BastaBugie n�781 del 10 agosto 2022

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1 COSA VOGLIONO DAVVERO USA E INGHILTERRA DALLA GUERRA IN UCRAINA
Gli angloamericani hanno un interesse preciso per la continuazione del conflitto tra Ucraina e Russia perché finché c'è guerra c'è speranza... per loro (VIDEO: Russia-USA per Marcello Foa)
Autore: Rino Cammilleri - Fonte: Blog di Nicola Porro
2 GLI STATI UNITI NON VINCONO GUERRE DAL 1945
Strano per un Paese economicamente e militarmente così potente eppure l'ultima americanata che si ricorda furono le bombe di Hiroshima e Nagasaki (e la conseguente fine del cristianesimo in Giappone)
Autore: Rino Cammilleri - Fonte: Blog di Nicola Porro
3 IL MARTIRE SLOVACCO CHE NON SI PIEGO' AL NAZISMO
Il vescovo martire Michal Buzalka salvò tutti gli ebrei che poteva, fu condannato dai nazisti a 24 anni di carcere e poi morì nella Slovacchia sovietica
Autore: Rino Cammilleri - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana
4 LE SCUSE POLITICALLY CORRECT AGLI INDIANI DEL CANADA
Nonostante la propaganda di Trudeau, il premier più a sinistra del mondo, e un film del 2001, le cose andarono diversamente ed è facile capire il perché
Autore: Rino Cammilleri - Fonte: Blog di Nicola Porro
5 THE KING'S MAN, LE ORIGINI: IL FILM CHE, RIDENDO, CI SVELA LA STORIA
Tra il brillante e l'avventuroso parla di un immaginario servizio segreto inglese, ma rivela uno sconosciuto pezzo di storia per capire quel succede oggi (VIDEO: trailer del film)
Autore: Rino Cammilleri - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana
6 DRUSILLA, L'ATTORE VESTITO DA DONNA CON UN NOME D'ARTE CHE RIMANDA ALLA BIBBIA
La vera Drusilla aveva nome romano, ma era giudea ed era la bellissima figlia del re Erode Agrippa che secondo gli Atti degli Apostoli ascoltò la predicazione di San Paolo, poi morì insieme al figlio nell'eruzione del Vesuvio
Autore: Rino Cammilleri - Fonte: Blog di Nicola Porro
7 LA FEDE PROMUOVE IL PROGRESSO, LA CIVILTA', LA PACE, LA FAMIGLIA E LA SALUTE
Grazie a Dio è il documentatissimo libro di Giuliano Guzzo che spiega perché oggi il senso religioso non è affatto spento (VIDEO: Grazie a Dio)
Autore: Rino Cammilleri - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana
8 OMELIA XX DOMENICA T. ORD. - ANNO C (Lc 12, 49-57)
Non sono venuto a portare la pace sulla terra, ma la divisione
Fonte: Maranatha
9 OMELIA SOLENNITA' ASSUNTA - ANNO C (Lc 1,39-56)
Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente (VIDEO: Proclamazione del Dogma dell'Assunzione)
Fonte: Maranatha

1 - COSA VOGLIONO DAVVERO USA E INGHILTERRA DALLA GUERRA IN UCRAINA
Gli angloamericani hanno un interesse preciso per la continuazione del conflitto tra Ucraina e Russia perché finché c'è guerra c'è speranza... per loro (VIDEO: Russia-USA per Marcello Foa)
Autore: Rino Cammilleri - Fonte: Blog di Nicola Porro, 31 maggio 2022

Tutti contenti perché la Russia è costretta a fare i salti mortali per aggirare le sanzioni occidentali. Tutti ad augurare ogni malattia terminale a Putin. Tutti a disegnare scenari sulla sua imminente sostituzione con - sperano - un simil-Eltsin che finalmente si decida al calabraghe, tutti ad annunciare entusiasti invii americani di armi formidabili a Zelensky, e via dando di stomaco. Per i media mainstream - praticamente tutti - finché c'è guerra c'è speranza. Per loro.[...]
Sono tutti contenti, dicevamo, perché la Russia deve rivolgersi ai mercati asiatici, dal momento che quelli occidentali - cioè, europei - le sono ormai preclusi. Ebbene, è da quando è cominciata la guerra in Ucraina (meglio: per il Donbass e la parte russofona) che vado dicendo che è esattamente questo il risultato che Usa e Gb volevano ottenere: ricacciare i russi in Asia, tagliare ogni ponte fra loro e l'Europa, soprattutto la Germania. Il gas americano non è concorrenziale con quello russo, né potrà mai esserlo? Nessun problema. Gli Usa hanno un asso in più degli altri: the big stick, come diceva uno dei suoi presidenti più guerrafondai, Theodore Roosevelt (non a caso l'hanno immortalato nel Monte Rushmore insieme a Washington).
Anche infagottata nella Ue, la Germania aveva finito per diventare egemone in Europa. Gasdotti russi a gogò, Schroeder nella Gazprom, eccetera. A un certo punto gli angloamericani hanno detto stop. Gli inglesi se la sono filata all'inglese dalla Ue. Poi, le manovre che sappiamo, dal 2004 i poi, in Ucraina, chiave strategica (chiedete a Bismarck) per sbarrare la porta alla Russia. È la geopolitica, bellezza: mai, dico mai, gli inglesi e poi gli americani con loro, hanno sopportato l'ascesa di una potenza continentale. E che potenza sarebbe stata quella nata dalla sinergia economica tra Germania e Russia! Berlusconi, Pratica di Mare, Putin a braccetto con Bush? Seeeeh! Non avevano capito niente, Forse neanche Bush. Ma agli strateghi angloamericani le foto di scena non interessavano.
Tutti quei nostri politici che hanno provato a far di testa loro sono finiti male: Berlusconi ancora lotta coi magistrati, Craxi ha smesso, Andreotti scansò la galera di misura. Ora, come stanno le cose lo hanno ben capito, tra gli attuali politici italiani, quelli che fanno i più realisti del re. Evangelicamente, dai loro frutti li conoscerete. Magari ci sono quelli che volentieri farebbero diversamente. Ma il comando della Sesta Flotta americana è a Napoli. Si badi, americana, non Nato. La Germania, di basi americane ne ha più di noi. Dunque, nun ce sta nient'a fa', come cantava Carosone in Tu vuo' fa' l'americano. Mi spiace per chi ci sperava (i ns. media), ma non ci sarà nessuna Terza Guerra Mondiale. La politica è sempre la solita: contenere la Russia. Solo che l'Urss si conteneva quasi da sola, perché nessun europeo la voleva. Poi le cose cambiarono e allora occorse ricorrere al big stick.
Finale: russi al palo; europei, privati dell'import-export russo, più poveri e declassati come competitors a tutto vantaggio degli angloamericani. Signori, la partita è finita, andiamo a casa. Dite che qualche ucraino ci ha rimesso la pelle? Diciamolo nella lingua franca universale: expendables. Per un mondo migliore, ovviamente.

