BastaBugie n�815 del 05 aprile 2023

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1 TRUMP A PROCESSO, VOLA NEI SONDAGGI
La sinistra esulta per il primo ex presidente a processo, ma è un'accusa molto debole: aver comprato il silenzio di una pornostar, per una presunta relazione del 2006 (VIDEO: Trump e la fine della Prima Repubblica)
Autore: Stefano Magni - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana
2 NESSUNA VIRTU' E' ASSENTE DALLA CROCE
Il Dottore Angelico ci spiega come e perché fu necessario che il Figlio di Dio soffrisse per noi nella sua passione (VIDEO: Le migliori scene della Passione)
Autore: San Tommaso d'Aquino - Fonte: Liturgia romana
3 STRAGE DI NASHVILLE, IL KILLER E' UNA RAGAZZA TRANSESSUALE DI 28 ANNI CHE ODIAVA LA SCUOLA CRISTIANA
Biden dopo soli 4 giorni definisce i transgender ''l'anima dell'America'' e difende gli LGBT perché secondo lui sono sotto attacco (rovesciando la realtà)
Autore: Valerio Pece - Fonte: Sito del Timone
4 A QUALE SANTO VOTARSI PER IL TERREMOTO
Dalle Rogazioni ai patroni invocati in caso di calamità naturali, la Chiesa ha sempre invocato il Cielo: ''Dal flagello del terremoto liberaci, o Signore''
Autore: Stefano Chiappalone - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana
5 UCRAINA (E INDIA) NON SONO PIU' LEADER MONDIALI DELL'UTERO IN AFFITTO
Dopo un anno di guerra, la Georgia sta sostituendo l'Ucraina come mercato per lo sfruttamento di donne povere
Fonte: Provita & Famiglia
6 IN TRENTINO SI CELEBRA IL PRIMO BATTESIMO LAICO
La rivoluzione francese istituì il matrimonio civile... ora si passa al battesimo
Autore: Giuliano Guzzo - Fonte: Sito del Timone
7 NEGLI USA EMERGE LA VERITA' SUI VACCINI (IN EUROPA: UN MURO DI GOMMA)
Negli Stati Uniti si indaga sulla disastrosa gestione pandemica, le reazioni avverse e i conflitti di interesse, invece in Europa si arranca e in Italia la commissione è già arenata (VIDEO: L'arrampicata dei dati falsi)
Autore: Gianluca Spera - Fonte: Blog di Nicola Porro
8 OMELIE PASQUA DI RISURREZIONE - ANNO A
Veglia Pasquale e Messa del giorno
Autore: Giacomo Biffi - Fonte: La rivincita del crocifisso

1 - TRUMP A PROCESSO, VOLA NEI SONDAGGI
La sinistra esulta per il primo ex presidente a processo, ma è un'accusa molto debole: aver comprato il silenzio di una pornostar, per una presunta relazione del 2006 (VIDEO: Trump e la fine della Prima Repubblica)
Autore: Stefano Magni - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 1° aprile 2023

Due martedì dopo il previsto, il 4 aprile l'ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump è comparso di fronte a un giudice, al tribunale di Manhattan, New York. Ha ascoltato i capi d'accusa, gli sono state prese le impronte. Non è stato arrestato, come si diceva, né sono state usate le manette. La sera stessa è tornato in Florida, alla sua residenza di Mar-a-Lago, dove ha tenuto il suo primo comizio da candidato incriminato. Si tratta, come si è detto più volte, del primo caso in cui un ex presidente, poi ancora candidato, viene posto sotto processo. Trump si è dichiarato innocente.
In questo fine settimana si sono fatte diverse ipotesi sui 34 capi d'accusa. Una volta che questi sono stati letti all'imputato e pubblicati, non c'è stata alcuna sorpresa. Tutti riguardano il sospetto pagamento della pornostar Stormy Daniels e della modella Karen McDougal, effettuati dall'avvocato Michael Cohen, poi rimborsato dalla Trump Organization. La McDougal avrebbe ricevuto un pagamento indiretto da parte dell'editore del National Inquirer, alleato di Trump. Perché così tanti capi di accusa? Perché sono uno per ogni singola transazione sospetta. Ogni capo d'accusa recita: "con l'intento di frodare e di commettere un altro reato e di favorirne e occultarne la commissione, ha effettuato e fatto effettuare una falsa registrazione nei registri aziendali…" e segue la descrizione della posta contabile. Trump avrebbe camuffato il rimborso a Cohen come "spese legali".

ACCUSA FRAGILE
La falsa registrazione nei registri aziendali è un'infrazione, secondo la legge dello Stato di New York. Per diventare reato deve, appunto, esserci "l'intento di frodare e di commettere un altro reato e di favorirne e occultarne la commissione". L'altro reato sarebbe la frode elettorale, perché la Daniels e la McDougal sono state pagate per tacere, nell'ultimo mese della campagna elettorale presidenziale del 2016. Si presume, dunque, che, più che proteggere il matrimonio con Melania Trump, Donald abbia pensato di proteggere la sua reputazione di candidato alla guida degli Usa.
Non essendoci sorprese, si conferma quanto sia fragile l'accusa. Perché non sono viene contestato un reato minore, ma per dimostrare che sia reato deve essere a sua volta dimostrata l'intenzione di commetterlo. L'ex presidente potrebbe essere condannato fino a quattro anni, visto che è la prima condanna la pena sarà ridotta.
Se dal punto di vista giudiziario, il processo è poca cosa, politicamente parlando la giornata di ieri è stato un trionfo di immagine per Donald Trump. Il suo volo (con il Boeing privato) dalla Florida a New York è stato più seguito dai media rispetto ai suoi viaggi presidenziali. Ad attenderlo c'era un corteo di auto blindate dei servizi segreti: un ritorno, anche qui, ai tempi in cui era inquilino della Casa Bianca. Il corteo è giunto alla sede del tribunale, quando due ali di manifestanti stavano fronteggiandosi. Ad arringare la piazza per Trump, c'erano anche i deputati Marjorie Taylor Greene e George Santos. Dalla parte dei manifestanti contro Trump, donne vestite in nero con lo slogan "Noi crediamo a Stormy Daniels".

SONDAGGI A GONFIE VELE PER TRUMP
Può sembrare contro-intuitivo che una campagna elettorale guadagni da un'incriminazione. Ma finora con Trump ha funzionato così. La sua forza è nel dimostrare che sia in atto una persecuzione contro di lui. Il fatto che il procuratore distrettuale (la pubblica accusa) di Manhattan, Alvin Bragg, sia un democratico, un radicale, uno vicino a Black Lives Matter, dimostra la giustezza di questa narrazione. Lo dimostra il fatto che abbia voluto procedere all'incriminazione nonostante l'evidente debolezza del caso Daniels.
Prima di questa incriminazione, i due tentativi di impeachment (caso unico nella storia dei presidenti), di cui uno iniziato dopo la fine del suo mandato (altro caso unico) sono andati a vuoto. Così come non ha portato a nulla l'indagine sul Russiagate, sulla sua presunta collusione con i servizi russi. Ogni causa, ogni indagine, ora anche ogni processo che non dimostri la colpevolezza di Trump, è una freccia in più nella sua faretra, una dimostrazione in più che è vittima.
I sondaggi a un anno dalle elezioni lasciano il tempo che trovano, è vero. Ma se si votasse oggi, Trump prenderebbe quasi il 51% dei voti nelle primarie repubblicane, doppiando il suo potenziale avversario più forte, Ron DeSantis, secondo la media dei sondaggi di Real Clear Politics. In caso di vittoria alle primarie, in una sfida Trump-Biden, il candidato repubblicano batterebbe il presidente in carica di 3 punti. Quel che si nota maggiormente, in questi sondaggi, è che, dopo una flessione in gennaio, Trump riprende quota proprio dopo la notizia dell'incriminazione.

