BastaBugie n�580 del 10 ottobre 2018

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1 SCIENZIATO ITALIANO CONDANNATO ALL'INFAMIA PER AVER DETTO LA VERITA' AL CERN DI GINEVRA
A un convegno internazionale ha osato affermare, dati alla mano, che nel mondo della Fisica le donne non sono discriminate: gogna mediatica (inventando la frase ''la Fisica non è per le donne'') e licenziamento (VIDEO: La verità su Alessandro Strumia di Luca Donadel)
Autore: Tommaso Scandroglio - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana
2 SVOLTA STORICA E DURATURA: TRUMP ROVESCIA LA MAGGIORANZA ALLA CORTE SUPREMA
Con il cattolico Kavanaugh, pro-life e pro-family, dopo 45 anni di dominio democratico, al massimo tribunale USA finalmente c'è una maggioranza duratura che ha la possibilità di limitare l'aborto e proteggere la famiglia
Autore: Alessandra Nucci - Fonte: Italia Oggi
3 IL MONDO NON PUO' CAPIRE LA BELLEZZA DEL CELIBATO DEI SACERDOTI
Accettando di vivere celibi come Gesù i sacerdoti si consacrano con cuore indiviso al Signore e possono così dedicarsi più liberamente al servizio dei loro fratelli
Fonte: Luce di Maria
4 AVEVA RAGIONE BERSANI: I COMUNISTI DI UNA VOLTA, OGGI VOTANO LEGA
La Sinistra soffre della ''Sindrome di Fonzie'' ovvero non riescono a pronunciare l'espressione ''ho sbagliato'' anche quando hanno torto marcio (VIDEO: Fonzie)
Autore: Antonio Socci - Fonte: Libero
5 IN SPAGNA BLITZ NELLE CARCERI PER SCOVARE I TERRORISTI ISLAMICI (IN FRANCIA ALTRI 14 ARRESTI)
Ma intanto in Germania Erdogan in persona inaugura la moschea di Colonia, una delle più grandi d'Europa, di cui noi di BastaBugie vi avevamo annunciato la costruzione già 10 anni fa (nell'edizione n.46 del 5 settembre 2008)
Fonte: Corrispondenza Romana
6 IL REDDITO DI CITTADINANZA ASSERVISCE I CITTADINI ALLO STATO
Il reddito di cittadinanza considera l'individuo slegato da qualsiasi relazione familiare o sociale e lo rende dipendente in tutto dallo Stato (VIDEO: Il disastro del reddito di cittadinanza alla tedesca)
Autore: Stefano Fontana - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana
7 LA DITTATURA GAY AVANZA: BAMBINI DI 6 ANNI COSTRETTI A SCRIVERE UNA LETTERA D'AMORE GAY
Altre notizie dal mondo gay (sempre meno gaio): in USA niente visti per i partner gay dei diplomatici, in Gran Bretagna unione civile anche per gli etero, in 10 anni cambio di sesso + 4.000% per bambini e adolescenti
Autore: Manuela Antonacci - Fonte: Notizie Provita
8 LIBRI DI STORIA DA LEGGERE... O DA REGALARE
Usciti nel 2018 oppure grandi classici: la Chiesa fra le tempeste, il suicidio della cultura occidentale, san Francesco antimoderno, Cromwell il dittatore, ecc.
Fonte: Redazione di BastaBugie
9 OMELIA XXVIII DOM. DEL T.ORD. - ANNO B (Mc 10,17-30)
Va', vendi quello che hai e dallo ai poveri... e seguimi!
Fonte: Il settimanale di Padre Pio

1 - SCIENZIATO ITALIANO CONDANNATO ALL'INFAMIA PER AVER DETTO LA VERITA' AL CERN DI GINEVRA
A un convegno internazionale ha osato affermare, dati alla mano, che nel mondo della Fisica le donne non sono discriminate: gogna mediatica (inventando la frase ''la Fisica non è per le donne'') e licenziamento (VIDEO: La verità su Alessandro Strumia di Luca Donadel)
Autore: Tommaso Scandroglio - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 08-10-2018

Aleksandr Solženicyn nel suo Arcipelago Gulag narra questo episodio accaduto in Russia sotto Stalin. Un giorno alcuni papaveri rossi del partito chiesero ad un gruppo di ingegneri di fare una stima di quante persone potesse contenere in media una carrozza di un treno passeggeri. Gli ingegneri con diligenza fecero i loro conti e consegnarono i risultati a chi di dovere. I papaveri di cui sopra si indignarono profondamente. Ma come? Così poche persone possono viaggiare in un vagone ferroviario? Ma non sanno questi ingegneri che i treni dell'amata madre Russia sono i migliori al mondo e che quindi possono trasportare fiumane di passeggeri? Risultato: gli ingegneri furono spediti in un gulag dove probabilmente morirono. L'unico loro torto era stato che, seppur bravi a fare i conti su carta, avevano sbagliato a fare i conti con l'ideologia comunista.
Oggi la musica non è cambiata. Ne sa qualcosa il professor Alessandro Strumia, fisico dell'Università di Pisa. Strumia viene invitato dal Cern al convegno "Teoria delle alte energie e gender" tenutosi a Ginevra tra il 26 e il 28 settembre. Già a questo punto l'orecchio allenato alle stonature ideologiche coglie che qualcosa non va: "Teoria delle alte energie e gender". Ma da quando il Cern si occupa di sociologia? Ci aspettavamo dal Cern che scoprisse i segreti delle stelle, qualche nuovo neutrino e non che si occupasse di gonnelle al potere. E poi: non ci sono problemi ben più pressanti per l'umanità? "Teoria delle alte energie e gender" dà proprio l'idea che il sessismo è diventata davvero una fissazione a livello globale. A quando un convegno su "L'elettrolisi e la parità di genere" o "Angeli e parità di genere"?

I DISCRIMINATI SONO GLI UOMINI
Ma torniamo al prof. Strumia che, come gli ingegneri sovietici di prima, svolse diligentemente il compito assegnato e nella sua relazione, piena di numeri, grafici, dati, formule, statistiche e tabelle si permise di arrivare ad una conclusione oggettiva: nel settore scientifico della fisica le donne non sono discriminate. Anzi i discriminati sono gli uomini. Qualche esempio portato da Strumia: l'Università di Oxford "allunga i tempi degli esami per le donne", in Italia c'è addirittura un decreto per favorire l'iscrizione alle facoltà STEM (scienze, tecnologia, ingegneria, matematica) e in Australia ci sono quote rosa per gli ambiti scientifici. Il professore di Pisa, aspirante suicida, così concluse: "La Fisica è stata inventata e costruita dagli uomini e non si entra per invito. La Fisica non è sessista nei confronti delle donne. Tuttavia la verità non conta, perché è parte di una battaglia politica che viene da fuori".  Già, la verità non conta, conta il mainstream. Strumia doveva recarsi al convegno sul gender e dire ciò che la platea si aspettava che dicesse e non piccarsi di fare lo scienziato a tutti i costi.

L'INQUISIZIONE "MODERNA" CHE CONDANNA SENZA PROCESSO
Ovviamente i dati forniti da Strumia hanno fatto girare le particelle nell'acceleratore del Cern ancora più velocemente e quest'ultimo alla velocità della luce ha emesso un nota: "Il Cern considera la presentazione di un invitato [nemmeno degno di essere nominato] durante un workshop su Teoria delle alte energie e gender, come altamente offensiva. E ha quindi deciso di rimuovere le slide dal proprio sito, coerentemente con un Codice di condotta che non tollera attacchi personali e insulti. Gli organizzatori del Cern e le diverse università che hanno collaborato non erano a conoscenza del contenuto dell'intervento prima del workshop. Il Cern appoggia i molti membri della comunità che hanno espresso la loro indignazione per le inaccettabili affermazioni contenute nella presentazione".
Strumia di suo si è difeso dichiarando all'AGI (Agenzia Giornalistica Italia): "Non ho mai fatto discorsi sessisti o discriminato le donne, ho semplicemente presentato una serie di dati, elaborati da ricerche degli ultimi anni, che dimostrano che nella fisica non c'è discriminazione delle donne, nonostante in tante al seminario al Cern abbiano voluto sostenere il contrario. I numeri oggettivi dimostrano che a livello di assunzioni si richiede agli uomini parametri più elevati rispetto alle donne". Strumia critica "quella cultura politica, spesso non sostenuta dalle donne, che vuole sostituire la competenza e il merito con una ideologia della parità".

GOGNA E LICENZIAMENTO
Ma ovviamente la vicenda non finisce con il disappunto verbale del Cern. Per Strumia, a cui i posteri - si spera - dedicheranno una stella, c'è il gulag che lo aspetta. Infatti l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) ha deciso di sospendere la collaborazione con lui e ha auspicato che anche l'Università di Pisa chieda al prof. di andare a spazzare il mare. "L'Infn - si legge in una nota - ha deciso di procedere alla sospensione immediata dall'associazione [Strumia è un collaboratore associato] con la motivazione che il prof. Strumia ha fatto, per di più in un contesto pubblico internazionale, affermazioni lesive dell'immagine dell'Ente e, cosa ancor più grave, discriminatorie e apertamente lesive della reputazione di ricercatrici e ricercatori dipendenti e associati all'Infn, in violazione delle norme del Codice etico e del Codice di comportamento per la tutela della dignità delle persone dell'Istituto". Fernando Ferroni, presidente dell'Infn, ha aggiunto: "Non condivido nulla di quello che ha detto". La vicenda è stata sottoposta "al nostro collegio di disciplina e ai nostri controllori del codice etico. Una volta che ci daranno la loro valutazione  prenderemo dei provvedimenti nei riguardi di Strumia, che non è un nostro dipendente ma collabora con noi, e trasmetteremo le nostre considerazioni all'università di Pisa". In parole povere Strumia è un nemico del popolo.