Nota di BastaBugie: nel seguente video (durata: 5 minuti) dal titolo "Russia-USA per Marcello Foa" si può ascoltare quando nel 2015 Marcello Foa, ex presidente RAI, raccontava la verità sull'Ucraina. Ci permette di capire come siamo arrivati alla situazione di oggi.


https://www.youtube.com/watch?v=gsElJQ_X7Rs

DOSSIER "GUERRA RUSSIA-UCRAINA"
L'offensiva di Putin nel 2022

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Fonte: Blog di Nicola Porro, 31 maggio 2022

2 - GLI STATI UNITI NON VINCONO GUERRE DAL 1945
Strano per un Paese economicamente e militarmente così potente eppure l'ultima americanata che si ricorda furono le bombe di Hiroshima e Nagasaki (e la conseguente fine del cristianesimo in Giappone)
Autore: Rino Cammilleri - Fonte: Blog di Nicola Porro, 8 agosto 2022

Dalla fine della seconda guerra mondiale gli Usa non hanno mai chiuso le porte del tempio di Giano. E, singolarmente, non hanno più vinto una guerra. Neanche veramente perso, va detto. Diciamo, lasciate a metà dopo anni e anni, al mutar di presidente. Altra singolarità: un presidente del Paese militarmente più potente del mondo che dura meno di tutti gli altri; quattro anni, in pratica tre, perché uno deve passarlo a cercare di farsi rieleggere.
Per non venir tacciati di imprecisione, a dire il vero una guerra gli Usa l'hanno vinta, quella per invadere Grenada nel 1983, un'isola equivalente suppergiù all'italiana Elba. Prima di allora, ecco la clamorosa vittoria su Germania e Giappone. Più clamorosa la seconda (la prima fu condivisa). E siglata da un'americanata tanto spettacolare da restare nell'immaginario più della prima: le bombe atomiche. Due. Sulla popolazione civile. C'erano imprescindibili obiettivi militari a Hiroshima e Nagasaki? Se sì, non è noto al grande pubblico. E se lo è solo a qualche storico specialistico, vuol dire che tanto importanti non erano, ma si trattò solo dei classici bombardamenti a scopo di demoralizzazione, nella migliore tradizione di chi risparmia le sue, di vite, a scapito di quelle altrui.
Per che cosa erano, tuttavia, speciali in qualche modo quelle due città? Specialmente Nagasaki, il porto del Sud, quello da cui da secoli usavano arrivare gli europei. E i missionari, così che a Nagasaki c'erano quasi tutti i giapponesi di religione cristiana. Cancellando Nagasaki fu cancellata anche la totalità del cristianesimo giapponese. Possibile che gli americani non lo sapessero? Impossibile. Nel XVI secolo san Francisco de Xavier fu il primo missionario a sbarcare da quelle parti. In poco tempo i battezzati furono sui 300mila. Poi i bonzi misero una pulce nell'orecchio allo shōgun: i missionari non erano altro che l'avanguardia psicologica di un'invasione da parte dell'impero spagnolo, già stanziato nelle vicine Filippine. E partì la persecuzione che culminò nella grande rivolta dei samurai cristiani del 1638. Tutti decapitati, e con l'aiuto degli olandesi calvinisti.
Sì, perché da sempre il cristianesimo giapponese è nella quasi totalità un cristianesimo papista. Per i successivi due secoli il Giapponese fu sakoku, «chiuso», e chi vi sbarcava lo faceva a rischio della vita. Furono proprio gli americani, a metà XIX secolo, a mandare davanti a Tokio le «navi nere», cioè le cannoniere del commodoro Perry con una proposta che non si poteva rifiutare. Con l'apertura ai commerci (e che se no?) occidentali via via riapparvero i missionari. E una chiesa a Nagasaki, una sola, ma solo per bianchi. Fu lì che un giorno il padre francese Petitjean si sentì tirare furtivamente per la tonaca: erano donne, mogli di pescatori, che, a rischio della pelle, gli facevano l'esame per vedere se era un prete cattolico: hai moglie? onori la Madonna e il papa?
Erano i kakure kirishitan, i «cristiani nascosti» che per due secoli, pur senza preti, si erano tramandati clandestinamente la fede. Da lì, facendo pressioni sui rispettivi governi occidentali, le opinioni pubbliche riuscirono lentamente a ottenere la libertà religiosa per i giapponesi. Il cristianesimo riattecchì con epicentro, ancora Nagasaki. Che il 6 agosto dell'anno che sappiamo venne per la seconda volta riazzerato.
Ma sì, in fondo erano papisti. Come quelli di Montecassino, la culla culturale dell'Occidente salvata dai kattivi tedeschi e spianata dai Nostri. Pare che un generale neozelandese sapesse che i muri dell'abbazia erano spessi tre metri. Lo aveva letto su una guida turistica comprata al mercatino a Napoli. E con queste informazioni di «intelligence» (sic!) insistette per, al solito, bombardare. Mah.