Nota di BastaBugie: nel seguente video (durata: 1 ora e 8 minuti) dal titolo "Trump e la fine della Prima Repubblica" il giornalista italiano che trasmette dalla Florida, Roberto Mazzoni, spiega la situazione in America dopo che Donald Trump è stato indiziato da un Gran Giurì della città di New York, convocato in origine dal procuratore distrettuale Alvin Bragg, eletto alla posizione di pubblico ministero grazie ai finanziamenti di George Soros.
All'interno ci sono gli interessanti interventi di Tucker Carlson, uno dei giornalisti più seguiti in America.
Per vedere il video vai sul sito Mazzoni News:

VIDEO TRUMP (1° PARTE)
https://mazzoninews.com/2023/04/04/trump-e-la-fine-della-prima-repubblica-parte-1-mn-207/

VIDEO TRUMP (2° PARTE)
https://mazzoninews.com/2023/04/05/trump-e-la-fine-della-prima-repubblica-parte-2-mn-208/

VIDEO TRUMP (3° PARTE)
https://mazzoninews.com/2023/04/07/trump-e-la-fine-della-prima-repubblica-parte-3-anarcotirannia-mn-209/


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DOSSIER "DONALD TRUMP"
Il presidente nemico del politicamente corretto

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Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 1° aprile 2023

2 - NESSUNA VIRTU' E' ASSENTE DALLA CROCE
Il Dottore Angelico ci spiega come e perché fu necessario che il Figlio di Dio soffrisse per noi nella sua passione (VIDEO: Le migliori scene della Passione)
Autore: San Tommaso d'Aquino - Fonte: Liturgia romana

Fu necessario che il Figlio di Dio soffrisse per noi? Molto, e possiamo parlare di una duplice necessità: come rimedio contro il peccato e come esempio nell'agire.
Fu anzitutto un rimedio, perché è nella passione di Cristo che troviamo rimedio contro tutti i mali in cui possiamo incorrere per i nostri peccati.
Ma non minore è l'utilità che ci viene dal suo esempio. La passione di Cristo infatti è sufficiente per orientare tutta la nostra vita.
Chiunque vuol vivere in perfezione non faccia altro che disprezzare quello che Cristo disprezzò sulla croce, e desiderare quello che egli desiderò. Nessun esempio di virtù infatti è assente dalla croce.
Se cerchi un esempio di carità, ricorda: «Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici» (Gv 15,13).
Questo ha fatto Cristo sulla croce. E quindi, se egli ha dato la sua vita per noi, non ci deve essere pesante sostenere qualsiasi male per lui.
Se cerchi un esempio di pazienza, ne trovi uno quanto mai eccellente sulla croce. La pazienza infatti si giudica grande in due circostanze: o quando uno sopporta pazientemente grandi avversità, o quando si sostengono avversità che si potrebbero evitare, ma non si evitano.
Ora Cristo ci ha dato sulla croce l'esempio dell'una e dell'altra cosa. Infatti «quando soffriva non minacciava» (1 Pt 2,23) e come un agnello fu condotto alla morte e non aprì la sua bocca (cfr. At 8,32). Grande è dunque la pazienza di Cristo sulla croce: «Corriamo con perseveranza nella corsa, tenendo fisso lo sguardo su Gesù, autore e perfezionatore della fede. Egli in cambio della gioia che gli era posta innanzi, si sottopose alla croce, disprezzando l'ignominia» (Eb 12,2).
Se cerchi un esempio di umiltà, guarda il crocifisso: Dio, infatti, volle essere giudicato sotto Ponzio Pilato e morire.
Se cerchi un esempio di obbedienza, segui colui che si fece obbediente al Padre fino alla morte: «Come per la disobbedienza di uno solo, cioè di Adamo, tutti sono stati costituiti peccatori, così anche per l'obbedienza di uno solo tutti saranno costituiti giusti» (Rm 5,19).
Se cerchi un esempio di disprezzo delle cose terrene, segui colui che è il re dei re ed il Signore dei signori, «nel quale sono nascosti tutti i tesori della sapienza e della scienza» (Col 2,3). Egli è nudo sulla croce, schernito, sputacchiato, percosso, coronato di spine, abbeverato con aceto e fiele.
Non legare dunque il tuo cuore alle vesti ed alle ricchezze, perché «si son divise tra loro le mie vesti» (Gv 19,24); non agli onori, perché ho provato gli oltraggi e le battiture (cfr. Is 53,4); non alle dignità, perché intrecciata una corona di spine, la misero sul mio capo (cfr. Mc 15,17) non ai piaceri, perché «quando avevo sete, mi han dato da bere aceto» (Sal 68,22).

Nota di BastaBugie: nel seguente video (durata: 6 minuti) si possono vedere le migliori scene della Passione di Cristo (di Mel Gibson).
Per sapere tutto, ma proprio tutto sul film La Passione di Mel Gibson, clicca qui!


https://www.youtube.com/watch?v=W6NvfJUMpyw

Fonte: Liturgia romana

3 - STRAGE DI NASHVILLE, IL KILLER E' UNA RAGAZZA TRANSESSUALE DI 28 ANNI CHE ODIAVA LA SCUOLA CRISTIANA
Biden dopo soli 4 giorni definisce i transgender ''l'anima dell'America'' e difende gli LGBT perché secondo lui sono sotto attacco (rovesciando la realtà)
Autore: Valerio Pece - Fonte: Sito del Timone, 1° aprile 2023

Giovedì, a soli a soli quattro giorni dalla tragedia della scuola cristiana di Nashville in cui una donna che si percepiva uomo ha ucciso sei persone tra cui tre bambini, il presidente Joe Biden ha rilasciato una dichiarazione ufficiale nella quale afferma in tono solenne che «i transgender americani plasmano l'anima della nostra nazione». Lo ha fatto alla vigilia della Giornata della Visibilità Trans (Trans Day of Visibility), che dal 2021 negli USA si celebra il 31 marzo.
Le parole del presidente Usa hanno scatenato un acceso dibattito nell'opinione pubblica americana, la quale aspetta da giorni che l'FBI rilasci il "manifesto" scritto dall'attentatrice Audrey Hale con cui si dovrebbe far luce sul vero movente della strage. Lo strano ritardo sta generando sospetti in molti, tanto che Tucker Carlson, volto noto di Fox News, ha apertamente affermato che «non possiamo vedere il manifesto perché la lobby transgender, che è molto più potente di voi, ha fatto pressioni sui politici per tenerlo nascosto».
Molti, infatti, già da ora parlano di crimine d'odio contro i cristiani, visto anche che tra i bambini uccisi c'è la figlia di Chad Scruggs, il pastore della scuola che negli ultimi mesi, secondo alcune indiscrezioni, stava offrendo un aiuto psicologico alla terrorista. Non è tutto. Con un'America scossa nel profondo, in cui sei famiglie cristiane piangono i propri cari trucidati a colpi di fucile da una ventottenne transgender, la portavoce della Casa Bianca Karine Jean-Pierre, commentando pubblicamente la nota di Biden, ha aggiunto queste parole: «I nostri cuori sono con la comunità trans, poiché sono sotto attacco».

IL PEANA DI JOE BIDEN SUI TRANS
«Il Transgender Day of Visibility», ha scritto Biden nella sua nota, «celebra la gioia, la forza e il coraggio assoluto di alcune delle persone più coraggiose che conosco». La dichiarazione aggiunge: «Dobbiamo anche continuare a sfidare le centinaia di odiose leggi statali che sono state introdotte in tutto il paese, assicurandoci che ogni bambino sappia che è fatto a immagine di Dio, che è amato e che lo stiamo difendendo». Una vera chiamata alle armi, maliziosamente mescolata alla Sacra Scrittura, che ha il suo clou in questo passaggio: «Chiedo a tutti gli americani di unirsi a noi nel sollevare le vite e le voci delle persone transgender in tutta la nostra nazione», perché «un'ondata di leggi statali discriminatorie sta prendendo di mira i giovani transgender, terrorizzando le famiglie e ferendo i bambini che non fanno del male a nessuno».
Biden non può non riferirsi alle leggi approvate da quegli Stati americani che a differenza sua non le hanno affatto stimate come discriminatorie. Come quelle che proteggono le donne dagli uomini biologici che vogliono competere negli sport femminili (la legge dello Iowa del marzo 2022); o come quelle che vietano di prescrivere farmaci che impediscono l'emergere di caratteristiche sessuali secondarie negli adolescenti (e che possono portare alla sterilità), o che vietano ai medici di mutilare chirurgicamente i minori solo perché questi credono di appartenere al sesso opposto. Biden stava probabilmente prendendo di mira anche la legge approvata dal governatore della Florida Ron DeSantis (provvedimento noto come "Diritti dei genitori nell'istruzione" ma che la stampa democratica ha subito etichettato col nome "Don't Say Gay"), una misura che consiste semplicemente nel divieto di parlare ai bambini che vanno dalla materna alla terza elementare di temi considerati inappropriati, quali l'"orientamento sessuale" e l'"identità di genere". Tutti esempi di «leggi odiose» stigmatizzate dal presidente Biden nella sua nota.

