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Una evidentemente sfortunata serie di circostanze sembra aver indotto in errore l'apprezzato, veterano corrispondente di scienza, ambiente e clima del Corriere della Sera, Franco Foresta Martin. Aiutiamolo ad informare meglio i suoi lettori!!
Sul Corriere online del 16 marzo e' apparsa l'ennesima roboante notizia sui cambiamenti climatici: "Gli scienziati: sei avvertimenti per evitare la catastrofe climatica". Dovrebbe essere il resoconto delle conclusioni della "conferenza internazionale che ha riunito la settimana scorsa [a Copenhagen] 1600 climatologi da più di 70 paesi, per iniziativa dell'International Alliance of Research Universities (IARU)".
Soffermiamoci un attimo sull'occhiello "Le conclusioni di 1600 esperti convinti che ci avviamo verso il baratro". Forse l'ha scritto in tutta fretta il titolista...ma piu' oltre il concetto e' nel testo dell'articolo: "Tirate le somme, i 1.600 esperti hanno deciso di consegnare ai governi del mondo un messaggio articolato in sei raccomandazioni".
Certo che sarebbe proprio un bel colpo, riunire 1.600 esperti per tre giorni e "tirar le somme" di tutti loro in sei raccomandazioni stilate alla fine del Congresso. Ci vorrebbe davvero una unanimita' di nome e di fatto... ma siamo sicuri che sia andata davvero cosi'?
No. Anzi, possiamo essere sicuri del contrario. E senza neanche scomodare le retrive diatribe su chi possa essere definito "esperto", come piace a certi polemisti sempre pronti ad assegnare i patentini. Che quanto scritto da Foresta Martin sia errato ce lo dice nientepopodimenoche Mike Hulme, Professore alla Scuola di Scienze Ambientali (School of Environmental Sciences) alla Universita' dell'East Anglia in Gran Bretagna, che anni fa ha fondato ed e' stato primo Direttore del Tyndall Centre per la Ricerca sui Cambiamenti Climatici (Climate Change Research).
Il Prof. Hulme (che fra parentesi, non è per niente scettico sul riscaldamento globale e sulla urgenza delle azioni da intraprendere) ha scritto, su "Seed Magazine", sul noto blog "Prometheus" e adesso anche nelle pagine della BBC, che a tirare le somme, e a scrivere le raccomandazioni, è stato un ristretto gruppo di persone autoselezionatesi prima della conferenza stessa.
"Le sei raccomandazioni non sono la voce collettiva di 2.000 ricercatori, e neanche la voce di istituzioni scientifiche riconosciute come l'Organizzazione Meteorologica Internazionale (WMO). Non provengono neppure dal lavoro collettivo di esperti [visto che non ci sono state ] selezioni, sintesi e verifiche...Le sei raccomandazioni hanno l'autorità solo delle persone che le hanno scritte".
Hulme sottolinea anche che la IARU è una "poco nota coalizione" di Università "autoproclamatesi 'di elitè...che non hanno responsabilità nei confronti di nessuno...governi, associazioni scientifiche professionali, istituzioni scientifiche internazionali sotto l'egida dell'ONU".
Possiamo fidarci del Prof Hulme, che a Copenhagen ha finanche presieduto una sessione? Forse possiamo fidarci. Anche perché gli organizzatori stessi della conferenza scrivono a chiare lettere nel loro comunicato stampa che "i messaggi preliminari [per i Governi] ricavati dai risultati sono stati comunicati dal Gruppo di Scrittura Scientifica del Congresso".
E ammetteranno adesso il Corriere e Foresta Martin che, probabilmente nell'afflato climatico che ogni tanto colpisce, si sono fatti trascinare un po' troppo, falsando una notizia e disinformando piu' di un lettore? Ai posteri, come si dice...
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