BastaBugie n�671 del 01 luglio 2020

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1 IO NON MI VACCINERO' CONTRO IL CORONAVIRUS
Con la vaccinazione anti-influenzale inoculiamo il virus della stagione precedente, ma siccome questo varia da una stagione all'altra non solo non seve a niente, ma peggiora la situazione, perché si indebolisce l'organismo
Autore: Silvana De Mari - Fonte: Blog di Silvana De Mari
2 L'IMPATTO DEL CORONAVIRUS SULLA FELICITA' DELLE PERSONE
Per scoprire se siamo felici basta vedere il divario fra l'adesione al progetto che ci precede e la nostra vita attuale: né la quarantena né i politici possono incidere
Autore: Roberto Marchesini - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana
3 LA VERITA' CHE CI NASCONDONO SUL BLACK LIVES MATTER
I finti antirazzisti di BLM, alla ribalta dopo la morte di George Floyd, vogliono distruggere le statue di Gesù, ritenute supremazia bianca... mentre in Germania innalzano una statua a Lenin e nessuno protesta (VIDEO: I ''pacifici'' del BLM)
Autore: Maurizio Ragazzi - Fonte: Corrispondenza Romana
4 LA LEGGE SULL'OMOFOBIA RENDERA' LEGALI GLI ABUSI DI BIBBIANO
Se passa il ddl Zan-Scalfarotto, un'assistente sociale vi accuserà di essere omofobi, e voi perderete i vostri bambini... per sempre (ecco una clamorosa storia vera)
Autore: Silvana De Mari - Fonte: Blog di Silvana De Mari
5 ENRICO VIII, DA DIFENSORE DELLA FEDE CATTOLICA AD ERETICO E SCISMATICO
Il Papa gli conferì il titolo di ''Defensor fidei'' per l'impegno nel contrastare Lutero, ma poi dovette scomunicarlo per essere diventato protestante egli stesso (VIDEO: trailer del film sullo scisma anglicano)
Autore: Elisabetta Sala - Fonte: Radio Roma Libera
6 LA PEDOFILIA DILAGA IN EUROPA, MA LE INDAGINI SI BLOCCANO E I MEDIA TACCIONO
Arresti per violenze su migliaia di bambini in Germania, Gran Bretagna, Belgio, ma la grande stampa tace, le prove scompaiono, i magistrati vengono spostati e i processi si arrestano (VIDEO: La pedofilia in Italia)
Autore: Benedetta Frigerio - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana
7 LA CHIESA HA FAVORITO IL PROGRESSO SCIENTIFICO
Due solidi argomenti dimostrano che il Cristianesimo non ha ostacolato il progresso scientifico-tecnologico (VIDEO: fede e scienza amiche)
Fonte: I Tre Sentieri
8 PROPAGANDA LGBT NEI CARTONI ANIMATI: CARTOON NETWORK IMITA LA DISNEY
Altre notizie dal mondo gay (sempre meno gaio): quel cartoon contro le discriminazioni, niente cambio di sesso in Ungheria, le lobby gay aggrediscono sul web chi non la pensa come loro
Autore: Mauro Faverzani - Fonte: Corrispondenza Romana
9 OMELIA XIV DOM. TEMPO ORD. - ANNO A (Mt 11,25-30)
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi
Fonte: Il settimanale di Padre Pio

1 - IO NON MI VACCINERO' CONTRO IL CORONAVIRUS
Con la vaccinazione anti-influenzale inoculiamo il virus della stagione precedente, ma siccome questo varia da una stagione all'altra non solo non seve a niente, ma peggiora la situazione, perché si indebolisce l'organismo
Autore: Silvana De Mari - Fonte: Blog di Silvana De Mari, 9 Giugno 2020

Oggi nessun decesso segnalato in Lombardia. La malattia è diventata curabile. Ci sono stati 50 morti in un giorno su una nazione di 60 milioni di abitanti passa, vale a dire meno di un morto per milione. Il governo è terrorizzato: rischia di perdere la motivazione per tenere in pugno nazione. Come ripetuto innumerevoli volte questo virus ha colpito molto anche a causa dei protocolli terapeutici sbagliati, che sbagliati sono rimasti fino a che alcuni medici contravvenendo alle  incredibili e ascientifiche raccomandazioni  del Ministro della Salute hanno fatto le autopsie necessari a comprendere la patogenesi, e quindi la cura. Ora gli ospedali sono vuoti. Ora le rianimazioni sono vuote. Con antinfiammatori, immunomodulatori, eparina, un po' di chinino che non fa mai male come ai bei vecchi tempi, e il plasma la malattia è perfettamente gestibile. Non c'è nessun senso nel continuare a imbavagliare una nazione, nel costringerla fallire, nell'imbrigliarla in una serie di regolamenti pensati probabilmente da qualche nerd mai vissuto nel mondo vero, che hanno il solo scopo di uccidere di multe ogni tentativo di sopravvivenza.

CONTRO ZINGARETTI
Il dottor Mariano Amici, è ricorso al Tar contro l'ordinanza di Zingaretti che renderà obbligatoria la vaccinazione antiinfluenzale. Zingaretti dopo aver fatto gesti irresponsabili nel momento in cui bisognava chiudere, come l'irresponsabile aperitivo a Milano,  sta violando addirittura i principi stabiliti al processo di Norimberga che affermano che impone una cura contro la volontà della persona è un crimine contro l'umanità. Queste le motivazioni del dottor Mariano Amici, la vaccinazione è sbagliata dal punto di vista medico.
L'ordinanza di Zingaretti è rivolta agli over 65, a  tutto il personale sanitario e ai bambini da sei mesi a sei anni. In Italia non vengono prese le precauzioni necessarie  per le vaccinazioni, senza queste precauzioni la vaccinazione è pericolosa.
La vaccinazione è una pratica che presuppone la capacità di attenuare il vaccino, renderlo meno virulento. Il vaccino serve per fare costruire gli anticorpi. Quando il virus attenuato viene inoculato il virus l'organismo contrae una malattia, spesso in forma asintomatica o paucisintomatica. L'organismo fabbrica anticorpi e si immunizza.
Occorrono 8/12 settimane per sviluppare la difesa. In quelle prime 8/12 settimane non solo il vaccino non mi protegge, ma è più debole perché deve combattere questa nuova malattia attenuata, ma comunque malattia.  Occorre fare la quarantena di tre mesi dopo i vaccino, perché potrebbero infettare i pazienti sani. Il virus è in forma attenuata, ma in alcuni casi di rivitalizza, e quindi se lo spando in giro rischio di fare danni.
Se il quel periodo l'organismo è indebolito: se in quel periodo contrae un altro virus, si contrae l'influenza con maggiore virulenza, perché l'organismo è distratto a combattere una battaglia, mentre gliene arriva un altro.

QUANDO IL VACCINO NON SERVE A NIENTE, ANZI PEGGIORA LA SITUAZIONE
Noi inoculiamo il virus della stagione precedente,  ma il virus varia da una stagione all'altra, quindi la vaccinazione antiinfluenzale non solo non serve a niente, ma serve a peggiorare le influenze, perché per 3 mesi l'organismo è più debole.
Quando il virus arriva, trova l'organismo distratto a fare una guerra inutile contro un vaccino attenuato che in forma selvaggia non esiste più.
Vaccinando con vaccini fatti con virus dell'anno precedente,  mettiamo in campo il virus della stagione precedente che si era tolto dai piedi, e poi l'influenza attacca con maggiore violenza perché l'organismo è distratto a combattere una battaglia inutile.
Uno dei motivi della grandissima perdita di creature umane della Lombardia potrebbe essere proprio il fatto che la Lombardia, avendo una sanità molto efficace, ha vaccinato  moltissimo.
Mentre sempre più gruppi di medici chiedono l'abolizione della vaccinazione antiinfluenzale essendo un tipo di vaccinazione dove ormai comincia essere evidente che il rapporto costo benefici è svantaggioso, Zingaretti vuol mettere la vaccinazione obbligatoria.
Di pensione sempre più drammatica e che individui che non hanno nessun idea del concetto di libertà e democrazia stiano affondando le mani nella paura del virus.
Il vaccino costa. Sono soldi che vanno a una casa farmaceutica. Qualcuno ha detto che pensa male fa peccato ma indovina, quindi noi facciamo peccato pensando che siano stati fatti conti sbagliati.
Un'ultima considerazione su Zingaretti. Ci sono uomini il cui fascino aumenta quando ridono. Sono molto pochi e Zingaretti non fa parte del loro numero. Il mio spassionato consiglio a Zingaretti, oltre a quello di trovarsi esperti migliori, è quello di ridere un po' meno.  Mentre la nazione naufraga nell'insensatezza che distrugge scuole, socialità ed economie (sorvolo sulla religione, perché dovrei aprire un discorso a parte), il sorriso felice dei capi che hanno la nazione in pugno è ignobile. [...]