BLACK HUMOR O PERFIDIA PURA?
A proposito poi della «violenza contro le persone trans» con cui Biden ha infarcito la sua dichiarazione ufficiale per il Transgender Day of Visibility, il giornalista americano Matt Walsh, per le opinioni espresse sulla tragedia di Nashville (la città dove vive), ha dovuto annullare il suo discorso alla Washington and Lee University in Virginia. «A causa delle minacce contro la mia famiglia [...] non posso lasciare la mia famiglia e volare in un altro Stato. Odio il dover rimandare l'evento, ma mia moglie e i miei figli vengono prima di tutto», ha scritto il commentatore. Il quale, a proposito delle intimidazioni ricevute, ha però aggiunto: «Le minacce alla mia famiglia mi rendono solo più determinato a combattere. Non lascerò che questi psicopatici mi spaventino fino al silenzio, lo prometto».
Che su certi temi il clima negli USA sia ormai fuori controllo lo dimostrano le ciniche (e pericolose) uscite di questi giorni di artisti e giornalisti del cosiddetto "mondo liberal". Prima l'attrice Jane Fonda, che nel programma televisivo "The View", alla domanda su che cosa si potesse fare («oltre a marciare e protestare») per contrastare i pro life e il ribaltamento della sentenza Roe v. Wade, tra le risate imbarazzate delle conduttrici ha risposto: «Penso all'omicidio». Poi l'odioso tweet con cui il giornalista televisivo David Pakman ha deriso i bambini uccisi nella scuola cristiana di Nashville per non aver "pregato abbastanza". «È molto sorprendente», ha scritto Pakman in un tweet poi cancellato, «che ci sia stata una sparatoria di massa in una scuola cristiana, dato che la mancanza di preghiera è spesso la causa di questi eventi orribili. È possibile che non pregassero abbastanza o non correttamente, nonostante fosse una scuola cristiana?».
Intanto, nella giornata di mercoledì, poche ore prima cioè che la Casa Bianca diramasse la nota del presidente sul Trans Day of Visibility, molti attivisti trans hanno preso d'assalto il Campidoglio del Kentucky per protestare contro la legge in quel momento in discussione, quel "Senate Bill 150" che mira a proibire il cambio di sesso per i minori, vietando la terapia ormonale a chi non abbia ancora compiuto i 18 anni. La violenta insurrezione - che i media hanno subito ribattezzato "transurrection" e che in Italia è stata raccontata dal solo Giuliano Guzzo sulla Verità - è stata domata a fatica dalle forze dell'ordine, concludendosi poi con diversi arresti. Il parallelo con il più rumoroso assalto di Capitol Hill, per i media amircani si è concretizzato per via di un urlante attivista trans acconciato in stile "sciamano del 6 gennaio" (per altri, invece, visto il tipo di corna ritorte, rappresentazione simbolica di un sacerdote di Baphomet).
Sciamano o bafometto, il disegno di legge a tutela dei minori, in un mantra senza fine è stato etichettato dal governatore democratico del Kentucky Andy Beshear come «un ennesimo attacco alla comunità transgender». Comunità transgender che, ricordiamolo, per bocca del Presidente Usa «plasma l'anima della nazione».

Nota di BastaBugie: Tommaso Scandroglio nell'articolo seguente dal titolo "Biden, i baby trans e i danni taciuti del transessualismo" parla del messaggio istituzionale alla Giornata della visibilità transgender del presidente degli USA.
Ecco l'articolo completo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il 4 aprile 2023:

Si chiama International Transgender Day of Visibility (Giornata internazionale della visibilità transgender) e si celebra ogni 31 marzo, dal 2009. Una giornata dedicata al transessualismo, in buona sostanza. Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha dichiarato che la Giornata è da celebrarsi in tutta la nazione e le ha dedicato anche un messaggio istituzionale in cui si spinge a dire che le persone trans "modellano l'anima della nostra nazione".
Il sedicente cattolico Biden si dichiara a favore della transizione sessuale nei bambini. Infatti, scrive che le persone transessuali "da bambini, meritano ciò che ogni bambino merita: la possibilità di imparare in scuole sicure e solidali, di sviluppare amicizie significative e di vivere in modo aperto e onesto". Poi se la prende con quegli Stati che hanno emanato leggi che vietano il cosiddetto "cambiamento" di sesso nei minori, tra questi ricordiamo il Tennessee, il Dakota del Sud, il Kentucky e il  Mississippi. "Un'ondata di leggi statali discriminatorie - si legge nel comunicato - prende di mira i giovani transgender, terrorizzando le famiglie e ferendo i bambini che non fanno del male a nessuno. [...] Insieme, dobbiamo anche continuare a sfidare le centinaia di odiose leggi statali che sono state introdotte in tutto il paese, assicurandoci che ogni bambino sappia che è fatto a immagine di Dio, che è amato e che noi lo difendiamo".
A dire la verità, sono i trattamenti ormonali e gli interventi chirurgici a devastare i bambini e i ragazzi. L'American College of Pediatricians, in merito ai bloccanti della pubertà, ci informa che il loro uso aumenta gli atti di autolesionismo e "possono effettivamente causare depressione e altri disturbi emotivi legati al suicidio". E infatti lo stesso Biden afferma che più della metà dei minori trans negli Stati Uniti ha preso in considerazione l'idea del suicidio: solo che il presidente addebita queste idee suicidarie al bullismo, quando invece devono essere addebitate ai trattamenti medici o agli stessi disturbi psicologici che hanno portato il ragazzo al rifiuto del proprio corpo, del proprio sé. I pediatri americani inoltre aggiungono che "l'uso temporaneo di Lupron [il bloccante della pubertà più usato negli States] è stato anche associato e può essere la causa di molti gravi effetti collaterali permanenti tra cui osteoporosi, disturbi dell'umore, convulsioni, deterioramento cognitivo e, se combinato con ormoni sessuali incrociati, sterilità [...] infarti, ictus, diabete, coaguli di sangue e tumori". A ciò vanno aggiunte le amputazioni: mastectomie a 13 anni e isterectomie a 16 anni per le donne e castrazione chirurgica e penectomia a 16 e 17 anni per gli uomini: operazioni fatte su adolescenti emotivamente fragili e psicologicamente assai turbati. E di fronte a tutto questo Biden ha il coraggio di affermare che le leggi che vietano simili interventi sarebbero discriminatorie e lederebbero gli interessi dei bambini.
Il presidente poi punta il dito contro la violenza a danno delle persone trans e cita la sparatoria in Colorado all'interno del Club Q, un locale omosessuale, avvenuta un anno fa. Peccato che il killer era un uomo affetto da disturbi proprio attinenti alla sfera dell'identità sessuale. Il presidente così prosegue: "Abbiamo nominato un numero record di leader apertamente LGBTQI+ e sono stato orgoglioso di revocare il divieto alle persone apertamente transgender di prestare servizio nell'esercito". Biden quindi si vanta di scegliere le persone che prestano servizio nella propria amministrazione non in base al criterio del merito e della competenza, ma in base ai gusti sessuali e alla transizione sessuale. In merito poi ai transessuali nell'esercito, il problema di trovarsi un uomo negli spogliatoi femminili non riguarda solo i civili ma anche i militari. Per non parlare, poi, di altri problemi evidenti che possono sorgere all'interno della vita militare, se un colonnello dalla voce baritonale decide di indossare una gonnella.
Il comunicato di Biden prosegue informandoci che il Dipartimento di Giustizia sta ingaggiando una dura lotta contro quelle leggi statali che vogliono un approccio terapeutico basato sul sesso reale e non su quello dichiarato. A Biden deve essere sfuggito il dato, ormai acquisito in medicina, che le terapie si devono declinare anche secondo il sesso del paziente. E poco importa che, ad esempio, quest'ultimo si creda donna quando invece è un uomo. Le patologie non guardano in faccia a nessuno, nemmeno alle ideologie.
Biden così conclude: "Continuo a chiedere al Congresso di approvare finalmente l'Equality Act ed estendere le protezioni dei diritti civili attese da tempo a tutti gli americani LGBTQI+ per garantire che possano vivere con sicurezza e dignità". In realtà, l'Equality Act è un attacco alla libertà di pensiero e di religione: un Ddl Zan a stelle e strisce. Ad esempio, se la proposta di legge passasse, medici e infermieri sarebbero obbligati a fornire trattamenti ormonali e interventi chirurgici a quelle persone che vogliono "cambiare" sesso; gli uomini potrebbero gareggiare nelle competizioni femminili ed entrare nei bagni e negli spogliatoi delle donne; gli enti d'adozione di ispirazione religiosa sarebbero obbligati ad affidare i minori a coppie gay.
Ryan T. Anderson, presidente dell'Ethics and Public Policy Center, a tal proposito ha dichiarato che questa proposta di legge "non è concepita come uno scudo per proteggere le minoranze vulnerabili da ingiuste discriminazioni, ma come una spada per perseguitare coloro che non abbracciano nuove ideologie sessuali e di genere".