QUALCHE BANALE CONSIDERAZIONE
Se Strumia ha torto, dimostratelo. Lui è arrivato ad alcune conclusioni perché le premesse sono state fornite da dati scientifici, verificabili. Di contro ci si aspetterebbe da enti di ricerca riconosciuti a livello internazionale che si avvalessero anche loro del metodo scientifico per ribattere alle tesi di Strumia e non scivolassero nel politicamente corretto. Ma non è così perché l'ideologo non riconosce la realtà per quella che è. E dunque l'immigrato ha sempre ragione, la donna che abortisce è una vittima, gli omosessuali sono discriminati e intanto il buco dell'ozono continua ad allargarsi.
L'ideologo, figura antitetica allo scienziato, ha in testa un'idea della realtà apodittica ed è talmente convinto che la realtà sia fatta in un certo modo che non gli servono dimostrazioni per provarlo e dunque nessuna voce dissenziente è tollerata. In questa prospettiva Strumia è uno scienziato scientemente discriminato.
Aggiungiamo per soprammercato che se dati alla mano provassero che Strumia ha torto marcio, ciò non sarebbe sufficiente per bollarlo come misogino e sessista. Infatti occorrerebbe anche provare che ha manipolato i dati in odio alle donne. In altre parole sarebbe necessario provare il dolo. Nulla di tutto questo. Come nei processi farsa in Unione Sovietica la sentenza è già scritta per coloro che contestano gli ideali della rivoluzione, non serve nemmeno il contraddittorio.

L'IDEOLOGIA CONDANNA CHI STA DALLA PARTE DELLA VERITÀ
Naturalmente ciò che è accaduto al professore di Pisa è pane (marcio) quotidiano che gli accademici di tutto il mondo devono ingollare a forza. In questo senso l'ideologia è democratica.
Se siete un paleontologo e provate ad avanzare dubbi sull'evoluzionismo, la vostra carriera si arresterà ai primi stadi dell'evoluzione accademica.
Se siete uno storico e vi arrischiate a ricordare una semplice notiziola quale, ad esempio, la bonifica da parte delle autorità fasciste della maremma toscana, forse vi andrà bene se vi spediscono ad insegnare a San Vittore.
Se vi occupate di filosofia e scrivete tomi ponderosi sulla metafisica o sul giusnaturalismo vi cuciranno addosso una lettera scarlatta, simbolo del tradimento della vera scienza che è solo votata all'empirismo utilitarista e alla filosofia analitica.
Se poi insegnate in una università pontificia o comunque retta da religiosi e vi arrischiate ad alzare un sopracciglio di disappunto su alcune uscite di qualche alto prelato di chiara fama perché non consone al Magistero, ecco che la stanza che ha lasciato libera il cardinal Burke sull'isola di Guam è pronta ad accogliervi.
Cari Strumia di tutto il mondo il vostro torto alla fine è uno solo. Parafrasando l'ex presidente Obama, voi vi siete semplicemente messi sul lato sbagliato della Storia.

Nota di BastaBugie: qui sotto il video "La verità su Alessandro Strumia, il fisico sessista del CERN" di Luca Donadel, il ragazzo che con il suo primo video svelò lo scandaloso comportamento delle ONG che vanno a prendere gli immigrati in Libia facendo aumentare l'immigrazione clandestina e, contemporaneamente, i morti in mare.
Questo suo nuovo video (durata: 9 minuti) contiene le slides che il fisico Alessandro Strumia ha mostrato nel congresso del CERN di Ginevra e che poi sono state cancellate dal sito del CERN per eliminare le prove di ciò che aveva detto. Così la campagna mediatica contro di lui ha potuto procedere con le menzogne, ad esempio inventando che avesse detto che le donne non possono avvicinarsi alla Fisica. Video da non perdere. E da diffondere.


https://www.youtube.com/watch?v=6Fcxoz4Zvsc

Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 08-10-2018

2 - SVOLTA STORICA E DURATURA: TRUMP ROVESCIA LA MAGGIORANZA ALLA CORTE SUPREMA
Con il cattolico Kavanaugh, pro-life e pro-family, dopo 45 anni di dominio democratico, al massimo tribunale USA finalmente c'è una maggioranza duratura che ha la possibilità di limitare l'aborto e proteggere la famiglia
Autore: Alessandra Nucci - Fonte: Italia Oggi, 6 ottobre 2018

Alla fine diventa chiaro a tutto il mondo, favorevoli e contrari, che il principio per cui la nomina del giudice Brett Kavanaugh alla Corte Suprema è diventata una battaglia all'ultimo sangue è il rischio che, cambiando la maggioranza di 5-4 fra i giudici a favore della sinistra, venga rovesciata la sentenza che nel 1973 legalizzò l'aborto.
La giurisprudenza americana ammette il diritto di abortire un bambino durante tutti i nove mesi della gravidanza, non per effetto di una legge del Congresso ma della sentenza Roe vs Wade. Per questo ogni nomina di ogni giudice della Corte Suprema, quando alla Casa Bianca c'è un repubblicano, scatena una battaglia feroce. Si era già visto con il giudice Clarence Thomas, accusato da una donna di averle fatto delle avances mentre era sua dipendente. Ma mai in passato si era arrivati a presentare delle accuse così vaghe, lontane nel tempo e prive di riscontro come nel caso di Kavanaugh.

ACCUSE FALSE
Nessuno dei testimoni da lei citati ha confermato le accuse della professoressa di psicologia Christine Blasey Ford, e anzi tutti, compresa la sua «amica di vecchia data», hanno esplicitamente escluso di aver mai conosciuto o partecipato a quello da lei raccontato. Dopo di che, anche le sue altre affermazioni sono crollate una dopo l'altra.
Come postumi del trauma subito 36 anni fa aveva citato la paura di salire su un aereo e la claustrofobia che l'aveva costretta a installare una seconda porta di casa. Peccato che la Ford risulti essere una «frequent flyer», avente cioè lo status di una persona che sale sull'aereo tanto spesso da meritarsi dei voli omaggio e peccato anche che si sia fatto avanti il suo fidanzato degli anni 1992-1998 a smentire sia la paura di volare sia la claustrofobia e la seconda porta di casa.
Come prova della veridicità delle sue accuse Christine Ford aveva portato il risultato di un esame della verità con il poligrafo. Peccato che il nome di Brett Kavanaugh in questo test non sia stato nemmeno citato.
A quali domande aveva risposto? A due in tutto, fatte a domicilio dal medico legale che le chiedeva solo di confermare che era vero o no quanto da lei stessa scribacchiato lì per lì (il foglio originale è visibile in internet) su un foglio di quaderno, dove il nome di Kavanaugh non c'è. L'ex-fidanzato ha smentito anche la familiarità che la Ford ha negato di avere con l'esame di poligrafo, avendo ella addirittura addestrato un'amica su come fare per superare il test con successo.

E' INUTILE ASCOLTARE LA BOTTERI (TG RAI)
Difficile sapere come tutto questo viene riferito negli altri Paesi, ma alla tv in Italia non ne è stato detto niente. Niente delle testimonianze che hanno contraddetto la Ford, niente del ritardo di settimane con cui la senatrice democratica Diane Feinstein ha tirato fuori la lettera contenente le sue accuse, niente della pubblicazione su Wikipedia degli indirizzi di casa dei senatori repubblicani, effettuata da qualcuno il cui Ip riconduce alle sale del Congresso, niente del fatto che mentre i senatori democratici in commissione continuavano a invocare una indagine dell'Fbi, in realtà la vita di Kavanaugh era già stata passata al setaccio sei volte dall'Fbi, ad ogni nomina a posizioni federali da lui ricoperte durante la sua carriera.
Da Giovanna Botteri alla Rai gli italiani hanno saputo solo che l'accusatrice aveva avuto coraggio ed era provata, e che le donne stavano manifestando ovunque nel Paese.
Le immagini prese da vicino non si potevano tradurre in numeri, ma la dimensione della protesta l'ha attestata la rivista Time secondo cui «mentre le precedenti proteste avevano incluso al massimo qualche centinaio di attiviste dello zoccolo duro, alla manifestazione di giovedì c'erano almeno mille persone».
Mille persone in un Paese di 300 milioni di persone non sono propriamente una dimensione impressionante. Si comprende come mai i politologhi comincino a vedere la vicenda Kavanaugh come una Waterloo del Partito democratico, risollevando le prospettive dei repubblicani rispetto alle prossime elezioni midterm.

