BastaBugie n�427 del 11 novembre 2015

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1 VATILEAKS 2, NESSUN COMPLOTTO CONTRO IL PAPA
Solo l'ipocrisia di una triste operazione messa in piedi da affaristi, maneggioni e giornalisti interessati; i libri deludono chi pensa di trovarci grosse novità sulle finanze vaticane
Autore: Riccardo Cascioli - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana
2 CORSI PER MAGISTRATI SU ADOZIONI GAY, ETEROLOGA, UTERO IN AFFITTO E DIRITTI DEGLI ANIMALI NON-UMANI
Intanto gli animalisti vogliono linciare l'allevatore accusato di aver ucciso il suo cane: ecco servito il terrorismo ecologista
Autore: Rachele Schirle - Fonte: Tempi
3 I TEDESCHI EQUIPARANO LA BIBBIA AL CORANO
Un documento dei democristiani del Cdu ''Convivere in Germania'' chiarisce i principi dello Stato agli immigrati... peccato che metta limiti anche alla Chiesa dimenticando che le radici della Germania sono cristiane, non certo islamiche
Fonte: Corrispondenza Romana
4 COSA HA RESO POSSIBILE QUESTO VELOCE CAMBIAMENTO CULTURALE?
L'accettazione di comportamenti fino a poco fa improponibili è dovuto a un inganno, come ci spiega la finestra di Overton
Autore: don Gabrielle Mangiarotti - Fonte: CulturaCattolica
5 DIECI CONSIGLI PER CRESCERE NELLA VITA DI PREGHIERA
Sant'Alfonso: ''Al mondo non ci sono persone forti né deboli, solo persone che sanno come pregare e altre che non lo fanno''
Autore: Padre Ed Broom - Fonte: Aleteia
6 DITTATURA GAY: I DIFENSORI DEL PENSIERO LGBTQIecc. ISTITUISCONO IL REGISTRO ITALIANO RAZZISTI E OMOFOBI
Chiunque può denunciare una persona perché ritenuta omofoba: nome, foto e scheda del malcapitato sono pubblicate online nel RiRo, una riedizione delle liste di proscrizione delle dittature
Autore: Tommaso Scandroglio - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana
7 IN GERMANIA DOPO 75 ANNI L'EUTANASIA TORNA LEGALE
Come il partito di Adolf Hitler, la legge sulla ''dolce'' morte, votata a maggioranza, è perfettamente legale e democratica
Autore: Leone Grotti - Fonte: Tempi
8 ITALIANI, SPECIE (NON) PROTETTA IN VIA DI ESTINZIONE
In Italia nascono sempre meno figli, vogliamo capire che questo è un problema serio?
Autore: Roberto Volpi - Fonte: Il Foglio
9 OMELIA SOLENNITA' DI CRISTO RE - ANNO B (Gv 18,33-37)
Il mio regno non è di questo mondo
Fonte: Il settimanale di Padre Pio

1 - VATILEAKS 2, NESSUN COMPLOTTO CONTRO IL PAPA
Solo l'ipocrisia di una triste operazione messa in piedi da affaristi, maneggioni e giornalisti interessati; i libri deludono chi pensa di trovarci grosse novità sulle finanze vaticane
Autore: Riccardo Cascioli - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 06/11/2015

Menzogna e ipocrisia. L'operazione di lancio dei due libri di Gianluigi Nuzzi (Via Crucis) e Emiliano Fittipaldi (Avarizia) che contengono documenti relativi alle finanze in Vaticano, è anzitutto una grossa menzogna. Perché l'immagine che si vuole far passare è quella di una Chiesa marcia contro cui combatte stoicamente papa Francesco, eroe solitario. È certo un approccio coerente con la narrazione che i principali quotidiani italiani - ormai costituitisi in cartello (dicono tutti le stesse cose allo stesso modo) - stanno facendo da tempo. Ma questa è una lettura caricaturale, addirittura "diabolica" l'ha definita ieri il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza Episcopale Italiana. «Il Papa non è assolutamente solo - ha detto Bagnasco - è circondato e sostenuto cordialmente, affettuosamente, lealmente da tutti i vescovi. Per questo non ho nessuna preoccupazione circa questa immagine di divisione che si vuole accreditare presso l'opinione pubblica per creare ulteriore disorientamento».

SUPERMAN CONTRO TUTTI?
Questa immagine idilliaca di unità nella Chiesa è evidentemente troppo ottimistica, ma di sicuro - come abbiamo spiegato in questi giorni e ancora oggi - l'idea che ci sia un papa "Superman contro tutti" è fantasiosa e serve a coprire interessi ecclesiali ed economici di alcuni, dentro e fuori la Chiesa. Peraltro tale immagine non è sostenuta solo dal cartello dei giornaloni italiani, se è vero che le parole di Bagnasco smentiscono in modo netto quanto appena due giorni fa affermava monsignor Nunzio Galantino, che della Conferenza episcopale è il segretario: «Sicuramente a qualcuno sta facendo paura il processo di rinnovamento che papa Francesco sta portando avanti», aveva detto.
Ma nei due libri, oltre a tante cose già conosciute e scritte negli anni, ci sono anche menzogne specifiche, come dimostra il duro quanto preciso comunicato diffuso ieri sera dal Segretariato per l'economia, il super-ministero guidato dal cardinale australiano George Pell. Nei libri in oggetto, il capitolo riguardante il cardinale Pell è certamente il più delicato, perché il porporato australiano è già nel mirino dei progressisti per le sue posizioni a difesa dell'ortodossia e qui viene di fatto descritto come uno scialacquatore. Chiamato a Roma per riportare ordine e mettere sotto controllo le finanze vaticane si sarebbe dato - secondo i suggeritori di Nuzzi & Fittipaldi - alle spese pazze: mezzo milione di euro bruciati in pochi mesi (tra viaggi in business class e spese in casa), cosa che avrebbe profondamente addolorato il povero papa Francesco.

AFFERMAZIONI FALSE E INGANNEVOLI
Ma appunto ieri sera, ecco la risposta del portavoce della Segreteria per l'Economia che parla di «affermazioni false e ingannevoli» e precisa che nel 2014 le spese sono state inferiori a quanto previsto in bilancio e che per il 2015 tale Segreteria è l'unico dipartimento vaticano ad aver presentato un bilancio ridotto rispetto all'anno precedente. Non solo, le valutazioni sul bilancio della Segreteria per l'Economia erano contenute in un comunicato diffuso nei primi mesi del 2015, ma di questo nei libri in oggetto non c'è traccia.
In ogni caso il comunicato di ieri sera spiega nel dettaglio le uscite dal marzo 2014 (momento dell'istituzione della Segreteria) al dicembre 2014 e si scopre così che dei 500mila euro in oggetto, oltre alle spese iniziali per avviare le attività del dicastero (dagli arredi agli strumenti tecnologici), 292mila sono andati per gli stipendi (lavorano nella Segreteria 12 persone); e poi cifre molto limitate per i viaggi aerei dello staff, l'allestimento della cappella e così via.
Dati i fatti appare allora consistente che «riferimenti a discussioni tra il Santo Padre e il cardinale Pell a proposito delle spese della Segreteria sono completamente false: non c'è mai stata alcuna discussione su questo argomento» tra i due.
Ma forse più ancora della menzogna è insopportabile l'ipocrisia: dei tanti colleghi vaticanisti, ad esempio, che fingono stupore per la scoperta del "corvo" Francesca Chaouqui quando della sua disinvoltura nel far circolare notizie - anche false - si sapeva ormai anche a centinaia di chilometri da piazza San Pietro. E nessuno in questi due anni - a parte il solito Sandro Magister - che abbia avuto il coraggio di chiedere come mai una persona accompagnata da così cattiva fama fosse finita a controllare carte riservate della Santa Sede. E ancora: l'ipocrisia di chi scrive libri in cui si fa finta di scandalizzarsi delle spese della Curia vaticana, sapendo di poterne così ricavare qualche milioncino di euro. E soprattutto l'ipocrisia di chi usa un finto scandalo (le cose scritte nei libri erano in gran parte già abbondantemente note) per ricavarne vantaggi in una partita ecclesiale che ha a tema non l'economia ma la missione stessa della Chiesa.
Ovviamente, certi usi disinvolti del denaro e la mancanza di trasparenza - anche se già noti - costituiscono sempre uno scandalo, anche se si deve riconoscere che già da anni è in atto un processo di rinnovamento e trasparenza iniziato con Benedetto XVI e ora proseguito da papa Francesco. E di scandali purtroppo non ci sono solo quelli economici. Eppure tutto questo polverone, tutto questo stracciarsi le vesti per i peccati che si commettono in Vaticano, rischia di coprire qualcosa di ben più grave. Perché da Giuda in poi - che «diceva queste cose non perché gli importasse dei poveri ma perché era ladro» (Gv 12,6) - di questi scandali e tradimenti, quando più quando meno, ce ne sono sempre stati. Ma il vero scandalo sarebbe una Chiesa che decidesse di cambiare il depositum fidei, ciò che Cristo ha annunciato e gli apostoli hanno tramandato, cosa che non è mai venuta meno anche nei secoli più difficili. Ed è purtroppo ciò che invece alcuni stanno tentando di fare, approfittando e anche fomentando polveroni sul nulla come quello di questi giorni o come quelli alzati durante il Sinodo.