Fonte: Sito del Timone, 1° aprile 2023

4 - A QUALE SANTO VOTARSI PER IL TERREMOTO
Dalle Rogazioni ai patroni invocati in caso di calamità naturali, la Chiesa ha sempre invocato il Cielo: ''Dal flagello del terremoto liberaci, o Signore''
Autore: Stefano Chiappalone - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 09-02-2023

«A flagello terraemotus libera nos, Domine» («Dal flagello del terremoto liberaci, o Signore»), è una delle suppliche che un tempo si levavano in occasione delle Rogazioni, le processioni che tradizionalmente si svolgevano nei tre giorni precedenti l'Ascensione. Si invocava la liberazione da vari mali del corpo e dello spirito, a cominciare «dalla dannazione eterna» («A damnatione perpetua libera nos...»), ma anche «dalla folgore e dalla tempesta» («a fulgure et tempestate»), «dalla peste, dalla fame e dalla guerra» («a peste, fame et bello»). Benché aggiornate (e forse un po' semplificate), alcune di queste invocazioni sono tuttora presenti e raccomandate dal Benedizionale (nn. 1820 ss.)
La preghiera non esimeva certo i nostri antenati dall'adoperarsi per prevenire le calamità o almeno farvi fronte con i mezzi a disposizione così come noi facciamo il possibile disponendo di mezzi e strutture antisismiche decisamente più avanzate. Ma facciamo, appunto, il possibile. Se da un incendio o da un diluvio ci si può (forse) isolare senza venire lambiti dall'acqua o dalle fiamme, la scossa di terremoto invece è inevitabile: se ne possono limitare i danni, ma non azzerare l'evento in sé. Siamo capaci di prevedere ma non di fermare quel movimento implacabile, sussultorio o ondulatorio, che nel giro di pochi secondi fa ballare la cosiddetta "terraferma" con tutto quanto vi è sopra.
Il sisma è l'evento che più mette alla prova le nostre capacità di difesa di fronte alle forze della natura - natura che solo un'ingenua concezione della "madre terra" può considerare benigna a prescindere e che invece può mostrarsi al contempo mater et matrigna, per così dire. E non è sempre "colpa dell'uomo", che anzi è l'unico essere in grado di "addomesticarne" in qualche misura le forze fuori controllo, come quella di un terremoto o di un meteorite. Con risultati spesso sorprendenti, fin dove può. Dove non può, di fronte alla furia della terra e degli elementi, ci si è sempre affidati anche a colui che può governarli (Mc 4, 41), direttamente o per mezzo dei santi. Almeno finché l'uomo non ha infranto il legame che unisce le cose visibili a quelle invisibili.

SANTI PROTETTORI
A che santo votarsi di fronte al terremoto? Rino Cammilleri ne censisce ben sette nel suo Il grande libro dei santi protettori (Ares, Milano 2022). Chi volesse conoscere vita, morte e (letteralmente) miracoli di ciascuno di loro e di molti altri santi e relativi patronati troverà pane per i suoi denti nelle oltre 700 pagine di Cammilleri. La Sicilia annovera due santi "antisismici": Rosalia, la "santuzza" veneratissima dai palermitani, e il carmelitano Alberto degli Abati, vissuto fra Trapani e Messina. Due anche per la Spagna: il domenicano Vincenzo Ferrer e il gesuita Francesco Borgia, che poi visse e morì a Roma, negli stessi anni in cui vi svolgeva un fecondo apostolato Filippo Neri (a sua volta invocato anche a protezione dai movimenti tellurici). La martoriata Irpinia ha un santo tutto suo: il vescovo Amato di Nusco. Last but not least, Emidio, vescovo e martire, che vanta tale "giurisdizione" ben al di là della "sua" Ascoli.
Sant'Emidio e il terremoto sono tutt'uno, nell'iconografia e nell'agiografia. Sarebbe avvenuto proprio un terremoto a fermare coloro che volevano costringere il santo a tornare al culto degli dei pagani, nella natia Treviri o - stando a un'altra versione - ad Ascoli, dove il Papa lo aveva inviato come vescovo e dove subì il martirio (siamo al tempo della persecuzione di Diocleziano, a cavallo tra il III e il IV secolo). Certo è che la città fu risparmiata dal terribile terremoto del 1703, con epicentro a nord de L'Aquila, ed eresse in ringraziamento il tempietto di Sant'Emidio alle Grotte, poi consacrato nel 1720. Con la stessa intensità ed estensione di quel tragico evento che aveva causato migliaia di morti, aumentò di pari passo la devozione al santo ascolano, raffigurato nell'atto di sorreggere un edificio prossimo a crollare.

SANT'EMIDIO
L'intercessione "antisismica" di Sant'Emidio è particolarmente sentita nelle Marche e in Abruzzo, regioni peraltro ad altissimo rischio e che frequentemente hanno dovuto fare i conti con i "capricci" della terra. Basti pensare agli eventi del 2016 (tra la reatina Accumoli e l'ascolana Arquata del Tronto, colpendo poi ancora più forte due mesi dopo in Umbria);  alla devastazione de L'Aquila nel 2009 o al terremoto della Marsica che il 13 gennaio 1915 rase al suolo l'intera Avezzano. Un secolo dopo, nel 2015, proprio nel segno di Sant'Emidio l'evento fu commemorato da mons. Giovanni D'Ercole (allora ordinario di Ascoli, ma di origini marsicane) e mons. Pietro Santoro (allora vescovo dei Marsi). E in tutta l'area "Sant'Emidio!" (o meglio: "Santo Middio!" o "Sante Middie!" a seconda delle varianti dialettali) è invocazione capillarmente diffusa, anche laddove non è il patrono principale. Persino oltreoceano è viva la devozione "emidiana": il sito Sant'Emidio nel mondo elenca tutte le località interessate, dagli Stati Uniti alle Filippine, toccando praticamente ogni continente.
Dall'agiografia torniamo infine alla liturgia. Il messale romano attuale tra le «Messe e orazioni per varie necessità» include una colletta (n. 34) In tempo di terremoto, che recita: «O Dio, che hai fondato la terra su solide basi, abbi pietà dei fedeli che nella paura ti supplicano: fa' che sentiamo sempre la sollecitudine della tua bontà e allontana per sempre i pericoli del terremoto, perché sotto la tua protezione possiamo servirti con riconoscenza». Nel messale tradizionale c'è invece l'intero formulario dell'apposita Messa, con tutte le relative antifone, letture e orazioni, implorando la clemenza di Dio di fermare il tremore della terra e di donarci la grazia di risanarla.
Superstizione? Purtroppo, «un paio di secoli di scetticismo illuministico ci hanno abituati a ritenere che i nostri antenati fossero più̀ stupidi di noi», scrive Cammilleri nel libro citato. Certamente possiamo contare «su lussuosi prefabbricati in caso di calamità. Salvo quando, nell'un caso o nell'altro, il soccorso degli uomini arriva troppo tardi». Oppure quando non è in grado di arrivare, per quanto sia avanzato e sofisticato. La ragione è molto semplice: non siamo onnipotenti. Siamo capaci di far molto, ma non tutto. E rivolgersi al Creatore e ai santi non costa nulla. «Se avete qualche problema - conclude Cammilleri - provate con loro. Pare facciano miracoli».

Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 09-02-2023

5 - UCRAINA (E INDIA) NON SONO PIU' LEADER MONDIALI DELL'UTERO IN AFFITTO
Dopo un anno di guerra, la Georgia sta sostituendo l'Ucraina come mercato per lo sfruttamento di donne povere
Fonte Provita & Famiglia, 28 marzo 2023

Il business dei bebè si sta riorganizzando. Le ex destinazioni principali, come l'Ucraina e l'India, sono ormai escluse. Nuovi luoghi per il traffico di esseri umani stanno guadagnando importanza.
Un anno di guerra ha avuto ripercussioni sul business dei bebè in Ucraina. Le immagini che hanno fatto il giro del mondo erano sconvolgenti: genitori committenti disperati che, nonostante la guerra, cercavano di entrare in Ucraina per convincere la madre surrogata a uscire dal Paese, per portare il loro bambino (ordinato) fuori dalla zona di pericolo. Agenzie che intimavano alle madri surrogate di abortire. Madri surrogate che partorivano nei bunker. Decine di infermiere che, nei rifugi, per mesi si sono prese cura giorno e notte per gli stranieri di quei bambini che erano stati ordinati ma non ritirati. Madri in affitto che attendevano invano il compenso loro promesso, perché nei tumulti della guerra all'agenzia non c'era più nessuno che fosse contattabile.
È tempo di ripensarci? Niente affatto. La richiesta di servizi di maternità surrogata è più alta che mai, afferma Ihor Pechenoha, direttore della clinica BioTexCom. Fino allo scoppio della guerra, l'Ucraina era il secondo mercato mondiale per maternità surrogata dopo gli Stati Uniti. Ogni anno, 2.500 bambini venivano portati in grembo da madri surrogate ucraine e il 90% era ordinato da coppie straniere. Ora c'è carenza di potenziali donne disposte ad affittare il proprio corpo per partorire. "Poiché così tante donne ucraine sono andate all'estero, non ne abbiamo abbastanza per soddisfare la domanda, che dall'inizio della guerra è cresciuta", lamenta Pechenoha. L'agenzia ucraina per maternità surrogata BioTexCom vuole quindi ingaggiare come madri surrogate donne provenienti da altre ex repubbliche sovietiche.
Le donne verrebbero reclutate da zone più povere, perché almeno questo Pechenoha lo ammette: tutte quelle che lavorano come madri surrogate lo fanno per necessità economiche. "Lo fanno perché hanno bisogno di soldi per comprare una casa, per l'istruzione dei figli". La stessa BioTexCom è considerata la più grande e di maggior successo tra le numerose cliniche della fertilità in Ucraina. La clinica copre circa il 70% delle maternità surrogate in Ucraina, con un fatturato annuo di oltre dieci milioni di euro. Ciò che BioTexCom è riluttante ad ammettere: dopo la guerra, le agenzie di intermediazione si sono spostate in altri Paesi. Il Messico e alcune parti dell'America Latina hanno registrato un aumento della domanda dopo la crisi ucraina. Ormai è particolarmente attraente la Georgia, che ha leggi simili all'Ucraina ed è uno dei Paesi più economici per la maternità surrogata.

