BastaBugie n�685 del 07 ottobre 2020

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1 MACRON VIETERA' DAL 2021 HOME SCHOOLING E SCUOLE PARENTALI
I genitori in Francia saranno obbligati a mandare i figli a scuola dai tre anni poiché lo Stato deve inculcare i valori della Repubblica, non quelli di una religione
Autore: Luca Volontè - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana
2 IL SESSO SPIEGATO A UN EXTRATERRESTRE
Scopriamo la finalità dei rapporti sessuali come nessuno ve l'ha mai spiegata
Autore: Daniel Torres Cox - Fonte: Aleteia
3 SULL'IMMIGRAZIONE SCONTRO (APPARENTE) NEL PD TRA GOVERNATORE DELLA CAMPANIA E ZINGARETTI
Vincenzo De Luca dichiarò: ''Abbiamo interi territori nei quali la massiccia presenza di extracomunitari sta cambiando il modo di vivere delle nostre famiglie''
Autore: Antonio Socci - Fonte: Libero
4 TRUMP BLINDA I PRINCIPI NON NEGOZIABILI CON LA NOMINA DI AMY BARRETT ALLA CORTE SUPREMA
Vista l'età giovane dei membri di nomina repubblicana, il tribunale si prospetta, negli anni a venire, come un baluardo contro le aggressioni ai principi non negoziabili
Autore: Luca Marcolivio - Fonte: Provita & Famiglia
5 IN SPAGNA IL GOVERNO SOCIALISTA VUOLE ESTIRPARE LA CROCE DELLA VALLE DEI CADUTI
Il governo Psoe-Podemos vuole sconsacrare il mausoleo in cui riposano vincitori e vinti della Guerra civile e cacciare i monaci che lo custodiscono
Fonte: Tempi
6 LE BUGIE DI TORNIELLI SUL RINNOVO DELL'ACCORDO SEGRETO TRA CINA E VATICANO
Ignorando l'appello del segretario di Stato USA Pompeo, è stato prolungato l'Accordo sulla nomina dei vescovi (VIDEO: intervista al cardinale cinese Joseph Zen)
Autore: Riccardo Cascioli - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana
7 LA LUCIDA ANALISI DEL CARDINALE OLANDESE EIJK SU COME L'EUTANASIA HA CORROTTO LA SOCIETA'
Negli anni Settanta l'eutanasia cominciò a essere accettabile nella fase terminale, poi anche prima della fase terminale, poi anche nei casi di malattie psichiatriche e demenza, infine per i neonati disabili
Autore: Aldo Maria Valli - Fonte: Radio Roma Libera
8 IN ARRIVO (L'ENNESIMO) AGGIORNAMENTO LGBT DELLE EMOTICON
Altre notizie dal mondo gay (sempre meno gaio): solo i trans possono interpretare i trans nei film di Hollywood, gli studenti dovranno seguire lezioni arcobaleno, se ti fingi trans per entrare nelle quote rosa
Autore: Manuela Antonacci - Fonte: Provita & Famiglia
9 OMELIA XXVIII DOMENICA T. ORD. - ANNO A (Mt 22,1-14)
Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze
Fonte: Il settimanale di Padre Pio

1 - MACRON VIETERA' DAL 2021 HOME SCHOOLING E SCUOLE PARENTALI
I genitori in Francia saranno obbligati a mandare i figli a scuola dai tre anni poiché lo Stato deve inculcare i valori della Repubblica, non quelli di una religione
Autore: Luca Volontè - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 06-10-2020

Macron è il Presidente più illiberale della storia di Francia e tra qualche mese vieterà l'home schooling (scuole parentali) in tutto il paese, altro che leader dei valori europei! I segnali c'erano già tutti, dopo la legge "contro i discorsi d'odio su internet", una vera e e propria legge bavaglio approvata nel giugno scorso, l'illiberale Macron ha annunciato che vieterà tutte le scuole parentali o l'home schooling su tutto il territorio di Francia, con la scusa di combattere il 'separatismo' (islamico).
Nel suo discorso alla Francia di venerdì 2 ottobre, il galletto francese, vezzeggiato da tutta Europa, se da un lato ha riaffermato la "la neutralità dello Stato e in nessun caso la cancellazione delle religioni nello spazio pubblico" ed evidenziato che il problema è "il separatismo islamista e la sua ideologia", dall'altro ha annunciato la approvazione, il prossimo 9 dicembre, di nuove norme che imporranno "dall'inizio dell'anno scolastico 2021 la scolarizzazione obbligatoria per tutti a partire dai tre anni. L'istruzione domestica sarà strettamente limitata ai requisiti sanitari…Poiché la scuola deve prima inculcare i valori della Repubblica, non quelli di una religione". La Repubblica dunque è l'unica religione ammessa, di fatto, nelle scuole di Francia. Né più né meno di un ritorno alle nefaste celebrazioni rivoluzionarie già introdotte da Robespierre per promuovere un nuovo futuro di pace e gioia. Non solo, Macron nell'estremo tentativo di "non discriminare" i musulmani francesi nel loro insieme e preso atto della incapacità di combattere l'islamismo, introduce una legge liberticida dei diritti tutti.
Che dire della libertà di istruzione che riconosce ai genitori la libertà di scegliere la modalità educative che desiderano per il proprio figlio: in un istituto pubblico, privato in convenzione, privato fuori convenzione o a casa, come prevede la legislazione attuale? Una libertà di educazione esercitata da più di 2 milioni di studenti nella scuola privata, di cui 73.000 senza convenzione pubblica. E sono 50.000 i bambini francesi che ad oggi conducono i loro studi con un'istruzione parentale o 'home schooling'.
Nella decisione sulla legge Guermeur del 25 novembre 1977, il Consiglio Costituzionale considerava la libertà di istruzione uno dei principi fondamentali della Repubblica, ora Macron abolirà anche la magistratura Costituzionale? Abolirà le Sentenze Costituzionali o la stessa Corte, pur di imporre il suo nuovo regime illiberale?
Macron vuole inoltre maggiori controlli per le scuole indipendenti o non convenzionate che saranno "ulteriormente vigililate", in particolare attraverso un "percorso formativo per il personale", il "contenuto didattico dei corsi" e "l'origine del finanziamento". Intervistata da Aleteia, Anne Coffinier, Presidente dell'associazione "Créer son école", ha ammesso lo sconcerto per le parole di Macron e per la violazione della libertà fondamentale che è la scelta, per tutti i genitori, del tipo di educazione del proprio figlio. "La scuola dell'obbligo dall'età di 3 anni non è per tutti i bambini, alcuni non sono pronti". Secondo lei, questo cambio di paradigma, da un diritto concesso a tutti a un diritto che dovrà essere giustificato, è una grave violazione dei diritti fondamentali. Secondo la "Fondation pour l'Ecole", federazione di 1500 scuole indipendenti (non convenzionate) francesi, "è chiaramente stabilito da diverse sentenze che non un solo autore di attacchi terroristici in Francia proveniva da scuole indipendenti, non c'è dunque ragione di attentare alla libertà di genitori e scuole. Si controllino piuttosto le scuole pubbliche".
L'esperta di Scienze Umane Bernadette Nozarian, intervistata da La Vie Journal, quotidiano cristiano d'informazione, ha dichiarato tutte la sua contrarietà: "Il governo ha sbagliato obiettivo e, lungi dal risolvere il problema, rischia di creare di più! Questa nuova legge completerebbe l'inversione del codice educativo e priverebbe i genitori della scelta fondamentale. Sarebbe soprattutto in contraddizione con i testi internazionali: Dichiarazione dei diritti dell'uomo e Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, che menzionano la libertà dei genitori di scegliere la modalità di istruzione del proprio figlio…Associazioni, collettivi, famiglie si stanno già mobilitando…È già online una petizione contro questo provvedimento liberticida. Se questa legge verrà approvata, ciò dirà molto sulla capacità della Francia di rivendicare ancora di essere la patria dei diritti umani".
Siamo certi che il popolo francese non lascerà mettere le mani dello Stato sui propri figli né concederà a Macron di privarli della libertà. In passato Mitterand ed i suoi governi ci avevano provato agli inizi degli anni '80 con la proposta della "una creazione di un grande servizio pubblico unificato, obbligatorio e laico per l'istruzione nazionale" o Proposta di Legge Savary. Milioni di francesi erano allora scesi in piazza in tutta la Francia, nella sola Parigi furono 2 milioni il 24 giugno del 1984, costringendo lo stesso MItterand ad annunciare il seguente 14 luglio il ritiro della proposta Savary.

