BastaBugie n�310 del 16 agosto 2013

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1 FEMMINICIDIO, INVENZIONE DI REGIME: GLI UOMINI UCCISI SONO IL QUADRUPLO
Ormai il nemico del popolo additato da tv e giornali è il padre di famiglia (e, in ultima analisi, Dio)
Autore: Roberto Marchesini - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana
2 LE NUOVE FRONTIERE DEL DOLORE E DELL'INGANNO
Caro bambino nato da un utero in affitto di una donna che è stata pagata per sparire, ti chiedo perdono a nome dell'umanità
Autore: Costanza Miriano - Fonte: Avvenire
3 BISESSUALE, CRESCIUTO CON DUE LESBICHE: ''LA COMUNITA' GAY PRODUCE ODIO''
I bambini non possono diventare proprietà degli adulti: abbiamo sentito tante campane, ma mai quella dei diretti interessati a cui non viene data voce
Fonte: Tempi
4 UN EDITORIALE DI AVVENIRE SDOGANA LA LEGGE SULL'OMOFOBIA
Francesco D'Agostino, presidente dei Giuristi Cattolici, riduce il giudizio sulla legge a un mero criterio di opportunità: è il rovesciamento del Magistero e di ogni principio giuridico
Autore: Mario Palmaro - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana
5 PAPA FRANCESCO ALLA GMG: NESSUNA VITA E' INUTILE
Anche il bambino anencefalico va amato fino alla morte naturale: non si elimina la sofferenza eliminando il sofferente come vuole la ''cultura dello scarto'' come l'ha definita il Papa
Autore: Giuseppe Noia - Fonte: Avvenire
6 DARE SOLDI AI MENDICANTI? FA SENTIRE BUONI, MA...
I bisognosi veri li conosce solo il parroco, perciò le offerte vadano a lui e non siano disperse nei centesimi che zingari e postulanti vari pietiscono ogni giorno alimentando il racket
Autore: Rino Cammilleri - Fonte: Antidoti
7 TI STAI SBAGLIANDO CHI HAI VISTO NON E'... NON E' FRANCESCO
Francesco contro Benedetto? Nient'affatto: ecco le prove
Autore: Antonio Socci - Fonte: Libero
8 PAPA FRANCESCO BEATIFICHERA' 500 MARTIRI SPAGNOLI UCCISI DAI REPUBBLICANI
Ecco le storie dei cattolici spagnoli uccisi nella guerra civile a causa della loro fede: allora il nemico aveva il fucile in mano, ma oggi è la mentalità mondana a fare vittime
Autore: Benedetta Frigerio - Fonte: Tempi
9 L'UNIONE EUROPEA IMPONE L'ABORTO ANCHE IN IRLANDA
In Europa sei ''libero'' di pensare come vogliono i potenti, altrimenti il tuo pensiero è intollerante
Autore: Tommaso Scandroglio - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana
10 OMELIA PER LA SOLENNITA' DELL'ASSUNZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA - ANNO C - (Mt Lc 1,39-56)
Ha rovesciato i potenti dai troni
Fonte: Maranatha.it
11 OMELIA XX DOMENICA TEMPO ORD. - ANNO C - (Lc 12, 49-57)
Non sono venuto a portare la pace sulla terra, ma la divisione
Fonte: maranatha.it

1 - FEMMINICIDIO, INVENZIONE DI REGIME: GLI UOMINI UCCISI SONO IL QUADRUPLO
Ormai il nemico del popolo additato da tv e giornali è il padre di famiglia (e, in ultima analisi, Dio)
Autore: Roberto Marchesini - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 09/08/2013 (e 12/08/2013)

In Polonia c'è un piccolo paese sconosciuto al mondo, ma che i polacchi conoscono molto bene. Si chiama Manieczki, e tutti i polacchi, almeno quelli sopra una certa età, lo conoscono bene per averlo visto in televisione migliaia di volte durante il regime comunista. Ogni volta che la televisione di stato parlava degli splendidi successi ottenuti dal piano agricolo quinquennale, ogni volta che cantava le lodi del sistema dei kołchoz (cooperative agricole collettivistiche), le immagini trasmesse erano quelle di Manieczki.
Sarebbe bastato girare le riprese in uno qualsiasi dei tantissimi kołchoz polacchi per vedere una realtà diversa: miseria, degrado, fame. Ma la televisione proponeva solo e soltanto le immagini di Manieczki, delle sue meravigliose feste del raccolto, danze, canti, abbondanza. I contadini di Manieczki erano più bravi degli altri? No. Era semplicemente una messinscena ideologica per nascondere la triste realtà del tragico fallimento del comunismo.
Ogni regime si inventa una realtà, le sue lotte, i suoi successi. È la lezione del romanzo orwelliano 1984 nel quale i cittadini si radunavano "spontaneamente" davanti a enormi schermi sui quali passavano le immagini dei successi militari ottenuti dalla patria; dopo di che cominciavano i "due minuti d'odio", durante i quali i cittadini – sempre in modo spontaneo – mostravano tutto il loro odio contro il nemico pubblico numero uno, Emmanuel Goldstein. Anche in questo caso: trionfi fasulli e nemici fasulli per nascondere la triste realtà di un intero continente trasformato in lager.
Questo è quanto mi è venuto in mente quando, dopo una rapida scorsa ai quotidiani on line, ho seguito la conferenza stampa del consiglio dei ministri che presentavano il Decreto Legge "contro il femminicidio", l'emergenza che da qualche anno sta affliggendo l'Italia. Come è cominciato l'allarme "femminicidio"?
Nel marzo del 2012 ha fatto molto scalpore un dato rivelato da Ritanna Armeni, secondo la quale la violenza sulle donne "è la prima causa di morte in tutta Europa per le donne tra i 16 e i 44 anni". Un paio di mesi dopo Barbara Spinelli, sul Corriere della Sera, aveva fatto una rivelazione simile: "La prima causa di uccisione [morte] nel mondo delle donne tra i 16 e i 44 anni è l'omicidio (da parte di persone conosciute)". Nel giugno dello stesso anno è intervenuta sul tema Rashida Manjoo, special rapporteur dell'ONU sulla violenza contro le donne, secondo la quale "[...] in Italia la violenza domestica è la prima causa di morte per le donne fra i 16 e i 44 anni di età".
Peccato che tutte queste dichiarazioni (ovviamente riprese con grande enfasi da tutti i media) siano false. È falsa la dichiarazione riguardante l'Europa (pp.168ss.); è falsa la dichiarazione sulla popolazione femminile mondiale; è falsa la dichiarazione sull'Italia.
Il Rapporto Criminalità Italia del Ministero dell'Interno recita a pagina 125: "È condivisa l'idea che determinate condizioni di "debolezza", dovute al sesso femminile o all'età avanzata, aumentino la vulnerabilità e quindi la probabilità di essere vittima di un reato violento come l'omicidio. Al contrario, dai dati emerge che più frequentemente le vittime di omicidio sono maschi, fino ad un massimo di 8 soggetti su 10 tra il 1992 e il 1997"; e a pagina 128: "Le donne commettono omicidio soprattutto verso maschi e la quota percentuale rimane abbastanza costante per tutto il periodo considerato. Non bisogna, tuttavia, dimenticare che gli omicidi da parte di autore di sesso femminile sono una minima parte di quelli commessi e solitamente avvengono nei confronti del proprio partner, in ambienti quindi familiari".
Dunque al massimo si profila un "maschicidio", sia da parte di altri maschi, che da parte di femmine (soprattutto in ambienti familiari). Esattamente il contrario rispetto alla tesi del "femminicidio". Ma al di là di tutto questo: l'omicidio (al di là del sesso della vittima) non è già punito, e con severità, in Italia? Che bisogno c'è di parlare di "femminicidio" o "maschicidio"?
Secondo il ministro dell'interno Angelino Alfano: "Le norme hanno tre obiettivi: prevenire violenza di genere, punirla in modo certo e proteggere le vittime". Il linguaggio è significativo, e rimanda ad un mondo ideologico, non necessariamente corrispondente con il mondo reale.
Ricordiamoci del kołchoz di Manieczki: questa è una grande vittoria del governo contro un nemico di paglia, il "femminicida"; al quale sono stati rivolti i "due minuti d'odio" al pari dell'evasore e dell'omofobo.
Il solito "nemico del popolo" da stanare ed eliminare. Il cui identikit (maschio, eterosessuale, marito e padre) si delinea con una chiarezza sempre maggiore: il padre di famiglia.

RISPOSTA ALLE CRITICHE SUL MIO ARTICOLO
Il mio articolo intitolato "Femminicidio, invenzione di regime" ha suscitato diverse reazioni; alcune positive, altre negative. Cercherò di rispondere alle seconde.
C'è chi ha ironicamente commentato: "E chi glielo dice adesso che, mentre lui pubblicava, altri parlavano di 99 donne uccise dall'inizio dell'anno? E che a darne la notizia non era un quotidiano di regime bolscevico, ma niente meno che «L'Avvenire»? Si tratta del vecchio trucco detto "dell'uomo di paglia": si crea una caricatura dell'avversario facendogli dire cose che in realtà non ha mai detto, in modo da segnare un punto facile che con l'avversario vero non si sarebbe riusciti a segnare. Io non ho mai scritto che in Italia non viene uccisa nessuna donna; né ho mai negato che in Italia, ogni anno, vengano uccise molte donne. Ho negato l'emergenza femminicidio. Fino al 31 luglio 2013 sono state uccise 99 donne: malissimo! È una tragedia. E quanti uomini sono stati uccisi nello stesso periodo? Avvenire non lo dice, né altri media riportano la cifra. Perché? Perché ci si prende la briga di contare le donne uccise mentre gli uomini uccisi non li conta nessuno? Sappiamo che il rapporto tra gli uomini e le donne uccisi in un anno è circa 4/1: perché 99 donne uccise fanno notizia e 400 uomini uccisi no? Perché le 99 donne uccise vengono contate e i 400 uomini uccisi no? Valgono forse meno?
C'è stato chi ha obiettato che l'emergenza femminicidio c'è, perché la percentuale di donne uccise sale di anno in anno. Invece l'emergenza femminicidio non c'è, perché il numero di donne uccise scende di anno in anno. Erano 192 nel 2003; 172 nel 2009; 156 nel 2010; 137 nel 2011, 124 nel 2012. E come mai, se il numero assoluto di donne uccise diminuisce di anno in anno, la percentuale sale? Perché il numero assoluto di omicidi compiuti nel nostro paese scende di anno in anno, ma scende più velocemente per gli uomini che per le donne (anche a causa della maggior diffusione degli omicidi con vittime maschili).
Infine c'è chi ha commentato: "I numeri dei delitti passionali parlano chiaro: il 60% delle vittime sono donne". È vero, ma riflettiamo. Più dell'80% degli omicidi ha come autore un uomo. In ambito familiare o affettivo abbiamo un uomo ed una donna, quindi in tale ambito dovremmo avere una percentuale di vittime femminili dell'80%. Invece la percentuale è più bassa. Come dice il Rapporto sulla Criminalità in Italia del Ministero dell'Interno, mentre gli uomini uccidono più uomini, e più fuori casa, le donne uccidono più uomini e più in casa. Ossia: sicuramente gli uomini hanno una tendenza omicida più marcata (come la spiegano, gli ideologi di genere?), ma sono più pericolosi fuori casa che in casa; mentre le donne sono più pericolose in casa che fuori. Esattamente il contrario di quanto afferma la vulgata del femminicidio.
Concludo constatando che, nell'anno del trionfo dell'ideologia di genere, vorrei che fossero rispettate le quote rosa anche per quanto riguarda la criminalità in Italia, cioè che il numero di uomini uccisi ogni anno nel nostro paese possa scendere fino a raggiungere il livello delle donne uccise. E mi piacerebbe molto vedere i fautori della parità indignarsi per il silenzio con il quale vengono dimenticate molte vittime di crimini violenti soltanto a causa del loro sesso (maschile).