UN BUSINESS CHE VALE MILIARDI
In Georgia la maternità surrogata è stata legalizzata già nel 1997, è relativamente economica e ha poche barriere legali. Questo rende il Paese, poverissimo, attraente non solo per i clienti occidentali, ma anche per quelli indiani. In India la maternità surrogata commerciale è stata legalizzata 20 anni fa. Ora, nel 2022, è stata definitivamente vietata per gli stranieri e gli indiani, nonostante le forti proteste della lobby delle agenzie di maternità surrogata. Il modello della cosiddetta maternità surrogata altruistica è utilizzato pochisimo, in confronto. Il business multimiliardario dell'India sta crollando. Così le cliniche indiane per la fertilità stanno costruendo le loro relazioni per il commercio (di esseri umani) con la Georgia.
Il momento del divieto indiano non poteva essere migliore per la Georgia. Nel 2022, a causa della guerra, l'Ucraina è scomparsa come destinazione principale per i contratti di maternità surrogata per servire il mercato indiano. Le agenzie georgiane, in compenso, hanno già aperto filiali in India e in tutto il mondo. Per esempio, ARTbaby, un'agenzia di maternità surrogata con sede a Tbilisi, è diretta da Ravi Sharma, un indiano. Il direttore di ARTbaby è entusiasta della Georgia: "La madre surrogata non ha alcun diritto sul bambino. Né la maternità surrogata né la madre surrogata sono menzionate nel certificato di nascita. Non c'è obbligo di farsi rappresentare da un avvocato".
L'evidente entusiasmo di Sharma dice tutto. Parlare di "madri surrogate" è un eufemismo. Le donne vengono affittate solo per partorire. Tutto ciò che ci ricorda che la donna è biologicamente la madre del bambino deve essere cancellato e reso invisibile. La madre viene cancellata dalla biografia del bambino. Deve impegnarsi per contratto a consegnare il bambino ai genitori committenti. Questo ricorda il traffico di esseri umani di tempi ben bui.
Anche l'inasprimento delle leggi in Russia potrebbe alimentare il mercato della maternità surrogata in Georgia: l'8 dicembre 2022 la Russia ha approvato un divieto di maternità surrogata per clienti stranieri. Secondo il presidente della Duma di Stato, Vyacheslav Volodin, negli ultimi anni, 45.000 bambini nati da madri surrogate sono stati portati all'estero dalla Russia. Le coppie russe sposate e anche le donne russe single possono comunque continuare a realizzare il loro desiderio di avere figli con madri surrogate.
Un'occhiata alla Georgia mostra la drammaticità della situazione. Gran parte della popolazione georgiana soffre di povertà, il 35% è disoccupato, soprattutto i giovani. Molte donne sono vittime di violenza domestica e cercano rifugio nei centri di accoglienza per donne, dove le agenzie di maternità surrogata vengono a cercarle. Per liberarsi dai loro ex mariti, le donne hanno bisogno di un reddito. Ad esempio, un'agenzia di maternità surrogata ha offerto a un'impiegata di una panetteria di 32 anni uno stipendio di cinque anni; disperata, ha accettato. Mentre si nascondeva dall'ex marito violento in un centro di accoglienza per donne a Tbilisi, per paura di morire ha dato in affitto il suo utero, per diventare finanziariamente indipendente. La direttrice del centro di accoglienza per donne riferisce di dieci casi simili nel suo istituto.

CRESCE LA RESISTENZA A LIVELLO MONDIALE
Un altro esempio di metodi senza scrupoli è l'agenzia londinese New Life Global. Fondata nel 2008 dalla dottoressa georgiana Mariam Kukunashvili, offre ai clienti internazionali un bambino a basso costo. Per far ciò, New Life Global sfrutta il vuoto legislativo di molti Paesi per reclutarvi madri surrogate che portino in grembo bambini per clienti di Paesi in cui la maternità surrogata è vietata. Ora, secondo un rapporto della piattaforma di ricerca Finance Uncovered, l'azienda è nel mirino delle autorità a causa di società di comodo poco trasparenti e di sospette attività criminali. Le madri surrogate non ricevono contratti legalmente validi, i genitori possono scegliere il sesso del loro bambino. E nella filiale di New Life Global in Ucraina, i genitori committenti fino a poco tempo fa venivano informati del fatto che avrebbero dovuto ritirare solo bambini sani. I bambini nati disabili da una madre in affitto avrebbero potuto essere lasciati legalmente in un orfanotrofio a spese del governo.
La resistenza globale alla pratica dell'industria "Rent a Womb" (utero in affitto), che disprezza le donne e i bambini, sta crescendo in tutti gli schieramenti politici. Il 3 marzo 2023, 100 scienziati/e ed esperti/e di 75 Paesi di tutti i continenti hanno pubblicato la "Dichiarazione di Casablanca", in cui chiedono agli Stati di abolire in tutto il mondo la pratica della maternità surrogata. [...]
Invece di fermare questi sviluppi dello sfruttamento, l'UE sta ora progettando di facilitare il commercio transfrontaliero di neonati, permettendo a quanti pagano per il bambino di diventare i genitori legali senza difficoltà burocratiche. Con ciò si favorisce il traffico transfrontaliero di esseri umani. Quello che serve è invece un divieto internazionale della maternità surrogata. Solo così i diritti delle donne e dei bambini potrebbero essere efficacemente protetti.

Fonte: Provita & Famiglia, 28 marzo 2023

6 - IN TRENTINO SI CELEBRA IL PRIMO BATTESIMO LAICO
La rivoluzione francese istituì il matrimonio civile... ora si passa al battesimo
Autore: Giuliano Guzzo - Fonte: Sito del Timone, 3 Aprile 2023

Si inizia nel piccolo, poi domani chissà. Il primo «battesimo laico» in Trentino, e verosimilmente tra i primi in Italia, è avvenuto in un piccolo paese - in Val Rendena a Massimeno, paese che non arriva a 150 abitanti -, ma non è un caso. Nel consiglio comunale locale, infatti, siede Alessandro Giacomini, fondatore dei Laici Trentini per i Diritti Civili e storico «attivista laico». È stato lui, infatti, a commentare con entusiasmo il «battesimo laico» della piccola Alice, celebrazione svoltasi alla presenza dei genitori e del sindaco in municipio nei giorni scorsi.
 «Questa giornata», ha spiegato Giacomini, «è stata un'opportunità per inaugurare una nuova pratica di gentilezza rivolta ai nuovi nati. Faccio inoltre presente che tale veste ufficiale, nell'offrire il benvenuto nella comunità al nuovo nascituro è unica in Trentino. Ovviamente la soddisfazione è immensa, il tutto fa seguito alla mia presa di posizione, con risonanza mediatica nazionale, nel vietare il battesimo religioso ai neonati». D'accordo, ma come funziona e che cosa esattamente è un «battesimo laico»?
Da quanto è dato capire, si tratta di un rito che si celebra nell'ambito degli ufficiali comunali con una presentazione iniziale, come avviene già in alcuni stati del nord Europa. Nel corso del rito, il primo cittadino consegna alla famiglia un vademecum dei diritti del neonato, ad esempio la carta Europea dei diritti per l'infanzia. In estrema sintesi, si tratta dunque di una sorta di "presentazione" alla sua comunità del bambino, al quale vengono, tramite i genitori, fatti conoscere i suoi diritti.
Non si tratta di una novità assoluta. Anzi, potremmo dire che il «battesimo laico» - che esiste per esempio anche nel Regno Unito nell'ambito delle naming ceremonies (le cerimonie del nome) -, ha una sua storia. A farlo presente è una fonte certamente affidabile sul tema come il sito dell'Uaar, acronimo di Unione atei agnostici e razionalisti -, che spiega come il rito «fu istaurato durante la Rivoluzione del 1789. D'ispirazione roussoniana, presuppone che l'uomo nasca naturalmente buono, ed in nessun caso macchiato da un preteso peccato originale che deve cancellare a tutti i costi».
Il fatto che «battesimo laico» sia di genesi francese e rivoluzionaria non stupisce. Tipico dei giacobini, infatti, fu il sistematico scimmiottare la religione cristiana, perseguitandola. I rivoluzionari ambivano infatti a sostituire «ai culti superstiziosi e ipocriti» quello della Repubblica e della morale naturale - tema quest'ultimo assai caro alla nostra rivista, cui vi invitiamo ad abbonarvi. Per questo arrivarono a vietare ogni cerimonia religiosa al di fuori delle chiese e laicizzarono pure i cimiteri, facendo trascrivere al loro ingresso «la morte è un sonno eterno». Chiese furono trasformate in "tempi della Verità" e gli oggetti sacri, definiti «ornamenti del fanatismo e dell'ignoranza», furono sequestrati.
Ovviamente, va da sé, il rito di Massimeno non c'entra nulla coi crimini giacobini. Che però furono, lo assicura l'Uaar, i padrini di un «battesimo laico» che, in fondo, non fa che testimoniare una cosa: anche ai non credenti serve una fede; o, se si preferisce, i non credenti non esistono del tutto. Perché, come suggeriscono anche accurati studi sociologici, l'uomo - ogni uomo - è incline a credere in qualcosa, abbisogna di liturgie. La differenza sta tutta nel fatto che in alcuni casi il credere è pienamente consapevole e altre volte, invece, no. Con riti secolarizzati che finiscono con l'essere brutte copie di un originale la cui bellezza, in realtà, prima che rifiutata andrebbe riscoperta.

