BastaBugie n�775 del 29 giugno 2022

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1 DECISIONE STORICA: LA CORTE SUPREMA CANCELLA IL PRESUNTO DIRITTO ALL'ABORTO
Con un voto di 6-3 la Corte Suprema ha annullato la Roe contro Wade, la sentenza che nel 1973 impose l'aborto in tutti gli USA (chiese e centri pro life temono la ''Notte di rabbia'' annunciata dai terroristi pro aborto)
Autore: Luca Volontè - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana
2 LA SENTENZA DELLA CORTE SUPREMA E' SOLO L'INIZIO... MOLTO RESTA DA FARE
Grazie alle tre nomine di Trump la Corte Suprema ha preso una decisione storica eliminando il diritto all'aborto e determinando la chiusura di molte cliniche abortive di Planned Parenthood, ma non ha restaurato il diritto alla vita (VIDEO: Storia della Roe vs Wade)
Autore: Stefano Fontana - Fonte: Osservatorio Card. Van Thuan
3 LA RUSSIA STA VINCENDO LA GUERRA IN UCRAINA
L'esercito ucraino a Severodonetsk sta ritirandosi dopo aver subito perdite ingenti, invece i russi avanzano nel Donbass ed ora puntano agli ultimi obiettivi (VIDEO IRONICO: Volete la pace o il condizionatore?)
Autore: Gianandrea Gaiani - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana
4 VIVA I MASCHI, ABBASSO WONDER WOMAN
Wonder Woman, Mulan e soldato Jane fanno credere che i maschi siano inferiori anche fisicamente, mentre essi, per natura, sono in grado di difendere il territorio, la loro donna e i loro figli (VIDEO: Trailer Wonder Woman)
Autore: Silvana De Mari - Fonte: Blog di Silvana De Mari
5 SODOMA E GOMORRA VENNERO INCENERITE PER DAVVERO
La scienza conferma che la Bibbia aveva ragione anche stavolta: a causa dell'omosessualità praticata le città furono distrutte per sempre, al loro posto c'è oggi il Mar Morto (VIDEO: Sodoma e Gomorra)
Autore: Tommaso Scandroglio - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana
6 JENNIFER LOPEZ CANTA CON LA FIGLIA E GLI DA' DEL ''LORO''
No, non possiamo banalizzare e normalizzare un bambino che cambia genere, nemmeno se il figlio di Elon Musk cambia nome, cognome e sesso
Autore: Fabrizio Cannone - Fonte: Provita & Famiglia
7 OTTO LIBRI DEL 2022 PER L'ESTATE
Le novità da non perdere di Silvana De Mari, Virginia Coda Nunziante, Franco Nembrini, Tommaso Scandroglio, Ermes Dovico, Mario Iannaccone, ecc.
Fonte: Redazione di BastaBugie
8 OMELIA XIV DOM. T.ORD. - ANNO C (Lc 10, 1-12.17-20)
Pregate dunque il Signore della messe, perché mandi operai nella sua messe
Fonte: Il settimanale di Padre Pio

1 - DECISIONE STORICA: LA CORTE SUPREMA CANCELLA IL PRESUNTO DIRITTO ALL'ABORTO
Con un voto di 6-3 la Corte Suprema ha annullato la Roe contro Wade, la sentenza che nel 1973 impose l'aborto in tutti gli USA (chiese e centri pro life temono la ''Notte di rabbia'' annunciata dai terroristi pro aborto)
Autore: Luca Volontè - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 25-06-2022

Ieri, nel giorno del Sacro Cuore di Gesù, la Corte Suprema statunitense, intorno alle 10 del mattino (le 16 in Italia), ha pubblicato la storica sentenza che ribalta definitivamente quanto stabilito nel 1973 con la decisione Roe vs Wade. Una sentenza che pone fine a mezzo secolo di aborto legalizzato a livello federale negli Stati Uniti e che ha favorito la sua diffusione in tutto il mondo. Oltre alle minacce di vandali e terroristi, ieri anche il presidente Joe Biden e il procuratore generale degli Usa, Merrick Garland, hanno accusato i giudici e minacciato ritorsioni.
Il parere, relativo al caso della legge del Mississippi che vieta l'aborto dopo 15 settimane (Dobbs vs Jackson Women's Health Organization), non solo ribalta la Roe ma anche tutte le sentenze successive (ad esempio la Casey vs Planned Parenthood del 1992): non c'è diritto costituzionale all'aborto, la Costituzione non vieta ai singoli Stati federati di legiferare su questo tema che è profondamente morale; perciò, scrivono i giudici, ora "annulliamo queste decisioni e restituiamo tale autorità al popolo e ai suoi rappresentanti eletti".
Nella sentenza Roe vs Wade, la Corte Suprema aveva stabilito che gli Stati non possono vietare l'aborto prima della soglia di sopravvivenza, che i giudici fissavano arbitrariamente e approssimativamente attorno alle 28 settimane di gravidanza. Ora tutto è azzerato. La decisione pubblicata ieri non vieta né criminalizza l'aborto e non riconosce nemmeno il diritto costituzionale alla vita del nascituro. Tuttavia, in un colpo solo, elimina tutta la catasta di sentenze che lo legalizzavano e giustificavano in ogni angolo del Paese e che per decenni hanno bloccato le leggi dei singoli Stati che tentavano di vietare o limitare l'omicidio dell'innocente nel grembo materno.

UNA GRANDE VITTORIA PER LA VITA DEL CONCEPITO
Ora il campo di battaglia per i pro life si trasferirà sempre più all'interno dei singoli Stati, dove nelle elezioni per i membri dei parlamenti statali e per i governatori sarà sempre più dirimente l'impegno per la vita del nascituro e la loro madre. È agli elettori degli Stati Uniti e agli organi democraticamente eletti che la Corte Suprema riaffida il potere di decidere, invitandoli ad assumersi le proprie responsabilità di discutere e regolare l'aborto o il diritto alla vita come meglio credono.
In ogni caso, la sentenza di ieri segna una grande vittoria per la vita del concepito, l'inizio della fine della grande menzogna dell'aborto come diritto umano e della moda di morte che dal 1973 era spirata dagli USA in tutto il mondo. Una vittoria epocale per la Chiesa cattolica e le chiese cristiane, un grande riconoscimento all'impegno dei pro life negli ultimi 50 anni, ma anche e soprattutto per la democrazia americana e il principio di sussidiarietà.
Il parere di maggioranza è stato scritto dal giudice associato Samuel Alito; e i giudici associati Clarence Thomas, Neil Gorsuch, Brett Kavanaugh e Amy Coney Barrett si sono uniti al parere. Il presidente della Corte Suprema John Roberts ha presentato un'opinione concordante (concurring opinion) che sostiene la decisione finale, dopo le voci maliziose che nell'ultima settimana lo volevano in agitazione per mitigarla. Solo i giudici associati liberal Stephen Breyer, Sonia Sotomayor ed Elena Kagan hanno dissentito. Dunque la sentenza Dobbs vs Jackson Women's Health Organization ha registrato sei giudici favorevoli (5 più il presidente) contro 3 contrari.

IL PRESIDENTE BIDEN SBEFFEGGIA LA CORTE SUPREMA
La sentenza finale, a una prima lettura, assomiglia sostanzialmente a una bozza scritta da Alito e recante la data del 10 febbraio 2022, trafugata illegalmente e pubblicata da Politico il 2 maggio, scatenando un'orda di violenze e minacce di cui abbiamo informato i lettori della Bussola in queste settimane. Nella mattinata di ieri non si è registrato nessun incidente tra i manifestanti pro life e pro aborto assiepati fuori dalla Corte Suprema. Ciò non toglie la concretezza della minaccia di una "notte della rabbia", annunciata dai vandali e terroristi di vari gruppi abortisti, in primis Jane's Revenge.
Il Dipartimento per la Sicurezza Nazionale ha condiviso con la Chiesa cattolica informazioni su ciò che potrebbe accadere stanotte ("Notte di rabbia"), ossia possibili e disseminati attacchi contro le parrocchie e i centri pro life, soprattutto ma non esclusivamente cattolici, nel Paese. Ci sono state dichiarazioni infuocate e irrispettose dei leader del Partito Democratico americano, da Barack e Michelle Obama a Hillary Clinton e Nancy Pelosi. Intanto, i procuratori generali e i governatori di vari Stati Repubblicani hanno dichiarato l'entrata in vigore delle leggi pro life che avevano predisposto (come in Dakota del Sud, Missouri, Texas, etc., ma anche in Louisiana, retta da un governatore Dem); in altri Stati i governatori Democratici hanno annunciato sessioni speciali per deliberare leggi che consentano l'omicidio dell'innocente sempre e liberamente.
Gravissimo il comunicato di Merrick Garland contro la sentenza della Corte Suprema. Garland, da capo del Dipartimento di Giustizia, non ha mosso un dito per arrestare i terroristi pro aborto e ora si permette di denunciare quelli che lui ritiene abusi della Corte. Peggio di lui ha fatto solo il presidente Biden che, nel suo messaggio alla nazione, ha criticato e sbeffeggiato la decisione della Corte Suprema e i giudici conservatori, avvertendo che ciò "mette a rischio la salute delle donne in tutto il Paese" e facendo capire di essere pronto ad usare ogni strumento, come una dichiarazione di emergenza nazionale e/o l'emanazione di un ordine esecutivo pro aborto da imporre in tutti gli USA. Sarebbe una sfida senza precedenti alla democrazia, ma i Democratici sembrano disposti a tutto.