Nota di BastaBugie: Paolo Gulisano nell'articolo seguente dal titolo "Covid: il 41% che non vuole vaccinarsi ha le sue ragioni" spiega, da un punto di vista medico, perché non è vero che il vaccino ci potrà salvare dal Covid-19. Ci sono molti rischi insiti in un vaccino preparato in fretta e furia.
Ecco l'articolo completo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il 24 giugno 2020:
Ormai è come un mantra ossessivamente ripetuto: solo il vaccino ci potrà salvare. A nulla valgono le evidenze scientifiche che dicono di una epidemia che sta andando verso la sua estinzione, di una malattia sempre più curabile attraverso i farmaci, di cariche virali non più in grado di contagiare. Niente da fare: il vaccino ha da essere, continuano a dirci. E anzi: c'è chi si preoccupa che l'attesa del suo arrivo non scateni entusiasmi e accoglienze festanti.
Sono stati resi noti i risultati di una ricerca effettuata dall'Università Cattolica, EngageMinds HUB, su un campione di popolazione di 1000 persone (non molto significativo, per la verità, da un punto di vista numerico) che dice che il 41% degli italiani non pensa proprio di vaccinarsi contro il Covid-19, qualora questo vaccino venisse messo in commercio. Questi dati hanno fatto strepitare Repubblica, che ha commentato: "Pensavamo che il mondo aspettasse con ansia il vaccino contro Covid19 e scopriamo che, a quanto pare, mezza Italia al vaccino non ci pensa proprio".
Già: e perché dovrebbe pensarci, visto che il vaccino non è affatto in dirittura d'arrivo, visto che potrebbe anche non essere necessario, se il virus va a scomparire, e infine perché questo 41% magari non è così sprovveduto come qualcuno pensa e si è fatto quattro domande. Ad esempio, come si fa a preparare un vaccino efficace in cinque mesi quando normalmente ci vogliono 5 anni, e spesso nemmeno si riesce a trovare un vaccino per una data malattia, come nel caso dell'HIV o dell'Epatite C? E poi: non è che un vaccino preparato con questa fretta e furia, potrebbe avere degli effetti indesiderati anche gravi? Non sarebbe la prima volta: nel 1976 venne preparato in gran fretta un vaccino contro una possibile influenza suina (che poi non si verificò) e creò moltissimi problemi.
La lettura che è stata fatta dei dati di questo sondaggio è quantomeno faziosa. Il 41% di chi si è detto scarsamente interessato a questa vaccinazione è stato tacciato di scarsa responsabilità. Eppure, dall'analisi dei dati, si tratta della popolazione più attiva, nella fascia di età della maturità. Chi infatti ha risposto di essere interessato alla vaccinazione, sono stati in maggioranza le fasce estreme della popolazione: i ragazzi, ai quali peraltro è stato promesso che se si vaccinano potranno finalmente tornare alle attività sociali precedenti, e gli anziani che sono state le persone più spaventate dai media negli scorsi mesi.
Nel mezzo, una popolazione che forse vuole vederci più chiaro su questa ipotesi di un vaccino. Una richiesta più che legittima, visto che le varie agenzie del farmaco prima di autorizzare l'uso di determinati medicinali contro il Covid chiedono documentazioni, studi, ricerche, prove di efficacia; non si capisce perché invece un vaccino dovrebbe essere accettato a scatola chiusa.
A commento invece dei dati, fatto dalla responsabile della ricerca, la psicologa Guendalina Graffigna, si è letto che "è urgente una campagna contro le fake news". Quali? Si parla di vaccini ipotetici, non ancora pronti, e in merito non esistono fake news, ma richieste di certezze, di prove di efficacia e di non nocività del farmaco. Soprattutto perché il Covid-19 stesso è un virus che non è ancora ben conosciuto. Una  delle cose che però ora sappiamo è che è un virus neurotrofico, cioè ha una predilezione per il tessuto nervoso. E' probabile che molti dei danni provocati e che si stanno osservando anche in chi è guarito siano una conseguenza di un'azione nociva sul sistema nervoso. Per fare un vaccino, bisogna utilizzare degli antigeni, che provocano poi la reazione anticorpale. Ma se questi antigeni agissero come il virus? Il vaccino a questo punto potrebbe provocare seri danni al sistema nervoso autonomo. Non per niente accadde così anche per quei vaccini anti-SARS che si sperimentarono dopo l'epidemia del 2003. Fake news? No, realtà scientificamente documentate.
Per tali motivi ci vorrebbe un po' più di rispetto per questo 41% di persone che invece vengono viste come una fascia di popolazione che necessita di "rieducazione". Secondo la dottoressa Graffigna, si tratta anche di un problema di "responsabilità sociale". Ovvero chi  ha un approccio definito "più individualista ed egoista" nei confronti della gestione della salute e non ritiene che vaccinarsi sia un atto di responsabilità sociale tende a essere ancora più evitante verso l'ipotesi di un futuro programma vaccinale per Covid-19. Al contrario, decisamente più propensi  sono coloro che ritengono che i loro comportamenti abbiano un valore importante per la salute collettiva. Questi dati  insomma sarebbero un campanello d'allarme di cui tenere conto per poi intervenire su questi riottosi, individualisti, privi di coscienza collettiva. Dobbiamo aspettarci allora campagne di rieducazione, previa adeguata colpevolizzazione dei riottosi. Uno scenario sempre più da Grande Fratello.


DOSSIER "CORONAVIRUS"
Sì alla prudenza, no al panico

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Fonte: Blog di Silvana De Mari, 9 Giugno 2020

2 - L'IMPATTO DEL CORONAVIRUS SULLA FELICITA' DELLE PERSONE
Per scoprire se siamo felici basta vedere il divario fra l'adesione al progetto che ci precede e la nostra vita attuale: né la quarantena né i politici possono incidere
Autore: Roberto Marchesini - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 20-06-2020

Tra i vari studi che indagano l'impatto del Covid-19 sulla psicologia delle persone c'è anche lo studio proposto dall'Università di Chicago. Gli articoli che danno conto di questa ricerca hanno toni piuttosto drammatici. La CNN, ad esempio, titola: «Un'infelicità record regna mentre gli americani pensano che qualcosa sia andato storto negli Stati Uniti». L'Associated Press non è meno drammatica: «Sondaggio: gli americani sono più infelici di quanto siano mai stati in cinquant'anni».
Il tema della felicità è molto importante negli USA: basti pensare che, nella loro famosa costituzione, hanno inserito tra i diritti inalienabili dei cittadini statunitensi quello «alla ricerca della felicità». D'accordo: hanno un modo tutto loro di intendere la felicità, sul quale potremmo obiettare a lungo. Ma non dilunghiamoci troppo su queste questioni, e torniamo al Covid.
Pare proprio che questa influenza sia davvero terribile, se ha reso gli statunitensi così infelici, più infelici di quanto siano mai stati nelle ultime cinque decadi. E «qualcosa è andato storto negli Stati Uniti»... non sarà mica l'elezione di Trump?

LA VERA MISURA DELLA FELICITÀ
Ovviamente, i titoli sono una cosa, le ricerche un'altra. Innanzitutto, l'Università di Chicago monitora ogni due anni l'autopercezione di felicità degli abitanti degli Stati Uniti; si tratta, dunque, di una ricerca periodica. Secondariamente, lo studio monitora non si basa su fattori oggettivi correlati alla felicità, ma chiede alla popolazione di auto-valutare il proprio livello di felicità; il che non è proprio il massimo del rigore (la percezione è molto manipolabile, ad esempio, da titoli di giornali come quelli citati sopra). Infine: è vero che, al momento della rilevazione, il numero di persone che si dichiaravano «molto felici» è sceso drasticamente; ma è anche vero che il numero delle persone che si dichiarano «piuttosto felici» sale altrettanto drasticamente.
In attesa di altri dati sull'influenza del Covid-19 o della presidenza Trump sulla felicità della popolazione USA, proponiamo un'altra misura della felicità. Si tratta di una misura semplice semplice, che ciascuno può verificare a casa, con carta e penna.
Tracciamo, su un foglio di carta, una freccia verticale, che punta verso l'alto. Questa freccia rappresenta la nostra vocazione, la propria realizzazione, cioè la felicità. È la piena realizzazione del progetto che Dio, quando ci ha chiamato all'esistenza, ci ha affidato. Non si tratta di oggetti da possedere, o di cose da fare (sposare quella donna, possedere quella macchina, svolgere quel tal lavoro), ma di diventare quella persona: la miglior persona con il mio nome che abbia mai calpestato questa terra. Noi siamo la nostra vocazione: siamo una vocazione «in potenza» e abbiamo il compito di realizzare tale progetto. Il resto sono circostanze, che ci aiutano o ci distolgono dal nostro compito. Fin qui ci siamo, è semplice: una freccia in verticale, che punta verso Dio.

CONFRONTO CON LA VITA ATTUALE
Poi tracciamo un'altra freccia, che parte dallo stesso punto nel quale parte la precedente. Non rappresenta la nostra vocazione, ma la nostra vita attuale. Se si sovrappone perfettamente alla prima, complimenti: siamo dei santi. Ma se non viviamo come dovremmo vivere, se non siamo la persona che dovremmo essere... allora questa seconda freccia si discosterà dalla prima di qualche grado. Ci siamo?
Bene: la divaricazione tra le due frecce, misurabile in gradi, è la nostra infelicità. L'unica felicità è vivere pienamente la nostra vocazione, aderire liberamente ad un progetto che ci è stato affidato. E noi possiamo misurare quanto siamo lontani dal raggiungere questo obiettivo con un semplice foglio di carta e una penna qualsiasi. Una volta, questo esercizio si chiamava «esame di coscienza», ma oggi la parola «coscienza» non va più di moda, e nessuno usa più quella locuzione che sa di antico. Proviamo. Se siamo curiosi, possiamo ripetere questo «test psicologico» (questa sì che è una locuzione accettabile, oggigiorno) quando vogliamo. Se l'avessimo eseguito prima della quarantena e immediatamente dopo la sua fine, avremmo potuto vedere l'impatto del Covid sulla nostra felicità. Magari scoprendo che non ha inciso per niente, anzi: magari ci ha aiutato a fare silenzio, a scoprire l'importanza delle relazioni («Ieri - diceva un tizio al bar - ho parlato con i miei familiari. Mi sembrano brave persone...»), quali sono le cose davvero importanti per la nostra vita.