DOSSIER "GUERRA RUSSIA-UCRAINA"
L'offensiva di Putin nel 2022

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Fonte: Blog di Nicola Porro, 8 agosto 2022

3 - IL MARTIRE SLOVACCO CHE NON SI PIEGO' AL NAZISMO
Il vescovo martire Michal Buzalka salvò tutti gli ebrei che poteva, fu condannato dai nazisti a 24 anni di carcere e poi morì nella Slovacchia sovietica
Autore: Rino Cammilleri - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 27-04-2022

La Slovacchia è cattolica, la sua bandiera nazionale è una croce doppia (detta anche patriarcale). Per lungo tempo il clero è stato per necessità il suo ceto colto; da qui, raggiunta l'indipendenza, un prete come presidente della repubblica, Jozef Tiso (poi vittima dei regolamenti di conti postbellici nel 1947). Malvolentieri appiccicata alla Cekia nell'artificiale Cecoslovacchia, vaso di coccio tra l'impero nazista e quello comunista, ha anch'essa i suoi martiri in attesa di beatificazione. Uno di questi è il vescovo Michal Buzalka, il cui postulatore, Peter Slepčan, ha appena pubblicato in libro insieme a Róbert Letz: Una voce in difesa. Episcopato slovacco e diplomazia pontificia contro lo sterminio nazista (Libreria Editrice Vaticana. Pontificio Comitato di Scienze Storiche, pp. 445, s.p.). Nel 1938 mons. Buzalka, nato nel 1885, divenne vescovo ausiliare di Trnava e subito si diede da fare per sottrarre quanto possibile la gioventù slovacca alle sirene naziste. Fu presidente dell'Azione Cattolica e caporedattore del quotidiano «Slovák», organo del Partito Popolare. Nel 1939 fondò l'Ufficio Stampa Cattolica per coordinare e indirizzare le moltissime pubblicazioni cattoliche del Paese. Non gli bastò e creò un settimanale cattolico di taglio professionale, cioè in grado di tener testa agli omologhi laici a tiratura nazionale, il «Katolicke noviny». Erano i giorni in cui la famosa «crisi dei Sudeti», risolta con la conferenza di Monaco, aveva ridato autonomia alla Slovacchia, il cui presidente, Tiso (di origine italiana), dovette cominciare a barcamenarsi con gli ingombrati vicini e soprattutto, in quel momento, con la Germania. Il cattolicesimo rappresentava nel Paese quel che era anche per i polacchi: l'identità. La fedeltà al papa, Roma come faro e riferimento in quegli anni tempestosi, furono per la Slovacchia l'àncora che le permise di non farsi risucchiare culturalmente e, per quanto possibile, anche politicamente dai due giganti atei del XX secolo. Roma lo comprese benissimo e, infatti, la Santa Sede fu tra le prime a riconoscere la nuova Repubblica. Ma la prossimità a Hitler voleva dire anche prestarsi al programma antisemita, cosa che l'episcopato slovacco rifiutò energicamente, rigettando le discriminazioni contenute nel «Codice ebraico». Ma c'era una guerra in corso e la Slovacchia era di fatto un satellite della Germania. Tiso fece ricorso a tutte le sue risorse diplomatiche, ma poté solo smussare gli spigoli più acuti della legislazione antiebraica, come del resto fecero gli italiani. Dopo i nazisti, i comunisti, e Tiso finì impiccato. Buzalka, malgrado si fosse speso per salvare tutti gli ebrei che poteva, fu processato e condannato a ventiquattro anni di carcere. Non che ai nuovi governanti di obbedienza sovietica importasse più di tanto degli ebrei, ma, come i predecessori nazisti, sapevano che in Slovacchia, come in Polonia, il clero era anche ceto di riferimento per il popolo e perciò occorreva decapitarlo. Buzalka morì nel 1961 in piena era Kruscev, in quel «disgelo» di cui aveva fatto le spese l'Ungheria pochi anni prima. Il libro di Slepčan-Letz è una vera miniera di informazioni, documenti e foto. Per una storia cattolica che conosciamo poco.

Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 27-04-2022

4 - LE SCUSE POLITICALLY CORRECT AGLI INDIANI DEL CANADA
Nonostante la propaganda di Trudeau, il premier più a sinistra del mondo, e un film del 2001, le cose andarono diversamente ed è facile capire il perché
Autore: Rino Cammilleri - Fonte: Blog di Nicola Porro, 27 luglio 2022

Vista al tg una vecchissima indiana canadese lagnarsi perché le era stata sottratta al sua «indianità» quand'era bambina, vediamo di dire la nostra sul viaggio del papa in Canada. Qualcuno lo ha criticato: come, non vai in Africa dove i cristiani vengono massacrati perché sei in carrozzina e invece ti fai sette ore di volo per andare in Canada dove i massacri non ci sono? La risposta è, sì, perché, tanto, in Africa la sua presenza non avrebbe cavato un ragno dal buco, mentre in Canada le cose sono diverse, molto, e Trudeau, il premier più a sinistra del mondo, l'aveva «invitato». Con una proposta che non si può rifiutare, quando era venuto a Roma a dirgli di venire a «chiedere scusa» a eschimesi e indiani canadesi.
Ora, da quelle parti (e anche nei sottostanti Usa), in ogni cesso pubblico c'è appostato un avvocato che ti dice appena entri: se ti becchi qualche infezione questo è il mio biglietto da visita. Ciò significa che molte diocesi nordamericane sono praticamente rovinate da richieste di risarcimenti miliardari per abusi veri o presunti tornato a galla dopo quarant'anni. E, anche là, se il giudice è di sinistra indovinate come va a finire. Ma, pure se è trumpiano, l'incauto querelante è quasi sempre un fallito, perciò si paga sempre e si incassa mai. Detto questo, veniamo al Canada. La solita giornalista radical nel solito servizio ha scoperto, qualche anno fa, una moria di bambini inuit e indians negli orfanotrofi cattolici, con tanto di foto aerea di rilievi di terra allineati che sarebbero tombe. Abusi, maltrattamenti etc. (la giornalista, di origine native, è partita, ha detto, da una voce diffusa nella sua comunità). A parte il fatto che nessuno a tutt'oggi è andato a vedere cosa c'è in quelle «tombe», la comunità indian-inuit, opportunamente aizzata, è partita in quarta contro la Chiesa. Soldi, vogliamo.
Ora, com'è 'sta storia canadese? Uguale a quella australiana e a tutti quei Paesi che un tempo dipendevano anche politicamente da Sua Maestà Britannica. L'attore e regista Kenneth Branagh nel 2001 ci ha fatto addirittura un film, La generazione rubata. Nei primi decenni del Novecento il pensiero politicamente corretto di allora diceva che i tribali andavano civilizzati per il loro bene. Così, i bambini venivano prelevati e cresciuti, educati, istruiti, vestiti all'inglese. Ciò avrebbe portato beneficio a loro e agli altri. Insomma, era iniziativa di Stato. Ma detto Stato, di cultura protestante, non era attrezzato per una cosa così vasta. Così, gli aborigeni australiani venivano portati in Inghilterra per essere adottati da famiglie inglesi. In Canada, mezzo francese, c'era però la Chiesa cattolica, che per sua natura era già organizzata all'uopo con educandati ed orfanotrofi. Perciò il governo canadese chiese ad essa di farsene carico. Da qui i bambini eschimesi e indiani allevati dalle suore.
Ricordiamoci però dell'epoca: non c'erano antibiotici e la tubercolosi era tra i problemi più diffusi. I più gracili morivano. Anche perché molti arrivavano già denutriti se non malati grazie all'«indianitudine». [...]
Ah, chi non è d'accordo con questa mia ricostruzione (che non è solo mia, visto che molti storici canadesi si sono attivati) ricordi che in ogni buon processo è istruttivo ascoltare anche l'altra versione.

Nota di BastaBugie: per approfondire l'argomento si può leggere l'articolo seguente cliccando nel link.

BIMBI ABUSATI E SEPOLTI IN CANADA? TUTTO FALSO
Lo scandalo dei bambini abusati e seppelliti nelle scuole cattoliche canadesi era una bufala (i vescovi si erano affrettati a chiedere perdono, ma è il governo Trudeau che dovrebbe chiedere scusa)
di Rino Cammilleri
https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6932

DOSSIER "IL CANADA DI TRUDEAU"
Dittatura sanitaria, gender, eutanasia, ecc.

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Fonte: Blog di Nicola Porro, 27 luglio 2022

5 - THE KING'S MAN, LE ORIGINI: IL FILM CHE, RIDENDO, CI SVELA LA STORIA
Tra il brillante e l'avventuroso parla di un immaginario servizio segreto inglese, ma rivela uno sconosciuto pezzo di storia per capire quel succede oggi (VIDEO: trailer del film)
Autore: Rino Cammilleri - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 07-04-2022