Nota di BastaBugie: Luca Volontè nell'articolo seguente dal titolo "Assalti, saccheggi e minacce: le proteste degli abortisti USA" racconta che dopo la storica sentenza della Corte Suprema che ha cancellato il diritto all'aborto a livello federale, continuano le violenze degli abortisti, ma finora in misura minore rispetto a quanto si temeva.
Ecco l'articolo completo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il 27 giugno 2022:

Nei primi tre giorni successivi alla storica sentenza della Corte Suprema, gli atti violenti non sono stati così numericamente importanti come si temeva. La sentenza di venerdì scorso non ha solo dichiarato incostituzionale il diritto all'aborto e rimesso ai singoli Stati ogni legislazione su questo tema, ma ha anche mostrato la mancanza di solidi argomenti dei giudici e mass media liberal, dei Democratici e di molti quotidiani occidentali.
Al momento, dicevamo, le proteste negli USA non appaiono così violente come temeva, con l'ulteriore nota ufficiale di venerdì scorso, l'intelligence del Dipartimento della Sicurezza interna. Tuttavia, si prevedono incidenti e assalti violenti per le prossime settimane e il New York Post mette in guardia su una possibile recrudescenza degli abortisti. Per parte loro le multinazionali abortiste, con un comunicato congiunto dei giorni scorsi, confermano il proprio totale impegno a promuovere l'aborto ("libertà di scelta delle donne, diritto alla privacy, diritto all'aborto libero e alla salute riproduttiva") e ribadiscono di voler sostenere i candidati abortisti con 150 milioni di dollari alle prossime elezioni federali di novembre, quando si rinnoverà tutta la Camera e un terzo dei senatori.
A sostegno dell'industria dell'aborto e dei violenti terroristi si è schierata tutta la stampa mainstream del mondo, usando parole che hanno il sapore, in molti casi, di proiettili e bombe incendiarie. Negli USA, il New York Times definisce la decisione della Corte Suprema un insulto alle donne e alla giustizia. Il Washington Post attacca i giudici conservatori che danneggerebbero la Corte e rappresenterebbero, secondo il giornale, la tirannia della minoranza. La rivista ultraliberal The Atlantic considera la decisione della Corte un precedente che mette in pericolo qualunque altro diritto. Politico definisce la sentenza una conseguenza di tempi di radicali divisioni. Solo la CNN esce dal coro e, pur sostenendo le ragioni abortiste, rende onore alle battaglie pro vita costruite da decenni.
In Europa, oltre al Guardian, in prima fila nel difendere l'aborto, definire illegittima la decisione e paventare la guerra civile, ci sono Der Spiegel, Le Monde, El País, la Repubblica; molti leader politici europei si ergono a difensori del diritto all'omicidio del nascituro.
Nell'intera giornata di sabato e sino al mattino di domenica si sono svolte manifestazioni di protesta in moltissime grandi città degli Stati Uniti, fuori dalle abitazioni dei giudici della Corte Suprema come nei confronti dei centri di aiuto alla maternità. Nessuno spazio sui media internazionali per quelle che il Washington Post di domenica definiva "proteste emotive" che in realtà hanno visto nella notte di sabato un assalto al Senato dell'Arizona, a Phoenix, mentre i senatori erano al lavoro; l'assalto al Tribunale e il saccheggio di diversi negozi a Portland; arresti per tentato omicidio di poliziotti a Los Angeles e di vandali a New York, dove i protestatari hanno tentato l'assalto agli studi di Fox News. A Lynchburg, in Virginia, un centro pro vita è stato distrutto. Minacce di morte ai parlamentari del Vermont sono state scritte all'entrata del palazzo del Congresso a Montpellier. A Longmont, in Colorado, un altro centro pro life è stato saccheggiato...Tutto ciò sta avvenendo in queste notti di rabbia, dove scritte e urla dense di odio e minacce di morte contro i pro life e i giudici conservatori sono risuonate in tutto il Paese, riecheggiando le irresponsabili dichiarazioni dei leader Democratici e dell'Amministrazione Biden.
Sono decine le grandi imprese che, sin da sabato, nonostante l'opinione pubblica sia perlopiù contraria, hanno confermato di essere disposte a pagare i viaggi per l'aborto alle loro dipendenti che lavorano in Stati in cui l'aborto è vietato o limitato. George Soros non ha fatto mancare il proprio sdegno per la sentenza e ha confermato il proprio impegno milionario in favore delle multinazionali omicide. Ieri, domenica 26 giugno, mentre ancora le manifestazioni si stavano svolgendo e il pericolo di altri attacchi vandalici contro chiese e centri pro life era alto, gli abortisti hanno lanciato una nuova iniziativa disperata e contraddittoria: lo "sciopero del sesso". Coloro che criticavano l'astinenza sessuale, ora, promuovendo l'astinenza, confermano le ragioni dei pro life sulla dannosità dei contraccettivi artificiali e l'assurdità dell'aborto.
A tre giorni dalla storica sentenza della Corte Suprema sono almeno 8 gli Stati che hanno già bandito o fortissimamente limitato l'accesso all'aborto (Missouri, Dakota del Sud, Arkansas, Kentucky, Louisiana, Oklahoma, Ohio, Utah), ma molti altri si aggiungeranno nei prossimi giorni. La Conferenza episcopale statunitense, i più importanti leader delle denominazioni cristiane evangeliche, con in testa il reverendo Franklin Graham e tutti i leader pro life che per 50 anni hanno combattuto per riaffermare il diritto alla vita del concepito, hanno usato parole di grande soddisfazione e reso grazie a Dio per la sentenza della Corte Suprema. Tutti sono consapevoli che la battaglia per affermare non solo il diritto alla vita del concepito, ma anche vere politiche di sostegno alla maternità e alle famiglie, è indispensabile, come auspicato anche dal Vaticano.
Per altro verso, gli Stati retti dai Democratici, in particolare California, Washington e Oregon, hanno promosso la West Coast offense, una coalizione di Stati nei quali l'aborto sia favorito e completamente liberalizzato sino alla nascita. Per favorire l'aborto, i Dem chiedono l'espansione del numero dei giudici della Corte o le dimissioni di alcuni degli attuali giudici conservatori, mentre un primo raffazzonato sondaggio, dopo un martellamento ossessivo, vede i contrari alla decisione solo al 52%, mentre il 47% degli americani sarebbe favorevole o indifferente.
E il presidente Biden? Ha dichiarato di voler deliberare ogni provvedimento necessario per difendere la vendita online delle pillole abortive in tutto il Paese (kill-pills) e così aperto un nuovo conflitto con gli Stati a maggioranza repubblicana, tra cui il Dakota del Sud, dove proprio le pillole sono severamente proibite.

DOSSIER "ABOLITO IL DIRITTO ALL'ABORTO"
La Corte Suprema USA annulla la Roe vs Wade

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Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 25-06-2022

2 - LA SENTENZA DELLA CORTE SUPREMA E' SOLO L'INIZIO... MOLTO RESTA DA FARE
Grazie alle tre nomine di Trump la Corte Suprema ha preso una decisione storica eliminando il diritto all'aborto e determinando la chiusura di molte cliniche abortive di Planned Parenthood, ma non ha restaurato il diritto alla vita (VIDEO: Storia della Roe vs Wade)
Autore: Stefano Fontana - Fonte: Osservatorio Card. Van Thuan, 25 giugno 2022

La sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti d'America che dichiara incostituzionale l'aborto, emanata nella Festa del Sacro Cuore di Gesù, apre provvidenzialmente una nuova epoca nella quale tutti i sostenitori della vita dovranno combattere più di prima: come hanno detto i vescovi degli Stati Uniti, non è la fine di qualcosa ma è un inizio. In questa nuova epoca ci sarà anche il nostro Osservatorio con il suo impegno.
Spesso, davanti ad alcune tendenze perverse dei nostri sistemi politici, così sistematicamente presenti ad ogni latitudine, rimaniamo sconfortati e pensiamo che le dinamiche di morte siano irreversibili perché tanti e troppi interessi materiali e ideologici le alimentano. Spesso parliamo di un "sistema" contro la vita, espressione di una "cultura della morte", come scriveva Giovanni Paolo II, una cultura della morte che sembra corrodere ogni aspetto di bontà e bellezza e fare il vuoto attorno a sé.