Nota di BastaBugie: interessanti le precisazioni di Lorenzo Bertocchi nell'articolo dal titolo "Ma quale complotto, questo è business" pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il 06-11-2015.
Ecco l'articolo completo:
Non è molto chiaro chi trama contro chi. Per raccontare Vatileaks 2 la narrazione del complotto ha molti estimatori, ma non è proprio calzante.
Giornali e TV, salvo poche eccezioni, si sono orientati decisamente sull'ermeneutica della "vecchia guardia" che resiste alle riforme del Papa venuto dalla fine del mondo. Tuttavia, leggendo i due libri appena pubblicati, Papa Francesco ne emerge come un grande moralizzatore per una corte indegna. Se c'è dietro la fantomatica "vecchia guardia" impegnata a screditare il Papa, non brilla certo per acume.
Qualcuno fa esercizio di "ermeneutica cospirativa" e mette insieme Vatileaks 2 con il coming-out dell'ex mons. Charamsa, la lettera dei 13 cardinali al sinodo, Vatileaks 1, e magari anche la presunta malattia del Papa. E' perfino banale dire che si tratta di cose molto diverse tra loro.
I due "corvi" indagati, in attesa di capire se lo sono veramente, non sembrano essere pedine di chissà quale disegno, mentre sono stati certamente funzionali alla fortuna dei due libri pubblicati. Nuzzi e Fittipaldi, i due giornalisti che hanno date alle stampe "Via Crucis" (Chiarelettere) e "Avarizia" (Feltrinelli), hanno fiutato il business, e più che preoccupati di "aiutare il Papa" sembrano interessati a rimestare nel torbido, su faccende che riguardano il vil denaro. Perchè, si sa, quando ci sono di mezzo i soldi e la Chiesa si vende alla grande.
Il contenuto dei libri, in gran parte, non rivela particolari novità, semmai mette nero su bianco cose di cui si parla da tempo: Nuzzi ci parla degli appartamenti lussuosi di alcuni cardinali (confrontandoli con i 50 m dell'alloggio del Papa a Santa Marta), mentre Fittipaldi racconta delle vicende della tabaccheria e del benzinaio del Vaticano. Altri scoop "imperdibili" riguardano i viaggi in business class e il sottolavello del cardinale Pell, oppure i costi esagerati della "fabbrica dei santi". Non poteva mancare un volo in elicottero da 23mila euro e le berline lussuose contro l'utilitaria del Papa. Poi ci sono anche altre questioni come i costi dell'Osservatore romano, 5 milioni di euro all'anno, e Radio Vaticana che ne perde 26 di milioni di euro (niente di nuovo). La ristrutturazione dell'appartamento del cardinale Bertone con i fondi del Bambin Gesù è un must di sicuro effetto, ma non proprio una news di primo pelo.
Per carità, si tratta di questioni su cui fare chiarezza, ma papa Francesco ha ricevuto mandato dal conclave proprio per tentare di mettere ordine. E le carte trafugate non fanno altro che confermare come in Vaticano si stia lavorando sul pezzo. Padre Federico Lombardi, portavoce della Sala Stampa vaticana, ha detto che quelle che hanno utilizzato i due giornalisti sono informazioni "in gran parte legate a una fase del lavoro ormai superata, senza la necessaria possibilità di approfondimento e valutazione obiettiva, si raggiunge invece il risultato, purtroppo in buona parte voluto, di creare l'impressione contraria, di un regno permanente della confusione."
La determinazione del Papa, e il suo metodo inusuale di riformare la Chiesa, probabilmente gli hanno fatto fare qualche passo falso, uno probabilmente riguarda proprio alcune nomine, come ad esempio nel caso delle due persone indagate per Vatileaks 2. C'è stata anche una certa fretta nell'accentrare e semplificare con la nuova Segreteria per l'Economia (e non a caso il cardinale Pell è uno dei bersagli preferiti dalla gole profonde), dimenticando che occorre armonizzare una realtà complessa che vede attori come l'Apsa, la Segreteria di Stato e lo Ior.
Le chiacchiere sui soldi in Vaticano sono storia vecchia, e molti non vogliono semplicemente una "Chiesa povera per i poveri", ma una Chiesa in rovina. In questo senso i libri in uscita non consegnano chissà quali novità, ma di certo sollazzano gli amanti del genere. E' difficile pensare a ipotetici mandanti e complotti, molto più facile credere a una triste operazione messa in piedi da affaristi, maneggioni e giornalisti interessati.
Più che aiutare il Papa, qui è stato sollevato l'ennesimo polverone. Per il resto tradimenti e scandali hanno una lunga storia nella Chiesa, cominciarono circa 2000 anni fa per opera di un certo Giuda...

Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 06/11/2015

2 - CORSI PER MAGISTRATI SU ADOZIONI GAY, ETEROLOGA, UTERO IN AFFITTO E DIRITTI DEGLI ANIMALI NON-UMANI
Intanto gli animalisti vogliono linciare l'allevatore accusato di aver ucciso il suo cane: ecco servito il terrorismo ecologista
Autore: Rachele Schirle - Fonte: Tempi, 06/11/2015

In attesa della Cirinnà, la legge che, come è noto, punta a introdurre nell'ordinamento italiano il simil-matrimonio tra persone delle stesso sesso e, secondo quanto raccomandato dal ministro della giustizia Andrea Orlando, le adozioni per le coppie gay, la magistratura si porta avanti. Cosa sarà infatti il governo, il parlamento, l'articolo 29 della Costituzione nel quale «la Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio»?
Secondo il "corso di formazione" promosso dalla Scuola Superiore della Magistratura che si svolgerà il prossimo 12 novembre nel Palazzo di Giustizia meneghino e che conferirà crediti formativi a magistrati e giudici ordinari e in tirocinio, occorre prendere atto che, leggi o non leggi, è venuto il tempo di affermare «i nuovi legami familiari: vecchie barriere e nuove frontiere». Questo il titolo del "corso". Ma è di "formazione" o è a supporto della lobby Lgbt?

STEPCHILD ADOPTION E FAMIGLIA MONOPARENTALE
Stando al programma il dubbio sembra più che lecito. Infatti, dopo i saluti introduttivi del presidente del Tribunale di Milano, la giornata di "formazione" dei magistrati prevede relazioni sul tema «adozioni e affidamento di minori a coppie dello stesso genere». Su «adozione legittimante del single, stepchild adoption e famiglia monoparentale». Su «la giurisprudenza in materia di matrimonio di persone dello stesso genere». E, dulcis in fundo, su «filiazione eterologa e maternità surrogata». Come a dire: in Italia non esiste nessuna legge che giustifichi corsi di aggiornamento (tanto più se per magistrati che le leggi sono tenuti ad amministrare e non a fantasticare) su matrimoni e adozioni gay. Tantomeno sulla cosiddetta "maternità surrogata". Ma si sa, la giurisprudenza italiana è avanguardista. Ha il potere di creare situazioni giuridiche di fatto. Ed è libera di inventarsi in qualsiasi momento il "caso" che via tam tam mediatico s'imporrà poi nel dibattito pubblico e nell'agenda parlamentare.

ANIMALI NON-UMANI?
Fortunatamente non tutti i "corsi di formazione" della magistratura vengono per suggerire la sovversione politica e istituzionale del "matrimonio" e della "famiglia naturale" così come previsti dalle attuali leggi e Costituzione italiane. Infatti, come secondo evento utile al conferimento di crediti formativi a giudici e magistrati, la Scuola Superiore del potere giudiziario ha pensato bene di organizzare un convegno sulla «tutela giuridica del sentimento per l'animale da compagnia e gli altri animali».
Così, ancora nel Palazzo di giustizia di Milano, il prossimo 3 dicembre si approfondirà il tema de «il diritto soggettivo all'animale da compagnia» e, non essendo evidentemente pacifico e assodato nemmeno ai vertici della Scuola Superiore della Magistratura che gli esseri umani sono "persone" e non "animali", togati e avvocati rifletteranno su «mente e coscienza negli animali non-umani».