DOSSIER "CORONAVIRUS"
Sì alla prudenza, no al panico

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Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 20-06-2020

3 - LA VERITA' CHE CI NASCONDONO SUL BLACK LIVES MATTER
I finti antirazzisti di BLM, alla ribalta dopo la morte di George Floyd, vogliono distruggere le statue di Gesù, ritenute supremazia bianca... mentre in Germania innalzano una statua a Lenin e nessuno protesta (VIDEO: I ''pacifici'' del BLM)
Autore: Maurizio Ragazzi - Fonte: Corrispondenza Romana, 24 Giugno 2020

Shaun King, un attivista di Black Lives Matter, ha dichiarato che le statue e le vetrate che rappresentano «l'uomo bianco Gesù e la sua madre europea» [sic!] «devono essere tirate giù in quanto forma di supremazia dei bianchi». Questo appello delirante si commenta da solo e la dice lunga sugli obiettivi del movimento.
Il quadretto che viene solitamente dipinto è quello che, al di là delle frange estremiste, coloro che marciano sotto il motto Black lives matter ("le vite dei neri contano") sono animati dai più alti valori di uguaglianza nel genere umano. Ora, può essere che fra loro ci siano effettivamente dimostranti che si limitano a proclamare il dovuto rispetto per tutti. Ma sarebbe una forzatura presumere che il grosso di chi ripete Black lives matter non sappia a che cosa effettivamente aspiri questo movimento. Le stesse premesse del motto sono fantasiose. Rivendicare che le vite dei neri contano, quasi si trattasse dell'improvvisa rivelazione di una verità che non conoscevamo, presuppone l'assurda convinzione che le persone afro-americane, mentre passeggiano pacificamente per strada, siano prese di mira da poliziotti bianchi che si divertono sadisticamente ad assalirli e, a volte, ad ammazzarli.

LA REALTÀ È BEN DIVERSA
A differenza delle sparatorie fra civili (comprese quelle fra afro-americani), che non di rado prendono in mezzo bambini e terze persone inermi, l'occasionale violenza della polizia (contro afro-americani come contro chiunque altro) avviene in seguito a crimini o altri episodi d'illegalità, per i quali i presunti responsabili erano stati fermati (l'ex sindaco di New York Rudy Giuliani ha ricordato che l'anno scorso ci sono stati 9 casi di afro-americani disarmati uccisi in scontri con la polizia (contro più del doppio di bianchi), a fronte di 7500 omicidi di afro-americani da parte di altri afro-americani).
Se si verificano colluttazioni e ci scappa il morto, ci sono indagini approfondite e processi volti ad accertare se la polizia abbia o meno applicato una forza ingiustificata. Quindi, il sistema non è razzista, ma al contrario è organizzato in modo tale da permettere che vengano puniti sia i criminali sia i poliziotti che abbiano usato eccessiva violenza, una volta che questa sia stata provata. In parole povere, il vero problema è il crimine (e a volte l'abuso di autorità), non certo il sistema volto al suo accertamento ed alla sua punizione.
Inoltre, non pare proprio che chi marcia sotto lo slogan del Black lives matter sia davvero convinto che le vite di tutti i neri senza eccezione contino. S'ignorano del tutto le vite indifese nel ventre delle loro madri. Eppure, è proprio questo l'unico caso evidente di "razzismo sistemico", dato che il movimento abortista si è caratterizzato, sin dall'inizio, per il suo razzismo. Non sorprende quindi la sproporzione, in rapporto alla percentuale della popolazione, di bambini e bambine di colore fatti a pezzi tramite aborto, nella quasi totale indifferenza; certamente l'indifferenza del Black lives matter, che anzi sostiene la «giustizia riproduttiva» (Alicia Garza in Colorlines, 9 febbraio 2016), una delle tante mistificazioni linguistiche per tentare di giustificare il mai giustificabile crimine di aborto.

MOVIMENTO NEO-MARXISTA E OMOSESSUALISTA
Chi ha analizzato origine e sviluppi del Black lives matter non ha avuto difficoltà ad appurare la sua stessa auto-identificazione come movimento neo-marxista, le cui pretese vanno dalla sottrazione di fondi alla polizia, alla lotta contro il capitalismo, alle riparazioni monetarie da corrispondersi solo in base al colore. Come per movimenti analoghi degli anni passati, queste rivendicazioni si sono accompagnate a violenza, della quale le prime a subirne i danni sono state proprio le comunità afro-americane intente a migliorare la loro condizione economica.
Senza entrare nel merito del profilo biografico delle sue fondatrici, di per se stesso alquanto rivelatore, basta leggere i 13 principi-guida sbandierati dal movimento per rendersi conto di quali siano i suoi veri obiettivi. Fra questi 13 principi, due sono dedicati all'attivismo omosessualista: causa trans-sessuale (transgender affirming) e causa delle "minoranze sessuali" (queer affirming). Due altri principi vanno espressamente contro la famiglia naturale: smantellamento del nucleo famigliare a favore di non meglio identificati villaggi e comunità (black villages) e ridefinizione del ruolo della donna-madre (black families). In poche parole, ci troviamo di fronte al solito ventaglio di rivendicazioni perverse (nel senso etimologico dell'espressione, cioè non orientate verso il bene naturale dell'uomo), questa volta avanzate dietro lo specchietto per le allodole del principio di pari dignità di tutti gli uomini indipendentemente dal colore della loro pelle, principio ovviamente sacrosanto, senza che ci sia bisogno del Black lives matter per ricordarcelo.
In definitiva, di fronte alle marce, le urla, le forme di un nuovo rito pagano (quali l'inginocchiarsi o l'alzare le mani), e l'intimidazione di chi osa pensarla diversamente, tutto questo nel nome del Black lives matter, è opportuno che (nella preghiera per la conversione dei suoi adepti) ci liberiamo dall'illusione che il movimento si limiti a rivendicare l'uguale dignità di tutti e guardiamo invece in faccia la realtà di che cosa effettivamente si proponga di raggiungere, cioè quegli obiettivi sinistri che il movimento proclama apertamente.

Nota di BastaBugie: Giuliano Guzzo nell'articolo seguente dal titolo "C'è chi vorrebbe abbattere le statue di Gesù e chi tira su quelle a Lenin" parla dei sedicenti antirazzisti di Black Lives Matter.
Ecco l'articolo completo pubblicato sul sito del Timone il 25 giugno 2020:

Statue a rischio e qualche imbarazzante statua nuova. Si potrebbe commentare così, con una battuta amara benché realistica, questa strana estate del 2020, che si sta anzitutto aprendo all'insegna del disprezzo per monumenti tacciati di razzismo, accusa, quest'ultima, che ormai può toccare a chiunque. Santi inclusi, come purtroppo dimostra l'abbattimento, nei giorni scorsi a San Francisco, di una statua di san Junípero Serra, il francescano evangelizzatore della California. Un caso? Niente affatto.
Sì, perché ora i sedicenti antirazzisti di Black Lives Matter - il movimento internazionale sedicente antirazzista nato nel 2013 e tornato in auge dopo la morte di George Floyd, avvenuta il 25 maggio scorso a Minneapolis - sembra proprio abbiano preso di mira i simboli cristiani. Lo prova l'imbarazzante uscita di Shaun King, attivista per i diritti civili il quale, rivolgendosi proprio ai simpatizzanti di Black Lives Matter, ha chiesto una mobilitazione per distruggere le statue di Gesù Cristo, ritenute «una forma di supremazia bianca» esercitata su un personaggio che bianco non era.
Farneticazioni, evidentemente, che però non sono purtroppo isolate. Infatti è di queste ore anche un'altra notizia spiazzante: quella di una petizione per togliere dalla medaglia dell'Ordine britannico l'immagine di san Michele. Il motivo? L'immagine ritrae il santo che mette un piede sul collo di Satana, con quest'ultimo che - per posa e tonalità cromatiche con cui è raffigurato - ricorderebbe troppo da vicino George Floyd, sempre lui. Giorno dopo giorno il sedicente sentimento antirazzista sta insomma davvero degenerando dal piano politico a quello psichiatrico.
Ma questa - lo diceva all'inizio - è una estate strana e bizzarra nella quale, accanto a vari monumenti a rischio, ve ne sono anche di freschi di inaugurazione e imbarazzanti. Per esempio, la nuova statua che sabato scorso nella cittadina tedesca di Gelsenkirchen - un centro di 260.000 abitanti non distante da Dortmund - è stata innalzata a celebrare Vladimir Il'ič Ul'janov, più noto come Lenin, il fondatore della più micidiale incarnazione del marxismo nonché il primo capo della Russia sovietica post rivoluzione d'ottobre.
L'idea di questa bizzarra statua - la prima ad essere dedicata al leader comunista in quella che un tempo era la Repubblica Federale Tedesca - è venuta, ça va sans dire, al Partito comunista tedesco. Il tutto, si badi, senza che nessun militante di Black Lives Matter abbia al momento avuto, neppure su Twitter, alcunché da ridire. Il che nella migliore delle ipotesi appare davvero curioso.
Già, perché se da un lato di san Junípero Serra, Gesù Cristo e san Michele non si conosce neppure una vittima - ma si conoscono, al contrario, innumerevoli salvati e graziati -, dall'altro il discorso è assai diverso per Lenin. Basti a questo proposito ricordare come il politologo Rudolph Rummel, cattedratico a Yale, in un suo libro di qualche anno fa (Death by Government, 1994), ascrivesse proprio a Lenin la responsabilità diretta per l'infausta sorte toccata ad oltre 4 milioni di persone, 4.017.000 per la precisione.
Naturalmente le stime di Rummel possono essere discusse; è tuttavia certo che il primo leader sovietico tutto sia stato fuorché un filantropo. Eppure, il partito comunista tedesco ha potuto innalzare un monumento alla sua memoria, dopo che un tribunale locale ha recentemente bocciato il ricorso del Comune, secondo cui il leader bolscevico  è «sinonimo di violenza, oppressione e terrore».
Ne consegue come la cronaca estiva ci consegni uno scenario paradossale tale per cui, da un lato, il macellaio sovietico viene considerato un eroe politico da celebrare con appositi monumenti e, dall'altro, come «sinonimo di violenza, oppressione e terrore» vengono ritenuti i santi, se non Gesù Cristo stesso. Un rovesciamento della realtà vergognoso, che purtroppo, in questa estate ancora alle porte, non si può neppure imputare al caldo.


