
I PIÙ LETTI DEL MESE
-
SERVE MOLTO
Non costa nulla
La Bussola, Aiuto alla Chiesa che soffre, Van Thuân, Provita, ecc.
-
Audio registrati

SCEGLI UN ARGOMENTO
Aborto
America
Animalisti e vegetariani
Attualità
Cinema
Comunismo
Cristianesimo
Ecologia
Economia
Eutanasia
Evoluzionismo
Famiglia e matrimonio
Fecondazione artificiale
Immigrazione
Islam
Libri
Liturgia e sacramenti
Morale
Omelie
Omosessualità
Pedofilia
Pillole
Politica
Santi e beati
Scienza
Scuola
Storia
Televisione
« Torna agli articoli di Rino Cammilleri

In Italia il primo a importare il rap fu Jovanotti. Era la musica (si fa per dire) del sottoproletariato americano, di quelli che non sapevano nemmeno suonare uno strumento. Ora il rap italico è dilagato, anche per l'estrema facilità con cui si può comporre (si fa per dire) musica (si fa per dire) cosiddetta rap. Tant'è che il rapper (colui che fa rap) si è trasformato in trapper (trappolatore), visto che gli basta solo catturare l'attenzione.
Sembrano tutti fatti con lo stampino: tatuaggi fino agli occhi, abiti da operaio edile americano. Uno di essi, tal Anastasio, ha provato a uscire dal coro apponendo dei «like» («mi piace») sui social network a Salvini, Trump e Casapound. Indubbiamente si è fatto notare, ma apriti cielo. Lui si è giustificato così: «Ormai la destra fa la sinistra e viceversa. La destra oggi difende i lavoratori, la sinistra è diventata liberista, è un casino. Ho opinioni su fatti di cronaca a volte da una parte e a volte dall'altra, non mi sento di etichettarmi. Se uno dice una cosa giusta la condivido, che sia Salvini o Renzi. Guardo cosa si dice, non chi lo dice». Puro buonsenso, insomma. Ma forse il Nostro non ha capito in che cosa si è intruppato. L'arte (si fa per dire) pop, sia acustica che letteraria e figurativa, è egemonizzata dalla sinistra, la filosofia della quale è oggi post-marxista, dunque politicamente corretta. La fabbrica del suo pensiero è la cultura liberal americana. Che è giacobinamente nichilista. Sex, drugs and rock 'n roll deve essere il dogma degli artisti (si fa per dire) che da tale cultura ricevono gli imprinting. Se qualche artista (si fa per dire) di questo ambito crede, una volta arrivato al successo, di poter essere libero di esprimersi, non ha capito niente. Il suo pubblico si nutre di emotività, non di raziocinio: come lo ha creato, così può distruggerlo.
Ma come mai tutta la musica leggera, il cinema, la narrativa e il teatro (ma metteteci anche le altre arti figurative) sono egemonizzati dalla sinistra? La risposta è contenuta nel romanzo Il montaggio dell'esule (perché dissidente) russo Vladimir Volkoff, anni Settanta. E' la storia di una spia sovietica infiltrata in una importante casa editrice parigina. Il suo compito era pubblicare solo i libri che non parlavano male del comunismo. E indurre gli esordienti ad «aggiustare» le loro opere in senso politicamente corretto. Nel libro, un alto ufficiale del Dipartimento D (disinformazione) del Kgb dice chiaro: «Abbiamo già programmato il duemila, ormai non potranno più non seguire i nostri segnali di pista». In Italia, nel dopoguerra, fu più semplice: le due grandi forze politiche popolari si spartirono tutto, ma il Pci tenne per sé la «cultura». La Dc ragionava in termini di anni elettorali, il Pci in termini secolari. Infatti, quando spuntò la prima generazione che non aveva visto la guerra, fu il Sessantotto. La disseminazione capillare di circoli Arci che coprivano praticamente tutte le attività umane faceva il resto. Un ragazzotto senza arte né parte che sapeva solo suonare la chitarra ci trovava un palco per esibirsi. Il pop non richiede sforzo, non è come la musica classica o quella lirica che abbisognano di molto studio, esercizio continuo, autodisciplina e sacrificio. Infatti, nell'ambiente classico e lirico difficilmente si trovano scandali e trasgressioni, che sono, al contrario, la norma nel mondo del pop e del rock. Il successo improvviso non dà alla testa a un cantante lirico, mentre è facile vedere una rockstar annegare negli stravizi fino a, magari, morirci.
Un tipo umano del genere, insomma, è maggiormente (e perfettamente) permeabile ai messaggi politicamente corretti, che sono sempre slogan emotivi e superficiali. In quest'ambiente così «formato» non puoi azzardarti a usare, come ha osato fare Anastasio, il semplice buonsenso. Ti subissano. I colleghi e il (loro) pubblico. Ricordarsi l'esempio di Barilla. Colpirne uno per educarne cento.
-
CONCLAVE
Un pessimo film
Il gender nella Chiesa
-
Pubblicato 10 anni fa...
DIVORZIATI RISPOSATI
Non possono fare la comunione... nemmeno quella spirituale
Articolo del 6 maggio 2015
-
Libro della settimana
DIARIO CLANDESTINO
Cronaca dal lager
di Giovannino Guareschi
Anno 1945 / pag. 205 / € 12
-
Video della settimana
TRUMP NON HA INVENTATO I DAZI
Video ironico
di Silver Nervuti
Durata: 4 min. (13/04/2025)
-
Da FilmGarantiti.it
THE LAST WARRIOR
Fantasy epico russo
Giudizio: accettabile
Genere: fantasy (2017)
-
I dossier di BastaBugie
LEFEBVRIANI?
No, grazie!
Non possiamo andare via dalla Chiesa Cattolica
Dossier: 11 articoli + 1 video
-
Santo della settimana
SANT'ATANASIO
Sconfisse l'eresia ariana
di Corrado Gnerre
Festa: 2 maggio
-
Video per la formazione
L'EPICO E IL FANTASTICO
Svelati i segreti letterari
di Silvana de Mari
Data: 15 dicembre 2018
Durata: 1 ora e 29 minuti
-
Personaggi del passato
MARIO PALMARO
Giornalista e scrittore
Un esempio di vita cristiana
1968 - 2014 (46 anni)