C'è nelle sale (per chi ci va) un film simpatico che vuol essere tra il brillante e l'avventuroso, "The King's man. Le origini", con Ralph Fiennes e Gemma Atherton. E' il terzo di una serie e parla, scherzosamente di un immaginario servizio segreto inglese più segreto di quello ufficiale. Però, quest'ultima puntata castigat ridendo mores, cioè rivela un pezzo di storia che non sono molti a conoscere, però potrebbe aiutare i giovani millennials a capire anche quel succede oggi sotto i loro occhi.
E perché il premier britannico sbraita più di tutti e perché il presidente americano, in calo nei sondaggi, minaccia e lancia moniti lontano da casa sua. Nel film si comincia ricordando che, a inizio Novecento, lo zar, il kaiser e il re inglese erano cugini, nipoti della regina Vittoria. Ed ecco il fondatore del servizio segreto più segreto cercare di salvare la vita all'arciduca Franz Ferdinand a Sarajevo. Con una ricostruzione storica al dettaglio. Infatti, l'arciduca, erede al trono austroungarico, era favorevole agli inglesi e ostile ai prussiani.
Poi la scena si sposta in Russia. Qui il monaco veggente Rasputin ha una fortissima influenza sulla famiglia imperiale, perché è l'unico che riesce a guarire dagli attacchi di emofilia (le teste coronate d'Europa erano tutte parenti, come sappiamo) lo zarevic Aleksej, unico erede maschio al trono. Ma Rasputin in una delle sue visioni ha visto lo sfacelo immane della Russia se questa entrerà nella Grande Guerra. Perciò, finché c'è lui a corte, lo zar non muove le truppe. Gravissimo per gli inglesi, perché le Potenze Centrali gliele stanno suonando di santa ragione e il presidente americano Wilson non sa come convincere il suo popolo a entrare in una guerra lontana di cui non capisce il senso.
Così, ecco gli agenti inglesi muoversi per eliminare Rasputin. E questa è storia, anche se ad ammazzare fisicamente il monaco furono aristocratici russi (aizzati da agenti inglesi) insofferenti della sua influenza sullo zar.
Ma nel film (e nella storia) Rasputin si rivela un osso duro. Esilarante la scena in cui, in un salotto, si difende dagli agenti inglesi con passi di lotta copiati dalle danze folkloristiche russe. Senza di lui, è facile convincere lo zar a entrare in guerra, costringendo Prussia e Austria a combattere su due fronti. Ma i tedeschi non sono scemi ed ecco la loro contromossa fatale: riempiono Lenin di soldi e lo mandano, protetto da loro agenti, in Russia. Così nel film e così nella realtà.
Preso il potere, Lenin mantiene i patti e ritira la Russia dalla guerra. I tedeschi adesso possono riversare tutta la loro forza sul fronte occidentale e per gli inglesi sono così amari. L'unica speranza, loro, a quel punto, è l'America, e con Wilson calano l'asso vincente: troppi soldi le banche americane hanno prestato ai britannici per la guerra; se questi ultimi perdono, adieu ai crediti. Poiché, com'è noto, quando ci sono in ballo denari gli americani non ci vedono più, è ok, guerra sia.
E qui storia e film divergono per esigenze di copione. La storia ci dice che, per convincere gli americani, ci volle l'affondamento del Lusitania, carico di passeggeri, sì, ma anche di armamenti. Nel film, invece, è Mata Hari che, in possesso di un filmino in cui c'è lei col presidente, tiene in scacco quest'ultimo, timoroso - ogni riferimento è ovvio - più dei suoi votanti che del mattatoio degli stessi. I King's men fanno fuori la fascinosa spia e restituiscono il filmato hard al presidente. Chissà che un giorno non ci raccontino, tra il serio e il faceto, anche la faccenda dell'Ucraina.

Nota di BastaBugie: nel seguente video (durata: 2 minuti) si può vedere il trailer del film "The King's man. Le origini".


https://www.youtube.com/watch?v=mnrcqKlrqYc

Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 07-04-2022

6 - DRUSILLA, L'ATTORE VESTITO DA DONNA CON UN NOME D'ARTE CHE RIMANDA ALLA BIBBIA
La vera Drusilla aveva nome romano, ma era giudea ed era la bellissima figlia del re Erode Agrippa che secondo gli Atti degli Apostoli ascoltò la predicazione di San Paolo, poi morì insieme al figlio nell'eruzione del Vesuvio
Autore: Rino Cammilleri - Fonte: Blog di Nicola Porro, 12 luglio 2022

Quando ho visto spuntare nello scenario l'attore che veste da donna e si fa chiamare Drusilla sono rimasto ammirato. Dal nome, ovvio. Sì, è un nome raffinatissimo da antica romana. Così, sono andato a scartabellare tra i libri che ho scritto sulla storia del cristianesimo ed ho trovato: la Drusilla più famosa della storia antica (di quella moderna aspettiamo a vedere) aveva sì, nome romano, ma era giudea.
Allora come oggi, i nomi dei dominatori attraevano, così le Esther e le Maryam diventavano Priscilla e Paolina, e abbondavano i Marco e i Filippo, come oggi dilagano le Samantha, Pamela, Jonathan, Melissa, Melania e via nomenclando.

LO SCANDALO CHE PROVOCÒ LA CRISI DIPLOMATICA
Drusilla, dicevamo, era figlia del re Erode Agrippa (anche Erode era Eros-odis, nome romano) e sorella del re Agrippa II (e di Berenice, altro nome greco-romano). Donna bellissima, era adolescente, come usava, quando andò in sposa al re di Emesa, Aziz, che pur di averla era diventato proselita (cioè, convertito al giudaismo) e si era pure fatto circoncidere. Solo che sulla di lei avvenenza aveva messo gli occhi anche Antonio Felice, dal 52 d.C. procuratore di Giudea (in pratica governatore) e soprattutto fratello di quel Pallante che era diventato il braccio sinistro dell'imperatore Nerone. Ora, dal momento che il re di Emesa non contava granché mentre il procuratore romano era quello che comandava davvero, Drusilla non ci pensò due volte a piantare il marito per darsi a Felice.
Il fatto fece scandalo e provocò una crisi diplomatica, ma Felice aveva le spalle coperte dal fratello e Aziz dovette ingoiare il rospo. Ora, dei due colombi poco o nulla sapremmo se non fossero finiti negli Atti degli Apostoli (At XXIV, 24ss.). Saul (cioè Paolo, cittadino romano) dopo la conversione sulla via di Damasco aveva osato predicare la Via (così era chiamato all'inizio il culto del Nazareno) a Gerusalemme e i farisei stavano per lapidarlo quando il tribuno a capo della guarnigione romana era intervenuto a proteggerlo. Ma non poteva stare per sempre chiuso nella Torre Antonia, la caserma romana a Gerusalemme, perché quelli lo aspettavano fuori. Così, il tribuno decise di mandarlo sotto scorta a Cesarea, sede di Felice.

