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BastaBugie n.257 del 10 agosto 2012

OMELIA PER LA SOLENNITA' DELL'ASSUNZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA - ANNO B - (Lc 1,39-56)

A che debbo che la madre del mio Signore venga a me?

da Il settimanale di Padre Pio

Nella vita di san Bernardino Realino si narra di un'esperienza mistica molto bella. In un momento molto difficile della sua vita, quando tutto sembrava irrimediabilmente perduto, ed egli era immerso in una sofferenza desolante, all'improvviso gli apparve la Vergine Santissima. Ella gli sorrideva e tendeva verso di lui le mani come per accoglierlo, poi lo sollevò dalla sedia dove egli si trovava preso dai suoi tristi pensieri, e gli indicò il Cielo, dicendogli: «Ecco la tua patria!». La visione poi scomparve. La Vergine Maria era sparita al suo sguardo, ma nel cuore gli era rimasto un grande desiderio di consacrarsi a Dio e di compiere opere sante.
In questo piccolo episodio troviamo racchiuso il senso di questa odierna festività: contemplando la Vergine Immacolata assunta alla gloria del Cielo in anima e corpo noi veniamo sollevati dalla meschinità dei nostri pensieri, dalla tristezza delle nostre miserie, per guardare a quella che sarà la nostra sorte futura. Se anche noi incontreremo il sorriso di Maria e ci lasceremo da Lei sollevare, troveremo la forza per andare avanti generosamente nel nostro cammino, e per fare grandi cose per la gloria di Dio.
L'odierna festività ci insegna che la vita diventa molto bella, pur tra le sofferenze di ogni giorno, se terremo i nostri cuori costantemente rivolti al Cielo, dove è la nostra patria. Da un antico autore, la Vergine Santissima è stata definita come la potente calamita dei cuori. Dio si serve proprio di Lei per attirare a sé il cuore dei suoi figli. Egli, il Creatore del cielo e della terra, ha voluto rendere Maria incomparabilmente bella e buona, affinché i nostri occhi e i nostri cuori non possano mai staccarsi da Lei. Quando la preghiamo con fede e con amore, noi la contempliamo con gli occhi del nostro spirito e veniamo sollevati potentemente verso il Signore.
Quando si sale una montagna, sotto di noi tutto diventa più piccolo. Allo stesso modo, quando noi ci innalziamo con la preghiera, i problemi della nostra vita, che prima ci sembravano insormontabili, li vedremo più semplici di quanto sembrava, e ci sentiremo allora animati da una grande fiducia.
Ecco il primo messaggio che possiamo trarre da questa bella solennità dell'Assunzione: pregare sempre il Santo Rosario, con fiducia e amore. Così riusciremo a risolvere i più grandi problemi della nostra vita e, soprattutto, riusciremo ad eliminare il più grande intralcio che paralizza le nostre anime: il peccato.
Vi è un altro messaggio che dobbiamo cogliere quest'oggi. La Madonna è stata Assunta in Cielo in anima e corpo perché Ella è l'Immacolata, la Madre di Dio e la Sempre Vergine. Per essere piena e profonda, la Verginità della "Tutta Santa" non doveva conoscere il disfacimento del sepolcro. Il giglio candidissimo della purezza di Maria non ha mai cessato di esalare il suo profumo ed anche ora, in Paradiso, è la gioia degl'Angeli e dei Santi.
Ecco allora che l'Assunzione di Maria al Cielo ci insegna l'altissima dignità che ha il nostro corpo: anch'esso è chiamato alla gloria del Paradiso. Il nostro corpo risorgerà solamente alla fine dei tempi, quando ci sarà il Giudizio universale, e si unirà all'anima per condividerne la sorte eterna: se l'anima è dannata, il corpo seguirà quella condanna; se l'anima è beata, esso risorgerà glorioso.
Impariamo fin da adesso a rispettare il nostro corpo e a non degradarlo con il peccato. L'uomo d'oggi esalta il corpo e i piaceri della carne. In realtà egli rende il proprio corpo schiavo delle passioni che lo abbruttiscono sempre di più. Contemplando l'Immacolata Assunta in Cielo, noi possiamo vedere la grande dignità dell'uomo e della donna. Se vogliamo raggiungere la gloria che già da ora risplende in Maria, dobbiamo amare e praticare la bella virtù della purezza.
Questa virtù forse è "fuori moda" ma rimane l'unica via per giungere alla comunione eterna con Dio. Quando a san Domenico Savio, giovane discepolo di Don Bosco, dicevano che non occorreva essere così mortificati negli occhi e che poteva anche vedere i divertimenti delle giostre, egli rispondeva che voleva mantenere puri gli occhi per poter vedere Gesù e Maria in Paradiso.
Un tempo si arrossiva anche per la più piccola immodestia, ora l'indecenza imperversa e a molti sembra quasi una cosa normalissima. Si è perso il senso del pudore e i mezzi di comunicazione (televisione, stampa, internet) propongono molto spesso "immondizia a basso costo". Per recuperare il senso cristiano della vita, guardiamo con gli occhi del cuore la gloria della "Tutta Santa" Assunta in cielo. Chiediamo a Lei un grande amore alla virtù della purezza e la grazia di rimanere fedeli in mezzo alle tante insidie dell'odierna società.

Fonte: Il settimanale di Padre Pio, (omelia per il 15 agosto 2012)

Pubblicato su BASTABUGIE n.257
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