IMPOSTARE IL FUTURO SU BASI DIVERSE
Questa sentenza dimostra che questa presunta irreversibilità non esiste. È vero che la storia non può tornare indietro e che quanto è accaduto rimane come accaduto. È così anche per i milioni di bambini a cui è stata strozzata la vita nel grembo delle loro mamme. Però è possibile rileggere il passato e impostare il futuro su basi diverse, di bene anziché di male. È difficile, certo, richiede lotta, impegno e sacrificio, ma non è impossibile. La secolarizzazione, sia religiosa che morale, ossia la corrosione del senso della vita, non è irreversibile, essa dipende dalla volontà umana e dalla Provvidenza divina. Dipende, più precisamente, dalla libertà umana docile alla Provvidenza divina.
La sentenza della Corte suprema non dice la parola fine anche perché da questo momento gli Stati americani non sono più obbligati ad ammettere l'aborto, ma la decisione viene ricondotta agli Stati stessi. Insomma, la sentenza non vieta l'aborto in tutti gli Stati americani. In questo senso non è corretto dire che "rovescia" la Roe vs Wade, la sentenza che nel 1973 aveva imposto l'aborto a tutti gli Stati americani. Quindi di lavoro da fare ne rimane ancora molto negli Stati Uniti.
Ne rimane ancora molto - e forse di più - anche nelle altre parti del mondo, soprattutto nei Paesi europei ultra-secolarizzati dove l'elite di Bruxelles reagirà con forza, come aveva già fatto quando Trump aveva bloccato i finanziamenti pubblici per l'aborto e la UE li aveva aumentati per compensazione. Nei Paesi europei, e specialmente nell'Unione Europea, l'ortodossia ideologica contro la vita è perfino superiore che negli Stati Uniti.

FRUTTO DELLE NOMINE DI TRUMP
Di lavoro da fare ne rimane molto anche nella Chiesa. Nonostante il comunicato del Presidente dei vescovi americani, l'arcivescovo Gomez di Los Angeles, dichiari senza mezzi termini il proprio ringraziamento al Cielo per la sentenza, si sa che su questo argomento i vescovi americani sono molto divisi e che il gruppetto di vescovi sostenuti oggi dal Vaticano sono su posizioni pastoralmente molto possibiliste sui temi della vita, della procreazione e della famiglia. Questa sentenza della Corte Suprema dividerà anche la Chiesa al proprio interno, o meglio farà emergere le divisioni profonde già fino ad oggi esistenti. Dovremo assistere ad un probabilmente triste gioco delle parti, con dichiarazioni via via più sfumate man mano che si scivola verso l'ala più progressista della Chiesa. Non dimentichiamo il grande appoggio dato dalla Chiesa universale alla elezione del presidente Biden e la grande e pregiudiziale avversione a Donald Trump. Con la sua sentenza la Corte suprema, pur non volendolo, dividerà la Chiesa cattolica, ma sarà una differenziazione salutare che bisognerà affrontare con amore per la Chiesa senza rinunciare all'amore per la Verità.
Alla fine a decidere sono state 6 persone contro 3. Non dobbiamo pensare che sia stato il popolo americano ad emanare questa sentenza. Questo esito è stato frutto delle recenti nomine attuate dal presidente Trump. La sua presidenza può essere valutata in molti modi. Non può tuttavia essere negato che si è trattato di una presidenza "di rottura" rispetto al "sistema". Tra i principali motivi di questa rottura c'è stata anche la politica a favore della vita nascente e contro l'abominevole logica di Planned Parenthood, poi ripresa (purtroppo) da Biden e dalla Harris con il sostegno di molti cattolici. Anche questo è un elemento da tenere presente e che non chiude ma apre ad una nuova epoca di impegno. La garanzia la si avrà solo quando il modo di pensare della gente cambierà, quando alla cultura della morte che oggi viene diffusa con ogni mezzo si sostituirà la cultura della vita.

Nota di BastaBugie: Eugenio Capozzi nell'articolo seguente dal titolo "E ora che ne sarà dell'aborto?" chiarisce che la Corte suprema ha preso una decisione dall'enorme significato storico, ma non ha restaurato il diritto alla vita.
Ecco l'articolo completo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il 27 giugno 2022:

Annullando la sentenza Roe vs Wade sull'aborto del 1973 la Corte Suprema degli Stati Uniti il 24 giugno ha preso una decisione dall'enorme significato storico, che costituisce la prima vera inversione di tendenza, a livello giuridico e per i suoi inevitabili effetti politici, rispetto al processo di legittimazione, legalizzazione e assimilazione psicologica della pratica abortiva che da mezzo secolo ha contribuito in misura rilevante a cambiare il volto delle società occidentali.
Nel corso di quel processo in esse si è consolidata, cementata la totale subordinazione della maternità, della paternità, della famiglia e della protezione della vita nascente a beneficio dell'unico, incontrastato principio della volontà individuale di un soggetto adulto in posizione di forza, affermando una visione della vita integralmente relativistica, che oggi viene quanto meno posta decisamente in discussione.
Tuttavia, la sentenza del 24 giugno non si può considerare l'inizio di una strada radicalmente diversa per il diritto e la politica statunitensi e occidentali, nel segno di un abbandono di un approccio relativistico e di un ritorno alla salvaguardia del diritto alla vita in ogni sua fase, a cominciare da quella prenatale.
Infatti, i giudici attuali della Corte hanno confutato l'idea, alla base della Roe vs Wade, secondo cui il diritto di una donna di decidere il destino del nascituro ospitato nel proprio grembo potrebbe essere assimilato, entro certi limiti, a un diritto costituzionale, in quanto fondato su un "diritto alla privacy" che, sebbene non enunciato negli Emendamenti alla Costituzione federale, si dovrebbe considerare implicito, dunque coperto dal 9° Emendamento (i diritti enunciati non ne escludono di ulteriori). Da tale interpretazione la Corte nel 1973 derivava la conclusione che, seguendo il 14° Emendamento (le leggi degli Stati non possono negare i diritti personali stabiliti a livello federale) gli Stati non potevano legiferare in modo da comprimere le decisioni personali delle donne in merito alla loro gravidanza. E' vero che nella sentenza del 1973 la Corte aggiungeva che la libertà di abortire doveva essere sempre contemperata dall'interesse generale alla difesa della vita, e invocava una regolamentazione che limitasse l'aborto legale alla fase iniziale della gravidanza. Ma nei fatti, per la costitutiva discrezionalità della distinzione tra fasi diverse della vita prenatale, quell'appello alla privacy aprì la strada a legislazioni di Stato sempre più permissive, e al contempo espose strutturalmente ogni normazione più restrittiva ai ricorsi alla Corte stessa da parte dei sostenitori dell'aborto.
Ora, la Corte nella decisione sul caso Dobbs v. Jackson Women's Health Organization difende, appunto, una legge di Stato (in questo caso del Mississippi) che consente l'interruzione di gravidanza entro le prime 15 settimane (comunque più dei 90 giorni consentiti dalla legge 194 in Italia) da un ricorso in senso permissivo, affermando che il diritto alla privacy è una base insufficiente a innalzare la libertà di sopprimere un bambino non nato a diritto costituzionale fondamentale. La questione dell'aborto, opina la Corte, è dolorosa e divisiva per la società, su di essa esistono opinioni profondamente divergenti, e quindi essa deve essere lasciata alla procedura democratica, consentendo a ciascuno Stato, nello spirito del sistema federale statunitense, la facoltà di decidere le norme in merito. Conseguentemente, sono compatibili con la Costituzione legislazioni anche molto diverse, dal divieto alla facoltà limitata o estesa di abortire. E verosimilmente gli Stati Uniti saranno, da ora in poi, una mappa dai colori fortemente diversi a seconda che le amministrazioni dei singoli Stati siano repubblicane o democratiche, visto che la posizione in merito all'aborto è uno dei dati che maggiormente caratterizzano l'identità politico-partitica di destra e sinistra.
Insomma, la Corte oggi non contesta la valenza costituzionale del diritto di abortire in nome di un diritto prevalente, cioè quello alla vita, ma semplicemente lascia la questione alle decisioni di questa o quella maggioranza, perché si tratta di un tema, ad avviso dei togati, strutturalmente soggetto a interpretazioni diverse.
Certo, tale decisione si fonda su un dato oggettivo della Carta statunitense: se il diritto all'aborto non è desumibile dal testo costituzionale, nemmeno la proibizione di esso è mai esplicitamente menzionata dagli Emendamenti, benché fino al secondo Novecento nella cultura diffusa la soppressione di un bambino non nato è sempre stata considerata un atto intrinsecamente cattivo, prima ancora che proibito dalle leggi.
Tuttavia, se si risale alle radici del costituzionalismo americano, e di quello occidentale, si può constatare che il diritto alla vita - senza eccezioni, senza clausole - viene posto come il primo diritto naturale alla base della convivenza, sia nel Secondo Trattato sul governo civile di John Locke che, ancor più significativamente, nella Dichiarazione di indipendenza delle colonie del 1776. Può una Corte Suprema degli Stati Uniti, che hanno origine proprio in quella Dichiarazione e la citano come il fondamento di ogni loro istituzione, non considerare questo dato di fatto? Anche se nessun Emendamento cita il diritto alla vita in ogni stadio e condizione, esso potrebbe a buon diritto essere considerato implicitamente vigente molto più di quanto lo sia quello alla privacy. Ma nemmeno questa Corte, formata a maggioranza da giudici di orientamento conservatore e aspiranti alla custodia del senso originale della Costituzione, ha avuto il coraggio di spingersi fino a questo punto.
In ogni caso, lo stesso fatto di affermare l'ovvio, cioè che l'aborto non può essere un diritto fondamentale (come del resto anche in altri paesi liberaldemocratici, tra cui il nostro, dove non è mai menzionato come tale) ha scatenato le reazioni rabbiose e inconsulte della classe politica, dei media e della cultura "progressista" in America e nel resto dell'Occidente: le accuse di "ritorno al Medioevo", di "odio per le donne", e deliri simili. Questo perché l'ideologia relativista radicale egemone tra le élites occidentali, strutturalmente intenta a demolire ogni residuo di umanesimo in favore di aspirazione transumaniste all'onnipotenza, non può sopportare nemmeno che si possano ipoteticamente porre dei limiti alla manipolazione, alla mercificazione, all'umiliazione della vita e della persona umana in nome dei desideri illimitati di pochi privilegiati, e che si possa anche solo tentare di salvare, almeno in parte, la sacralità dell'essere umano.