DOSSIER "EDUCAZIONE PARENTALE"
Insegna tu ai tuoi figli"

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DOSSIER "LA FRANCIA DI MACRON"
Eletto presidente con il 15% dei voti

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Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 06-10-2020

2 - IL SESSO SPIEGATO A UN EXTRATERRESTRE
Scopriamo la finalità dei rapporti sessuali come nessuno ve l'ha mai spiegata
Autore: Daniel Torres Cox - Fonte: Aleteia, 22 settembre 2020

Parliamo della finalità dei rapporti sessuali. Prima, però, pensiamo al fatto che quando ci si avvicina a qualcosa che non si conosce, insieme alla domanda "Cos'è?", si chiede in genere "E a cosa serve?" A volte il nome della cosa in sé non dice niente, per cui la seconda domanda è importante.
Quando una persona si chiede "A cosa serve questo?", in fondo si interroga sulla finalità. Questa domanda è quella che conta di più, perché mira a conoscere la ragione dell'esistenza di quella cosa, ovvero quello che le dà senso. E conoscendo la finalità di una cosa la si può usare senza danneggiarla.
Oggi cercheremo di applicare tutto questo ai rapporti sessuali. Proveremo a capirne la finalità e a vedere in che modo possiamo usarli nel modo adeguato.

SE CI VEDESSERO GLI EXTRATERRESTRI
Nessuno di noi viene al mondo con un manuale sotto il braccio che gli dica a cosa servono i rapporti sessuali e come usarli. Averlo ci faciliterebbe molto le cose! Come tutto ciò che viene senza manuale, possiamo cercare di conoscerne la finalità vedendo cosa fa, quali effetti produce e come si comporta.
Cercando di essere il più obiettivi possibile, immaginiamo che un gruppo di extraterrestri venga sulla Terra, e - senza alcun tipo di pregiudizio - cerchi di indagare sulla finalità dei rapporti sessuali. Da un punto di vista puramente "scientifico", l'osservatore alieno potrebbe giungere alla conclusione che i rapporti sessuali servano a due cose: si tratta da un lato di dare continuità alla specie umana, dall'altro di stabilire un legame tra le persone che partecipano a quell'atto. I rapporti sessuali servono ad entrambe le cose.
Qualcuno dirà: "E il piacere?" Il piacere è in realtà il mezzo che permette che si conseguano i fini. Senza piacere la gente non avrebbe rapporti sessuali, e quindi la riproduzione sarebbe più ardua, e non si stabilirebbe un vincolo intimo tra le persone.

LE COSE E I LORO SCOPI
Faccio un piccolo excursus, ma prometto di tornare sulla questione. A cosa serve un tavolo? Un tavolo serve a sostenere le cose. Serve per sedercisi sopra? Non è stato sicuramente creato per questo, e tuttavia il fatto di sedercisi è un'azione che non va contro la sua finalità. Per questo, a meno che io non sia molto pesante o il tavolo molto fragile, posso sedermici sopra senza distruggerlo.
Allo stesso modo, un'ascia serve per tagliare la legna. Posso usarla per tagliare la testa a qualcuno? Certamente, non è affatto raccomandabile ma il farlo non andrebbe contro la finalità dell'ascia. In ultima istanza, la sua finalità è tagliare.
Ciò vuol dire che le cose possono essere usate per un fine diverso da quello per il quale sono state create.
Potrei usare un tavolo come tavola da surf? Potrei provarci, ma molto probabilmente il tavolo finirebbe per distruggersi, e io per andare sotto le onde. Posso usare un'ascia come ancora? Posso provarci, ma la lama perderebbe presto la sua affilatura per il contatto con il fondo dell'oceano e si ossiderebbe, e il legno del manico finirebbe per imputridire.
Quando faccio di una cosa un utilizzo contrario alla sua finalità la danneggio, la distruggo.

DISORDINI ALIMENTARI
Credo che con l'esempio precedente si inizi a vedere dove voglio arrivare, ma accostiamoci ai rapporti sessuali a poco a poco, partendo da qualcosa che può essere molto piacevole: il cibo.
A cosa serve mangiare? Chiaramente a nutrirci, ad aiutarci a restare in vita. Ci dà il "combustibile" che ci permette di svolgere tutte le nostre attività. La nutrizione è così importante che l'azione che ci permette di conseguirla – mangiare – è associata al secondo piacere più grande che possiamo sperimentare a livello fisico. Il primo, chiaramente, è il piacere sessuale.
Mangiando, posso andare contro la finalità di quell'atto? Certamente sì: posso mangiare solo per piacere. Posso mangiare, vomitare e poi continuare a mangiare. Mangiare e poi vomitare non è come usare il tavolo per sedercisi sopra o l'ascia per attaccare una persona. È piuttosto come fare il surf sul tavolo: va chiaramente contro la sua finalità, che è la nutrizione.
Questo può degenerare in disordini alimentari che non danneggiano più una cosa esterna, ma la persona stessa, e per chi li ha sono una causa di grande sofferenza.

FINALITÀ DEL SESSO
Abbiamo fatto un lungo percorso per arrivare finalmente al tema dei rapporti sessuali, il tutto per capire che quando uso qualcosa in un modo contrario ai suoi fini lo danneggio.
E questo fa sì che prestiamo un'attenzione particolare ai rapporti sessuali, perché questi coinvolgono sempre un'altra persona. Il rischio di usarli male comporta un potenziale danno non solo a se stessi, ma anche alla persona con cui si praticano.
Sia l'unione della coppia che la continuità della specie sono fini inseparabili dei rapporti sessuali. Chiarisco che con questo non voglio dire che con ogni rapporto sessuale si debba cercare di avere dei figli.
La fertilità della coppia è determinata dai periodi di fertilità della donna, che è ciclica per natura. Non sarebbe quindi possibile cercare una gravidanza in ogni rapporto sessuale. Ciò che voglio dire è che è importante avere all'orizzonte entrambi i fini perché l'atto sia pieno.

QUANDO IL FINE VIENE SNATURATO
In molti ambiti, quando si parla di sesso si mette in genere al centro il piacere, come se questo fosse il fine. Nonostante questo, non si può eliminare del tutto la presenza dei due fini segnalati in precedenza, perché è la natura stessa dell'atto che li esige.
Per questo, quando non si cercano, bisogna cercare di sopprimerli deliberatamente. Si tratta di sopprimere la possibilità di una gravidanza, ad esempio, con l'uso di anticoncezionali. Questo fa sì che in ogni rapporto sessuale si veda una situazione di pericolo dalla quale bisogna guardarsi, e la fertilità - la propria e del partner - viene trattata come un nemico.
Cercando di sopprimere quel fine, insomma, il sesso viene visto come qualcosa di rischioso, il che incide sull'atteggiamento che si assume compiendolo. In modo simile, si può provare ad avvicinarsi a un rapporto sessuale senza che questo implichi il fatto di stabilire un legame profondo con un'altra persona.
Questo, però, presuppone il fatto di assumere un atteggiamento artificiale, di spezzarsi a livello interiore, di modo che mentre si dona il corpo si cerca di non compromettersi interiormente in quell'azione, cosa che però non è mai del tutto possibile, perché quando metto in gioco tutto il mio corpo metto in gioco anche la totalità della mia persona.
Alla fine, per comprare un momento di piacere, finisco per pagare più del conto: pago con il valore totale della mia persona.

UN INVITO A RIFLETTERE
La finalità di questo articolo non è emettere giudizi di valore sulle situazioni concrete di ogni individuo. Mi interessa invitare alla riflessione, soprattutto in relazione a una pratica tanto diffusa al giorno d'oggi come il sesso.
Non tenendo conto della sua doppia finalità - e soprattutto della pienezza che trova nel suo ambito idoneo, che è il matrimonio -, molte volte si realizza in un modo che finisce per lasciare ferite profonde.

