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CINQUECENTO PERSONE DA OGNI PARTE D'ITALIA SONO GIUNTE A DESENZANO PER LA MARCIA PER LA VITA
Invece all'altra marcia (organizzata dal Movimento della Vita a Roma una settimana prima) c'erano un decimo dei partecipanti (una cinquantina): non sarebbe più bello che i prolife italiani marciassero insieme?
da La Bussola Quotidiana

Sabato 28 maggio per le vie di Desenzano del Garda (Brescia) si è svolta la Marcia nazionale per la vita, promossa dal Movimento Europeo Difesa Vita (MEDV) e dall'Associazione Famiglia Domani, e alla quale hanno aderito centinaia di persone oltre che diverse associazioni.
Ad aprire la giornata un breve discorso di Francesco Agnoli, presidente dell'associazione Libertà e Persona: "l'aborto è divenuto legale, in Italia, nel 1978: è stata la perfetta conseguenza di un lungo attacco, a 360 gradi, alla famiglia, definita, nella cultura sessantottina, una 'camera a gas'. L'aborto legale e gratuito viene dopo che si è predicata l'uccisione dell'autorità e, con essa, la morte del padre;  viene dopo che si è insegnato da mille pulpiti che la maternità non è la ricchezza delle donne, ma il loro limite e il loro impedimento.  Per questo, essere pro-life significa anzitutto tornare a comprendere e a raccontare il valore, la bellezza, la grandezza della famiglia: della maternità e della paternità, del figlio come dono e responsabilità, del matrimonio come impegno profondo, di fronte a Dio e agli uomini. Tornare a costruire, anzitutto, famiglie vere, famiglie unite, famiglie radicate.  La battaglia per la vita non è soltanto per salvare bambini destinati ad una morte violenta, sotto i freddi ferri del chirurgo o l'azione dissolvente di veleni sempre più potenti. E' anche perché possano nascere con un padre e una madre, come è sempre stato nella storia dell'umanità."
Più di cinquecento le persone che da ogni parte d'Italia sono giunte a Desenzano per la marcia che li ha portati a raggiungere l'Abbazia di Maguzzano dove si sono svolte due tavole rotonde che hanno visto a confronto importanti nomi del mondo della bioetica e al termine delle qual sono stati premiati esponenti del mondo cattolico che si sono distinti per il loro operato in difesa della vita dal suo concepimento al termine naturale: Giampaolo Barra, direttore della rivista di apologetica Il Timone; Roberto De Mattei, Vice Presidente del CNR e Direttore del mensile Radici Cristiane; Giovanni Zenone, della casa editrice Fede&Cultura; Maria Pellegrini, pilastro del telefono verde SOS Vita; e, infine, padre Livio Fanzaga, Direttore di Radio Maria. Infine c'è stata la telefonata di Oscar Elias Biscet, medico cattolico cubano per anni detenuto nelle carceri di Cuba per la sua lotta in difesa della vita e liberato lo scorso marzo.
La giornata si è conclusa con l'appuntamento alla Marcia nazionale per la vita del prossimo anno.

 
Fonte: La Bussola Quotidiana, 30/05/2011