VIDEO: STORIA DELLA ROE VS WADE

La storica sentenza del 1973 della Corte Suprema statunitense



https://www.youtube.com/watch?v=neTPvvdW6rc

DOSSIER "ABOLITO IL DIRITTO ALL'ABORTO"
La Corte Suprema USA annulla la Roe vs Wade

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DOSSIER "DONALD TRUMP"
Il presidente nemico del politicamente corretto

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Fonte: Osservatorio Card. Van Thuan, 25 giugno 2022

3 - LA RUSSIA STA VINCENDO LA GUERRA IN UCRAINA
L'esercito ucraino a Severodonetsk sta ritirandosi dopo aver subito perdite ingenti, invece i russi avanzano nel Donbass ed ora puntano agli ultimi obiettivi (VIDEO IRONICO: Volete la pace o il condizionatore?)
Autore: Gianandrea Gaiani - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 25-06-2022

L'esercito ucraino ha ricevuto l'ordine di ritirarsi da Severodonetsk, nella regione di Luhansk, su posizioni più fortificate. Lo ha dichiarato il capo dell'amministrazione militare regionale di Luhansk, Serhiy Haidai, citato dall'agenzia di stampa Interfax-Ucraina.
"La situazione in cui si trovano truppe disgregate da molti mesi solo per essere lì' non ha più senso. Il numero di morti nei territori non fortificati può aumentare ogni giorno", ha sottolineato Haidai. "Pertanto, i nostri difensori a Severodonetsk hanno già ricevuto l'ordine di ritirarsi su nuove posizioni fortificate e da lì di combattere". Il ripiegamento degli ucraini (che ricorda quello "su posizioni prestabilite" che durante la Seconda guerra mondiale accompagnava sempre gli annunci di ritirate delle truppe italiane in seguito a sconfitte come quella di El Alamein) potrebbe essere ben più ampio di quanto dichiarato.
Severodonetsk è già da giorni in mano ai russi come molti villaggi nei suoi dintorni: nella cittadina gli unici reparti ucraini presenti sono arroccati in una parte dello stabilimento chimico Azot senza alcuna possibilità di fuga o ritirata. L'annuncio di Haidai sembra quindi riferirsi ad una ritirata dall'intero settore di Severodonetsk- Lysychansk dove i russi stanno per chiudere in due "sacche" con una manovra di accerchiamento circa 10mila militari ucraini.

CHIUDERE LE TRUPPE IN DUE SACCHE
Un piano messo a punto da tempo per bloccare le linee logistiche e far cadere l'area di Lysychansk senza doverla espugnare metro per metro come invece ipotizzano. I russi puntano a chiudere le truppe di Kiev in due sacche inclusa quella più a sud tra Zolote e Hirska. "In direzione di Toshkivka - Pidlisne, il nemico ha catturato gli insediamenti di Pidlisne e Myrna Dolyna", si leggeva nel rapporto dello stato maggiore ucraino del 22 giugno, secondo cui le truppe russe sono anche avanzate vicino a Hirske. Queste avanzate hanno inoltre avuto per effetto di tagliare il collegamento stradale tra i combattenti ucraini che difendevano Zolote e Hirske e altre unità ucraine a Lysychansk.
Ieri la milizia della Repubblica popolare di Luhansk ha reso noto che il raggruppamento dell'esercito ucraino intrappolato nella sacca di Gorskoe-Zolotoe, nel Donbass, è stato eliminato. "Il gruppo ucraino situato nella sacca di Gorskoe-Zolotoe e' stato eliminato. Tutti gli insediamenti sono sotto il nostro controllo", si legge nel messaggio diffuso sui canali Telegram in cui si aggiunge che le forze russe hanno installato lo stendardo della Vittoria (la bandiera che celebra il trionfo dell'Unione Sovietica nella Seconda guerra mondiale) sull'edificio dell'ex amministrazione militare-civile Ucraina di Zolotoe.
Più a nord, a ovest di Lysychansk i russi premono per tagliare le linee di rifornimento alla guarnigione ucraina costringendola a ritirarsi. Fonti militari della Repubblica popolare di Luhansk riferiscono della resa di molti reparti ucraini in questo settore dove i russi avrebbero distrutto il 22 giugno con attacchi dal cielo molti lanciarazzi multipli Uragan.
Le operazioni russe in corso consentirebbero poi di procedere sugli ultimi due grandi obiettivi dell'offensiva nel Donbass, Slovyansk e Kramatorsk, nel territorio della provincia ucraina di Donetsk, che potrebbero venire tagliati fuori dalle retrovie verso il fiume Dnepr da una più ampia manovra a tenaglia già ipotizzabile osservando gli sforzi tesi a tagliare le linee di comunicazione ucraine da Lysychansk a Bakhmut e sull'asse Izyum-Slovyansk, dove gli ucraini hanno rilevato la presenza di due reparti corazzati russi con ampio supporto d'artiglieria.

LE GRAVI DIFFICOLTÀ E LE AMPIE PERDITE TRA LE TRUPPE UCRAINE
Innegabili le gravi difficoltà e le ampie perdite tra le truppe ucraine che potrebbero rendere più difficile la tenuta dei reparti in prima linea indipendentemente dall'afflusso o meno di armi occidentali. Reggere all'urto russo non dipende solo dalla disponibilità di armi avanzate, come sostiene la propaganda ucraina, ma soprattutto dall'addestramento e dall'equipaggiamento dei reparti militari ucraini, secondo molti report sempre più composti da coscritti con poca preparazione e con dotazioni molto limitate. Il ministero della Difesa russo ha annunciato che sul fronte nel Luhansk il 34° battaglione della 57a Brigata Meccanizzata ucraina ha perso 600 uomini (150 morti e 450 feriti) e le compagnie non conterebbero ormai più di 15-20 militari con gli ufficiali più giovani che hanno disertato.
Sempre i russi sostengono che la 30a Brigata Meccanizzata ucraina ha perso "il 50% del personale" con oltre 170 feriti evacuati dalla linea del fronte nel settore di Klinovoye (Donetsk). I russi sostengono inoltre di aver ucciso almeno 650 militari ucraini in 24 ore e anche se i numeri forniti da Mosca e da Kiev rispondono certamente a esigenze di propaganda, è innegabile che gli sviluppi sui fronti del Donbass vedono gli ucraini in gravi difficoltà.
Secondo il giornale statunitense Politico, che cita 4 fonti anonime vicine alla presidenza ucraina, Zelensky intenderebbe rimuovere il capo del Servizio di sicurezza interno (SBU), Ivan Bakanov, a causa dello sbandamento di diversi reparti in prima linea e delle ingenti perdite territoriali. La ricerca di un capro espiatorio per le sconfitte militari potrebbe anticipare un profondo distacco tra le forze armate e i leader politici ucraini a causa di un contesto militare che vede i militari pagare un prezzo elevatissimo nel confronto bellico con i russi, senza i mezzi e la preparazione per poter sperare nella vittoria e per appagare le ambizioni del governo di Kiev o le aspirazioni a vedere la Russia indebolita e logorata che sembrano accomunare Stati Uniti, Gran Bretagna e (in modo autolesionista) l'Unione Europea.