https://www.youtube.com/embed/sR6Vns_Jpf4

Fonte: Corrispondenza Romana, 24 Giugno 2020

4 - LA LEGGE SULL'OMOFOBIA RENDERA' LEGALI GLI ABUSI DI BIBBIANO
Se passa il ddl Zan-Scalfarotto, un'assistente sociale vi accuserà di essere omofobi, e voi perderete i vostri bambini... per sempre (ecco una clamorosa storia vera)
Autore: Silvana De Mari - Fonte: Blog di Silvana De Mari, 20 Giugno 2020

A Bibbiano la signora Federica Anghinolfi ha anticipato il DDL Zan Scalfarotto, si è comportata come se il  ddl fosse già stato approvato. Ce ne parla Antonio Margini, che ha rischiato di perdere i suoi tre bambini per l'accusa di essere omofobo.
Prima del DDL zan Scalfarotto questa accusa non poteva far perdere la patria podestà, e infatti il signor Antonio Margini che ha avuto il buon senso di registrare ogni sillaba, è riuscito a dimostrare che stava subendo un arbitrio, e a ricuperare i suoi figli. Dopo l'approvazione del DDL Zan Scalfarotto, il comportamento delle assistenti sociali della Val d'Enza sarà perfettamente legale, sarà perfettamente legale che un'assistente sociale accusi di essere un uomo di essere omofobo, perché "si vede dalla faccia che lei è omofobo" e distrugga per sempre il suo diritto a essere padre.
La terribile accusa è stata mossa da Federica Anghinolfi, la assistente sociale della Val d'Enza, il fiore all''occhiello dei Servizi Sociali, il fiore all'occhiello del PD. In una delirante audizione tenuta alla camera il 4 luglio del 2016 la dottoressa Anghinolfi ha dichiarato con orgoglio che in poche settimane la Val d'Enza è passata da nessuno bambino sottratto alla sua famiglia al record di bambini sottratti alle famiglie, e ha proclamato che al minimo dubbio, alla minima voce  in Val D'Enza i servizi sociali piombano sulla famiglia e la distruggono portando via i bambini, e spaccando il cuore a genitori spesso incolpevoli e creando traumi irrisolvibili nella mente dei bambini. Una frase atroce, come un chirurgo che dichiari che al minimo foruncolo, alla minima distorsione della caviglia lui si precipita a amputare un arto, perché sottrarre un bambino alla sua famiglia equivale ad amputare un arto. Amputare un arto è un gesto che qualche volta occorre compiere, perché c'è un sarcoma o una gangrena, ma che è un crimine atroce se è fatto senza causa. La dottoressa Anghinolfi sa che i bambini sottratti alle loro famiglie per essere trascinati, a volte di peso, con quattro carabinieri che li prelevano a scuola,  passano le prime notti in casa famiglia a piangere e a battere la testa contro il muro? Poi si rassegnano e i loro occhi si perdono nel nulla.

UN CASO CONCRETO (E SE CAPITASSE A TE?)
Antonio Margini si è sposato nel 2008 dopo 12 anni di convivenza. Dal matrimonio sono nati tre figli.  Nel 2016 Antonio ha scoperto che la moglie aveva una relazione con un'altra donna e ha chiesto la separazione, una separazione consensuale, per riguardo ai propri figli, perché ci sono i figli di mezzo e i bambini ci rimettono nella separazione giudiziaria. La ex moglie dopo la separazione denuncia il marito per maltrattamenti. Un'accusa falsa che viene archiviata, ma la denuncia anche se archiviata, fa da segnalazione al tribunale dei minori di Bologna e scatta l'attenzione dei servizi sociali.
Antonio Margini e i suoi figli vengono in carico dai servivi sociali della Val D'Enza, e subiscono la visita domiciliare come è prassi, e poi ci sono due colloqui, e qui succede l'imprevisto. L'imprevisto è che Antonio Margini vive in un casa con le video camere di sorveglianza  e durante i colloqui registra tutto, ogni singola parola, quindi è registrata e ricuperabile. Durante gli incredibili colloqui a un cittadino dello stato italiano viene rimproverato di essere di Reggio Calabria, perché è "impossibile nascere in Calabria e non avere a che fare con la ndrangheta".  Antonio Margini viene invitato a presentarsi al famigerato centro la "Cura", quello dove impazzano il laureato in lettere Foti Claudio e la sua signora, questa almeno laureata in psicologia, arrivati fin da Moncalieri. Da Moncalieri in provincia di Torino? Perché? In tutta l'Emilia Romagna non c'era un professionista valido? Allora chiudete le facoltà di psicologia dell'Emilia Romagna se non sfornano psicologi capaci al punto tale che bisogna cercarli in provincia di Torino, pagando le trasferte oltre che le ore fatte, pagate con un tariffario stratosferico, tanto sono soldi dello stato. Peccato che ad Antonio Margini diano l'indirizzo con il numero civico sbagliato, per cui arriva con pochi e inevitabili minuti di ritardo. Mentre cerca disperatamente il posto che non riesce a trovare, viene osservato e deriso dall'alto, lui è in strada a cercare il numero civico e dalla finestra lo prendono in giro.  Il ritardo verrà segnalato sulla sua scheda come segno inequivocabile di disinteresse per i figli, ma anche questa volta il signor Margini ha registrato tutto, include la voce che dall'alto lo deride. L'assistente sociale Beatrice Benati e la psicologa di riferimento dicono ai bambini che ora li avrebbero portati dalla mamma. I bambini non vogliono andare dalla mamma, si trovano malissimo con la compagna di lei, uno dei bambini, il più piccolo scappa, mentre il maggiore dichiara che non vuole andare dalla madre.  Nella relazione è stato scritto il falso, cioè che i bambini insultano il padre, ma, come ho già detto,  il signor Margini stava registrando tutto.

GLI ABUSI DI POTERE DEGLI ASSISTENTI SOCIALI
Il 18 giugno del 2018 la signora Federica Anghinolfi informa il signor Margini che avrebbe visto i suoi figli un 'ora ogni venti giorni" in maniera protetta. Con un provvedimento di una violenza gratuita e micidiale, sarebbe stato infranto, spaccato, frantumato, il legame padre figli, ridotto alla quota ridicola di un'ora ogni venti giorni, da trascorrere sotto l'occhio vigile di un' educatrice, nel timore che il signor Margini se lasciato da solo possa fare qualcosa di sconveniente con i bambini, potrebbe parlare loro in calabrese, oppure arruolarli nella ndrangheta: le due cose nella mente degli assistenti sociali di Bibbiano sono probabilmente la stessa cosa. La colpa però questa volta non è la provenienza etnica. È molto più grave, tragica, definitiva. Una pietra tombale sul diritto di essere padre.
"La motivazione è che lei è omofobo", dichiara  Federica Anghinolfi. La omofobia del signor Margini l'ha dedotta guardandolo in faccia, lei quelli come lui li conosce, la condanna è definitiva e senza appello, "Perché io quelli come lei li conosco, se lei vede un ragazzo e una ragazza al parco che si baciano lei non dice niente, mentre se vede due ragazzi che si baciano lei sghignazza. Se le sta bene sta bene, altrimenti faccia ricorso". E poi aggiunge la ciliegina finale: "La legislazione sta andando in questa direzione e lei deve farsene una ragione".
Il diritto di un bambino a vivere la sua infanzia può essere quindi infranto perché l'assistente sociale, che è anche accusatore e giudice di un processo inappellabile, ritiene, guardandolo in faccia,  che il genitore si possa essere macchiato del delitto atroce di lesa omosessualità. Chi sono coloro cui non si può mancare di rispetto? I padroni.
La legislazione sta andando in questo senso, dice Federica Anghinolfi, che  sa, ovviamente,  che il ddl Zan Scalfarotto, prima o poi passerà, come è passato in altri paesi. La legislazione sta andando in questa direzione! Sta andando, ma non è ancora arrivata. Quindi per giustificare la sospensione della patria podestà occorre inventarsi una scusa, che la casa di Antonio Margini è fatiscente, che la stanza di bambini è sporca. Peccato che la casa sia molto bella e dotata di videocamere di sorveglianza, videocamere che riprendono gli assistenti sociali che girano per stanze impeccabili ricche di libri e giochi, che descriveranno come sudice e insufficiente in resoconti falsi la cui menzogna è genialmente dimostrata da una banale videocamera. I due assistenti sociali che hanno falsificato la relazione sono stati denunciati.