Nota di BastaBugie: Marco Respinti nell'articolo seguente dal titolo "Con Kavanaugh, una Corte Suprema con più cattolici" parla di uno dei momenti politici più importanti della storia recente degli Stati Uniti. Infatti con la conferma di Brett Kavanaugh alla Corte Suprema, la maggioranza dei nove giudici del massimo tribunale statunitense passa ai conservatori, la compagine più conservatrice dagli anni '30. Con Kavanaugh, pro-life e pro-family, la maggioranza diventa cattolica.
Ecco l'articolo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il 7 ottobre 2018:
Il momento per cui i conservatori hanno combattuto, sperato, addirittura pregato per decenni è arrivato ieri, sabato 6 ottobre, attorno alle 16,00 ora di Washington, le 22,00 ora italiana. Brett M. Kavanaugh, il conservatore, il pro-life, il pro-family, il guardiano della Costituzione, il cattolico, è giudice della Corte Suprema federale degli Stati Uniti d'America, il tribunale che, con veri e propri colpi di mano, almeno nell'ultimo mezzo secolo, ha tralignato più e più volte, rendendo irriconoscibile il Paese più importante del mondo. La restaurazione è insomma iniziata.
Dopo il voto procedurale di venerdì, e un lungo dibattito finale, di rito, fra i senatori, Kavanaugh è stato eletto ieri con 50 voti su 100 a favore e 48 contrari. [...]
L'opposizione Democratica ha fatto di tutto per cercare di boicottare uno dei momenti politici più importanti della storia statunitense, e quindi mondiale, degli ultimi decenni. Ha cercato di distruggere  il carattere, il morale, la persona stessa di Kavanaugh, ma ha fallito, portando a casa solo un pugno di mosche e una figuraccia pessima. Con Kavanaugh alla Corte Suprema, infatti, la maggioranza dei nove giudici del massimo tribunale statunitense passa ai conservatori e si caratterizza per essere la compagine più conservatrice dagli anni 1930 a oggi. Non solo, la maggioranza conservatrice della Corte Suprema di oggi, cinque giudici su nove, è in maggioranza cattolica, quattro giudici su cinque: sono infatti cattolici il presidente di quell'augusta assise John G. Roberts e i giudici Clarence Thomas, Samuel A. Alito e Kavanaugh, e questo è un punto assolutamente rilevante. Soprattutto perché nessuno dei giudici conservatori cattolici della Corte Suprema è stato nominato da un presidente cattolico. Il cattolico Thomas è stato nominato dall'episcopaliano George W. H. Bush, il cattolico Roberts e il cattolico Alito sono stati nominati dal metodista George W. Bush Jr. e il cattolico Kavanaugh è stato nominato dal presbiteriano Trump. Il che significa due cose precise: la prima è che i presidenti degli Stati Uniti amici dei conservatori vedono nei conservatori cattolici una risorsa enorme per il Paese, la seconda è che i cattolici conservatori sono gl'interpreti e i garanti migliori della legge fondamentale del Paese, in una parola i patrioti più limpidi. Quale eterogenesi dei fini dalla fondazione degli Stati Uniti, quando i cattolici, minoranza, erano considerati poco o punto leali al Paese. E questo dà l'occasione per sottolineare, una volta in più, quanto, al momento decisivo, l'improbabile, surreale, istrionico Trump non sbagli un colpo. Per restare alla sola Corte Suprema, due volte Trump ha avuto l'occasione, inimmaginata, soprattutto in tempi tanto rapidi, di scegliere nuovi giudici e due volte, prima con Neil Gorsuch (protestante) e ora con Kavanaugh, Trump ha scelto due veri gioielli.
Kavanaugh ha giurato poche ore dopo la ratifica. Con tutta probabilità lunedì sarà ricevuto alla Casa Bianca (nel week-end Trump era in Kansas per sostenere i candidati Repubblicani alle prossime elezioni) e quindi da martedì sarà già al lavoro. A lui e alla Corte Suprema dove i conservatori sono finalmente maggioranza, e dove tra i conservatori sono maggioranza i cattolici, e dove la stessa presidenza è retta da un cattolico, spetta adesso il compito di riprendere le redini di un Paese in balia dell'estremismo ideologico e della partigianeria. Spetterà ai conservatori, e fra loro ai cattolici, ricuperare lo spirito autentico della nazione, debellare la malsana idea che il diritto sia ostaggio delle maggioranze politiche, dei tornaconti di parte e dei capricci delle lobby, restaurando il senso dell'onore e quello del dovere, lo spirito della libertà e quello della responsabilità. E francamente non c'è nessun altro che lo sappia fare meglio dei conservatori, e dei cattolici conservatori, gli unici a riverire ancora e a temere una lex suprema addirittura trascendente, un'idea di bene e di male che sovrasta e che precede e che attende alla meta gli uomini e le società storiche. Il relativismo, la secolarizzazione, il materialismo stanno aggredendo anche i religiosissimi Stati Uniti e ai conservatori tocca mettersi di mezzo, fermare il trend, addirittura invertirlo. Da sempre la tentazione, e purtroppo spesso la realtà, delle società umane è fare ciò che ricorda un famoso brocardo del giurista romano Ulpiano (170-223): «Quod principi placuit, legis habet vigorem», «Ciò che aggrada all'imperatore, ha vigore di legge». I conservatori hanno oggi l'occasione storica di affermare che ha invece vigore di legge ciò che nei cieli è scritto da sempre e per sempre essere giusto e buono e bello anche se non aggrada all'imperatore, ai suoi lacchè e alle turbe vocianti che egli mantiene con prebende ed elemosine. Non è nel potere dei giudici cambiare le mentalità e rifare le società, ma i giudici possono contribuire alla bontà delle leggi e le leggi creano il costume. Alla lunga contribuiscono significativamente cioè alla sanificazione della società, se non altro indicando con chiarezza alla sovrana libertà dell'uomo quale sia la strada per il baratro e quale invece sia la strada per quella che, con un understatement di umiltà e di realismo, i conservatori statunitensi chiamano da sempre a decent society. Da martedì. Oggi si godono la beatitudine di un momento più unico che raro.


DOSSIER "ABOLITO IL DIRITTO ALL'ABORTO"
La Corte Suprema USA annulla la Roe vs Wade

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DOSSIER "DONALD TRUMP"
Il presidente nemico del politicamente corretto

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Fonte: Italia Oggi, 6 ottobre 2018

3 - IL MONDO NON PUO' CAPIRE LA BELLEZZA DEL CELIBATO DEI SACERDOTI
Accettando di vivere celibi come Gesù i sacerdoti si consacrano con cuore indiviso al Signore e possono così dedicarsi più liberamente al servizio dei loro fratelli
Fonte Luce di Maria, 15/05/2000

La Chiesa crede che nel mondo opera sempre la presenza del suo Signore, il quale ha solennemente affermato: "Io sono con voi tutti i giorni sino alla fine dei tempi".
Il "mistero" di questa presenza si attua in svariati modi: nei sacramenti, nella sua Parola, in ogni battezzato, dove due o tre sono riuniti nel Suo nome, ecc., ed in modo sovreminente nella Santa Eucarestia, suo vero corpo, sangue, anima e divinità.
Anche i sacerdoti sono chiamati a perpetuare la sua presenza nel mondo con la loro persona e la loro missione; infatti, "nel servizio ecclesiale del ministero ordinato è Cristo stesso che è presente alla sua Chiesa in quanto Capo del suo Corpo, Pastore del suo gregge, Sommo Sacerdote del sacrificio redentore, Maestro di Verità" (CCC n. 1548).
Per svolgere questa sublime missione, la Chiesa latina sceglie tra i suoi membri quei credenti che intendono abbracciare, per tutta la loro esistenza, il celibato "per il Regno dei Cieli". Accettando di condurre la stessa forma di vita scelta da Gesù e da lui proposta come modello ai suoi discepoli, i ministri sacri si consacrano con cuore indiviso al Signore e possono così dedicarsi più liberamente al servizio dei loro fratelli.

UNA VOCAZIONE
Il celibato "per il Regno dei Cieli" - è molto importante sottolinearlo - è una vocazione, un dono di Dio, che viene accolto liberamente dalla persona: non è assolutamente una costrizione; "abbracciato con cuore gioioso, esso annuncia in modo radioso il Regno di Dio" (CCC n.1579).
Nella nostra società pluralista, tale scelta di vita celibataria, a volte, non è compresa se non addirittura tacciata come un impedimento allo sviluppo integro della persona umana". Più che da motivazioni teologiche o pastorali, in realtà tali contestazioni sono spesso ispirate da una mentalità materialista, divenuta oramai incapace di cogliere i valori dello spirito.
Non c'è nulla di più fastidioso che dover essere, per dir così, liberati per forza, dopo che qualcuno, secondo la sua opinione, abbia programmato i modi della tua libertà e della tua felicità.
Osserviamo, per esempio, quello che accade riguardo ai beni di consumo: la pubblicità produce nella gente bisogni inesistenti, non certo per il bene delle persone interessate, ma semplicemente per vendere un certo prodotto.

RIVOLUZIONI & IMPOSIZIONI
Anche nel campo delle idee può succedere qualcosa di simile. La storia delle grandi liberazioni, ovvero delle grandi rivoluzioni, è fatta spesso di simili imposizioni: mai come in questo caso, infatti, ciò di cui il popolo deve aver bisogno viene deciso a priori da altri. Sotto pena di morte, ad esempio, per chi faceva resistenza, si volle liberare dall'asservimento della religione chi nella propria religione stava bene, oppure si volle liberare da un certo regime di governo chi non aveva eccessivi problemi.
Le precedenti considerazioni ci fanno sospettare che, ad ingaggiare certe campagne a favore, per dir così, della "libertà" del prete, non sia stato per nulla il prete ma, anche qui, chi per lui. Si vorrebbe, infatti, aprirgli l'accesso a quello che viene considerato il principale motivo di autorealizzazione dell'uomo libero e moderno: l'esercizio della sessualità. Il prete dovrebbe - suo malgrado - decidersi ad acquisire il diritto di potersi sposare, se non vuole passare per un essere frustrato, per un immaturo, in altre parole, la mentalità secolarista ritiene condannato all'infelicità chi consacra per un amore più grande la propria vita, soltanto perché rinuncia a sposarsi, dimenticando che l'uomo - ogni uomo, non solo il prete - si ritrova soltanto nel dono sincero di sé: è l'amore di Dio che dà il vero senso alla nostra vita, perché questo amore trascende i limiti materiali e la stessa morte.