L'INCONTRO CON SAN PAOLO
Drusilla, che, non dimentichiamolo, era giudea, aveva sentito parlare di quella nuova setta e di Paolo. Così, curiosa, volle ascoltarlo. Davanti a Felice e Drusilla l'Apostolo spiegò la nuova dottrina. Ma quando le sue parole toccarono temi morali quali la castità e la fedeltà coniugale, nonché il giudizio finale che attendeva i reprobi, Felice si spaventò e Drusilla si indispettì. Paolo venne interrotto bruscamente e rimandato in cella. Fu lasciato in catene per due anni e senza processo: un abuso, perché era cittadino romano. Per questo a un certo punto l'Apostolo si appellò al giudizio dell'imperatore, come suo diritto. Il fatto era che Paolo aveva detto all'inizio di essere andato a Gerusalemme per portare i soldi di una colletta che i cristiani d'Asia avevano fatto a pro dei confratelli colpiti da una carestia. E Felice sperava di metterci le mani, almeno su una parte. Così, ogni tanto lo convocava, ma quello faceva orecchie da mercante e veniva rispedito in cella.
Secondo lo storico Giuseppe Flavio fu proprio il malgoverno di Felice la causa remota che scatenò la ribellione ebraica finita nel disastro del 70 d.C. Per Paolo la situazione si sbloccò nel 60 d.C. col nuovo procuratore Porcio Festo, che lo mandò a Roma come da lui richiesto. Piccola parentesi: un cittadino romano aveva il diritto di essere giudicato direttamente dell'imperatore; oggi un cittadino italiano non arriva nemmeno a Mattarella, figurarsi a Biden. Chiusa la parentesi. Felice e signora vennero richiamati a Roma. E non si sa altro. Solo questo: Drusilla e il figlio Agrippa avuto da Felice perirono nell'eruzione del Vesuvio del 79 d.C. Evidentemente, come tutti i Vip romani, aveva una villa a Pompei. O a Ercolano o a Oplontis o a Stabia, le città seppellite dalla lava. Se l'attuale Drusilla non sa niente di questa storia, girategli questo articolo. Magari gli fa piacere...

Fonte: Blog di Nicola Porro, 12 luglio 2022

7 - LA FEDE PROMUOVE IL PROGRESSO, LA CIVILTA', LA PACE, LA FAMIGLIA E LA SALUTE
Grazie a Dio è il documentatissimo libro di Giuliano Guzzo che spiega perché oggi il senso religioso non è affatto spento (VIDEO: Grazie a Dio)
Autore: Rino Cammilleri - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 04-03-2022

Giuliano Guzzo, nostra firma, ha dato alle stampe per Lindau una corposa opera, Grazie a Dio. Come la fede promuove il progresso, la civiltà, la pace, la famiglia e la salute (Lindau), che dimostra, dati alla mano, che nel mondo il senso religioso non è affatto spento, anzi. Non ce ne accorgiamo per il semplice fatto che siamo costretti a guardare dall'unica finestra che ci è consentita.
Parlo di noi occidentali, naturalmente. Com'è noto, il bene non fa notizia. Com'è noto, è dai tempi dei giacobini che gli odiatori di Cristo si servono dei media, impadronirsi dei quali è la prima cosa che fanno e nei quali cooptano solo chi si adegua. Per il resto, un vecchio apologo medievale chiarirà molte cose. Eccolo. A un monaco il Signore concesse di poter vedere quegli «spiriti dell'aria» di cui parlava san Paolo. E vide che su una grande città c'era un solo diavolo che ogni tanto schioccava svogliatamente la sua frusta. Invece, su un conventino sperduto di pochi frati i diavoli erano legione. Chiesto come mai, si sentì rispondere che quei frati si sforzavano di essere fedeli a Dio, perciò torme di demoni erano intenti a distoglierli. Gli abitanti della grande città, invece, non avevano bisogno di stimoli perché già facevano tutto da soli. Fuor d'apologo, è già di suo un argomento apologetico il dato, storico, che tutto l'Inferno si sia scatenato sulla Cristianità e praticamente solo su di essa.
Comunque, il credente sa che mai nulla è perduto e che «non praevalebunt», parola del Messia. Guzzo ci invita, intanto, ad allargare la visuale e a dare un'occhiata al fatto che probabilmente certe cose hanno solo cambiato di posto. Malgrado gli sforzi posti in essere da Sappiamo Chi, le religioni non arretrano ma avanzano. Anche il cristianesimo. E pure al centro della secolarizzazione. Certo, in molti casi si tratta di resistenza eroica. Confusi, distolti, distratti, tentati, scoraggiati, sbandati, molti cristiani tengono duro e, pur in mezzo agli sberleffi, continuano a credere che Lazzaro risorgerà. In fondo, non è questo che il Messia vuole? Guzzo accumula una serie impressionante di dati per mostrarci una realtà che ignoriamo e che dimostra che il Maestro non ha esaurito le carte da giocare.
Come sarà il futuro? Sarà dunque, malgrado le attuali apparenze, religioso? E chi lo sa. E, per dirla tutta, non importa. Come dice Gandalf, non spetta a noi governare tutte le maree. A noi è comandato solo di fare quel che dobbiamo fare qui e adesso. Mi si dirà che Gandalf è un personaggio inventato. Ebbene, eccone allora uno vero: san Francesco. Stava zappando quando frate Leone gli chiese che cosa avrebbe fatto se avesse saputo di dover morire la sera stessa. Rispose che avrebbe continuato a zappare.