Nota di BastaBugie: nel seguente video ironico (durata: 1 minuto e mezzo) dal titolo "Volete la pace o il condizionatore acceso?" si può vedere una spiegazione semplice della guerra in Ucraina.


https://www.youtube.com/watch?v=rCTTOOOcHbs

DOSSIER "GUERRA RUSSIA-UCRAINA"
L'offensiva di Putin nel 2022

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Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 25-06-2022

4 - VIVA I MASCHI, ABBASSO WONDER WOMAN
Wonder Woman, Mulan e soldato Jane fanno credere che i maschi siano inferiori anche fisicamente, mentre essi, per natura, sono in grado di difendere il territorio, la loro donna e i loro figli (VIDEO: Trailer Wonder Woman)
Autore: Silvana De Mari - Fonte: Blog di Silvana De Mari, 15 giugno 2022

Letteralmente vuol dire donna meravigliosa. Nata come fumetto, è stata una serie televisiva, poi un film, poi un altro film, l'ultimo è del 2017. L'adorabile signora, Diana Prince, è nata nel 3000 avanti Cristo, è direttamente figlia di Giove, ha passato la sua plurimillenaria vita su un'isola piena di fanciulle vecchissime e sempre verdi ad addestrarsi all'uso delle armi bianche. Se qualcuno ci avesse mostrato una massa di culturisti che passano secoli ad addestrarsi senza mai farsi una birra e senza mai cercarsi una donna, il ridicolo sarebbe stato evidente, ma alle donne tutto è concesso.
Le matrone combattono solo, mai una canasta, mai due chiacchiere mentre si fa la maglia, mai sognare un uomo che ti tenga tra le braccia mentre gli poggi la testa sulla spalla. Diana possiede uno scudo di 30 cm di diametro, e forte del suo scudo risolve la Prima Guerra Mondiale. Grazie allo scudo esce dalle trincee, sola e praticamente il mutande, corona e poco altro, e avanza mentre tutto l'esercito tedesco le sta sparando addosso, perché tutti stanno sparando sullo scudo, con notevole mira, e nessuno pensa di spararle in un ginocchio.
Il film non è solo una boiata pazzesca. Siamo pieni di film che sono boiate pazzesche. Il film è anche un indottrinamento, l'ennesimo. Lo spettatore interiorizza che le donne sono più forti gli uomini. Non sarebbe niente di male se il film fosse un episodio isolato: l'eroica signora in fondo è immortale ed è figlia di Giove. Il problema che la storia è incastonata in un enorme numero di film dove gli uomini sono più deboli delle donne, spesso anche i più cattivi e più scemi.

SOLDATO JANE E MULAN
All'epoca delle chiavette per la connessione Internet c'era puntualmente nella pubblicità una donna che spiegava a un uomo più o meno deficiente come si usa la chiavetta. Soldato Jane è stato un film che raccontava l'imperdonabile storia di una soldatessa che, per prima, vuol diventare un marine. La protagonista riuscirà a tener testa ai maschi in tutte le prove fisiche, essendo forte quanto loro, ma essendo una donna, e quindi avendo maggiori capacità empatiche, nel momento vero della battaglia lei riuscirà a prevedere le mosse del nemico salvando la situazione. Riassunto del film: i maschi sono esseri inferiori.
Particolarmente deprimente la scena in cui soldato Jane che non vuole nessuna facilitazione va a dormire in camerata con tutti gli altri. Gli altri sono una trentina di ventenni solidamente costruiti i quali continuano a dormire nelle loro brandine protestando solo perché lei ha fatto chiasso entrando. Dei ventenni, nel momento in cui c'è una giovane donna nel loro dormitorio, dovrebbero smettere di fare quello che stanno facendo e cominciare a farle una corte disperata. Questi invece sono assolutamente privi anche dell'istinto sessuale, il poco testosterone disponibile è stato tutto usato per fare i muscoli sotto le magliette.
Nel film Mulan la protagonista è ovviamente più forte dei maschi, oltre ad avere incredibili capacità acrobatiche. La canzone però è carina.
Nel film Kill Bill, sgradevole e cacofonico e con colonna sonora insopportabile, la protagonista amputa con un colpo di spada un braccio senza neanche dover far forza col bicipite, abbatte con la spada uno dopo l'altro alcune decine di uomini, nessuno dei quali è in grado di tenerle testa.

LA PROPAGANDA FEMMINISTA
Il cinema, le serie televisive, la televisione, possono essere estremamente pericolosi. Tutto quello che leggiamo viene mediato dall'emisfero di sinistra, cioè dalla ragione. La propaganda che può essere fatta attraverso la scrittura è solamente propaganda conscia, cosciente, manifesta e può essere bloccata dal pensiero. Tutto quello che vediamo, arriva nell'emisfero emotivo ed entra direttamente nel subconscio. Prima di aprire gli occhi e guardare qualcosa pensiamoci due volte. Sulle immagini abbiamo molto meno capacità di difesa. Se il messaggio idiota o pericoloso criminale è contenuto in una storia, entra più facilmente nel subconscio in quanto la sua strada è facilitata dal piacere di seguire la storia. Quando guardiamo film produciamo dopamina e anche un po' di endorfine. Guardare un film è piacevole. Per questo andiamo al cinema.
E ora mettiamoci nei panni di un adolescente maschio. Questo poveraccio è sempre vissuto immerso in un mondo femminile. Prima della rivoluzione industriale la maggioranza degli uomini viveva dove lavorava. La casa del contadino era in mezzo ai suoi campi. La casa dell'artigiano sopra la sua bottega. Il bambino vedeva il padre vicino a sé. Appena in grado di farlo, cominciava ad assisterlo nel suo lavoro, imparandolo a sua volta, per poi insegnarlo ai propri figli. Il padre era colui che deteneva il sapere, come si pota, come si ferra un cavallo. Il padre era un semidio. Nella stragrande maggioranza dei casi il figlio faceva lo stesso lavoro del padre, lo ereditava. I figli di Stradivari facevano violini, e mai gli sarebbe venuto in mente di fare altro, i figli dei Della Robbia facevano terracotte come i loro padri. I figli dei Masai allevano vacche come i loro padri fanno da sempre, e a nessuno di loro verrebbe in mente di esserne scontento. I figli dei pescatori polinesiani pescano con i padri, quei padri che hanno loro insegnato a conoscere i venti, le correnti e le maree.

L'ALLONTANAMENTO DEI PADRI
Con la rivoluzione industriale il padre si allontana, esiliato in luoghi oscuri e mefitici, come fabbriche o miniere, torna la sera molto tardi, a volte neanche allora. Smette di essere un donatore di capacità e conoscenza e diventa un nome indistinto, un produttore di quattrini. Non lascia più in eredità un lavoro e una bottega. A ogni generazione bisogna ricominciare da zero a cercare qualcosa.
Il divorzio e la separazione sono sempre stati una roba per le élite. Negli ultimi decenni separazione e divorzio si sono estesi su scala planetaria e plebea. Il padre si è ulteriormente rimpicciolito a una figura presente il martedì e il giovedì sera e un weekend su due, se va bene. Si tratta di un uomo impoverito dalla separazione che, a volte, deve dormire in macchina o della propria madre nel lettino da ragazzo, il che lo rende ancora più ridicolo agli occhi dei figli, e in particolare del figlio maschio che dovrebbe, identificandosi con lui, apprendere a essere un uomo forte. Il bambino vive immerso in un mondo femminile: le educatrici sono femmine, le insegnanti sono femmine, e questo è un errore gravissimo. Nelle scuole dovrebbe esistere quote azzurre, metà dei docenti dovrebbero essere maschi. Il cervello maschile e il cervello femminile sono profondamente diversi. Non è giusto che i maschi debbano sempre confrontarsi con cervelli femminili. Se il ragazzo deraglia viene accompagnato dalla psicologa anche lei inevitabilmente femmina. Molte insegnanti, non tutte per fortuna ma qualcuna sì, sono ancora immerse nel vittimismo sessantottino. Gli uomini sono cattivi e ci hanno sempre fatto male.
Il filosofo francese Pascal Bruckner ha scritto un interessante libro, Un colpevole quasi perfetto, sulla criminalizzazione del maschio bianco, colpevole di tutti disastri del mondo, ma senza alcun merito per le varie cose, astronomia, fisica, filosofia, per esempio, che non sono male e che in gran parte sono merito suo, ma questo non si può dire. Il maschio bianco è colpevole anche di possedere il testosterone. Un complimento sgradevole gli sarà rimproverato come uno stupro. Il solo fatto di essere maschio gli sarà rimproverato come un'aggressione. E oltretutto questo ci sono Wonder Woman, Mulan e soldato Jane a ricordargli che è un essere inferiore anche dal punto di vista fisico. Dei maschi sempre più criminalizzati, svirilizzati, sfigati non sono più in grado di difendere il territorio, e del territorio fanno parte il passato e il futuro, e la religione ereditata dai padri. Un popolo che permette che le sue donne non siano sicure, che la sua religione sia sbeffeggiata, è un popolo dove gli uomini hanno rinunciato ad esserlo, hanno rinunciato al loro ruolo di forti e di protettori.