CELIBATO E MATRIMONIO INDISSOLUBILE
Il celibato sacerdotale, dunque, comporta imbarazzo e disagio. Del resto, Gesù aveva avvertito: "A chi non vi è chiamato non è richiesto di capire, ma solo di accoglierlo tra i misteri della fede".
Viene spontanea la domanda: perché questa contestazione sul celibato sacerdotale da parte di chi, nella propria vita, si guarda bene dall'avvicinarsi al prete?
Ci sembra, però, più giusto porre la questione in altra prospettiva: chi vuole liberarsi dal celibato? Il prete, che nella quasi totalità dei casi lo vive serenamente, oppure chi è diventato talmente materialista da non capire più la parola di Gesù: "Non di solo pane vive l'uomo"? Il prete, oppure chi ritiene irragionevole non solo il celibato per il Regno dei Cieli, ma anche il matrimonio indissolubile, vedendolo semplicemente come una delle tante esperienze della vita, che si sostituisce quando non funziona più? Il celibato non da forse problema proprio a chi non vuole capire?
A questa categoria di persone, così animosamente e spregiudicatamente interessate al suo destino celibatario, del prete non importerebbe un bel niente, se non tosse una forte contestazione al loro modo di vivere e di pensare; essi, più o meno inconsciamente, desiderano non sentire più alcun rimorso di coscienza per la propria vita troppo materialista.

UN PUGNO NELLO STOMACO
Il prete, vivendo con serenità la sua castità, testimonia anche senza aprir bocca il vero significato del corpo e della sessualità, la relatività di questa vita, nonché l'inconsistenza delle teorie che vogliono serena ed equilibrata solo la vita di chi soddisfa spontaneamente tutti i desideri; per questo, la sua figura è un continuo "pugno nello stomaco" per quanti vivono come se Dio non esistesse.
Considerando che la mentalità materialista ed edonista riguarda tutte le classi sociali, possiamo immaginare quanto il celibato sacerdotale sia come il sasso nello stagno di una società sempre più permissiva. Capiamo allora che il celibato, abbracciato per un Regno che è esclusivamente quello dei cieli, rappresenta un dato polemico troppo forte e rumoroso per chi non vuole vivere la regola morale e nemmeno sopporta i segni che la ricordino, perché sono per lui una riprovazione.
Giustamente, la sensibilità cattolica replica agli attacchi mossi contro il celibato sacerdotale, ai ripetuti e spesso falsi scoop scandalistici su miserie umane, che possono esserci anche tra chi almeno si propone di raggiungere la cima. Ma non bisogna dimenticare le motivazioni di fede - che ispirano non solo il celibato volontario, ma anche tutta l'azione della Chiesa e che, appunto, sono incomprensibili per la mentalità secolarista, che rinchiude tutto nel solo orizzonte terreno - : finché non si decodifica l'obiezione e non si smascherano i veri motivi di tali contestazioni, si rischia di sparare solo su controfigure del vero nemico.

Fonte: Luce di Maria, 15/05/2000

4 - AVEVA RAGIONE BERSANI: I COMUNISTI DI UNA VOLTA, OGGI VOTANO LEGA
La Sinistra soffre della ''Sindrome di Fonzie'' ovvero non riescono a pronunciare l'espressione ''ho sbagliato'' anche quando hanno torto marcio (VIDEO: Fonzie)
Autore: Antonio Socci - Fonte: Libero, 24 settembre 2018

"Guardate che i comunisti di una volta oggi votano Lega". Queste amare parole di Pier Luigi Bersani non sono una battuta a effetto, sono una constatazione. Basta farsi un giro in Toscana, in Umbria o in Romagna per toccare con mano la realtà. La quale in ogni caso si manifesterà da sola, uscendo fuori dalle urne delle prossime elezioni europee.
Ma lo stato maggiore del PD non ha certo tempo da perdere con le persone comuni, anche perché frequentarle presenta sempre il rischio di venir presi a fischi come è accaduto al segretario Martina a Genova.
Alle residue Feste dell'Unità, questa estate, era ben difficile trovare le folle, e i militanti reduci che ancora resistevano a cuocere bistecche, intervistati da un programma d'informazione di Rete4, manifestavano tutto il loro apprezzamento per Salvini, suscitando lo sconcerto dei capi partito.
Dunque se così stanno le cose si ripropone l'antico dilemma leniniano: "Che fare?". La strada che i dirigenti hanno imboccato è proprio quella peggiore, quella che sarcasticamente Bertolt Brecht indicava ai caporioni comunisti della Ddr.
Davanti al malcontento della gente e a qualche tentativo di sciopero il drammaturgo invitava i compagni al potere a Berlino est a sfiduciare il popolo che aveva deluso le loro aspettative ed eleggerne un altro.
E' quello che la sinistra dei salotti e dei giornali - l'unica rimasta - ha già cominciato a fare. Infatti chi vota Lega si sente bollato, viene catalogato in quella "Italia peggiore" che - secondo questi illuminati - è incivile, xenofoba, populista, sovranista e sospetta di fascismo.

LA SINDROME DI FONZIE
Ci sarebbe anche un altro modo di affrontare la situazione descritta da Bersani. Lo stato maggiore della sinistra dovrebbe chiedersi: perché ci hanno mandato a quel Paese? Dove abbiamo sbagliato?
Ma è una via impraticabile, perché la cosiddetta Sinistra soffre della "Sindrome di Fonzie" (quello di Happy Days), ovvero quella patologia gravissima che impedisce di pronunciare l'espressione "ho sbagliato" anche quando è provato che si ha torto marcio.
Qualcuno obietterà che non è vero perché in realtà lo stato maggiore del PD si sta dilaniando in una guerra di tutti contro tutti, senza esclusione di colpi. Sì. Ma è, appunto, una guerra che viene combattuta all'insegna del "lui ha sbagliato", accusa che viene lanciata da tutti contro tutti.
Il colpevole è sempre un altro. L'espressione "io ho sbagliato" o - in questo caso - "noi abbiamo sbagliato" è irreperibile.
Perché? Semplice. Invece di andare alla ricerca di capri espiatori o di ridicoli alibi del tipo "è stata colpa dei social" (o magari dei troll russi) dovrebbero cercare il vero, grande errore che sta all'origine del Pd e che è precisamente l'errore che ha portato tanti elettori di centrosinistra a mandarli al diavolo e a votare Lega (o M5S).

PIÙ EUROPA: LA VERA IDENTITÀ DEL PD
Qual è l'unica vera identità del Pd? E' quella che gli dette Romano Prodi quando fondò l'Ulivo che fu la culla del Pd. Nell'Ulivo, Prodi - uomo della tecnocrazia - riuscì a fondere i post-comunisti e i post-democristiani con tre parole d'ordine: 1) antiberlusconismo, 2) Maastricht e 3) entrare nella moneta unica europea.
L'antiberlusconismo serviva a motivare i rancori della base, ma era un pretesto per non spiegare gli altri due punti e comunque oggi è finito (sia perché Berlusconi non è al governo, sia perché il Pd renziano ha sgonfiato l'antiberlusconismo). Cercano di riconvertirlo in antisalvinismo, ma non funziona.
La vera identità programmatica e ideologica dell'Ulivo e del Pd è data dall'adesione piena e incondizionata ai Trattati di Maastricht e all'euro. Questi traguardi avevano preso il posto del vecchio "sol dell'avvenire".
Si creò il mito dell'euro e dell'Europa come una terra dove scorre latte e miele e dove tutto sarebbe andato magnificamente.
A circa vent'anni da quell'esperimento, in cui abbiamo rinunciato alla moneta sovrana e a gran parte della sovranità politica ed economica, il bilancio è devastante: l'Italia ha perso quasi un quarto della produzione industriale, i poveri sono pressoché triplicati, il ceto medio è stato massacrato, la disoccupazione giovanile è al 35 per cento (una generazione perduta che spiega anche il crollo demografico record), le infrastrutture sono in condizioni penose, lo stato sociale (pensioni e sanità) non è nemmeno paragonabile agli anni della Prima Repubblica e abbiamo 600 mila immigrati sbarcati qua solo negli ultimi 6 anni che costano 5 miliardi ogni anno.
Da noi il reddito pro capite è crollato rispetto a venti anni fa e oltretutto - dopo anni di sacrifici lacrime e sangue e di tassazione selvaggia - il debito pubblico è addirittura aumentato. Infine - tramite la UE - siamo diventati sudditi di Germania e Francia che spadroneggiano qua da noi.
E' come se avessimo perso una guerra. Siamo in macerie e non abbiamo neanche più le chiavi di casa nostra. Ecco perché gli italiani non votano più quella classe dirigente che li ha portati in questo "paradiso". E' il Pd stesso che è nato su un programma rivelatosi fallimentare e mai riusciranno a dire: "abbiamo sbagliato".

Nota di BastaBugie: nel seguente video (durata: 1 minuto) il famoso episodio, citato nell'articolo di Socci, dove Fonzie non riesce a dire che ha sbagliato.


https://www.youtube.com/watch?v=WSaKpsEC6ss

Fonte: Libero, 24 settembre 2018

5 - IN SPAGNA BLITZ NELLE CARCERI PER SCOVARE I TERRORISTI ISLAMICI (IN FRANCIA ALTRI 14 ARRESTI)
Ma intanto in Germania Erdogan in persona inaugura la moschea di Colonia, una delle più grandi d'Europa, di cui noi di BastaBugie vi avevamo annunciato la costruzione già 10 anni fa (nell'edizione n.46 del 5 settembre 2008)
Fonte Corrispondenza Romana, 03/10/2018

