BastaBugie n�745 del 01 dicembre 2021

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1 VARIANTE OMICRON... ED E' SUBITO PANICO
La variante sudafricana ha già gettato tutti nella paura mentre i media mandano messaggi contraddittori, sia sulla gravità, sia sull'efficacia dei vaccini... e intanto si torna a parlare di lockdown e restrizioni
Autore: Paolo Gulisano - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana
2 L'UNIONE EUROPEA CENSURA IL NATALE E IL SESSO BIOLOGICO
Oltre agli edifici cristiani vandalizzati, la cristianofobia avanza dappertutto, anche tra i burocrati di Bruxelles
Autore: Giuliano Guzzo - Fonte: Provita & Famiglia
3 VIVERE LA SLA CON IRONIA
Un padre alle prese con la malattia spiega, due mesi prima di morire, che per prepararsi ad una morte da cristiani ci vogliono la fede, l'amore e... l'ironia (VIDEO: Conferenza di Alessandro Giunti)
Autore: Vanessa Gruosso - Fonte: Amici del Timone di Staggia Senese
4 RICONOSCIUTO IL MARTIRIO DI 5 SACERDOTI UCCISI DALLA COMUNE DI PARIGI
Il potere al popolo ha sempre generato massacri tra il popolo: l'esempio della Comune di Parigi del 1871 dove si diceva: ''I preti sono buoni solo per essere bruciati''
Fonte: Sito del Timone
5 MARIO MONTI VUOLE RIPRISTINARE IL MINISTERO DELLA PROPAGANDA (MinCulPop)
L'ex presidente del consiglio ospite su La 7 ha invocato un'informazione non democratica calata dall'alto e gestita dal Governo senza opinioni contrarie (VIDEO: Le idee di Mario Monti)
Autore: Ruben Razzante - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana
6 L'ABORTO DIMOSTRA CHE IL PARTITO POPOLARE EUROPEO HA RINNEGATO I SUOI PRINCIPI
Anche con i voti del Partito Popolare, l'Europarlamento condanna la Corte Costituzionale polacca che l'anno scorso ha vietato l'aborto in caso di malformazioni del bambino (limitandolo ai casi di stupro, incesto e grave rischio per la salute della madre)
Autore: Mauro Faverzani - Fonte: Corrispondenza Romana
7 LA MADONNA APPARVE IN RUANDA A TRE RAGAZZE AVVERTENDO DEL GENOCIDIO IMMINENTE
Visioni di distruzione, tortura, carneficina umana e un fiume di sangue furono mostrate a una delle tre ragazze da Nostra Signora di Kibeho
Fonte: Sito del Timone
8 OMELIA II DOMENICA DI AVVENTO - ANNO C (Lc 3,1-6)
Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri
Fonte: Il Settimanale di Padre Pio
9 OMELIA IMMACOLATA - ANNO C (Lc 1,26-38)
Avvenga per me secondo la tua parola
Fonte: Il Settimanale di Padre Pio

1 - VARIANTE OMICRON... ED E' SUBITO PANICO
La variante sudafricana ha già gettato tutti nella paura mentre i media mandano messaggi contraddittori, sia sulla gravità, sia sull'efficacia dei vaccini... e intanto si torna a parlare di lockdown e restrizioni
Autore: Paolo Gulisano - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 29-11-2021

Da giorni se ne parlava in termini quasi apocalittici: una nuova variante ha fatto la sua comparsa nel lontano Sudafrica e la sola parola variante, nei Media, fin dai primi tempi della pandemia, è utilizzata per evocare scenari da incubo. Basti pensare all'uso che per mesi è stato fatto della Delta.
Alla variante sudafricana è stato attribuito il nome di "Omicron", la quindicesima lettera dell'alfabeto greco, proprio perché le varianti codificate ufficialmente sono appunto quindici. In realtà ci sono diversi altri sottotipi, e non c'è nulla di strano: il Covid è un virus che muta in continuazione. Più un virus si diffonde, a più mutazioni può andare incontro.
Secondo diversi scienziati, tra cui il virologo Van den Bosche, già collaboratore della Bill & Melinda Gates Foundation, la campagna di vaccinazione di massa dà un importante contributo alla selezione di nuovi varianti. Negli scorsi giorni, quando era iniziata a montare immediatamente una campagna terroristica sulla Omicron, la cui esistenza era segnalata per la prima volta all'OMS dalle autorità sanitarie del Sudafrica il 24 novembre, il governo di Città del Capo aveva espresso la sua indignata sorpresa per il clamore mediatico scatenato contro il proprio Paese, dicendo che semmai si dovrebbe ringraziare l'eccellenza della ricerca scientifica sudafricana che aveva individuato questa mutazione del Covid. Un funzionario dell'Unione africana ha detto alla BBC che i paesi sviluppati sono responsabili dell'emergere della variante.

L'IMPATTO DELLA NUOVA VARIANTE
L'OMS ha replicato affermando che il numero di casi di questa variante, inizialmente denominata B.1.1.529, sembra essere in aumento in quasi tutte le province del Sudafrica. "Questa variante ha un gran numero di mutazioni, alcune delle quali preoccupanti", ha detto venerdì l'ente di sanità pubblica delle Nazioni Unite in una nota. "La prima infezione confermata da B.1.1.529 proveniva da un campione raccolto il 9 novembre".
L'OMS ha affermato che sarebbero necessarie alcune settimane per comprendere l'impatto della nuova variante, poiché gli scienziati stanno ancora lavorando per determinare quanto sia trasmissibile. Un alto funzionario sanitario del Regno Unito ha avvertito che i vaccini sarebbero "quasi certamente" meno efficaci contro la nuova variante. Ma il professor James Naismith, un biologo strutturale dell'Università di Oxford, ha aggiunto: "È una brutta notizia, ma non è il giorno del giudizio".
Infine, il capo della South African Medical Association ha dichiarato alla BBC che i casi riscontrati finora in Sudafrica - dove la popolazione completamente vaccinata è del 24% - non sono gravi, ma ha affermato che le indagini sulla variante erano ancora in una fase molto precoce.
Come si presenta questa Omicron? "I pazienti si lamentano principalmente di dolori diffusi e stanchezza. Si tratta di casi che perlopiù non necessitano di ricoveri ospedalieri", ha affermato la dottoressa Angelique Coetzee, dirigente della Sanità Pubblica sudafricana. Ma dall'altra parte dell'Oceano il santone della pandemia Anthony Fauci ha sentenziato che, mentre i rapporti dell'OMS sulla nuova variante hanno alzato una "bandiera rossa" di allarme, è possibile però che i vaccini possano ancora funzionare per prevenire anche questa minaccia.

UNA SITUAZIONE SCHIZOFRENICA
Insomma: una situazione quasi schizofrenica, con messaggi contraddittori, sia sulla gravità di questa forma virale, sia sull'efficacia dei vaccini di prevenirla.
In questo scenario, è arrivato il primo caso italiano. Un caso reso pubblico ieri, domenica 28 novembre. A soli 4 giorni dall'annuncio dell'esistenza della variante, in Italia si è già in grado di identificarla in laboratorio. Il caso zero di Omicron si era sottoposto ad un tampone random. Teoricamente, questo signore, regolare possessore di certificazione verde, di tipo super, essendo bivaccinato, avrebbe potuto in questi e nei prossimi giorni diffondere ampiamente il virus.
Ciò dimostra in modo evidente l'inutilità del pass di Draghi. Tanto varrebbe sottoporre per fermare l'epidemia tutte le persone a tamponi di controllo, indifferentemente dal fatto che siano o meno vaccinati.
Il caso 0 italiano pone una serie di questioni: il signore che ha contratto il Covid sembra star bene per ora: è in isolamento domiciliare fiduciario. Gli ultrà del vaccinismo hanno già esultato dicendo che il signore è paucisintomatico proprio perché è vaccinato. Non ci si può che rallegrare se la profilassi funziona e fa sì che una persona si ammali in forma più leggera, però è un fatto inoppugnabile che la vaccinazione non ha impedito al signore di contrarre il Covid, e a sua volta di trasmetterlo: ha infatti contagiato tutti i membri della sua famiglia, compresi i vaccinati.
Inoltre, il signore che ha contratto il Covid in versione Omicron è paucisintomatico esattamente come i pazienti sudafricani. Eppure Ursula von der Leyen ha appena dichiarato che "quella contro la variante Omicron è una corsa contro il tempo". Ancora non hanno optato tra l'enfatizzare la minaccia fantasma o esaltare l'efficacia assoluta dei vaccini. Che si decidano.