Nota di BastaBugie: non siamo fatti per il nomadismo affettivo, ma per la stabilità. Consigliamo di approfondire le ragioni ed i vantaggi della castità prematrimoniale cliccando sul seguente link:
http://www.filmgarantiti.it/it/edizioni.php?id=65

Fonte: Aleteia, 22 settembre 2020

3 - SULL'IMMIGRAZIONE SCONTRO (APPARENTE) NEL PD TRA GOVERNATORE DELLA CAMPANIA E ZINGARETTI
Vincenzo De Luca dichiarò: ''Abbiamo interi territori nei quali la massiccia presenza di extracomunitari sta cambiando il modo di vivere delle nostre famiglie''
Autore: Antonio Socci - Fonte: Libero, 4 ottobre 2020

"Abbiamo interi territori nei quali la presenza di extracomunitari che vanno avanti a ruota libera sta cambiando il modo di vivere delle nostre famiglie. Abbiamo pezzi di città che sono occupati quasi militarmente da extracomunitari. Abbiamo gente che continua a fare accattonaggio molesto davanti ai supermercati, davanti alle farmacie, davanti alle chiese, davanti ai distributori del biglietto per il parcheggio. Abbiamo bande organizzate che spacciano droga la mattina nei nostri quartieri o davanti alle scuole. Abbiamo il litorale Domizio che è rovinato, abbiamo il quartiere Vasto intorno alla stazione centrale di Napoli che è occupato e governato insieme da camorra e nigeriani... Beh, questo problema il Partito Democratico lo vede sì o no? E vuole dire qualcosa ai cittadini che hanno paura sì o no?".
Chi può aver fatto un'intemerata simile? Un leader del centrodestra? Di sicuro se fosse stato un leader del centrodestra sarebbe stato bombardato, per questo, da un'artiglieria di accuse e condanne.
In realtà le parole che ho citato fra virgolette sono state pronunciate - e con molta enfasi ed energia - dal governatore Dem della Campania, Vincenzo De Luca, nel comizio di chiusura della Festa dell'Unità di Telese, nel settembre 2018.
Il video impazza oggi nella rete perché De Luca - che ha queste idee e le esprime nei comizi - è stato ricandidato dal Pd alla guida della regione Campania e ha appena vinto "a furor di popolo" le elezioni. Non ha vinto dunque il Pd. Ha vinto De Luca nonostante il Pd. Ha vinto con idee che - almeno su questi temi - sono lontane anni luce dal Pd e casomai potrebbero dirsi di centrodestra.

LA SICUREZZA DEI MIEI FIGLI
Dopo questa filippica il comizio di De Luca proseguiva così: "Noi siamo arrivati al punto da colpevolizzare un padre di famiglia solo perché chiede di essere lasciato in pace. L'ho detto a Roma e lo ridico qua: se io devo scegliere fra la sicurezza dei miei figli e la bandiera di partito io scelgo i miei figli e vi mando a quel paese. E' chiaro? (applausi dalla platea). Nella mia città abbiamo un centro di accoglienza in un quartiere periferico. Ho raccontato questo episodio e me lo hanno detto i cittadini di quel quartiere: venerdì sera, sabato sera, tornano queste bande, ubriachi, drogati... le nostre ragazze cominciano ad essere infastidite. Un padre di famiglia si deve mettere sul balcone fino alla due di notte in attesa che arrivi la figlia per stare tranquillo. Ohh! Uhééé! Qui la solidarietà non c'entra più niente... Allora io non voglio esagerare e generalizzare nulla. Voglio soltanto che noi guardiamo in faccia la realtà per quella che è. La sicurezza urbana è diventata un problema chiave per la gente di oggi. E sto spiegando al Partito Democratico, ma ancora oggi sono totalmente sordi, che ci sono due valori da difendere se vogliamo riprendere il cammino: il lavoro e la sicurezza. E incredibilmente non dicono una parola né sul lavoro né sulla sicurezza. Ma quale rilancio del partito vogliamo avere in queste condizioni".
Con idee di questo genere De Luca ha vinto trionfalmente le elezioni, salvando la segreteria a Zingaretti (perché il Pd sarebbe stato terremotato da una sconfitta in Campania). Il quale Zingaretti però ha idee opposte.

SPAZZARE VIA I DECRETI SICUREZZA
Infatti subito dopo le elezioni Zingaretti ha detto finalmente "una parola" sulla sicurezza, ma non "quella" invocata da De Luca, bensì una parola opposta: vuole spazzare via i "decreti sicurezza" che furono varati da Salvini proprio per affrontare tutti quei problemi che De Luca aveva dettagliatamente descritto.
Il governatore, vincendo in Campania, ha salvato la segreteria di Zingaretti (e forse anche il governo), anche con quelle sue idee contro l'immigrazione incontrollata e contro il degrado delle nostre città in mano allo spaccio e alla delinquenza. Ma ora Zingaretti e il Pd, incassato il voto e la vittoria, vanno nella direzione diametralmente opposta.
Sembra la conferma delle parole di De Luca che accusava il Pd di infischiarsene del bisogno di sicurezza dei cittadini. Ma un problema si pone anche per chi, come il governatore campano, lancia invettive come quelle e poi accetta che il suo partito vada nella direzione contraria.
Del resto lui, in quel discorso, aveva già fatto la sua diagnosi sul Pd. Dopo averlo strapazzato ("ci sono nel nostro partito delle autentiche nullità, che non rappresentano neanche la propria ombra"), essendo all'indomani della sconfitta del 4 marzo 2018 - le elezioni politiche che avevano visto il Pd crollare al minimo storico - De Luca aveva tuonato: "Il Pd continua a non capire quello che deve fare".
Si chiedeva: "perché Il Pd il 4 marzo (2018) ha perso la metà del suo elettorato? Qualcuno del gruppo dirigente nazionale vi ha spiegato per quali motivi razionali un partito passa dal 41 per cento al 18 per cento in tre anni? Non c'è nessuno nella dirigenza nazionale che abbia approfondito le ragioni per cui abbiamo perso sei milioni di voti. Io credo che in queste condizioni il Pd non andrà molto avanti".
La riflessione sul crollo del 2018 il Pd non l'ha fatta, ma in compenso è riuscito a tornare al governo (nonostante la sconfitta alle politiche). E al governo ora, anche grazie alla vittoria di De Luca, si prepara a rifare gli stessi errori sulla sicurezza e sull'immigrazione contro cui De Luca aveva tuonato. L'ideologia continua a prevalere sulla realtà.

Fonte: Libero, 4 ottobre 2020

4 - TRUMP BLINDA I PRINCIPI NON NEGOZIABILI CON LA NOMINA DI AMY BARRETT ALLA CORTE SUPREMA
Vista l'età giovane dei membri di nomina repubblicana, il tribunale si prospetta, negli anni a venire, come un baluardo contro le aggressioni ai principi non negoziabili
Autore: Luca Marcolivio - Fonte: Provita & Famiglia, 29/09/2020

La presenza di giudici cattolici alla Corte Suprema degli Stati Uniti non è una novità: ve ne sono infatti, attualmente, ben cinque su otto. Non è certo una novità nemmeno la presenza femminile nella stessa Corte. Con la recente nomina di Amy Barrett, tuttavia, il presidente Donald Trump ha compiuto una scelta di campo, una delle più discusse nella storia della Corte Suprema, optando per una personalità che non passa inosservata. All'età di 48 anni, la Barrett diventa innanzitutto il più giovane giudice mai nominato alla Corte Suprema. È inoltre una pro life e pro family convinta e, in tal senso, la sua vita privata ne dà testimonianza: sette figli di cui cinque naturali e due adottati. Uno dei bambini è affetto da sindrome di Down.
La sua nomina ha suscitato forti malumori tra i democratici per due ragioni. La prima è di carattere istituzionale: avendo sostituito nel giro di poco più di una settimana, Ruth Bader Ginsburg (deceduta lo scorso 18 settembre, all'età di 87 anni), Trump, oltre a rafforzare la maggioranza conservatrice all'interno della Corte, potrebbe avere "le spalle coperte" in caso di eventuali schede elettorali contestate durante le elezioni del 3 novembre prossimo. Il motivo più rilevante, per cui la nomina di Amy Barrett fa discutere, è tuttavia nel suo profilo e nelle sue idee. In due occasioni, in qualità di giudice federale, la Barrett ha avuto di fronte come controparte nientemeno che Planned Parenthood: nel 2018 intervenne in un contenzioso tra il colosso abortista e lo stato dell'Indiana, che difendeva il diritto sancito per legge alla sepoltura o cremazione dei bambini abortiti; nel 2019, sempre con riferimento a una legge dell'Indiana, la Barrett votò per l'obbligo di informare i genitori, nel caso in cui a richiedere di abortire fosse una minore.