Nota di BastaBugie: ormai i signori che detengono il potere dell'informazione possono far credere ciò che vogliono a un'opinione pubblica frastornata e omologata. Ad esempio il femminismo vuole fomentare, dopo il fallimento della "lotta di classe", una sorta di "lotta di genere" dove vengono contrapposti gli uomini alle donne esasperando i contrasti. La cultura dominante vuole così far passare l'idea che gli uomini odiano le donne e così hanno inventato la parola "femminicidio". Così i telegiornali parlano spesso delle uccisioni di donne da parte di uomini criminalizzando un'intera categoria di persone in base al loro sesso di appartenenza.
Ma proviamo a ragionare: se volessero dimostrare l'ipotesi contraria e cioè volessero criminalizzare le donne, avrebbero tutti i mezzi per convincerci di questo. Qui di seguito vi proponiamo un elenco di violenze messe in atto da donne in Italia nel solo 2012 (tutte documentate) solo per dimostrare che, se volessero, televisioni e giornali avrebbero modo di martellarci con questo genere di notizie (che invece non ci vengono raccontate).
Sia chiaro che vi proponiamo questo elenco solo per dimostrare quanto sono in mala fede i mezzi di comunicazione di massa e non certo per sostenere l'ipotesi del maschilicidio (infondata al pari di quella contraria del femminicidio).
Sia chiaro inoltre che ogni omicidio dell'innocente grida vendetta al cospetto di Dio, come da sempre insegna la Chiesa. Non esistono persone di serie A e persone di serie B come vorrebbero farci credere i signori che sponsorizzano le nuove parole inventate del "femminicidio" e della "omofobia". Tutte le persone innocenti devono valere allo stesso modo di fronte alla legge e meritano il massimo rispetto da parte di noi tutti in quanto persone.

Ecco dunque l'elenco delle cronache nascoste:
1) 10 gennaio 2012 -Torino - Poliziotta assolda killer per ammazzare l'ex marito: vivo per miracolo
2) 10 gennaio 2012 - ReggioC. - Madre presa a martellate in testa dalla figlia: tentato omicidio
3) 21 gennaio 2012 -Torvaianica (RM) - Litiga con l'ex e lo accoltella al collo: arrestata
4) 27 gennaio 2012 - Torino - Giovane mamma droga il figlio, gli taglia le vene e tenta il suicidio
5) 01 febbaraio 2012 - Trieste - Litiga con fidanzato e lo accoltella: tentato omicidio, arrestata
6) 01 febbraio 2012 - Genova - Arrestata 53enne: lasciata dal "fidanzato" ha tentato due volte di avvelenare il marito pensando che fosse colpa sua
7) 04 febbraio 2012 – Roselle (GR) - Accoltella la rivale in amore: arrestata e accusata di tentato omicidio
8) 06 febbraio 2012 - Cremona - Partorisce a assieme al marito gettano la neonata in un cassonetto; la neonata è morta
9) 10 febbraio 2012 - Udine - Uccide il convivente con una coltellata al cuore
10) 17 febbraio 2012 - Parma - Madre uccide la propria figlia e si impicca
11) 23 febbraio 2012 - Cerredolo di Toano (RE) - Tre coltellate al collo del marito: tentato omicidio
12) 24 febbraio 2012 - Prato - Una 74enne prende uomo a badilate in testa: è tentato omicidio
13) 27 febbraio 2012 - Cesena - Non ottiene prestito: marocchina 58enne uccide la dirimpettaia 89enne
14) 02 marzo 2012 - Tremestieri E. (CT) - Tenta di uccidere il marito 75enne soffocandolo
15) 04 marzo 2012 - Diamante/Cosenza - Litigano e lei lo accoltella: tentato omicidio, arrestata
16) 05 marzo 2012 - S. Agata Militello (ME) - Per una lite accoltella il fidanzato al torace: tentato omicidio
17) 07 marzo 2012 - San Giuliano M. - La matriarca del clan ordina l'omicidio per punire lo sgarro
18) 08 marzo 2012 - Avellino - Pluripregiudicata accoltella due tecnici Iacp "arrivati tardi": arrestata
19) 13 marzo 2012-Napoli - La colf riduce l'invalido in fin di vita per derubarlo
20) 21 marzo 2012 - Fabriano (AN) - Duplice tentato omicidio di una stalker che tenta di investire due donne
21) 22 marzo 2012-Granozzo (NO) - La suocera non la saluta, la nuora la uccide a coltellate
22) 24 marzo 2012 - Revigliasco (AT) - Sempre grave l'uomo accoltellato alla gola, la donna è accusata di tentato omicidio
23) 25 marzo 2012 - Bagnacavallo (RA) - Violenza domestica: sgozzato dalla convivente
24) 04 aprile 2012 - Avola (SR) - Rapina e tentato omicidio a meccanico e cliente: arrestata sarda 34enne
25) 17 aprile 2012 - Milano - Cosparge d'alcol il marito addormentato e gli dà fuoco: arrestata per tentato omicidio
26) 19 aprile 2012 - Bari - Uccide la nonna a calci e pugni: arrestata nipote 37enne
27) 23 aprile 2012 -Treviso - Ferisce marito e figlia con coltello
28) 02 maggio 2012 - Genova - Accoltella il convivente, arrestata per tentato omicidio
29) 02 maggio 2012 - Mazzarino (CL) - Una 22enne tenta di uccidere una 52enneper motivi d'onore
30) 05 maggio 2012 - Villapiana (CS) - Arrestata la donna che ha ucciso marito e figlia
31) 07 maggio 2012 - Atella (PZ) - Sequestra l'amante e tenta di ucciderlo perché vuole lasciarla
32) 09 maggio 2012 - Avellino - scampa alla morte per miracolo: accoltellato all'addome dalla moglie
33) 14 maggio 2012 - Gioia Tauro (RC) - Donna ordina a marito e figlio l'uccisione del pretendente della figlia: arrestati
34) 14 maggio 2012 - Livorno - La tradisce, lei lo sevizia ai genitali: uomo di 60 anni muore a Livorno
35) 14 maggio 2012-Milano, Uccide a bastonate la 91enne che accudisce, arrestata
36) 15 maggio 2012 - Paderno D'Adda, Omicidio di Paderno d'Adda, l'arrestata coinvolge il cugino
37) 16 maggio 2012 - La Maddalena - Madre la sgrida per uscite notturne: la figlia le sferra tredici coltellate
38) 28 maggio 2012 - Pescara - Tre prostitute accoltellano al polmone una concorrente: tentato omicidio
39) 13 giugno 2012 - Montemarciano (AN) - Lui le fa la carità, lei chiama l'amico, aggrediscono in casa il benefattore, lo accoltellano e tentano di strangolarlo: arrestata
40) 21 giugno 2012 - Bagnolo Piemonte (CN) - Pensionato 58enne trovato accoltellato, indiziata lamoglie trovata in stato confusionale e con ferite alle mani
41) 23 giugno 2012 - Foggia - Padre separato ucciso in un agguato dalla ex suocera, mentre andava a prendere il figlioletto
42) 27 giugno 2012 - CORI (LT) Donna accoltella il compagno alla schiena
43) 08 luglio 2012 - Cagliari - Per gelosia spara al convivente: tentato omicidio
44) 11 luglio 2012 - Chieti - Donna spara al figlio del proprietario durante uno sfratto: tentato omicidio
45) 12 luglio 2012 - Orte (VT) - Una 43enne cerca, con l'attuale amante, di uccidere l'ex convivente
46) 12 luglio 2012 - Boscoreale (NA) - Tenta di far uccidere l'ex marito: voleva metà dei beni
47) 17 luglio 2012 - Milano - Accoltella il fidanzato per gelosia e poi fugge. Arrestata dalla Polizia per tentato omicidio
48) 20 luglio 2012 - Bologna - Partorisce due gemelli e ne butta uno nella spazzatura
49) 21 luglio 2012 - Melissano (LE) - Donna uccide marito a coltellate
50) 25 luglio 2012 - Ferriere (PC) - Donna 29enne uccide con 150 coltellate l'amica del cuore
51) 26 luglio 2012 - Brancaleone (RC) - Tenta di uccidere madre a coltellate, donna arrestata
52) 31 luglio 2012 - Monza: travestita da Eva Kant tenta di uccidere la moglie dell'amante a colpidi siringa di anestetico nel cuore
53) 01 agosto 2012 - Venezia - Donna aggredisce l'ex amante con due coltellate: tentato omicidio
54) 01 Agosto 2012 – Roma (Casalotti) - Donna accoltella il marito. Arrestata per tentato omicidio
55) 12 agosto 2012 - Sanpierdarena (GE) - Lei 25 anni, lui 29 accoltellano commerciante
56) 12 agosto 2012 - Gragnano (NA) - Ragazza ventenne accoltella coetanea alla gola: arrestata
57) 13 agosto 2012 - Como - Litiga con la madre e la accoltella. Arrestata
58) 18 agosto 2012 - Napoli - Madre lancia la figlia di tre anni dal balcone
59) 02 settembre 2012 - Vibo Valentia - Accoltella e uccide marito 78enne dopo lite: arrestata
60) 03 settembre 2012 - Pescara - Donna 35 enne e fidanzato in carcere per tentato omicidio
61) 04 settembre 2012 - Scilla (RC) - Donna 44enne accoltella il compagno in camera da letto: tentato omicidio
62) 12 settembre 2012 - Chiavari (GE) - Getta il figlio di due anni dal balcone
63) 13 settembre 2012 - Floridia (SR) - Due donne rivali per amore saffico si contendono una terza: finisce a coltellate
64) 17 settembre 2012 - Lignano Sabbiadoro (UD) - Donna 21enne assassina due coniugi
65) 21 settembre 2012 - Potenza - Accoltella marito durante lite: arrestata per tentato omicidio
66) 23 settembre 2012 - Siracusa - Ferisce una donna a forbiciate: arrestata per tentato omicidio
67) 26 settembre 2012 - Frosinone - tentato omicidio, assieme al fidanzato accoltella un uomo
68) 27 settembre 2012 - Genova - Madre butta giù dal quarto piano il figlio di 4 anni poi lo segue
69) 02 Ottobre 2012 - Caserta - Il fidanzato discute, lei accoltella l'altro alle spalle: arrestata per tentato omicidio
70) 11 ottobre 2012 - Cervignano del Friuli (UD) - Accoltella e uccide il convivente
71) 15 ottobre 2012 - Adria (RO) - Prostituta brasiliana fracassa cranio al cliente
72) 20 ottobre 2012 - Roma - 6 giovani (due ragazze) rapinano camionista e lo prendono a sprangate: è grave
73) 22 ottobre 2012 - Schio (VI) - Pianta coltello in pancia all'amico per vendicare l'onore: tentato omicidio aggravato
74) 22 ottobre 2012 - Sorso (SS) - Uccide con una improvvisa coltellata all'addome l'uomo col quale discuteva animatamente: arrestata
75) 29 ottore 2012 - Camisano (CR) - Anziana accoltella il marito
76) 06 novembre 2012 - Milano - Tentato omicidio in via degli Apuli: accoltella il marito nel sonno alla giugulare
77) 08 novembre 2012 - Truccazzano (MI) - Tenta di affogare nell'Adda se stessa e il bambino di sei mesi ; gravissimo il bambino
78) 09 novembre 2012 - Rizziconi (REGGIO CALABRIA) - Assieme al marito tenta di uccidere un uomo a coltellate
79) 11 novembre 2012 - Vittoria (RG) - Pregiudicata accoltella l'ex e gli sfascia la macchina
80) 11 novembre 2012 - Fano (PU) - A 80 anni: donna accoltella il marito
81) 14 novembre 2012 - Torino - Prende neonata dalla culla e la sbatte per terra perché ha litigato con la madre: arrestata
82) 15 novembre 2012 - Settebagni (RM) - Tentato omicidio, bastonate a ottantenne dalla vicina di casa: l'anziano è grave in ospedale
83) 20 novembre 2012 - Lanciano (CH) - Coltellata nell'orecchio del compagno: arrestata per tentato omicidio
84) 21 novembre 2012 - Vasto - Marito accoltellato dalla moglie: è tentato omicidio
85) 29 novembre 2012 - Montalbano Jonico (MT) - Grave la madre accoltellata dalla figlia: tentato omicidio
86) 30 novembre 2012 - Buccinasco (MI) - Donna pianifica l'uccisione dell'ex marito dell'amica di cui si era innamorata. Fermata in tempo dalla GdF
87) 04 dicembre 2012 - Roma - Ragazze ubriache picchiano uomo che le soccorreva; è grave
88) 06 dicembre 2012 - Roma - Acido in faccia e martellate in testa alla rivale in amore: arrestata
89) 06 dicembre 2012 - Montescudaio (PI) - Accoltella al volto e all'inguine il marito nel sonno e poi lo colpisce con un sasso: arrestata 51enne per tentato omicidio
90) 16 dicembre 2012 - Frosinone - Donna 68enne spara 4 colpi di pistola contro l'ex marito
91) 19 dicembre 2012 - Giaveno (TO) - Donna spara all'uomo cui doveva 8.000 euro e tenta il suicidio
92) 20 dicembre 2012 - Modena - Donna 43enne uccide il fratello con trenta colpi di pistola


