BastaBugie n�487 del 04 gennaio 2017

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1 TE DEUM DI FINE ANNO PER MIO MARITO
Ti lodo Signore perché, nonostante le mie lamentele, è rimasto con me anche quest'anno (VIDEO: Il chiodo fisso delle donne)
Autore: Costanza Miriano - Fonte: Blog di Costanza Miriano
2 QUEI CENTO ANNI CHE UNISCONO FATIMA A CIVITAVECCHIA
Dal 1917 al 2017: si compiranno in ottobre i segreti di Fatima?
Autore: Matteo Carletti - Fonte: Libertà e Persona
3 LA GUIDA CHE NON PUO' MANCARE A NESSUNO STUDENTE
In ''Fregati dalla scuola'' si trovano due o tre pagine per ogni argomento con una interpretazione controcorrente su tutto ciò che viene insegnato di storia a scuola: da leggere e regalare!
Autore: Rino Cammilleri - Fonte: Antidoti
4 SEMINUDA, URLA IN CHIESA ''VI BRUCEREMO''... ASSOLTA!
Intanto in Spagna è dittatura gay: associazioni LGBTQI fanno propaganda invitando gli studenti a denunciare i professori o gli istituti (per togliere il finanziamento alle scuole cattoliche)
Fonte: Corrispondenza Romana
5 L'IDEOLOGIA VEGETARIANA TENDE A DIVENTARE UNA RELIGIONE, CON I SUOI PRECETTI DA RISPETTARE
Ma il tentativo di fondare l'ideologia vegetariana sulla Bibbia è un inganno: Gesù ha mangiato carne e pesce anche da risorto
Autore: Samuele Cerotti - Fonte: Il Timone
6 LO STORIONE SBUGIARDA DARWIN (E L'EVOLUZIONISMO)
I reperti fossili degli storioni preistorici sono identici agli esemplari di oggi (VIDEO: Il crollo della teoria dell'evoluzione)
Autore: Marco Respinti - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana
7 RACCOLTA DI ARTICOLI DA NOI PUBBLICATI NEL 2016 SUL TERRORISMO ISLAMICO E... LA RISPOSTA DELL'OCCIDENTE
A capodanno 1.200 donne molestate a Colonia, massacri a Parigi e a Berlino, attentati a Bruxelles e a Monaco, stragi in Florida e a Nizza, sacerdote francese sgozzato, ma l'Occidente ha capito che è sotto attacco e infatti... è stato vietato il burkini!
Fonte: BastaBugie
8 OMELIA EPIFANIA DEL SIGNORE - ANNO A (Mt 2,1-12)
Prostratisi lo adorarono
Fonte: Il settimanale di Padre Pio
9 OMELIA BATTESIMO DI GESU' - ANNO A (Mt 3,13-17)
Questi è il Figlio mio, l'amato
Fonte: Il settimanale di Padre Pio

1 - TE DEUM DI FINE ANNO PER MIO MARITO
Ti lodo Signore perché, nonostante le mie lamentele, è rimasto con me anche quest'anno (VIDEO: Il chiodo fisso delle donne)
Autore: Costanza Miriano - Fonte: Blog di Costanza Miriano, 31 dicembre 2016

Te Deum laudo [Ti lodo Dio, N.d.BB] per mio marito, che è rimasto ancora quest'anno con me, nonostante dopo centomila chilometri di corsa le giunture di una vecchia signora andrebbero rottamate per legge.
Te Deum laudo per come tronca le mie lamentele, ascoltandomi solo quando serve (va be', qualche volta anche un po' meno, tipo quando gli parlo dei prof dei figli, e adesso non sappiamo con quale insegnante ha parlato: l'ho mandato da quella di latino e mi è tornato riferendomi di un tema di italiano che lui non ha mai fatto, e comunque lo sconosciuto ragazzo di cui parlava quella signora - chi sarà stata? - ha preso 8 e mezzo).
Te Deum laudo per le volte in cui invece le mie lamentele le ascolta, e cerca una soluzione pratica e si dimentica sempre che io invece volevo un complimento, ti lodo perché ha ragione lui, i complimenti non mi servono, le soluzioni pratiche moltissimo, i complimenti sono gratis, le soluzioni pratiche costano, i complimenti alimentano solo la mia vanità, le soluzioni pratiche fanno il mio vero bene.
Te Deum laudo per come mi conosce anche nei lati peggiori - quasi tutti - e continua ad amarmi.
Te Deum laudo perché mi spiega quello che succede nel mondo, tutte le cose che io non ho voglia di sforzarmi a capire, e così quando mi intervistano posso chiamarlo e chiedergli cosa penso della guerra in Siria, risparmiando un sacco di neuroni.
Te Deum laudo per come gioca con i figli, parla con loro, si ricorda i loro gusti e le passioni, amandoli come figli unici. Ti ringrazio perché sa dire i no che servono, mettendo muri e limiti, un po' perché è figura dell'autorità di Dio Padre, un po' perché a 'na certa non ne può più e a differenza della mamma smonta dal servizio e non ce n'è più per nessuno.
Te Deum laudo perché anche a me vorrebbe insegnare a dire no (non ce la farà mai), perché mi indica i rami da potare (non ce la farò mai), perché ignora i miei capricci.
Te Deum laudo perché gli ho ceduto in appalto tutta la gestione del comparto ansie materne, e ho deciso che posso preoccuparmi solo quando mi autorizza lui, cioè praticamente mai.
Te Deum laudo per quanto è diverso da me, e mi esonera dall'interessarmi a parti interessantissime del mondo che io ignoro completamente (sono troppo presa dalle persone, dalle loro vite, dai fatti delle mie amiche, e delle amiche delle amiche fino al nono grado), tipo la musica il cinema la politica la storia la scienza e la tecnologia.
Te Deum laudo perché mi ha promesso che non morirà all'improvviso, e che prima di farlo mi spiegherà come si accende Sky.
Te Deum laudo per la sua solidità silenziosa (troppo!), concreta, fattiva.
Te Deum laudo per tutto quello che di lui mi fa arrabbiare, l'orsaggine, la poca voglia di parlare e la fatica che mi tocca fare per capirlo, la rudezza di modi, la scorbuticità - conio il termine - perché sono occasioni di conversione, perché se amare fosse facile non sarebbe la via per diventare santi.
Te Deum laudo perché nella differenza feconda con lui, così altro da me, si apre la via per il totalmente Altro, che è Dio, lo Sposo che si nasconde dietro la sua faccia.

Nota di BastaBugie: Costanza Miriano ha scritto che quando il marito ascolta le lamentele "cerca una soluzione pratica e si dimentica sempre che io invece volevo un complimento".
Il seguente video parla ironicamente proprio di questo problema nei rapporti uomo-donna (importante: attiva i sottotitoli in italiano cliccando sulla prima icona in basso a destra):


https://www.youtube.com/watch?v=-4EDhdAHrOg

Fonte: Blog di Costanza Miriano, 31 dicembre 2016

2 - QUEI CENTO ANNI CHE UNISCONO FATIMA A CIVITAVECCHIA
Dal 1917 al 2017: si compiranno in ottobre i segreti di Fatima?
Autore: Matteo Carletti - Fonte: Libertà e Persona, 05/12/2016

Il 2017 si avvicina e per molti si compiranno definitivamente in ottobre (mese dell'ultima apparizione in Portogallo) i segreti di Fatima. Sul segreto più controverso del terzo millennio è già stato detto molto, ma quello che tante persone non sanno è il legame fra la località portoghese e una città italiana: Civitavecchia. Diversi ricorderanno la misteriosa lacrimazione che interessò una statuina della vergine (dono del parroco alla famiglia Gregori di ritorno da un pellegrinaggio da Medjugorje) dal 2 febbraio al 15 marzo 1995.