Nota di BastaBugie: in attesa di veder riconosciuti per via giurisprudenziale i diritti agli "animali non-umani" ecco cosa accade già oggi raccontato da Stefano Magni nell'articolo dal titolo "Gli animalisti lanciano la caccia all'allevatore" pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il 25-10-2015.
Ecco l'articolo completo:
Salzano, provincia di Venezia, un allevatore di polli viene accusato di violenze contro gli animali e di aver ucciso il suo cane a colpi di badile. Invece di sporgere regolare denuncia, anonimi animalisti incitano al suo linciaggio, diffondendo, dal 18 ottobre scorso, un volantino in cui sono scritti nome e cognome dell'allevatore, il suo numero di telefono e l'indirizzo. Il messaggio è esplicito: "Se volete pestarlo, andate con i badili. Lui ha picchiato il cane a badilate a morte. Fatelo fallire, che nessuno dia soldi a una famiglia di aguzzini come quella. Ha già avvelenato cani e gatti dei vicini. Nessuno compri gli animali che alleva e spenna vivi di notte. Dovete fare tutti qualcosa, gli infami che ammazzano i cani vanno annientati". Pubblicato e fatto circolare su Facebook, il volantino ha ricevuto subito commenti di questo tenore: "non abiti neanche tanto lontano... Ricordati… l'inverno è lungo… e molto buio…", "Fatelo fuoriiiiiiiiiiiii", "Fatelo sembrare un incidente e organizzate quello che si DEVE fare". Sulla casa dell'allevatore sono già comparsi uno striscione e una scritta con minacce, firmata Alf, ovvero Fronte di Liberazione Animale, un gruppo ecoterrorista internazionale nato in Gran Bretagna nel 1976.
Il linciaggio verbale è già iniziato. Non è da escludere che si arrivi anche a quello fisico, a colpi di badile o di altre armi. La famiglia dell'allevatore è terrorizzata e si è chiusa nel silenzio. Non risponde alle domande dei giornalisti di cronaca locale. Il primo risvolto di questa vicenda è la rapidità e l'arbitrarietà del processo sui social network, ancora più rapido e arbitrario di quello mediatico. Non si sa se questo allevatore sia realmente colpevole delle violenze di cui è accusato, ma per gli accusatori, che si ergono al ruolo di testimoni, pm, giudici ed esecutori al tempo stesso, la condanna è già spiccata. E questo modo di operare ricorda molto da vicino quello delle Brigate Rosse, a suo tempo, quando accusavano di sfruttamento degli operai, o di ipotetiche "violenze" sui proletari, anche semplici quadri aziendali che mai avevano fatto del male ad alcuno. Per chi commenta su Facebook, gente che non ha mai visto né conosciuto l'allevatore in questione, la sentenza deve essere già eseguita. Il volantino è anonimo. I Carabinieri sono già all'opera per rintracciare che sta istigando il linciaggio, ma non sarà facile, come teme l'associazione FederFauna, che nel suo ultimo comunicato scrive: "noi di FederFauna, purtroppo, temiamo che anche questa volta, l'ennesima, gli ecoterroristi la faranno franca". Così come non è facile identificare chi è realmente un istigatore e chi, semplicemente, è un "leone da tastiera", uomini e donne qualunque che sfogano la rabbia sul Web, commentando notizie su Facebook come se fossero fra amici in casa loro e non rendendosi conto di essere in una piazza virtuale letta da chiunque.
L'altro aspetto realmente inquietante è la diffusione, a livello di massa, della mentalità ecoterrorista. Negli anni '70 era un fenomeno di nicchia, diffuso nel mondo anglosassone e nel Nord Europa. In Italia si era nel pieno degli anni di piombo e c'era ben altra violenza ideologica a cui pensare. L'ecoterrorismo, dagli anni '90 in poi, è diventato un fenomeno criminale anche in Italia. Lo stesso Alf si è reso noto nel nostro paese nel 1998 per intimidazioni quali l'avvelenamento dei panettoni di Motta e Alemagna, due marchi di proprietà della Nestlé, la multinazionale accusata di ogni male dagli ecologisti. Non ci fu alcun morto, ma il danno economico fu ingente: tutti i supermercati ritirarono i panettoni di quelle marche. La seconda volta che l'Alf si rese tristemente celebre in Italia fu nel 2009, quando rivendicò l'incendio del parco zoologico sui laghi di Cumiana (in provincia di Torino). Come tutti i gruppi terroristici, nemmeno l'Alf bada alle vittime collaterali, neppure fra le vite animali che intende proteggere: in quel grande rogo perirono 40 uccelli rapaci e decine di ricci. Fosse anche solo per questo, l'Alf non è affatto amato dagli altri gruppi ecologisti.
Ma quanto sono pacifiche le sigle teoricamente non-violente? Lo scorso 3 settembre, un commando armato di asce e coltelli aveva dato assalto al Circo Nelly Orfei, in tournée a Mestre, ferendo un trapezzista e un domatore di tigri e devastando tutto, bar, tendoni, biglietteria. Quell'aggressione non è stata rivendicata. La settimana prima, lo stesso circo era stato vittima di un picchettaggio della Lav, la lega antivivisezione, che bloccava le auto dirette al luogo dello spettacolo. A tentare di sbloccare la situazione era stato l'anziano bigliettaio, un uomo di 78 anni, e si era beccato un pugno in pieno volto da un attivista ecologista. L'estate scorsa, in luglio, quindici camion della Mangimi Veronesi erano stati dati alle fiamme a Ospedaletto Euganeo. L'attacco è stato rivendicato da un anonimo gruppo ecologista con scritte, non solo contro gli Ogm, ma anche contro gli stessi allevamenti di animali. A qualcuno l'attività più antica dell'uomo dà ancora molto fastidio, evidentemente. Questi fatti rendono il Veneto una delle regioni più calde dell'ecoterrorismo e del teppismo scatenato per ragioni ecologiche. Tuttavia, basta scorrere le notizie sulle pagine Facebook dei gruppi animalisti per trovare inviti alla violenza e al boicottaggio ovunque in Italia, in occasione di fiere del bestiame, circhi, aziende agricole e chiunque usi animali, per allevamento o per divertimento.
E sono proprio i social network e Internet che ci stanno facendo scoprire quanto un'ideologia di nicchia stia diventando di massa. Concetti come il geocentrismo (tutti gli esseri viventi, facendo parte dello stesso ecosistema, sono da mettere sullo stesso piano) sono stati non solo sdoganati, ma si sono imposti come "mainstream", quasi un pensiero unico. Se si istiga la gente ad ammazzare una persona sospettata (nemmeno condannata da un tribunale, ma semplicemente sospettata) di aver ucciso il suo cane vuol dire che il geocentrismo ha fatto passi da gigante nella cultura popolare. Non è raro leggere commenti, sui social network o sui quotidiani online, come: "non mi fido degli uomini, ma solo degli animali", oppure "i cani sono decisamente superiori all'uomo". Non si tratta solo di affetto per il proprio amico peloso, sta diventando una vera filosofia, secondo la quale animali e umani godono degli stessi diritti, ma l'animale è sempre innocente, mentre l'umano può essere anche colpevole. In questo senso, l'animale è considerato meritevole di maggior tutela. E la legislazione, merito di animalisti convinti come Michela Vittoria Brambilla, sta anche tentando di trasformare questa filosofia in legge, obbligando ad aprire l'accesso di tutti i luoghi pubblici agli animali domestici, vietando lo sfruttamento commerciale delle bestie. Sul fronte opposto, già lo scorso febbraio, il senatore Carlo Giovanardi ha inoltrato una proposta di legge contro l'ecoterrorismo, il DDL 1345. Scommettiamo su quale delle due tendenze è destinata a prevalere?

Fonte: Tempi, 06/11/2015

3 - I TEDESCHI EQUIPARANO LA BIBBIA AL CORANO
Un documento dei democristiani del Cdu ''Convivere in Germania'' chiarisce i principi dello Stato agli immigrati... peccato che metta limiti anche alla Chiesa dimenticando che le radici della Germania sono cristiane, non certo islamiche
Fonte Corrispondenza Romana, 3 novembre 2015

Si intitola «Convivere in Germania» ed è il documento messo a punto dal Cdu per chiarire subito agli immigrati i dieci punti cardine per regolare la vita comune, i fondamenti valoriali, il minimo sindacale per una coesistenza pacifica, insomma le regole ritenute fondamentali ed inderogabili per l’integrazione. Che qui - felicemente - passa anche attraverso la lingua, con l’obbligo per tutti di imparare e parlare il tedesco.
Già il primo punto del singolare “decalogo” crea, però, qualche difficoltà. A tutti. Il timore, peraltro comprensibile, della sharia islamica pare abbia indotto gli ideatori del documento a formulazioni a dir poco avventate, tali da porre a rischio anche i rapporti tra Stato e Chiesa. Si legge, infatti, alla lettera, nel testo originale: «Stato di diritto, anziché teocrazia: le leggi dello Stato sono giuridicamente vincolanti ed hanno la precedenza rispetto alle regole religiose. In Germania il testo fondamentale, la Costituzione, sta al di sopra della Bibbia e del Corano. Chiesa e Stato sono distinti. L’autorità risiede nei valori sanciti dal dettato costituzionale e nelle nostre leggi, che possono essere riviste solo dall’ambito legislativo tedesco. I capi religiosi qui non hanno diritto di emettere sentenze. La sharia non ha alcun valore, se non laddove adeguatamente normata dalla Costituzione».