Il terrorismo islamico rappresenta ancora una grave minaccia per tutto l'Occidente ed il fatto che l'Isis sia stato sconfitto in casa propria non significa che in Europa si possano dormire sonni tranquilli, anzi oggi forse più di ieri è necessario tenere alta la guardia. A dimostrarlo sono i fatti di cronaca, anche solo quelli avvenuti nelle ultime ore.
In Spagna è stata smantellata una rete jihadista costituitasi tra detenuti islamici: la vasta operazione, condotta dalla Guardia Civil e dal Segretariato Generale delle Istituzioni Penitenziarie, ha riguardato 15 strutture carcerarie ed ha consentito d'individuare 25 detenuti implicati nell'attività sovversiva, alcuni dei quali radicalizzatisi in cella.
Le segnalazioni giunte dai guardiani hanno convinto a fare controlli: sono stati, infatti, intercettati dei messaggini, che inneggiavano all'Isis. Per questo l'operazione, diretta dal giudice dell'Audiencia Nacional, Santiago Pedraz, è stata denominata «Escribano», in quanto i terroristi islamici scrivevano di nascosto su foglietti di carta messaggi e istruzioni, non potendo disporre di cellulari o dell'accesso a Internet per i regolamenti vigenti nei penitenziari.
Fonti d'intelligence evidenziano l'importanza di operazioni come questa, stanti i precedenti in Francia, dove le carceri si sono trasformate in vere e proprie cellule della jihad. Ed, a proposito di Francia, anche qui è stata condotta nelle scorse ore una maxi-retata, per la precisione a Grande-Synthe, nel Dipartimento del Nord, presso la sede dell'associazione musulmana sciita «Centro Zahra France» e nelle abitazioni dei suoi responsabili, per il «forte sostegno» da essi assicurato a «diverse organizzazioni terroristiche», come annunciato dalla Prefettura. 11 gli arresti effettuati a seguito delle perquisizioni condotte, altri 3 individui sono guardati a vista dalle forze dell'ordine. Le armi e le attrezzature trovate sono state poste tutte sotto sequestro.
L'operazione ha coinvolto circa 200 agenti, tra cui molti della Bri-Brigata di Ricerca e Intervento e del Raid. Restano ora da chiarire eventuali connessioni tra tale organizzazione ed i migranti, particolarmente numerosi nella vicina Dunkerque, in attesa di poter raggiungere l'Inghilterra.
Tali notizie, da una parte, evidenziano l'importanza di non abbassare la guardia verso fenomeni quali il terrorismo islamico e, dall'altra, dimostrano come il pericolo jihadista si possa ritenere tutt'altro che debellato. Nell'ombra, segretamente, ancora agiscono e tramano fanatici criminali.

Nota di BastaBugie: Lorenza Formicola nell'articolo seguente dal titolo "Colonia, tensione per la moschea voluta da Erdogan" parla della nuova moschea di Colonia che è una delle più grandi in Europa. È stata inaugurata direttamente da Erdogan ed è stata finanziata e fortemente voluta dall'unione turco-islamica che è considerata braccio del suo regime. Noi di BastaBugie annunciavamo la costruzione della moschea di Colonia già nell'edizione n.46 del 5 settembre 2008 [leggi: EUROPA ALLO SBANDO, SUBENTRA L'ISLAM - La faraonica moschea di Colonia si farà, clicca qui].
Ecco l'articolo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il 1° ottobre 2018:
Con i suoi minareti alti 55 metri e una grande cupola di 36 metri, l'edificio in cemento e vetro è una delle più grandi moschee in Europa, con una superficie di 4.500 metri quadri ed è costata 30 milioni di euro. Nel quartiere di Ehrenfeld, vicino alla torre della televisione di Colonia, potrà ospitare migliaia di fedeli.
La polizia vuole limitare l'accesso a 5 mila persone, ma la Ditib - l'unione turco-islamica per gli affari religiosi - per il culto islamico ne attende molte di più. Qualcuno dice anche 25.000. E sabato è stata inaugurata direttamente da Erdoğan: non l'avrebbero mai aperta al pubblico senza di lui, e il "sultano" non vedeva l'ora di presenziare all'evento. La nuova moschea di Germania è stata finanziata e fortemente voluta dall'unione turco-islamica che è considerata braccio del regime di Erdoğan - gestisce a casa della Merkel ben 900 luoghi di culto con imam tutti turchi. Negli scorsi mesi la Ditib è stata accusata di spionaggio a favore del governo di Ankara. E di recente Berlino ha tagliato l'80% dei fondi per l'integrazione religiosa che versava all'organizzazione. [...]
Quando il presidente turco ha preso la parola era visibilmente scosso, come innervosito dal contesto di confusione intorno a lui e ha parlato a braccio circa le critiche sullo stato di diritto in Turchia. "In Germania girano liberamente centinaia, migliaia di terroristi", ha detto Erdoğan. "Forse non dobbiamo dirlo? Non dobbiamo dire niente? I terroristi (nella personale accezione del presidente turco) usano la democrazia per nascondersi qui", ha continuato il presidente lamentandosi anche dell' "islamofobia" e del "crescente estremismo di destra".
Eppure l'inaugurazione di una simile moschea nel cuore dell'Europa Occidentale non ha fatto alzare nessun sopracciglio. Gli islamici oggi si sentono a casa nel Vecchio Continente e la Germania sta facendo del suo meglio per agevolar loro le cose, incurante di ogni sorta di conseguenza. Alexandre Adler, direttore del Courrier International, già un paio di anni fa scriveva, "i tedeschi non hanno compreso la minaccia islamica. Dopo il crollo del Muro di Berlino nessuno si aspettava una offensiva religiosa, anche se già la cellula di Mohammed Atta aveva ordito l'11 settembre da Amburgo. I tedeschi sono il ventre molle dell'Europa, con la sua capitale cosmopolita Berlino. Siamo un bersaglio facile". E di cecità parla da tempo anche David Pryce-Jones, saggista inglese, editor letterario del Financial Times, autore di Betrayal: France, the Arabs, and the Jews, un libro sul tradimento filoarabo della Francia dopo il 1967. "Nessuno comprende cosa sta accadendo. Questi combattenti, come quelli che hanno colpito Berlino, non sono 'radicalizzati', seguono un dettato religioso islamico. Attaccano perché credono che l'islam sia superiore e più forte dell'Europa. Vogliono vincere, quando per secoli hanno perso. Oggi sentono che Allah e la storia sono dalla loro parte. Vogliono sventolare la bandiera verde dell'islam su tutto l'Occidente. Centinaia di anni fa il cristianesimo era come sono loro oggi. L'unico modo che abbiamo per poter vincere è sconfiggerli, non c'è compromesso. [...] Angela Merkel ha accolto un milione di persone non perché voleva aiutarli, ma perché è debole. Hitler e Stalin hanno distrutto la fiducia nella civiltà occidentale, nessuno si ritiene più virtuoso, nessuno dice più che la civiltà occidentale è meglio delle altre. Pensano di poter fare all'Europa quello che hanno fatto ai cristiani di Mosul. Intanto l'Europa parla di compromesso, mai di vittoria. E in gioco c'è la civiltà occidentale".
In Germania nel 1963 furono ordinati 400 nuovi sacerdoti, nel 1993 il numero scende a 238 e nel 2015 la cifra è dimezzata: 58 nuove ordinazioni. La gente sta abbandonando la Chiesa in massa: nel 2015 in 181.925 hanno fatto formalmente apostasia. Rispetto alle statistiche ufficiali di vent'anni fa, il numero di battesimi è diminuito di un terzo. La situazione è anche peggiore per i matrimoni. In vent'anni, i cattolici tedeschi sono quattro milioni in meno. E le parrocchie sono passate da 13.329 a 10.280. Ma la civiltà europea non avverte il pericolo. Ha creato, invece, un tale vuoto che l'islam, impazientemente l'ha già riempito. E la moschea di Colonia ne è esattamente l'esempio lampante: un luogo che può ospitare fino a 25mila fedeli edificato accanto, o meglio al posto, di una chiesa cattolica morente.

Fonte: Corrispondenza Romana, 03/10/2018

6 - IL REDDITO DI CITTADINANZA ASSERVISCE I CITTADINI ALLO STATO
Il reddito di cittadinanza considera l'individuo slegato da qualsiasi relazione familiare o sociale e lo rende dipendente in tutto dallo Stato (VIDEO: Il disastro del reddito di cittadinanza alla tedesca)
Autore: Stefano Fontana - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 25-09-2018

Sembra che nella manovra finanziaria del governo ci sarà anche il reddito di cittadinanza, magari in combinata con la flat tax. L'espressione "reddito di cittadinanza" può essere anche solo un'etichetta, bisognerà poi vedere come verrà eventualmente declinato in manovra. Sul piano dei principi però è ugualmente possibile fin da ora dire che dal punto di vista della Dottrina sociale della Chiesa e della sua visione della società esso desta molte perplessità, quando addirittura non meriti una bocciatura. Anche se esso non fosse una distribuzione a pioggia di un sussidio di sussistenza ma fosse per esempio collegato con attività di formazione e reinserimento nel mondo del lavoro, anche se cioè esso fosse provvisorio e sussidiario, nondimeno porrebbe seri problemi di accettabilità.

LO STATO ASSISTENZIALISTA E OPPRESSIVO
Comunque sia concepito, il reddito di cittadinanza parte dallo Stato, è quindi espressione dello Stato-Mamma, ossia di un welfare centralistico e onnipotente che è la declinazione moderna dello Stato assoluto, del Leviatano di Hobbes. Lo Stato assistenziale è lo Stato socialdemocratico che considera i cittadini una massa di individui cui esso provvede e, provvedendovi, controlla e asservisce a sé stesso.
Il reddito di cittadinanza richiederà la produzione di documenti alla pubblica amministrazione, l'accumulo di scartoffie sulle scrivanie degli uffici statali, code agli sportelli, moltiplicazione delle normative, il potenziamento della burocrazia statale e, magari anche nuove assunzioni nella macchina dello Stato per far fronte ai nuovi bisogni della cittadinanza che pensa di rientrare nel novero di chi beneficerà dei sussidi. Comporterà, in altre parole, una nuova enfiatura dello Stato e una nuova centralità della pubblica amministrazione. Lo scopo proclamato sono i servizi al cittadino, ma in realtà di altro non si tratta che di dipendenza di quest'ultimo dalla macchina statale.
In questo contesto di amministrazione universalistica, burocratica, centralizzata, ciecamente proceduralistica, commettere ingiustizia è facilissimo, anzi inevitabile. Quanti risulteranno bisognosi anche se non lo sono? Quanti occulteranno il proprio reddito in modo da beneficiare dei nuovi sussidi? Se per evitare questo ci si affida alla sorveglianza occhiuta dello Stato ecco che si ritorna a potenziarne la presenza di controllo e centralistica supervisione.