L'ARROGANZA E L'IMPUNITÀ
Quello che è impressionante è l'arroganza, la certezza dell'impunità. Il cittadino è nulla in mano a questi individui. Possono fare quello che vogliono del suo diritto di essere genitore, possono massacrare la psiche e l'infanzia dei suoi figli, sempre certi dell'impunità totale. Antonio Margini ha sempre registrato gli incontri protetti, con i bambini che all'inizio supplicano di essere riportati a casa, poi non più perché gli assistenti sociali hanno detto loro che il padre non li vuole.
Fortunatamente Antonio Margini ha registrato tutto. Fortunatamente ha il denaro per gli avvocati. Riesce a vincere e ottiene di nuovo i suoi figli, cinque giorni su sette. I bambini sono sconvolti e traumatizzati, ma può ricominciare il loro recupero. Sia gli insegnanti che il CTU hanno testimoniato che da quando sono con il padre i bambini sono più sereni.
Antonio Margini ha creato un gruppo di aiuto, si chiama  Rete Protezione Bambini; è un gruppo che si è formato in questi mesi con persone già impegnate da tempo nel difficile compito di difendere i bambini italiani dai servizi sociali, quei servizi che erano nati per difendere, e ora sempre più spesso vengono colti a predare, come a Bibbiano, come al Forteto, come nella Bassa Modenese, predare sia anime che denaro, fiumi di denaro. Portavoce è l' Avvocato Patrizia Micai che sta seguendo il caso veleno, vale a dire il caso della Bassa Modenese, bambini strappati per sempre con accuse deliranti create grazie a tecniche di interrogatorio viziate.
Antonio Margini ha vinto la sua battaglia perché è un uomo forte, che ha avuto la corretta idea di usare registrazioni, e perché il ddl Zan Scalfarotto non era ancora passato.
Se passasse, non ci sarebbe più niente da fare. Un'assistente sociale vi accuserà di essere omofobi, e voi perderete i vostri bambini.

DOSSIER "SCANDALO BIBBIANO"
Bambini tolti illegalmente alla famiglia

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Fonte: Blog di Silvana De Mari, 20 Giugno 2020

5 - ENRICO VIII, DA DIFENSORE DELLA FEDE CATTOLICA AD ERETICO E SCISMATICO
Il Papa gli conferì il titolo di ''Defensor fidei'' per l'impegno nel contrastare Lutero, ma poi dovette scomunicarlo per essere diventato protestante egli stesso (VIDEO: trailer del film sullo scisma anglicano)
Autore: Elisabetta Sala - Fonte: Radio Roma Libera, 19 Giugno 2020

Quando, nemmeno diciottenne, Enrico VIII ereditò il trono, l'Inghilterra gioì. Generoso e pio, era anche uno dei principi più colti della Cristianità. Sposò, per amore e non per opportunità politica, Caterina d'Aragona, principessa spagnola decisamente alla sua altezza; insieme aprirono le porte agli umanisti europei e sovvenzionarono generosamente chiese e università.
Ottimo musicista, il re compose, oltre alla ben nota "Greensleeves", anche due Messe in cinque parti; alla nascita del primogenito, il sovrano andò a rendere grazie al santuario di Nostra Signora di Walsingham, una delle sue mete preferite insieme a quella di san Tommaso di Canterbury (due santuari, che avrebbe poi distrutto).
Quando, nel 1511, il re di Francia minacciò il Papa di deposizione, Enrico, scandalizzato, aderì con entusiasmo alla Lega Santa che Giulio II costituì contro il francese. Certo non aspettava altro per riprendere la guerra contro il tradizionale nemico; nel suo discorso al Consiglio Privato, però, lanciò tuoni e fulmini contro l'uomo che aveva osato «lacerare la tunica di Cristo, tessuta senza cuciture». Pochi anni dopo dichiarò al Papa di essere pronto per una Crociata, se il Pontefice ne avesse indetta una.
Intanto, nel 1517 scoppiò la bomba luterana. Enrico si sentì subito chiamato in causa e, lì per lì, buttò giù una bozza in difesa del Papato e delle indulgenze. Quando Lutero pubblicò il "De captivitate babylonica", Enrico si mise d'impegno e, incoraggiato dal card. Wolsey, ampliò quella bozza, redigendo l' "Assertio septem sacramentorum", il primo scritto antiluterano composto da un monarca. Dato alle stampe nel luglio 1521, quando il monaco apostata era già stato scomunicato e dichiarato fuorilegge, il libro ebbe una gran fortuna, con una ventina di edizioni, nel corso del Cinquecento, in tutta Europa. In ottobre un'edizione di lusso fu inviata a Leone X, il quale conferì al re d'Inghilterra il titolo onorifico di Defensor fidei, difensore della fede.

CONTRO LUTERO
Il vasto successo fu dovuto proprio al fatto che fosse un'opera piuttosto convenzionale e divulgativa, priva di finezza teologica, opera in cui si ribadiva con forza l'infallibilità del Papa, l'indissolubilità del matrimonio, la terribile gravità dello scisma. Uno degli argomenti contro Lutero si rivelò piuttosto efficace: come mai Dio avrebbe rivelato la verità solo ora e a quell'oscuro monaco tedesco, dopo aver lasciato che la Chiesa vagasse nelle tenebre per duemila anni?
Lutero gli rispose con l'infamante "Contra Henricum regem Angliae" (1522), in cui, smontando alcune facilonerie di Enrico, lo mise alla berlina davanti all'Europa intera. L'ex-monaco, che certo non è passato alla storia per la raffinatezza dell'eloquio, affermò che quell'incompetente imbrattafogli del re inglese faceva parte dei «porci tomisti» e non era altro che un ipocrita ed un giullare, plebeo e ignorante.
Da questo momento, forse anche più del luteranesimo, Enrico odiò con tutte le sue forze la persona di Lutero. Visto che la questione si faceva seria e intricata, non si abbassò a rispondere all'eresiarca tedesco e delegò il compito ai due migliori apologeti d'Inghilterra, John Fisher e Thomas More, entrambi fini umanisti e suoi amici personali, con i quali s'intratteneva spesso a discettare di teologia, esegesi, astronomia.

L'INCREDIBILE VOLTAFACCIA
Che avrebbe detto il giovane Enrico se qualcuno gli avesse profetizzato gli anni a venire, rivelandogli ch'egli avrebbe insanguinato la propria famiglia, il proprio Paese, quella Chiesa cui era tanto devoto? Che avrebbe rinnegato l'alleanza imperiale, ripudiato l'amata moglie, distrutto tutte le ottocento case religiose d'Inghilterra, intascandone i proventi? Che avrebbe presto causato la rovina e la morte di Wolsey, Fisher, More e tanti altri, che ora stimava e ammirava? Che, a causa sua, l'Inghilterra sarebbe divenuta protestante, che la confusione dottrinale avrebbe regnato sovrana, che gli inglesi avrebbero poi diffuso quel protestantesimo incerto e multiforme in tutto l'impero?
Certo, Enrico non ci avrebbe creduto. Certo, lo avrebbe ritenuto impossibile. Eppure Enrico VIII si attirò la scomunica, depredò i beni della Chiesa, morì universalmente odiato. Senza, oltretutto, aver ottenuto ciò per cui aveva cominciato a buttare tutto all'aria: una successione solida (lasciò il trono a un bambino di nove anni) e l'amore di Anna Bolena (che fece decapitare dopo soli tre anni di "matrimonio").
Quanto alla Chiesa scismatica che aveva creato, proibì categoricamente qualsiasi ulteriore cambiamento: la liturgia doveva rimanere in latino e guai a chi dubitasse della Transustanziazione, del celibato sacerdotale o della necessità della confessione auricolare. Ma due anni dopo la morte del re, l'arcivescovo criptoprotestante Thomas Cranmer (lo stesso che aveva illegittimamente annullato il matrimonio con Caterina d'Aragona) diede alle stampe il "Book of Common Prayer", con il quale l'Inghilterra entrava ufficialmente a far parte del variopinto caleidoscopio protestante. Peggio di così...

Nota di BastaBugie: sulla vicenda dello scisma anglicano del re d'Inghilterra Enrico VIII il miglior film è "Un uomo per tutte le stagioni" che vede come protagonista il Cancelliere del Regno Tommaso Moro che si opporrà eroicamente al re perdendo prima il lavoro, poi la libertà ed infine la vita. Il film è del 1966 e all'epoca vinse 6 Premi Oscar (tra cui: miglior film, migliore regia, migliore attore protagonista, miglior sceneggiatura).
Per approfondimenti sul film e per leggere la lettera di San Tommaso Moro alla figlia, clicca qui!
Qui sotto puoi vedere il trailer del film "Un uomo per tutte le stagioni".


https://www.youtube.com/watch?v=StMdOMqz9No

DOSSIER "LA MONARCHIA INGLESE"
Da Enrico VIII ad Elisabetta II

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Fonte: Radio Roma Libera, 19 Giugno 2020

6 - LA PEDOFILIA DILAGA IN EUROPA, MA LE INDAGINI SI BLOCCANO E I MEDIA TACCIONO
Arresti per violenze su migliaia di bambini in Germania, Gran Bretagna, Belgio, ma la grande stampa tace, le prove scompaiono, i magistrati vengono spostati e i processi si arrestano (VIDEO: La pedofilia in Italia)
Autore: Benedetta Frigerio - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 29-06-2020

Il 16 giugno scorso 26 persone vengono arrestate per pedofilia in Gran Bretagna. Quel che la stampa ha reso noto solo in minima parte (il caso non è comparso sulle prime pagine dei grandi quotidiani) è che si tratta di 14 uomini e di 12 donne di età compresa fra i 20 e i 69 anni e che le vittime hanno sofferto dal 2008 al 2016 «fisicamente ed emotivamente». L'ispettore Jo Floyd ha dichiarato solo che «questa è un'indagine complessa che ha coinvolto diversi giovani che hanno subito abusi fisici ed emotivi... Comprendiamo che questa indagine causerà preoccupazione nella comunità locale». Le accuse includono aggressioni sessuali, incitamento dei bambini a compiere atti sessuali e a guardarli, crudeltà e stupri su minori sotto i 13 anni. La Bbc si è limitata a parlarne in un trafiletto. Niente nomi degli indagati, nessuna notizia su come e dove i bambini venivano detenuti. Silenzio sui luoghi da cui provenivano. Nessun giornale è andato più a fondo delle righe d'agenzia.
Il 18 giugno 2020 sempre la Bbc dedica qualche riga alla notizia di 5 arresti a Derby e Bradford per abusi sessuali su minori. Anche qui si spiega solo che l'"operazione Stovewood" fa seguito alla pubblicazione del Jay Report, secondo cui almeno 1.400 minorenni sono state abusate a Rotherham dal 2007 al 2013 (in prevalenza da pakistani, cosa che la Bbc tace). Nessuno si è fatto scappare altri particolari. Eppure sarebbe importantissimo per la prevenzione e la conoscenza di un fenomeno che dovrebbe indignare il mondo impegnato a giustificare la violenza perpetrata in nome della lotta al razzismo.