UNO STATO AUTOCEFALO?
Ora, se riferito alle pretese musulmane di venire a dettar legge a casa nostra, il principio è sacrosanto, anche per evitare i disastri già visti altrove, nel Regno Unito ad esempio, con l’assurdità dei “tribunali” islamici: troppe le differenze culturali, troppe le distanze etiche, morali e sociali, per poter immaginare l’utopia di un compromesso o di una mediazione tra sharia e giurisprudenza occidentale. Ma il testo del partito governativo tedesco pecca di eccessivo zelo ed universalizza ed estende a tutti, immigrati e non, quanto enunciato in linea di principio, cadendo in un grave errore.
L’autoreferenzialità di Stato, che ne deriva, accomuna qualsiasi fede, quanto meno «Bibbia e Corano», come recita espressamente il testo (e gli altri?), ponendoli sullo stesso piano. Senza che lo siano. Le radici spirituali, morali, sociali, culturali, politiche della Germania sono cristiane, non certo islamiche. Nell’anima del popolo tedesco, in special modo nel suo sistema giuridico c’è la Croce, non la Mezzaluna. Che la seconda sia sostanzialmente estranea al dna tedesco è un fatto; ma la prima, no. E di questo occorre prendere atto, senza fare di tutta l’erba un fascio. Anche per evitare un rischio enorme, quello di svincolare lo Stato da qualsiasi riferimento ai valori, di renderlo avulso dai principi, sino a trasformarlo in un mostro autocefalo: questo sì rischierebbe di configurarsi come pericolosissimo preludio a totalitarismi giacobini, già ampiamente sperimentati nella Storia e nel presente. Se Costituzione e leggi fossero poste indiscriminatamente al di sopra di tutto e di tutti, oltre ad ammazzare quell’istituto minimale di garanzia ch’è l’obiezione di coscienza, si affiderebbero alle logiche della maggioranza il diritto di vita e di morte su chiunque. Seguendo tale logica, dunque, aborto, eutanasia, eugenetica e quant’altro, quando normate dal Diritto, avrebbero inappellabile valore e validità per ogni cittadino, credente e non, ed equivarrebbero ad orribili, disumane sentenze di morte.

COSA DICE LA DOTTRINA SOCIALE DELLA CHIESA
La Dottrina sociale della Chiesa non dice assolutamente questo, anzi propone l’esatto contrario ed il Cdu, partito dei “cristiani democratici” tedeschi, dovrebbe saperlo. Il cattolico, sopra alla norma, pone sempre e comunque la legge di Dio. Se la prima contrasta con la seconda è la seconda che prevale. Per il credente, a contare, è la Bibbia, molto più della Costituzione, perché l’anima vale più del Diritto. L’enciclica Evangelium Vitae lo chiarisce bene: «Nessuna legge al mondo potrà mai rendere lecito un atto che è intrinsecamente illecito, perché contrario alla Legge di Dio, proclamata dalla Chiesa» (n. 62). Così pure anche lo Stato, che sta in piedi solo se posto sui fondamenti solidi del diritto naturale: «La democrazia è un “ordinamento” e, come tale, uno strumento e non un fine. Il suo carattere “morale” non è automatico, ma dipende dalla conformità alla legge morale a cui deve sottostare: dipende cioè dalla moralità dei fini che persegue e dei mezzi di cui si serve». Ed ancora, poco più avanti: «Il valore della democrazia sta o cade con i valori che essa incarna e promuove. Alla base di questi valori non possono esservi provvisorie e mutevoli “maggioranze” di opinione, ma solo il riconoscimento di una legge morale obiettiva, che, in quanto “legge naturale” iscritta nel cuore dell’uomo, è punto di riferimento normativo della stessa legge civile» (n. 70).
Niente di nuovo, in verità. Già San Tommaso d’Aquino nella Summa Theologiae esortò chiaramente i Cattolici a non tenere in alcun conto le norme contrarie ai precetti di Dio: «La legge umana in tanto è tale in quanto è conforme alla retta ragione e quindi deriva dalla legge eterna. Quando invece una legge è in contrasto con la ragione, la si denomina legge iniqua; in tal caso però cessa di essere legge e diviene piuttosto un atto di violenza». Ed ancora: «Ogni legge posta dagli uomini in tanto ha ragione di legge in quanto deriva dalla legge naturale. Se invece in qualche cosa è in contrasto con la legge naturale, allora non sarà legge bensì corruzione della legge».

UN ESEMPIO CONCRETO
Per questo, ha precisato ancora Giovanni Paolo II nell’Evangelium Vitae, «le leggi che autorizzano e favoriscono l’aborto e l’eutanasia si pongono dunque radicalmente non solo contro il bene del singolo, ma anche contro il bene comune e, pertanto, sono del tutto prive di autentica validità giuridica» (n. 72). Ed ancora: «L’aborto e l’eutanasia sono crimini che nessuna legge umana può pretendere di legittimare. Leggi di questo tipo non solo non creano alcun obbligo per la coscienza, ma sollevano piuttosto un grave e preciso obbligo di opporsi ad esse mediante obiezione di coscienza» (n. 73). Dunque, un «grave e preciso obbligo di opporsi ad esse mediante obiezione di coscienza»… Il Cattolico è tenuto espressamente a contrastare attivamente, fattivamente ed esplicitamente tali normative. Ricorrendo ad un diritto, quello all’obiezione di coscienza.
Un esempio concreto, neanche a farlo apposta, lo troviamo già al quarto punto del “decalogo” stilato dal Cdu: «Le unioni omosessuali sono forme legali di vita e devono essere rispettate da tutti». Che siano «forme legali» contrasta però apertamente col Catechismo, cui anche il Cdu tedesco deve attenersi per esser davvero ciò che dice di essere ovvero un partito cristiano: persino all’ultimo Sinodo, pur tra le mille criticità emerse e già evidenziate, il Papa in persona ha ribadito come la Dottrina cattolica non possa cambiare.
Non è pertanto possibile dire che «le leggi dello Stato siano giuridicamente vincolanti ed abbiano la precedenza rispetto alle regole religiose», come recita il testo del Cdu. Che farebbe bene a riscriverlo, anziché far comizi in tutta la Germania per diffonderlo.

Fonte: Corrispondenza Romana, 3 novembre 2015

4 - COSA HA RESO POSSIBILE QUESTO VELOCE CAMBIAMENTO CULTURALE?
L'accettazione di comportamenti fino a poco fa improponibili è dovuto a un inganno, come ci spiega la finestra di Overton
Autore: don Gabrielle Mangiarotti - Fonte: CulturaCattolica, 16/10/2015

Spesso, riflettendo sui mutamenti culturali in atto e sulla accettazione di modi e costumi che fino a qualche anno fa sembravano impensabili e improponibili, capita di interrogarsi su che cosa abbia reso possibile questa mutazione. Certo, anche in altri tempi le parole hanno cambiato significato e valore. Pensiamo alla «rivoluzione», passata da termine astronomico a descrizione di trasformazione sociale, prima osteggiata e poi quasi considerata una giusta modalità per ottenere cambiamenti altrimenti impossibili. Ma c'è voluto del tempo e sono dovute accadere trasformazioni reali, misurabili, non sempre inevitabili.
Ma oggi? Sembra che le parole, i concetti, le valutazioni siano - usando il gergo attuale - liquidi, mutevoli senza apparente causa scatenante. Così il «genere», diventato improvvisamente «gender» ha assunto una valenza e una diffusione impensabili tempo (breve) fa. E la sessualità, diventata improvvisamente «eterosessualità» e «omosessualità», con un connotato di indifferenza rispetto al valore. Anzi, senza che se ne possa discutere il valore: tutto sullo stesso piano.

CHE COSA HA RESO POSSIBILE QUESTO CAMBIAMENTO?
Ascoltando la prolusione del Card. Bagnasco, qualche giorno fa, ce ne è stata offerta la chiave.
Così il Presidente dei Vescovi italiani si è espresso: «Le parole più sacre della vita e della storia umana - come persona e libertà, amore e famiglia, vita e morte, sessualità e generazione - sono sottoposte da decenni a forti pressioni culturali. Così che ciò che fino a ieri era impensabile oggi diventa plausibile e addirittura oggetto di legislazione. In diversi Paesi europei, perfino certe aberrazioni come la pedofilia, l'incesto, l'infanticidio, il suicidio assistito sono motivo di discussioni e di interrogativi non astratti.
È risaputo che tutto ciò non è casuale: attraverso alcune tecniche di persuasione delle masse - la più nota è la cosiddetta "finestra di Overton", una finestra mentale che si allarga sempre di più attraverso sei fasi precise - si riesce a far accettare l'introduzione e la successiva legalizzazione di qualsiasi idea o fatto sociale, fosse anche la pratica che, al momento, l'opinione pubblica ritiene maggiormente inaccettabile. Uno di questi passaggi è quello che potremmo chiamare la "cultura degli eufemismi": consiste nel chiamare le cose peggiori con nomi meno brutali e respingenti per la sensibilità generale.»
Ed ecco allora che ci interroghiamo su questo strano processo, questa strana «finestra» che fa entrare nel nostro mondo un apparente inarrestabile moto di trasformazione, a cui sembra impossibile porre argine e freno, a meno di passare per violenti retrogradi e oscurantisti, incapaci di essere presenti in un mondo in rapida e positiva trasformazione. Al più tollerati, nella speranza che prima o poi si abbia a scomparire.
Personalmente non credo alla irreversibilità e inevitabilità del processo, ad una condizione, però: che si abbia coscienza di ciò di cui si è portatori e si viva una serie di relazioni forti, positive e costruttive in grado di generare un modo di guardare la realtà che ne salvi i fattori costitutivi, senza complessi di inferiorità, credendo nella forza delle ragioni e rifiutando le cosiddette ragioni della forza. In termini cristiani si potrebbe dire quello che chiedeva Giovanni Paolo II: una fede che diventi cultura.