CHI È AMY VIVIAN CONEY?
Nata a New Orleans il 28 gennaio 1972, Amy Vivian Coney, ha due lauree conseguite entrambe con il massimo dei voti: la prima in letteratura inglese al Rhodes College, la seconda in legge alla prestigiosa Notre Dame Law School, dove è stata premiata con una borsa di studio, come miglior allieva della sua classe. I brillanti risultati le hanno spianato la strada nella carriera forense e accademica. Amy Barrett ha lavorato alla Corte d'Appello per il Distretto di Columbia e ha insegnato alla George Washington University e alla Notre Dame Law School. Nel 2017, il presidente Trump l'ha nominata giudice federale alla Corte d'Appello degli USA per il VII Distretto, comprendente i tribunali degli stati dell'Illinois, dell'Indiana e del Wisconsin.
Sposata con l'avvocato Jesse Barrett, la nuova giudice della Corte Suprema ha adottato assieme al marito due bambini haitiani, uno dei quali rimasto orfano dopo il terremoto del 2010. Non potendo per questo essere tacciata di razzismo, sui social qualcuno si è inventato l'accusa di "colonialismo" contro i coniugi Barrett. La verità è che una donna di successo in grado di gestire anche una famiglia così numerosa, è destinata a suscitare invidie e malignità. «Pur essendo un giudice, a casa sono nota più come genitore di stanza, autista e organizzatrice di compleanni», ha dichiarato scherzosamente Barrett alla Casa Bianca, nel suo discorso di accettazione della nomina. «I nostri figli sono la mia gioia più grande, sebbene mi privino di una considerevole quantità di sonno». Riguardo alla pena di morte, Barrett ha più volte firmato ordini di esecuzione, tuttavia, in più occasioni ha affermato il diritto del giudice a ricusare tali cause e ad esercitare l'obiezione di coscienza.
Amy Barrett ha sempre indicato il suo "mentore" in Antonin Scalia (1936-2016), anch'egli giudice della Corte Suprema (1986-2016) e pro life convinto, presso il cui ufficio fu impiegata tra il 1998 e il 1999. «La sua filosofia giuridica è anche la mia - ha detto Barrett riguardo a Scalia -. Un giudice deve applicare la legge così com'è scritta. I giudici non sono uomini politici e devono essere rigorosi nel mettere da parte le proprie eventuali opinioni politiche". Una dottrina denominata "originalismo" che contrasta con la prassi di molti magistrati progressisti, tendenti a legiferare attraverso le sentenze, specie riguardo ai temi eticamente sensibili.

SU TUTTE LE FURIE I MILITANTI LGBT
La nomina di Amy Barrett ha mandato su tutte le furie i militanti lgbt. La nuova giudice della Corte Suprema si è infatti espressa contro la sentenza Obergefell vs. Hodges del 2015, che sancisce il matrimonio egualitario e contro il libero accesso dei transgender alle toilette pubbliche riservate a un sesso biologico diverso. In occasione del Sinodo sulla famiglia del 2015, Barrett fu tra le donne co-firmatarie di una lettera rivolta ai padri sinodali, in cui si sostenevano il «valore della vita umana dal concepimento alla morte naturale», la «complementarità di uomini e donne», l'«apertura alla vita e il dono della maternità»; e il «matrimonio e la famiglia fondati sull'impegno indissolubile di un uomo e una donna». Barrett, che fa parte del gruppo ecumenico People Praise (legato al Movimento Carismatico), è stata frettolosamente etichettata dai liberal come una "fondamentalista" cattolica ultraconservatrice. La senatrice democratica Dianne Feinsten, durante un'audizione, le disse: «Il dogma vive rumorosamente dentro di te e questo è preoccupante». In realtà, Barrett ha sempre rivendicato un approccio "laico" alla professione giuridica. «Non è mai appropriato che un giudice imponga le convinzioni personali sulla legge, sia che derivino dalla fede o da qualsiasi altra cosa», si difese Barrett durante quella stessa audizione. Rimane il fatto che la nuova giudice della Corte Suprema ha sempre interpretato la legge a favore della vita, senza mai tradire i suoi principi.
Se la recente nomina da parte di Donald Trump sarà ratificata dal Senato nelle prossime settimane, la nuova Corte Suprema si caratterizzerà per un orientamento conservatore e pro life mai avuto nel recente passato. Vista anche l'età relativamente giovane di tutti i membri di nomina repubblicana, il massimo tribunale americano si prospetta, negli anni a venire, come un baluardo contro tutte le aggressioni ai principi non-negoziabili. Anche se a novembre, quindi, il nuovo presidente dovesse diventare Joe Biden, anche se un domani entrambi i rami del Congresso diventassero a maggioranza democratica, per il diritto alla vita e per la famiglia naturale, il lume della speranza rimarrebbe più acceso che mai.

Nota di BastaBugie
: per approfondire l'argomento e leggere il seguente articolo puoi cliccare sul link

LA DECISIONE DI TRUMP CHE CAMBIERA' IL MONDO
Con la cattolica Amy Coney Barrett alla Corte Suprema l'aborto ha le ore contate (VIDEO: Trump nomina Amy Coney Barrett)
di Ermes Dovico
https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6307

DOSSIER "ABOLITO IL DIRITTO ALL'ABORTO"
La Corte Suprema USA annulla la Roe vs Wade

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Fonte: Provita & Famiglia, 29/09/2020

5 - IN SPAGNA IL GOVERNO SOCIALISTA VUOLE ESTIRPARE LA CROCE DELLA VALLE DEI CADUTI
Il governo Psoe-Podemos vuole sconsacrare il mausoleo in cui riposano vincitori e vinti della Guerra civile e cacciare i monaci che lo custodiscono
Fonte Tempi, 2 ottobre 2020

Riesumata e sloggiata la salma del Caudillo, l'esecutivo Psoe-Podemos punta ora definire il destino della più grande Croce cristiana e dei monaci benedettini che dal 1958 vegliano la Valle de los Caídos, l'immenso mausoleo spagnolo a nord di Madrid nelle cui cripte sotterranee riposano quasi 50 mila caduti de los dos bandos, repubblicani e franchisti vittime della Guerra civile.
Dopo aver trasferito, nell'ottobre scorso, i resti del dittatore sepolto nella basilica del mausoleo al cimitero di El Pardo, due settimane fa il Consiglio dei ministri ha approvato infatti la bozza della cosiddetta legge della Memoria democratica che tra le altre cose - oltre a costituire una procura presso il Tribunal supremo per indagare sui fatti e le violazioni dei diritti umani nel corso della Guerra civile, identificare i corpi delle vittime della repressione, cancellare simboli e associazioni come la Fundación Francisco Franco - stabilisce la sconsacrazione del complesso monumentale: la Valle dei caduti diventerà un cimitero civile.