Nota di BastaBugie: Stefano Magni nell'articolo seguente dal titolo "La variante del panico. Dal Sudafrica arriva un nuovo motivo per avere paura" parla della nuova variante del Covid, l'Omicron. Il primo problema, oggi come allora, è nell'informazione. Infatti è già corsa a chi diffonde il panico. A guadagnarci sono soprattutto le classi politiche che per "salvarci" tornano a parlare di lockdown e restrizioni.
Ecco l'articolo completo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il 27 novembre 2021:

Pare che all'improvviso, alla fine del novembre 2021, si sia tornati al 23 gennaio 2020, il giorno in cui venne data ufficialmente notizia della comparsa di un nuovo coronavirus in Cina. La novità del 25 novembre, invece, riguarda il Sud Africa: lì è stata scoperta una nuova variante, l'Omicron.
Come sempre quando la notizia viene diffusa, si scopre che il virus si è diffuso con una velocità molto superiore. Anche quel 23 gennaio il nuovo coronavirus era in circolazione in Cina già da due mesi (forse tre mesi, secondo studi non ancora confermati) e stava già arrivando in Tailandia, Giappone e Corea del Sud, probabilmente anche nella stessa Italia. Nel periodo, ancora ignoto, fra la sua comparsa in natura e la sua scoperta, la variante Omicron potrebbe essere arrivata ovunque, considerando che è stata ritrovata in Paesi fra loro agli antipodi: oltre che negli Stati sudafricani (Sudafrica, Lesotho, Botswana, Zimbabwe, Mozambico, Namibia, Eswatini e Malawi), è presente anche in Israele, a Hong Kong e in Belgio. Nel Paese europeo la persona contagiata non è mai passata dal Sudafrica, bensì dall'Egitto e dalla Turchia. Come nel gennaio del 2020, la pachidermica macchina decisionale degli Stati parte lentamente all'inseguimento di un virus già fuggito e chiude le frontiere, selettivamente, per chi arriva dai Paesi infetti. Il ministro Roberto Speranza ha annunciato la cancellazione dei collegamenti aerei con i soli Paesi africani più colpiti e il divieto di ingresso per chi vi ha viaggiato negli ultimi 14 giorni. Ma, per i motivi di cui sopra, e come dimostra l'esperienza del 2020, si tratta di una misura tanto rassicurante quanto inutile.
Come nel gennaio del 2020, il panico è immediato. Le Borse hanno registrato perdite gravi in tutto il mondo, già alla loro apertura del 26 novembre. Ma perché? Sappiamo già che la nuova variante, che l'Oms ha battezzato Omicron, è più contagiosa della Delta? Sappiamo che ha 32 mutazioni della proteina Spike che potrebbero teoricamente aumentarne la trasmissibilità e la capacità di eludere gli anticorpi. Sappiamo anche che, alcuni dei contagiati nei Paesi sudafricani, erano completamente vaccinati, anche con i farmaci più in uso in Europa, quali Pfizer, Johnson&Johnson e AstraZeneca. Tuttavia nessuno degli scienziati che ha studiato in questi giorni la variante è in grado di dire come si diffonderà. Per Penny Moore, dell'Università del Witwatersrand a Johannesburg, occorreranno almeno altre due settimane per capire se la variante del coronavirus comparsa nel suo Paese "è in grado di sfuggire agli anticorpi generati dai vaccini anti-Covid, così come alle difese dovute all'attivazione delle cellule T del sistema immunitario". Mancano ancora i dati. Anche secondo un virologo italiano non certo leggero nelle sue analisi, quale è Andrea Crisanti, aver paura "è prematuro", perché "stiamo parlando al momento solo di ipotesi e siamo un una fase di osservazione".
Il primo problema di questa nuova crisi, dunque, è nell'informazione. Non pare vero, a media alle prese con un pubblico già stanco da due anni di Covid, poter dare una nuova scossa adrenalinica alla vigilia di Natale. Le ricadute economiche sono immediate in tutto il mondo, appunto: quanti stanno speculando al ribasso staranno facendo festa e vorremmo proprio sapere se vi sia un conflitto di interessi fra chi sta diffondendo questo allarmismo a piene mani e chi può guadagnarci qualcosa.
Ma al di là di queste inevitabili umane miserie, chi sta già capitalizzando è soprattutto la classe politica di quasi tutti i Paesi europei occidentali e nordamericani. Se le popolazioni sono attualmente più stanche che impaurite, la notizia terrorizzante di una nuova pericolosa variante ridà legittimità a parole e frasi che francamente nessuno vorrebbe più sentire: lockdown, chiusure, stare a casa, fare sacrifici oggi per essere più liberi per le feste, stare attenti alle feste per proteggere i più fragili, ecc... I governi devono sempre mostrare di "fare qualcosa" quando la gente ha paura. Vivono di emergenze da quasi due anni e traggono legittimità dalla richiesta di interventi in emergenza. La prima ad annunciare un lockdown temporaneo è stata, ieri, l'Olanda. In Italia, già in tempi non sospetti, il vecchio linguaggio del governo Conte era riemerso anche nel governo Draghi (che mantiene gli stessi ministri all'Interno e alla Sanità): "salvare il Natale" era ormai sulla bocca di tutti, così come stanno tornando le regioni in zona gialla e anche una ventina di comuni in Alto Adige in zona rossa. Nonostante la continua promessa di libertà data dalla vaccinazione di massa (con punizioni sempre più severe per chi non vuole un vaccino che tuttora è facoltativo) si parlava da un mese di chiusure come se il vaccino non fosse mai neppure esistito. Adesso il governo ne può parlare più liberamente: c'è la variante Omicron, quindi tutti a casa appassionatamente. Torneremo a cantare sui balconi.
E allora, come la mettiamo con il Super Green Pass (il lockdown, di fatto, per chi non si vaccina)? Ovviamente quello resta. Anzi, dopo l'autorizzazione dell'Ema per i vaccini ai minori di 12 anni, è partita la campagna propagandistica per far vaccinare i bambini. Quindi già avevamo un problema strano, quello di un vaccino che impone obblighi e restrizioni perché i vaccinati non siano contagiati dai non-vaccinati. Ma adesso, abbiamo il caso ancora più strano di una spinta sempre più forte alla vaccinazione di massa, proprio nel momento in cui appare una variante del virus che potrebbe renderla inutile, obsoleta. Il panico va dosato infatti con cautela: la nuova variante deve essere presentata in modo abbastanza temibile da giustificare nuove misure restrittive, ma non abbastanza da considerare ormai inutile la vaccinazione.
La nuova variante, per quel che ne sappiamo, se analizzata a mente fredda, dimostra proprio il contrario. Dimostra che i lockdown sono stati inutili, perché non hanno impedito la circolazione e la mutazione del virus. E idem dicasi per le campagne vaccinali, che non hanno mai fermato il contagio, neppure in micro-realtà come Gibilterra, dove il virus circola nonostante sia vaccinato il 100% della cittadinanza. La nota filastrocca di chi vuole il vaccino obbligatorio in Italia, quella secondo cui se non tutti si vaccinano, il virus circola fra i non vaccinati, muta e può mettere a rischio anche chi è vaccinato, si è verificata. Ma non nel senso che intendono loro: il virus ha continuato a circolare indisturbato in continenti interi. È avvenuta la mutazione e adesso siamo a rischio anche nel resto del mondo. Il virus, infatti, non conosce confini e ignora se abbiamo, nel nostro piccolo, raggiunto l'immunità di gregge.
Quel che dovremmo imparare, una volta per tutte, è che l'obiettivo "Covid 0" non si può raggiungere. Che possiamo fare tutti i sacrifici collettivi che vogliamo, ma non serviranno a nulla: questo male non si può eradicare. Dobbiamo imparare a coesistere con il coronavirus come in Svezia l'epidemiologo Anders Tegnell ha compreso sin da subito. E quindi si deve limitare al minimo l'impatto delle politiche anti-Covid, garantendo protezione alle persone fragili, ma lasciando vivere, il più normalmente possibile, tutti coloro che non rischiano di morire di Covid.

DOSSIER "CORONAVIRUS"
Sì alla prudenza, no al panico

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Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 29-11-2021

2 - L'UNIONE EUROPEA CENSURA IL NATALE E IL SESSO BIOLOGICO
Oltre agli edifici cristiani vandalizzati, la cristianofobia avanza dappertutto, anche tra i burocrati di Bruxelles
Autore: Giuliano Guzzo - Fonte: Provita & Famiglia, 30 novembre 2021

Si chiama #UnionOfEquality. European Commission Guidelines for Inclusive Communication ed è un documento di una trentina di pagine contenente i criteri da adottare per i dipendenti della Commissione europea in tutto ciò che è comunicazione interna ed esterna. Apparentemente, si tratta dunque di un testo innocuo, senza risvolti ideologici e che non presenta particolari criticità né, tanto meno, insidie. Invece purtroppo non è così.
Sì, perché a pagina 19 di questa guida per la comunicazione europea si trovano espliciti e reiterati inviti ad ignorare tutto ciò che sia cristiano, a partire dal Natale. Sembra uno scherzo, specie considerando che l'Avvento è appena iniziato, eppure il documento parla chiaro e chiede d'«evitare di dare per scontato che tutti siano cristiani» dato che «non tutti celebrano le feste cristiane» e che «le persone hanno diverse tradizioni religiose e calendari».