Nota di BastaBugie: Stefano Chiappalone nell'articolo seguente dal titolo "Quella pazza voglia di religione degli atei" parla del primo battesimo civile in Italia, promosso dall'UAAR che già propugnava lo "sbattezzo". Sembra evidente che combattono la Chiesa per poi sostituirla con una imitazione dei suoi stessi riti. Certo ateismo sembra così ossessionato da Dio da non poterne fare a meno.
Ecco l'articolo completo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il 4 aprile 2023:

Tutto è compiuto, il "battesimo laico" è realtà nel piccolo comune di Massimeno, in provincia di Trento, dove la piccola Alice è stata laicamente accolta dal sindaco in municipio, ricevendo il vademecum dei diritti del neonato e diventando la beneficiaria di «questa nuova pratica di gentilezza rivolta ai nuovi nati» - così la descrive Alessandro Giacomini, consigliere comunale di Massimeno e referente dell'UAAR (Unione Atei Agnostici e Razionalisti) che vede realizzato l'auspicio da lui espresso a gennaio: «il tutto fa seguito alla mia presa di posizione, con risonanza mediatica nazionale, nel vietare il battesimo religioso ai neonati». Ora che il battesimo è fatto, «a quando comunione e cresima?», si chiede Il Primato nazionale.
A buon diritto Giacomini vanta la paternità dell'iniziativa (di cui è padre e, si direbbe visto il tema... padrino) che aveva annunciato in un ampio articolo apparso su Micromega il 24 gennaio, dal titolo eloquente: Perché bisognerebbe vietare il battesimo ai minori. Vietare il battesimo religioso, «se non a diciotto anni almeno fino ai dodici», perché considerato un condizionamento o addirittura un'imposizione, da sostituire con un rito laico, sull'esempio di altri Paesi nordeuropei. Proposta che l'autore stesso si riservava di presentare tramite mozione, in qualità di consigliere, nel proprio comune. E così è stato. Come faceva notare su queste pagine Tommaso Scandroglio, ci sarebbe una miriade di scelte che pure vengono naturalmente "imposte" al bambino (dalla scuola... al battesimo laico), ma nessuno vi troverebbe da ridire. Pare che il tanto sbandierato "sceglierà da grande" debba valere solo per la religione o forse contro la religione.
Quella intorno al battesimo è una battaglia "storica" dell'UAAR, che da svariati anni lancia campagne per lo "sbattezzo", mediante moduli da presentare in parrocchia per chiedere la cancellazione dai registri battesimali. Non paghi di "sbattezzare", ora vogliono battezzare a loro volta, imitando in qualche modo il rito che innesta nel Corpo Mistico di Cristo, con qualcosa di simile che segni l'ingresso nel corpo sociale. Animati dal fervore quasi missionario delle loro battaglie, dall'ansia di proselitismo laicista e infine anche da questi attacchi di "ritualismo", il loro ateismo sembra caratterizzarsi contro Dio, piuttosto che senza Dio, e comunque ossessionato da Dio. Più che eliminare la religione, sembrano puntare a imporre la loro, quell'ateismo paradossalmente "religioso".
Piaccia o meno, l'uomo è un "animale liturgico" e quando distrugge o abbandona gli altari della fede, ne erige di nuovi, perché qualunque cosa faccia o pensi, finisce sempre per doverla celebrare. Una delle nuove professioni che si vanno diffondendo anche in Italia è quella di celebrante laico o umanista (anche questa promossa dall'UAAR, che deve avere un vero e proprio debole per le liturgie). Si tratta di un professionista del "culto" che in occasione di matrimoni, unioni civili, esequie e altre ricorrenze svolge un ruolo a metà tra conduttore e officiante, valorizzando e personalizzando la cerimonia con letture, canti, gesti e quant'altro. Professione singolare perché il suo fine non è quello di regolare irregolarità insanabili davanti al prete (per quelle ora come ora basta il sindaco); né tantomeno un bel discorso o un elogio funebre (sarebbero più titolati a farlo amici, familiari o colleghi). Il suo fine è altro: è offrire una forma di culto a chi rifiuta il culto religioso.
Il mondo secolarizzato non può mai secolarizzarsi a tal punto da cancellare ogni traccia di "liturgia", ricorrendo almeno a qualcosa che la ricordi, se non sconfinando in parodie o surrogati. Generalmente si ispirano proprio alla religione che si odia di più, cioè a quella cattolica, come la "comunione grillina" (e blasfema) inscenata nel 2016 a Torino da Beppe Grillo. Il comico-politico, mostrandosi peraltro "profetico" in tema di insetti a uso alimentare, dissacrava la Messa amministrando a esponenti del Movimento5Stelle dei grilli essiccati, con le parole «Questo è il mio corpo». E cos'altro sono le miriadi di "giornate nazionali" se non un riempimento laico del calendario da cui sono stati depennati i santi e le feste tradizionali? C'è una sorta di horror vacui che riguarda il sacro e che spinge sempre a riempire le nicchie lasciate vuote, come insegna il secolo dei Lumi, concluso e culminato con la Rivoluzione francese, quando laicité e razionalismo si inchinarono (e in senso anche devozionale) davanti ai nuovi culti della Ragione e dell'Essere Supremo, con tanto di feste, cortei e calendario.
Ci sono atei che proprio non possono fare a meno della religione. Non cessano di parlarne a ogni piè sospinto, di odiarla, di combatterla e infine... di imitarla. In fondo anche la loro è una religione.

Fonte: Sito del Timone, 3 Aprile 2023

7 - NEGLI USA EMERGE LA VERITA' SUI VACCINI (IN EUROPA: UN MURO DI GOMMA)
Negli Stati Uniti si indaga sulla disastrosa gestione pandemica, le reazioni avverse e i conflitti di interesse, invece in Europa si arranca e in Italia la commissione è già arenata (VIDEO: L'arrampicata dei dati falsi)
Autore: Gianluca Spera - Fonte: Blog di Nicola Porro, 1° aprile 2023

Negli Stati Uniti, l'accurata ricostruzione della gestione sanitaria procede spedita. Si indaga su tutti gli aspetti più controversi, comprese le reazioni avverse. Proprio ora che il Senato ha dichiarato la fine dello stato d'emergenza con conseguente cessazione di tutte le misure vigenti, compreso il divieto di ingresso nel Paese per gli stranieri non in regola con le dosi.
Adesso si attende solo la ratifica del presidente Joe Biden, che archivierebbe definitivamente la lunga stagione pandemica e di assurde regole liberticide, come quella che non ha permesso a Novak Djokovic di disputare i tornei di tennis negli States.
Intanto, proseguono le audizioni davanti alla Commissione salute, istruzione, lavoro e pensioni del Senato, presieduta dal socialdemocratico Bernie Sanders.
La scorsa settimana, è stato ascoltato il ceo di Moderna, Stéphane Bancel che, a differenza del suo collega Bourla, non si è sottratto al confronto parlamentare. A interrogarlo ci ha pensato il senatore del Kentucky Randy Paul, che ha affrontato l'argomento più scomodo: quello degli effetti collaterali riscontrati sulle fasce più giovani della popolazione a seguito della vaccinazione anti-Covid.
In particolare, le domande sono ruotate intorno all'insorgenza di miocarditi nei ragazzi la cui età è compresa tra i 16 e i 24 anni. Bancel ha provato a giocare in difesa negando la circostanza e precisando che il rischio di infezioni cardiache è superiore per chi ha contratto il Covid rispetto a chi è stato inoculato.
Questa risposta ha scatenato la reazione del senatore repubblicano che, come si può notare nei video che circolano in rete, è diventato sempre più pressante contrapponendo alla tesi del capo di Moderna ben sei studi peer-reviewed. Inoltre, ha aggiunto di aver avuto un conversazione riservata con il presidente dell'azienda farmaceutica il quale avrebbe riconosciuto che le iniezioni anti-Covid aumentano il rischio di miocarditi.