GERMANIA: BAMBINI IN ETÀ DA ASILO ABUSATI PER ORE
La stessa identica dinamica è seguita dalla stampa tedesca. Basti pensare che all'inizio del mese sono state arrestate 11 persone «connesse a un anello di abusi sessuali che coinvolge tutta la nazione», si legge su dw.com. Alla faccenda ha dedicato 11 righe il New York Times nonostante fossero coinvolti bambini in età da asilo prima drogati e poi abusati per ore per circa un anno.
L'abominio avveniva in una casa a Münster, a 125 chilometri dal campeggio di Lügde, dove tra il  il 2008 e il 2018 centinaia di bambini sono stati abusati: in questo secondo caso il tribunale distrettuale di Detmold ha condannato due uomini, Andreas V. (56 anni) e Mario S. (34 anni), a soli 13 anni di carcere per aver violentato per dieci anni e per migliaia di volte quasi 40 bambini e bambine dai 3 ai 14 anni di età, registrando dei filmati. Di come i bambini venissero adescati si sa poco, anche perché le indagini si sono bloccate dopo la scomparsa in caserma della valigia contenente quasi tutte le prove e i filmati relativi agli abusi, mentre due poliziotti sono sotto indagine per aver coperto l'uomo (denunciato tempo fa) e per aver inquinato le indagini. La polizia tedesca era convinta che dietro i pedofili ci fosse una banda più ampia. Il ministro dell'Interno dello Stato tedesco, Herbert Reu, ha dovuto parlare di "fallimento" da parte della polizia. Ma può bastare una scusa a bloccare un processo simile?
Subito dopo questo scandalo la polizia tedesca ha scovato una chat di 1.800 pedofili, con vittime di età comprese fra i 12 mesi e 14 anni, molti dei quali figliastri o figli dei colpevoli. Dopo 8 arresti, avvenuti nell'autunno del 2019, Frank Hoever, direttore dell'ufficio di Polizia criminale statale, ha chiarito che: «Non è ancora possibile stimare quanto sarà grande il caso». Uno dei colpevoli era già stato interrogato mesi prima e, pur avendo ammesso di essere un pedofilo, era stato rilasciato: le autorità avevano ritenuto le informazioni insufficienti per far scattare un mandato d'arresto. Da allora ad oggi non si hanno novità.
Lo Spiegel ha riferito che l'anno scorso, su 2.500 indagini aperte per abusi su minori, 557 erano state sospese a causa della mancanza di personale, dando così tempo agli indagati di distruggere le prove, come spiega anche il Guardian.
Difficile scandalizzarsi se dagli anni '70 ai primi anni 2000 a Berlino i bambini senza tetto o senza famiglie venivano dati consapevolmente in affido ai pedofili su suggerimento del professore universitario Helmut Kentler. E se, come spiega il Corriere della Sera, «l'inchiesta dell'Università di Hildesheim ha fatto emergere l'esistenza di una "rete che attraversava le istituzioni educative scientifiche"».

GRAN BRETAGNA: 450 ARRESTI DI PEDOFILI
Ma la collusione della delinquenza con la politica e le istituzioni non è solo tedesca: in un'intervista pubblicata dall'Independent nel marzo scorso, Simon Bailey, responsabile per la Gran Bretagna della polizia per la protezione dei minori, ha parlato di 450 arresti di pedofili dal 2016 ad oggi, chiarendo che «il numero crescente, l'ampiezza della minaccia crescente, il numero di bambini che subiscono abusi è in crescita», per cui «dovremmo avere un dibattito pubblico... per cercare di affrontare la minaccia». Ma purtroppo, ha ammesso Bailey, «politicamente è molto difficile».
Ad aprile la polizia belga insieme all'Europol ha scoperto un giro di pedofilia che si estende in 44 Paesi, trovando filmati e immagini dove le vittime violentate atrocemente avevano dai pochi mesi di vita ai 13 anni. Delle 99 persone sospette, 24 sono residenti in Belgio (tutti minori di 40 anni che lavoravano nel settore dell'infanzia o che erano addirittura genitori delle vittime). Nonostante la portata degli arresti, la stampa non ha dato grande eco alla notizia, mentre i magistrati hanno punito a qualche anno di carcere i responsabili, per cui la Ong Child Focus ha accusato l'«estrema morbidezza» delle sentenze che sono «uno schiaffo in faccia alle vittime» e che danno «un segnale sbagliato ai colpevoli e all'opinione pubblica». Esattamente come avvenuto qualche giorno fa in Italia, dove una coppia ha abusato di bambini fin dalla nascita e se l'è cavata con 6 e 9 anni di carcere.

ITALIA: LA GIORNALISTA ASSASSINATA PERCHÉ SCOMODA
Ma la tolleranza istituzionale è di vecchia data se già negli anni Novanta la giornalista del Corriere della Sera Maria Grazia Cutuli, poco prima di essere assassinata nel novembre 2001, scriveva: «L'inchiesta sui pedofili belgi si è arenata. Il processo all'uomo accusato di aver stuprato e ucciso quattro bambine continua a slittare. Sono stati sospesi investigatori, screditati testimoni "scomodi"... Il Paese è sotto choc. Spuntano connessioni internazionali. Scenari foschi dove si materializzano incubi orgiastici, sadismi insospettabili, ma anche interessi d'altro genere. Il Belgio, quartiere generale dell'Unione Europea, della Nato, di migliaia di multinazionali, scopre che dietro l'affare della pedofilia si potrebbe nascondere una rete criminale che mina lo Stato dai vertici alle fondamenta. Cinque anni dopo, nessun imputato è alla sbarra...Un imputato aveva persino ammesso che "ho frequentato club dove si tenevano orge. Ho incontrato ministri, magistrati, gente piazzata ancora più in alto"». Eppure, continuava la giornalista, «all'inizio l'inchiesta parte bene. Un magistrato zelante, Jean Marc Connerotte, in brevissimo tempo riesce... a scoprire i quattro omicidi. La sua rimozione ad ottobre 1996... Comincia l'affossamento: l'investigatore Patrick De Baets e il suo aiutante Eimé Bille, dopo aver ascoltato una decina di testimoni... vengono messi da parte e accusati di malversazioni (...) Régina Louf, testimone "X1", ha cominciato a parlare l'anno prima... Dice di aver preso parte a orge con altri minorenni, di aver visto ragazzini costretti ad accoppiarsi con cani, torturati, uccisi ma "Régine è stata dichiarata pazza - racconta l'avvocatessa -. E anche noi legali abbiamo passato anni a difenderci dalle accuse"».
Anche in Francia è avvenuto qualcosa di simile, ma l'Italia non è da meno. Per anni il sistema del Forteto, nonostante le denunce sugli abusi che avvenivano verso i bambini ospitati dalla comunità, ha continuato a "funzionare" grazie al blocco continuo delle indagini e agli insabbiamenti mentre si è rimandata ad oltranza l'istituzione di una Commissione d'inchiesta parlamentare aperta solo di recente. Qui, durante l'audizione del 22 giugno scorso, la Pm di Firenze Ornella Galeotti ha spiegato il peggio: «Ricordo l'estate in cui ho letto le carte... passata spesso a piangere nella mia stanza quando leggevo gli atti riguardanti questi bambini mandati al Forteto... Mi sono sentita molto sola. Molti colleghi mi hanno tolto il saluto, sono diventata il soggetto deviante nell'ambiente giudiziario fiorentino. Ho visto cose accadere in questo processo... questo genere di pressioni e di atteggiamenti non mi è mai capitato».

Nota di BastaBugie: nel seguente video (durata: 1 ora e 7 minuti) Don Fortunato Di Noto, fondatore di Meter, e il dott. Tommaso Scandroglio, giornalista e scrittore, parlano del tema della pedofilia. La conferenza si è svolta l'8 giugno 2019 durante il Giorno del Timone della Toscana.


https://www.youtube.com/watch?v=c8dlTqBTLxw

Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 29-06-2020

7 - LA CHIESA HA FAVORITO IL PROGRESSO SCIENTIFICO
Due solidi argomenti dimostrano che il Cristianesimo non ha ostacolato il progresso scientifico-tecnologico (VIDEO: fede e scienza amiche)
Fonte I Tre Sentieri, 22 aprile 2020

Tra le varie accuse che si fanno alla Chiesa vi è anche quello di affermare che essa storicamente si sarebbe opposta al progresso scientifico-tecnologico.
Come si deve rispondere? Niente affatto!
Se l'Occidente è l'Occidente e se esso si è contraddistinto come il "terreno" da cui è partito il vero sviluppo scientifico-tecnologico, ciò è proprio grazie (e non malgrado!) il Cristianesimo.
Ci sono almeno due elementi da tenere in considerazione. Il primo è storico. Il secondo è teologico-culturale.
Per il primo (quello storico) va detto a chiare lettere che il processo di "planetarizzazione" del mondo è iniziato dal bacino del Mediterraneo. C'è chi dice che sia stata la cultura greca, e non quella cristiana, ad indirizzare la civiltà mediterranea ed europea allo spirito scientifico e tecnologico. Ciò è falso e lo si può dimostrare facilmente.