QUATTORDICI LACRIMAZIONI
Ben quattordici furono le lacrimazioni (una addirittura nelle mani dell'allora vescovo di Civitavecchia mons. Grillo) sulle quali, dopo un'accurata indagine, si era espressa anche la procura di Civitavecchia con un verdetto sorprendente: il fenomeno è frutto di suggestione collettiva o a cause soprannaturali e spetta all'autorità ecclesiastica il compito di pronunciarsi sull'eventuale natura miracolosa del fatto. La Chiesa, però, non ha mai pronunciato nessun giudizio definitivo del fenomeno, anche dopo che la commissione d'inchiesta, costituita dallo stesso mons. Grillo, aveva dato verdetto positivo sulla miracolosità dell'evento.
Che legame, dunque, fra Fatima e Civitavecchia? La risposta sta nella figlia più piccola della famiglia Gregori, Jessica, che all'età di cinque anni assistette alla prima lacrimazione. Ma non solo. Da quella data fino ad oggi Jessica dice di parlare e vedere la Vergine Madre, presentandosi, dunque, come una veggente. Anche in questo caso, come in altri, la veggente di Civitavecchia ha già rivelato diversi messaggi che la Madonna gli avrebbe rivelato, ma tanti altri restano un segreto. In particolare quelli riguardanti Fatima.

LA PRIMA INTERVISTA TELEVISIVA IN VENT'ANNI
In un'intervista televisiva (la prima in vent'anni) rilasciata alla troupe della Rai per il programma "La storia siamo noi" mandata in onda nel marzo 2013 (ma girata nel giugno 2012), Jessica, che ormai è una donna sposata, racconta di aver incontrato l'ultima veggente di Fatima, suor Lucia, nel suo monastero a Coimbra, incontro nel quale si sarebbero scambiate a vicenda il segreto su Fatima. Nel video Jessica più volte dice di non poter parlare di Fatima fino a che non riceverà il benestare della Santa Sede. Come può una giovane ragazza conoscere un segreto che la Chiesa dice di aver rivelato nella sua interezza? Cosa può sapere la veggente di Civitavecchia sul terzo segreto di Fatima che non sia già stato rivelato da Giovanni Paolo II nel 2000? Jessica arrivò addirittura a scrivere a Papa Wojtyla nel febbraio 2005 avendo saputo dell'aggravarsi delle sue condizioni di salute. Nel testo chiede la possibilità di incontrarlo per parlargli poiché ci sono cose che riguarderebbero la sua persona, ma ancora di più Fatima, e che nessuno gli ha mai detto. Ma Jessica non incontrerà mai il Santo Padre! Tutta questa vicenda potrebbe confermare che esista una parte non rivelata del terzo segreto di Fatima, e che ora questo segreto non solo è costudito in qualche cartella in Vaticano, ma anche nella cittadina laziale. Jessica farà dichiarazioni sorprendenti anche del pontificato di Benedetto XVI annunciando, ben otto mesi prima della sua abdicazione, la condizione di instabilità all'interno delle mura vaticane, avendo ricevuto un messaggio dalla Vergine in cui si dichiara che "il Santo Padre non comanda come dovrebbe comandare, sono i cardinali che decidono più che lui".

BENEDETTO XVI, CATERINA EMMERICH, MEDJUGORJE
Lo stesso Benedetto XVI, va ricordato, non solo si recò più volte a Fatima, ma nel viaggio di ritorno nel maggio 2010 dichiarò che "si illuderebbe chi pensasse che la missione profetica di Fatima sia conclusa", volendo intendere con ciò che le profezie non parlano del passato della Chiesa ma del suo futuro. Lo stesso pellegrinaggio si concluse con una frase molto enigmatica: "Possano questi sette anni che ci separano dal centenario delle Apparizioni affrettare il preannunciato trionfo del Cuore Immacolato di Maria a gloria della Santissima Trinità". Il pensiero di molti è subito volato alla profezia sui cento anni in cui stando sia alla beata Caterina Emmerich che alla visione di papa Leone XIII, si fa riferimento ad un tempo di grande prova per la Chiesa, tempo posto sotto il dominio, per lo volontà di Dio stesso, di Satana in persona. Anche a Medjugorje (stando ai veggenti), nel 1982, la Madonna sembrerebbe confermare tale profezia: "...devi sapere che Satana esiste; un giorno si è presentato davanti al trono di Dio e ha chiesto il permesso di tentare la Chiesa per un certo periodo. Dio gli ha permesso di metterla alla prova per un secolo. Questo secolo è sotto il potere del demonio, ma quando saranno compiuti i segreti che vi sono stati affidati, il suo potere verrà distrutto". Per molti, e forse per Ratzinger stesso, questi cento anni si compiranno con il 2017 e vedranno la piena realizzazione delle profezie di Fatima attraverso "la necessità di una passione della Chiesa" - così Benedetto XVI su Fatima - e di una sofferenza che verrà "proprio dall'interno della Chiesa, dal peccato che esiste nella Chiesa. Anche questo si è sempre saputo, ma oggi lo vediamo in modo realmente terrificante: che la più grande persecuzione della Chiesa non viene dai nemici fuori, ma nasce dal peccato nella Chiesa".

Nota di BastaBugie: riproponiamo il video con la trasmissione dove viene raccontata, come scritto nell'articolo qui sopra riportato, la vicenda di Civitavecchia direttamente dai protagonisti. Ovviamente, essendo una trasmissione Rai, la Chiesa viene sempre presentata in modo negativo con l'ossessivo ritornello "Il Vaticano non si è pronunciato", "Il Vaticano tace", ecc. Come se la Chiesa fosse obbligata a riconoscere tutte le apparizioni, lacrimazioni, miracoli che accadono sulla Terra. Ovviamente la Chiesa riconosce solo quelli che ritiene opportuni per il bene delle anime. Ad esempio, tra le migliaia di miracoli accaduti a Lourdes, la chiesa ne ha riconosciuti solo qualche decina. Comunque per il resto la trasmissione propone fatti veri e interviste molto interessanti ai protagonisti.


https://www.youtube.com/watch?v=0HTHvgupDHs

Fonte: Libertà e Persona, 05/12/2016

3 - LA GUIDA CHE NON PUO' MANCARE A NESSUNO STUDENTE
In ''Fregati dalla scuola'' si trovano due o tre pagine per ogni argomento con una interpretazione controcorrente su tutto ciò che viene insegnato di storia a scuola: da leggere e regalare!
Autore: Rino Cammilleri - Fonte: Antidoti, 01/05/1998

I manuali di storia della scuola dell'obbligo sono, per comodità, divisi in capitoli. Solo che questi non si limitano ad essere numerati, bensì recano dei titoli. E questi titoli, contrariamente a quel che si pensa, non si limitano a descrivere il contenuto del capitolo ma danno anche un giudizio di valore. Esempio: "Medioevo", "Rinascimento", "Risorgimento", "Resistenza". Analizziamo i termini. "Medioevo" significa, come tutti sanno, "età di mezzo", laddove "Rinascimento" sta per "nuova nascita". Se si rinasce vuol dire che prima si era morti, ma anche che prima di essere morti si era già nati una volta, per cui adesso si "rinasce".