LE FASI DELLA FINESTRA DI OVERTON
Sbirciando su Internet ho trovato queste note che mi sembrano chiarire il senso di quello che sta accadendo. Ve le riporto come spunto di riflessione e di confronto: «Sulla base della finestra di Overton, si possono costruire (e sono state probabilmente costruite) campagne a favore di alcune idee non ancora accettate dalla società.
Le idee passano dalle seguenti fasi:
1 impensabili (inaccettabile, vietato);
2 radicali (vietato ma con eccezioni);
3 accettabili;
4 sensate (razionalmente difendibili);
5 diffuse (socialmente accettabili);
6 legalizzate (introdotte a pieno titolo)
Il concetto di base è capire in quale finestra si trovi attualmente un'idea (ad esempio, la legalizzazione delle droghe leggere) e farla progressivamente slittare verso quella successiva, in una serie di passi...»
«La tecnologia di manipolazione della coscienza della società per una graduale accettazione da essa delle idee considerate in precedenza aliene, ad esempio la revoca di un tabù, si basa sull'utilizzo di The Overton Window. La sostanza di questa tecnologia consiste nella divisione di un desiderato spostamento delle opinioni in alcuni step, ciascuno dei quali sposta l'accettazione delle idee di una fase, e una norma universalmente accettabile verso il suo margine. Ciò causa il successivo spostamento della "finestra" cosicché la posizione raggiunta si trova di nuovo al centro, il che dà una possibilità di compiere un ulteriore passo verso la fase successiva.
I think tank producono e diffondono le opinioni oltre The Overton Window allo scopo di rendere la società più ricettiva a diverse idee. Quando un simile centro vuole introdurre un'idea che la società ritiene inaccettabile usa gradualmente il modello della "finestra"...»
«Un'enorme quantità di specialisti per la manipolazione dell'opinione pubblica assicura il funzionamento dell'Overton Window: esperti in tecnologie politiche, scienziati, giornalisti, esperti in relazioni pubbliche, personalità, insegnanti. E' curioso che i temi come matrimoni tra le persone dello stesso sesso oppure eutanasia non ci sembrano più strani. Hanno semplicemente percorso l'intero processo "tecnologico" di trasformazione da "inaccettabili" fino alla "legalizzazione"...»

Fonte: CulturaCattolica, 16/10/2015

5 - DIECI CONSIGLI PER CRESCERE NELLA VITA DI PREGHIERA
Sant'Alfonso: ''Al mondo non ci sono persone forti né deboli, solo persone che sanno come pregare e altre che non lo fanno''
Autore: Padre Ed Broom - Fonte: Aleteia, 30 ottobre 2015

La preghiera è fondamentale per la salvezza. Sant’Agostino dice che chi prega bene vive bene, chi vive bene muore bene e per chi muore bene tutto va bene. Sant’Alfonso ribadisce lo stesso concetto: “Chi prega si salva, chi non prega si danna”. Lo stesso santo ha affermato che al mondo non ci sono persone forti né deboli, solo persone che sanno come pregare e altre che non lo fanno. In altre parole, la preghiera è la nostra forza in ogni tempo e luogo.
Ci piacerebbe offrire dieci parole di incoraggiamento per aiutarci nel cammino verso il cielo attraverso lo sforzo di crescere nella nostra vita di preghiera.

1. AVERE CONVINZIONE E DETERMINAZIONE
Non c’è alcuna persona di successo in questo mondo in qualsiasi impresa che non sia stata animata da una salda determinazione a raggiungere i suoi obiettivi. Superatleti, musicisti navigati, professori esperti e scrittori famosi non sono arrivati alla perfezione perché lo desideravano e lo pensavano, ma per una salda e tenace determinazione a raggiungere le proprie mete contro ogni avversità. Per questo motivo, la dottoressa della preghiera, Santa Teresa d’Avila, ha dichiarato: “Dobbiamo essere fermamente decisi a non darci mai per vinti con la preghiera”. Se nel profondo del nostro cuore crediamo davvero ai tesori di valore incalcolabile che derivano dalla preghiera, faremo del crescere costantemente nella preghiera un obiettivo importante nella nostra vita.
[Leggi: I FONDAMENTI DELLA VITA SPIRITUALE https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=3726, N.d.BB]

2. AVERE LO SPIRITO SANTO COME MAESTRO
San Paolo ci dice che in realtà non sappiamo chiedere come conviene, ma che è lo Spirito Santo che intercede per noi e ci insegna a dire “Abbà, Padre”. Lo Spirito Santo è il nostro Maestro Interiore. Con Maria, gli apostoli hanno trascorso nove giorni e nove notti pregando e digiunando e sono stati imbevuti del potere che viene dall’alto, dallo Spirito Santo. Prima di iniziare qualsiasi periodo di preghiera formale, perché non invocare la Persona dello Spirito Santo per aiutarti nella tua debolezza? Durante il tuo periodo di preghiera, perché non chiedere la presenza dello Spirito Santo affinché illumini la tua mente e accenda il tuo cuore? Ti è più vicino di quanto immagini. Se sei in stato di grazia, Egli è nel tuo cuore.

3. DEDICARE TEMPO, SPAZIO, BUONA VOLONTÀ E SILENZIO
Qualsiasi arte si impara con la pratica, e questo si applica anche alla preghiera. Per imparare a pregare, dobbiamo avere un tempo determinato, un buon posto, buona volontà e silenzio. Il saggio detto per cui “la pratica fa il maestro” si applica tanto allo sport quanto alla preghiera.

4. FARE PENITENZA
Può essere che la nostra preghiera sia diventata insipida, noiosa, senza vita, anemica o paralizzata da molte ragioni. Un motivo potrebbe essere una vita di sensualità, permissività, gola, o semplicemente il fatto di vivere più secondo la carne che secondo lo spirito. Come ci ricorda San Paolo, la carne e lo spirito sono contrapposti. Gesù ha trascorso quaranta giornni e quaranta notti pregando e digiunando. Gli apostoli hanno trascorso nove giorni e nove notti pregando e digiunando. Non possiamo avanzare in una vita mistica seria guidata dallo spirito se non siamo passati per la vita ascetica di sacrificio, mortificazione e penitenza. Un uccello ha bisogno di due ali per volare, e lo stesso accade a un seguace di Cristo. Per volare alto nella vita mistica le due ali sono la preghiera e la penitenza. Se non hai formazione nella vita penitenziale, consulta un buon direttore spirituale e inizia con piccoli atti di penitenza per accumulare forza di volontà al fine di compiere atti di penitenza più eroici. Se non hai mai corso, inizia con un isolato e poi arriva a un chilometro.

5. CERCARE DIREZIONE SPIRITUALE
Gli atleti hanno bisogno di allenatori, gli studenti hanno bisogno di professori, i professori hanno bisogno di mentori per imparare l’arte. Allo stesso modo, i guerrieri della preghiera devono avere qualche tipo di orientamento, e questo si chiama direzione spirituale. Sant’Ignazio di Loyola ha insistito sulla vita spirituale come un cammino di accompagnamento. Santa Teresa d’Avila ha avuto vari santi che la guidavano nel suo lungo e doloroso cammino verso la perfezione: San Giovanni della Croce, San Pietro d’Alcantara e San Francesco Borgia. Ci sono molti ostacoli al cammino spirituale, soprattutto quando si persegue una profonda vita di preghiera; per questo, avere un direttore spirituale competente che conosce i trabocchetti del demonio, gli ostacoli e i pericoli che sono sempre presenti può aiutarci a crescere in modo costante in santità attraverso una vita di preghiera più profonda e autentica.
[Leggi: COME SCEGLIERE IL PADRE SPIRITUALE E QUALI CONDIZIONI SONO NECESSARIE PER UNA CORRETTA DIREZIONE SPIRITUALE https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=2470, N.d.BB]

6. ACCOMPAGNARE LA PREGHIERA CON L’AZIONE
Santa Teresa d’Avila segnala che la crescita autentica nella preghiera si dimostra con la crescita nella santità e che questa significa la pratica della virtù. Gesù ci ha detto che conosciamo l’albero dai frutti. Allo stesso modo, un’autentica vita di preghiera raggiunge la sua pienezza progressiva nella pratica delle virtù: fede, speranza, carità, purezza, bontà, servizio, umiltà e un amore costante per il prossimo e per la salvezza della sua anima immortale. La Madonna è modello in ogni momento, ma soprattutto nell’intima connessione tra la contemplazione e l’azione. Nell’Annunciazione vediamo Maria assorta nella preghiera; in seguito, nel mistero successivo (la Visitazione), vediamo come segua l’ispirazione dello Spirito Santo per andare a servire la cugina in una missione d’amore. In realtà, possiamo definire Maria una vera “contemplativa in azione”. Come Maria, siamo chiamati ad essere “contemplativi in azione”.