DOSSIER "FEMMINICIDIO"
L'emergenza che non esiste

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Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 09/08/2013 (e 12/08/2013)

2 - LE NUOVE FRONTIERE DEL DOLORE E DELL'INGANNO
Caro bambino nato da un utero in affitto di una donna che è stata pagata per sparire, ti chiedo perdono a nome dell'umanità
Autore: Costanza Miriano - Fonte: Avvenire, 06/08/2013

Caro bambino che per nove mesi hai ascoltato una voce che non sentirai mai più, che hai mischiato il tuo sangue con quello di una donna che non ti cambierà i pannolini né ti leggerà le storie né ti racconterà dei suoi nonni, di cui pure porterai memoria nelle tue cellule per tutta la vita; caro bambino che non hai succhiato il latte pronto nel seno per te, che hai dormito, scalciato, e vissuto per nove mesi sotto il cuore di una mamma che non ti accarezzerà mai, perché è stata pagata per sparire; caro bambino nato da un utero in affitto, ti chiedo perdono a nome dell'umanità.
Cara madre surrogata che per nove mesi hai sentito un bambino diventare grande tra le tue viscere, nutrirsi di te, del tuo sangue e del tuo liquido amniotico, del tuo respiro e della tua carne; cara madre che in un minuto sei stata separata da un bambino forse tuo anche geneticamente, di certo tuo per il sangue e per il cuore, chiedo anche a te perdono a nome dell'umanità, perché certo hai accettato di fare una cosa più grande di te per necessità, prendendo pochi spicci di quelli che tu e il tuo bambino avete messo in movimento. Se sei ancora in tempo, ti chiedo se davvero non puoi vivere senza quei soldi, se non c'è un altro modo per evitare tanto dolore.
Cari genitori che certo avete tanto sofferto per il fatto di non poter avere figli naturalmente, perché sterili o perché omosessuali, credo di poter solo immaginare il vostro dolore per il vuoto della mancanza di un figlio, la gioia più immensa che si possa avere. Ma proprio per il dolore che avete vissuto dovreste soccorrere il dolore altrui, e non moltiplicarlo. Vi prego, fermatevi: i figli non sono un diritto, e anche se il vostro dolore è grande, un vuoto accolto può diventare apertura ai bisogni degli altri in molti altri modi, per esempio l'affido e l'adozione.
Cari medici che vi rendete complici di questa barbarie, che trattate le donne come scatole incubatrici e i bambini come grumi di cellule, pronti a scegliere gli embrioni come se sfogliaste un campionario di stoffe, che maneggiate la vita e la morte come se vi appartenessero, vi auguro di capire un giorno tutto il male che state facendo, tutta la morte che avete seminato, tutto il dolore, la tristezza, l'errore, la confusione. Vi auguro di capirlo in tempo prima che la morte che portate dentro e che vi ha avvelenati abbia su di voi l'ultima parola, per sempre.
Care femministe che vi battete giustamente contro ogni forma di violenza e sfruttamento delle donne, vi chiedo di prendervi a cuore anche questa battaglia, perché non esistono una violenza e uno sfruttamento più grandi da infliggere a una donna, che quello di portarle via dal grembo il suo bambino. La nostra natura, la nostra grandezza di donne sta nell'essere a custodia e difesa della vita quando è più debole, e nessuna donna che abbia generato un figlio può non saperlo. Anche se dovesse averlo abortito, magari perché sola, in difficoltà, ingannata, non potrà un giorno evitarsi il terribile dolore di capire che ha ucciso quanto di più prezioso le era stato donato. Ogni donna sa, anche quando è troppo doloroso ammetterlo, che uccidendo suo figlio uccide se stessa.
Caro Occidente che dovevi essere un faro per l'umanità tutta, e portare progresso e benessere a tutti gli uomini, ti prego, fermati, smetti di sfruttare i poveri per i tuoi desideri. Un figlio non è solo un irresistibile fagottino che sorride e ciuccia il latte e riempie di gioia la casa (almeno fino a che i genitori riescono a proiettarsi su di lui). Un figlio è una persona, che ha il diritto di avere un padre, maschio, e una madre, femmina, possibilmente stabili, e conoscibili. O, se adottato, ha il diritto comunque di sapere la sua storia, e di farci i conti. Non vediamo quanta infelicità e tristezza continuiamo a spargere dicendo di difendere i nostri diritti? Non capiamo che quando vogliamo essere noi a dettare le regole – la vita, la morte, la paternità e la maternità tanto per cominciare – finiamo solo per soffrire noi e far soffrire gli altri?

Fonte: Avvenire, 06/08/2013

3 - BISESSUALE, CRESCIUTO CON DUE LESBICHE: ''LA COMUNITA' GAY PRODUCE ODIO''
I bambini non possono diventare proprietà degli adulti: abbiamo sentito tante campane, ma mai quella dei diretti interessati a cui non viene data voce
Fonte Tempi, 07/06/2013

«Dobbiamo frenare questa corsa»; «i bambini non possono diventare proprietà degli adulti»; «abbiamo sentito tante campane, ma mai quella dei diretti interessati a cui non viene data voce». Sono le parole di Robert Oscar Lopez, professore presso la California State University, che lo scorso 12 marzo ha dato testimonianza davanti al Parlamento del Minnesota chiamato a legiferare sul matrimonio omosessuale. L'uomo, cresciuto dalla madre lesbica con la sua compagna, è intervenuto il mese scorso raccontando la sua esperienza sul Public Discours, il giornale on line del centro di ricerca The Witherspoon Institute dell'Università di Princeton.