RINASCIMENTO DA CHE COSA? MILLE ANNI E QUALCOSINA
Dunque il Medioevo, epoca precedente al Rinascimento, era il tempo in cui l'umanità era stata morta. Quanto dura il Rinascimento? Pochi decenni, verso la fine del Quattrocento. Poi? Si ha l'Età Moderna, e tutti tiriamo un respiro di sollievo. Anche se, a ben vedere, le guerre e le catastrofi sembrano moltiplicarsi a ritmi parossistici: guerre tra Francia e Inghilterra, tra Francia e Spagna, tra cattolici e protestanti, tra lanzichenecchi e tutti gli altri, guerre di successione, di devoluzione, delle due dame, dei tre imperatori, dei quattro papi e dei cinque eserciti.
La Riforma: finalmente Lutero spezza le catene del dogma e della Chiesa. Controriforma: l'Italia ricade nell'oscurantismo. Solo a ben guardare si scopre che le guerre di religione stavano tutte nei paesi protestanti, mentre in Italia si stava tranquilli. Il Medioevo, i "secoli bui". Quanto è durato? Dalla caduta dell'Impero Romano fino alla scoperta dell'America. Così dice il Manuale. Dunque mille anni e qualcosina. Mille anni! Sbrigativamente catalogati come "età di mezzo". Cribbio, che lunga morte! Ma "in mezzo" a cosa?
All'Età Classica e al Rinascimento. Vuol dire che si era vivi ai bei tempi di Atene e Roma, poi si morì per mille anni e si rinacque infine alle soglie del Cinquecento. Infatti nel Rinascimento riappaiono, nell'arte, i trionfi di Bacco ed Arianna, Ercole, Apollo e Minerva. Cioè il paganesimo antico. Ecco la "rinascita". Tra un paganesimo (quello antico) e l'altro (quello rinascimentale) c'era un periodo di mille anni che quelli che ci abitavano chiamavano "Cristianità". Ergo: durante i secoli cristiani eravamo morti, mentre si era ben vivi nei tempi pagani. Letta così la storia dell'Europa sembra un continuo tentativo di scrollarsi di dosso il Cristianesimo. E lo è. Solo che tutto ciò nei manuali di storia è dato come positivo. Il motivo si capirà leggendo questa Guida. Ma fin da subito possiamo anticipare che furono i liberali nel secolo scorso a impostare lo studio della storia in questo modo, cioè in senso ideologico.

CAVOUR & SOCI
I nostri Padri della Patria statalizzarono la scuola, la resero obbligatoria ed uguale per tutti e cominciarono a mettere in galera quelli che non ci mandavano i figli. Cavour & Soci imposero uno studio della storia di tipo manicheo, cioè con i buoni da una parte e i cattivi dall'altra, in cui i buoni erano loro. Il Fascismo tentò una rivalutazione e una rilettura del Risorgimento appropriandosi dei suoi miti più importanti e la Repubblica lasciò le cose come stavano, limitandosi ad aggiungere il capitolo sulla Resistenza. Infine il Sessantotto ha virato il tutto in senso marxista.
Et voilà, tutti siamo riciclati nella convinzione che: Garibaldi e Napoleone erano i buoni, così come i Nordisti negli Usa, mentre i Borboni erano cattivi perché non volevano cedere volontariamente il Sud ai Piemontesi. E pure il Papa, che "per il suo bene" avrebbe fatto meglio a regalare Roma a Vittorio Emanuele II. Ancora: i Sudisti americani erano cattivi perché volevano tenere in schiavitù i negri e i Nordisti divennero cattivi quando sterminarono gli indiani. Che erano buoni e saggi. Qualcuno, da adulto, per avventura scopre che forse la verità è diversa. Tutti gli altri, quelli che si occuperanno di banca o di artigianato o di commercio, continueranno a credere quel che la scuola ha loro insegnato. Spesso anche gli insegnanti di storia rimarranno in tale stato.
Infatti all'università si sono occupati solo di approfondire quel che avevano assorbito da piccoli. E come l'hanno imparata la ripetono. Non solo. Poiché sono laureati non ammetteranno mai che hanno passato la vita a studiare cose in fondo opinabili, né accetteranno di ricominciare a studiare da zero per rimettere in discussione quel che hanno imparato. Spesso, dunque, si trasformeranno nei più feroci difensori di quelle quattro cose che credono di sapere. E il sistema andrà avanti da solo, in una spirale perversa che mantiene tutti nell'idea che questo sia il migliore dei mondi possibili e che le soluzioni per migliorarlo debbano essere cercate all'interno del "progresso", che è partito dalle oscurità medievali per approdare al radioso presente.

RITORNO AL MEDIOEVO, QUELLO VERO (E BELLO)
Questa Guida non è un contromanuale, non ci troverete né date né fatti; solo una diversa interpretazione. Lo studente che ne farà uso non troverà tanto una controverità quanto la possibilità di scegliere, dopo aver sentito - adesso - tutte le campane, con qual musica vuol ballare. Lo spirito critico, infatti, si acquista solo dopo aver avuto la possibilità di vedere le cose da tutti i lati. Se potessi tornare ai miei anni di liceo vorrei che alla storia venisse consacrata un'intera giornata settimanale: alla prima ora un insegnante marxista, alla seconda uno liberale, alla terza uno cattolico, e così via.
Tutti dovrebbero trattare lo stesso argomento, ognuno dal suo punto di vista. Al pomeriggio (o la settimana successiva) il dibattito con gli allievi. La classe avrebbe una possibilità concreta di diventare veramente pluralista, nel senso che ogni studente aderirebbe alla concezione che più lo convince. O a nessuna, se vuole. Più democratici di così... Ebbene così funzionavano le lezioni nel tanto vituperato Medioevo, epoca talmente "buia" da far concepire a san Tommaso d'Aquino la sua Summa Teologica perché i suoi studenti non avevano un manuale di teologia. Si tratta di un'opera che oggi comporta ben trentatré volumoni, per di più comprensibili solo ai filosofi più dotti. Ed era un semplice manuale per studenti. Studenti che, come si è detto, potevano intervenire, mettere in discussione e dibattere col loro docente. Ah, il "buio" Medioevo! Ragazzi, buon divertimento.

Nota di BastaBugie: puoi acquistare Fregati dalla scuola di Rino Cammilleri ad esempio dal sito dell'editore Effedieffe (clicca qui!) oppure da qualunque sito che vende libri o dalla tua libreria di fiducia. Il costo è di euro 12.

Fonte: Antidoti, 01/05/1998

4 - SEMINUDA, URLA IN CHIESA ''VI BRUCEREMO''... ASSOLTA!
Intanto in Spagna è dittatura gay: associazioni LGBTQI fanno propaganda invitando gli studenti a denunciare i professori o gli istituti (per togliere il finanziamento alle scuole cattoliche)
Fonte Corrispondenza Romana, 17/12/2016

Incredibile, Rita Maestre, portavoce del Comune di Madrid, è stata assolta nelle scorse ore all'unanimità dai giudici della Corte provinciale della capitale spagnola: secondo loro, non costituirebbe profanazione il fatto che si sia esibita seminuda, lanciando slogan anticlericali (tra i quali «Bruceremo la Conferenza Episcopale», chiara istigazione all'odio ed alla rivolta violenta) assieme ad altre sue "colleghe", all'interno di una cappella cattolica. L'episodio contestato avvenne alle ore 11.30 del 10 marzo 2011, quando un gruppo di facinorose fece irruzione nell'edificio sacro sito all'interno del campus di Somosaguas, presso la locale Università Complutense.