7. STUDIARE E LEGGERE SULLA PREGHIERA
Santa Teresa d’Avila non permetteva che nel convento delle carmelitane entrassero donne che non sapevano leggere. Perché? La semplice ragione è che sapeva quanto potevano imparare su molti temi, ma soprattutto sulla preghiera, attraverso una solida lettura spirituale. Trova buona letteratura sulla preghiera e leggila! Quante idee utili vengono da una buona lettura spirituale! Un suggerimento: leggi la parte 4 del Catechismo della Chiesa Cattolica. È un capolavoro spirituale sulla preghiera.

8. PARTECIPARE A RITIRI
Un modo assai appropriato per andare davvero a fondo nella preghiera è riservare un momento per un periodo prolungato di preghiera; lo chiamiamo ritiro spirituale. Uno degli stili più efficaci di ritiro è costituito dai ritiri ignaziani. Potrebbe durare un mese intero, o otto giorni, o anche solo un fine settimana può risultare molto prezioso. Gesù, vedendo gli apostoli oppressi dal lavoro, li ha esortati dicendo “Venite in disparte e riposatevi un po’”. Questo riposo che Gesù ha menzionato è stato interpretato classicamente come un appello al ritiro spirituale. Consulta il tuo calendario e riservati un po’ di tempo. Periodi più lunghi per la preghiera permettono una maggiore profondità della preghiera stessa.
[Consigliamo gli esercizi spirituali che si svolgono in Toscana in questo periodo: http://www.amicideltimone-staggia.it/it/contenuti.php?pagina=utility&nome=esercizi_spirituali, N.d.BB]

9. RICORRERE ALLA CONFESSIONE
A volte la preghiera risulta estremamente difficile perché abbiamo la coscienza sporca a causa del peccato. Gesù ha detto: “Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio” (Mt 5,8). Dopo una buona confessione, nella quale il Preziosissimo Sangue di Gesù lava la nostra anima e pulisce la nostra coscienza, gli occhi dell’anima possono vedere e contemplare il volto di Dio con maggior chiarezza.
[Leggi: ESAME DI COSCIENZA SUI DIECI COMANDAMENTI https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=3570, N.d.BB]

10. CONTARE SUL SOSTEGNO DELLA VERGINE MARIA
Come abbiamo menzionato l’importanza del fatto che lo Spirito Santo sia con noi come nostro Maestro Interiore, così dobbiamo chiedere costantemente a Maria di pregare per noi e invitarla a pregare con noi ogni volta che dedichiamo tempo e sforzo alla preghiera. Come Gesù ha trasformato l’acqua in vino a Cana per intercessione di Maria, lei può aiutarci a trasformare la nostra preghiera insipida nel dolce vino della devozione. Maria non ti deluderà mai, ricorri a lei!

Fonte: Aleteia, 30 ottobre 2015

6 - DITTATURA GAY: I DIFENSORI DEL PENSIERO LGBTQIecc. ISTITUISCONO IL REGISTRO ITALIANO RAZZISTI E OMOFOBI
Chiunque può denunciare una persona perché ritenuta omofoba: nome, foto e scheda del malcapitato sono pubblicate online nel RiRo, una riedizione delle liste di proscrizione delle dittature
Autore: Tommaso Scandroglio - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 02/11/2015

C'è chi vuole rinverdire i (ne)fasti dell'antica Roma. In quel periodo venivano redatti elenchi consultabili da tutti, e quindi pubblici, di nominativi di persone considerate fuori legge le quali potevano venire uccise da chiunque dietro addirittura ricompensa dello Stato. Se gli andava bene, c'era l'esilio. Erano le famigerate liste di proscrizione usate per lo più per colpire l'avversario politico. Oggi sono ritornate in auge e declinate secondo le nuove esigenze dello scontro ideologico. Come far fuori culturalmente, politicamente e professionalmente i nemici dell'omosessualismo e della Gender theory?

I DIFENSORI DEL PENSIERO GAY
Ci hanno pensato alcuni anonimi e solerti difensori del pensiero gay, riuniti sotto lo pseudonimo Aida, che hanno realizzato un sito apposito dal nome inequivocabile: Registro italiano razzisti e omofobi (RiRo). L'accostamento dell'atteggiamento razzista a quello "omofobo" la dice tutta sulle intenzioni di questi signori.
Di cosa si tratta? Il funzionamento è semplice. Cliccando su "Pubblica un nominativo" chiunque può inviare al sito il nome, cognome e foto del presunto omofobo, o razzista o "feritore di animali", correlato da articoli di giornale, video, interviste, testi di chat, testimonianze etc. che comprovino la sua colpa. Se RiRo considererà la segnalazione veritiera il malcapitato finirà nel libro nero dei paladini gay. Si tratta dunque di una sorta di novello Kgb on line che mette insieme le prove per inchiodare i nemici del popolo e celebrare a suo danno un processo improvvisato e farlocco al fine di spedirlo in un gulag.
Ed infatti il fine è quello di "difenderci dai loro modi di fare incivili e bizzarri allontanandoli dai consessi civili nei quali ci ritroviamo". Quindi isolare il nemico e metterlo al bando. Gli intenti persecutori nei confronti di chi non la pensa come gli ideatori del sito RiRo sono ben spiegati nella sezione del sito denominata "Cosa è RiRo?": "RiRo è un modo di difendersi dalle persone pericolose che ogni giorno cercano volontariamente o involontariamente di fare del male al prossimo. Ogni sistema di controllo coercitivo del prossimo è stato caratterizzato da alcune terribili circostanze, come il marchio. Marchiare il prossimo ad esempio, era un modo per i Nazisti di ridurre ad oggetto lo schiavo ebreo, omosessuale, di un'altra qualsiasi minoranza etnica. Per rendere schiavo un essere umano, farlo diventare un numero. Lo scopo di RiRo è ritorcere quest'arma contro le persone che sono figlie di quel tipo di comportamenti, come razzisti, omofobi e altra gente simile, RiRo e le persone che inseriscono i nominativi non cercano vendetta, ma come fratelli uniti, avvisiamo altri fratelli della pericolosità di determinate persone, così che si possa starne alla larga, evitarle, emarginarle". Il far west con tanto di taglie sui banditi è ritornato.

TEST ANTIRAZZISMO
E' impossibile uscire dalla lista di proscrizione gay a meno che l'omofobo superi un "Test antirazzismo", il cui contenuto rimane oscuro. Nel caso in cui il reprobo abbia recitato questo mea culpa con diligenza (Barilla docet), allora tale suo pentimento verrà reso pubblico e il nominativo espunto dalla lista nera. Una delle tante varianti della rieducazione ideologica di stampo maoista.
Poi nel sito puoi cercare il tuo omofobo preferito. Infatti è possibile immettere un nominativo per vedere se compare nella lista, oppure cercare gruppi di persone secondo le seguenti categorie: "Razzisti", "Omofobi", "Razzisti - Omofobi" (perché spesso chi è bravo nella prima disciplina usa del suo talento anche nella seconda), "Maltrattamento animali". La ricerca può essere effettuata anche per regioni e città, né più né meno di quando si cerca un hotel oppure una persona da assumere.
Per ora la classifica è guidata dai razzisti (26 nominativi segnalati), seguiti dagli omofobi (20, ma con questo articolo arriveremo di certo a 21) e dai razzisti-omofobi (17). Chiudono chi maltratta gli animali (7). Tra i nomi noti Giorgia Meloni, Vittorio Sgarbi, Mario Adinolfi e come omofobo del mese (c'è anche questa sezione) il giudice Carlo Deodato che insieme ad altri quattro suoi colleghi magistrati ha firmato la sentenza grazie alla quale il Consiglio di Stato ha dichiarato nulle le trascrizioni delle "nozze" gay celebrate all'estero. Ma nel mirino di RiRo vi sono tante persone comuni, anche sacerdoti e religiosi, e le motivazioni delle sentenze omofobe, fondate su rigore scientifico, sono di tale tenore: "pubblica in continuazione sulla sua bacheca facebook post in cui si lamenta di GENDER nelle scuole", "cattolico tradizionalista", "attivista di Manif Pour Tous. Dichiara continuamente che per lei il matrimonio è esclusivamente tra uomo e donna e che soprattutto un bambino abbia diritto ad avere una mamma e un papà", "sostenitore di teorie e ricerche contro l'omogenitorialità e le unioni civili", "innamorata di Gesù, suora di clausura". Crimini imperdonabili come si può facilmente intuire.
Aida sottolinea che non si vuole punire fisicamente l'omofobo, ben consci che il meccanismo messo in moto da RiRo può sfuggire di mano e portare ad attentare all'incolumità personale dato che i condannati da RiRo sono facilmente identificabili perché sul sito compare la loro foto segnaletica, nome e cognome, provincia di residenza e soprattutto luogo dove si svolge la professione. E' come mettere un bersaglio in fronte a queste povere vittime.