VIA I MONACI E IL CIMITERO
Così il grande memoriale verrà sottratto alla custodia della Fundación de la Santa Cruz dei benedettini che da quasi 70 anni vegliano sul sepolcro di Franco ai piedi dei monti della Sierra del Guadarrama. La presenza dei religiosi, secondo Carmen Calvo, vicepremier con delega "alla Memoria democratica", è infatti incompatibile con la riassegnazione a luogo civile della Valle.
Ma che fare della possente croce, alta 150 metri, 300 se si considera il basamento della rupe di Nava da cui si innalza sovrastando l'abbazia? Denunciando l'audacia suprema dell'ideologia marxista volta a smantellare una civiltà millenaria, l'Associazione per la Difesa della Valle dei caduti ha lanciato un drammatico appello ai cristiani di tutto il mondo per difendere la croce dalla possibilità, per nulla remota, che essa venga rimossa, ricordando che «in Spagna, tra il 1934 e il 1939, i cristiani hanno subìto una delle più grandi e sanguinose persecuzioni della storia da parte di un'oscura coalizione di socialisti, comunisti e anarchici chiamata "Fronte popolare", con più di 8 mila religiosi e diverse migliaia di laici brutalmente assassinati, uccisi solo ed esclusivamente per la loro fede».
Emblema di riconciliazione e tributo a tutte le vittime, il mausoleo che diede sepoltura cristiana a vincitori e vinti rappresenta - si legge ancora nell'appello - «un simbolo di unità e fratellanza tra tutti gli spagnoli». Nonostante questo il governo vuole privare la Valle della stessa ragione della sua esistenza, con l'espulsione della comunità benedettina e la demolizione della croce, eventualità che la vicepresidente Calvo non ha mai negato di prendere in considerazione.

OBIETTIVO: IL VUOTO COMPLETO
Di fronte all'impotenza «patita in questo momento dai cristiani spagnoli, facciamo appello a tutti i nostri fratelli in Cristo, qualunque sia la loro nazionalità, in tutto il mondo, per aiutarci con le loro preghiere e tutti le azioni mediatiche necessarie per evitare che si verifichi un simile sacrilegio», scrive l'Associazione per la Difesa della Valle dei caduti. Una richiesta che nasce dall'impegno «per la verità che ci renderà liberi; dall'impegno per la giustizia, come forma superiore di conoscenza umana; dall'impegno per la storia e dall'impegno per la cultura, poiché solo per ignoranza o odio questo luogo può essere disprezzato come eredità di ogni generazione che ci ha preceduto».
La demolizione della monumentale croce della Valle dei caduti, prosegue l'Associzione, «non è solo un barbaro attacco contro un bene culturale di prim'ordine, è un attacco alle fondamenta su cui è stata costruita l'Europa e un passo indietro di diversi decenni nella difesa della libertà».
«So perché lo fanno, anche se hanno giustificazioni confuse, retoriche e demoscopiche», ha raccontato al Foglio il poeta e scrittore Enrique García-Máiquez, tra i pochi intellettuali che hanno alzato la voce per opporsi alla sconsacrazione della Valle dei caduti, allarmato dalla perdita di pietas del suo paese. «In fondo, a El Valle si sa perché si è morti, mentre la morte è il grande abisso della società attuale e dei suoi politici. Con una strana vertigine non sopportano la propria mancanza di senso, ma ne sono attratti come un magnete».
García-Máiquez è durissimo nel giudizio del governo di Pedro Sánchez e Pablo Iglesias: «Non sono stati in grado di trattare con dignità le decine di migliaia di vittime del Covid, stanno proponendo l'eutanasia in questo momento, predicano l'aborto come un diritto, e vogliono entrare in un vecchio cimitero per "riassegnarlo". Hanno bisogno di rimuovere la croce il giorno dopo la festa dell'Esaltazione della Santa Croce, perché lei affronta il vuoto, e sentono che solo quando il vuoto sarà completo potranno finalmente riposare. Per questo la croce della Valle non sarà l'ultima a gettarli nello sgomento. Anche quella che indosso al petto».

Nota di BastaBugie: per approfondire il profondo significato anticattolico degli interventi al mausoleo in cui riposano vincitori e vinti della Guerra civile e della cacciata dei monaci che lo custodiscono, leggi i nostri precedenti articoli cliccando sui seguenti link

PROFANATA LA TOMBA DI FRANCO: IL VATICANO SMENTISCE IL GOVERNO ANTICRISTIANO SPAGNOLO
Il premier Pedro Sanchez profana il luogo sacro dove sono sepolti vincitori e vinti della guerra civile risolta da Francisco Franco che sconfisse le forze di sinistra che massacravano i cattolici con odio e sistematicità
di Andrea Zambrano
https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6225

AL DITTATORE BUONO (E CATTOLICO) FRANCISCO FRANCO RIESUMATO IL CORPO PER SPREGIO
Il governo socialista fa una macabra mossa elettorale... e i vescovi spagnoli tacciono dimenticando che fu lui a salvarli (eppure il papa San Giovanni XXIII disse: ''Franco fa leggi cattoliche, aiuta la Chiesa, è un buon cattolico, che cosa gli si può chiedere di più?'')
di Gabriel Ariza
https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=5863

Sui martiri spagnoli e più in generale sulla Guerra di Spagna consigliamo l'approfondimento dei seguenti film:

L'ASSEDIO DELL'ALCAZAR (1940)
La gloriosa resistenza del comandante Moscardò e del presidio militare di Toledo
http://www.filmgarantiti.it/it/edizioni.php?id=40

UN DIOS PROHIBIDO (2013)
La gloriosa testimonianza di fede dei 51 frati barbaramente uccisi dal Fronte Popolare in odio alla fede cattolica
http://www.filmgarantiti.it/it/edizioni.php?id=42

VIDEO: I MARTIRI SPAGNOLI, VITTIME INNOCENTI DELLA FURIA ANTICATTOLICA
Cosa è successo davvero dal 1936 al 1939? Lo spiega magistralmente il prof. Giovanni Formicola nella seguente conferenza (durata: 1 ora e 10 minuti).


https://www.youtube.com/watch?v=_ggkYLq74T8

Fonte: Tempi, 2 ottobre 2020

6 - LE BUGIE DI TORNIELLI SUL RINNOVO DELL'ACCORDO SEGRETO TRA CINA E VATICANO
Ignorando l'appello del segretario di Stato USA Pompeo, è stato prolungato l'Accordo sulla nomina dei vescovi (VIDEO: intervista al cardinale cinese Joseph Zen)
Autore: Riccardo Cascioli - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 01-10-2020

Che la Santa Sede avesse tutta l'intenzione di prorogare l'accordo con la Cina per la nomina dei vescovi in scadenza in ottobre, era chiaro da tempo. Ma l'altra sera è arrivata l'ufficiosità con un editoriale su Vatican News di Andrea Tornielli, direttore editoriale del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede, da sempre vicinissimo a papa Francesco.
Lasciamo perdere il fatto che tale annuncio sia stato fatto a poche ore dall'arrivo a Roma del segretario di Stato Usa Mike Pompeo, dandogli così un connotato chiaramente politico e polemico con le critiche Usa al dialogo vaticano con la Cina. Soffermiamoci invece sul contenuto dell'articolo che, per la prima volta, esplicita le ragioni della Santa Sede per continuare sulla strada intrapresa.
Il succo del discorso è questo: l'accordo provvisorio sulla nomina dei vescovi, poteva forse produrre maggiori frutti, ma passi positivi ce ne sono comunque stati (malgrado dieci mesi di lockdown causa Covid-19) e quindi è giusto proseguire su questa strada. Un discorso semplice, lineare, coerente. Peccato che per ottenere tale logica conclusione Tornielli abbia cambiato le carte in tavola, e anche la tavola stessa.
Vediamo i singoli passaggi. Sottolinea Tornielli che l'accordo in questione è «sempre stato genuinamente pastorale», cioè riguarda esclusivamente la nomina dei vescovi: quindi non politico, non diplomatico e non riguarda neppure «i rapporti tra il clero e le autorità del paese». In realtà che l'accordo sia circoscritto alle procedure di nomina dei vescovi nessuno lo ha mai contestato: se non altro perché nessuno conosce il contenuto di questo accordo (scandalosamente tenuto ancora segreto) e quindi si sta alle dichiarazioni delle parti. Ma detto questo come si può pensare che la nomina dei vescovi si possa totalmente isolare dalla condizione della Chiesa - e quindi dei cattolici - in Cina? La situazione da questo punto di vista è enormemente peggiorata, la repressione si è fatta più intensa, contro le persone, contro gli edifici di culto e ogni simbolo cristiano.