LIBERTÀ DI ESPRESSIONE?
La donna venne riconosciuta colpevole d'aver offeso i sentimenti religiosi con una prima sentenza, quella emessa il 18 marzo scorso dal tribunale penale n. 6. Pertanto, venne condannata ad una multa di 4.320 euro, in base all'art. 524 del Codice Penale. La difesa ricorse in appello, invocando il solito, fuorviante principio della «libertà di espressione», che in questo caso proprio non c'entra nulla; nel contempo, è stata respinta la richiesta di ricusazione di un giudice, nonostante i suoi legami col Comune di Madrid, richiesta presentata dal Centro Giuridico Tommaso Moro.

RAGAZZACCE INDISCIPLINATE
La Corte ha, alla fine, ritenuto che taluni atti di protesta «in determinati ambiti», pur potendo essere «irrispettosi» e violando «alcune norme sociali», non presenterebbero i «caratteri della profanazione in senso stretto». E lo ha deciso con un verdetto, che non prevede peraltro alcuna facoltà di ricorso. La decisione è questa e nulla - a quanto pare - può cambiarla.
Secondo la magistratura, saremmo di fronte insomma a "ragazzacce" indisciplinate, nulla più. Una sentenza, questa, a dir poco assurda ed infondata, come evidenziato dal Procuratore, che viceversa ha ricordato come la loro «condotta presso l'altare, spazio sacro per i Cattolici trovandosi lì il tabernacolo, indica l'evidente intenzione di offendere» la fede altrui.

Nota di BastaBugie: Andrea Zambrano nell'articolo sottostante dal titolo "Spagna, è ormai gendercrazia: studenti delatori e liste di proscrizione se il prof non applica la legge" parla della drammatica situazione a Madrid. Infatti nella capitale spagnola le associazioni Lgbt potranno fare campagna nelle scuole per imporre il rispetto della nuova legge Cifuentes, che fissa la gendercrazia in classe. Come? Invitando gli studenti a denunciare i professori o gli istituti che non applicheranno le direttive; ma anche pretendendo biblioteche con testi pro causa Lgbt e addirittura l'esposizione della bandiera arcobaleno nel giorno dell'orgoglio gay. Il tutto con uno scopo: togliere l'accreditamento e il finanziamento delle scuole private cattoliche.
Ecco dunque l'articolo completo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana l'08-11-2016:
La gendercrazia che si è instaurata in Spagna sta procedendo a larghe falcate verso la sua piena applicazione. Presto nelle scuole di ogni ordine e grado avremo studenti delatori nei confronti degli insegnanti che non applicheranno le nuove direttive dettate dall'assemblea di Madrid attraverso la cosiddetta legge Cifuentes, dal nome del governatore dell'assemblea autonoma madrileña, che ha licenziato una legge che sta già mietendo numerose vittime.
Il mese scorso all'apertura della scuola era finito nel mirino il Collegio Juan Pablo II, il cui preside aveva commesso l'imperdonabile errore nel corso di una comunicazione scuola-famiglia di denunciare la legge Cifuentes che avrebbe limitato la libertà di educazione delle scuole e dei genitori. Erano insorte molte associazioni Lgbt che aveva chiesto alla presidenta di applicare le sanzioni previste dalla legge.
Adesso si alza l'asticella di qualche metro. In attesa che la procura ravvisi degli estremi di reato per il povero preside, che rischia così di vedersi negare il contributo che lo Stato dà a tutte le scuole provate, consentendo dunque l'accreditamento, l'associazione Lgbt Arcopoli ha lanciato via Twitter una campagna di delazione per gli studenti che di fatto si può configurare come una vera e propria lista di proscrizione per le scuole che non si piegano all'insegnamento gender tra i banchi.
A dare la notizia, in un articolo firmato da Pablo Gonzalez de Castejòn è il portale Actuall che entra nel dettaglio della campagna di proscrizione.
L'associazione Arcopoli ha deciso di utilizzare tutto il ventaglio di strumenti messi a punto dalla legge. Tra questi l'invito agli studenti a esigere dai loro rispettivi istituti una stretta vigilanza sulle nuove obbligazioni scolari. E se non lo hanno fatto devono scrivere immediatamente scrivere all'associazione Acropoli perché queste vengano compiute. Un atteggiamento di delazione che non è contemplato dalla legge dato che l'associazione non ha meriti per intervenire, però intanto si fa un po' di terrorismo, in attesa che i giudici affinino la procedura della caccia al reprobo.
Tra le "obbligazioni" compaiono anche rituali curiosi. Ad esempio il far rispettare l'esposizione della bandiera arcobaleno nel giorno dell'orgoglio gay. Giorno che Madrid, guarda caso, sarà mondiale nella primavera del 2017. Questo la legge non lo dice, però dice che le scuole devono commemorare in un qualche modo, non dice quale, la storia della comunità Lgbt.
La stessa strategia è utilizzata per l'istituzione di una biblioteca Lgbt, che dovrà essere presente in ogni scuola. Immaginiamo di che tenore dovranno essere i testi. Ma c'è di più: l'associazione ha annunciato che manderà degli ispettori per certificare il rispetto della legge. A quale titolo? Non si sa, però per certe associazioni di cittadini evidentemente ci sono dei percorsi privilegiati.
E' evidente che la strategia è quella di portare ad un casus belli. Una scuola che prima o poi verrà presa di mira e punita con la sospensione dell'accreditamento si troverà. Al resto penserà la giustizia ordinaria, che potrà così fare il suo lavoro grazie all'opera "meritoria" di studenti delatori e attivisti gay diventati ormai una polizia politica del pensiero.

Fonte: Corrispondenza Romana, 17/12/2016

5 - L'IDEOLOGIA VEGETARIANA TENDE A DIVENTARE UNA RELIGIONE, CON I SUOI PRECETTI DA RISPETTARE
Ma il tentativo di fondare l'ideologia vegetariana sulla Bibbia è un inganno: Gesù ha mangiato carne e pesce anche da risorto
Autore: Samuele Cerotti - Fonte: Il Timone, giugno 2016 (n.154)

Anche quest'anno in prossimità della Santa Pasqua abbiamo visto spuntare cartelloni che ci invitavano a non mangiare il tradizionale piatto pasquale, l'agnello. Gruppi animalisti e vegetariani militanti, da anni si dedicano a campagne contro il consumo di carne ovina a Pasqua, stampano cartelli pubblicitari con candidi agnellini, diffondono video strappalacrime sull'uccisione di belanti capretti. Ma non solo: nell'ambito dell'animalismo "cristiano" si pubblicano pieghevoli e libercoli dove si sostengono le più strampalate tesi pseudo teologiche contro l'uccisione degli animali da carne.
Fatta salva la libertà di ciascuno di scegliere come alimentarsi e quindi anche il diritto dei vegetariani di non mangiare carne, non si può tacere il portato ideologico di queste iniziative e ancor meno si può tacere l'uso strumentale che viene fatto della Sacra Scrittura, dei Padri e del Magistero in molto di questo materiale propagandistico (a coloritura cristiana) contro il consumo alimentare degli agnelli, materiale spesso distribuito sin dentro le chiese.

