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« Torna agli articoli di Lucia Capuzzi

No alla marijuana libera. Lo hanno deciso i californiani che – col 56 per cento dei voti contrari – hanno bocciato la “Proposition 19”, il più famoso dei 160 referendum locali su cui gli americani sono stati chiamati a esprimersi in corrispondenza delle elezioni di Midterm. Nello Stato, la sostanza è già legalizzata per motivi medici. Il quesito respinto ne proponeva la completa liberalizzazione – sia dell’utilizzo sia della coltivazione –, con tanto di regolari imposte versate all’erario.
Contro la mozione si era schierato un ampio fronte bipartisan, formato da tutti i candidati locali – democratici e repubblicani – e dalla stessa Casa Bianca. Alla fine, il progetto è stato bocciato. La sconfitta non ha, però, scoraggiato i promotori che hanno promesso di riprovarci nel 2012. I californiani hanno detto no anche alla “Proposition 23”, sostenuta dai giganti del petrolio. Il referendum voleva abolire i limiti alle emissioni inquinanti fissati nel 2006 su iniziativa del governatore Schwarzenegger. Una reazione – quella dell’ex star di Hollywood – di fronte all’inerzia dell’allora presidente Bush sul problema del riscaldamento globale. Ora che il governatore è debole, la lobby degli industriali è tornata all’attacco. La proposta prevedeva di accantonare le limitazioni fino a quando il tasso di disoccupazione, ora sopra il 12 per cento, non fosse stato ridotto di cinque punti. Le ingenti risorse investite per la campagna, non sono state sufficienti a convincere il 59 per cento dei californiani. Che ha respinto il progetto. Altro “referendum rovente” – stavolta approvato – quello che proponeva di inserire nella Costituzione dell’Oklahoma il divieto per i tribunali di far ricorso alla “sharia” (la legge basata sul Corano). Il 70 per cento degli elettori ha votato sì, con estremo disappunto della comunità islamica locale. Per quest’ultima, non c’era alcuna necessità di vietare qualcosa di cui nessuno aveva mai pensato di avvalersi.
Cassata, a Washington, l’idea di una tassa per i “super-ricchi”, sostenuta dal multimi-liardario Bill Gates. Come pure il più assurdo dei quesiti: quello di costituire un’agenzia per interagire con gli Ufo in Colorado. Gli elettori hanno ritenuto che non fosse necessaria.
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