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« Torna agli articoli di Andrea Tornielli

Un frammento di papiro scritto nel dialetto copto sahidico tipico del basso Egitto e sinora sconosciuto ha riaperto il dibattito sulla possibilità che Gesù fosse sposato. La professoressa Karen King, della Harvard Divinity School, in un convegno a Roma ha presentato il papiro nel quale si legge: «E Gesù disse loro: "Mia moglie...». Si tratta della prima e unica attestazione nella quale si parli di una «moglie» di Gesù. Il frammento è autentico o c'è la possibilità che si tratti di un falso?
Nel suo studio, che sarà pubblicato nel gennaio 2013 nella rivista teologica di Harvard, la professoressa King afferma prudentemente di non poter dire una parola definitiva al riguardo, ma tutto lascia pensare che sia autentico: i pareri di diversi esperti escludono anche che si possa trattare di un testo aggiunto successivamente su un pezzo di papiro antico. Il frammento è piccolo, misura 4 cm. per 8, e sono leggibili solo degli spezzoni di frasi più lunghe.
LA CITAZIONE DELLA «MOGLIE» CHE COSA PROVA?
Karen King afferma: «Questo papiro non prova, ovvio, che Gesù fosse sposato ma ribadisce che la questione del suo eventuale matrimonio e della sua sessualità è stata più volte sollevata con infiammati dibattiti».
A CHE EPOCA RISALE IL FRAMMENTO?
Dalla grafia risulta scritto nella seconda metà del IV secolo. Ma i contenuti potrebbero aver avuto origine nella seconda metà del II secolo. Si può dunque ipotizzare un legame tra questo testo ed altri coevi, conosciuti come il vangelo di Tommaso o di Maria Maddalena. Testi per lo più nati in ambito gnostico.
CHE COSA SONO I VANGELI «CANONICI»?
Sono chiamati «canonici» i vangeli riconosciuti dalla Chiesa come autentici: sono quelli attribuiti agli evangelisti Matteo, Marco, Luca e Giovanni. Questi testi sono databili al I secolo: nel caso di Matteo e Giovanni si tratta di due apostoli, mentre Marco e Luca erano seguaci degli apostoli Pietro e Paolo. Anche se comunemente si pensa che il riconoscimento dei vangeli canonici e il rifiuto di altri definiti «apocrifi» sia dovuto a un'imposizione, in realtà i vangeli canonici erano quelli più diffusi fin dall'inizio nelle comunità cristiane, che ne riconoscevano l'origine apostolica e dunque il legame con i testimoni oculari della vita di Gesù. I vangeli canonici erano dunque già tali ben prima che venissero definiti così. Un frammento scoperto nella Biblioteca Vaticana da Ludovico Muratori attesta che già nell'anno 157, a Roma, venivano letti e venerati quei quattro vangeli.
CHE COSA SONO INVECE GLI «APOCRIFI»?
La parola «apocrifi», usata per indicare i vangeli non riconosciuti dalla Chiesa, è greca e significa «nascosti»: nel II secolo circolavano degli scritti diffusi nei circoli gnostici cristiani che venivano definiti in quel modo. Sono testi più tardivi, attraverso i quali si è tentato di ricostruire alcune parti della biografia del Nazareno o di interpretarne il pensiero. In genere, mentre i testi canonici sono scarni, essenziali, poco indulgenti con il miracolismo, gli apocrifi sono infarciti di elementi miracolistici e sensazionali. E in alcuni casi sono espressione del movimento filosofico-religioso dello gnosticismo, che credeva in un dualismo radicale, in una differenza abissale tra Dio e la realtà materiale.
I VANGELI GNOSTICI HANNO VALORE STORICO?
Il maggiore esperto italiano di questi testi, Luigi Moraldi, ha scritto: «I vangeli gnostici sono meditazioni su Gesù, sul suo messaggio, sulle reazioni che suscita in ogni credente, specie se intellettuale... Non sono raccolte di dati biografici su Gesù. Presuppongono nei lettori una conoscenza accurata sia dell'annunzio cristiano, sia dei primi sviluppi e approfondimenti».
PERCHÉ LA CHIESA AFFERMA CHE GESÙ NON ERA SPOSATO?
I vangeli canonici presentano Gesù come celibe. Anche se aveva scelto nella sua predicazione e nelle sue parabole molte volte dei personaggi femminili, e anche se aveva un gruppo di donne che lo seguiva, nessuna delle donne citate nei vangeli canonici viene presentata come sua moglie. In ogni caso, gli autori dei vangeli non presentano il celibato come superiore rispetto al matrimonio. Pietro era sposato (il vangelo parla della suocera), così come lo erano alcuni dei primi discepoli del Nazareno. Se Gesù fosse stato sposato, affermano molti autorevoli biblisti, gli evangelisti l'avrebbero semplicemente scritto.
COM'È POSSIBILE CHE GESÙ NON FOSSE SPOSATO, MENTRE I MAESTRI RELIGIOSI DELL'EBRAISMO INVECE LO ERANO?
Anche all'epoca di Gesù non erano poi così rare le eccezioni alla regola del matrimonio: c'era la comunità degli esseni, che viveva a Qumran, ed era composta da celibi.
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