GLI AGNELLI PASQUALI
A chi è capitato di avere tra le mani uno di questi pieghevoli od opuscoletti, non sarà sfuggito l'abbondante florilegio di passi scritturistici dell'Antico e del Nuovo Testamento, di alcuni Padri della Chiesa e di citazioni di interventi papali tutti completamente fraintesi e distorti dal loro significato. La predicazione dei Profeti in merito all'offerta a Dio di animali, il giudizio neotestamentario sul sacrificio templare o considerazioni teologiche sull'agnello e l'Agnello sono piegati alla polemica animalista contro l'uccisione di animali a scopo alimentare.
La Scrittura e la Tradizione parlano del culto a Dio ma sono citate faziosamente in merito alla liceità o meno di mangiare l'abbacchio con le patate. Basterebbe allora considerare questo uso rozzamente spregiudicato della Divina Rivelazione per squalificare simili campagne d'opinione tese a convincere i buoni cristiani che è peccato mortale mangiarsi l'agnello arrosto.
Non serve poi essere fini biblisti per sapere che è impresa disperata il voler fondare il vegetarianesimo e l'animalismo sulla Bibbia, anche se non mancano arditi tentativi in tale direzione. Tra tutti il meno strampalato è quello che vede nella dieta vegetariana un segno profetico al pari della verginità per il Regno. Il ragionamento parte dal dato scritturistico secondo cui i Progenitori, nello stato pre-lapsario, si nutrirono esclusivamente di frutta così che i battezzati, liberati da quel peccato che determinò la dieta onnivora, sarebbero chiamati ad abbandonare il consumo di carne per significare profeticamente la ritrovata armonia edenica.
Le obiezioni a simile paralogismo teologico sono molteplici e toccano, ad esempio, la questione del rapporto tra Eden e Regno, tra stato pre-lapsario, post-lapsario, umanità redenta in via e in patria, la questione del peccato originale originato e del battesimo, la questione dei consigli evangelici e della morale supererogatoria. In una battuta si può dire che se l'argomento del vegetarianesimo come profezia fosse valido, ugualmente profetico dovrebbe essere il nudismo dato che l'umanità iniziò a vestirsi solo dopo il primo peccato.

LA BIBBIA NON È VEGETARIANA
Ma la vera confutazione teologica rimanda alla epistemologia del discorso economico (nel senso di economia della salvezza), per cui non è mai lecito fare teologia scavalcando il dato positivo della Rivelazione, la volontà positiva di Cristo così come concretamente datasi nella sua esistenza storica. E nella Rivelazione, tanto vetero quanto neotestamentaria, non vi è alcuna prescrizione morale circa il divieto di macellazione o consumo alimentare di carne, neppure si trova una qualche preferenza morale per la dieta vegetariana.
Anzi, semmai il contrario, la Bibbia ha per protagonisti patriarchi, re, profeti, apostoli gioiosamente carnivori e Dio, a ben vedere, ha più volte parlato a favore dei macellai. Ma il dato più forte e che rende impraticabile qualunque tentativo di fondazione teologica d'un vegetarianesimo cristiano è la Persona stessa di Nostro Signore Gesù Cristo nella sua concreta storicità. Gesù si è alimentato di carne e di pesce, ovvero ha mangiato animali uccisi a scopo alimentare. Se il Figlio di Dio, il Verbo Incarnato, perfetto uomo e perfetto Dio, ha mangiato carne e pesce, ovvero se il Regno di Dio già presente non conobbe il vegetarianesimo, come potrebbe il cristiano profetizzare il Regno rifiutando di cibarsi di carne?
La verginità, assieme agli altri consigli evangelici, è profezia del Regno perché ci assimila a Cristo vergine (o povero, o obbediente sino al dono della vita, etc). Ma il vegetarianesimo a chi ci assimilerebbe? Non certo a Cristo che mangiò carne e pesce tutta la vita, persino da Risorto! Di anno in anno queste campagne d'opinione, queste teorie raccolgono sempre più consensi e spazio nei media, ex ministri vi prestano il volto, se ne parla nei telegiornali e sulla stampa. Ovviamente chi difende la vita indifesa di agnellini, conigli e vitelli non può che apparire buono e nobile... egoista e insensibile chi, per una bella mangiata, fa sgozzare una povera bestiola!

UNA IDEOLOGIA ANTI-UMANA
Eppure dietro a tanta "bontà" si cela una ideologia radicalmente anti umana. Nella condanna morale del consumo di carne c'è la negazione della differenza ontologica tra uomo e bestie, c'è l'equiparazione dell'uomo con le altre specie animali, c'è l'anti-specismo, ideologia dell'orizzonte trans-umanista.
Non c'è solo una fissazione come altre, una semplice moda culturale radical-chic, c'è una ideologia pericolosa e pervasiva che erode programmaticamente la comprensione ontologica dell'umano, che nega lo statuto personale esclusivo dell'animale uomo, che livella i viventi in una indistinta biosfera. Nulla di più anticristiano, nulla di più contrario all'antropologia biblica, anche se sempre più tale spirito si insinua anche tra i cattolici.
La nostra fede è fede in un Dio Creatore che tutto ha affidato alla signoria di Adamo, è fede in un Dio che ha fatto l'uomo (e solo l'uomo) a propria immagine e somiglianza, è fede in Dio che ha eletto a proprio popolo un popolo di pastori che di carne si sono sempre nutriti, è fede in un Dio che si è Incarnato e proprio quel Dio-Uomo ha mangiato carne e pesce senza problema morale alcuno, anzi ha mangiato (animali all'uopo uccisi) anche da Risorto. Nulla di meno animalista e di più anti-vegetariano d'un Dio Incarnato che mangia animali anche col Suo corpo glorioso!
Di ciò dobbiamo essere consapevoli, come credenti, e non farci ingannare dalle sirene dell'ideologia animalista. Dobbiamo aver ben chiara la dignità dell'uomo, la signoria affidataci sul Creato, la differenza qualitativa della natura umana da ogni altra realtà animale. Dobbiamo rivendicare con fermezza il diritto originario all'uso dei beni naturali, il diritto a cibarci di carne e pesce. Anzi sarebbe una vera pedagogia, anche spirituale, ritrovare il realismo sano e schietto del mondo rurale dove si impara ad amare il Creato con la stessa naturalità con cui si impara a tirare il collo alle galline.
Contadini, pastori, cacciatori sono i veri innamorati della natura, dei campi, dei prati e dei boschi. Il loro è l'amore cristiano per il Creato, un amore verace che non nega i diritti signorili della natura umana, che non idolatra le bestie, che conserva e vive il realismo di una gerarchia negli esseri