I FINANZIAMENTI
"Il fatto che non si possa dire pubblicamente è piuttosto inquietante", ha chiosato Paul il quale si è poi concentrato sul piano politico della faccenda. L'interrogativo è più che legittimo, anzi è il vero nodo gordiano di tutta la scellerata politica sanitaria di questo triennio: "Scientificamente parlando, è stato corretto imporre agli adolescenti tre dosi?".
Messo alle strette, Bancel ha provato a scaricare la responsabilità della decisione sulle autorità politiche e sanitarie. A quel punto, ha fornito un assist a Paul il quale gli ha ricordato che è stato lo stesso Bancel a sostenere in diverse interviste "l'efficacia e la sicurezza delle dosi aggiuntive/booster".
Proprio quelle che, secondo diversi studi scientifici citati dal senatore repubblicano, farebbero aumentare il rischio di reazioni avverse. Tanto è vero che, provocatoriamente, Paul ha domandato a Bancel se e quante volte avesse sottoposto i suoi figli alla puntura anti-Covid. "Tre o quattro volte", ha risposto il ceo di Moderna suscitando l'ilarità del senatore stupito dall'imprecisione su un particolare così rilevante.
Altra questione spinosa affrontata nel corso dell'audizione è stata quella relativa ai finanziamenti elargiti da Moderna al National Institutes of Health che hanno spinto il parlamentare del Kentucky a ipotizzare il conflitto di interessi. Anche su questo punto, Bancel ha glissato specificando che si trattava di una somma versata per un vecchio brevetto "non correlato al Covid ma utile a sviluppare i farmaci anti-Covid".
Quanto ai conflitti di interessi, secondo il rappresentante della società farmaceutica con sede in Massachusetts, spetta agli organi politici effettuare una valutazione di questo tipo. È come la storia del serpente che si morde la cosa o, se vogliamo porla sul piano filosofico, chi controlla il controllore?

IL PREZZO DELLE DOSI
Infine, è stato Sanders a pressare Bancel sull'aumento considerevole del prezzo delle fiale. Su questo punto, il dirigente francese è stato meno titubante e più sicuro delle sue argomentazioni: la riduzione della domanda, che ha fatto perdere alla sua azienda la posizione di mercato acquisita in epoca pandemica, la costringe a rivedere al rialzo la politica dei prezzi.
Insomma, senza l'imposizione di Green Pass e lasciapassare vari per gli spostamenti è più arduo conservare gli stessi ricavi a parità di prezzo.
Peraltro, la commissione americana ha anche raccolto le dichiarazioni di Robert Redfield, ex direttore dei Centers for disease control and prevention, il quale ha detto di essere stato escluso da una riunione in cui si discuteva della natura artificiale del virus.
Redfield ha espressamente menzionato due massimi rappresentati delle autorità sanitarie americane già all'epoca della presidenza Trump: Antony Fauci e Francis Collins. "Volevano un'unica narrazione e quindi ovviamente io avevo un punto di vista diverso", ha fatto mettere a verbale Redfield. Gli interessati hanno rispedito al mittente le accuse che gli sono state rivolte.
In ogni caso, il dibattito negli Stati Uniti è aperto anche sul discusso laboratorio di Wuhan e non conosce argomenti tabù. In Europa, invece, ancora si arranca e non si riesce ad accendere i riflettori né sui contratti firmati con le società farmaceutiche, né sui contatti telefonici intercorsi tra Ursula von der Leyen e Albert Bourla, presidente e ad di Pfizer.
Il commissario europeo alla salute, Stella Kyriakides, ha escluso che la Von der Leyen abbia avuto un ruolo nei negoziati per l'acquisto dei vaccini anti-Covid. Peraltro, sulla faccenda pende la denuncia del New York Times presentata in nome della trasparenza e della buona amministrazioni di cui abbiamo dato conto nell'articolo del 19 febbraio scorso.
Eppure, come riportato da La Verità, un altro rappresentante di Pfizer, ascoltato dalla commissione istituita presso il Senato francese, ha opposto il segreto industriale a qualsiasi quesito sui contratti siglati che hanno provocato, tra l'altro, un esborso miliardario per le casse pubbliche.
Insomma, questo è lo stato dell'arte. Qualsiasi tentativo di informare i cittadini su questioni di fondamentale rilevanza sia per la loro salute che per le loro tasche va a infrangersi contro un muro di gomma. Per non parlare dell'Italia, dove la nascente commissione d'inchiesta sembra già arenata ancor prima di partire. Come suggeriva saggiamente Graham Green: se un segreto deve rimanere tale, le cautele non sono mai troppe.

Nota di BastaBugie: nel seguente video (durata: 5 minuti) dal titolo "L'arrampicata dei dati falsi" Silver Nervuti spiega perché le virostar non possono far altro che arrampicarsi sugli specchi per dare la colpa a qualcun altro visto che ormai la verità è davanti agli occhi di tutti... almeno di chi ce li ha aperti.


https://www.youtube.com/watch?v=qdEis_NyIdo

Fonte: Blog di Nicola Porro, 1° aprile 2023

8 - OMELIE PASQUA DI RISURREZIONE - ANNO A
Veglia Pasquale e Messa del giorno
Autore: Giacomo Biffi - Fonte: La rivincita del crocifisso

1) VEGLIA PASQUALE
Non abbiate paura!


È stata una notte di terremoto e di spavento, ci ha detto la pagina evangelica che ha appena dato l'annuncio della risurrezione del Signore; la pesante pietra del sepolcro viene rotolata via per opera di mani misteriose; le guardie tremano e cadono tramortite; esseri arcani si muovono nell'oscurità che va morendo nell'alba, avvolti di non umano splendore.
È stata una notte carica di emozione e di turbamento. Le parole però che si sono ascoltate sono rassicuranti: «Non abbiate paura, voi!», dice l'angelo alle donne.
Non abbiate paura, voi che cercate Gesù il crocifisso; voi che non vi compiacete nella soddisfatta ottusità della carne, ma sentite e secondate l'inquietudine del cuore; voi che non vi appagate di quanto vi è offerto dalla banalità di una prospettiva puramente terrestre, ma aspirate a porvi in cammino verso un destino più alto.
Non abbiate paura, voi che cercate, voi che siete punti dalla nostalgia degli ideali perduti, voi che avvertite il desiderio di un incontro risolutivo con qualcuno che possa davvero salvare. Non abbiate paura, voi che sul serio volete celebrare la Pasqua, cioè - come dice il significato tramandato di questa antica e magica parola - volete celebrare la festa del «passaggio».
Non abbiate paura, anzi allietatevi: questo è il «passaggio» del Dio potente, che finalmente si decide a dare la vittoria a chi si è affidato a lui. Questo è «il passaggio» del popolo di Dio dalla schiavitù dell'Egitto alla libertà della terra promessa. Questo è il «passaggio» dalle tenebre alla luce del mondo che, oscurato dall'errore e dalla colpa, è stato illuminato dalla verità e dalla grazia dell'Unigenito del Padre, così come è avvenuto, in funzione di simbolo, per la nostra chiesa all'inizio di questa lunga e suggestiva celebrazione.
Soprattutto questo è il «passaggio» del Signore Gesù, il crocifisso del Golgota, dalla morte alla risurrezione, dall'esistenza oppressa dalle fatiche e dalle tristezze (che dopo il peccato è propria dell'uomo sulla terra) alla vita di luce, di gioia, di gloria, che nel disegno misericordioso di Dio resta il nostro approdo e il nostro definitivo destino.
Gesù Signore è risorto: così con voce apostolica la Chiesa non si stanca di proclamare, così noi fermamente crediamo, e in questa persuasione riconosciamo il principio della nostra vita nuova e della vera rinnovazione del mondo.
Gesù Signore è risorto: noi nel battesimo «siamo stati sepolti insieme a lui nella morte», morendo alla vecchiezza colpevole della mondanità, e siamo rinati nella giovinezza della vita di grazia. Il nostro impegno pasquale è di attualizzare sempre più intimamente e sempre più estesamente questa mistica morte e questa soprannaturale rinascita.
Tra pochi istanti un nostro fratello sotto i nostri occhi farà la prima esperienza di questa straordinaria avventura dello spirito: la grazia della morte e della risurrezione del Signore irromperà con forza nella sua anima, ed egli rinascerà dall'acqua come nuova creatura.
Noi preghiamo per lui, per la sua fedeltà alle promesse e per la fecondità della sua nuova esistenza.
Egli, in quest'ora decisiva, deve sentire la nostra calda fraternità che lo avvolge e lo accoglie con gioia nella famiglia di Dio.
Al tempo stesso, partecipando con fervore al suo, noi rivivremo il nostro battesimo, riscoprendolo come la sorgente inesausta della nostra coerenza cristiana. Con lui, anche noi vogliamo vivere autenticamente questa Pasqua e ripercorrere con maggior slancio e maggior verità il «passaggio» dalla mediocrità e dall'egoismo a un comportamento più generoso, più consapevole, più aderente alla legge del Vangelo, più conforme a Cristo, supremo e unico modello di umanità.
Il modo sacramentale - cioè il modo più significativo ed efficace di rivivere il nostro battesimo, di operare un più radicale «passaggio», di festeggiare con piena verità la nostra Pasqua - ci è dato nel sacramento della riconciliazione e nella integrale partecipazione al sacrificio eucaristico.
La confessione e la comunione - che tutti i cristiani degni di questo nome compiono in questi giorni - non sono precetti imposti dalle leggi ecclesiastiche e subiti in formale ossequio a una meccanica e stanca tradizione; sono il grado minimo e l'avveramento iniziale di una risurrezione dello spirito, che è la stessa risurrezione di Cristo che diventa nostra e continuamente ci spinge a trasformarci.
Buona Pasqua: è l'augurio di questi giorni, è l'augurio che anche noi cordialmente ci scambiamo in questa notte. Di là da ogni convenzionalità inaridita e senza significanza, fare una buona Pasqua vuol dire abbandonarsi docilmente a quest'onda rinnovatrice, che nasce dal sepolcro scoperchiato di Cristo, per tentare seriamente ogni giorno di vivere in modo diverso e più alto.
Vorrei che questo augurio pasquale, di serenità e di pace, giungesse anche a un nostro fratello che da quasi cinquanta giorni vive nell'angoscia e nel disagio. Spero con tutto il cuore che l'ingegner Eugenio Gazzotti, rapito il 3 marzo scorso, possa venire a sapere, in questo giorno della risurrezione di Cristo, che i suoi familiari lo pensano ogni momento pieni di affetto e di fiducia, che c'è una comunità cristiana che prega per lui e lo affida a Dio capace di spezzare ogni catena, che tutti ci auguriamo di vederlo rientrare presto nel calore della sua casa.
Il Signore, che ci giudicherà tutti, ispiri ai suoi sequestratori in questa Pasqua sentimenti di comprensione, e li induca ad abbreviare questo lungo tormento.