GENDER FLUID
Non solo il Natale, però. A pagina 6 del documento, infatti, troviamo anche l'esplicita indicazione a «non utilizzare Miss o Mrs - quindi Signora o Signore ndr - a meno che non sia l'esplicita preferenza del destinatario», meglio usare il nuovo costrutto, universale, «Ms», qualunque sia la sua traduzione. Stessa "soluzione" per quanto riguarda la parola "ladies and gentlemen" da usare davanti ad un pubblico. «Meglio usare l'espressione "Cari Colleghi"», eliminando, di fatto, ogni riferimento al sesso biologico.
Ma andiamo avanti perché il meglio - o il peggio, dipende dai punti di vista - deve ancora arrivare. #UnionOfEquality prosegue infatti incoraggiando in «esempi e storie» a non utilizzare «un nome cristiano», oltre a quelli «che sono tipicamente di una religione». Insomma, ai dipendenti Ue viene chiesto, anziché di parlare di Giuseppe, Maria o Francesco, di ripiegare su nomi più neutri, come Fabio o Lucrezia.
Nel caso il concetto non fosse sufficientemente chiaro, sempre a pagina 19 è riportato addirittura un esempio esplicito, laddove si spiega che, invece di «Maria e Giovanni sono una coppia internazionale», si consiglia di dire «Malika e Giulio sono una coppia internazionale». Naturalmente, quale di preciso sia o possa essere la pericolosità di «un nome cristiano» resta a tutti gli effetti un mistero.
In omaggio a quell'inclusione che è il mantra del politicamente corretto nel documento si invita poi a non utilizzare la frase «il periodo natalizio può essere stressante», cui sarebbe preferibile «il periodo delle vacanze può essere stressante». Insomma, sia pure in forma velata #UnionOfEquality si presenta come un documento volto a censurare il Natale. Per quale ragione? Quella ufficiale, naturalmente, è l'inclusione, ma non è un segreto per nessuno quella cristianofobia che, a livello europeo, si fa sempre più tangibile. E aggressiva.

CRISTIANOFOBIA
Nel solo anno 2019 e nella sola Francia, per fare un esempio, si sono consumati 1.052 attacchi ai luoghi di culto cristiani, secondo le statistiche ufficiali Ministero dell'Interno. Chi ritenesse simili conteggi eccessivi, è bene sappia che altre fonti offrono stime ancora più allarmanti, sostenendo che sono stati almeno 3000 gli edifici cristiani vandalizzati nel 2019 in Europa, tra chiesa, scuole, cimiteri e monumenti. Una escalation che ha toccato soprattutto la citata Francia, è vero, ma che ha interessato anche Germania, Belgio, Irlanda.
Proprio in Irlanda, che pure è una nazione di note radici cattoliche, è stato da poco diffuso un report - Inclusive Religious Education: The Voices of Religious Education Teachers in Post Primary Schools in Ireland - con cui è emerso come siano di fede cattolica, gli studenti maggiormente bullizzati. Naturalmente, neppure l'Italia è sua svolta estranea a fenomeni di cristianofobia e intolleranza verso tutto ciò che sia cristiano. Perché mai, allora, l'Unione europea anziché stigmatizzare questi fatti adotta linee guida che aggravano la situazione, chiedendo neppure di nominare il Natale, le feste ed i nomi cristiani?
Il sospetto, ma purtroppo è anche più di un sospetto, è che la cristianofobia abbia messo radici anche ai vertici europei. E questa, non solo per il Natale - ma anche in prospettiva futura -, è davvero una pessima notizia.

Nota di BastaBugie: La commissaria europea all'Uguaglianza, Helena Dalli, ha ritirato le linee guida sulla comunicazione inclusiva che avevano innescato varie polemiche in tutta Europa, soprattutto a causa della sezione che indicava di censurare i riferimenti al Natale. La commissaria Dalli ha commentato così la sua decisione: "L'iniziativa delle linee guida aveva lo scopo di illustrare la diversità della cultura europea e di mostrare la natura inclusiva della Commissione. Tuttavia, la versione pubblicata delle linee guida non è funzionale a questo scopo. Non è un documento maturo e non va incontro ai nostri standard qualitativi. Quindi lo ritiro e lavoreremo ancora su questo documento".
Oltre all'eliminazione del "Buon Natale" il documento sollecitava anche a togliere dalla comunicazione ogni riferimento di genere, a non presumere mai l'orientamento sessuale di una persona e a non rivolgersi alla platea con il classico "signore e signori". (Fonte: Provita & Famiglia, 30 novembre 2021)

Fonte: Provita & Famiglia, 30 novembre 2021

3 - VIVERE LA SLA CON IRONIA
Un padre alle prese con la malattia spiega, due mesi prima di morire, che per prepararsi ad una morte da cristiani ci vogliono la fede, l'amore e... l'ironia (VIDEO: Conferenza di Alessandro Giunti)
Autore: Vanessa Gruosso - Fonte: Amici del Timone di Staggia Senese, 30 luglio 2021

La 106° conferenza del Centro Culturale Amici del Timone di Staggia Senese è stata davvero commovente. Nella calda serata di venerdì 30 luglio l'amico Alessandro Giunti da ascoltatore delle nostre conferenze si è trasformato per una sera in relatore.
Alessandro si è ammalato di SLA poco più di un anno fa. Cos'è la SLA? La SLA è la sclerosi laterale amiotrofica. È una malattia neurodegenerativa progressiva del motoneurone. È caratterizzata da rigidità muscolare e graduale debolezza a causa della diminuzione delle dimensioni dei muscoli. Ciò si traduce in difficoltà di parola, della deglutizione e, infine, della respirazione. Non esiste una cura per questa malattia che colpisce ogni anno circa 2 persone ogni 100.000.
Accompagnato dalle due splendide figlie, Alessandro ha voluto subito specificare che non si trovava lì sul palco come modello da seguire, ma solo come un cristiano che si prepara, il più degnamente possibile, alla morte.
La frase che ha ripetuto spesso durante la serata è stata "accettare le cose che non si possono modificare". Alessandro ritiene sia questa la via per affrontare qualsiasi contrarietà, sapendo che Dio è un Padre buono che ci ama, il quale, se permette una situazione che sul momento ci sembra inaccettabile, è per un bene superiore. La SLA è l'emblema dell'accettare tutto con pazienza e rassegnazione, perché porta all'immobilità totale, fino alla perdita dell'uso della parola pur nella piena lucidità mentale. A pensarci bene queste parole si schiantano pesantemente contro le nostre lamentele quotidiane per cose molto più piccole. Probabilmente questo è dovuto al fatto di non riuscire ad abbandonarci alla Provvidenza.
Bellissima e davvero calzante la lettura dell'Atto di abbandono a Gesù di don Dolindo Ruotolo, che Alessandro ha fatto fare a sua figlia Matilde, in cui Gesù dice alle anime che se lasceranno a lui la cura e la preoccupazione di tutte la loro cose tutto si calmerà, gli animi agitati saranno placati e le situazioni più spinose risolte.
Tre sono per Alessandro gli strumenti a disposizione per prepararsi ad una morte da cristiani: la fede, l'amore e l'ironia.

1) LA FEDE
Il primo strumento è la fede cristiana la quale comporta l'abbandono in Dio, la fiducia di affidarsi a un Padre che ci ha creato, ci ama e ci conforta, per così dire, maternamente e per questo ci fa sentire tranquilli come un bimbo in braccio a sua madre. La fede si basa sulla certezza che Dio ha un disegno su ciascuno di noi e ci aspetta in un luogo bellissimo in cui non ci sarà più sofferenza, ma solo gioia piena, una gioia che su questa terra non è neppure immaginabile.

2) L'AMORE
Il secondo strumento per prepararsi bene alla morte è l'amore. Questo sboccia da Dio, perché è lui ad averci amato per primo e si traduce nell'amore per i fratelli e in quello che si riceve dai fratelli. Alessandro ha sottolineato quanto sia importante per lui sentirsi circondato dall'amore della moglie e delle figlie, ma anche di tutte le persone che gli stanno dimostrando affetto andando a trovarlo, parlando e pregando con lui o fornendo un po' di aiuto pratico. Alessandro ha fatto esperienza nella sua vita di come l'amore che lui ha donato (con gesti di attenzione, un saluto, un sorriso, una battuta) gli ritorni adesso indietro moltiplicato. Per questo ci ha esortati a coltivare le relazioni con gli altri anche con piccoli gesti, condividendo con loro i vari momenti della vita.
Bello è stato il momento in cui ci ha raccontato di come il suo rapporto con la sofferenza altrui sia cambiato: adesso sente di avere più empatia verso chi soffre, anche per coloro che fino ad oggi aveva considerato dei nemici cui opporsi. Ci ha raccontato di come una donna politica, anticattolica, sostenitrice di aborto e teoria gender, la cui faccia lui non riusciva a guardare neppure in televisione senza ricoprirla di insulti, sia adesso diventata per lui una sorella sofferente non appena ha saputo che aveva un tumore alle ossa. Alessandro è riuscito a pregare per lei ed ha ringraziato il Signore perché grazie alla sua malattia ha imparato a pregare sinceramente per i bisogni di tutti, inclusi quelli dei propri nemici.

3) L'IRONIA
Il terzo ingrediente per affrontare cristianamente la sofferenza e la morte è l'ironia. A chi non abbia conosciuto Alessandro, basta dire che se c'era una caratteristica che tutti gli riconoscevano, era proprio la sua ironia: la battuta sempre pronta, la volontà di ridere insieme per ogni cosa, la simpatia che sprizzava da tutti i pori. E come l'ironia ha sempre fatto parte della sua vita, questo valeva anche per gli altri componenti della sua famiglia, come hanno confermato le stesse figlie. Certamente con l'arrivo di questa malattia non era scontato riuscire a mantenere uno sguardo ilare e gioioso sulla vita eppure Alessandro e la sua famiglia, con l'aiuto della Grazia di Dio, hanno superato la prova. Del resto tutti i santi erano in grado di ridere delle proprie mancanze, perché, come ha ribadito lui stesso, è meglio ridere di una forchetta che ti casca di mano o di un ginocchio che cede sotto il proprio peso, piuttosto che affliggersi e macerarsi. Anche perché l'ironia è proprio nel momento della disperazione che aiuta a vivere meglio.
A conclusione della serata dobbiamo fare un ringraziamento speciale ad Alessandro Giunti che sta portando avanti con la vita tutto ciò che ha sempre professato con le parole, senza disperarsi, senza recriminare a Dio e dimostrando davvero fiducia nella Provvidenza, tanto coraggio e coerenza. E grazie anche alla testimonianza silenziosa delle sue figlie, che hanno lasciato i paesi all'estero dove vivevano e lavoravano per tornare ad assistere il babbo sostenendolo come due colonne.

