'ideologia comunista, oggi favorisce l'Islam.

IL FUTURO
Lo si può già vedere nel nord Europa. Ieri, sul "Foglio", Giulio Meotti ha reso noto che la moschea dove si recava a pregare Salman Abedi, l'attentatore di Manchester, è una ex chiesa protestante, sconsacrata proprio durante gli anni Sessanta della grande scristianizzazione e poi acquistata dalla comunità musulmana.
"La storia della chiesa di Didsbury convertita in moschea" ha detto a Meotti il filosofo inglese Roger Scruton "è la storia del mio paese, l'Inghilterra. Stiamo perdendo la nostra fede cristiana, la nostra cultura, e una nuova fede la sta soppiantando, l'Islam".
Ancora Meotti riferisce che Lord Carey, ex arcivescovo di Canterbury, ha spiegato che la Church of England è "a una generazione" dalla sua fine.
La stessa sensazione si respira in tutta Europa e in Italia (oltreché in Sudamerica). [...]

Nota di BastaBugie: Leone Grotti nell'articolo sottostante dal titolo "Egitto, i cristiani copti trucidati dall'Isis non hanno abiurato" parla dei 29 copti uccisi in un attentato dell'Isis a Minya. Tra loro, anche dieci bambini. Il Vescovo Macarius ha dichiarato che "Hanno preferito morire piuttosto che convertirsi all'islam".
Ecco dunque l'articolo completo pubblicato su Tempi il 29 maggio 2017:
Sono 29 i cristiani copti uccisi venerdì in Egitto dallo Stato islamico, che ha rivendicato l'attentato. Un commando di jihadisti, travestiti da militari, ha bloccato due autobus di pellegrini e un pick-up di lavoratori diretti al monastero di Anba Samuel, compiendo la strage. Tra le vittime ci sono anche dieci bambini: due avevano appena 2 e 4 anni. Dei 26 feriti, 15 sono stati dimessi e 11 si trovano ancora in ospedale.
BAMBINO SALVATO
I terroristi islamici hanno bloccato i veicoli sulla strada, sono entrati e hanno derubato i pellegrini, testimonia una donna al Washington Post. Dopo aver chiesto soldi e gioielli, hanno cominciato a sparare all'impazzata, uccidendo prima gli uomini, poi donne e bambini. Parlando a una televisione locale, un bambino di sei anni ha detto di essersi salvato perché la madre l'ha nascosto sotto un borsone.
NESSUNO HA ABIURATO
Gli uomini sopravvissuti alla sparatoria sono stati fatti scendere dall'autobus e mentre un terrorista filmava la scena, l'Isis ha offerto loro di salvarsi in cambio della conversione all'islam. Nessuno ha accettato e sono stati uccisi. Anba Macarius, il vescovo di Minya, dove è avvenuto l'attentato, ha dichiarato: «Gli uomini hanno preferito morire piuttosto che abiurare la fede. Siamo orgogliosi di loro». Esprimendo la sua solidarietà al popolo egiziano domenica all'Angelus in piazza San Pietro, papa Francesco ha chiesto che «Dio accolga questi coraggiosi testimoni, questi martiri, nella sua pace e converta i cuori dei violenti».
REAZIONE DEL GOVERNO
Il governo egiziano ha reagito all'attentato bombardando alcuni campi militari in Libia dove i terroristi sarebbero stati addestrati. Il governo, inoltre, ha garantito per le famiglie che hanno avuto almeno una vittima nell'attentato un compenso di 100 mila lire egiziane (circa 5 mila euro). A chi ha avuto un ferito andrà invece un compenso di 40 mila lire (circa 2 mila).
MESSAGGIO ALL'EUROPA
Parlando a Fides dopo l'attentato, il portavoce della Chiesa cattolica, padre Rafic Greiche, ha detto che l'obiettivo di Stato islamico è «a lungo termine: espellere i cristiani dall'Egitto come è avvenuto in Iraq, dove non appena l'Isis ha conquistato Mosul la prima cosa che ha fatto è stata quella di cacciare tutti i cristiani. La stessa cosa è avvenuta in Siria, in Sudan, e ora si cerca di farlo in Egitto che possiede la prima comunità cristiana del Medio Oriente e la più grande comunità islamica del mondo arabo».
I cristiani di tutto il mondo, ha aggiunto, «possono aiutarci in primo luogo con la preghiera. Poi non permettendo che il radicalismo religioso e il terrorismo islamista attecchisca nei loro Paesi. Si deve promuovere un discorso religioso moderato non solo in Egitto ma anche in Europa: nelle moschee europee ci sono imam che fanno discorsi radicali e incendiari».
STRAGI CONTINUE
L'attentato di venerdì è solo l'ultimo di una lunga serie, che si è intensificata negli ultimi mesi. Da dicembre, sono almeno 75 i cristiani uccisi. Oltre agli attentati contro la cattedrale copta di San Marco, al Cairo, e quelli la Domenica delle palme nelle chiese di Tanta e Alessandria, i terroristi islamici hanno anche lanciato un'offensiva nel Sinai del Nord, uccidendo i cristiani casa per casa nella città di Al-Arish. A migliaia sono scappati dopo la serie di omicidi e non tutti sono tornati. L'ultimo cristiano in città è stato ucciso a inizio maggio. La strage odierna ricorda invece quella del febbraio 2015, quando 21 cristiani copti sono stati sgozzati dall'Isis sulla spiaggia di Sirte, in Libia.

Titolo originale: Tornano i devastanti anni settanta, ma alla resa al marxismo oggi si aggiunge la resa all'islam
Fonte: Libero, 28/05/2017

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