IL CITTADINO COME INDIVIDUO STACCATO DALLA FAMIGLIA
Il reddito di cittadinanza, inoltre, tornerebbe a considerare il cittadino - e il contribuente - come un soggetto puramente individuale, un nome e un cognome, un codice fiscale, dissociandolo, per la valutazione delle sue caratteristiche in ordine a ricevere il beneficio, dal contesto familiare e sociale in cui è inserito. Una normativa di questo genere avrà sempre di mira il cittadino astratto e non la persona concreta che è sempre dentro una rete di relazioni, comprese le relazioni di solidarietà.
Si continua a percorrere, quindi, la strada iniziata tanto tempo fa con la legge Le Chappellier del 1791, agli inizi della Rivoluzione Francese. Si continua a demolire le reti di solidarietà familiare e sociale - quelle reti che un tempo erano espressione della religione cristiana e che proprio per questo furono demolite - per far dipendere la persona - chiamata ora "cittadino" - dall'apparato dello Stato, il Dio in terra, la Grande Macchina. Il reddito di cittadinanza ripercorre lo stesso schema: da un lato c'è il cittadino bisognoso, dall'altro lato c'è lo Stato e in mezzo non c'è niente. Gli interventi, anche di solidarietà, spettano quindi allo Stato e a nessun altro.

INDIVIDUALIZZAZIONE, MASSIFICAZIONE E STATALIZZAZIONE
La situazione è innaturale, artificiale appunto. Si distrugge la famiglia come luogo primario di solidarietà e primo ammortizzatore sociale e poi, agli individui rimasti soli e poveri, si propone il sussidio statale con la relativa dipendenza. Individualizzazione, massificazione e statalizzazione sono un unico processo. Si demoliscono le reti della solidarietà a sfondo religioso della società civile, si "statalizzano" perfino la Caritas, Sant'Egidio, gli ospedali cattolici, e poi lo Stato rivendica anche il dovere-diritto di dare diretti sussidi tramite il reddito di cittadinanza.
Molti di coloro che nella società civile fanno beneficienza e solidarietà lo fanno con i soldi dello Stato e non con i propri. Rimangono, in fine dei conti, dentro un sistema imposto dall'alto e non germinante dal basso. Sia con gli appalti comunali, sia con le sovvenzioni regionali, sia tramite i progetti dell'Unione europea, sia infine con i contributi della Presidenza del Consiglio, la solidarietà è già tutta in mano dello Stato e della politica... ma tutto ciò, lo vediamo, produce disagio anziché risolverlo. E poi, per affrontare questo disagio, si fa tornare in campo ancora lo Stato con il reddito di cittadinanza.

Nota di BastaBugie: il seguente video "L'inferno della Hartz 4 - Il modello tedesco" (durata: 7 minuti e mezzo) è estratto dal programma Presa Diretta del 01/03/2015 e parla del programma Hartz 4, una specie di reddito di cittadinanza alla tedesca introdotto dal governo di sinistra di Schroeder.


https://vimeo.com/121232901

Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 25-09-2018

7 - LA DITTATURA GAY AVANZA: BAMBINI DI 6 ANNI COSTRETTI A SCRIVERE UNA LETTERA D'AMORE GAY
Altre notizie dal mondo gay (sempre meno gaio): in USA niente visti per i partner gay dei diplomatici, in Gran Bretagna unione civile anche per gli etero, in 10 anni cambio di sesso + 4.000% per bambini e adolescenti
Autore: Manuela Antonacci - Fonte: Notizie Provita, 05/10/2018

In una scuola elementare del Regno Unito, la Bewsey Lodge Primary School, bambini di appena sei anni hanno dovuto scrivere, in classe, una lettera d'amore piuttosto singolare, in cui, il Principe Henry chiede al suo servitore Thomas di sposarlo. I piccoli, dietro le indicazioni della loro maestra, Sarah Hopson, avrebbero, insomma costruito la trama di una vera e propria favola gay-friendly.
Omosessualismo inculcato in maschietti e femminucce di appena 6 anni, come testimonia il video della BBC Radio Manchester che riprende la singolare lezione: immagini in cui, tramite una didascalia, viene spiegato, come se fosse la cosa più normale del mondo, che la scuola insegna ai bambini le relazioni LGBT fin dalla tenera età e che nella classe in questione si stava insegnando ai bambini a comprendere e ad accettare il matrimonio gay.

IDEOLOGIA OGGI PER EVITARE DOMANDE DOMANI
Come ha spiegato con orgoglio alla BBC la maestra Sarah Hopson, lo scopo sarebbe quello addirittura di immergere sin da piccoli, i bambini, in un certo tipo di mondo, in cui la parola d'ordine è "diversità" e, dulcis in fundo, ha sottolineato che, accettando da piccoli un certo tipo di realtà, nel loro percorso di crescita, non saranno più portati a farsi domande da grandi.
Dando poi un'occhiata al sito web della scuola che, tra l'altro, ha adottato divise gender neutral per maschietti e femminucce, si legge che per la Bewsey Lodge Primary School «qualsiasi forma di omofobia, transfobia e bifobia è inaccettabile» e che il codice di condotta cui si ispira è improntato al "rispetto" per "identità di genere", "matrimonio" o "orientamento sessuale" di ciascuno. Inoltre viene riportato che il programma "Personal, Social and Health Education" (PSHE) adottato dalla scuola cerca di «fornire agli alunni […] opportunità per esplorare, chiarire e, se necessario, sfidare i propri valori e quelli altrui, gli atteggiamenti, le convinzioni, i diritti e le responsabilità» insegnando la differenza tra sesso, identità di genere e orientamento sessuale e l'uso della terminologia LGBT allo scopo di sfidare il «linguaggio sessista, omofobico e transfobico».
Ciò che lascia estremamente perplessi è che i bambini vengono indotti ad accettare passivamente qualunque diversità, tranne l'unica reale che li caratterizza in quanto maschi e femmine. Ovvero non vengono trattati per quello che sono realmente, secondo la loro vera natura. Una violenza non da poco, che è tipica dell'ideologia che viene loro inculcata, con cui si nega e stravolge la realtà dei fatti, del dato biologico per piegare l'oggettività del reale ai propri fini. Abbiamo già accennato a come il consiglio dei pediatri americani abbia definito la diffusione di questo tipo di mentalità un vero e proprio "abuso", con cui i bambini vengono trattati da cavie per esperimenti folli e improbabili, non privi di ripercussioni psicologiche che talvolta, se non adeguatamente affrontate, possono portare anche al suicidio in età adulta.

IL PARADOSSO NORVEGESE
Esperimenti che, come è documentato nel "Paradosso norvegese" [leggi: IL PARADOSSO NORVEGESE SMENTISCE L'IDEOLOGIA DEL GENDER, clicca qui, N.d.BB] non sono in grado di modificare la natura delle diversità uomo-donna, che continua ad essere radicata nel fondo dell'essere umano, nonostante la violenza delle sovrastrutture ideologiche e, in drammatico contrasto con esse.
Tuttavia allarma e fa molto riflettere la fascia d'età sempre più bassa coinvolta in certi "progetti educativi", una sorta di malcelato tentativo di plasmare le menti quando la pianta è ancora tenera e dunque le personalità risultano particolarmente ricettive e manipolabili. Enorme è la responsabilità che pesa su certi "educatori" che iniziano i bambini alla fluidità di genere, grande quanto l'illusione che viene istillata nella loro mente e cioè che possano fare di se stessi tutto ciò che vogliono, che non ci sia alcun limite alla tirannia del desiderio che può spingersi al punto da sottomettere anche il dato incontrovertibile della carne.
Negando il dato della carne come sano limite naturale nella formazione della propria identità sessuale, in realtà si finisce per rinnegare anche la dimensione della creaturalità dell'individuo, andando incontro a un delirio di onnipotenza che, forse, solo nell'Eden trova il suo paradigma.

Nota di BastaBugie: ecco altre notizie dal gaio mondo gay (sempre meno gaio).

IN USA NIENTE VISTI PER I PARTNER GAY DEI DIPLOMATICI
Nel 2009 l'allora segretario di Stato Hillary Clinton aveva concesso i visti di ingresso a qualsiasi compagno omosessuale di diplomatici che entrasse negli USA.
Ora l'amministrazione Trump ha cambiato le regole: solo se il compagno è "sposato" con il diplomatico può avere il visto diplomatico, non se è solo unito civilmente o se è convivente. Dunque se il paese di origine dove si è unita la coppia omosessuale non prevede il "matrimonio" gay, nulla da fare in merito ai visti.
Anche questo è un buon segnale per comprendere come l'amministrazione Trump intende porsi di fronte alla questione omosessuale.
(Gender Watch News, 4 ottobre 2018)

NEL REGNO UNITO UNIONE CIVILE ANCHE PER GLI ETERO
La Civil Partnership è una specie di unione civile. Nel 2004 il Regno Unito permise alle coppie omosex di aderire a questo istituto. Poi nel 2013 Inghilterra e Galles hanno introdotto il vero e proprio "matrimonio" omosessuale e nel 2014 anche la Scozia ha fatto lo stesso.
Dunque è accaduto che le coppie omosex avevano ben due istituti per regolarizzare la loro relazione, mentre le coppie etero solo una, il matrimonio. E così la 37enne Rebecca Steinfeld e il 41enne Charles Keidan, una coppia londinese, avevano chiesto alla Corte Suprema di potersi usufruire della Civil Partnership, altrimenti si sarebbero sentiti discriminati "a causa - questo il loro commento - del nostro orientamento sessuale e che questo ha un impatto sulla nostra vita privata e familiare". I giudici nel giugno scorso hanno dato loro ragione.
La premier Theresa May qualche giorno fa ha annunciato di voler sanare "lo squilibrio" aprendo le Civil Partnership anche alle coppie etero.
Una curiosa inversione dei ruoli dove l'etero una volta tanto rincorre il privilegiato gay sulla strada dei diritti. La vicenda poi mette in luce un principio sotteso al concetto di discriminazione come oggi è inteso: è la quantità dei diritti riconosciuti quello che conta. A quando le proteste dei 30enni perché si sentono discriminati dal fatto che, a differenza delle persone anziane, non possono godere anche loro della pensione?
(Gender Watch News, 8 ottobre 2018)

