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BENEDETTO XVI PROCLAMA TRENTA NUOVI MARTIRI RISPETTANDO LA PAR CONDICIO
Ventisei uccisi dai repubblicani spagnoli nel 1936, tre sacerdoti perseguitati dalla Gestapo nazista e un vescovo vittima dell’ideologia comunista a Bucarest nel 1952
da Corrispondenza Romana

La Chiesa Cattolica ha dei nuovi beati. Venerdì primo luglio Benedetto XVI ha infatti posto la sua firma su alcuni decreti che riconoscono il martirio subito da numerosi religiosi nel XX secolo a causa della loro fede. Oltre a quello subito da sedici membri della Congregazione dei Missionari Figli del Cuore Immacolato della Beata Vergine Maria e da dieci dell’ordine Carmelitano – uccisi dai repubblicani spagnoli nel 1936 – il Pontefice ha anche riconosciuto come martirio la morte di tre sacerdoti perseguitati dalla Gestapo nazista. Si tratta di Johannes Prassek, Eduard Muller e Hermann Lange, decapitati ad Amburgo nel 1943. Tra i decreti firmati, uno riguardava anche la beatificazione del vescovo di Satu Mare Giovanni Scheffer – vittima, in questo caso, dell’ideologia comunista – morto in una prigione di Bucarest il sei dicembre del 1952. Il Pontefice dimostra quindi di proseguire sulla coraggiosa linea inaugurata il ventotto ottobre del 2007, quando beatificò – noncurante delle critiche mosse dalla stampa laicista – 498 martiri della «persecuzione religiosa in Spagna».

 
Fonte: Corrispondenza Romana, 10/7/2010