Nota di BastaBugie: nel seguente video (durata: 1 ora) dal titolo "Vivere la SLA con ironia" Alessandro Giunti spiega, due mesi prima di morire, che gli strumenti a disposizione per prepararsi ad una morte da cristiani sono la fede, l'amore e l'ironia. Alla fine del video si trova la preziosa testimonianza delle figlie nel comunicato letto al funerale.


https://www.youtube.com/watch?v=un8deLqbhTo

ACCETTARE LA MALATTIA CON FEDE E... IRONIA
Anche se ho la SLA, rido perché sono vivo, perché ragiono e perché ogni mattina che vedo il sole sorrido e ringrazio la Provvidenza
di Alessandro Giunti
https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6634

Fonte: Amici del Timone di Staggia Senese, 30 luglio 2021

4 - RICONOSCIUTO IL MARTIRIO DI 5 SACERDOTI UCCISI DALLA COMUNE DI PARIGI
Il potere al popolo ha sempre generato massacri tra il popolo: l'esempio della Comune di Parigi del 1871 dove si diceva: ''I preti sono buoni solo per essere bruciati''
Fonte Sito del Timone, 26 novembre 2021

Papa Francesco ha autorizzato la promulgazione da parte della Congregazione delle Cause dei Santi di un decreto che riconosce in particolare il martirio di cinque sacerdoti francesi uccisi in odio alla fede nel 1871 durante la Comune di Parigi, annuncia la Sala Stampa della Santa Sede il 25 novembre 2021 Sono i padri Henri Planchat, Ladislas Radigue, Polycarpe Tuffier, Frézal Tardieu, Marcellin Rouchouze. Questa decisione della Santa Sede apre la strada alla loro prossima beatificazione, ultimo passo sulla via della santità prima della canonizzazione. La beatificazione è celebrata abitualmente nel paese di origine del beato da un rappresentante del pontefice, il più delle volte il prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi.
La Congregazione per le Cause dei Santi spiega che l'odio per la fede era «la motivazione dominante delle azioni dei carnefici» di questi cinque sacerdoti. «La Comune, oltre alle esigenze socio-politiche, aveva evidenti risvolti antireligiosi», ritiene il dicastero, alcuni comunardi che percepiscono la religione come «un ostacolo da eliminare». L'odio per la fede è ulteriormente confermato «dalla ferocia perpetrata contro i religiosi dalla folla inferocita e dal saccheggio dei luoghi e degli arredi adibiti al culto», nonché dalla profanazione eucaristica. Tutti i martiri erano anche «consapevoli del rischio che correvano».
Un odio per la fede che non si è spento neanche ai nostri giorni, basti vedere quanto successo durante la marcia, organizzata dalla diocesi di Parigi proprio per commemorare i martiri cattolici della Comune di Parigi. Il pellegrinaggio ha dovuto essere interrotto a causa della violenza di attivisti di estrema sinistra. Il corteo organizzato dalla diocesi era di circa 300 persone raccolte tra canti e preghiere, molte famiglie e bambini, ma la manifestazione è stata fin da subito disturbata da grida, insulti, bestemmie. La situazione è degenerata in Boulevard de Ménilmontant con un gruppo di circa 20 persone incappucciate entrate in azione con il preciso scopo di colpire, prima con lancio di oggetti, poi direttamente con pugni e spinte. (Ne abbiamo parlato QUI)
I cinque sacerdoti furono uccisi il 26 maggio 1871, durante la "Settimana di sangue", da cittadini della Comune di Parigi, uno "Stato indipendente" fondato all'indomani della sconfitta della Francia contro la Prussia. I "Communardi", spinti da ideali libertari e socialisti, consideravano i membri del clero come alleati dei loro avversari, i "Versaillais", rappresentanti del governo repubblicano con sede a Versailles. [...]

Nota di BastaBugie: Giulio Meotti nell'articolo seguente dal titolo "I martiri di Parigi" parla della prima democrazia diretta, la Comune del 1871, che fu un grande massacro di cristiani.
Ecco l'articolo completo pubblicato su Il Foglio il 5 giugno 2021:

La stagione della Comune fu breve, dal 12 marzo al 22 maggio 1871. E fu uno dei più grandi massacri di cristiani della storia. "Del passato facciamo tabula rasa", scriveva Eugène Pottier proprio nel 1871 nel testo dell'Internazionale. [...]
La brevità dell'episodio lo sedimentò con il mito. Gli odi anticlericali provocarono arresti e assassinii di ostaggi, distruzione di statue ed edifici simbolici tra cui le Tuileries, la colonna Vendôme, l'Hôtel-de-Ville o anche la casa di Thiers, l'esecuzione di "ladri" e "cattivi" cittadini. La Comune esaltò il puritanesimo instaurando un clima moralizzante con l'attribuzione di certificati di rispettabilità e lanciando una guerra ai cattolici.
Molte chiese furono inizialmente occupate, come Notre-Dame de la Croix a Ménilmontant nel XX arrondissement. Vi si tenevano riunioni pubbliche per eleggere i capi della Guardia Nazionale. In rue Lévis, a Batignolles-Monceaux, in occasione della sepoltura di un generale, nel mezzo dell'occupazione prussiana, la gente gridava: "Il vero progresso umano esisterà quando in Francia non ci sarà più un sacerdote né una chiesa".
A Saint-Pierre de Montmartre nel 18esimo arrondissement, un testo fu affisso sulla porta della chiesa: "I preti sono banditi e le chiese sono luoghi di ritrovo dove hanno assassinato moralmente le masse". Pochi giorni dopo, la navata fu trasformata in laboratorio per la confezione di abiti militari. I Comundardi volevano "annientare il monoteismo". Un quartiere cadde sotto il controllo di Serizier, membro fondatore dell'Internazionale, anticlericale. Voleva la pelle dei domenicani di Arcueil, ripetendo "tutti questi preti sono buoni solo per essere bruciati!".
Le deliranti accuse della stampa communard sui presunti "crimini" del clero consentirono perquisizioni nei santuari e nei presbiteri di tutta Parigi. Si diceva che sotto le chiese vi fossero passaggi segreti che permettevano di uscire e comunicare con Versailles. Delirio puro, ma c'è chi ci credeva. "Morte ai calotins!", gridavano.
La vita quotidiana delle chiese sotto la Comune era scandita da scene di saccheggi, dissacrazioni ed episodi carnevaleschi volti a irridere i sacerdoti. La chiesa di Saint-Leu subì devastazioni: strappati gli abiti sacerdotali, distrutte le vetrate, l'altare maggiore e gli oggetti preziosi inviati alla Zecca. A Saint-Jacques du Haut-Pas, nel quinto arrondissement, un comunardo vestito da prete prese a dire messa. Il municipio dell'undicesimo arrondissement espose all'ingresso della chiesa il seguente decreto: "Il Circolo Ambroise non vuole continuare la pratica dei costumi raccomandati dai ciarlatani in tonaca che la giustizia del popolo ha appena cacciato...". Furono galvanizzati dall'ateismo militante di una delle loro figure di spicco, il socialista rivoluzionario Auguste Blanqui.
Secondo lo storico Yves Chiron, durante la Comune, due terzi delle chiese di Parigi furono chiuse, saccheggiate, vandalizzate o trasformate in prigioni, laboratori o sale riunioni per circoli politici. In virtù di un decreto del 5 aprile 1871, che prevedeva che "tutte le persone accusate di complicità con il governo di Versailles sarebbero state ostaggi del popolo parigino", fu immediatamente arrestato l'arcivescovo di Parigi Georges Darboy (il suo corpo sarà gettato in una fossa comune). Molti altri sacerdoti e monaci - trecento in totale - lo avrebbero seguito. Questo provvedimento, che scandalizzò anche tra le file dei Comunardi, sarebbe stato chiamato "razzia della tonaca" da uno dei primi storici della Comune, Prosper-Olivier Lissagaray. Dopo che il governo di Versailles si rifiutò di liberare il rivoluzionario Blanqui in cambio dell'arcivescovo, i comunardi giustiziarono sommariamente il prelato nelle prigioni di La Roquette, il 24 maggio, insieme ad altri quattro sacerdoti. Il giorno dopo, mentre le truppe di Versailles riconquistavano Parigi, fu la volta di cinque domenicani del Collegio di Arcueil, che furono fucilati sull'Avenue d'Italie.
La furia omicida dei rivoluzionari giunse al culmine con il cosiddetto "episodio della Villa des Otages" in rue Haxo (Ventesimo arrondissement) avvenuto il 26 maggio, durante il quale cinquanta cattolici - di cui dieci sacerdoti, tra cui il popolare padre vincenziano Henri Planchat, quattro sacerdoti della Congregazione dei Sacri Cuori di Gesù e Maria, Padri Picpus, tre gesuiti, il vicario di Notre-Dame-de-Lorette e un seminarista - furono fucilati e massacrati dalla folla. Il padre vincenziano Planchat fu ucciso il 26 maggio. Un memoriale ai martiri del massacro di Rue Haxo commemora coloro che persero la vita durante la "Settimana di sangue." Il giorno dopo furono giustiziati altri tre sacerdoti, tra cui monsignor Auguste-Alexis Surat, arcidiacono di Notre-Dame. Un totale di 23 ecclesiastici furono massacrati. All'indomani della Comune, i martiri cattolici divennero oggetto di devozione popolare tra i fedeli. [...]
Nel 2017, il corpo di Planchat è stato riesumato dalla chiesa di Notre-Dame de la Salette. Era ancora crivellato di proiettili. Planchat fin dalla sua ordinazione nel 1850 si era dedicato alla ricristianizzazione della classe operaia dopo i moti giacobini, prima nei sobborghi, poi in mezzo agli immigrati italiani. Si è perso il conto delle conversioni che ha ottenuto, delle coppie illegittime che ha sposato, dei bambini e degli adulti che ha battezzato. Un apostolato che sconvolse il clero diocesano, in uno spirito simile alle opere salesiane di Giovanni Bosco a Torino. Planchat fu una contraddizione vivente per i comunisti, poiché incarnava l'impegno concreto della chiesa cattolica al servizio dei più svantaggiati. Un servo dei poveri ucciso dai paladini dei poveri.
All'inizio di aprile 1871, il suo nome era in cima alla lista dei "nemici del popolo", ma non furono trovati volontari che si assumessero il compito. Disperata, la Comune offrì cinque franchi a un disoccupato se avesse arrestato il curato. Indignato, l'operaio rispose: "Cinque franchi per arrestare l'uomo che ieri, quando non mi conosceva, è venuto a darmene venti per pagarmi l'affitto?". Padre Olivaint si era dedicato alla conversione del "capitano Pigère", una ragazza travestita da uomo che nutriva un odio particolare per il cattolicesimo e si vantava di aver "abbattuto l'arcivescovo."
Prima di perdere conoscenza, un seminarista geme: "Oh miei cari genitori..." Poi, un ultimo sussulto: "Perdono i miei aguzzini! Non voglio che gli venga fatto del male!". Saranno le sue ultime parole. Verrà ucciso con una pallottola al cuore. Padre Olivaint dirà: "Voglio morire per la mia religione ma voglio che sia con dignità". Padre Cotrault, sorpreso, esclama, alzando le braccia al cielo: "E' possibile?". Padre Captier è colpito a una gamba mentre attraversa il viale in direzione della cappella Bréa. Un uomo gli porta un bicchiere d'acqua. Un comunardo gli grida di andarsene, altrimenti andrà incontro alla stessa sorte. E' finito a colpi di baionetta alla schiena. Padre Thomas Bourard lo sentono dire: "Mio Dio, perdonali". I laici sono scherniti, addobbati con cappelli o scapolari per farne dei domenicani anche nell'aspetto. "I preti sono la causa di tutte le nostre disgrazie; abbrutiscono il popolo e lo piegano sotto il giogo dei tiranni. Ma il giorno della giustizia è arrivato".
"Cittadino, ha mai incontrato per le strade di Parigi un pretino con un cappello malandato, una tonaca di stoffa pesante, grandi scarpe di cuoio, che si occupa soltanto degli operai e degli sventurati? Ebbene? È mio figlio! L'avete arrestato". Così disse la madre di Planchat al prefetto della Comune. Il massacro dura mezz'ora. E per essere sicuri di aver portato a termine il compito, i cadaveri dei sacerdoti vengono mitragliati e colpiti con le baionette. Il giorno dopo verranno gettati in un pozzo nero.
Altro che "democrazia diretta". La Comune fu l'inizio di una scristianizzazione rossa che, dalla Spagna dei miliziani antifranchisti che fucilarono oltre a tanti sacerdoti e suore la statua di Cristo al Cerro de los Ángeles alla Cecoslovacchia, dove l'arcivescovo di Praga Josef Beran fu rinchiuso in un gulag, fino ovviamente all'Unione Sovietica, avrebbe visto i tanti "paradisi comunisti" costruirsi sugli ossari dei "monoteisti".

