BastaBugie n�577 del 19 settembre 2018

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SUICIDIO: GIORNATA MONDIALE DELLA PREVENZIONE O ISTIGAZIONE?
Bisogna evitare l'effetto Werther (vedi il famoso caso del suicidio di Marilyn Monroe) e invece si promuovono il suicidio assistito e l'eutanasia
Fonte: Notizie Provita, 10/09/2018

Oggi, 10 settembre, si celebra la Giornata mondiale per la prevenzione del suicidio.
Pro Vita Onlus ha rilasciato un comunicato stampa in cui il presidente Toni Brandi rileva: «È una celebrazione ipocrita, se contestualmente si celebra e si promuove il suicidio assistito e l'eutanasia attraverso il biotestamento, o Dat, o "disposizioni anticipate di trattamento" che dir si voglia».
«La legalizzazione dell'eutanasia - sotto forma di suicidio assistito tramite biotestamento - comporta un incremento preoccupante dei suicidi in genere», aggiunge.
«Basterebbe il buon senso per capirlo, ma la cosa è anche suffragata, per esempio, dai dati raccolti in Oregon», dove il suicidio assistito è stato legalizzato alla fine del 1997: già nel 2000, il tasso di suicidio "convenzionale" era aumentato significativamente. Nel 2007, era del 35% superiore alla media nazionale; nel 2014, era del 43.1% superiore alla media nazionale.
Tutti sanno che il suicidio è contagioso (cd. "effetto Werther"). L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha pubblicato delle linee guida per i media che riportano notizie di suicidi: per prevenire l'effetto Werther, non devono descrivere nel dettaglio il metodo del suicidio, non devono usare titoli o immagini drammatici/grafici e non devono "sensazionalizzare" la morte.
«Basta pensare al battage mediatico che ha avuto la morte del povero DJ Fabo: ne hanno fatto un vero e proprio spettacolo, esattamente l'opposto rispetto alle raccomandazioni dell'Oms», prosegue Brandi.
E conclude chiedendosi: «Dai dati Istat risulta che tra il 1995 e il 2015 il numero di suicidi in Italia è andato diminuendo: manterremo questo trend positivo ora che è stato legalizzata l'eutanasia, con la legge sulle Dat?».

Nota di BastaBugie: Alex Schandenberg nell'articolo seguente dal titolo "Suicidio assistito: la legalizzazione è istigazione" parla di effetto Werther nel famoso caso del suicidio di Marilyn Monroe e dei rapporti sanitari ufficiali dello stato americano dell'Oregon.
Ecco l'articolo completo pubblicato su Notizie Provita il 27 agosto 2018:
La legalizzazione dell'eutanasia - sottoforma di suicidio assistito - comporta un incremento preoccupante del suicidio in genere. Basterebbe il buon senso per capirlo, ma la cosa è anche suffragata dai dati raccolti in Oregon.
Ed è coerente con il fatto, acclarato da sempre dalla psichiatria, che il suicidio è contagioso (cd. "effetto Werther"). Un esempio famoso è stato ai tempi di Marilyn Monroe, il cui suicidio ha scatenato una serie di emulazioni inquietanti. Tanto è vero che l'Istituto Nazionale di Salute Mentale e l'Organizzazione Mondiale della Sanità canadesi hanno sviluppato "linee guida per la segnalazione responsabile" da parte dei media che parlano di suicidio, per prevenire l'effetto Werther (non descrivere nel dettaglio il metodo del suicidio, non usare titoli o immagini drammatici/grafici e non "sensazionalizzare" la morte).
In Oregon, il suicidio assistito di Lovelle Svart e Brittany Maynard sono stati trattati dai media in modo esattamente opposto rispetto alle raccomandazioni suddette. Tant'è vero che il dott. Will Johnston ha dovuto curare un paziente di vent'anni, fisicamente sano, che si è "identificato" con Brittany Maynard e desiderava morire come lei. Cercava quindi su internet droghe idonee a commettere suicidio. La madre se n'è accorta, è riuscita a portarlo dal medico e ci sono volute cinque settimane di ricovero per guarirlo dall'istinto autolesionista.
Secondo i rapporti sanitari ufficiali, tenuto conto che l'Oregon ha legalizzato il suicidio assistito "alla fine del 1997", già nel 2000, il tasso di suicidio "convenzionale" era «in aumento significativo». Nel 2007, era del 35% superiore alla media nazionale; nel 2010, era del 41% superiore alla media nazionale; nel 2012, era del 42% superiore alla media nazionale; nel 2014, del 43.1% superiore alla media nazionale.
Il rapporto del 2012 descriveva il costo del suicidio come "enorme": «Il suicidio è la seconda causa di morte tra gli Oregoniani di età compresa tra i 15 ei 34 anni e l'ottava causa di morte tra tutte le età. Il costo del suicidio è enorme. Solo nel 2012, le spese di ospedalizzazione per lesioni autoinflitte in Oregon hanno superato 54 milioni di dollari; e la stima del costo totale del suicidio è di oltre 677 milioni di dollari».

Titolo originale: Suicidio: Giornata della prevenzione, o istigazione?
Fonte: Notizie Provita, 10/09/2018

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