Nota di BastaBugie: nel seguente video (durata: 2 minuti e mezzo) si può vedere il trailer del film del 2017 su Wonder Women. Da notare la frase iniziale "Sii prudente nel mondo degli uomini, essi non ti meritano".


https://www.youtube.com/watch?v=REbdWzJE3F4

Fonte: Blog di Silvana De Mari, 15 giugno 2022

5 - SODOMA E GOMORRA VENNERO INCENERITE PER DAVVERO
La scienza conferma che la Bibbia aveva ragione anche stavolta: a causa dell'omosessualità praticata le città furono distrutte per sempre, al loro posto c'è oggi il Mar Morto (VIDEO: Sodoma e Gomorra)
Autore: Tommaso Scandroglio - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 13-10-2021

Forse Sodoma e Gomorra furono distrutte da un meteorite. Se l'ipotesi fosse valida, la scienza confermerebbe i racconti biblici in cui si narra che "il Signore fece piovere dal cielo sopra Sòdoma e sopra Gomorra zolfo e fuoco".
Il 20 settembre scorso su Nature è stato pubblicato un articolo dal titolo "Un'esplosione che ha coinvolto un'area delle dimensioni di Tunguska distrusse Tall el-Hammam, una città dell'età mediana del bronzo sita nella Valle del Giordano vicino al Mar Morto". Tunguska è una regione della Siberia dove nel 1908 si schiantò o un meteorite o una cometa. Molti studiosi identifcano Tall el-Hammam con Sodoma, altri invece no. Ma anche se fosse vera quest'ultima ipotesi l'impatto del meteorite in quella zona del Mar Morto fu così esteso che, come vedremo, interessò moltissime altre città limitrofe, tra cui è probabile Sodoma e Gomorra.
Tall el-Hammam è diventato ormai da anni un sito archeologico che sorge tra il lago di Tiberiade e il Mar Morto. Questa città era la più fiorente nell'età del bronzo finchè nel 1.650 a.c. fu distrutta. Nello stesso periodo anche 15 città e 100 paesi limitrofi furono abbandonati e rimasero abbandonati per 300-600 anni. Cosa capitò a questi insediamenti?

CHE FINE HANNO FATTO I MATTONI?
Tall el-Hammam era una città fortificata, con case e palazzi: ogni costruzione era fatta di mattoni di fango. La cosa curiosa sta nel fatto che nel sito mancano all'appello milioni di mattoni. Che fine hanno fatto? I pochi mattoni rimasti appaiono fusi con tegole, processo che si può verificare solo con temperature superiori ai 1.400 gradi, poi gli archeologi hanno trovato grani di quarzo shockati che possono prodursi solo a pressioni elevatissime, ceramiche con vescicole interne che si possono formare solo intorno ai 1.500 gradi, materiali in carbonio anch'essi formati ad alte temperature ed ad alte pressioni e poi fuliggine, carbone e cenere, sferule ricche di ferro e silicio, alcune delle quali si formano a 1.590 gradi. Infine nelle fondamenta della città si è trovato iridio, metallo raro sul nostro pianeta, ma assai presente negli asteroidi.
Archeologi, geologi, geochimici, geomorfologi, mineralogi, paleobotanici, sedimentologi hanno concluso che questi effetti possono essere spiegati non certo con incendi, eruzioni vulcaniche o terremoti, bensì con l'impatto in atmosfera di un asteroide o cometa. L'ipotesi più probabile è dunque che un piccolo asteroide o una cometa abbia impattato a 61mila chilometri all'ora con l'atmosfera, ad un'altezza di circa 4 chilometri di distanza dal suolo, provocando una esplosione che, a sua volta, ha generato una palla di fuoco che ha fuso tetti, qualsiasi struttura portante e suppellettili in ceramica. Alla palla di fuoco è seguita un'onda d'urto, iperveloce (circa 1.200 chilometri all'ora) ed ad altissima temperatura (circa 2mila gradi), che, con una pressione di 50 tonnellate al centimetro quadrato, ha polverizzato ogni cosa (le mura della città erano spesse 4 metri) e ovviamente tutta la popolazione di quei centri abitati, tra cui anche Gerico.

DISTRUTTI PER SEMPRE
Si calcola che la popolazione dell'area passò da 40-60.000 abitanti a solo qualche centinaia dopo l'impatto. Per capire l'energia provocata da quell'impatto, i ricercatori fanno presente che questa esplosione è stata maggiore di quella avvenuta nel 1908 in Siberia che riguardava un bolide di 50 metri il quale ha generato un'energia mille volte superiore di quella di Hiroshima. La regione interessata da questo cataclisma cosmico, circa 25 chilometri di estensione, fu così sconvolta da questo evento - impossibile coltivare alcunché per centinaia di anni perché probabilmente i sali nebulizzati del vicino Mar Morto resero sterile il terreno - che fu ripopolata solo dopo 300-600 anni.
La testimonianza orale di questa catastrofe naturale di eccezionali proporzioni si è sicuramente tramandata nei secoli fino a giungere all'autore o agli autori della Genesi che vissero nel VI-V sec. a.c. che così la riportarono: "Il sole spuntava sulla terra [...] quand'ecco il Signore fece piovere dal cielo sopra Sòdoma e sopra Gomorra zolfo e fuoco proveniente dal Signore. Distrusse queste città e tutta la valle con tutti gli abitanti delle città e la vegetazione del suolo. Abramo [...] contemplò dall'alto Sòdoma e Gomorra e tutta la distesa della valle e vide che un fumo saliva dalla terra, come il fumo di una fornace" (Gn 19, 23-28). Gli scettici hanno facile gioco ad obiettare che a posteriori si è qualificato un evento naturale come intervento divino e che, poi, un simile dio sarebbe il primo tra gli omofobi. I credenti invece sanno sia che la Bibbia non erra, sia che Dio può usare degli eventi naturali per punire.
A leggere questa notizia si accostano mentalmente, da una parte, i vari Galantino, secondo i quali Sodoma fu risparmiata dalla bontà di Dio, quelli che non vogliono giudicare le condotte omosessuali (bene invece astenersi dal giudizio sulla responsabilità individuale), quelli che considerano giusto legittimare la unioni civili e, su altro versante, l'ira di Dio, feroce e rovente fino ai 2mila gradi, che polverizza, nel senso letterale della parola, tutto ad una velocità di 1.200 Km/h e con una pressione pari a cinque camion per centimetro quadrato, per rendere inospitale un territorio di 25 km per centinaia di anni. Incenerito in un lampo e grazie alla scienza anche il ritratto svenevole di un dio arrendevole e pacioccone che la propaganda clericale continua a propinarci da decenni.

Nota di BastaBugie: nel seguente video (durata: 2 minuti e mezzo) dal titolo "La distruzione di Sodoma e Gomorra da parte di Dio" si può vedere una realistica ricostruzione della distruzione delle città dedite all'omosessualità praticata come è narrata nella Bibbia.


https://www.youtube.com/watch?v=prDrWc6xRAY

Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 13-10-2021

6 - JENNIFER LOPEZ CANTA CON LA FIGLIA E GLI DA' DEL ''LORO''
No, non possiamo banalizzare e normalizzare un bambino che cambia genere, nemmeno se il figlio di Elon Musk cambia nome, cognome e sesso
Autore: Fabrizio Cannone - Fonte: Provita & Famiglia, 24 giugno 2022

«La danza può essere di grande aiuto per costruire la propria identità, perché è prima di tutto libertà di espressione, oltre che creatività e tecnica. Di certo è stata un valido supporto per la ravennate Emma, 10 anni, che ha trovato la forza e il coraggio di dire 'no' al nome, Vincenzo, e al genere, maschile, che le sono stati attribuiti alla nascita, facendo 'coming out' in famiglia, a scuola, in società».
Così viene celebrata e normalizzata, dalla stampa, la storia di un bambino che, appunto, avrebbe deciso, a soli dieci anni, di «uscire da una 'gabbia', per librarsi finalmente in una nuova dimensione".
Ma a 10 anni - o comunque da bambini o adolescenti - si può essere sufficientemente consapevoli e maturi per fare delle scelte così radicali e spesso definitive, che possono sfociare anche nella chirurgia e nella (non facile) assunzione di una nuova identità? Al di là del singolo e specifico caso e di questa storia, infatti, le notizie di «bambini che vanno ascoltati», per i quali si dice che sia «giusto che vivano la loro vita, quella più congeniale al loro sentire, perché tutti meritiamo di essere felici», si fanno sempre più frequenti, soprattutto nelle nostre società dove tutto è sempre "liquido".