CAMBIO DI SESSO, ALLARME GOVERNO: 4.000% BIMBE IN PIÙ
Siamo davvero giunti al punto in cui persino il governo dell'Inghilterra progressista è costretto a dover indagare sul perché una percentuale crescente di bambini/adolescenti desideri appartenere al sesso opposto al proprio, tanto da essere disposti a tutto pur di apparire tali. I numeri relativi a questo gruppo di persone sono infatti aumentati in soli otto anni: da 97 casi nell'anno 2009/2010 si passa a 2.510 nel 2016/2017, l'incremento è addirittura del 4.415 per cento per le ragazze.
E sebbene chi oggi provi a mettere fra le cause del fenomeno la moda arcobaleno, che si infiltra nei vuoti della fragilità delle persone, venga tacciato di "omofobia" (parola della neolingua Lgbt), lo stesso ministro delle Uguaglianze inglese, Penny Mordaunt, per comprendere il fenomeno ha chiesto di indagare particolarmente sul ruolo dei social media e su come questo influisca sul modo di pensare a riguardo del tema, con attenzione speciale per le ragazze. Se infatti le pulsioni verso le persone dello stesso sesso riguardavano finora in maggioranza gli uomini, i dati dicono di una tendenza maggiore delle femmine a desiderare di sottoporsi a terapie ormonali e chirurgiche per sembrare maschi (otto anni fa le ragazze erano 40 mentre l'anno passato erano 1.806, contro i 56 maschi divenuti ora 713).
Ma l'elemento che più di tutti fa accapponare la pelle è che la confusione non sia solo degli adolescenti, come in passato, ma anche dei bimbi piccoli: fra coloro che l'anno passato sono stati sottoposti ad interventi clinici c'erano 45 bambini di 6 anni o meno, con il più piccolo di 4 anni. A dire che l'ideologia gender/femminista ha raggiunto non solo i teen-ager e le case ma soprattutto le scuole. Lo stesso Telegraph ha ammesso così che la colpa è della propaganda degli adulti: «Alcuni educatori hanno precedentemente avvertito che la promozione delle tematiche transgender nelle scuole ha seminato confusione della mente dei bambini e che l'incoraggiare i bambini a mettere in dubbio la sessualità e diventato un'industria». Non a caso già 800 bimbi dell'asilo e delle elementari sono stati sottoposti a terapia ormonale per bloccare la pubertà.
Anche diversi medici hanno espresso preoccupazioni, oltre che per la salute mentale dei pazienti, per quella fisica: osteoporosi dovuta ai trattamenti, disfunzioni sessuali, sterilità sono fra le conseguenze delle terapie ormonali. Insieme c'è un'esaltazione dilagante, tramite social e YouTube, dei piccoli cosiddetti "travestiti" che è tale da indurre i più deboli a trovare conferme alla propria ricerca di identità/appartenenza/accettazione sociale così. Ma pensiamo anche ai normali travagli dell'adolescenza, in cui magari si preferiva giocare con i bambini e vestirsi da "maschiacci" rifiutando l'universo femminile a cui si apparteneva in segno di ribellione. A una ragazzina tale, un tempo, non sarebbe mai venuto in mente che forse era "lesbica" e la crescita avrebbe poi fatto il suo corso.
Ora, sottolinea sempre il Telegraph, la cultura e internet fanno venire il dubbio ai ribelli o ai confusi, producendo delle «autodiagnosi». Non a caso lo studio della dottoressa Johanna Olson, del Children's Hospital di Los Angeles, arriva ad escludere la possibilità che la cosiddetta "disforia di genere" possa derivare da disturbi psicologici congeniti, insistendo sul fatto che l'unico "problema di salute mentale" è causato dal mondo esterno e da come questo «risponde ai giovani confusi». Alle stesse conclusioni è arrivata la ricerca boicottata (di cui abbiamo già parlato) di Lisa Littman della Brown University di Rhode Island.
L'editorialista del Times e del Daily Mail, Sarah Vine, ha poi ricordato che ormai giovani americane di 13/14 anni vengono sottoposte alla mastectomia (il The Federalist ha riportato il caso recente di una tredicenne operata con le tasse dei cittadini). Nel suo articolo la Vine ha posto la scomoda domanda: «Ma questi numeri sono frutto della maggior consapevolezza del problema e di un minor stigma sociale o ci sono altri fattori in gioco?», come ad esempio «l'influenza di internet, il fatto che i diritti transessuali sono diventati una causa tanto alla moda, promossi da pop star, modelle, stelle di Hollywood e, sì, anche dai politici».
L'orrore di questa ideologia, fa notare ancora Vine, è che colpisce i piccoli, costringendoli a scelte su cui non potranno più tornare indietro una volta cresciuti, sebbene «quasi i due terzi dei bambini e adolescenti che dicono di voler cambiare sesso hanno avuto diagnosi di malattie mentali precedenti», mentre «il 63 per cento ha avuto una o più diagnosi di malattie psichiatriche» e «quasi la metà era affetta da disturbi autolesionisti, alcuni per via del bullismo o della violenza sessuale subiti». Perciò, non si può escludere, continua l'editorialista, che data la cultura dell'esaltazione dei transessuali «come Caitlyn Jenner», rappresentati come felicissimi e accolti dal mondo, questi giovani pensino che la risposta al loro problema esistenziale sia quella del cambiamento di sesso: infatti, «quale modo migliore per fuggire da un trauma di una nuova identità?».
Ma evidentemente solo pochi sono disposti a rispondere fino in fondo e quindi a difendere i piccoli più confusi, perché mettere in discussione l'"ideologia gender" oggi significa subire un martirio bianco che pochi intendono accettare. Sarà quindi difficile che il ministro inglese che ha avviato le indagini si esponga fino a questo punto. Non a caso Vine conclude che «siamo tutti così spaventati dall'essere definiti bigotti che nessuno osa dare loro l'altolà». Così l'azione irreversibile sui corpi innocenti continuerà secondo un processo talmente sovversivo e innaturale da moltiplicare, anziché attenuare, i problemi psichici della nuova generazione. E non solo di quella confusa.
Basti pensare alla bambina canadese tornata a casa da scuola in lacrime dicendo alla mamma che «no, non voglio essere un maschio!», dopo che la maestra vedendola con in mano un gioco maschile le aveva detto che lei era un bimbo nel corpo di una femmina. La madre è andata a scuola per difendere la piccola dall'ideologia dell'insegnante ma invece che ricevere parole di comprensione si è sentita dare dell'omofoba bigotta. Che in tempi in cui i genitori rischiano di essere allontanati dai figli per la loro educazione è un ancora un lusso.
(Benedetta Frigerio, La Nuova Bussola Quotidiana, 25 settembre 2018)

Fonte: Notizie Provita, 05/10/2018

8 - LIBRI DI STORIA DA LEGGERE... O DA REGALARE
Usciti nel 2018 oppure grandi classici: la Chiesa fra le tempeste, il suicidio della cultura occidentale, san Francesco antimoderno, Cromwell il dittatore, ecc.
Fonte Redazione di BastaBugie