MI MANCAVA UN GENITORE
Spiegando di essere bisessuale, il professore ha dichiarato: «i bambini sentono potentemente la mancanza di un padre o di una madre» e «provano una grande frustrazione perché non sono in grado di fermare chi decide di privarli del padre o della madre».
Cresciuto nella comunità Lgbt da quando aveva due anni Lopez ha spiegato perché la sua voce non è bastata a frenare la legge sulle nozze gay in Minnesota: «Nel corso dell'ultimo anno sono stato di frequente in contatto con adulti cresciuti da genitori dello stesso sesso. Sono terrorizzati dall'idea di parlare pubblicamente dei loro sentimenti, così molti mi hanno chiesto (dato che io sono già uscito allo scoperto, per così dire) di dare voce alle loro preoccupazioni».
Lopez, parlando della conflittualità che si vice tra l'attaccamento ai genitori e le ferite da questi provocate, ha aggiunto di voler parlare soprattutto per «conto di coloro che sono stati messi da parte dalla cosiddetta "ricerca sociale" sulla gentitorialità omosessuale». Quelli che hanno contattato il professore si sono sentiti in dovere «di ribadire di amare i propri cari», «ma poi si sentono scollegati dagli aspetti legati al sesso delle persone intorno a loro, con una certa frequenza provano rabbia verso i loro "genitori" per averli privati del genitore biologico (o, in alcuni casi, di entrambi i genitori biologici), rimpiangono di non aver avuto un modello del sesso opposto, e provano vergogna o senso di colpa per il fatto di sentire un risentimento verso i propri genitori».
Secondo il professore la legge sul matrimonio omosessuale è pericolosa: «Incoraggiare le coppie dello stesso sesso a pensare che la loro unione non sia distinguibile dal matrimonio» è dire «una menzogna, e tutto ciò che si fonda sulla menzogna ci si ritorcerà contro».
 
L'AMORE SURROGATO
«Dopo aver trascorso quarant'anni dentro una comunità gay – ha proseguito – ho visto come questa realtà produca odio e recriminazione viziosa». Le coppie dello stesso sesso, infatti, spesso parlerebbero male di quelle eterosessuali per giustificare le loro adozioni . «Ma – ha continuato il professore – io sono qui per dire di no: avere una mamma e un papà è un valore prezioso in sé, non qualcosa che può essere ignorato, anche se una coppia gay ha un sacco di soldi, anche se può iscrivere un ragazzino nelle migliori scuole».
Sarebbe poi «inquietante e classista la posizione dei gay che pensano di poter amare senza riserve i loro figli dopo aver trattato la madre surrogata come un incubatore, o delle lesbiche che credono di amare i propri figli incondizionatamente dopo aver trattato il ,oro padre-donatore di sperma come un tubetto di dentifricio».
Lopez ha denunciato le autorità che, anziché proteggere il diritto degli orfani ad avere una madre e un padre, si preoccupano di rispondere alla domanda del mercato degli omosessuali che vogliono figli: «Qualunque sia il trauma causato ai bambini dall'essere orfani non dovrebbe essere aggravato dallo stress di essere adottati da una coppia dello stesso sesso». Per il professore neppure il genitore biologico divorziato avrebbe il diritto di allevare il proprio figlio con una persona dello stesso sesso lasciando da parte il genitore biologico: «I bambini di solito vogliono che la loro mamma e il papà smettano di litigare, mettendo da parte le loro differenze, e stiano insieme, anche se uno di loro è gay».
 
I FIGLI "OMOFOBI"
Lopez ha citato anche la fecondazione, il divorzio, il commercio delle adozioni, per dire che «i bambini gettati nel bel mezzo di questi pericoli morali sono ben consapevoli della responsabilità dei loro genitori nel dare loro una vita stressante ed emotivamente complicata», mettendoli persino «nella non invidiabile posizione di essere chiamati "omofobi" se semplicemente soffrono per lo stress che i genitori hanno loro imposto».
Sfortunatamente, però, il movimento Lgbt «ha deciso che la sua convalida da parte di altri richiede una ridefinizione del "matrimonio" inclusiva delle coppie dello stesso sesso. Così eccoci qui, bloccati ad imporre una vita problematica ai bambini». Perché purtroppo, conclude Lopez, «suppongono di non contare. Non sono un medico, un giudice o un commentatore televisivo, solo un ragazzo che ha dovuto ripulire il casino lasciato dalla rivoluzione sessuale».

Nota di BastaBugie: lunedì 5 agosto, in contemporanea alla discussione alla Camera del progetto di legge che vuole introdurre il reato di omofobia, si è svolta a Roma la manifestazione organizzata da "Le manif pour tous Italia" per opporsi all'introduzione di questa "legge bavaglio" che minaccia la libertà di pensiero. Per vedere il video della manifestazione, clicca qui e vai in fondo alla pagina.
Anche Costanza Miriano era presente. Per vedere la sua intervista clicca nel video qui sotto

http://www.youtube.com/watch?v=8Q96Ss_W48Q

Fonte: Tempi, 07/06/2013

4 - UN EDITORIALE DI AVVENIRE SDOGANA LA LEGGE SULL'OMOFOBIA
Francesco D'Agostino, presidente dei Giuristi Cattolici, riduce il giudizio sulla legge a un mero criterio di opportunità: è il rovesciamento del Magistero e di ogni principio giuridico
Autore: Mario Palmaro - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 09/08/2013

Non sono d'accordo praticamente su nulla di quanto scritto il 6 agosto da Francesco D'Agostino sulle pagine di Avvenire, a proposito della legge sull'omofobia.
Mi spiace dirlo, perché D'Agostino è un filosofo del diritto come me, ha molti meriti scientifici e una fama assai prestigiosa, lo conosco da anni e ho con lui un rapporto schietto e cordiale. Ma, per dirla con Aristotele, amicus Platus sed magis amica veritas.
Che cosa ha scritto in sostanza il professor D'Agostino? La cosa migliore è che il lettore vada a guardarsi la fonte. Noi qui offriamo una sintesi molto stringata, provando a riassumere per punti:
a) Il progetto di legge Scalfarotto potrebbe limitare la libertà di opinione, e bisogna evitare questa stortura.
b) Non bisogna però opporsi a una legge sull'omofobia, che rappresenta la tutela contro ogni "odioso incitamento alla discriminazione e alla violenza". Una legge sull'omofobia in se stessa è più che accettabile, se non addirittura auspicabile.
c) Magari questa legge è una scelta inopportuna, ma "ha ben poco senso discettare se sia giusta o no". "Ritengo che sia possibile accettare in linea di principio una legislazione contro l'omofobia" scrive D'Agostino.
d) Chi si oppone frontalmente alla legge commette un errore, perché rischia di passare per omofobo e di esacerbare il dibattito.
Provo a confutare punto su punto questa sorta di agenda programmatica che i vescovi italiani hanno deciso di adottare, in perfetta singolare sintonia con il partito di Mario Monti, Scelta civica:
a) Non è che il progetto Scalfarotto "potrebbe limitare la libertà di opinione". Quella legge limita e limiterà sicuramente e gravemente la libertà di opinione, e la sta già limitando. Gli episodi di repressione culturale e mediatica contro chi considera contro natura l'omosessualità sono già oggi numerosi, e la legge ancora non c'è. Quando sarà entrata in vigore, fioccheranno le querele e le procedure avviate dai magistrati democratici, e per chi dice la verità sull'omosessualità non ci sarà, giuridicamente parlando, scampo.
b) Un giurista serio, viepiù se cattolico, non dovrebbe accettare nemmeno in linea teorica il concetto di "omofobia": esso rappresenta la madre di tutti i deliri e di tutte le peggiori aberrazioni giuridiche promosse dalla lobby gay. E' un'invenzione concettuale che serve solo a rendere normale – giuridicamente e socialmente – ciò che normale non è. Prendo atto - e mi pare fatto gravissimo - che la Conferenza Episcopale, il suo quotidiano, e il presidente dell'Unione Giuristi cattolici, considerano legittimo e – appunto – normale – che si accetti toto orbe l'idea di omofobia. La quale presuppone il riconoscimento della categoria degli omosessuali come "etnia" o gruppo identitario meritevole di una tutela specifica da parte dell'ordinamento giuridico. Facendo finta di ignorare che oggi, se uno dileggia, offende o aggredisce una persona che sia omosessuale viene comunque punito dall'ordinamento. Una volta digerito questo rospo, tutto diventa possibile e anzi inevitabile: dai matrimoni gay, all'adozione da parte di due uomini o di due donne, all'accesso alla fecondazione in vitro da parte di lesbiche, uomini omosessuali che trovino uteri in affitto.
c) Per me, filosofo del diritto, questo è il punto più drammatico: si dichiara apertamente che ormai non si intende più giudicare le leggi come giuste o ingiuste, ma che si preferisce misurarle con il parametro dell'opportunità. Ora, se la filosofia del diritto non serve a distinguere leggi giuste da leggi ingiuste, ha esaurito il suo compito fondamentale. Che una legge sia "opportuna" è criterio che può garbare a Macchiavelli e a Guicciardini, a Stalin e a Hitler, o – si parva licet - a Barack Obama e a Laura Boldrini. Ma che il presidente dell'Unione Giuristi Cattolici Italiani dichiari coram populo che le leggi vanno pesate con la bilancia dell'opportunità, e non della diade giusto-ingiusto, beh, è un fatto che lascia di sale. Tommaso d'Aquino e i radiomessaggi natalizi di Pio XII, l'ininterrotto magistero della Chiesa, l'Evangelium Vitae di Giovanni Paolo II, insegnano una dottrina ben diversa. Del resto, sono ormai anni che Avvenire ha scelto di utilizzare strani criteri "elastici" di fronte alle leggi gravemente ingiuste (leggi che per San Tommaso e il Magistero "cessano di esser leggi"): i lettori avranno notato che, se ad esempio una nazione legalizza l'aborto, il quotidiano della Cei titola: "Strappo dell'Irlanda". Trasformando l'argomento da materia di dottrina in una questione di cuciture e candeggio sbagliato.
d) Quest'ultimo punto è il colpo di grazia riservato a quei pericolosi testoni integralisti che, invece di venire a miti consigli con gli Scalfarotto, persistono nel contestare frontalmente la legge sull'omofobia. Ad esempio La Nuova Bussola Quotidiana e quei Giuristi per la vita che in poche settimane, senza mezzi economici e senza spazi significativi sui media clericali, hanno sollevato il caso e lo hanno fatto diventare una notizia mediatica e politica. Come sarebbe più bello il mondo – sembra lasciar intendere l'editoriale di Avvenire - senza gente così poco flessibile, così rigida, così ossessionata dai principi non negoziabili, così ancorata all'idea che esistano leggi giuste e leggi ingiuste. Gente che complica i rapporti con il Quirinale, che rende la vita difficile al prezioso governo Letta, e che magari, a furia di dare questa immagine battagliera del cattolicesimo, finisce col far mettere in discussione l'8 per mille. [...]