LA FRAGILITÀ DEI GIOVANI
L'influenza dei social (Tik Tok, Instagram, etc.) non sta forse avendo un ruolo di pesante condizionamento su bambini, ragazzi e giovani, in modo da dare l'idea che tutto sia permesso, tutto sia lecito e innocente, perfino cambiare nome, cognome, sesso e identità? Le ricerche mostrano che la liquidità sociale, la fragilità esistenziale dei nostri giovani, l'assenza frequente dei genitori o di uno di essi e la diffusione di modelli educativi sballati o eccentrici stanno portando ad un aumento di problematiche di questo tipo.
Cosa dice a tal proposito la scienza, e in modo speciale la medicina? Una risposta recente ci viene dalla Francia, paese in cui pullulano i casi di minorenni che vorrebbero un altro genere, anziché quello che gli è stato "assegnato" alla nascita.
Il 28 febbraio scorso, infatti, l'Accademia Nazionale di Medicina di Parigi ha emanato un importante comunicato sulla cosiddetta "transizione di genere" e sulla trans-identità. Il testo invitava tutti, in nome della scienza, alla più grande prudenza e riserva rispetto all'esplosione delle richieste degli adolescenti. La cosiddetta "trans-identità" presso il bambino e il ragazzo, definita dall'Accademia come una «disarmonia» non deriva infatti da «alcuna predisposizione genetica».

L'ERRORE DI CREDERE DI ESSERE NATI IN UN CORPO SBAGLIATO
Alla luce quindi dei risultati della psicologia, della medicina e della pediatria, l'Accademia invitava a «una grande prudenza medica» gli esperti. Specie quando è questione di terapie a base di ormoni (che bloccano il naturale sviluppo della sessualità) e ancor più di interventi chirurgici, visti gli effetti secondari già riscontrati nei casi di riassegnazione di genere sul bambino o la bambina. Tra essi, erano segnalati, «l'impatto sulla crescita, l'indebolimento osseo, il rischio di sterilità, le conseguenze emotive e intellettuali».
È certamente giusto, come affermato da molti genitori, avere la buona volontà di ascoltare i figli, con l'auspicio legittimo che essi «vivano felici». Ma il desiderio del figlio non deve divenire un assoluto e un diktat. Altrimenti, tanto per dirne una, le scuole si svuoterebbero, e l'educazione - che richiede dei divieti, dei limiti e dei no - diverrebbe impossibile.
Oggi, la letteratura ci parla di un aumento di bambini e ragazzi che affermano di «essere nati in un corpo sbagliato» e le cause possono essere tante, non ultima la perdita di riferimenti stabili nella famiglia, fondata sul padre e sulla madre. Il periodo da sempre difficile dell'adolescenza può e deve essere superato non accontentando qualunque desiderio espresso dal bambino, bensì aiutandolo a recuperare la sua propria identità biologica e naturale.
Come diceva il monito classico: divieni ciò che sei. La biologia e l'anatomia esistono e non possiamo cancellarle a colpi di bianchetto.

Nota di BastaBugie: Tommaso Scandroglio nell'articolo seguente dal titolo "Jennifer Lopez, Elon Musk e quei figli de-generi" racconta che la cantante Jennifer Lopez duetta con la figlia chiamandola "loro"; il figlio del papà della Tesla Elon Musk cambia nome, cognome e sesso e disconosce la sua figliolanza col miliardario. Dalla guerra tra sessi siamo finiti alla guerra tra "generi".
Ecco l'articolo completo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il 24 giugno 2022:

Pandemia della follia onomastica e guerra tra sessi e "generi". L'Ansa ci informa che "Jennifer Lopez ha presentato la figlia 14enne Emme sul palco prima di un'esibizione insieme a Los Angeles usando il pronome neutro inglese they ('loro')". Questo perché la ragazzina si percepisce non binaria. Non c'entrano nulla i treni e gli scambi (se non quelli linguistici), bensì Emme non si sente né carne né pesce, né maschio né femmina. Sospesa nel limbo sessuale, con le quattro frecce accese aspettando di decidere ciò che in realtà già madre natura o papà Dio avevano già deciso per lei. Fino a ieri gli adolescenti ribelli non volevano più studiare, oggi non vogliono più essere maschi o femmine.
Così la Lopez ha presentato la figlia sul palco: "Chiedo sempre a 'loro' di cantare con me ma non lo fanno mai quindi questa è un'occasione molto speciale, perché sono molto, molto impegnati e costosi". Una volta i figli davano del "voi" ai genitori. Ora questi potrebbero, a loro modo, ricambiare la cortesia. Dal plurale maiestatis al plurale paupertatis, e in questo caso la povertà prima di essere linguistica è di pensiero.
Gli esperti dell'idioma che non viene né da Marte né da Venere ci spiegano che per coloro che odiano sia l'azzurro che il rosa sono pronti non pronomi, ma ipernomi onomatopeici come "xe/xem" o "ze/zim" o "sie/hir". Tanto eufonici quanto tragici. Il futurista Vittorini al confronto passa per essere un borghesuccio.
Altro erede problematico. Xavier Musk è figlio del famoso Elon. Dato che la vita a molti zeri lo faceva sentire uno zero, ecco che ha deciso di cambiare nome, perché ha scelto di "diventare" donna, e pure cognome, prendendo quello della madre. A 18 anni si chiamerà Vivian Jenna Wilson. I soldi non daranno la felicità, ma possono dare alla testa. Nei documenti ufficiali depositati presso un tribunale di Los Angeles si possono leggere i desiderata del figlio: "Non desidero essere imparentato con il mio padre biologico in alcun modo o forma". Tradotto: tu padre mi ha fatto maschio e mi hai dato questo nome ed io rifiuto te e tutto ciò che mi hai fatto. Che non si dica mai che Edipo è passato di moda e che non c'entra nulla con la teoria del gender.
Xavier avrebbe forse avuto ragione a voler cambiar nome (ma non sesso) se gli fosse capitato in sorte di chiamarsi come il fratellastro X AE A-XI, che non è l'ultimo modello di Tesla, né la sigla di un codice fiscale. La madre su Twitter ha avuto la bontà di cuore di illuminarci sul fatto che la "X" rappresenta la "variabile incognita", che "Æ" invece è la pronuncia elfica della parola AI, Artificial Intelligence, mentre A-12 è il precursore di SR-17, il velivolo preferito della coppia. Era meglio chiamarsi come un modello della Tesla. Tale padre (e madre) tale figlio ed ecco quindi alienarsi dal padre a tal punto da alienarsi e basta, scegliendo nome e genere come si volesse uscir di casa e andare a vivere da soli.
La storia di questi due figli de-generi - l'aggettivo è privo di sentimenti censori, ma rimanda solo all'immaginario linguistico color arcobaleno - ci insegna che dentro il vocabolario LGBT ci sono parole che esprimono interi mondi, come quello in cui era finito Alice dove se un Bian Coniglio può parlare allora un uomo può essere donna e un'adolescente può neutralizzarsi sessualmente e naturalizzarsi non binaria. È il neutro bianco, che contiene tutto lo spettro dei colori, e non l'arcobaleno il vero colore LGBT+ (che non significa che La Gente Beve Tutto e di più, bensì Lesbiche, Gay, Bisessuali, Transessuali et alii).
È ormai da anni che qui si gioca a dadi con gli asterischi e le sindache, convinti che o Dio ha sbagliato nel farci come siamo oppure Dio ha fatto bene, ma noi possiamo fare meglio. E così le vocali maschili e femminili possono essere tacciate di supremazia sessista, la ruspa per lui e la Barbie per lei sono giocattoli tanto pericolosi che sarebbe preferibile farli giocare con le bombe a mano, "signore" e "signora" da titoli sono scolorati in epiteti, le toilettes divise per sesso sono luoghi tossici anche qualora fossero pulitissime.
Datemi una parola e solleverò il mondo. O forse lo sprofonderò.

Fonte: Provita & Famiglia, 24 giugno 2022

7 - OTTO LIBRI DEL 2022 PER L'ESTATE
Le novità da non perdere di Silvana De Mari, Virginia Coda Nunziante, Franco Nembrini, Tommaso Scandroglio, Ermes Dovico, Mario Iannaccone, ecc.
Fonte Redazione di BastaBugie, 29 giugno 2022

ORA PRO NOBIS
Romanzo storico sugli Ussari Alati all'epica battaglia di Vienna contro i musulmani

Silvana De Mari - Federica Picchi Editore - pagine 448 - € 18,90 - aprile 2022
Con questo nuovo romanzo storico, Silvana De Mari ci immerge nella storia europea di fine '600, per concludersi con l'epica battaglia di Vienna del 1683, con accenni ai secoli precedenti e a quelli successivi, offrendo una panoramica esaustiva delle molteplici dinamiche europee. La lettura è forte, ma ricca di spunti di riflessione: ci fa guardare ai recenti accadimenti con occhi differenti, riuscendo a spiegare, in pagine intrise di emozionanti verità, la complessità di popoli e di vicende umane del nostro continente.
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LA MODA CRISTIANA NELL'INSEGNAMENTO DELLA CHIESA
Invito alle donne a rendersi consapevoli della missione che esse hanno nella società

