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GENITORI E SUOCERI POSSONO ROVINARE IL MATRIMONIO
Alcuni consigli per salvarsi prima che sia troppo tardi: non idolatrare i genitori, abbandonare i sensi di colpa, telefonate brevissime, andare raramente a mangiare dai genitori e, finalmente... mandare al diavolo la mamma
di Elsa Belotti

Quando ci sono i corsi per fidanzati invito sempre anche i genitori perché così sentono anche loro: per essere felici nella vita di coppia bisogna "mandare al diavolo" le nostre mamme. E aggiungo che sono molto gentile perché le mamme andrebbero ammazzate sul posto, perché combinano troppi danni ai figli; dico le mamme e non anche i papà perché i papà disturbano un po' di meno, hanno una voce distaccata e più equilibrata verso i figli. Siamo noi mamme che gli stiamo troppo addosso e li roviniamo. Faccio cinque premesse.

1) NON IDOLATRARE I GENITORI
Il rispetto per i genitori ci deve sempre essere, anche se non li stimiamo più dobbiamo sempre trattarli con rispetto, il quarto comandamento dice: "Onora il padre e la madre"; attenzione alle parole, Dio non dice: "Ama il padre e la madre", dice "onora" perché Dio è molto realista, la realtà l'ha creata Lui. Non ci chiede mai niente contro la realtà e Dio lo sa che nella realtà noi potremmo anche arrivare a non amare più i nostri genitori, questo è possibile e Dio non ce lo chiede, ci chiede solo di onorarli, cioè di trattarli con rispetto. Per il resto dice un'altra cosa.
Se vi chiedo quanti sono i comandamenti voi dite dieci, sono uno più dieci, non undici e quell'uno primo dei dieci perché è stato detto prima, è stato detto proprio all'inizio e primo anche come importanza perché è il più importante degli altri dieci in quanto gli altri dieci dipendono da questo. Il "non ammazzare" dipende da questo.
Il primo comandamento è questo: "Lascerà - che poi la traduzione giusta è abbandonerà - il padre e la madre, si unirà a sua moglie e saranno una carne sola", sottinteso che non possiamo essere una carne sola cioè sposarci dentro se prima non abbiamo abbandonato il padre e la madre.

2) ABBANDONARE I SENSI DI COLPA
L'aiuto in caso di bisogno tocca a noi figli verso i genitori, sottolineo in caso di bisogno, non quando le mamme s'ammalano apposta così costringono i figli a passare una volta di più a salutare, perché le mamme ne sanno cento, non una più del diavolo.
Prima manipolano i figli in tutti i modi, quando non arrivano più a manipolarli, arrivano a fregarli con i sensi di colpa: "e come mai non avete telefonato?" "e come mai non siete passati a salutarmi?" "e chi penserà a noi due poveri vecchietti che restiamo qui?". E pianti il giorno che i figli si sposano in chiesa, così vi fregano con i sensi di colpa: Se io vi raccontassi quello che sento tutti i giorni e io non è che incontri gente particolare nel mio lavoro, incontro gente come voi.
Faccio un esempio: una ragazza di trentadue anni, fa l'insegnante e decide di andare a vivere da sola; la mamma comincia a dare i numeri: "E io pensavo di essere stata una brava mamma con te e allora tu mi dici che ho delle colpe, cosa ho fatto io di male per avere una figlia come te, qui da sola io morirò se tu vai via", io dico magari, così risolviamo il problema se muore. Siccome la figlia persiste nell'idea di andar via, la mamma prende le pastigliette, naturalmente in numero sufficiente per non morire, e le mamme sono perfette in questo e queste sono le fregature tremende che danno la mamme ai figli.
Basterebbe dire a tua figlia: "Mi fa piacere se sei felice, mi spiace un po' stare sola, ma guarda mi basta che tu faccia la tua vita"; a trentadue anni non è mai riuscita a trovare il fidanzato, lo credo bene che non ha il fidanzato, ci sei tu che le impedisci di averlo; ne ha fatti passare quattro o cinque ma nessuno andava mai bene alla sua mamma.