Nota di BastaBugie: per leggere tutti gli articoli da noi pubblicati sul progetto di legge che vuole introdurre il reato di omofobia in Italia, clicca qui.

Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 09/08/2013

5 - PAPA FRANCESCO ALLA GMG: NESSUNA VITA E' INUTILE
Anche il bambino anencefalico va amato fino alla morte naturale: non si elimina la sofferenza eliminando il sofferente come vuole la ''cultura dello scarto'' come l'ha definita il Papa
Autore: Giuseppe Noia - Fonte: Avvenire, 02/08/2013

Tutto il mondo ha potuto vedere la dignità che papa Francesco ha riconosciuto al figlio anencefalico, considerato terminale, di quella coppia invitata a presentargli domenica 28 scorsa a Rio de Janeiro i doni dell'offerta durante la Messa che ha concluso la Giornata mondiale della gioventù davanti a tre milioni di persone. Per chi ancora non vuol vedere o non vuol capire che il dono della vita, di ogni vita, va riconosciuto come tale e come tale difeso e consegnato alla società civile come un evento esistenziale che appartiene alla storia dell'umanità e non solo a quella dei cristiani cattolici, il gesto del Papa ha ribadito due cose fondamentali.
La prima è che non esistono vite inutili, perché anche la vita di un bambino anencefalico è il frutto di un amore fra due persone che vivono il loro cammino esistenziale come un'esperienza utile e bella, ricca del variegato arcobaleno di sentimenti, passione e condivisione che ogni storia d'amore possiede in modo unico e irripetibile per ciascuna coppia. Il frutto di un amore «utile» non può mai definirsi «inutile»: bisogna rispettare il cammino e le scelte esistenziali di ognuno quando l'accoglienza di una vita terminale si verifica in quel terreno sacro in cui, per capire questa scelta, bisogna togliersi i sandali della superficialità e del giudizio affrettato. La seconda cosa è che l'accompagnamento dei bambini terminali risponde alla «cultura dello scarto», come l'ha chiamata il Papa, con l'evidenza scientifica e umana che quando un figlio è malato il suo essere figlio non dipende dall'età di cinque mesi di vita pre-natale o di un anno di vita post-natale: è sempre un figlio e i genitori lo curano o – se non possono – lo accompagnano fino alla morte naturale: lo amano, nel dolore, fino alla fine. Non si elimina la sofferenza eliminando il sofferente, ma si deve cercare di lenire la sofferenza amando il sofferente fino alla fine. L'aborto eugenetico (detto impropriamente terapeutico) vorrebbe eliminare la sofferenza, ma ne produce di più. E la letteratura scientifica degli ultimi vent'anni mostra le gravi conseguenze depressive che impattano sulla salute psicologica della donna e della famiglia con costi economici per tutta la società civile.
Il mistero che avvolge la nascita di feti gravemente malformati, definiti «terminali» perché incompatibili con la vita, è grande. Infatti nella Sacra Scrittura è scritto: «Ti ho fatto come un prodigio». Nella esperienza della nostra Associazione La Quercia Millenaria Onlus, che negli ultimi 10 anni ha accompagnato quasi 300 bambini terminali, ci sono anche le vicende di 15 bambini anencefalici. In cinque neonati al Policlinico Gemelli, su richiesta dei genitori e con il consenso del Comitato etico, dopo la cessazione del battito cardiaco sono state espiantate le cornee e "bancate" per eventuali trapianti a bambini non vedenti. Il "caso" ha voluto che nei mesi successivi due adulti siano pervenuti al Pronto Soccorso del Gemelli per traumi corneali gravi con il rischio di perdere la capacità visiva. Sono stati trapiantati con le cornee di due bambini anencefalici e hanno recuperato la vista grazie a due bambini che qualcuno considera «vite inutili». Credo che la scienza debba sviluppare sempre più quella sapienza che viene dagli occhi del cuore, perché così scoprirà come sia possibile che le pietre scartate dai costruttori diventino pietre angolari.

Fonte: Avvenire, 02/08/2013

6 - DARE SOLDI AI MENDICANTI? FA SENTIRE BUONI, MA...
I bisognosi veri li conosce solo il parroco, perciò le offerte vadano a lui e non siano disperse nei centesimi che zingari e postulanti vari pietiscono ogni giorno alimentando il racket
Autore: Rino Cammilleri - Fonte: Antidoti, 20/07/2013

Il mio Antidoto sui «poveri» ha suscitato un notevole dibattito, e anche qualche insulto da parte di cattolici di piatto ingegno che porgono l'altra guancia ai nemici di Cristo ma riservano tutta la loro indignazione per i correligionari. Nessuna meraviglia, certi esempi vengono dall'alto. Servili col mondo e spietati con chi conta poco o nulla. Insomma, clericali.
Vabbé, dicevo dei «poveri». Diversi anni fa Antonio Frajese, compianto giornalista televisivo (prese a calci in diretta il noto disturbatore Paolini), si travestì da accattone e, nel reportage che ne seguì, rivelò quanto aveva guadagnato con quella trovata. Tanto.
Addirittura uno dei racconti di Sherlock Holmes è dedicato allo stesso argomento: la sparizione di un impiegato che, l'investigatore scoprì poi, guadagnava molto di più come questuante. Sotto casa mia un vecchietto in stampelle mi strappava il cuore finché la mia portinaia non mi rivelò che la moglie era impiegata alle poste e lui, in quel modo, si era comprato diversi appartamenti. A Milano, dove il metro quadro costicchia.
Quando ero giovane e fresco di conversione, da buon neofita "adottai" una mendicante che mi impietosiva col suo vistosissimo gozzo. Convinsi un mio amico chirurgo a visitarla e operarla gratis. Ma al momento convenuto lei non si presentò: avrebbe perso la possibilità di impietosire. Tempo dopo, alla stazione ferroviaria incontrai un giovane con la testa fasciata. Chiedeva l'elemosina e io divisi con lui tutto quel che avevo in tasca: duemila lire, mille per uno. Colpito dalla mia generosità, mi rivelò che quella fasciatura era fasulla. Lo rimproverai indignato. Lui allora mi prese una mano e mi fece toccare il suo cranio: sentii al tatto una profonda fessura. Disse che non era in grado di lavorare perché quel trauma ogni tanto lo faceva svenire. Io, sconvolto, gli diedi anche le altre mille lire. Passò un anno e partii per il servizio militare. Mi assegnarono a un comando di stazione ferroviaria. Un giorno, mentre chiacchieravo col poliziotto dell'ufficio adiacente, vidi da lontano passare quel famoso giovane: aveva la testa fasciata ma anche il gesso a una gamba. Raccontai al poliziotto del mio incontro, l'anno prima, con lui. Il poliziotto, ridendo, mi disse che quello lì stava benissimo: ogni mattina passava dall'ospedale, si faceva dare i gessi o le fasciature avanzate, poi prendeva il treno e andava a impietosire la gente di un'altra città.
E' vero, non tutti i napoleonici erano ladri ma Bonaparte sì. Oggi il cibo e i vestiti si buttano, non siamo più ai tempi di san Martino. E sia la Chiesa che lo Stato rendono del tutto superfluo l'accattonaggio di strada.
I bisognosi veri li conosce solo il parroco, perciò le offerte dei cattolici vadano a lui e non siano disperse nei centesimi che zingari e postulanti vari pietiscono ogni giorno. Darglieli può farci sentire «buoni», ma alimenta il racket.
Sono considerazioni, queste, di semplice buonsenso, quel buonsenso che una volta veniva predicato dal pulpito ma oggi non più per paura (sì, paura) dell'impopolarità. Io non ho alcuna popolarità da difendere e del giudizio dei bigotti me ne frego. Ho scelto il cristianesimo perché è una religione virile, coraggiosa e controcorrente, che giudica il mondo e non se ne fa condizionare. E se c'è da rimetterci il collo come il Battista che rimproverava apertamente Erode, o come Cristo che alzava la voce contro gli ipocriti politicamente corretti, ebbene, era nei patti.

Fonte: Antidoti, 20/07/2013

7 - TI STAI SBAGLIANDO CHI HAI VISTO NON E'... NON E' FRANCESCO
Francesco contro Benedetto? Nient'affatto: ecco le prove
Autore: Antonio Socci - Fonte: Libero, 11/08/2013

E' ormai la mania dei media: attribuire a papa Francesco idee opposte a quelle di Benedetto XVI, soprattutto sui temi più cari al mainstream giornalistico, cioè gay, donne, Chiesa, ambiente, capitalismo, povertà.
Lo si è visto dopo la famosa conferenza stampa sull'aereo. Il salotto radical-chic è così convinto che Francesco stia rovesciando l'insegnamento del predecessore che ieri perfino uno che non sa nulla di cristianesimo – come Claudio Sabelli Fioretti – su un magazine di "Repubblica" lo rappresentava come "uno straordinario folle che potrà finalmente mettere in crisi la Chiesa".
Visto l'andazzo, al di qua e al di là dell'Atlantico, Pat Archbold nel suo blog, sul sito americano del "National Catholic Register", si è divertito a farsi beffe del pigro conformismo liberal, secondo cui Francesco dice il contrario di Ratzinger.
 