Nota di BastaBugie:
nel seguente video (durata: 1 ora e 22 minuti) Giuliano Guzzo ha presentato il suo libro "Grazie a Dio" in una conferenza tenuta presso il Centro Culturale "Amici del Timone" di Staggia Senese il 10 giugno 2022.
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Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 04-03-2022

8 - OMELIA XX DOMENICA T. ORD. - ANNO C (Lc 12, 49-57)
Non sono venuto a portare la pace sulla terra, ma la divisione
Fonte Maranatha

Il regno di Dio è la realizzazione della comunione tra gli uomini e con lui. Già i profeti lo avevano annunciato e descritto come un tempo di pace, di benessere, di gioie mai viste; un tempo di fraternità universale e cosmica. Ogni barriera sarebbe stata eliminata, si sarebbe costituito un solo popolo per un solo Dio.
Gesù realizza il progetto di Dio nell'umanità espresso dai profeti. Viene a «radunare i figli dispersi». La sua ultima preghiera è la preghiera per l'unità: «Padre, siano una cosa sola, come noi siamo uno».
Come mettere d'accordo queste espressioni con le parole del vangelo di questa domenica? «Pensate che io sia venuto a portare la pace sulla terra? No, vi dico, ma la divisione» (vangelo).

L'ANNUNCIO DELLA VERITÀ SUSCITA OPPOSIZIONE
Le parole di Gesù sono improntate ad un profondo realismo: il suo regno creerà nuove divisioni. Chi lo accoglie non entra in uno stato di pace paradisiaca, ma prova dapprima in se stesso la guerra e la divisione. Egli non può accettare l'ambiguità del compromesso, non può vivere il bene e il male, trovare un accordo tra il vero e il falso, non può affidarsi totalmente alle certezze umane, deve abbandonare continuamente la terra delle tranquille abitudini per l'incertezza di una terra che non possiede.
È cosa strana che la fede in Cristo crei nemici, ponga ostacoli. Questo è vero perché l'amore e la verità hanno nella croce il loro prezzo e la loro verifica. Non c'è amore vero che non porti con sé la sofferenza, non c'è verità che non ferisca. Se l'amore è dono gratuito non può non essere distacco da se stessi. Se la verità è scoperta non può non essere un giudizio sulle nostre azioni, e un impegno per nuovi e più scomodi orizzonti.
Il profeta è colui che annuncia la verità profonda dei fatti. Poiché la realtà dei fatti è l'azione imprevedibile di Dio che muove verso la libertà, essa suscita sempre nell'uomo il dubbio, la paura del rischio, l'opposizione con cui l'orgoglio e il peccato si manifestano.
Dalla verità nasce l'incertezza, perché l'uomo preferisce affidarsi alla sicurezza della prudenza umana piuttosto che abbandonarsi all'imprevedibilità di Dio. Geremia annuncia il piano di Dio ed è accusato di disfattismo (prima lettura). Ciò è vero anche per chi scende nello stadio per conquistare una vittoria. Il suo mettersi come concorrente sulla linea di partenza comporta una competitività, un gareggiare, una lotta, avere dei nemici. Nelle tribune c'è chi lo applaude e chi fa di tutto per scoraggiarlo (seconda lettura).

SCEGLIERE CRISTO IN UN MONDO DOMINATO DAL PECCATO È FARSI DEI NEMICI
Il cristiano che si mette dalla parte di Cristo entra per ciò stesso nella mischia e nella lotta. Non si può considerare né è ritenuto un neutrale: per molti è un nemico, anche se egli vuol essere il «fratello universale». La storia dell'umanità può far conto sulla volontà di comunione, di impegno, di collaborazione del cristiano, ma il suo progetto di liberazione, la sua utopia di un amore senza confini non possono non suscitare dissensi nella famiglia, fra gli amici, nella società, imporgli delle scelte che urteranno la tranquillità di molti.
Questo è inevitabile perché è sui valori e sui significati che si gioca l'impegno e la vita, ed è su questi significati che si compie la comunione o sorgono le opposizioni. Gli uomini si dividono in grandi universi geografici-culturali, in gruppi sociali e professionali, ma ciò che li distingue veramente e li oppone è la concezione che essi hanno del divenire umano, il modo di affrontare i gravi problemi che si impongono a tutti: l'ingiustizia, la libertà, le decisioni di priorità, le responsabilità sociali...

IL CRISTIANO SUPERA LA DIVISIONE CON L'AMORE GRATUITO
li cittadino del regno trova la pace con chi come lui accetta la propria morte perché l'altro viva, trova la comunione con chi vive nella speranza. Invece con chi non cerca la verità, l'amore e la giustizia egli si troverà diviso e sperimenterà la realtà delle parole di Cristo: «Pensate che io sia venuto a portare la pace sulla terra? No, vi dico, ma la divisione» (Lc 12,51).
Però egli supera la divisione con l'amore. Anche se la sua parola e la sua azione creano divisioni ed opposizioni, egli non rende male per male, ma sa vincere il male con il bene. Ripaga l'odio con l'amore.
Come Gesù, suo maestro, che «ha abbattuto il muro, l'inimicizia facendo pace nel sangue della sua croce» (cf Ef 2,14.16), così anche il cristiano è ovunque portatore di amore.