CACCIA ALLE STREGHE
Gli ideatori di RiRo hanno messo in piedi una caccia alle streghe davvero pericolosa. Infatti, per paradosso, costoro e chi segnala nominativi omofobi sono colpevoli proprio di quei reati che mettono all'indice. In primis si sobilla l'opinione pubblica a compiere atti di rivalsa contro terzi. Potrebbe così configurarsi il reato di istigazione a delinquere: "chiunque pubblicamente istiga a commettere uno o più reati è punito, per il solo fatto dell'istigazione" (art. 414 cp). Segue la diffamazione: "Chiunque, […] comunicando con più persone, offende l'altrui reputazione, è punito con la reclusione fino a un anno o con la multa fino a euro 1032" (595 cp). Per non tacere proprio della famosa Legge Mancino (n. 205/1993) – usata dall'on. Scalfarotto per introdurre il reato di "omofobia" - che sanziona con il carcere gli atti di discriminazione per motivi etnici, razziali, nazionali e religiosi. Infatti chi pubblica tale lista e chi indica i nominativi compiono un atto di discriminazione a danno di chi, magari per motivi religiosi, la pensa in modo diverso, ledendo il suo diritto alla libera espressione ed attentando alla sua incolumità. Ciò potrebbe anche configurare violenza privata ex art 610 cp qualora qualcuno omettesse di dire la propria sull'omosessualità nel timore di finire nel Registro degli omofobi. La libertà di parola non sopporta minaccia alcuna.
In breve, sia gli ideatori del sito che chi fa opera di delazione rischiano grosso dal punto di vista penale. E nulla varrà loro l'anonimato, facilmente aggirabile dalla Polizia postale. A tal proposito viene anche da notare che appare davvero iniquo sbattere sul sito, a pubblico ludibrio, nome, cognome e foto delle vittime, mentre Aida e i "fratelli" delatori si nascondono dietro pseudonimi e non hanno nemmeno il coraggio di metterci la faccia.

Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 02/11/2015

7 - IN GERMANIA DOPO 75 ANNI L'EUTANASIA TORNA LEGALE
Come il partito di Adolf Hitler, la legge sulla ''dolce'' morte, votata a maggioranza, è perfettamente legale e democratica
Autore: Leone Grotti - Fonte: Tempi, 06/11/2015

Con 360 voti a favore e 233 contrari il Parlamento tedesco ha approvato l'eutanasia passiva (suicidio assistito). I deputati ci hanno tenuto a sottolineare che si potrà autorizzare la morte di una persona malata solo per «motivi altruistici» e non per motivi di «business».

TORNA L'EUTANASIA NAZISTA
Non esiste paese al mondo dove non sia difficile parlare di eutanasia. Stabilire infatti per legge che non tutte le vite hanno lo stesso valore e che qualcuna, quando è malata e sofferente, ha il diritto di essere eliminata è un passo delicato per ogni società. Ma in Germania è diverso. Dalle parti di Berlino l'eutanasia non è una novità, ma un ritorno al passato. Tutti sanno qual è questo passato. Come scriveva Hannah Arendt, l'eutanasia fu praticata originariamente dai nazisti per fare le prove generali dei campi di sterminio. Una delle prime persone ad essere uccise, nel 1939, fu un bambino con gravi handicap e fu fatto «per compassione». Alla fine della Seconda guerra mondiale, la sua sorte fu condivisa da altri cinquemila bambini malati. In tutto, furono uccise così 200 mila persone. A Berlino, nel 2014, è stato costruito un memoriale per ricordarle.
In Germania si era tornati a parlare di «compassione» e suicidio assistito l'anno scorso, a 75 anni dal primo utilizzo dell'eutanasia nel paese. Questa volta non era più il regime di Adolf Hitler a proporla ma un gruppo trasversale di politici al Bundestag. Tra questi Carola Reimann, socialdemocratica, il cui padre è morto per un cancro incurabile l'anno scorso e per il quale lei avrebbe desiderato la "buona morte".

QUATTRO PROPOSTE
Oggi alla Camera bassa del Parlamento sono state discusse quattro diverse proposte di legge: tutte tranne una autorizzavano i pazienti a morire, ma secondo criteri diversi. Alcune restringevano di più il campo, altre di meno. Quella più restrittiva, sostenuta anche dalla cancelliera Angela Merkel e dal suo partito, è stata approvata. Prevede che solo un maggiorenne in grado di intendere e di volere, affetto da malattia terminale che causi dolori insopportabili, possa richiedere di morire. Un marito che aiuta la moglie a morire non sarà perseguitati dalla legge. Anche un medico potrà aiutare a morire, ma non dovrà farlo per motivi economici, ma per motivi altruistici. Non è però stato definito in modo chiaro che cosa questo significhi. Il testo però piace a molti perché vieta ad associazioni come Exit international, o la tedesca Sterbehilfe Deutschland, di aprire centri per sponsorizzare il suicidio. La sostanza, però, non cambia.
Secondo un sondaggio di Infratest dimap, il 12 per cento della popolazione è del tutto opposto a ogni forma di eutanasia, il 38 per cento è invece favorevole al suicidio assistito, mentre il 43 per cento accoglierebbe anche l'iniezione letale. Quest'ultima possibilità trova la ferma opposizione dei medici. I dottori insistono anche sul fatto di non «consegnare a un paziente una pillola con cui possa uccidersi». Il paziente dovrà prenderla da sola, ma saranno comunque i medici a prescriverla.

EBREI PREOCCUPATI
La Germania disponeva già di una legislazione piuttosto liberale: il testamento biologico è legale e anche il suicidio non era del tutto proibito grazie a un cavillo. Una persona che aiutava un paziente gravemente malato a morire veniva condannata solo se, nel momento in cui forniva un farmaco letale, non chiamava anche l'ambulanza. In ogni caso, la condanna era di appena un anno di carcere. Anche la sedazione terminale su richiesta, in alcuni casi, è già legale.
Autorizzando l'eutanasia, il Bundestag ha deciso di non ascoltare i timori dei cittadini di origine ebraica. Il Consiglio centrale degli ebrei in Germania aveva infatti rilasciato un comunicato chiedendo che non ci fosse alcuna liberalizzazione dell'eutanasia nel paese. Che differenza ci sarebbe infatti con il nazismo? Anche loro consideravano delle vite «non degne di essere vissute». «Le persone anziane e gravemente malate non dovrebbero essere spinte a commettere suicidio», ha scritto il presidente Josef Schuster. «Il suicidio assistito non deve diventare un servizio fornito dai dottori come alternativa alle cure per chi sta morendo». Invece sarà così.

Nota di BastaBugie: la reintroduzione dell'eutanasia in Germania fa tornare ai tempi dell'ordine dato da Hitler al capo del Reich Boulher e al Dott. Karl Brandt. Ecco il testo: "Viene conferita la responsabilità di estendere la competenza di taluni medici, designati per nome, cosicché ai pazienti che, sulla base di un giudizio umano, sono considerati incurabili possa essere concessa una morte pietosa dopo una diagnosi approfondita".
Con questo ordine di Hitler nell'ottobre del 1939 iniziò l'Aktion T4, con cui furono soppresse in maniera sistematica oltre 70.000 persone ("disinfettate", secondo la macabra terminologia amministrativo-contabile del programma).
L'eutanasia è contraria non solo alla fede cristiana, ma anche alla semplice ragione umana. A riprova di ciò si può ricordare che già Ippocrate, padre della medicina, nel 420 a.C. (e quindi non gli si può imputare di essere cristiano) scrisse nel suo celebre Giuramento (di Ippocrate, appunto, proclamato fino ai nostri giorni dai medici all'inizio della professione medica): "Non somministrerò ad alcuno, neppure se richiesto, alcun farmaco mortale, né suggerirò un tale consiglio".