LO SCHERZO DI PAT
Ha scritto che – ebbene sì – il Papa si schiera con i gay. Ecco le parole che lo provano:
"È deplorabile che le persone omosessuali siano state e siano oggetto di odio violento nei discorsi o nelle azioni. Un simile trattamento merita la condanna da parte dei pastori della Chiesa ogni qual volta si verifichi".
Ha proseguito affermando che il Papa spara a zero sui ricchi ed esalta la causa dei poveri. Eccone la prova:
"Se ci rifiutiamo di condividere ciò che abbiamo con il povero e l'affamato, rendiamo il nostro possesso un falso dio. Quante voci nella nostra società materialista ci dicono che la felicità si trova nell'accumulare proprietà e lussi! Ma questo è rendere il possesso un falso dio. Invece di portare la vita, essi portano la morte".
Non solo. Egli demolisce l'idea teocratica del papato ed è un papa umile. Ecco la dimostrazione: "L'autorità del Papa non è illimitata". "I signori cardinali hanno eletto me, un semplice e umile lavoratore nella vigna del Signore. Mi consola il fatto che il Signore sa lavorare ed agire anche con strumenti insufficienti e soprattutto mi affido alle vostre preghiere".
E l'insegnamento del Papa finalmente riconosce il giusto posto della donna nella Chiesa:
"È importante dal punto di vista teologico e antropologico che la donna sia al centro della cristianità. Attraverso Maria, e le altre donne sante, l'elemento femminile è posto al centro della religione cristiana".
Infine il Papa preferisce ai "bigotti" la carità: "Se nella mia vita trascuro completamente l'attenzione agli altri, tutto preso dalla brama di essere 'devoto' e di compiere i miei 'doveri religiosi', allora la mia relazione con Dio sarà arida. Diventerà più 'appropriata', ma senza amore".
E poi è ambientalista ("Ascoltate la voce della terra…") e condanna il capitalismo ("La prevalenza di una mentalità egoista e individualistica che trova espressione anche in un capitalismo sregolato").
Parrebbe evidente da questi pronunciamenti che Francesco è l'opposto del predecessore e di tutti gli altri papi. C'è solo un piccolo problema, ha spiegato il sarcastico americano: tutte le citazioni che avete letto non sono di Francesco, ma di Benedetto XVI.
Quel Ratzinger che i media non hanno mai ascoltato e quindi non conoscono. Come quei cattolici – di destra e di sinistra – che contrappongono lui e Francesco.
 
BENEDETTO RIVOLUZIONARIO
Sentite queste fiammeggianti parole:
"Ma non dobbiamo pensare anche a quanto Cristo debba soffrire nella sua stessa Chiesa? A quante volte si abusa del santo sacramento della sua presenza, in quale vuoto e cattiveria del cuore spesso egli entra! Quante volte celebriamo soltanto noi stessi senza neanche renderci conto di lui! Quante volte la sua Parola viene distorta e abusata! Quanta poca fede c'è in tante teorie, quante parole vuote! Quanta sporcizia c'è nella Chiesa, e proprio anche tra coloro che, nel sacerdozio, dovrebbero appartenere completamente a lui! Quanta superbia, quanta autosufficienza!".
Parole di Francesco? No, di Ratzinger. Come pure queste che – se fossero pronunciate oggi da Francesco – susciterebbero gli anatemi dei tradizionalisti:
"Al di sopra del papa, come espressione della pretesa vincolante dell'autorità ecclesiastica, resta comunque la coscienza di ciascuno, che deve essere obbedita prima di ogni altra cosa, se necessario anche contro le richieste dell'autorità ecclesiastica. L'enfasi sull'individuo, a cui la coscienza si fa innanzi come supremo e ultimo tribunale, e che in ultima istanza è al di là di ogni pretesa da parte di gruppi sociali, compresa la Chiesa ufficiale, stabilisce inoltre un principio che si oppone al crescente totalitarismo".
Vi piace la tenerezza di Francesco che preferisce i sofferenti ai potenti? Sentite questa perla:
"Le vie di Dio sono diverse: il suo successo è la croce… non è la Chiesa di chi ha avuto successo ad impressionarci, la Chiesa dei papi o dei signori del mondo, ma è la Chiesa dei sofferenti che ci porta a credere, è rimasta durevole, ci dà speranza. Essa è ancora oggi segno del fatto che Dio esiste e che l'uomo non è solo un fallimento, ma può essere salvato".
Di nuovo sono parole di Ratzinger. Che possono sorprendere solo chi non lo ha mai ascoltato.
 
CHIESA POVERA
Come ha osservato Andrea Gagliarducci, gli stessi che oggi si entusiasmano quando papa Francesco chiede "una chiesa povera per i poveri" o spiega che "le istituzioni (come lo Ior) servono, ma fino a un certo punto" o quando fulmina la "mondanizzazione" e "l'autoreferenzialità" della Chiesa, ignorano gli strali di papa Benedetto contro "carrierismo e clericalismo", contro "una Chiesa soddisfatta di se stessa, che si accontenta in questo mondo, è autosufficiente e si adatta ai criteri del mondo. Non di rado dà così all'organizzazione e all'istituzionalizzazione" proseguiva Benedetto "un'importanza maggiore che non alla sua chiamata, all'essere aperta verso Dio e ad un aprire il mondo verso il prossimo".
In quel fondamentale discorso a Friburgo, Benedetto concludeva: "Liberata dai fardelli e dai privilegi materiali e politici, la Chiesa può dedicarsi meglio e in modo veramente cristiano al mondo intero, può essere veramente aperta al mondo".
 
FRANCESCO RATZINGERIANO
Ovviamente si può fare anche il gioco inverso. Per mancanza di spazio farò un paio di esempi recenti.
Il "Corriere della sera" del 6 agosto – in un servizio che magnificava la vita "childfree", cioè libera dal generare figli – ha preteso di arruolare pure Francesco in questa moda perché – stando al giornale – il papa ritiene che i pastori della Chiesa "non hanno diritto di intromettersi nella vita privata di nessuno".
Ma il vaticanista Magister giudicando "molto fantasiosa" questa idea ha ricordato che – appena pochi giorni prima, il 27 maggio – Francesco nella sua omelia riportata dall' "Osservatore romano", ha tuonato proprio contro quella "cultura del benessere che ci fa poco coraggiosi, ci fa pigri, ci fa anche egoisti…" e come esempio ha riprodotto il dialogo di una coppia che decide di non avere un figlio per non rinunciare alle comodità.
Un altro esempio è la lettera che papa Francesco ha fatto recapitare il 9 agosto ai "Cavalieri di Colombo", riuniti in Texas. Sembra Ratzinger. Infatti li esorta a continuare la "testimonianza dell'autentica natura del matrimonio e della famiglia, della santità e della dignità inviolabile della vita umana, e della bellezza e verità della sessualità umana".
Bisogna sapere che questa organizzazione negli Usa è al centro di polemiche per la sua vigorosa opposizione alle leggi sulle unioni omosessuali.
Alla fine la verità è quella che Benedetto XVI – secondo il giornale tedesco "Bild" del 5 giugno – ha confidato a due amici, il cardinale Paul Cordes e il teologo psichiatra Manfred Lutz, che gli hanno fatto visita nel suo eremo vaticano: "Dal punto di vista teologico siamo perfettamente d'accordo". Parlava di lui e Francesco.
La loro è la stessa Chiesa e la stessa fede. Benedetto doveva ridare ragioni ai cristiani, mentre Francesco cerca di parlare alle 99 pecorelle che sono fuori dall'ovile, per farle incontrare con Cristo e la sua misericordia. Tutto qua.

Fonte: Libero, 11/08/2013

8 - PAPA FRANCESCO BEATIFICHERA' 500 MARTIRI SPAGNOLI UCCISI DAI REPUBBLICANI
Ecco le storie dei cattolici spagnoli uccisi nella guerra civile a causa della loro fede: allora il nemico aveva il fucile in mano, ma oggi è la mentalità mondana a fare vittime
Autore: Benedetta Frigerio - Fonte: Tempi, 06/08/2013