Fonte: Maranatha

9 - OMELIA SOLENNITA' ASSUNTA - ANNO C (Lc 1,39-56)
Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente (VIDEO: Proclamazione del Dogma dell'Assunzione)
Fonte Maranatha

La definizione del dogma è avvenuta nel 1950 per opera di Pio XII. Ignoriamo se, come e quando avvenne la morte di Maria, festeggiata assai presto come "dormitio". È una solennità che, corrispondendo al natalis (morte) degli altri santi, è considerata la festa principale della Vergine. Il 15 agosto ricorda con probabilità la dedicazione di una grande chiesa a Maria in Gerusalemme.
La Chiesa celebra oggi in Maria il compimento del Mistero pasquale. Essendo Maria la "piena di grazia", senza nessuna ombra di peccato, il Padre l'ha voluta associare alla risurrezione di Gesù.

ASSUNTA IN CIELO, MARIA È PIÚ VICINA A NOI
Le letture della Messa presentano in modo molto concreto i valori dell'assunzione di Maria, il posto che ha nel piano della salvezza, il suo messaggio all'umanità.
Maria è la vera "arca dell'alleanza", è la "donna vestita di sole" immagine della Chiesa (prima lettura). Come l'arca costruita da Mosè stava nel tempio perché era "segno e strumento" dell'alleanza di Dio con il suo popolo, così Maria è in cielo nella sua integrità umana, perché "segno e strumento" della nuova alleanza. L'arca conteneva la Legge e da essa Dio rispondeva alle richieste del popolo. Maria ci offre Gesù, il proclamatore della legge dell'amore, il realizzatore della nuova alleanza di salvezza: in lui il Padre ci parla e ci ascolta. Maria è figura e primizia della Chiesa, madre del Cristo e degli uomini che essa ha generato a Dio nel dolore sotto la croce del Figlio; pertanto è preannunciato della salvezza totale che si realizzerà nel regno di Dio.
Ciò avverrà ad opera di Cristo risorto (seconda lettura), modello e realizzatore della risurrezione finale, comunicata prima che ad altri a Maria, per la sua divina maternità. L'Immacolata ha preannunciato il fine della redenzione, che è di condurre gli uomini ad una integrale innocenza; l'Assunta è preannuncio del traguardo finale della redenzione: la glorificazione dell'umanità in Cristo. Maria richiama oggi i cristiani a sentirsi inseriti nella storia della salvezza e destinati ad essere conformati a Cristo, per opera dello Spirito, nella casa del Padre. Per questo, il Concilio dice che l'Assunta è data agli uomini come "segno di sicura speranza e di consolazione" (LG 68 e prefazio).

"GRANDI COSE HA FATTO IN ME L'ONNIPOTENTE"
Nel "Magnificat" (vangelo) Maria ci comunica il suo messaggio. Essa proclama che Dio ha compiuto un triplice rovesciamento di false situazioni umane, per restaurare l'umanità nella salvezza. Nel campo religioso Dio travolge le autosufficienze umane: confonde i piani di quelli che nutrono pensieri di superbia, si drizzano contro Dio e opprimono gli altri.
Nel campo politico Dio capovolge gli ingiustificabili dislivelli umani: abbatte i potenti dai troni e innalza gli umili; non vuole coloro che spadroneggiano i popoli ma coloro che li servono per promuovere il bene delle persone e della società senza discriminazioni razziali o culturali o politiche.
Nel campo sociale sconvolge l'intoccabile classicismo stabilito sull'oro e sui mezzi di potere: colma di bene i bisognosi e rimanda a mani vuote i ricchi, per instaurare una vera fraternità nella società e fra i popoli, perché tutti sono figli di Dio.
Così le feste dell'Immacolata e dell'Assunta ci richiamano da un capo all'altro tutta la storia della salvezza: quella che si compie oggi per noi, e per la quale preghiamo Maria nostra madre di condurci sino al compimento finale.

MARIA "PRIMIZIA E IMMAGINE DELA CHIESA"
Maria, nell'Assunzione, è la creatura che ha raggiunto la pienezza della salvezza, fino alla trasfigurazione del corpo. È la donna vestita di sole e coronata di dodici stelle. È la madre che ci aspetta e ci sollecita a camminare verso il regno di Dio. La Madre del Signore è l'immagine della Chiesa: luminosa garanzia che il suo destino di salvezza è assicurato perché come in lei, così in tutti noi lo Spirito del Risorto attuerà pienamente la sua missione; ella è già quella che noi saremo.
A molti dà fastidio sentir parlare di "salvezza delle anime". Sembra che la vita con i colori, i sapori, i contorni che la rendono attraente debba sparire: sembra che il corpo non serva a nulla. Hanno ragione perché non è così. Maria, assunta in cielo, è garanzia che tutto l'uomo sarà salvato, che i corpi risorgeranno. Nell'Eucaristia pane di immortalità, si ritrovano gli alimenti base dell'uomo, frutti della terra, della vite e del lavoro dell'uomo: è proprio l'Eucaristia la garanzia quotidiana che la salvezza raggiunge ogni uomo nella sua situazione concreta, per strapparlo alla morte, la nemica più terribile del progresso.

Nota di BastaBugie: nel seguente video (durata: 4 minuti) dal titolo "Proclamazione del Dogma dell'Assunzione" si può vedere il filmato originale dell'epoca quando Pio XII proclamò il dogma al termine dell'Anno Santo del 1950.


https://www.youtube.com/watch?v=33NADLqHKkg

Fonte: Maranatha

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