CARTA BIANCA NELLA REPRESSIONE DEI CATTOLICI
Il regime cinese sta di fatto usando l'accordo con la Santa Sede per avere carta bianca nella repressione dei cattolici. E il Vaticano si comporta come chi per salvare un armadio in camera accettasse di veder distrutta tutta la casa: un controsenso.
Inoltre che l'accordo non riguardi «i rapporti tra il clero e le autorità del paese» è smentito dagli stessi documenti vaticani. Il 28 giugno 2019 infatti, la Santa Sede ha pubblicato gli "Orientamenti pastorali circa la registrazione civile del clero in Cina", in cui si fa esplicito riferimento all'Accordo provvisorio del 22 settembre 2018 per giustificare l'indipendenza della Chiesa cinese e l'invito della Santa Sede ai preti a registrarsi presso l'Associazione patriottica, ovvero la Chiesa ufficiale controllata dal Partito Comunista.
E ancora: il problema della segretezza, come detto sopra, aggrava non poco la situazione perché i cattolici cinesi, chiamati a obbedire al Papa, non sanno neanche a cosa devono obbedire mentre sull'altro fronte il regime comunista ha buon gioco a imporre qualsiasi misura facendosi scudo con un presunto consenso del Papa. Si tratta dunque di un gioco diplomatico fatto sulla pelle dei cattolici cinesi.
Ma il meglio deve ancora venire, ed è quando Tornielli passa ad elencare i risultati positivi dell'accordo proprio riguardo alla nomina dei vescovi, tali che «suggeriscono di andare avanti con l'applicazione dell'Accordo per un altro periodo di tempo». Dice il gran capo della comunicazione vaticana: «I primi due anni hanno portato a nuove nomine episcopali con l'accordo di Roma e sono stati riconosciuti ufficialmente dal governo di Pechino alcuni vescovi».

UNA REALTÀ COMPLETAMENTE DIVERSA
In realtà la prima affermazione è falsa: dopo il 22 settembre 2018 ci sono state due sole nuove ordinazioni episcopali ma erano già state concordate prima dell'Accordo. La seconda affermazione è invece parziale: gli «alcuni vescovi» clandestini riconosciuti da Pechino in realtà sono solo due su 17, mentre al contempo Roma ha legittimato tutti e sette i vescovi scomunicati, affidando loro le rispettive diocesi e in due casi costringendo a dimettersi i vescovi legittimi.
Per una descrizione dettagliata della situazione dei vescovi in Cina, rimandiamo a un'ottima sintesi fatta nel giugno scorso dal vaticanista Sandro Magister. Basti però citare una sola cifra: in Cina ci sono 135 tra diocesi e prefetture apostoliche, di queste solo 72 avevano un vescovo prima del 22 settembre 2018, poco più della metà; l'Accordo doveva servire anche a colmare questo vuoto, ma ad oggi il numero di diocesi coperte è rimasto invariato. A questo si deve aggiungere che alcuni vescovi sono apertamente perseguitati e impediti di svolgere il proprio ministero.
C'è poi un'altra situazione gravissima che viene ignorata da Tornielli: la situazione della diocesi di Hong Kong, di cui abbiamo parlato nei giorni scorsi con una intervista al cardinale Joseph Zen. Qui manca il vescovo dal gennaio 2019, soprattutto per il veto posto da Pechino alla successione dell'attuale vescovo ausiliare, Joseph Ha. E nelle prossime settimane potrebbe essere nominato invece monsignor Peter Choi, considerato gradito a Pechino. La cosa sarebbe gravissima perché la diocesi di Hong Kong - proprio per lo status particolare dell'ex colonia britannica - non rientra nella giurisdizione della Conferenza episcopale cinese e quindi non ha nulla a che fare con l'Accordo in questione. Sarebbe soltanto - e il ritardo nella nomina già lo è - una vergognosa capitolazione davanti al potere politico della Cina comunista.
Ma secondo Tornielli, e ovviamente il segretario di Stato cardinale Pietro Parolin e il Papa, tutto questo rappresenta uno sviluppo positivo. Bisogna essere davvero abili manipolatori dei fatti per vendere un fallimento totale come fosse un successo. Ma ciò che maggiormente amareggia è il disprezzo per le migliaia di cinesi che hanno pagato con il sangue la loro fedeltà alla Chiesa e al Papa.

Nota di BastaBugie: nel seguente video (durata: 22 minuti) dal titolo "Il dramma della Chiesa cinese e di Hong Kong" l'autore del precedente articolo, Riccardo Cascioli, direttore della Nuova Bussola Quotidiana, intervista il cardinale cinese Joseph Zen Vescovo emerito di Hong Kong. L'intervista è del 3 ottobre 2020 fatta via skype durante la giornata nazionale della Bussola.


https://www.youtube.com/watch?v=u8958qTwqNM

DOSSIER "L'ACCORDO CINA-VATICANO"
Il disastro della nuova Ostpolitik

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Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 01-10-2020

7 - LA LUCIDA ANALISI DEL CARDINALE OLANDESE EIJK SU COME L'EUTANASIA HA CORROTTO LA SOCIETA'
Negli anni Settanta l'eutanasia cominciò a essere accettabile nella fase terminale, poi anche prima della fase terminale, poi anche nei casi di malattie psichiatriche e demenza, infine per i neonati disabili
Autore: Aldo Maria Valli - Fonte: Radio Roma Libera, 5 ottobre 2020

"Una volta accettato che si può mettere fine a una vita a causa di un certo livello di sofferenza, ci si troverà sempre di fronte alla domanda se non si debba permetterla anche per una sofferenza che è solo un po' inferiore".
Queste parole del cardinale Willem Jacobus Eijk, arcivescovo di Utrecht e già presidente della Conferenza episcopale dei Paesi Bassi, fotografano bene la sua preoccupazione verso il diffondersi della mentalità eutanasica, particolarmente radicata in Olanda, dove quest'anno la Corte suprema ha dato il via libera all' all'eutanasia per i pazienti affetti da demenza avanzata, anche nel caso in cui tali persone non siano in grado di reiterare il loro desiderio di porre fine alla propria vita.
In un'intervista alla Catholic News Agency il cardinale Eijk, dopo aver sottolineato che nel suo paese a partire dagli anni Settanta i criteri per l'applicazione dell'eutanasia sono diventati "sempre più estesi", non nasconde di temere che il prossimo governo potrà accettare un disegno di legge che permetta il suicidio assistito per tutti coloro che semplicemente, senza dover presentare particolari ragioni, ritengono che sia arrivato il momento di mettere fine alla propria vita.
Il cardinale Eijk (che, lo ricordiamo, oltre ad aver conseguito un dottorato in Filosofia è anche laureato in Medicina e Chirurgia ed ha un dottorato di ricerca in Bioetica medica con una dissertazione sull'eutanasia) nel corso dell'intervista cita le previsioni di un esperto olandese secondo il quale i casi di eutanasia raddoppieranno nei prossimi otto anni. "Se la sua previsione si rivelerà corretta - commenta Eijk - entro il 2028 il numero annuale di casi di eutanasia arriverà a ben oltre dodicimila e 500, più dell'8% del numero attuale di tutti i decessi".
Un quadro tragico, che ha avuto origine negli anni Settanta del secolo scorso, quando l'eutanasia, afferma il cardinale, incominciò a essere considerata accettabile nella fase terminale di una malattia somatica incurabile. Poi, nel corso degli anni Ottanta, si cominciò a considerarla eticamente accettabile anche prima della fase terminale. In seguito, a metà degli anni Novanta, l'eutanasia incominciò a essere eseguita anche nei casi di malattie psichiatriche e demenza, e dopo il 2000 è stata applicata per i neonati ritenuti gravemente disabili.