PRIMA DEL CRISTIANESIMO
Il contributo del pensiero greco è stato certamente importante, ma non determinante. Nel periodo in cui questo pensiero era protagonista nel bacino del Mediterraneo, in Mesopotamia vi era un grado di sviluppo della tecnica non certo inferiore, anzi per alcuni versi anche superiore a quello greco e a quello dell'intero contesto mediterraneo. Fu dopo il diffondersi del Cristianesimo che nel bacino del Mediterraneo si ravvisò un'evidente accelerazione del progresso tecnologico. Nella Grecia antica la conoscenza scientifica non sempre si accompagnava alla necessità della ricerca per migliorare le condizioni materiali di vita. Ciò valeva anche per Aristotele e per lo stesso Archimede, malgrado le macchine di quest'ultimo erano assai sofisticate e per certi versi anche moderne.
Veniamo adesso al dato teologico-culturale, che è quello che spiega.
Nella cultura cristiana, per una specifica antropologia e per il mistero dell'Incarnazione, è assente la demonizzazione del corpo e delle realtà materiali. E la tecnologia è quella manifestazione dell'umano che serve proprio al miglioramento delle condizioni materiali di vita. Il mistero dell'Incarnazione va ad inserirsi su un'antropologia - che è già quella dell'Ebraismo - che valorizza l'individualità e soprattutto l'unitarietà dell'individuo. Il "Dio disse" e il "Dio vide che era cosa buona" del libro del Genesi evidenziano la volontarietà del gesto creatore, in contrapposizione a visioni gnostiche - diffuse nelle culture pagane - ove la nascita del mondo e delle realtà corporali figurano come conseguenze di una "caduta", di un gesto non voluto da parte del divino. Questa antropologia biblica non si limita a valorizzare la positività del creato, ma anche la centralità dell'uomo all'interno della creazione. "E Dio disse: 'Facciamo l'uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza" e quindi la legittimità dell'uomo di dominare la natura "e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo" (Genesi 1).

LA NATURA COME REALTÀ CREATA
A questo poi deve aggiungersi che nel pensiero cristiano l'accettazione di una logica realista - per esempio il principio di non contraddizione - e quindi il riconoscimento dell'oggettività della verità, rendono possibile - e di molto - l'indagine scientifica. Afferma l'astronomo Jaki nel suo Dio e i cosmologi: "(Il Cristianesimo, introducendo la distinzione fra) il soprannaturale e il naturale  permise (...) di considerare (tutta la natura) governata dalle stesse leggi". Infatti, se ci si convince che la natura è una manifestazione del divino -convinzione dominante nell'epoca precristiana - essa diventa "intoccabile". Non così con la concezione giudaico-cristiana, laddove la natura si presenta come realtà creata e, quindi, modificabile dall'uomo.  
Tutto ciò trova conferma nel fatto che i secoli del basso medioevo, epoca che si è volutamente costruita sulla fede cristiana, furono secoli di grande sviluppo scientifico-tecnologico. Un famoso storico della scienza, il francese Jean Gimpel, arriva a dire che in questo periodo vi fu una vera e propria rivoluzione industriale. Così scrive: "La prima rivoluzione industriale risale al Medioevo. I secoli XI, XII, XIII, hanno creato una tecnologia sulla quale la rivoluzione industriale del secolo XVIII si è appoggiata per il suo sviluppo. (...) In Europa, il Medio Evo ha sviluppato in tutti i campi l'uso delle macchine, più di qualsiasi altra civilizzazione. È uno dei fattori che più determinano la preponderanza dell'emisfero occidentale sul resto del mondo."
Dunque, Gimpel lo dice chiaramente: grazie al medioevo cristiano si è avuto la preponderanza dell'emisfero occidentale sul resto del mondo. Altro che Chiesa contro la scienza!

Nota di BastaBugie: nel seguente video (durata: 12 minuti) si può vedere un'interessante intervista al fisico Antonino Zichichi sul tema del rapporto tra scienza e Fede cristiana.


https://www.youtube.com/watch?v=Us-bBAwGwqw

Fonte: I Tre Sentieri, 22 aprile 2020

8 - PROPAGANDA LGBT NEI CARTONI ANIMATI: CARTOON NETWORK IMITA LA DISNEY
Altre notizie dal mondo gay (sempre meno gaio): quel cartoon contro le discriminazioni, niente cambio di sesso in Ungheria, le lobby gay aggrediscono sul web chi non la pensa come loro
Autore: Mauro Faverzani - Fonte: Corrispondenza Romana, 17 giugno 2020

Prosegue l'offensiva Lgbt d'indottrinamento mediatico delle nuove generazioni. L'operazione non è nuova, per la verità: si pensi, in passato, a casi quali l'episodio della fiction dal titolo «C'era una volta», in cui Mulan rivelò il proprio amore - non corrisposto - per la Bella Addormentata oppure al merchandising "arcobaleno" distribuito dalla Disney in tutti i propri negozi per celebrare l'"orgoglio-gay" o ancora all'ospitalità concessa ai «Gay Days» annuali non ufficiali a Disneyland e Disneyworld... Ma la Disney ha ormai da tempo fatto coming out aziendale, inficiando così la propria credibilità ed autorevolezza quanto meno nei confronti delle famiglie intenzionate ad educare i propri figli secondo la morale ed il diritto naturali.
Ora si ricandida, però, nel medesimo ruolo anche il canale televisivo americano per ragazzi CN-Cartoon Network, che già l'anno scorso aveva pubblicato un post, in cui augurava «a tutti un happy pride», incoraggiando nel contempo «tutti i fans Lgbtq+ ad essere orgogliosi tutto l'anno». Ebbene, anche nel 2020 ha deciso di riproporre la stessa solfa: Cartoon Network ha annunciato, infatti, l'intenzione di celebrare a modo suo, questo giugno, il «mese dell'orgoglio Lgbt», trasmettendo programmi, che promuovano omosessualità, ideologia gender e dintorni.
«Il nostro mondo cambia ogni giorno ed è il coraggio dei singoli a far progredire - ha twittato nei giorni scorsi il canale tv Usa - Mentre il mondo continua a far pressioni per l'eguaglianza, CN celebra le persone e le famiglie della comunità Lgbtq+ per l'intero mese e per l'intero anno». Al tweet è abbinato un video, che mostra diversi preadolescenti ed adolescenti impegnati nella promozione dell'attivismo Lgbt, invocando parole-chiave polisemiche quali «amore» e «inclusione», in modo decisamente ambiguo ed ideologico. Alle immagini di sfilate Lgbt si alternano diverse testimonianze: il tutto si conclude con alcuni piccoli, che si dichiarano «fieri» di essere «transgender», «queer» o «alleati Lgbtq».
Anche il sito web di Cartoon Network ospita per l'intero mese un elenco di letture "a tema" consigliate sull'«orgoglio Lgbt», una selezione di video delle serie animate Steven Universe e Craig of the Creek: il primo di questi video ha peraltro vinto uno dei premi Media Awards, assegnati dall'organizzazione Lgbt GLAAD.
La promozione dell'omosessualità e del transgender è divenuta, insomma, uno dei cavalli di battaglia di questo canale ed è bene che i genitori ne siano consapevoli, anche perché Cartoon Network, originariamente, conquistò popolarità e pubblico, diffondendo tutt'altro ovvero i classici della Warner Bros. Quel tipo di proposta, oggi, non esiste praticamente più ed è giusto che si sappia. Cartoon Network ha presto prodotto anche proprie serie, avventurandosi nella trattazione di temi vieppiù scabrosi: ad esempio, nel 2018 l'ultima stagione della serie, purtroppo di successo, Adventure Time ha presentato un bacio lesbico; nello stesso periodo, anche il personaggio di Steven Universe ha proposto un matrimonio tra donne. Da notarsi come, di recente, anche altri prodotti di animazione «per bambini» o «per tutti», ma di fatto con contenuti Lgbt, siano stati segnalati nelle programmazioni di Netflix e di Disney Channel. Occhio al telecomando, quindi!
Secondo l'agenzia francese Médias-Presse.info, «spesso i registi attendono che ad una serie animata si fidelizzi un pubblico numeroso, prima di includere negli episodi seguenti vera e propria propaganda Lgbt. L'effetto è così ancor più devastante in quanto i genitori non sospettano» l'immissione di questi contenuti, a dir poco, problematici e tali da interferire a loro insaputa con l'educazione da loro scelta per i propri figli.
La questione si presenta ancor più inquietante, tenendo conto di come tutto questo sembri corrispondere ad una precisa linea editoriale ammiccante nei confronti di una sostanziale morbosità di fondo: non a caso v'è un blocco di programmazione, denominato Adult Swim, destinato al pubblico adulto con serie animate, anche giapponesi, proposte in modo integrale e senza sostanziali tagli o censure a tarda notte su Cartoon Network Usa, dalle ore 2 alle ore 6 del mattino. Ma non mancano nemmeno parodie quali A Day in the Life of Ranger Smith e Boo Boo Runs, i cui contenuti sessuali trent'anni fa, quando furono ideate, faticavano a trovare una propria collocazione in una programmazione ancora sostanzialmente classica, poi però modificata al punto da consentirne purtroppo una sempre più agevole sistemazione, creandole addirittura spazi "dedicati".
Da tener presente che Cartoon Network è una catena americana, ma diffonde i propri programmi in molti altri Paesi, tra cui Italia, Regno Unito, Irlanda, Francia, Polonia, Germania, Svizzera, Paesi Bassi, Romania, Australia, Nuova Zelanda, Argentina, Brasile, Colombia, Giappone e Corea del Sud.
Avvertenza: questo articolo, benché costituisca mera informazione e si configuri nei casi di libertà di pensiero tutelati dall'art. 21 della Costituzione italiana, se fosse già stato approvato il disegno di legge - cosiddetto - sull'"omofobia", assolutamente liberticida, proposto dal deputato Pd e noto attivista Lgbt Alessandro Zan, non si sarebbe potuto scrivere, o meglio, scrivendolo si sarebbe incorsi in una possibile condanna fino a 6 anni di carcere oppure in mega-sanzioni. Riteniamo che chi siede in Parlamento abbia l'obbligo morale di evitare agli Italiani nuovi odiosi cappi ed ulteriori bavagli ideologici, degni di un regime e non di uno Stato, che ama definirsi "democratico".
Insomma, si fa presto a dire: «Tanto sono cartoni». Piazzare i propri figli senza la supervisione di un adulto davanti al televisore può costare caro. Sarebbe bene che sempre più genitori prendessero provvedimenti consoni...