Nota di BastaBugie: Camillo Langone nell'articolo sottostante dal titolo "I vegani sono diventati una casta" parla dell'ideologia vegetariana che tende a diventare una religione, con la sua morale, i suoi sacerdoti e i suoi precetti da rispettare.
Ecco dunque l'articolo completo pubblicato su Il Giornale il 21/08/2016:
Forse certe cose non si dovrebbero dire, ma che liberazione quando qualcuno le dice. «I vegani sono una setta, sono uguali ai testimoni di Geova.
«Io li ammazzerei tutti» ha sbottato Vissani nello studio di In onda, il programma di Parenzo e Labate (dove fra l'altro c'ero anche io, in collegamento, solo che al contrario dello sfrenato cuocone umbro cerco sempre di trattenermi e non ho pronunciato nulla di notiziabile). Chiaramente l'ultima affermazione, «li ammazzerei tutti», è un'iperbole, e non mi metterò qui a spiegare le figure retoriche: a chi si è scandalizzato consiglio la Treccani o anche Wikipedia oppure, ancor meglio, i manuali di Bice Mortara Garavelli.
Mentre nell'accostamento alle sette religiose non c'è nulla di retorico, è qualcosa di molto semplice e secondo me perfino ovvio. Mi vengono in mente almeno altri due personaggi che in passato hanno fatto affermazioni simili. Pellegrino Artusi, l'uomo che con La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene ha unificato gastronomicamente l'Italia appena unificata politicamente, insomma il Garibaldi della tavola, in una pagina del suo famoso ricettario scrive: «Non appartenendo io alla setta dei pitagorici...». Vegetariano è aggettivo novecentesco, nei secoli precedenti chi non mangiava carne veniva considerato un seguace di Pitagora, filosofo e matematico dell'antica Grecia che imponeva agli sfortunati discepoli una dieta rigidissima e capricciosa: proibiva anche i legumi, innanzitutto le fave, e poi il vino, i funghi, l'aglio... L'altro personaggio è George Orwell, lo scrittore che con 1984 ha prefigurato la violenza del politicamente corretto: «Ci sono persone, come i vegetariani o i comunisti, con cui è impossibile discutere». Perché i settari, dal punto di vista politico o alimentare cambia poco, sono impermeabili alla ragione, alla scienza, alla realtà, a tutto quello che potrebbe mettere in crisi le loro certezze.
C'è un libro ponderoso, Il mito vegetariano, edito da Sonzogno e scritto da Lierre Keith che proprio come Vissani considera il veganesimo «una sottocultura che rasenta il culto» e lo smonta, con argomenti e numeri, da ogni punto di vista. Dal punto di vista nutrizionale, dal punto di vista etico, dal punto di vista agricolo: «I cibi che i vegetariani sostengono che ci salveranno sono proprio quelli che distruggono il mondo. La coltivazione di monocolture annuali non sarà mai sostenibile». Le pagine sulla soia vi faranno passare la voglia di tofu per sempre. Lierre Keith è un'ex vegana, oltre che una divulgatrice scientifica, e nessuno meglio di lei può svelare il lato oscuro del fenomeno, ad esempio i pericoli dell'alimentazione vegana per i bambini e per le donne in età feconda. Ma in pochi, in pochissimi, leggeranno un saggio di 377 pagine mentre in tanti hanno ascoltato la dichiarazione di Vissani. Anche un po' sgrammaticata (non ha detto proprio «li ammazzerei», ha detto «li ammazzerebbe») però pazienza: c'è più bisogno di buon senso che di correttezza.

Fonte: Il Timone, giugno 2016 (n.154)

6 - LO STORIONE SBUGIARDA DARWIN (E L'EVOLUZIONISMO)
I reperti fossili degli storioni preistorici sono identici agli esemplari di oggi (VIDEO: Il crollo della teoria dell'evoluzione)
Autore: Marco Respinti - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 13/08/2016

Tempi duri per lo storione pallido. Vive esclusivamente nello Stato nordamericano del Missouri e l'Unione mondiale per la conservazione della natura dice che è in pericolo di estinzione a causa di una progettata diga sul fiume Yellowstone che impedirebbe al pesce di raggiungere le acque più adatte per lo sviluppo di uova e larve.
Ne rimarrebbero in tutto solo 125 esemplari e anche questi rischiano di avere i giorni contati. Lo afferma The New York Times ricordando che la progettata diga è al centro di una lite tra agenzie governative - che vorrebbero costruirla salvaguardando comunque un canale di passaggio per i pesci - e le sigle ecologiste che hanno il dente avvelenato. Ora, quale che sia la verità sulle sorti dello storione pallido del Missouri, questa notizia non esattamente travolgente ne contiene un'altra ben più seria che però gli organi di stampa buttano lì in modo tanto sfumato da sbiadirla.

TUTTI GLI STORIONI DEL MONDO NON SONO MINIMAMENTE CAMBIATI
Lo storione pallido del Missouri - dice The New York Times - potrebbe non superare oggi una diga eppure è stato capace di sopravvivere ai formidabili dinosauri, che si sarebbero estinti quasi 66 milioni di anni fa. E non solo è sopravvissuto per quei milioni e milioni di anni, ma per quei milioni e milioni di anni non è cambiato di una sola squama. Oltre allo Scaphirhynchus albus (questo il suo nome scientifico), classificato nel 1905, per quegli stessi milioni e milioni di anni non sono però cambiati nemmeno tutti gli altri suoi cugini storioni delle diverse specie sparse per il mondo (e un po' tutte a rischio di estinzione). Anzi, tutti gli storioni del mondo non sono minimamente cambiati per un numero ancora maggiore di milioni e milioni di anni.
Della famiglia Acipenseridae cui appartengono gli storioni, classificata nel 1831, le prime tracce fossili risalgono a un periodo indicato tra i 245 e i 208 milioni di anni fa: ebbene, da allora tutti gli storioni sono rimasti perfettamente invariati e i reperti fossili non presentano alcuna differenza rispetto agli esemplari odierni. Gli storioni sono nati storioni e storioni sono sempre rimasti nonostante quel che dice l'evoluzionismo. Non si sono trasformati, non hanno generato specie nuove e nemmeno si sono estinti. È un fenomeno noto come "effetto Lazzaro", forme arcaiche che si mostrano identiche a quelle odierne, animali preistorici ancora vivi oggi, specie che dovrebbero essere "morte" e invece "risuscitate".

I FOSSILI VIVENTI SONO IMBARAZZANTI PER L'IPOTESI EVOLUZIONISTA
Sono analoghi ai cosiddetti "fossili viventi", animali che la logica evoluzionista vorrebbe estinti in ragione del loro "primitivismo" e che invece sono perfettamente attuali (in pratica le due espressioni sono sinonimi e infatti vengono usate in maniera interscambiabile). Per l'ipotesi evoluzionista, che sostiene la graduale trasformazione delle specie viventi le une dalle altre con scarto di quelle meno adatta alla vita, sono oltremodo imbarazzanti. È lo stesso Charles Darwin (1809-1882), il padre dell'evoluzionismo, a coniare l'espressione "fossile vivente" nel capitolo IV della prima edizione del suo arcinoto L'origine delle specie (1859): non sapendo, infatti, come cavarsela davanti all'evidenza di specie che per la sua ipotesi non dovrebbero esistere affatto, ma che invece spavaldamente esistono, il naturalista inglese se la cava sbrigativamente definendole «forme anomale», anzi «aberranti», sopravvissute soltanto come eccezioni perché isolate dal resto del mondo in evoluzione.
Ma non è così. Perché a fare compagnia allo storione pallido del Missouri e ai suoi vecchissimi cugini in giro per il mondo ci sono centinaia di altre specie sia animali sia vegetali (ne ricordo diversi esempi nel mio Evoluzione. Dubbi e obiezioni). Anzi, se ne scoprono sempre di più. L'intero regno dei viventi pullula di "Lazzari" e di "fossili viventi" che ogni giorno, da milioni e milioni di anni, sfidano quell'ipotesi trasformista dell'evoluzionismo che ancora non riesce a produrre uno straccio di prova di sé. Il più celebre è il celacanto, un altro pesce, dato a lungo certamente per scomparso assieme ai dinosauri e invece ritrovato in due varianti, una al largo del Sudafrica, dove i pescatori lo conoscono da sempre, e l'altra in Indonesia, nientemeno che al banco del pesce in un mercato di Sulawesi nel 1997.