LA CHIESA FRA LE TEMPESTE (2° VOLUME) - Dal medioevo alla rivoluzione francese
Roberto De Mattei - Sugarco Edizioni - pp. 188 - € 16,00 - anno 2018
La storia della Chiesa è in ogni secolo quella delle sue persecuzioni e delle sue rinascite, delle sue apostasie e delle sue conversioni, delle sue sconfitte e dei suoi trionfi. Nella formazione di un cattolico lo studio di queste vicende dovrebbe sempre accompagnarsi a quello della filosofia e della teologia perché è nella storia che si concretizzano i princìpi metafisici e morali e ognuno di noi vive e fa le sue scelte. Per un cattolico la storia non è solo una profana «maestra di vita»: è una chiave per scoprire le leggi che regolano i destini temporali ed eterni degli uomini. Questi temi sono stati sviluppati in una serie di conversazioni mensili a Radio Maria. In un primo volume pubblicato dalla Sugarco con il titolo "La Chiesa fra le tempeste. Il primo millennio di storia della Chiesa nelle conversazioni a Radio Maria", il prof. de Mattei ha ripercorso il primo millennio della storia della Chiesa, dall'era dei martiri all'epopea della crociate. Presentiamo ora la seconda parte di quelle conversazioni che, seguendo il filo cronologico, dal Medioevo arrivano fino alla Rivoluzione francese e alla nascita della Contro-Rivoluzione cattolica.
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LA CHIESA FRA LE TEMPESTE (1° VOLUME) - Il primo millennio di storia della Chiesa nelle conversazioni a Radio Maria
Roberto De Mattei - Sugarco Edizioni - pp. 176 - € 16,00 - anno 2012
La conoscenza della storia della Chiesa aiuta a mantenere la rotta nei momenti difficili in cui la navicella di Pietro è sballottata dalle onde e sembra talvolta essere sommersa dai flutti. Persecuzioni, lotte, tradimenti, compromessi, eroismo e santità accompagnano infatti la storia del Corpo Mistico, in cui si fa talvolta lacerante la contraddizione tra la dimensione naturale, legata alla fragilità degli uomini, e la dimensione sovrannaturale, che fa la Chiesa ontologicamente santa nella sua vita e nella sua dottrina. Questi temi sono stati sviluppati in una serie di conversazioni mensili a Radio Maria dal prof. Roberto de Mattei, che ha ripercorso il primo millennio della storia della Chiesa, dall'era dei martiri all'epopea delle Crociate. In questo libro, che raccoglie quelle conversazioni, si è mantenuto il tono colloquiale e divulgativo con cui l'autore si è rivolto al pubblico, evitando di appesantirlo con le note scientifiche che potrebbero suffragare ogni affermazione. L'alto indice di ascolto ha confermato l'interesse per l'originale taglio delle conversazioni in cui la storia si intreccia con la teologia e la spiritualità. I lettori possono ora attingere ai testi originali.
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IL SUICIDIO DELLA CULTURA OCCIDENTALE - Così l'islam radicale sta vincendo
Giulio Meotti - Lindau - pp. 230 - € 16,00 - anno 2018
Le guerre finiscono con la vittoria o la sconfitta. L'11 settembre 2001 le frange radicali dell'Islam hanno dichiarato guerra all'Occidente. Dopo diciassette anni di conflitti e attentati, che hanno causato la morte di 1500 europei, stiamo perdendo. Ci siamo ritirati dai fronti militari con la coda fra le gambe, ci siamo abituati all'orrore nelle nostre strade, abbiamo cantato Inshallah al Bataclan, abbiamo accettato che i nostri confini crollassero consentendo a milioni di varcarli, abbiamo tradito Israele e abbandonato i cristiani d'Oriente, abbiamo liquidato la tradizione giudaico-cristiana su cui l'Europa è fondata. La causa di tutto questo non sono soltanto gli islamisti asserragliati nei ghetti dell'«Eurabia», ma anche i relativisti, gli edonisti e i decostruzionisti. L'Occidente è ancora forte militarmente, ma si è suicidato culturalmente. Non pensiamo più che ci sia qualcosa per cui valga la pena lottare. Siamo arrivati stanchi alla sfida dell'islam radicale. Se non ritroveremo la volontà di difendere la nostra cultura e i nostri valori, la nostra civiltà finirà prima con uno schianto e poi con un lamento.
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SAN FRANCESCO ANTIMODERNO - Riscopriamo il vero volto del Santo di Assisi
Guido Vignelli - Fede & Cultura - pp. 160 - € 12,80 - anno 2013
San Francesco d'Assisi fu davvero un bislacco personaggio buonista e pacifista, ecumenico e filoislamico, ecologista e animalista, pauperista e rivoluzionario? O piuttosto si tratta di una grossolana e interessata falsificazione imposta da una propaganda (dapprima protestante, poi modernista e infine progressista) promossa da molti biografi, perfino francescani, e diffusa nelle masse da libri, giornali, romanzi, fumetti, commedie, musical, film e telefilm? Questo saggio confuta la falsa immagine dominante del nostro Patrono e recupera la vera identità francescana, semplicemente ridando la parola al santo stesso, ai suoi primi biografi e alle fonti originarie. Possiamo così riscoprire un Francesco riformatore austero, intransigente, combattivo, nobile e generoso, insomma un santo tipicamente medioevale e provocatoriamente antimoderno. Proprio per questo, egli risulta di sorprendente e affascinante attualità e costituisce un modello, un monito e un incoraggiamento per gl'Italiani d'oggi, affinché ricuperino la loro missione religiosa e civile guarendo da vizi antichi e riscattandosi da colpe recenti.
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CROMWELL IL DITTATORE - La Bibbia in una mano, la spada nell'altra
Hilaire Belloc - Fede & Cultura - pp. 80 - € 12.00 - anno 2018
Figura chiave della guerra civile inglese, Oliver Cromwell è uno dei personaggi più inusuali e controversi della storia moderna. Proveniente da quel ceto di nuovi ricchi che avevano beneficiato delle confische operate dalla Riforma a danno della Chiesa, guidò la rivoluzione del Parlamento contro l'assolutismo regio, fece decapitare il re e da capo rivoluzionario si fece dittatore. Capace di slanci di coraggio e animato da grandi ideali (voleva cambiare lo Stato e la società dalle fondamenta basandosi sulla Bibbia), fu allo stesso tempo un tiranno spietato che si abbandonò a massacri e confische nei confronti degli oppositori. Hilaire Belloc affronta questo profilo biografico di Cromwell compiendo una vera e propria indagine psicologica per capirne la personalità, la fede puritana e le motivazioni che lo muovevano, senza per questo nasconderne i meriti come comandante militare.
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ABORTO & 194 (+ FIGLI DI UN'ETICA MINORE)
Mario Palmaro (e Tommaso Scandroglio) - Sugarco Edizioni (e Editori Riuniti) - due volumi - € 10,00 - anno 2008
In occasione dei 40 anni della legge 194, il Comitato Verità e Vita ha preparato un cofanetto di questi due testi fondamentali per capire come un delitto si sia trasformato in diritto e come, ancora e soprattutto oggi, il lecito legale penetri nella cultura in particolare dei giovani.
Chi fosse interessato ad averlo con un'offerta liberale non inferiore a 10 euro, ne faccia richiesta esclusivamente scrivendo al seguente indirizzo mail: info@veritaevita.it

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Fonte: Redazione di BastaBugie

9 - OMELIA XXVIII DOM. DEL T.ORD. - ANNO B (Mc 10,17-30)
Va', vendi quello che hai e dallo ai poveri... e seguimi!
Fonte Il settimanale di Padre Pio

La prima lettura di questa domenica ci parla della vera sapienza. La sapienza deve essere preferita a scettri e a troni, e tutta la ricchezza, al suo confronto, è un nulla (cf Sap 7,8). La Sapienza deve essere amata più della salute e della bellezza, e deve essere preferita alla stessa luce che illumina i nostri passi (cf Sap 7,10). L'Autore del Libro della Sapienza, da cui è tratta questa prima lettura, afferma: «Insieme con lei mi sono venuti tutti i beni, nelle sue mani è una ricchezza incalcolabile» (Sap 7,11).
In che modo possiamo ottenere la Sapienza? Il testo che abbiamo letto ci fa comprendere che, per possedere questo dono, innanzitutto dobbiamo pregare il Signore. È un dono, e lo dobbiamo domandare umilmente nella preghiera: «Pregai e mi fu elargita la prudenza, implorai e venne in me lo spirito della sapienza» (Sap 7,7).
Ma in che cosa consiste la Sapienza? Vera Sapienza è ricercare sempre la volontà di Dio, ogni giorno della nostra vita, per dare un frutto che rimanga e per essere autenticamente felici.
Il Vangelo di oggi si collega molto bene con questo tema. Un giovane si gettò in ginocchio davanti a Gesù e gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere la vita eterna?» (Mc 10,17). Egli ricercava la Volontà di Dio; ma, come si capisce dal proseguo del racconto, non era pienamente determinato in questa ricerca. Egli osservava diligentemente tutti i Comandamenti di Dio, e avvertiva che Dio gli stava domandando qualcosa di più. Infatti Dio, nella sua eterna Sapienza, destina a ciascuna delle sue creature una missione particolare da svolgere, per la sua gloria e per il bene delle anime. A quel giovane Dio chiedeva qualcosa di grande: la rinuncia a tutti i suoi averi e il dono completo della sua vita. Gesù infatti «fissò lo sguardo su di lui, lo amò e gli disse: "Una sola cosa ti manca: va', vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!"» (Mc 10,21).
È questo il dono della vocazione che Dio riserva ad alcuni a preferenza di altri. La vocazione consiste nel seguire Gesù sulla strada dei Consigli evangelici di povertà, castità e obbedienza. La vocazione consente a queste creature di imitare la vita di Gesù nel modo più completo, ed è un anticipo di quella che sarà la condizione futura in Paradiso, ove saremo tutti come angeli. La vocazione comporta delle rinunce, ma, certamente, dona più di quanto domanda. Gesù lo dice chiaramente con queste parole: «Non c'è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa del Vangelo, che non riceva già ora, in questo tempo, cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà» (Mc 10,29-30).
Il giovane di cui parla il Vangelo di oggi non ebbe la forza di dire di "sì" a quella chiamata e se ne andò via triste (cf Mc 10,22). Non trovò la forza di seguire Gesù perché era legato ai molti beni, alla grande ricchezza materiale che possedeva. Quando non si dice di "sì" alla vocazione si perde la gioia del cuore; soltanto chi aderisce pienamente alla Volontà di Dio è sempre lieto, pur nelle grandi prove che deve superare. San Leonardo da Porto Maurizio diceva verso il termine della sua vita: «Ho settantadue anni e non sono stato nemmeno un giorno triste». Egli poteva dire così perché aveva sempre fatto la Volontà di Dio.
Gesù inoltre dice: «Quanto è difficile, per quelli che posseggono ricchezze, entrare nel regno di Dio!» (Mc 10,23). Si intende chiaramente l'attaccamento a queste ricchezze, dal momento che uno potrebbe anche non averle, ma, in cuor suo, esserne attaccato più di tutti gli altri. La virtù della povertà consiste nell'essere distaccato dai beni di questo mondo e di servirsene con sobrietà, non come il fine della vita, ma come un mezzo per poter servire il Signore e per far del bene al prossimo.
Secondo l'insegnamento di san Giovanni Bosco, Dio chiama molti giovani alla vita di consacrazione, secondo lui sarebbero addirittura un terzo; ma, purtroppo, molti sono quelli che non ascoltano questa chiamata, perché storditi dai piaceri e dalle ricchezze di questo mondo.
Ognuno di noi dovrebbe far sua la preghiera di san Francesco: «Signore, cosa vuoi che io faccia?». Dalla risposta alla chiamata di Dio, dipenderà la nostra felicità.

Fonte: Il settimanale di Padre Pio

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