Nota di BastaBugie: ecco altre notizie dal "gaio" mondo gay (sempre meno gaio).

QUEL CARTOON CONTRO LE DISCRIMINAZIONI...
«Lampadino e Caramella nel MagiRegno degli Zampa» è un nuovo cartoon in onda su Rai Yoyo. La serie racconta le avventure dei fratellini Lampadino e Caramella insieme ai loro amici animali.
Nella serie, per ora, non ci sarebbe nessun riferimento esplicito in merito alle tematiche LGBT. Però il cartoon è stato presentato come un momento «per intrattenere e stimolare la fantasia di ogni bambino, contro il muro del pregiudizio e della discriminazione, perché divertimento e fantasia sono un diritto di tutti i bimbi». Davvero strana quell'accenno al muro del pregiudizio e della discriminazione. Se poi aggiungiamo il fatto che tra i doppiatori c'è anche Vladimir Luxuria, cresce il sospetto che questo cartoon possa contenere tematiche care al mondo LGBT. Però per ora è solo un sospetto.
(Gender Watch News, 03-04-2020)

NIENTE CAMBIO DI SESSO IN UNGHERIA
Il cattolico e vice primo ministro ungherese, Zsolt Semjén (nella foto), è primo firmatario di un disegno di legge  in cui, innanzitutto, si stabilisce che per la definizione del sesso di una persona occorre far riferimento al «sesso biologico basato sulle caratteristiche sessuali primarie e sui cromosomi». In secondo luogo si fa divieto di "cambiare" sesso, facoltà permessa da una legge del 2010.
Il commissario per i Diritti umani del Consiglio d'Europa, Dunja Mijatović, ha commentato in senso critico questo disegno di legge: «Le persone transgender hanno il diritto al riconoscimento legale del loro genere basato sull'autodeterminazione. Questo è un passo essenziale per garantire il rispetto dei loro diritti umani in tutti gli ambiti della vita. Il riconoscimento legale del genere è una questione di dignità umana. Le autorità ungheresi devono inoltre garantire che le persone transgender abbiano accesso a procedure rapide e trasparenti per cambiare nome e genere o sesso sul registro civile, nonché su carte d'identità, passaporti, certificati e altri documenti simili».
Un altro gol segnato dal governo ungherese a favore della felicità delle persone.
(Gender Watch News, 11-04-2020)

LE LOBBY GAY AGGREDISCONO SUL WEB CHI NON LA PENSA COME LORO
Comunicato stampa di Pro Vita & Famiglia contro la decisione della Regione Lazio, targato PD, di finanziare con 80mila euro il Numero Verde anti omofobia Gay Help Line.
«In uno dei momenti più tragici del nostro Paese dalla seconda guerra mondiale, il Pd targato Zingaretti ha dato prova delle sue priorità: non sostiene le famiglie ma sostiene i movimenti gay premiandoli anche a suon di contributi. Un vero e proprio smacco a tanti imprenditori, commercianti e artigiani costretti a sopravvivere con contributi da fame. Ma è di più. La rapidità con cui queste associazioni arcobaleno sono state sostenute, ricordiamo anche il contributo del Governatore Rossi e dei suoi sodali sempre con 80mila euro per il Consultorio Transgenere della Toscana, rappresenta una vera e propria offesa ai tanti medici e al personale sanitario che sta lavorando a contenere l'epidemia in questi mesi con sforzi inauditi e sovrumani. [...] Le lobby gay non serviranno a vincere la guerra contro il coronavirus, mentre rappresentano sempre più chiaramente un danno per tutti i cittadini, distraendo importanti risorse al di fuori delle vere emergenze».
(Gender Watch News, 06-06-2020)

Fonte: Corrispondenza Romana, 17 giugno 2020

9 - OMELIA XIV DOM. TEMPO ORD. - ANNO A (Mt 11,25-30)
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi
Fonte Il settimanale di Padre Pio

La pagina del Vangelo di questa domenica è un'autentica perla preziosa. Per comprenderla e assaporarla come si deve, dobbiamo a lungo meditarla e dobbiamo farci piccoli nell'umiltà. Gesù ce lo fa capire chiaramente con queste sublimi parole: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli» (Mt 11,25).
Vogliamo essere anche noi tra questi piccoli, ai quali sono dischiuse le ricchezze del Vangelo. Lo saremo se imiteremo Gesù, il quale ci dice: «Imparate da me, che sono mite e umile di cuore» (Mt 11,29). L'umiltà e la mitezza aprono il nostro cuore alla Sapienza di Dio.
Con questo commovente rendimento di lode al Padre, Gesù ci fa entrare nel segreto più profondo del suo Cuore e ci fa comprendere quelle che sono le sue preferenze. Egli predilige i piccoli, i poveri e gli umili, che accolgono con semplicità la dottrina del Vangelo, e così vengono premiati con la rivelazione dei misteri del Regno dei Cieli.
Vero sapiente non è colui che sa molte cose, ma colui che comprende l'unica cosa veramente importante, anzi fondamentale per la nostra vita, ovvero la nostra totale dipendenza da Dio. Siamo stati creati per conoscere, amare e servire Dio; e, senza di Lui, noi siamo come un ramo distaccato dall'albero, destinato a seccare.
Chi è mite ed umile di cuore sente una attrattiva irresistibile per le dolci parole di Gesù, il quale ci invita ad andare a Lui senza timore, per trovarvi il ristoro: «Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro» (Mt 11,28). Dove potremo trovar riposo se non presso il Signore? Gesù stesso diceva a santa Margherita Maria Alacoque riguardo a tutti i devoti del suo divin Cuore: «Li consolerò nelle loro pene». Il Cuore di Gesù, trafitto per i nostri peccati, è la fonte purissima della grazia, che disseta l'arsura del nostro cuore. Questa fonte è stata aperta dalla lancia di Longino e continua a riversare su di noi fiumi di misericordia.
Questa fonte che ci ristora dalle nostre fatiche, non è lontana da noi: la troviamo in chiesa, presso ogni Tabernacolo dove è custodito il Santissimo Sacramento dell'Altare. È lì che Gesù ci aspetta. L'umile di cuore avverte chiaramente questo invito e non indugia. Il superbo, al contrario, vaga per le strade di questo mondo, ansimante e agitato, e non riesce a trovare riposo.
Se si comprendesse davvero che Gesù ci aspetta per farci grazia, non lo faremmo attendere così tanto e non lo lasceremmo solo nelle nostre chiese. Come una fonte limpida e tranquilla ristora il viandante che da lungo tempo cammina; così la Presenza eucaristica di Gesù dona a noi sempre nuove energie per affrontare il peso della giornata, serenamente, con la pace nel cuore. Il nostro divin Maestro ci dice infatti: «Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me [...]. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero» (Mt 11,29-30). La nostra croce diviene leggera se staremo vicini a Gesù e se attingeremo alla fonte sempre aperta del suo Cuore trafitto.
Quando ci sentiamo oppressi e sfiniti per il carico che grava sulle nostre spalle, andiamo da Gesù. Anche se ci sembrerà di non riuscire a pregare e di perdere il nostro tempo, non scoraggiamoci; anche se ci sembrerà di aver un cuore di pietra, rimaniamo vicini a Gesù: le pietre al sole si arroventano; così i nostri cuori alla presenza di Gesù Eucaristia si scalderanno un po' per volta e si trasformeranno.
Gesù diceva a santa Margherita: «Ecco il Cuore che ha tanto amato gli uomini, che nulla a risparmiato fino a consumarsi per manifestare loro il suo amore; eppure in ricambio, io non ricevo, dalla maggior parte, che ingratitudini con irriverenze e sacrilegi». Queste parole devono scuoterci dal nostro torpore e devono farci comprendere che Gesù rimane nei nostri Tabernacoli per amore nostro, e noi siamo tenuti a ricambiare questo immenso amore del nostro Salvatore.
A santa Margherita, Gesù disse che san Francesco d'Assisi era stato il Santo più vicino al suo Cuore, colui che lo aveva di più amato. San Francesco volle essere infatti perfetto imitatore della povertà e dell'umiltà del Figlio di Dio. Così, vivendo in povertà e umiltà, il Poverello di Assisi entrò nel Cuore di Gesù per mai più uscirvi. Egli, che aveva in orrore la superbia, diceva: «Mai dobbiamo desiderare di essere sopra gli altri, ma anzi dobbiamo essere servi e soggetti ad ogni umana creatura per amore di Dio» (FF 199). San Francesco non si limitava soltanto a dire queste belle parole ma, per primo, le voleva mettere in pratica. Con piena convinzione, egli si riteneva l'ultimo di tutti e il servo di tutti, per questo motivo fu il Santo più vicino al Cuore di Gesù.
Come quando sotto il sole cocente, istintivamente cerchiamo l'ombra; così l'anima umile, di fronte alle vanità di questo mondo, ricerca il silenzio e il nascondimento. Impariamo anche noi da Gesù e ripetiamo spesso durante la giornata: "Gesù, mite ed umile di cuore, rendi il nostro cuore simile al tuo". Solo così potremo trovare ristoro per le nostre anime.

Fonte: Il settimanale di Padre Pio

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