Fonte: Sito del Timone, 26 novembre 2021

5 - MARIO MONTI VUOLE RIPRISTINARE IL MINISTERO DELLA PROPAGANDA (MinCulPop)
L'ex presidente del consiglio ospite su La 7 ha invocato un'informazione non democratica calata dall'alto e gestita dal Governo senza opinioni contrarie (VIDEO: Le idee di Mario Monti)
Autore: Ruben Razzante - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 30-11-2021

Con un'informazione più corretta e responsabile l'andamento del Covid sarebbe stato lo stesso? A questa domanda ognuno è autorizzato a dare la sua risposta, anche perché la storia non si fa con i se. Certo è che la comunicazione istituzionale sul virus è stata inadeguata e il terrorismo mediatico fomentato per lunghi tratti della pandemia dai principali mezzi d'informazione, con la complicità dei virologi, ha prodotto danni enormi alla collettività. Ora cominciano ad ammetterlo anche quelli che alimentavano questa spirale e che si rendono conto di aver esagerato. E dalla Procura di Bergamo emergono sempre più nitidamente le responsabilità del precedente governo e si rincorrono voci di un possibile rinvio a giudizio del Ministro della Salute, Roberto Speranza, accusato di aver detto bugie sulle azioni di contrasto al virus.
L'ultimo allarme relativo alla variante Omicron conferma che non è cambiato nulla e che la gente si sta assuefando all'emergenza permanente e alla paura stabile, aderendo a una visione distorta di normalità, quella delle continue rinunce a libertà e diritti. Viene considerato eretico chi, pur rispettando le regole, prova a confutarne la validità e a proporre soluzioni alternative, visto che la situazione attuale presenta ancora ampi margini di incertezza, nonostante l'accelerazione sulle terze dosi di vaccino.

UN'INFORMAZIONE NON DEMOCRATICA
Ne abbiamo avuto prove tangibili anche durante i talk show degli ultimi giorni. Una parte consistente del mondo del giornalismo sembra ormai imbalsamata e inchinata a un pensiero dominante del tutto acritico e piegato alla narrazione dominante, che però non si fonda su evidenze scientifiche. E c'è addirittura chi sostiene che bisognerebbe zittire eventuali opinioni alternative perché con "meno democrazia" nell'informazione sul Covid vivremmo tutti meglio. Non è un pericoloso sovversivo a sostenere questa tesi, bensì un senatore a vita. Mario Monti, ospite qualche sera fa a "In Onda", su La 7, ha sparato a zero sulla confusione nei mezzi di informazione e ha invocato un'informazione calata dall'alto e gestita dal Governo, con messaggi univoci e quindi nessuna opinione contraria. In linea del tutto astratta, che il potere esecutivo, su temi di interesse generale, diffonda messaggi di pubblica utilità fondati su riscontri certi e inequivocabili, sarebbe anche giusto. Peccato, però, che in materia di Covid non esistano certezze e si navighi a vista, con un susseguirsi vorticoso e incoerente di messaggi contraddittori, promesse vaghe e fuochi fatui, che ha destabilizzato l'opinione pubblica, sempre più disorientata e scoraggiata. C'è un antefatto, tutt'altro che irrilevante. Monti non è solo un senatore a vita e un ex Presidente del Consiglio. L'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), l'anno scorso, ha istituito una Commissione paneuropea dell'agenzia Onu per la salute e lo sviluppo sostenibile, con l'obiettivo di ripensare le priorità relative alle politiche pubbliche da attuare alla luce della pandemia, e ne ha affidato proprio a lui la presidenza.
Anche in ragione di questo suo ruolo l'ex Rettore della Bocconi si è sentito legittimato a calcare la mano in tema di disinformazione. Peccato però che abbia usato un'espressione infelice, che è diventata virale e che avrebbe dovuto suscitare indignazione nel mondo giornalistico. E invece nulla. «Di colpo - sono le parole pronunciate da Monti in tv - abbiamo visto che il modo in cui è organizzato il mondo è disunito. Abbiamo iniziato a usare il termine guerra, ma non abbiamo usato una politica di comunicazione adatta alla guerra. Bisognerà trovare un sistema che concili la libertà di espressione ma che dosi dall'alto l'informazione. Parlando continuamente di Covid si fanno solo disastri. Comunicazione di guerra significa che ci deve essere un dosaggio dell'informazione. Bisogna trovare delle modalità meno democratiche. Abbiamo accettato limitazioni molto forti alla nostra libertà di movimento. Il governo istruito dalle autorità sanitarie dovrebbe tenere le redini di questo modello di comunicazione».