Fonte: Tempi, 06/11/2015

8 - ITALIANI, SPECIE (NON) PROTETTA IN VIA DI ESTINZIONE
In Italia nascono sempre meno figli, vogliamo capire che questo è un problema serio?
Autore: Roberto Volpi - Fonte: Il Foglio, 25/07/2015

Ormai è allarme rosso, in Italia. E non per il caldo. Per qualcosa di ben più importante e decisivo del caldo. Per le nascite. Che sono letteralmente finite, sprofondate nel nulla. Lo so, è da tempo che lo diciamo. Ma è anche altrettanto impossibile non ripeterci di fronte ai dati, tutti di segno catastrofico, più ancora che negativo, che si susseguono imperterriti senza che nessuno muova un dito. Ma intanto vediamoli, questi ultimi, terrificanti dati che testimoniano come, semplicemente, gli italiani stiano evaporando. E, ancora una volta, non figurativamente per il caldo torrido che scioglie l'asfalto. Per la riproduzione sessuale andata a farsi benedire, piuttosto. Per la maternità scesa a zero, come valore, in tempi in cui se non sei a favore del matrimonio omosessuale rischi di attirarti un'accusa di omofobia. Nei mesi di gennaio-febbraio 2015 - ultimissimi dati Istat - si sono avute in Italia 78.732 nascite: 4.045 nascite in meno, pari al 5 per cento in meno, di quelle di gennaio-febbraio 2014, quando raggiunsero un minimo storico che pareva irraggiungibile. E invece subito agguantato, superato, ridicolizzato. Continuando così arriveremmo a perdere almeno altri 24 mila nati, finendo a meno di 480 mila nati nell'anno in corso, un numero di nati inferiore di circa 130 mila a quello che dovremmo avere se soltanto il nostro tasso di natalità eguagliasse quello medio dell'Unione Europea, ch'è poi il più basso del mondo.
Abbiamo da tempo sconfinato nella patologia, e quanti - studiosi, esperti, politici, autorità - tirano in ballo nient'altro che la crisi e le difficoltà economiche e materiali sono irrimediabilmente tagliati fuori da ogni possibilità di comprensione, e più ancora di correzione e cura, di quel che sta avvenendo.

UN ABISSO TRA LE NASCITE E LE MORTI
Negli stessi mesi di gennaio-febbraio le morti hanno superato le nascite di quasi 50 mila unità e del 60 per cento, scavando un abisso. Continuando di questo passo avremmo qualcosa come 300 mila morti più delle nascite, alla fine dell'anno. Non sarà così, perché i mesi di gennaio-febbraio sono di forte mortalità, ma tutto, ogni particolare, ci dice che la china intrapresa dall'Italia riguardo ai figli è a un tempo culturale e intellettuale, mentale e psicologica. E insomma, profondissima. Incistata nell'animo, nei modi di sentire e di essere degli italiani. Non si tratta soltanto di una spinta verso il matrimonio, la famiglia, i figli che sta venendo meno. Si tratta di un sentimento avverso a quella spinta ch'è montato e ha preso campo. Si vengono ridefinendo non solo assetti e tipologie delle famiglie, ma anche valori e ideali nell'ambito del matrimonio, della famiglia e dei figli. Quelli dell'incontro tra uomini e donne, del tentare col matrimonio, del provarsi a camminare insieme coi figli, stanno tramontando tra gli sberleffi di tanti intellettuali e l'indifferenza di tutta una classe politica e dirigente.

SALVIAMO IL BAMBINO ITALIANO
Si sono senza pudore reclamizzate come un prodotto ormai vincente immagini di una società senza più cellula di famiglia, ma anzi con famiglie le più divaganti e squinternate, vaghe e snobistiche, famiglie senza sessi, generi, genitori e figli, niente, solo componenti interscambiabili tenuti assieme dalla zuccherosa, insopportabile melassa dell'amore che tutto può e consente che neppure nelle riviste di fotoromanzi alla Grand Hotel degli anni Cinquanta si osava mostrare con questa spudoratezza. In questo tripudio di banalità ammantato di intelligenza e superiorità, la maternità è letteralmente sparita insieme alla sua immagine della donna incinta, risucchiata in una lontananza che sempre meno ha a che vedere con la riproduzione sessuale, confinata tra le tante possibilità della vita, una come tutte, al pari di tutte, da prendere in considerazione semmai le altre non bastassero a riempire l'orizzonte esistenziale. Siamo alle soglie di una sconfitta antropologica non reversibile. In Italia molto più che in pressoché tutti gli altri paesi del mondo. Una sconfitta che si traduce nella sparizione letterale dei figli. Salviamo il bambino italiano, allora. E' un panda. Gli si dovrebbe almeno l'attenzione che si nutre verso i panda.

Nota di BastaBugie: per sostenere le nascite degli italiani un parroco in provincia di Siena ha "ideato" una iniziativa veramente bella che speriamo trovi molti imitatori.
Ecco il link all'articolo da noi rilanciato questa estate:
BONUS BEBE' DI 2.000 EURO DAL 3° FIGLIO BATTEZZATO
Intervista al parroco che dal 2011 sostiene le coppie italiane e sposate in chiesa residenti nella sua parrocchia (VIDEO: Tg2)
https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=3874

Fonte: Il Foglio, 25/07/2015

9 - OMELIA SOLENNITA' DI CRISTO RE - ANNO B (Gv 18,33-37)
Il mio regno non è di questo mondo
Fonte Il settimanale di Padre Pio, (omelia per il 22 novembre 2015)

Oggi, ultima domenica del Tempo ordinario, è la solennità di Cristo Re. Il Vangelo ci propone la scena dell'incontro di Cristo con Pilato. Il Re dell'universo sta davanti al rappresentante di una potenza terrena destinata a cadere. Egli, l'uomo che proclama la libertà dei figli di Dio, è prigioniero: Egli, la Santità stessa, è punito come un malfattore. È proprio in questo violento contrasto che appare in tutta la sua grandezza la Missione reale di Cristo Salvatore.
Gesù, interrogato da Pilato, afferma chiaramente di non aspirare ad un potere politico: «Il mio regno non è di questo mondo» (Gv 18,36), ma non nega di avere un regno di natura ben diversa. Gesù non rifiuta il titolo di re, ma ne precisa il significato profondo. Mentre il Signore si era sempre sottratto alle folle che nei momenti di entusiasmo volevano proclamarlo re, ora che sta per essere condannato a morte e si sta avviando alla Croce, confessa chiaramente la sua regalità. E, alla domanda di Pilato: «Dunque tu sei re?» (Gv 18,37), risponde: «Tu lo dici: io sono re» (ivi).
Gesù è il Re dell'universo perché è il Figlio di Dio, perché, insieme al Padre e allo Spirito Santo è il Creatore di ogni essere visibile e invisibile. Inoltre, è il Re dell'universo perché, con la sua Incarnazione, Morte e Risurrezione, Egli è il Redentore, ovvero Colui che salva il mondo intero dal naufragio del peccato. Noi tutti siamo di Gesù, apparteniamo a Lui, per creazione e per redenzione: Egli è il nostro Re.
Su questa terra, tutte le potenze umane sono destinate a cadere. La storia insegna che ad un impero ne succede un altro e che tutto ciò che è umano poggia su delle fondamenta vacillanti. Solo il Regno di Gesù Cristo durerà per sempre e la prima lettura di oggi dice chiaramente: «Il suo potere è un potere eterno, che non finirà mai» (Dn 7,14). Lungo i secoli in molti hanno cercato di cancellare il Cristianesimo dalla faccia della terra, ma nessuno di essi vi è riuscito. Uno dei più fieri persecutori della Chiesa fu Napoleone, il quale finì la sua vita relegato all'isola di Sant'Elena chiedendo perdono a Dio dei suoi peccati e confessandosi con vero pentimento da un sacerdote mandato appositamente dal Papa.
La regalità di Cristo consiste nell'annunciare la Verità, nel condurre gli uomini alla Verità suprema, liberandoli da ogni tenebra di errore e di peccato: «Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità» (Gv 18,37). Se pertanto vogliamo che Gesù regni su di noi, in nessun modo devono regnare in noi il peccato e la menzogna. Dobbiamo dunque professare la retta Fede, la Fede trasmessa dagli Apostoli che si custodisce nella Chiesa, e vivere in conformità al Vangelo, secondo la morale insegnata infallibilmente dal Magistero. Non accettare la Fede e la morale della Chiesa significa rifiutare la Verità e allontanarci da Cristo Re.
Per questa Fede, molti cristiani hanno affrontato la morte, preferendo la regalità di Cristo piuttosto che la schiavitù del peccato. Uno di questi martiri è stato il beato Michele Pro che rese la suprema testimonianza di fedeltà a Cristo e alla Chiesa durante la violenta persecuzione che scoppiò nel Messico nella prima metà del secolo ventesimo. Egli era un sacerdote gesuita e, durante la persecuzione fino al giorno della sua cattura, esercitò di nascosto il suo ministero sacerdotale in mezzo a pericoli di ogni genere. Venne purtroppo il giorno della sua cattura e, infine, fu condannato alla fucilazione. Morì gridando: «Viva Cristo Re!», entrando così nel Regno eterno preparato per tutti coloro che servono fedelmente su questa terra Gesù, il Re eterno.

Fonte: Il settimanale di Padre Pio, (omelia per il 22 novembre 2015)

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