Nota di BastaBugie: imperdibile il quaderno del Timone "Evoluzionismo. Dubbi e obiezioni" di Marco Respinti, l'autore dell'articolo qui sopra.
L'evoluzionismo è la spiegazione della nascita e dello sviluppo della vita sulla Terra così come ipotizzato dal naturalista inglese Charles Darwin e in seguito elaborato attraverso la cosiddetta "Teoria sintetica". Suoi perni centrali sono la "selezione naturale", il "caso" e la necessità di tempi geologici enormemente lunghi. Ma nulla di tutto ciò è osservabile empiricamente: darwinismo e neodarwinismo si sottraggono dunque sistematicamente alla necessaria verifica a norma di metodo scientifico. Le affermazioni evoluzioniste sono peraltro lacunose, contraddittorie e a volte persino truffaldine come nel caso di certi reperti tanto famosi quanto falsi. È un tema su cui si scatena la propaganda e infuria la battaglia culturale. Se infatti l'evoluzionismo radicale avesse ragione, Dio non servirebbe.
Il quaderno si può acquistare per soli 6 euro al seguente link:
http://www.iltimone.org/Evoluzionismo_+Dubbi+e+obiezioni/34815,Quaderni.html

VIDEO: IL CROLLO DELLA TEORIA DELL'EVOLUZIONE
Ottimo il seguente video di circa un'ora che smonta la teoria dell'evoluzione. Da vedere e far vedere.


https://www.youtube.com/watch?v=9XkJ5X7S2z0

Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 13/08/2016

7 - RACCOLTA DI ARTICOLI DA NOI PUBBLICATI NEL 2016 SUL TERRORISMO ISLAMICO E... LA RISPOSTA DELL'OCCIDENTE
A capodanno 1.200 donne molestate a Colonia, massacri a Parigi e a Berlino, attentati a Bruxelles e a Monaco, stragi in Florida e a Nizza, sacerdote francese sgozzato, ma l'Occidente ha capito che è sotto attacco e infatti... è stato vietato il burkini!
Fonte BastaBugie

LE VIOLENZE DI CAPODANNO IN GERMANIA ERANO MOLTE DI PIU' DI QUELLE EMERSE IN UN PRIMO MOMENTO
Da un documento riservato della polizia sui fatti di Colonia si scopre che in realtà erano 1.200 le donne molestate da oltre 2.000 musulmani ed inoltre è ormai chiaro il legame tra l'immigrazione e l'aumento vertiginoso delle violenze
da Tempi
BastaBugie n.462 del 13 luglio 2016
https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=4298

A MOLENBEEK IL 90 PER CENTO DEI GIOVANI A SCUOLA DEFINISCE EROI GLI ATTENTATORI DI BRUXELLES
E ora un indovinello: qual è la seconda lingua più parlata in Svezia e Danimarca? Sei sicuro di volerlo sapere?
di Leone Grotti
BastaBugie n.450 del 20 aprile 2016
https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=4193

UN ISLAMICO FA STRAGE DI GAY IN NOME DI ALLAH, MA LA COLPA VIENE DATA AI CRISTIANI (NERONE DOCET)
Con la complicità di vescovi e giornali cattolici tutti sono pronti a sottomettersi all'Islam... quando il Califfato arriverà in Europa non avrà neanche bisogno di combattere
di Riccardo Cascioli
BastaBugie n.458 del 15 giugno 2016
https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=4264

RIFLESSIONI SULL'ATTENTATO E SULL'ATTENTATORE DI NIZZA CHE HA FATTO STRAGE DI INFEDELI (SECONDO IL CORANO)
La guerra di religione continua, ma noi non abbiamo ancora capito che una fortezza assediata si difende soltanto sollevando il ponte levatoio, non abbassandolo
di Corrado Gnerre
BastaBugie n.463 del 20 luglio 2016
https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=4302

GOLPE TURCO: LA TRAPPOLA DI ERDOGAN PER ELIMINARE GLI AVVERSARI E INSTAURARE IL CALIFFATO
Centinaia di chiese assaltate dai musulmani dopo le purghe di Erdogan (seimila persone arrestate... ma solo 6 generali)
di Rodolfo Casadei
BastaBugie n.463 del 20 luglio 2016
https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=4299

SUI TERRORISTI ISLAMICI UN SILENZIO SOSPETTO
Una strage dell'Isis a Kabul passata inosservata, un'altra a Nizza di cui si nega il movente jihadista, un'altra a Monaco in cui avrebbe agito un lupo solitario
di Stefano Magni
BastaBugie n.464 del 27 luglio 2016
https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=4310

GUERRA DI RELIGIONE: NEANCHE IL SACERDOTE SGOZZATO IN CHIESA DAGLI ISLAMISTI RISVEGLIA I POLITICI EUROPEI
Islam religione di pace? Eppure l'arcivescovo di Mosul un anno fa ci aveva avvertiti: ''Se non capite in tempo la minaccia, diventerete vittime del nemico che avete accolto in casa vostra''
di Riccardo Cascioli
BastaBugie n.464 del 27 luglio 2016
https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=4311

IL SACERDOTE SGOZZATO E' UN MARTIRE CHE DA' FASTIDIO
La Francia ha nutrito un mostro che ora le si ritorce contro
di Massimo Viglione
BastaBugie n.465 del 3 agosto 2016
https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=4319

L'ISLAM IN 14 SECOLI, HA FATTO 270 MILIONI DI VITTIME (PIU' DI NAZISMO E COMUNISMO MESSI INSIEME)
Intanto Salah Abdeslam, il terrorista sopravvissuto agli attentati di Parigi, vive in una cella personale di tre stanze con palestra, tv satellitare, libri e giornali, riceve posta ed anche visite (VIDEO: Gheddafi spiega come si conquista l'Europa)
di Antonio Socci
BastaBugie n.466 del 10 agosto 2016
https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=4305

BURKINI VIETATO, NUDISMO PERMESSO... ECCO I FAMOSI VALORI DELL'UNIONE EUROPEA: SPOGLIARSI IN PUBBLICO
Scontro tra i seguaci di Voltaire (liberalismo) e quelli di Rousseau (egualitarismo) sul permettere o vietare il burkini... e intanto a Milano l'Ucoii pretende la legalizzazione della poligamia
di Rodolfo de Mattei
BastaBugie n.468 del 24 agosto 2016
https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=4344

CRISTIANI SOTTO ATTACCO NELLA POLVERIERA GERMANIA
La strage al mercatino di Berlino ribadisce la vulnerabilità dell'Europa che ha rinunciato a difendere le sue frontiere e conferma la portata della minaccia islamica
di Andrea Zambrano
BastaBugie n.485 del 21 dicembre 2016
https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=4509

Fonte: BastaBugie

8 - OMELIA EPIFANIA DEL SIGNORE - ANNO A (Mt 2,1-12)
Prostratisi lo adorarono
Fonte Il settimanale di Padre Pio, (omelia per il 6 gennaio 2017)