IL MINISTERO DELLA PROPAGANDA
Parole indubbiamente forti. Se le avesse pronunciate l'ex premier Silvio Berlusconi all'epoca del cosiddetto "Editto Bulgaro", sarebbero state immediatamente bollate come liberticide dalla totalità o quasi dei mezzi d'informazione. Ma anche oggi, se a farle proprie fosse stato un esponente della destra, qualcuno avrebbe gridato allo scandalo. E' la conferma di un radicato pregiudizio del mondo dell'informazione italiana, duro a morire, come riconoscono onestamente anche tanti giornalisti che si autodefiniscono di sinistra.
Non è un caso che nello studio televisivo de La7 nessuno abbia fiatato, anzi i giornalisti che intervistavano Monti, anziché trasalire, si sono quasi mostrati compiaciuti. Eppure la libertà d'opinione è sacra e auspicare che i punti di vista alternativi a quello del governo possano essere censurati in nome dell'interesse nazionale è davvero aberrante. Diffondere notizie false è reato, incitare all'odio è reato, ledere i diritti della personalità altrui è reato, ma interpretare in maniera difforme dalle posizioni ufficiali del Governo una situazione incerta, in evoluzione e sulla quale perfino gli scienziati dicono tutto e il contrario di tutto, è assolutamente lecito e democratico. Impedire la libera circolazione delle idee sul Covid e dei punti di vista sulle strategie messe in campo dai governi per limitare la pandemia è qualcosa che somiglia tanto al bavaglio. Che ci siano tanti giornalisti accondiscendenti nei confronti degli intervistati non è sintomo di una democrazia dell'informazione matura. Il giornalista incalza, scava, approfondisce, non dà mai nulla per scontato e deve innamorarsi inguaribilmente del pluralismo delle idee se non vuole diventare un passacarte e un megafono acritico di opinioni altrui.
Sarebbe stato un bel gesto se qualcuno (lo stesso Monti o i conduttori) avesse spiegato ai cittadini che l'auspicio di una "minore democrazia" era solo una iperbole per auspicare un'informazione più ordinata e responsabile. C'è davvero da sperare che fosse così e che quelle parole del senatore a vita non nascondessero un recondito e inconfessabile desiderio di omologazione e di compressione del dissenso.
Meno male che il Presidente dell'Ordine dei giornalisti, Carlo Verna gli ha risposto per le rime: «Le parole di Mario Monti non meriterebbero neanche una replica, trattandosi di affermazioni prive di alcun senso democratico e in contrasto evidente con la Costituzione italiana e con i principii europei in tema di libertà di informazione». Silenti, invece, i "soloni" del giornalismo, che vorrebbero l'abolizione dell'Ordine ma poi tacciono di fronte a incresciosi episodi come questo.

Nota di BastaBugie: nel seguente video (durata: 2 minuti e mezzo) Mario Monti, ospite a "In Onda", su La 7, ha sparato a zero sulla confusione nei mezzi di informazione e ha invocato un'informazione calata dall'alto e gestita dal Governo, con messaggi univoci e quindi nessuna opinione contraria.


https://www.youtube.com/watch?v=J0zjoH_3C5g

Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 30-11-2021

6 - L'ABORTO DIMOSTRA CHE IL PARTITO POPOLARE EUROPEO HA RINNEGATO I SUOI PRINCIPI
Anche con i voti del Partito Popolare, l'Europarlamento condanna la Corte Costituzionale polacca che l'anno scorso ha vietato l'aborto in caso di malformazioni del bambino (limitandolo ai casi di stupro, incesto e grave rischio per la salute della madre)
Autore: Mauro Faverzani - Fonte: Corrispondenza Romana, 17 novembre 2021

Merita una riflessione la dura condanna espressa lo scorso 11 novembre dall'Europarlamento contro la sentenza con cui la Corte Costituzionale polacca un anno fa vietò l'aborto in caso di malformazioni fetali, limitandolo ai casi di stupro, incesto e grave rischio per la salute della madre.
Innanzi tutto, val la pena partire dai dati. Ed i dati parlano di 300 bambini salvati in un anno in Polonia, grazie a questo verdetto, dalla morte certa loro altrimenti inflitta dall'aborto. All'Europarlamento dispiace forse che questi piccoli, futuri cittadini europei, siano vivi? Altra valutazione: la sentenza a morte per questi bimbi sarebbe stata pronunciata solo in quanto malformati. Ma la Corte Costituzionale polacca ha stabilito ch'essi hanno i medesimi diritti di tutti gli altri, compreso quindi il diritto di nascere, il diritto alla vita. All'Europarlamento dispiace forse che non si applichino discriminazioni eugenetiche?
Secondo quanto riportato dall'agenzia InfoCatólica,la condanna dell'Europarlamento ancora una volta ha avuto il voto in massa anche degli esponenti del Partito Popolare europeo. Si può sapere cos'abbia ormai a che fare questo Ppe col proprio programma, con la propria carta dei valori, pubblicata online? Leggiamola. In essa si dice di voler puntare sulla «dignità umana». Stroncare la vita di creature indifese nel grembo materno corrisponde davvero alla tutela della loro «dignità umana»? In essa si dice di voler puntare sull'«uguaglianza». Votare un testo, in cui si chiede che vengano abortiti i bimbi malformati, corrisponde davvero a volerli considerare «uguali» agli altri? In essa si dice di voler riconoscere «i valori giudaico-cristiani come fondamento». Promuovere l'aborto corrisponde davvero a tali valori ed alla Dottrina della Chiesa? Ovviamente a tutte queste domande la risposta è «no». Ed allora v'è da chiedersi se sia onesto mentire con sé stessi e con gli elettori, mistificare la realtà, illudere chi vota di sostenere un gruppo in linea con la morale cristiana, ma, in realtà, di essa nemico. Una condotta imbarazzante, mortificante, vergognosa.

USA E SPAGNA
L'attacco alla vita è stato sferrato anche nello Stato del Vermont, negli Usa, dove una nuova legge, appena entrata in vigore, ha imposto che in tutte le scuole medie e superiori pubbliche vengano distribuiti i preservativi, forniti gratuitamente dalla multinazionale dell'aborto Planned Parenthood, a tutti gli studenti dai 12 anni in su, che ne facciano richiesta, anche contro il parere dei loro genitori. La normativa, firmata dal governatore Phil Scott, repubblicano pro-choice, definisce questo un «diritto» degli studenti, benché implichi, come tragico costo sociale, un inevitabile aumento del tasso abortivo presso la popolazione scolastica.
La persecuzione contro la vita si è ormai scatenata però anche in Spagna, dove il governo socialcomunista intende introdurre una riforma nel codice penale con l'art. 172 quater, che prevede il carcere da tre mesi ad un anno per quanti si riuniscano pacificamente davanti alle cliniche abortiste, organizzando veglie o momenti di preghiera. Le accuse nei loro confronti sono quelle di «atti persecutori», «molestie», nonché quella di ostacolare i «diritti sessuali e riproduttivi» delle donne. L'iter parlamentare del disegno di legge, che ha già affossato alla Camera due emendamenti presentati dai Popolari e da Vox, prosegue ora senza più ostacoli: «Questa iniziativa andrà avanti, chiunque si pari dinanzi ad essa», ha sentenziato perentoria la deputata socialista Laura Verja, dimostrando uno strano concetto di "democrazia".

LA CHINA ANTICRISTIANA
Ora, anche qui val la pena condurre una riflessione. La china anticristiana intrapresa dalla Spagna è iniziata al convergere di tre fattori. Il primo fattore riguarda la presa di potere da parte dei socialcomunisti, atei e secolarizzati, accelerata dalla contemporanea ignavia morale e politica dei Popolari. Il secondo fattore riguarda una presenza cattolica ridotta sempre più al lumicino in Spagna, tanto da aver toccato il proprio minimo storico assoluto, secondo quanto riportato nell'ultimo rapporto del Cis, il Centro di Indagini Sociologiche iberico. Ora i fedeli sono il 57,4% della popolazione ovvero ben l'1,8% in meno dell'anno scorso. I praticanti sarebbero però solo il 13,8%, quindi meno di quanti si proclamano atei, pari al 14,6%.
Quando mancano la fede e la fiducia nel futuro, le conseguenze sono pesanti. Non a caso, secondo l'Istituto nazionale di Statistica, sempre in Spagna si registra il più alto tasso di suicidi della storia - ed è questo il terzo fattore -: + 7,4% dall'inizio della pandemia (lo scorso agosto addirittura + 34% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente), in valore assoluto ben 3.941 casi, in media 11 al giorno. Tra questi, 2.930 sono gli uomini e 1.011 le donne. Ciò ha reso il suicidio negli uomini la prima causa di morte non dovuta a cause naturali, nelle donne e nei giovani la seconda. Su questi dati certamente ha inciso, dal punto di vista sanitario, la pandemia. Ma, trattandosi di un trend da tempo in crescita, questa non può essere l'unica risposta. La realtà è che in una società, in cui manchino fede, fiducia nel futuro, speranza e libertà, ai più fragili il suicidio può sembrare l'unica via di fuga possibile. È questo l'avvenire, che vogliamo per la nostra società, per noi e per i nostri figli?