Il 4 giugno scorso papa Francesco ha autorizzato il riconoscimento del martirio di 95 cattolici uccisi dai repubblicani durante la guerra civile spagnola. Fra loro si contano moltissimi sacerdoti e religiosi e anche diversi laici assassinati tra il 1936 e il 1939 in odio alla fede. I martiri dell'ondata anticattolica degli anni Trenta in Spagna, durante la quale anche il 70 per cento delle chiese subì devastazioni, sono migliaia. Già Giovanni Paolo II, tra il 1987 e il 2001, ne aveva beatificati 460. Tra il 2005 e il 2011 Benedetto XVI ne ha beatificati più di cinquecento. Con i 522 che saranno beatificati il 13 ottobre prossimo a Tarragona, la Chiesa avrà qualcosa come 1.500 beati martiri uccisi in Spagna negli anni Trenta, di cui alcuni già canonizzati.
«Ma questi rappresentano solo una piccola percentuale delle circa 10 mila persone morte per Cristo», spiega a tempi.it monsignor Vicente Cárcel Ortí, storico ed esperto dei rapporti Stato-Chiesa nella Spagna del XX secolo e autore di numerosi libri sui martiri di quel periodo.
Monsignor Cárcel Ortí, chi sono questi uomini e donne che morirono a causa delle loro fede?
Bisogna precisare che questi beati non sono propriamente martiri della guerra civile, perché la persecuzione è cominciata prima, con l'istituzione della Repubblica tramite il colpo di Stato del 1931, avvenuto per mano delle variegate anime della sinistra. Fu un attentato alla Corona, che allora era naturalmente associata alla Chiesa, data la cattolicità della nazione spagnola. Combattere la monarchia equivaleva dunque ad attaccare la Chiesa. Per questo i liberali erano anticlericali, e si opponevano alle leggi della Corona considerate cattoliche: cominciò una discriminazione nei fatti e legale, accompagnata da una campagna mediatica non anticlericale appunto, ma anticattolica. Fu così che venne a mancare la libertà religiosa, mentre, giorno dopo giorno, si creava una mentalità per cui la Chiesa cominciò ad essere percepita come la responsabile di tutti i mali. Infine, dopo tre anni, nel 1934, cominciarono gli omicidi: nella Regione delle Asturie vennero uccisi mille civili e 34 religiosi, di cui 9 sono già stati canonizzati, mentre gli altri sono in via di beatificazione. Non solo, furono distrutte anche la bellissima cattedrale della capitale, Oviedo, il seminario e gli edifici religiosi della città. Questo sarebbe diventato il metodo della sinistra anticattolica: uccidere qualsiasi credente, profanare le chiese e distruggere qualsiasi simbolo, edificio o opera d'arte legati alla religione cattolica.
Come si arrivò a compiere atti pubblici tanto atroci, senza pensare di perdere il consenso della popolazione credente?
È difficile capire come si arrivò a un livello di violenza così feroce. Pio XII nel 1936 parlò di «odio di Satana». Non trovo altre spiegazioni a tanto furore, che portò non solo all'omicidio di migliaia di uomini ma anche alla profanazione di tantissime chiese.
Perché la Chiesa cattolica era così invisa al potere?
L'ideologia marxista diceva che occorreva rispondere alla questione sociale tramite il metodo stalinista. Perfino alcuni illuminati, seppur liberali, riconobbero che la guerra civile era proprio il tentativo di ricreare i soviet di Stalin in Spagna. La Chiesa non aveva mezzi per rispondere alle nuove istanze sociali. Così, quando nel 1936 ci fu un nuovo colpo di Stato contro la Repubblica, i militari vennero supportati dal popolo, ormai da anni istigato contro la Chiesa. Ma siccome questo popolo era in maggioranza cattolico lo scontro avveniva spesso tra fratelli, come sottolineò sempre Pio XII: fu l'emblema della Seconda guerra mondiale.
È in questo contesto che gli omicidi e gli atti dissacranti cominciarono a diventare sistema normale.
Prima si cominciò con la propaganda, che incolpava i cattolici retrogradi, e poi si arrivò a giustificare la violenza che si consumava quotidianamente per strada e nelle piazze. Non uccidendo solo preti e suore, ma intere famiglie di fronte a tutti, come si vede in un film uscito di recente. George Orwell, allora anarchico di sinistra e corrispondente di guerra, scrisse che in questa lotta non avevano pace nemmeno i morti. Anche i cimiteri venivano profanati, con i cadaveri riesumati e le tombe distrutte. Ma ripeto, prima ci furono cinque anni di campagna martellante e quotidiana contro i cattolici.
Anche oggi la Chiesa è accusata di non essere "al passo coi tempi".
Ora è anche peggio, perché ci si accorge meno della violenza del potere. È più subdola, anche per il fatto che non si sa più chi sia il nemico, che allora riconoscevi con i fucili in mano. Non solo, la mentalità mondana sta entrando nel cervello di molti cattolici. Mentre allora la maggioranza aveva resistito.
Morirono non solo religiosi ma anche laici: giovani, padri e madri di famiglia.
Non si tratta di eroi, ma di persone normali che vivevano una fede per cui valeva la pena dare la vita. E fu una sorpresa anche per la Chiesa: molti pensavano che la fede popolare degli spagnoli fosse insufficiente, folcloristica e sentimentale. Invece, davanti alla prova, emerse la sua forza semplice e cristallina, prima snobbata dagli intellettuali. La cosa impressionante è che in ogni città, senza conoscersi né mettersi d'accordo, morirono tutti allo stesso modo: invitati ad abiurare in cambio della vita, rifiutarono e morirono pregando per i loro assassini e urlando: "Viva Cristo Re". Come accadeva anche in Messico o in Germania davanti alle SS di Hitler.
Vi furono casi di abiura?
Leggendo tutte le carte dei processi non si trova un solo caso di tradimento. Questo è miracoloso perché non è scontato che uno che ha fede non ceda o non tradisca.
Perché beatificarli proprio ora?
A cominciare fu Giovanni Paolo II, vissuto sia sotto il nazismo sia sotto il comunismo. Nel Novecento si pensava ancora ai martiri cristiani come a quelli morti durante l'impero romano. Invece i martiri sono tornati con i totalitarismi e le dittature. Il Papa voleva che ci si ricordasse di ciascuno di loro, che fosse mantenuta la memoria storica dei disastri provocati da un secolo che ha dimenticato Dio. Per questo anche papa Benedetto ha continuato con le beatificazioni.
E non sembra che sia finita.
Papa Francesco non fa che parlare di martirio, che significa testimonianza. Il Papa invita i cattolici ad andare controcorrente e a non piegarsi alle leggi mondane. Lo ha fatto il 17 di giugno incontrando la curia romana. E continua a ripeterlo anche ai giovani. Voglio chiudere con le sue parole che spiegano perché il martirio sia così attuale. Sono quelle dell'Angelus dello scorso 23 di giugno: «Che cosa significa "perdere la vita per causa di Gesù"? Questo può avvenire in due modi: esplicitamente confessando la fede o implicitamente difendendo la verità. (…) Quante persone pagano a caro prezzo l'impegno per la verità! Quanti uomini retti preferiscono andare controcorrente, pur di non rinnegare la voce della coscienza, la voce della verità! Persone rette, che non hanno paura di andare controcorrente! E noi, non dobbiamo avere paura! Fra voi ci sono tanti giovani. A voi giovani dico: non abbiate paura di andare controcorrente, quando ci vogliono rubare la speranza, quando ci propongono questi valori che sono avariati, valori come il pasto andato a male e quando un pasto è andato a male, ci fa male; questi valori ci fanno male. Dobbiamo andare controcorrente! E voi giovani, siate i primi: andate controcorrente e abbiate questa fierezza di andare proprio controcorrente!».

Nota di BastaBugie: per approfondire il tema "I martiri cristiani della guerra di Spagna", clicca qui.
Per vedere il trailer e per informazioni sul film del 2012 "There be dragons" sulla Guerra di Spagna che non vedremo in Italia, clicca qui.

Fonte: Tempi, 06/08/2013

9 - L'UNIONE EUROPEA IMPONE L'ABORTO ANCHE IN IRLANDA
In Europa sei ''libero'' di pensare come vogliono i potenti, altrimenti il tuo pensiero è intollerante
Autore: Tommaso Scandroglio - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 24/07/2013

Sta per cadere il Fort Apache della tutela della vita in Europa. Venerdì 12 luglio la Protection of Life During Pregnancy Bill – una proposta di legge per legittimare l’aborto procurato – è stata approvata al Dàil, la Camera Bassa del parlamento irlandese, con 131 voti a favore e solo 31 contrari. Ora il testo è all’esame della Camera Alta, ma l’esito appare scontato: a breve anche l’Irlanda si doterà di una legge che spalancherà le porte all’aborto. L’approvazione del disegno di legge alla Camera Bassa ha spaccato il partito del Fine Gael. Il Ministro per gli Affari Europei, Lucinda Creighton, ha votato contro, poi si è dimessa dall’incarico ed infine è stata espulsa dal partito. Stessa sorte per altri quattro deputati dello stesso schieramento a cui è stato fatto divieto di presentarsi alle prossime elezioni.
Fine Gael fa parte dell‘Internazionale Democratica Centrista ed è membro del Partito Popolare europeo. Un tempo si chiamava Army Comrades Association e si ispirava all’enciclica Quadragesimo anno di Pio XI. Cosa è rimasto di tali ascendenze cattoliche? Ben poco se andiamo a leggere le affermazioni del premier Enda Kenny: “Si tratta di una legge necessaria dopo 21 anni di inazione e di cui il Paese ha assolutamente bisogno per avere più chiarezza dal punto di vista medico e legale”.
Mr. Kenny da bravo scolaretto ha ripetuto in buona sostanza ciò che la Corte Europea aveva detto nel 2010 in merito al caso A., B. e C. vs Irlanda in cui chiedeva al governo di Dublino di specificare meglio quando una donna in pericolo di vita – unico caso allora ammesso dalla legge per accedere all’aborto – poteva legittimamente sopprimere il proprio figlio. I cattolici di questo partito a favore della neo legge abortista si premurano di tranquillizzare i propri elettori, come steward di un aereo che sta precipitando, dicendo che va tutto bene e che la donna potrà accedere all’aborto solo in casi limitati, ad esempio se è così sconvolta per la gravidanza che vuole togliersi la vita. Ma appare evidente che tutte le donne desiderose di abortire si qualificheranno davanti ai medici come perfette candidate al suicidio. Impossibile contraddirle a quel punto.
La vicenda irlandese è un po’ la sintesi di quello che sta accadendo in Europa sul fronte dei principi non negoziabili. In primo luogo scordiamoci il concetto di “sovranità nazionale”. E’ roba vecchia da nazionalismo ottocentesco. Ora decide l’Europa per tutti noi, attraverso il suo Consiglio, commissioni e tribunali vari. In secondo luogo è saltata da tempo la distinzione tra difensori della vita (cattolici?) e nemici della stessa. La differenza ora la fanno non le idee antitetiche su aborto, eutanasia, fecondazione artificiale e omosessualità, bensì la velocità di dissoluzione dei principi non negoziabili. Che differenza c’è infatti tra la posizione del Fine Gael, di centro-destra, e del partito laburista suo avversario? La diversità non è data dall’orientamento sul tema aborto: entrambi hanno votato a favore. Ma dalla maggiore o minore apertura allo stesso. E’ questione di sfumature di grigio. Insomma tutti, destra e sinistra, “cattolici” e non, marciano nella stessa identica direzione, ma a velocità diverse.
Terza riflessione. Siamo spettatori di un’alba nuova, anzi di un nuovo tramonto. C’è un’era nuova che sta spuntando: la fine della dittatura del relativismo. Infatti il relativismo predica che ci possono essere tante verità morali quante sono le teste delle persone o che la verità cambia a seconda delle circostanze (situazionismo). E’ ancora così? E’ proprio vero che sui temi sensibili c’è un pluralismo di vedute oppure stiamo procedendo speditamente in direzione di una versione unica dell’etica umana? A noi pare vera la seconda ipotesi. In politica come nella cultura popolare è ormai assodato e digerito perfettamente che si può abortire sempre e comunque, che la contraccezione rende l’uomo e la donna più liberi, che è da stupidi non divorziare se il matrimonio fa acqua da tutte le parti, che se il figlio non arriva ci pensa la provetta magica, che l’amore può fiorire anche nel giardino di due cuori omosessuali e che se il nonno è moribondo forse l’eutanasia è per lui il farmaco migliore.
Ammettiamolo, siamo nel post-relativismo, nell’era di quell’unica verità che i parlamenti di tanti stati ci vogliono far ingoiare a forza. Ciò è così vero che se uno prova a contraddire il pensiero egemone finisce in galera, come è accaduto in Francia a molti manifestanti contrari alle “nozze” gay, perché in Europa sei “libero” di pensare come vogliono alcuni potentati, altrimenti il tuo pensiero è intollerante. Oppure gli fanno diventare il posto di lavoro un inferno, come è successo a non pochi medici obiettori qui in Italia; oppure viene ostracizzato: si veda la vicenda dell’Ungheria che è finita nell’occhio del ciclone dell’Unione Europea per la sua politica pro-life. L’Irlanda e la sua legge abortista è solo l’ultimo caso di questo allineamento forzoso all’unica verità che omologa tutto e tutti. Addio caro relativismo.

Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 24/07/2013

10 - OMELIA PER LA SOLENNITA' DELL'ASSUNZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA - ANNO C - (Mt Lc 1,39-56)
Ha rovesciato i potenti dai troni
Fonte Maranatha.it, (omelia per il 15/08/2013)

La definizione del dogma è avvenuta nel 1950 per opera di Pio XII. Ignoriamo se, come e quando avvenne la morte di Maria, festeggiata assai presto come «dormitio». E' una solennità che, corrispondendo al natalis (morte) degli altri santi, è considerata la festa principale della Vergine. Il 15 agosto ricorda con probabilità la dedicazione di una grande chiesa a Maria in Gerusalemme.
La Chiesa celebra oggi in Maria il compimento dei Mistero pasquale. Essendo Maria la «piena di grazia», senza nessuna ombra di peccato, il Padre l'ha voluta associare alla risurrezione di Gesù.

ASSUNTA IN CIELO, MARIA È PIÙ VICINA A NOI
Le letture della messa presentano in modo molto concreto i valori dell'assunzione di Maria, il posto che ha nel piano della salvezza, il suo messaggio all'umanità.
Maria è la vera «arca dell'alleanza», è la «donna vestita di sole» immagine della Chiesa (prima lettura). Come l'arca costruita da Mosè stava nel tempio perché era «segno e strumento» dell'alleanza di Dio col suo popolo, così Maria è in cielo nella sua integrità umana, perché «segno e strumento» della nuova alleanza. L'arca conteneva la Legge e da essa Dio rispondeva alle richieste del popolo. Maria ci offre Gesù, il proclamatore della legge dell'amore, il realizzatore della nuova alleanza di salvezza: in lui il Padre ci parla e ci ascolta. Maria è figura e primizia della Chiesa, madre del Cristo e degli uomini che essa ha generato a Dio nel dolore sotto la croce dei Figlio; pertanto è preannuncio della salvezza totale che si realizzerà nel regno di Dio.
Ciò avverrà ad opera di Cristo risorto (seconda lettura), modello e realizzatore della risurrezione finale, comunicata prima che ad altri a Maria, per la sua divina maternità. L'Immacolata ha preannunciato il fine della redenzione, che è di condurre gli uomini ad una integrale innocenza; l'Assunta è preannuncio del traguardo finale della redenzione: la glorificazione dell'umanità in Cristo. Maria richiama oggi i cristiani a sentirsi inseriti nella storia della salvezza e destinati ad essere conformati a Cristo, per opera dello Spirito, nella casa del Padre. Per questo, il Concilio dice che l'Assunta è data agli uomini come «segno di sicura speranza e di consolazione» (LG 68 e prefazio).

«GRANDI COSE HA FATTO IN ME L'ONNIPOTENTE»
Nel «Magnificat» (vangelo) Maria ci comunica il suo messaggio. Essa proclama che Dio ha compiuto un triplice rovesciamento di false situazioni umane, per restaurare l'umanità nella salvezza. Nel campo religioso Dio travolge le autosufficienze umane: confonde i piani di quelli che nutrono pensieri di superbia, si drizzano contro Dio e opprimono gli altri.
Nel campo politico Dio capovolge gli ingiustificabili dislivelli umani: abbatte i potenti dai troni e innalza gli umili; non vuole coloro che spadroneggiano i popoli ma coloro che li servono per promuovere il bene delle persone e della società senza discriminazioni razziali o culturali o politiche.
Nei campo sociale Dio sconvolge l'intoccabile classismo stabilito sull'oro e sui mezzi di potere: colma di beni i bisognosi e rimanda a mani vuote i ricchi, per instaurare una vera fraternità nella società e fra i popoli, perché tutti sono figli di Dio.
Così le feste dell'immacolata e dell'Assunta ci richiamano da un capo all'altro tutta la storia della salvezza: quella che si compie oggi per noi, e per la quale preghiamo Maria nostra madre di condurci sino al compimento finale.

MARIA, «PRIMIZIA E IMMAGINE DELLA CHIESA»
Maria, nell'Assunzione, è la creatura che ha raggiunto la pienezza della salvezza, fino alla trasfigurazione del corpo. E' la donna vestita di sole e coronata di dodici stelle. E' la madre che ci aspetta e ci sollecita a camminare verso il regno di Dio. La Madre del Signore è l'immagine della Chiesa: luminosa garanzia che il suo destino di salvezza è assicurato perché come in lei, così in tutti noi lo Spirito del Risorto attuerà pienamente la sua missione; ella è già quello che noi saremo.
A molti dà fastidio sentir parlare di «salvezza delle anime». Sembra che la vita con i colori, i sapori, i contorni che la rendono attraente debba sparire: sembra che il corpo non serva a nulla. Hanno ragione perché non è così. Maria, assunta in cielo, è garanzia che tutto l'uomo sarà salvato, che i corpi risorgeranno. Nell'Eucaristia, pane di immortalità, si ritrovano gli alimenti base dell'uomo, frutti della terra, della vite e dei lavoro dell'uomo: è proprio l'Eucaristia la garanzia quotidiana che la salvezza raggiunge ogni uomo nella sua situazione concreta, per strapparlo alla morte, la nemica più terribile del progresso.

Fonte: Maranatha.it, (omelia per il 15/08/2013)

11 - OMELIA XX DOMENICA TEMPO ORD. - ANNO C - (Lc 12, 49-57)
Non sono venuto a portare la pace sulla terra, ma la divisione
Fonte maranatha.it, (omelia per il 18/08/2013)

Il regno di Dio è la realizzazione della comunione tra gli uomini e con lui. Già i profeti lo avevano annunciato e descritto come un tempo di pace, di benessere, di gioie mai viste; un tempo di fraternità universale e cosmica. Ogni barriera sarebbe stata eliminata, si sarebbe costituito un solo popolo per un solo Dio.
Gesù realizza il progetto di Dio nell'umanità espresso dai profeti. Viene a «radunare i figli dispersi». La sua ultima preghiera è la preghiera per l'unità: «Padre, siano una cosa sola, come noi siamo uno».
Come mettere d'accordo queste espressioni con le parole del vangelo di questa domenica? «Pensate che io sia venuto a portare la pace sulla terra? No, vi dico, ma la divisione» (vangelo).

L'ANNUNCIO DELLA VERITÀ SUSCITA OPPOSIZIONE
Le parole di Gesù sono improntate ad un profondo realismo: il suo regno creerà nuove divisioni. Chi lo accoglie non entra in uno stato di pace paradisiaca, ma prova dapprima in se stesso la guerra e la divisione. Egli non può accettare l'ambiguità del compromesso, non può vivere il bene e il male, trovare un accordo tra il vero e il falso, non può affidarsi totalmente alle certezze umane, deve abbandonare continuamente la terra delle tranquille abitudini per l'incertezza di una terra che non possiede.
È cosa strana che la fede in Cristo crei nemici, ponga ostacoli. Questo è vero perché l'amore e la verità hanno nella croce il loro prezzo e la loro verifica. Non c'è amore vero che non porti con sé la sofferenza, non c'è verità che non ferisca. Se l'amore è dono gratuito non può non essere distacco da se stessi. Se la verità è scoperta non può non essere un giudizio sulle nostre azioni, e un impegno per nuovi e più scomodi orizzonti.
Il profeta è colui che annuncia la verità profonda dei fatti. Poiché la realtà dei fatti è l'azione imprevedibile di Dio che muove verso la libertà, essa suscita sempre nell'uomo il dubbio, la paura del rischio, l'opposizione con cui l'orgoglio e il peccato si manifestano.
Dalla verità nasce l'incertezza, perché l'uomo preferisce affidarsi alla sicurezza della prudenza umana piuttosto che abbandonarsi all'imprevedibilità di Dio. Geremia annuncia il piano di Dio ed è accusato di disfattismo (prima lettura). Ciò è vero anche per chi scende nello stadio per conquistare una vittoria. Il suo mettersi come concorrente sulla linea di partenza comporta una competitività, un gareggiare, una lotta, avere dei nemici. Nelle tribune c'è chi lo applaude e chi fa di tutto per scoraggiarlo (seconda lettura).

SCEGLIERE CRISTO IN UN MONDO DOMINATO DAL PECCATO È FARSI DEI NEMICI
Il cristiano che si mette dalla parte di Cristo entra per ciò stesso nella mischia e nella lotta. Non si può considerare né è ritenuto un neutrale: per molti è un nemico, anche se egli vuol essere il «fratello universale». La storia dell'umanità può far conto sulla volontà di comunione, di impegno, di collaborazione del cristiano, ma il suo progetto di liberazione, la sua utopia di un amore senza confini non possono non suscitare dissensi nella famiglia, fra gli amici, nella società, imporgli delle scelte che urteranno la tranquillità di molti.
Questo è inevitabile perché è sui valori e sui significati che si gioca l'impegno e la vita, ed è su questi significati che si compie la comunione o sorgono le opposizioni. Gli uomini si dividono in grandi universi geografici-culturali, in gruppi sociali e professionali, ma ciò che li distingue veramente e li oppone è la concezione che essi hanno del divenire umano, il modo di affrontare i gravi problemi che si impongono a tutti: l'ingiustizia, la libertà, le decisioni di priorità, le responsabilità sociali...

IL CRISTIANO SUPERA LA DIVISIONE CON L'AMORE GRATUITO
li cittadino del regno trova la pace con chi come lui accetta la propria morte perché l'altro viva, trova la comunione con chi vive nella speranza. Invece con chi non cerca la verità, l'amore e la giustizia egli si troverà diviso e sperimenterà la realtà delle parole di Cristo: «Pensate che io sia venuto a portare la pace sulla terra? No, vi dico, ma la divisione» (Lc 12,51).
Però egli supera la divisione con l'amore. Anche se la sua parola e la sua azione creano divisioni ed opposizioni, egli non rende male per male, ma sa vincere il male con il bene. Ripaga l'odio con l'amore.
Come Gesù, suo maestro, che «ha abbattuto il muro, l'inimicizia facendo pace nel sangue della sua croce» (cf Ef 2,14.16), così anche il cristiano è ovunque portatore di amore.

Nota di BastaBugie: Per l'omelia della domenica successiva, vai a
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Fonte: maranatha.it, (omelia per il 18/08/2013)

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