Oggi è la solennità dell'Epifania. La parola "Epifania" significa "manifestazione": in Cristo, luce del mondo, il Padre Celeste rivela ai popoli il mistero della salvezza. A Betlemme, quando Gesù nacque, accorsero gli umili pastori, avvisati dagli angeli del Cielo; ora, guidati da una stella misteriosa, giungono i Magi. La riflessione che viene spontanea è quella che Dio sceglie di preferenza gli ultimi. Prima scelse i pastori che erano le persone tra le più disprezzate dal popolo; dopo chiamò addirittura dei pagani, persone che comunque cercavano sinceramente la Verità. Tutti gli altri rimasero indifferenti a quella Nascita che segnò una svolta nella storia dell'umanità.
Chi erano i Magi? [...] Antiche fonti storiche ci dicono che i Magi erano una casta di sapienti di origine persiana i quali, a motivo della loro sapienza, avevano comunque un ruolo importante nella religione e nella politica del loro antico paese. [...]
I Magi furono condotti a Betlemme da una misteriosa stella sorta all'orizzonte. Secondo l'antica tradizione persiana, doveva venire in questo mondo un "Soccorritore", il quale avrebbe portato la definitiva perfezione. La sua venuta sarebbe stata indicata da un segno luminoso su nel cielo. Dio si servì di questo antico racconto, che si tramandava di generazione in generazione, per condurre quegli uomini saggi e retti a trovare finalmente la Verità che cercavano tanto ansiosamente. Il Signore, in qualche modo, si adattò alla loro mentalità e li ispirò interiormente ad intraprendere quel lungo viaggio. D'altra parte, c'è anche da dire che era ormai da secoli, dai tempi del re Ciro, che gli ebrei erano entrati in contatto con i persiani, ed era molto probabile che i Magi conoscessero le profezie riguardanti il Messia, in modo particolare quella della stella: «Una stella spunta da Giacobbe e uno scettro sorge da Israele» (Nm 24,17).
Giunti a Gerusalemme, i Magi chiesero dov'era Colui che era nato, il re dei Giudei. Il re Erode ne rimase turbato profondamente e si informò dai capi dei sacerdoti e dagli scribi ove doveva nascere il Messia. Saputo che Egli doveva nascere a Betlemme, vi mandò allora i Magi affinché si informassero accuratamente del Bambino. Il suo intento era quello di ucciderlo, ma, pur di conoscerlo, finse di volergli rendere onore. Ignari di questo inganno, i Magi si recarono a Betlemme guidati dalla misteriosa stella. Il Vangelo dice che, al vedere la stella, i Magi «provarono una gioia grandissima». È la gioia che provano tutti quelli che, nella loro vita, trovano Gesù. Solo Lui ci può rendere felici. Tutto il resto ci lascerà sempre con il cuore arido, riarso dalla sete. I Magi trovarono Gesù «con Maria sua madre». Ed è sempre così: chi trova Maria, trova Gesù. È più facile dividere la luce dal calore, piuttosto che separare la Madre dal Figlio. Lei è la stella che guida i nostri passi incontro al Signore. Seguendo Lei non possiamo sbagliare e giungeremo al porto sospirato della salvezza.
Il grande san Bernardo paragona la Madonna a una stella, e così scrive in una sua celebre Omelia: «O tu che nelle vicissitudini della vita, più che di camminare per terra hai l'impressione di essere sballottato tra tempeste e uragani, se non vuoi finire travolto dall'infuriare dei flutti, non distogliere lo sguardo dal chiarore di questa stella! Se insorgono i venti delle tentazioni, se ti imbatti negli scogli delle tribolazioni, guarda la stella, invoca Maria».
I Magi allora, entrati nella casa, adorarono il Bambino Gesù e gli donarono «oro, incenso e mirra». Questi sono doni profetici. L'oro simboleggia la Regalità di Gesù, l'incenso la sua Divinità, e la mirra la sua Passione dolorosa per mezzo della quale sarebbe poi culminata la salvezza del mondo. Anche noi, in qualche modo, dobbiamo offrire a Gesù questi tre doni. L'oro simboleggerà la nostra carità; l'incenso la nostra preghiera; infine, la mirra rappresenterà l'offerta dei nostri sacrifici quotidiani, dei nostri fioretti.

Fonte: Il settimanale di Padre Pio, (omelia per il 6 gennaio 2017)

9 - OMELIA BATTESIMO DI GESU' - ANNO A (Mt 3,13-17)
Questi è il Figlio mio, l'amato
Fonte Il settimanale di Padre Pio, (omelia per l'8 gennaio 2017)

Oggi celebriamo il Battesimo del Signore. In questa giornata ricordiamo questo avvenimento della vita di Gesù, un avvenimento carico di mistero e di preziosi insegnamenti per la nostra vita di cristiani.
San Giovanni Battista stava predicando sulle rive del Giordano e amministrava un battesimo di penitenza. Prima di tutto bisogna capire la differenza tra il battesimo di Giovanni e il Sacramento istituito da Gesù. Quello di Giovanni era solo un simbolo, un segno della conversione interiore. I pii israeliti accorrevano da Giovanni e ricevevano quel battesimo riconoscendo di aver bisogno di una profonda purificazione, di cui quel battesimo era solo un simbolo. Con quel battesimo si chiedeva perdono a Dio per i propri peccati; esso era solo una preparazione al Battesimo istituito da Gesù, il quale, invece, è un Sacramento, ovvero un segno esteriore che opera realmente questa santificazione.
Sorprende il fatto che Gesù, pur essendo il Figlio di Dio e quindi infinitamente santo, si sia sottoposto al battesimo di Giovanni. Non ne aveva evidentemente bisogno. Per quale motivo ha voluto riceverlo? Una prima risposta è che Gesù ha voluto caricare sulle sue spalle tutti i nostri peccati. Non erano certamente suoi, ma nostri, i peccati da eliminare nel battesimo. Gesù, inoltre, ha voluto darci un esempio di umiltà: se Egli, l'Innocente, ha voluto sottoporsi a quel gesto di umiltà, quanto più noi che siamo carichi di peccati?
Ai giorni d'oggi, uno dei mali più grandi è la perdita del senso del peccato. L'uomo della nostra epoca troppo spesso si sente a posto, senza peccato. Così facendo, egli commette il più grande peccato: quello di superbia e di presunzione. Dio perdona, ma, come minimo, ci deve essere il nostro pentimento. Il superbo, al contrario, si ostina sulle sue vie non buone, senza chiedere perdono e senza nemmeno rendersi conto – accecato com'è – di essere pieno di peccati.
Un primo insegnamento che possiamo trarre dalla celebrazione di oggi potrebbe essere proprio questo: avere l'umiltà di riconoscere i propri peccati e chiedere perdono a Dio. Assoggettandosi al battesimo di Giovanni, Gesù ci dà proprio questa lezione.
Un giorno, ad un santo, dissero: «Beati gli occhi che vedono il Signore!», volendo con questo lodarlo per i doni molto grandi di cui era arricchito. Egli, invece, rispose: «Beati piuttosto gli occhi che vedono i propri peccati!». Con questa risposta, il santo voleva far capire che la grazia più importante è quella di riconoscere i propri peccati e di chiederne umilmente perdono. Se mancasse questa grazia, a nulla varrebbe vedere il Signore su questa terra. Dobbiamo dunque mettere sotto i tacchi il nostro orgoglio, la nostra presunzione, la nostra superbia.
Il brano del Vangelo di oggi ci invita a riflettere sul Battesimo che noi abbiamo ricevuto. Il Battesimo ci ha cancellato il peccato originale, anche se rimane l'inclinazione al male, ci ha resi figli adottivi di Dio e ci ha conferito la grazia santificante. È il primo e il più importante dei Sacramenti: senza di esso non vi è salvezza. Quando abbiamo ricevuto il Battesimo, per bocca dei nostri genitori e dei nostri padrini, abbiamo rinunciato a satana e al peccato e abbiamo professato la Fede. Una volta diventati grandi, dobbiamo personalmente rinnovare queste promesse.
È necessario, però, che il battezzato verifichi ogni giorno il suo comportamento di nato alla grazia, di figlio di Dio. Per questo motivo, noi tutti dobbiamo ricorrere frequentemente anche al sacramento della Confessione. Il Battesimo si riceve una volta nella vita, la Confessione molte volte, ogni volta che andremo da un sacerdote e chiederemo sinceramente perdono.

Fonte: Il settimanale di Padre Pio, (omelia per l'8 gennaio 2017)

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