Nota di BastaBugie:
Luca Volontè nell'articolo seguente dal titolo "Ecco come l'Olanda finanzia le donne polacche per abortire" spiega come è stato approvato il piano per aiutare con fondi pubblici le donne polacche ad abortire.
Ecco l'articolo completo pubblicato su Provita & Famiglia il 29 novembre 2021:

Il governo olandese pagherà le spese dell'omicidio dei bambini alle donne provenienti dalla Polonia. Una vergognosa forma di colonialismo maltusiano, sulla quale non c'è una sola istituzione europea che dica una parola.
La decisione del Governo pro tempore olandese - dopo le elezioni dello scorso 17 marzo infatti non c'è ancora una nuovo governo - ha preso spunto dalle sentenza della Corte costituzionale polacca dello scorso anno che vietava ogni aborto eugenetico nel paese. Era scontato che l'Olanda, paese in cui l'eutanasia è praticata quasi a tutti i cittadini, inclusi bambini e malati non terminali, si muovesse in soccorso di coloro che chiedono il ripristino dell'aborto eugenetico nel loro paese.
La decisione del Governo olandese è stata presa il 24 novembre scorso, dopo il voto favorevole del parlamento ad una risoluzione che dava mandato all'esecutivo di usare i fondi statali per aiutare le donne polacche ad abortire, con 111 voti favorevoli sui 150 membri della Camera. Stessa decisione olandese era stata presa dal Belgio lo scorso settembre, quando il governo aveva accettato di destinare fondi alle donne in Polonia per ottenere interruzioni di gravidanza all'estero.
In precedenza queste decisioni e questi fondi erano stati usati solo per le donne dei "paesi del terzo mondo", non per quelle europee. Tuttavia secondo i promotori della risoluzione olandese, "i recenti eventi in Polonia hanno fatto sì che prendessimo la decisione di destinare parte dei fondi per aiutare le donne polacche che vogliono abortire nei Paesi Bassi". I dettagli dell'iniziativa olandese - come la quantità di denaro che sarà fornita e se sovvenzionerà completamente o solo parzialmente le interruzioni di gravidanza - saranno discussi e resi pubblici nelle prossime due o tre settimane.
L'aborto nei Paesi Bassi è permesso su richiesta e senza alcuna condizione fino alla 22esima settimana di gravidanza (o fino a 24 settimane per motivi medici). Mentre le procedure sono gratuite per i residenti, le persone provenienti da altri paesi devono pagare costi che vanno dai 480 ai 930 euro. In una nota stampa ufficiale dell'Ambasciata olandese a Varsavia, inviata al portale di notizie 'Notes from Poland', i diplomatici hanno confermato la posizione del Governo, scrivendo che "i diritti delle donne, l'uguaglianza di genere e i diritti riproduttivi e la salute sono priorità olandesi da lunga data. Anche nella politica estera".
Le lobby abortiste polacche saranno dunque felici! Soldi freschi per opporsi al governo cristiano e conservatore polacco e, soprattutto, finanziamenti esteri per sostenere i viaggi della morte per i bambini polacchi.

Fonte: Corrispondenza Romana, 17 novembre 2021

7 - LA MADONNA APPARVE IN RUANDA A TRE RAGAZZE AVVERTENDO DEL GENOCIDIO IMMINENTE
Visioni di distruzione, tortura, carneficina umana e un fiume di sangue furono mostrate a una delle tre ragazze da Nostra Signora di Kibeho
Fonte Sito del Timone, 22 novembre 2021

L'abbattimento dell'aereo del presidente ruandese Habyarimana il 6 aprile 1994 sopra la capitale ruandese Kigali ha scatenato un bagno di sangue su una scala mai vista prima in Ruanda. Nel giro di un centinaio di giorni circa 800.000 persone, principalmente tutsi, furono uccise dalla milizia hutu. Sebbene la comunità internazionale, compresi gli Stati membri dell'Ue, avesse a lungo negato la dimensione genocida di questa violenza, la brutalità e i pericoli erano evidenti fin dall'inizio.
Il genocidio ruandese avvenne tra il 7 aprile e il 15 luglio 1994 durante la guerra civile ruandese. Le stime per il totale delle vittime (comprese le vittime hutu e twa) arrivano a 1.100.000 di persone. La menzione del genocidio ruandese del 1994 accende i ricordi di uno delle peggiori tragedie di violenza nel mondo. Non molti, però, sanno che la Vergine Maria ha avvertito del disastro attraverso una serie di apparizioni.
Nel nuovo docufilm di EWTN, Kibeho: Listen My Children, si dice che la Madre di Dio abbia avvertito il Ruanda del disastro attraverso tre studentesse circa 12 anni prima che accadesse. Il docudrama è una produzione originale di EWTN, che debutterà il prossimo 24 novembre. Il film porta in vita testimonianze delle apparizioni di Maria di decenni fa, mostrando filmati delle vere studentesse ruandesi che ricevettero i messaggi della Madonna, purtroppo inascoltati. Un rapporto condiviso con ACI Africa prima della presentazione del nuovo film EWTN indica che l'autrice pluripremiata, Immaculée IIlibagiza, sopravvissuta al genocidio, appare in primo piano nel docudrama.
«Immaculée è la donna che ha raccontato al mondo il genocidio nel libro best-seller del 2017, Left to Tell, che è stato successivamente trasformato in un noto docudrama con lo stesso nome», afferma Michelle Johnson, direttore delle comunicazioni presso l'EWTN Global Catholic Network. La signora Johnson aggiunge: «Oltre alle osservazioni di Immaculée, il docudrama include filmati delle vere veggenti, studentesse ruandesi, la tortura mentale che hanno subito da parte di coloro che non hanno creduto loro, i medici che sono stati incaricati di determinare se fossero malate di mente e i funzionari della chiesa che hanno preso la decisione finale».

NOSTRA SIGNORA DI KIBEHO
Il docudrama EWTN esplora le visioni di distruzione, tortura e carneficina umana, nonché un fiume di sangue che è stato visto da una delle studentesse nelle apparizioni con Maria, a cui è stato anche dato il titolo di "Nostra Signora di Kibeho". Kibeho è una città nella parte meridionale del Ruanda che ha ottenuto riconoscimenti in tutto il mondo a causa delle apparizioni della Beata Vergine Maria avvenute dal 28 novembre 1981. The Guardian riferisce che tutto è iniziato quando la studentessa di 16 anni, Alphonsine Mumureke, che si trovava nella mensa del collegio cattolico Kibeho College, in Ruanda, ha detto di aver sentito una voce «morbida come l'aria e più dolce della musica».
Alphonsine ha detto di aver visto una bella donna «né bianca né nera" fluttuare sopra il pavimento in un abito fluente senza cuciture, con un velo che le copriva i capelli. La donna non indossava scarpe. "Chi sei?"» Alphonsine ha chiesto. La donna che in seguito si identificò come la Beata Vergine Maria rispose: «Sono la madre della parola», prima di emettere un terribile avvertimento: il Ruanda stava per diventare un inferno sulla Terra in un conflitto che avrebbe visto i fiumi del villaggio di Kibeho diventare rossi di sangue. Quando Alphonsine riferì ciò che aveva visto i suoi amici la presero in gito; i suoi insegnanti la rimproverarono e i membri del suo villaggio iniziarono ad evitarla. Immaculée dice che Alphonsine era una ragazza "normale", non conosciuta per la sua pietà, quindi nessuno le credeva. «Sfortunatamente, la loro incredulità si è trasformata in persecuzione fisica. La ragazza ha quindi pregato la Madonna di apparire anche ad un'altra ragazza in modo che fosse creduta», scrive la signora Johnson di EWTN.
Il 12 gennaio 1982, la Madonna rispose alla preghiera di Alphonsine apparendo a Nathalie Mukamazimpaka, una compagna di studi con una reputazione eccellente che era nota per la sua pietà. EWTN riferisce che le cose iniziarono a migliorare un po', ma che c'erano ancora molti che non credevano alle ragazze. Un'altra ragazza di nome Marie Claire Mukangango fu la terza a ricevere un'apparizione il 2 marzo 1982. Durante un'apparizione con Marie Claire la Madonna ha trascorso molto tempo a piangere e «ha detto che era triste perché così tanti non credevano ai suoi avvertimenti». Fu Marie Claire a cui la Madonna diede le visioni di «distruzione, tortura e selvaggia carneficina umana».

12 ANNI PRIMA
«Quelle visioni erano, naturalmente, un'anteprima del genocidio che avrebbe fatto a pezzi il paese una dozzina di anni dopo», sostiene EWTN, aggiungendo: «In effetti, i resoconti online della storia di questo conflitto sono stranamente preveggenti dei problemi che persistono nel mondo di oggi». Il rapporto EWTN indica inoltre che la visione di uno dei veggenti è stata così terrificante che la ragazza ha detto alla Madonna che per la paura non sarebbe mai più stata in grado di dormire.
Nostra Signora di Kibeho ha chiesto al popolo del Ruanda di pregare il Rosario dei Sette Dolori, una devozione data a Santa Brigida secoli prima, che era stata in gran parte dimenticata. «Durante il genocidio, le suore della scuola conventuale frequentata dalle veggenti pregavano questo rosario dalla mattina alla sera. Sono tutti sopravvissuti al bagno di sangue», riporta EWTN.
«Marie Claire è stata portata anche in un viaggio nei tre luoghi di cui i cattolici sentono così spesso parlare», dice la signora John nel rapporto, aggiungendo che il primo era un luogo in cui le persone erano in terribile dolore ed estremamente arrabbiate. Si dice che la Madonna abbia detto a Marie Claire che il posto era «per coloro che soffriranno eternamente, che non saranno mai perdonati». Marie Claire è stata poi portata in un luogo dove c'era poca luce, e dove c'era sofferenza, ma meno che nel primo luogo, e «dove la gente sembrava aspettarsi che qualcuno venisse ad aiutarli». Alla fine, fu portata in un luogo con una bella luce, più luminosa del sole, dove poteva sentire belle voci. Le è stato detto che era per «coloro che hanno la luce nel cuore, il posto di coloro che rispettano Dio».
Il direttore delle comunicazioni dell'EWTN riferisce che quando Marie Claire ha chiesto alla Madonna perché le aveva mostrato questi luoghi, la Madonna ha detto: «Ti ho mostrato questo in modo che tu sappia che la vita che conta di più è ciò che verrà dopo questa vita sulla terra. Vai e dillo a tutti. Incoraggiali a vivere nel modo giusto. Avvisa loro che vivere senza rispettare Dio è una perdita di tempo. Se ne pentiranno amaramente». La Madonna ha aggiunto: «Dovete dire alla gente che questi luoghi esistono davvero. Rifiutare Gesù è rifiutare il paradiso».