Virginia Coda Nunziante - Edizioni Fiducia - pagine 117 - € 12,00 - maggio 2022
La pubblicistica cattolica e lo stesso Magistero della Chiesa degli ultimi cinquant'anni hanno ignorato il tema della moda cristiana che ha invece importanti conseguenze sul piano della vita individuale e sociale.
Virginia Coda Nunziante ci propone una serie di documenti che a questo argomento hanno dedicato i Papi del secolo XX, soprattutto il venerabile Pio XII (1938-1958). L'antologia delle pagine pontificie è preceduta da un'ampia introduzione di carattere storico e dottrinale che invita le donne a rendersi consapevoli della missione che esse hanno nella società. Come scrive la curatrice del volume, "attraverso il nostro abbigliamento esprimiamo infatti una visione del mondo e se è vero che l'esempio conta quanto le idee, è anche nel modo di vestirci che potremmo esprimere il nostro 'cristianesimo vissuto'".
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LA DIVINA COMMEDIA
Con il commento di Franco Nembrini e le illustrazioni di Gabriele Dell'Otto (disegnatore della Marvel)

Dante Alighieri - Mondadori - pagine 700 circa a volume - € 26,60 a volume (prezzo Amazon) - agosto 2021
Franco Nembrini, da anni, tiene per tutta l'Italia un ciclo di lezioni su Dante e la Commedia. Alla fine di uno di questi incontri, a Roma, Nembrini è stato avvicinato da un ragazzo che gli ha detto che le sue parole gli avevano cambiato la vita. Questo ragazzo era Gabriele Dell'Otto, uno dei più importanti disegnatori del mondo, artista di punta delle due grandi casi editrici americane di supereroi, Marvel e DC. È nato così un progetto che è anche un sogno. Rivestire la Divina Commedia per portarla al grande pubblico, nel millennio che è appena iniziato. Dopo l'introduzione di Alessandro D'Avenia, ogni canto ha un'introduzione alla lettura scritta da Nembrini, il testo originale di Dante e, a fronte, una parafrasi in italiano contemporaneo, e una riproduzione delle tavole di Gabriele Dell'Otto che illustrano il contenuto del canto. Un grande progetto a un costo abbordabile.
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LA CONTESSA DI FERRO
Avvincente romanzo storico con la sfida fra guerrieri normanni e cavalieri cristiani

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La storia narrata dal romanzo si svolge nell'anno 877 in una Europa cristiana assediata da Normanni e saraceni e divisa al suo interno da lotte di potere.
Accanto a episodi storici l'autore descrive vicende di fantasia mettendo in rilievo anche la crisi culturale e spirituale della società di allora simile a quella di oggi, l'abbandono delle radici cristiane per interesse politico ed economico, l'uso del potere e della forza come strumenti di dominio, l'avanzare dell'irrazionalità del neopaganesimo e dell'occultismo.
Cinque cavalieri cristiani e la protagonista, la Contessa di Ferro, tengono vivi gli ideali di libertà e di fede cristiana e, tra mille avventure, battaglie e pericoli riescono a respingere i Normanni invasori liberando le terre occupate nel nord dell'Italia.
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SAN GIUSEPPE
Maestro per ogni stato di vita

Ermes Dovico - La Nuova Bussola - pagine 160 - € 10,00 - marzo 2022
Il libro di Ermes Dovico è composto da quattordici capitoletti, uno più bello dell'altro, agili, profondi, che attingono dalla sana Tradizione le "pennellate" che ci illustrano la bellezza e la grandezza del santo. Al termine sono riportate le preghiere a san Giuseppe, perché non si può leggere un testo così senza alla fine gettarsi in ginocchio. San Giuseppe è un segno per tutti noi. Un'evidenza. Una presenza imprescindibile.
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LA FUGA
Romanzo distopico tra finzione e realtà

Mario Iannaccone - Il Timone - pagine 400 - € 21.00 - febbraio 2022
L'avvincente fuga della famiglia Miliani per un romanzo inquietante, epico e avventuroso sulla distopia radicale che ci minaccia e sulla speranza che non possiamo mai perdere
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PARROCCHIE DA INCUBO
Manuale per cambiare stile di Chiesa

Andrea Brugnoli - Fede & Cultura - pagine 160 - € 4,99 (prezzo scontato) - novembre 2015
Sciatteria, terzomondismo, improvvisazione, mercatini equosolidali, canzoni pop di quart'ordine: le nostre parrocchie, nonostante gli sforzi, funzionano poco e male. Soprattutto, hanno trascurato la bellezza, la cura per le chiese e per gli ambienti parrocchiali, dimenticando così la cosa fondamentale: lo zelo evangelizzatore. Questo libro analizza il guazzabuglio che si è venuto a creare nel post-Concilio e che ha contribuito ad allontanare i fedeli anziché avvicinarli, e offre soluzioni pratiche per vivere e trasmettere la fede cristiana al nostro prossimo.
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Fonte: Redazione di BastaBugie, 29 giugno 2022

8 - OMELIA XIV DOM. T.ORD. - ANNO C (Lc 10, 1-12.17-20)
Pregate dunque il Signore della messe, perché mandi operai nella sua messe
Fonte Il settimanale di Padre Pio

Il Signore manda i suoi Discepoli a due a due davanti a sé per annunziare le Buona Novella, e li manda come agnelli in mezzo a lupi. Oggi più che mai è necessario questo annunzio evangelico e, oggi più che mai, il discepolo di Cristo è mandato come agnello in mezzo ai lupi. In questa opera evangelizzatrice, il discepolo di Cristo non deve contare sui sostegni umani, ma innanzitutto sulla grazia di Dio.
Inevitabilmente ci sarà chi rifiuterà il Vangelo e, di conseguenza, rifiuterà o addirittura perseguiterà colui che gli reca questo annunzio. Infatti, nel corso dei secoli, sono stati numerosi gli evangelizzatori che hanno coronato con il martirio la loro opera missionaria. Soprattutto un tempo, dire missionario voleva dire martire.
Gesù invita a pregare: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!» (Lc 10,2). Oggi più che mai si sta realizzando questa situazione: vi sarebbe molto da lavorare nella vigna del Signore, ma pochi sono gli operai, ovvero le vocazioni. La situazione è preoccupante: vi sono paesi senza sacerdote, tanti conventi si svuotano e diventano magari alberghi o cose del genere. San Giovanni Maria Vianney diceva: «Lasciate un paese senza sacerdote per vent'anni e, alla fine, adoreranno le bestie!».
Cosa fare per suscitare vocazioni? Nel Santo Vangelo Gesù ci indica un'unica soluzione: «Pregate»! Non parla di riunioni, conferenze o gite organizzate per ragazzi, ma di preghiera. Con questo non si vogliono escludere le altre iniziative che, comunque, sono sempre belle e valide. Si vuole unicamente insegnare che, senza la preghiera, tutte le iniziative umane rimarranno infruttuose.
Cosa possiamo fare concretamente? Possiamo organizzare delle ore di Adorazione eucaristica per ottenere il dono delle vocazioni. Bisogna farsi avanti e manifestare ai propri sacerdoti la volontà e la disponibilità di assicurare la propria presenza durante queste ore di preghiera. Noi sacerdoti siamo contenti di vedere che c'è qualcuno che si vuole impegnare! Non bisogna aspettare di essere in tanti per iniziare: bastano poche anime generose. Sarà come un piccolo seme gettato nella terra. Se, nonostante tutti gli sforzi, non si riuscirà a organizzare niente, iniziamo da soli. In tal caso ci si metterà davanti al Tabernacolo e si chiederà a Gesù il dono di numerose e sante vocazioni.
Nella vita di un missionario, di nome Carlo Goldmann, si racconta un episodio molto bello. Fin da bambino c'era chi pregava per lui. Una suora, ispirata da Dio, pregava per quel piccolo bambino che da poco era rimasto orfano di madre. La suora chiedeva per lui al Signore il dono della vocazione e sperava vivamente, entro vent'anni, di poterlo vedere sacerdote. Ella pregava ogni giorno secondo questa intenzione e il bambino non sapeva nulla. Egli lo venne a sapere solo alla fine, quando stava diventando sacerdote. Crescendo, Carlo divenne un giovane allegro e spensierato che non pensava minimamente alla vocazione. Ma, ad un certo punto della sua esistenza, avvenne qualcosa di unico e irripetibile: avvertì con chiarezza che il Signore lo chiamava alla vita religiosa e sacerdotale. Rimane sempre un mistero la percezione di questa chiamata. È come una luce che irrompe improvvisamente nell'anima e, a quella luce, si comprende quello che deve essere il nostro cammino. Chi aveva acceso quella luce? Le preghiere perseveranti dell'umile suora che non aveva mai perso di vista quel ragazzo. Fu così che allo scadere dei vent'anni, dopo varie peripezie, infuriava infatti la Seconda Guerra Mondiale, Carlo divenne sacerdote francescano e di lì a pochi anni partì missionario per il Giappone.
Vogliamo accendere anche noi questa luce nei cuori di tanti giovani. Se pregheremo con umiltà e perseveranza otterremo il dono di tante vocazioni.

Fonte: Il settimanale di Padre Pio

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