2) MESSA DEL GIORNO DI PASQUA
La festa della liberazione vera e sostanziale


Questa è l'autentica, la sola, l'eterna festa della liberazione. Non una delle provvisorie liberazioni, che ogni tanto esaltano e illudono gli uomini; che talvolta abbattono una tirannia per dare spazio a un'altra; che lasciano l'umanità sotto il giogo dei suoi oppressori più veri, cioè la menzogna, l'egoismo, la prepotenza, la colpa.
Qui, nella Pasqua di Cristo, ci sono le radici di ogni nostra reale libertà. Capirlo, è capire nella sua profondità il messaggio pasquale; goderne, significa cogliere e assaporare la sostanza di questo giorno centrale dell'anno cristiano; annunciarlo, vuol dire farsi portatori dell'unica notizia davvero buona che ha attraversato la terra.
«Dove c'è la fede, lì c'è la libertà»: questa frase sant'Ambrogio, che ho iscritto nella mia insegna episcopale, esprime bene questo fondamentale pensiero.
La fede - cioè l'accoglimento con tutto l'essere del Signore Gesù crocifisso e risorto, nel quale si compendia ogni iniziativa di Dio per la nostra salvezza - è la roccia sulla quale si può costruire un'esistenza certa e degna, sottratta al pericolo dell'asservimento alle molte violenze, alle molte astuzie, alle molte corruzioni interiori ed esteriori che cercano di dominarci.
La Pasqua è la rivelazione e la proclamazione che l'universo ha un Signore, un Signore vivo, anzi un Signore che era morto ed è tornato alla vita, sicché la morte non ha più potere su di lui (Rm 6,9).
Perciò la Pasqua è insieme rivelazione e proclamazione di un'appartenenza; un'appartenenza che è il principio della novità, della gioia, addirittura della nostra sovranità sulle cose e sulla storia; il mondo, la vita, la morte, il presente e il futuro: tutto è nostro (cf. 1 Cor 3,22). Tutto è nostro perché noi siamo di Cristo, come Cristo è di Dio (cf. 1 Cor 3,23).
L'incontro con il Cristo crocifisso e risorto fa d noi un popolo a parte, che fa spicco sull'umanità, la quale troppo spesso appare un'accolta di creature smarrite, perpetuamente in cerca di qualche ipotesi abbastanza plausibile o di qualche pallida speranza che dia un senso un po' più convincente al loro esistere.
Nel giorno di Pasqua - con Maria di Magdala in lacrime e non rassegnata, con le donne che pensavano di dover solo onorare un cadavere, con gli apostoli che avevano perduto la fede - noi ritroviamo colui che solo è il Signore, e il nostro cuore rivive: «Il Signore della vita era morto; ma ora, vivo, trionfa». E in lui abbiamo ritrovato la sorgente stessa del nostro essere, della nostra capacità di pensare, della nostra libertà: abbiamo ritrovato noi stessi.
Gesù, Signore e Salvatore, domina e governa l'universo non come una volontà cieca, non come una forza arbitraria, non come una norma impersonale con la quale non si può né discutere né lamentarsi. Molti potranno pensare che siano appunto questi i padroni dei nostri giorni e gli dèi che presiedono alle nostre sorti: il caso, il destino impersonale, le misteriose energie cosmiche, le leggi di una natura inconsapevole. Non noi, però, che celebriamo la Pasqua.
Come ci dice l'apostolo Paolo, anche se vi sono cosiddetti dèi sia nel cielo sia sulla terra - e difatti ci sono molti dèi e molti signori - per noi c'è un solo Dio, il Padre, dal quale tutto proviene e noi siamo per lui; e c'è un solo Signore Gesù Cristo, in virtù del quale esistono tutte le cose e noi esistiamo per lui (1 Cor 8,5-6).
Il Signore che abbiamo trovato ha volto e cuore di uomo: perciò lo possiamo conoscer e amare; perciò possiamo aprire a lui il nostro animo, tanto nei momenti del canto e della letizia quanto nelle ore della tristezza e del lamento; perciò noi ci rivolgiamo a lui con la confidenza dei fratelli e trattiamo con lui forti della nostra nobiltà di interlocutori di Dio.
Il Signore Gesù è la verità resa persona, la verità che sola può rinnovarci e renderci liberi (cf. Gv 8,32).
L'uomo nuovo, che nasce dalla risurrezione di Cristo, è un essere libero, che deve custodire la sua libertà contro tutte le insidie. Nella Pasqua Cristo ci ha liberati perché restassimo liberi. (Gal 5,1).
In particolare, dobbiamo rimanere immuni dalle false libertà, che ogni tanto compaiono nella storia e tutte conducono alla schiavitù e alla degradazione dell'uomo.
È il caso della sfrenatezza morale, che è vantata dalla cultura dominante come una conquista di autonomia e di benessere, e che invece ha sempre approdi di infelicità e di miseria: il sesso, esercitato come una ossessione, senza finalità e senza regola; la vita senza vincoli stabili e senza fecondità; in molti giovani, la disperazione della droga, intesa come un'evasione dall'assurdità dell'esistenza.
È il caso delle ideologie dai più diversi colori, che si presentano come liberatrici e illuminanti, e troppe volte finiscono col privare gli uomini della stessa capacità di giudicare gli avvenimenti e le situazioni in modo sensato.
È il caso dei vari maestri di trasgressione, dei quali la parola di Dio nitidamente dichiara: Promettono libertà, ma essi stessi sono schiavi della corruzione. Perché uno è schiavo di ciò che l'ha vinto (2 Pt 2,19).
A tutti noi, convenuti in preghiera nel giorno santo che conclude la commemorazione della grande settimana che ha redento il mondo, io dico nel nome del Dio che inspiegabilmente ci ha amati e non si stanca di amarci: guardiamo a colui che per noi è stato trafitto; guardiamo le cicatrici che segnano per sempre la carne di colui che è stato ucciso dall'odio ideologico ed è risorto, e ora vive presso il Padre, sempre vivo per intercedere a nostro favore (cf. Eb 7,25). Siete stai comprati a caro prezzo (1 Cor 6,20), ci dicono queste ferite: ci è stata donata una libertà che è costata il sangue del Figlio di Dio. Non lasciamoci dunque imporre di nuovo il giogo dell'una o dell'altra schiavitù (cf. Gal 5,1), che intristisce i giorni dell'uomo, ma - riconoscendo i nostri errori e le nostre colpe nel sacramento della penitenza - impegniamovi a vivere in coerenza e con ravvivato entusiasmo la nostra condizione di creature redente e ricreate dalla Pasqua del Signore.

Fonte: La rivincita del crocifisso

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