Nota di BastaBugie: nel seguente video (durata: 1 minuto) si può vedere il trailer del docufilm sulle apparizioni in Ruanda.


https://www.youtube.com/watch?v=GV_qyomQWzU

Fonte: Sito del Timone, 22 novembre 2021

8 - OMELIA II DOMENICA DI AVVENTO - ANNO C (Lc 3,1-6)
Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri
Fonte Il Settimanale di Padre Pio

La prima lettura di oggi esprime la gioia degli ebrei deportati che ritornano dal loro esilio di Babilonia. Dopo tanti anni di lontananza dalla loro terra, essi ritornano nella gioia e percorrono al contrario quel cammino che in precedenza avevano fatto nel pianto e nel dolore. Il profeta Baruc esprime questa gioia con le seguenti parole: «Deponi, o Gerusalemme, la veste del lutto e dell'afflizione, rivestiti dello splendore della gloria che ti viene da Dio per sempre» (Bar 5,1). A queste parole fanno eco quelle del Salmo responsoriale, che così canta: «Chi semina nelle lacrime mieterà nella gioia. Nell'andare, se ne va piangendo, portando la semente da gettare, ma nel tornare, viene con gioia, portando i suoi covoni» (Sal 125). Queste parole ispirate ci fanno comprendere che se il Signore permette un sacrificio è per donarci una gioia ancora più grande. Il tempo del sacrificio è simboleggiato dalla semina; quello della gioia dalla mietitura. Quanto più abbondante sarà stata la semina, tanto più copioso sarà il raccolto.
Possiamo, inoltre, fare un'altra considerazione: l'esilio in terra straniera simboleggia il peccato che ci allontana da Dio; il rimpatrio rappresenta il ritorno al Signore. Solo tornando a Dio con una sincera conversione potremo assaporare un'autentica gioia. L'esperienza di ogni giorno lo dimostra: con il peccato ci si illude di raggiungere la felicità, ma, in realtà, il nostro cuore si riempie di tristezza; con una buona Confessione, invece, ci si colma di consolazione.
Il Tempo di Avvento è il periodo propizio per realizzare questo ritorno a Dio. Giovanni Battista, nel brano del Vangelo, esorta tutti noi a preparare i nostri cuori all'incontro con il Signore. Il brano dell'evangelista Luca dice: «Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri!» (3,4). Chi grida nel deserto rompe il silenzio, un silenzio che durava da troppo tempo. Giovanni, con la sua predicazione, indica a tutti la via da percorrere per tornare al Signore. Questa via è quella della penitenza e di una profonda conversione. Egli, infatti, dice: «Ogni burrone sarà riempito, ogni monte e ogni colle sarà abbassato; le vie tortuose diverranno diritte e quelle impervie, spianate» (Lc 3,5). Queste vie tortuose da raddrizzare sono quelle del nostro cuore; questi burroni da riempire sono quelli dei nostri peccati; questi monti da abbassare sono quelli della nostra superbia. Se vogliamo accogliere il Signore che vuole venire nella nostra vita, dobbiamo operare questa profonda conversione interiore. Dobbiamo fare della nostra vita una via retta che va a Dio senza tortuosità o compromessi.
La conversione personale include anche l'impegno di lavorare per il bene dei fratelli. è questa la riflessione che scaturisce dalla seconda lettura di oggi. San Paolo, scrivendo ai Filippesi, prega che la loro carità diventi sempre più grande. Egli così scrive: «Prego che la vostra carità cresca sempre più [...] perché possiate essere integri e irreprensibili per il giorno di Cristo» (Fil 1,9-10).
La misura della nostra conversione sarà la carità fraterna. Se, al contrario, manchiamo di pazienza con il prossimo, chiudiamo il nostro cuore di fronte alle necessità dei nostri fratelli, sparliamo di loro dietro le spalle, o magari anche davanti, ci rallegriamo quando le cose vanno male a qualcuno, o magari ci rattristiamo quando tutto va a lui bene, dimostriamo di essere ancora lontani dal Signore e che le nostre vie sono ancora molto contorte.
All'ingresso della porta di una chiesa era riportata questa scritta: «Qui si entra per amare Dio e si esce per amare il prossimo». Sia questo il nostro programma, non solo per questo periodo di Avvento, ma per ogni giorno della nostra vita.

Fonte: Il Settimanale di Padre Pio

9 - OMELIA IMMACOLATA - ANNO C (Lc 1,26-38)
Avvenga per me secondo la tua parola
Fonte Il Settimanale di Padre Pio

Oggi è la Solennità dell'Immacolata Concezione. Oggi festeggiamo Colei che, per una grazia singolare, non è stata raggiunta dalla colpa originale; Colei che, corrispondendo in tutto alla Volontà di Dio, ha annullato la disobbedienza dell'antica Eva.
La prima lettura di oggi narra del primo peccato, il cosiddetto peccato originale. Inizialmente, Adamo ed Eva pensavano che ascoltando il serpente tentatore essi avrebbero raggiunto la felicità; invece, subito dopo il peccato, sprofondarono nella più grande tristezza. Adamo incolpò Eva, Eva accusò il serpente e nessuno dei due ammise sinceramente la propria responsabilità. Così è anche per noi: il tentatore ci insinua che solo con il peccato potremo raggiungere il pieno appagamento dei nostri desideri, ma, una volta caduti, ci rendiamo conto di essere privi di tutto, privi della cosa più importante che è la grazia di Dio. La cosa più brutta è che, come Adamo ed Eva, anche noi cerchiamo sempre di scusarci e non ammettiamo con sincerità tutta la nostra colpa.
Ma anche dopo la caduta dei nostri Progenitori, Dio manifestò la sua Misericordia, promettendo la salvezza. Egli, infatti, disse al serpente: «Io porrò inimicizia fra te e la donna, fra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno» (Gen 3,15). Chi è questa Donna nemica del demonio? È l'Immacolata, la «piena di grazia»! Per essere totalmente nemica del maligno, Ella doveva essere «piena di grazia» fin dal suo primo istante di esistenza, ovvero fin dal concepimento. Se, infatti, la Madonna avesse avuto anche solo per un istante il peccato originale non sarebbe stata la nemica del demonio. La stirpe di Lei che schiaccia la testa al serpente è Gesù suo Figlio, il Redentore.
La Madonna è «piena di grazia» fin dal suo primo istante di esistenza per grazia di Dio, in vista dei meriti di Gesù in Croce. Nel brano del Vangelo che abbiamo letto, l'arcangelo Gabriele così a Lei si rivolge: «Rallegrati, piena di grazia: il Signore è con te» (Lc 1,28). L'essere «piena di grazia» è come il suo nome proprio, la sua caratteristica più bella. Ella doveva essere la «piena di grazia» perché doveva diventare la degna Madre di Dio. Non era, infatti, conveniente che Colei che un giorno doveva dare alla luce di questo mondo il Figlio di Dio fosse stata anche per un istante sotto il dominio del peccato.
Questa verità dell'Immacolata Concezione è stata solennemente proclamata dal papa Pio IX l'otto dicembre del 1854. Tale verità deve però entrare sempre di più nei nostri cuori: non basta crederci, bisogna anche vivere, mettere in pratica questa verità. In che modo? Cercando con ogni impegno di eliminare il peccato dalla nostra vita. Praticamente dimostreremo di essere devoti all'Immacolata se faremo di tutto per vivere nella grazia di Dio, lontani dal peccato. Diversamente la nostra devozione sarà solo a parole. «Chi è devoto alla Madonna?», chiese un giorno un Santo. E fu lui a dare la risposta: «Chi è nemico del peccato».
Concretamente dobbiamo fare nostro l'atteggiamento della Vergine Immacolata, la quale ha sempre fatto la Volontà di Dio e ha sempre ripetuto nel corso della sua vita ciò che ha risposto all'arcangelo Gabriele: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola» (Lc 1,38). Se diremo sempre di sì a Dio, anche noi saremo simili alla nostra Madre Immacolata e cresceremo sempre di più nella grazia di Dio.
Pensiamo ora alle stupende conseguenze di quel "Sì" di Maria: il Figlio di Dio si è fatto uomo ed è venuto a salvarci. Se anche noi diremo il nostro sì, Dio compirà altre meraviglie di grazia e noi diventeremo degli strumenti della sua Misericordia.

Nota di BastaBugie: per approfondire il rapporto tra Eva e Maria si può leggere il seguente articolo.

ANNUNCIAZIONE: DUE DONNE A CONFRONTO
Da una parte l'umiltà di Maria con l'angelo Gabriele, dall'altra l'imprudenza di Eva con l'angelo decaduto
di don Stefano Bimbi
https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6071

Fonte: Il Settimanale di Padre Pio

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