
I PIÙ LETTI DEL MESE

SCEGLI UN ARGOMENTO
Aborto
America
Animalisti e vegetariani
Attualità
Cinema
Comunismo
Cristianesimo
Ecologia
Economia
Eutanasia
Evoluzionismo
Famiglia e matrimonio
Fecondazione artificiale
Immigrazione
Islam
Libri
Liturgia e sacramenti
Morale
Omelie
Omosessualità
Pedofilia
Pillole
Politica
Santi e beati
Scienza
Scuola
Storia
Televisione
« Torna agli articoli di Mario Palmaro

"La Chiesa dovrebbe essere una casa che accoglie, non deve domandare se una persona è credente o no. I cattolici dovrebbero ricordarsi di essere cristiani. Non bisogna inginocchiarsi davanti al crocifisso, che è solo un simulacro di cartone, ma verso chi soffre come gli extracomunitari". A parlare è Ermanno Olmi, soi disant regista cattolico, che in questi giorni è al Festival del Cinema di Venezia per presentare il suo film Il Villaggio di cartone.
Le farneticazioni di Olmi potrebbero anche lasciarci indifferenti, considerato che il mondo moderno ci ha fatto sviluppare una considerevole quantità di pelo sullo stomaco, e siamo abituati a sentirne davvero di tutti i colori, quando c'è da sparlare della Chiesa cattolica. Ovviamente, guai se l'oggetto delle offese fosse una religione diversa: si scatenerebbe un putiferio. Ma tirare un po' di fango su Roma e sul Papa è uno sport sempre apprezzato. Così è successo anche a Olmi, che è stato accolto da uno stuolo di critici pronti a sviolinarlo per il suo "film-capolavoro", che in verità Francesco Borgonovo su Libero ha paragonato alla mitica Corazzata Potemkin di fantozziana memoria. Dicevamo che si potrebbe lasciar perdere, e buona notte, se non fosse che il nostro uomo è un accreditatissimo uomo-di-cultura-cattolico.
Dici Olmi, e nelle parrocchie e nei cinema parrocchiali, negli oratori e nei centri culturali cattolici è tutto un compiaciuto annuire di capoccioni pensierosi e plaudenti: "Eh, Olmi, che regista! E che cattolico! E che film di denuncia!" E così via celebrando. Questo è, purtroppo, il problema: che nel mondo cattolico si considerino batteriologicamente pure delle sorgenti inquinatissime, per nulla potabili, dalle quali sarebbe molto meglio stare alla larga. Olmi è padrone di continuare a fare i suoi film, che tanto non vede praticamente nessuno. Ed è anche padrone di dire le sciocchezze che ha inanellato nei giorni scorsi. L'importante è che non pretenda di parlare "da cattolico".
Perché uno che invita a non inginocchiarsi davanti al crocifisso, definendolo "simulacro di cartone" (sic) cattolico non lo è affatto. In quelle parole non c'è solo dabbenaggine, ma anche livorosa malevolenza e inquietante compiacimento per la provocazione blasfema. Ma c'è dell'altro.
Il film di Olmi è a suo modo un perfetto manifesto di quel "cattolicesimo suicidato" che si dissolve nel solidarismo e nell'ossessione del primato degli ultimi. Vi si racconta infatti di una chiesa che viene sconsacrata, e del vecchio parroco che – superato il primo sconcerto – la trasforma in un luogo di accoglienza per immigrati. Invece che adorare Dio che si fa uomo in Gesù Cristo crocifisso, la "chiesa" di Olmi si mette ad adorare l'uomo che si fa dio, togliendo di mezzo Cristo e il mistero dell'incarnazione.
E' l'umanesimo ateo che soppianta il cattolicesimo, è l'attivismo per i più poveri che rimpiazza la preghiera, è il relativismo della volontà che rimpiazza il realismo della verità. E infatti il regista-predicatore, determinato a cantarle soavi ai cattolici papisti, rincara la dose, dicendo che "non possiamo avere solo certezze; ognuna di esse è una ferita che portiamo alla fede. Il peso dei dubbi deve essere superiore alla stessa fede".
Forse nemmeno Odifreddi, Severino, Galimberti e Cacciari, schierati insieme a coorte, avrebbero saputo dir meglio qualche cosa di così totalmente non cattolico e, insieme, di così desolatamente banale. Sarebbe poi una buona cosa che d'ora in avanti di immigrazione parlassero solo le persone comuni: quelle che vivono gomito a gomito con gli extracomunitari, fanno la spesa nel quartiere, vanno al lavoro in autobus; insomma, solo quelle persone che non fanno i registi, o i critici cinematografici, vivendo magari ai Parioli o in qualche quartiere superlusso dove l'unico immigrato è la colf. O, vista l'età di certi cineasti, la badante moldava.
-
BastaBugie consiglia
CONVEGNO
La Babele sinodale
Organizzato dalla Bussola
Roma, 3 ottobre
-
Da archivio BastaBugie
La povertà dei poveri?
Non è colpa dei ricchi!
di Padre Piero Gheddo
Articolo del 27 marzo 2009
-
Libro della settimana
INFERNO
Commento di Franco Nembrini
Anno 2022 / pag. 624 / € 19
-
Video della settimana
IL VERO ISLAM
Quello di tutti i musulmani
Non c'è distinzione tra islam fondamentalista e moderato
Durata: 5 minuti
-
Da FilmGarantiti.it
LANCIANO
Il miracolo eucaristico (e il Sacro Cuore)
Giudizio: ottimo (**)
Genere: documentari (2013)
Guarda gratis su YouTube
-
I dossier di BastaBugie
CARD. BIFFI
La fede diventa cultura
Dossier: 20 articoli e 4 video
-
Santo della settimana
SAN FRANCESCO
Patrono d'Italia
Nè pacifista, nè animalista
Festa: 4 ottobre
-
Video per la formazione
TESTIMONIANZA
La mia conversione
di Eduardo Verástegui
Durata: 42 minuti
-
Libro di BastaBugie
CI HANNO PRESO PER IL COVID
Per non dimenticare tre anni di abusi di potere
Il 1° libro di BastaBugie
Anno 2023 / pag. 514 / € 16
-
Ascolta audio (o scarica file)
-
YouTube ha censurato in passato circa il 20% dei video che abbiamo pubblicato e oggi ci impedisce di pubblicare video con temi contrari al politicamente corretto (islam, gay, covid, ecc.)