LA CESSAZIONE DELLA VITA È OGGI AMPIAMENTE ACCETTATA
Risale al 2016 l'annuncio, da parte del ministro della Salute e del ministro della Giustizia, del proposito di presentare una legge per consentire il suicidio assistito nei casi di persone che pur non soffrendo di alcuna malattia considerano la loro vita "compiuta". Un progetto che è rimasto fermo ma che secondo Eijk potrebbe essere rilanciato dopo le elezioni dell'anno prossimo.
Inoltre, un membro del parlamento, appartenente a un partito di sinistra, ha presentato un progetto di legge che permette il suicidio assistito per persone di età superiore ai 75 anni. Il rischio di questa legge è che possa creare l'impressione che il valore della vita diminuisca dopo che le persone hanno raggiunto questa età. In ogni caso, la cessazione della vita è oggi ampiamente accettata.
Parlando de ruolo dei sacerdoti nella cura pastorale di coloro che cercano l'eutanasia, Eijk ha fatto eco al nuovo documento vaticano, Samaritanus bonus, affermando che il clero deve evitare ogni gesto che possa indicare approvazione verso l'eutanasia, compreso il rimanere fino al compimento dell'atto. "Una buona cura pastorale per una persona che vuole essere eutanasizzata richiede che il sacerdote, accompagnandola, le dica chiaramente che con l'eutanasia è violato il valore intrinseco della vita umana".
"La richiesta di eutanasia - spiega il cardinale - non raramente è un grido di aiuto. Quando viene offerta un'assistenza adeguata, con attenzione alle loro paure e alle loro lotte interiori, le persone che hanno detto di voler essere eutanasizzate spesso non persistono in questa richiesta".
Chi volesse conoscere meglio il cardinale Eijk e la difficile realtà della Chiesa cattolica in Olanda può leggere il libro Dio vive in Olanda (Ares, 136 pagine, 13 euro) nel quale il porporato, rispondendo alle sollecitazioni di Andrea Galli, descrive in tutti gli aspetti la situazione ecclesiale nel suo paese. Un cattolicesimo, quello olandese, dalla storia gloriosa fino al Concilio Vaticano II, ma in caduta libera a partire dagli anni Sessanta, tanto che oggi si chiudono due chiese (cattoliche e protestanti) ogni settimana e meno del cinquanta per cento di coloro che ancora si dicono cattolici fa battezzare i propri figli. Una crisi di fede che non ha eguali, ma che già nel 1947 venne individuata molto bene da un piccolo gruppo di fedeli che, riuniti a Utrecht, profetizzarono "la grande apostasia del prossimo futuro", un processo inarrestabile del quale si occupò anche il sacerdote polacco don Karol Wojtyła, il quale durante gli studi per la sua laurea in Filosofia all'Università Cattolica di Lovanio visitò l'Olanda e notò, accanto a una buona organizzazione ecclesiale, una profonda povertà spirituale e l'assenza di una vita di preghiera, dato che tutta l'attenzione era rivolta al fare, all'agire in campo sociale.

CONCLUSIONI IMPORTANTI
Sono diverse le lezioni che il cardinale Eijk trae dall'esperienza olandese. Merita di essere citata la sua riflessione circa il fatto che il numero più alto di veri credenti si mantenne, nonostante tutto, in quelle parrocchie in cui, anche durante la tempesta degli anni Sessanta e Settanta, il modo di celebrare la liturgia rimase veramente cattolico.
Nel libro, pieno di racconti vividi riguardanti la sua esperienza personale, il cardinale dice a un certo punto: "Io sono diventato sacerdote per celebrare l'Eucaristia. La celebrazione quotidiana della Messa per me è sempre il culmine del giorno".
Fra tante notizie tristi in arrivo dall'Olanda, anche un dato che dà speranza: ogni anno circa cinquecento persone si convertono alla Chiesa cattolica. In alcuni casi si tratta di protestanti, ma più spesso sono non battezzati, conquistati dalla bellezza e dalla Verità.
Verso la fine del libro, guardando al futuro e in particolare alle divisioni all'interno della Chiesa, il cardinale olandese dice: "Molti parlano del pericolo di uno scisma, ma io penso di no". Eijk ritiene che ci sarà piuttosto un "risanamento silenzioso tramite il ricambio delle generazioni", man mano che se ne andranno "i preti del '68, ordinati in quegli anni di sbandamento, con idee ultraprogressiste". Un processo lento, che riguarderà sia il clero sia i laici, ma che già è visibile. Infatti, "con le nuove generazioni di credenti si può parlare del Paradiso o dell'Inferno senza suscitare scalpore, si può parlare dei veri contenuti della nostra fede senza che la gente protesti o vada via in polemica, come accadeva prima… E mentre questo processo di rinnovamento si realizza bisogna avere coraggio, bisogna essere disposti a soffrire".

Nota di BastaBugie: la stragegia della cultura della morte è fatta di piccoli passi ben sapendo che con una piccola crepa, piano piano la diga viene distrutta. Riproponiamo ancora una volta lo stupendo video di 4 minuti "Crepa, piano piano" che spiega come sia possibile arrivare all'eutanasia imposta dallo Stato.


https://www.youtube.com/watch?v=U8e_GIoP5kY

Fonte: Radio Roma Libera, 5 ottobre 2020

8 - IN ARRIVO (L'ENNESIMO) AGGIORNAMENTO LGBT DELLE EMOTICON
Altre notizie dal mondo gay (sempre meno gaio): solo i trans possono interpretare i trans nei film di Hollywood, gli studenti dovranno seguire lezioni arcobaleno, se ti fingi trans per entrare nelle quote rosa
Autore: Manuela Antonacci - Fonte: Provita & Famiglia, 30 settembre 2020

Era nell'aria da mesi, ma con il coronavirus il progetto era stato rimandato. Ora invece è ufficiale: al posto delle emoji del pacchetto 14.0, l'Unicode Consortium, darà la possibilità, agli utenti di tutto il mondo, di usufruire dell'aggiornamento dello standard 13.0. E in che cosa consisterebbe?
Evidentemente in una nuova ricca di scelta di faccine, per la precisione, 217, alcune delle quali perfettamente allineate con certi diktat culturali. E sì perché accanto alle immagini di due nuovi cuori (uno fasciato l'altro circondato da fiamme) e a tre nuovi smiley, abbiamo praticamente la rappresentazione iconografica del "politicamente corretto", in ogni sua sfaccettatura: dalle coppie gender neutral di ogni razza, alle donne barbute (per la precisione, accanto alla dicitura "uomini con barba" c'è anche la dicitura "donne con barba" e il non ben precisato "persone con barba"). Insomma il condensato dell'ideologia che attualmente si cerca di imporre in ogni occasione lecita e illecita e, ormai, persino in modo quasi ridicolmente subliminale con le faccine degli smartphone, perché nessun segmento del reale dev'essere lasciato libero dall'influenza del gender diktat.
Ebbene sì, perché la convinzione che maschi e femmine non si nasca ma si diventi, deve accompagnarci in ogni momento della giornata e a ogni tocco della tastiera del nostro cellulare.
Insomma un'importante dimostrazione pratica di come, secondo questa ideologia che di scientifico non ha davvero nulla, l'identità sessuale sia qualcosa di accessorio, contingente, come avere i capelli rossi o biondi e non un connotato fondamentale della persona che la identifica come tale e in maniera unica e irripetibile anche nel suo modo di rapportarsi in quanto essere umano, uomo o donna. Ma è appunto riducibile ad una caratteristica qualunque, non solo variabile ma anche intercambiabile col genere opposto. Come se l'essere umano fosse un cyborg formato da pezzi componibili e non un unicum di anima corpo e psiche.
Un'iniziativa di cui non sentivamo davvero la mancanza e che vuole passare come "inclusiva" ma che rischia di produrre, paradossalmente l'effetto opposto. Perché nell'epoca della spersonalizzazione dell'individuo e del moltiplicarsi dei generi e delle identità, ci sarà sempre qualcuno che si sentirà "discriminato" in quanto non incluso in nessuna di queste immagini, con il rischio di scivolare man mano (come sta accadendo...) nel ridicolo.

Nota di BastaBugie: ecco altre notizie sul "gaio" mondo gay... sempre meno gaio.

SOLO I TRANS POSSONO INTERPRETARE I TRANS NEI FILM DI HOLLYWOOD
La guida per registi e sceneggiatori TRANSform Hollywood chiede che solo le persone transessuali possano interpretare ruoli trans: « Semplicemente non è conveniente assumersi questo rischio; progetti recenti che hanno scelto attori cis [persone eterosessuali e non transessuali] per interpretare ruoli trans hanno visto la marea dell'opinione pubblica rivoltarsi contro di loro e hanno avuto un contraccolpo al botteghino».
L'attrice Scarlett Johansson ci aveva provato per il film Rub and Tug, ma poi ha lasciato perdere. Analogamente è capitato a Halle Berry la quale addirittura si è scusata con la comunità trans: «In quanto donna cisgender, ora capisco che non avrei dovuto prendere in considerazione questo ruolo e che la comunità transgender dovrebbe senza dubbio avere l'opportunità di raccontare le proprie storie. Sono grata per i consigli e i confronti critici avuti negli ultimi giorni e continuerò ad ascoltare, apprendere e imparare da questo errore». Una vera confessione in stile maoista.
Dunque il mondo LGBT chiede pari opportunità, uguaglianza in tutto, ma poi vuole custodire gelosamente alcuni suoi spazi, alcune sue prerogative senza condividerli con nessuno.
(Gender Watch News, 8 settembre 2020)

GLI STUDENTI DOVRANNO SEGUIRE LEZIONI ARCOBALENO
L'art. 5 del Ddl Zan dichiara che «la Repubblica italiana riconosce il giorno 17 maggio quale "Giornata nazionale contro l'omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia"» (comma 1), giornata in cui verranno «organizzate cerimonie, incontri e ogni altra iniziativa utile […] in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado» (comma 3). Ecco quindi che il Ddl Zan si preoccupa, almeno una volta all'anno, di indottrinare al credo LGBT bambini e ragazzi nelle scuole.
Ma anche durante tutto l'anno scolastico gli studenti dovranno seguire lezioni arcobaleno. Infatti l'art. 6 prevede una strategia nazionale antidiscriminazione che coinvolge anche l'ambito educativo.
Il Ddl Zan non è solo pericoloso per la libertà di parola, ma anche sul versante educativo.
(Gender Watch News, 22 agosto 2020)

SE TI FINGI TRANS PER ENTRARE NELLE QUOTE ROSA
Il Congresso di Stato di Oaxaca, in Messico, ha approvato una norma che sanziona chi si fa passare per transessuale al fine di entrare nelle quote rosa: «L'usurpazione della identità di genere è l'atto mediante il quale un cittadino o una persona si attribuisce mendacemente ad un genere diverso dal proprio, al fine di beneficiare di azioni affermative per soddisfare il requisito della parità di genere e di alternanza».
La legge è stata necessaria dopo che nelle elezioni del 2018 ben 17 persone si erano fatte passare per transessuali al fine di essere votati come donne usufruendo delle quote rosa. La norma prevede delle verifiche che sono di carattere amministrativo: solo colui il quale ha realmente cambiato sesso all'anagrafe può beneficiare delle quote rosa.
Ma in futuro questa legge forse non potrà far fronte a tutti i raggiri. Infatti in giro per il mondo si sta affermando sempre più una pratica assai snella per cambiare sesso anagraficamente, pratica che prima o poi prenderà piede anche in Messico: l'autocertificazione. Niente più obbligo di sottoporsi a trattamenti ormonali o ad interventi chirurgici o a colloqui con psicologi. Una semplice autocertificazione e "diventi" donna. Poi, se nonostante questo non vieni votato, basta un'altra autocertificazione e "ritorni" ad essere uomo.
(Gender Watch News, 20 agosto 2020)

Fonte: Provita & Famiglia, 30 settembre 2020

9 - OMELIA XXVIII DOMENICA T. ORD. - ANNO A (Mt 22,1-14)
Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze
Fonte Il settimanale di Padre Pio

Nella parabola del Vangelo di oggi, il regno dei cieli è paragonato ad un banchetto di nozze. Già nella prima lettura il profeta Isaia annunciava la salvezza di Dio adoperando la stessa immagine del convito, al quale tutti i popoli sono invitati. Questo banchetto è simbolo della redenzione offerta da Dio a tutte le nazioni. Allora il Signore «eliminerà la morte per sempre e asciugherà le lacrime su ogni volto» (Is 25,8).
La parabola del Vangelo è molto simile a quella della domenica scorsa. Essa parla di «un re che fece una festa di nozze per suo figlio» (Mt 22,2). Il re è Dio che offre al suo popolo la salvezza. I servi mandati a chiamare gli invitati alle nozze sono i profeti che dovevano preparare gli Ebrei alla venuta del Messia. Gli invitati, che rifiutano l'invito e maltrattano e uccidono i servi, sono proprio i Giudei, come pure tutti quelli che rifiutano Gesù.
Allora il re rivolge il suo invito a tutti, e manda i suoi servi a chiamare chiunque essi avessero trovato. Questo particolare simboleggia la predicazione della Chiesa, la quale annuncia la salvezza al mondo intero. Così «la sala delle nozze si riempì di commensali» (Mt 22,10). Questa sala simboleggia proprio la Chiesa dove non tutti sono santi, e vi è una compresenza di buon grano e di zizzania.
Per prendere parte alla festa di nozze del Figlio di Dio, ovvero per conseguire la salvezza, bisogna indossare l'abito nuziale. L'abito nuziale rappresenta la grazia di Dio di cui deve essere rivestita l'anima. Chi manca di questo abito è cacciato fuori della sala, nelle tenebre, ove «sarà pianto e stridore di denti» (Mt 22,13). Queste parole indicano chiaramente l'inferno, dove finiscono eternamente tutti quelli che muoiono in peccato mortale. La verità dell'inferno e della sua eternità è stata ripetutamente insegnata dalla Chiesa. È una verità scomoda, certamente, di cui però non possiamo tacere senza renderci gravemente responsabili.
La Chiesa deve richiamare l'attenzione di tutti i fedeli su questa tremenda possibilità di perdere eternamente l'amicizia con Dio. L'inferno testimonia in qualche modo l'infinito amore di Dio per l'uomo. Dio, infatti, ci ha donato la libertà e la possibilità di scegliere il destino eterno che noi vogliamo. Ciascuno raccoglierà ciò che avrà seminato.
Quando moriremo entreremo nell'eternità e così si fisserà irrevocabilmente la condizione della nostra anima: se sarà in grazia di Dio, essa sarà eternamente salva; se, al contrario, sarà in peccato mortale, l'anima rimarrà eternamente in questo rifiuto di Dio e della sua salvezza.
A commento di questa parabola, Gesù dice: «Molti sono i chiamati, ma pochi gli eletti» (Mt 22,14). Questa frase di Gesù ci fa comprendere tutto il rispetto che Dio ha per la nostra libertà: Egli chiama tutti, ma spetta a noi decidere se accogliere il dono di Dio e conseguire così la nostra eterna felicità.
Noi perdiamo la candida veste della Grazia divina con il peccato mortale. I peccati mortali più diffusi, per fare solo alcuni esempi, sono le bestemmie, i peccati contro la purezza e contro la vita, e il peccato di non andare alla Messa la domenica. Pensiamo poi ai furti e alle maldicenze con le quali roviniamo gravemente la buona fama del nostro prossimo. Con il sacramento della Confessione, se ci confessiamo con vivo pentimento e sincero proposito, noi recuperiamo la splendente veste dell'innocenza e possiamo assiderci degnamente al banchetto dell'Eucaristia.
Tante volte si sente dire che non è bene parlare dell'inferno, che ciò spaventa i fedeli, e che bisogna parlare solo della Misericordia di Dio. Riflettiamo bene che un tale modo di agire è pericoloso. Un fedele deve conoscere tutta la verità e deve sapere bene a cosa porta il cattivo uso della sua libertà, e quelle che sono le conseguenze eterne dei nostri pensieri, delle nostre parole, opere e omissioni.
Ai giorni d'oggi si pensa molto poco all'eternità e si trascura la salutare meditazione sui "Novissimi", ovvero sulle realtà ultime che ci attendono alla fine della nostra vita: morte, Giudizio, inferno e Paradiso. Non si pensa a questo preferendo dormire tranquilli, mettendo a tacere la nostra coscienza. Un Santo diceva: penso all'inferno per non andarci dopo morte. Pensiamo anche noi a queste ultime realtà, le uniche veramente certe nella nostra vita.
A Fatima, la Madonna fece vedere l'inferno a tre piccoli bambini, invitandoli a pregare e a offrire sacrifici affinché i peccatori si convertano e tornino nell'amicizia con Dio. Di fronte ad un appello così accorato rivolto non solo ai tre bambini, ma a tutti i cristiani di buona volontà, non possiamo rimanere indifferenti. Preghiamo e offriamo sacrifici anche noi e così eserciteremo la più grande carità fraterna.

Fonte: Il settimanale di Padre Pio

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