3) TELEFONATE BREVISSIME
Essere noi i primi da sposati che telefoniamo ai genitori e chiediamo: "Come state, state bene, avete bisogno di qualche cosa" "Sì anche a noi va tutto bene": tutta la telefonata finisce lì, non una parola di più, il di più è del maligno, direbbe il Vangelo.

4) MAI ROMPERE I RAPPORTI CON I GENITORI, NÉ CON I SUOCERI
Non si rompono i rapporti perché si passa dalla parte del torto. C'è sempre il modo giusto. Ma soprattutto neanche con le suocere.
Il problema qual è? Che tra suocera e genero le cose si sistemano prima perché c'è un uomo e una donna, ma tra suocera e nuora ci sono due femmine e in mezzo un maschio che è quello del marito ed è quello da conquistare da parte di tutte due, quindi è lì che i problemi escono di più. Il massimo che ha fatto la suocera nella sua vita, la cosa più bella, è quel figlio maschio e ce l'ha regalato, dunque le suocere poverine hanno perso tutto, siamo noi le vincenti. Allora è una prova di intelligenza non rompere i rapporti con la suocera.
E poi c'è sempre un modo "ma io non lo vedo" il fatto che tu non lo veda non significa che non c'è, devi dire che non lo vedi; c'è sempre un modo gentile, educato, elegante ma deciso che può far capire alla suocera che può arrivare soltanto fino qua.

5) ANDARE RARAMENTE A MANGIARE DAI GENITORI
È anche il test più veloce per sapere se una coppia sposata va bene. Andare a mangiare la domenica dalla mamma. Ci si può andare qualche volta, non tutte le domeniche, che poi si va quasi sempre dalla mamma di lei oppure la moglie che dice: "Tanto mio marito ha piacere che io vada dalla mia mamma a mangiare perché sarei da sola". Appunto! Tu mangia da sola a casa tua, cosa continui ad andare dalla tua mamma tutti i giorni a chiacchierare, sta a casa tua.
Una signora mi diceva: "Io torno a casa, sono sempre da sola (fa l'ostetrica), mi preparo da mangiare, prendo il piatto, vado al piano di sotto da mia mamma a mangiare." Io le dico: "Scusi, ha bisogno di andare giù a far vedere alla mamma che la bambina ha mangiato tutta la pappa??"
Ma sta su a casa tua a mangiare! Cosa vai giù dalla mamma?
La coppia che tutte le domeniche è a casa dalla mamma a mangiare significa che come coppia non sta andando per niente bene, non ci si rende conto i primi anni, ci si rende conto dopo, ma siamo su una strada molto pericolosa. Mangiamo pane e cipolla, pane e formaggio ma a casa nostra.

E FINALMENTE... MANDARE AL DIAVOLO LA MAMMA
Queste cinque come premesse, ma mandare al diavolo la mamma in un altro senso, nel senso che nel momento in cui ci sposiamo, la persona più importante diventa il marito, diventa la moglie, la mamma verrà subito dopo, ma dopo.
Per cui prima salgo a salutare mia moglie, poi scendo a salutare mia madre e non viceversa, anche se faccio tre scale in più perché al primo posto c'è mio marito e non è necessario ridiscendere tutte le sere a salutare la mamma.
Perché ci sono dei mariti che vanno a leggere tutti i giorni il giornale dalla mamma, a bere il caffè dalla mamma: ma stai su con tua moglie!!!
Allora vuol dire che nel momento che noi ci sposiamo - lo dico ai fidanzati ma vale anche per noi sposati - non dobbiamo più sentire il bisogno di telefonare tutti i giorni alla mamma.
Invece ci sono sposini che tutte le sere alla sette e mezza telefonano alla mamma. E se ritardano un quarto d'ora una sera, arriva la telefonata della mamma col tono lamentoso: "È successo qualche cosa che non mi hai telefonato?".
È peggio che timbrare un cartellino! E se poi una mamma si permette di telefonare tutti i giorni, quando si vede il numero, non si risponde... perché la mamma è un po' invadente!

Nota di BastaBugie: per leggere la seconda (e ultima) puntata dell'articolo cliccare sul link seguente

GENITORI E SUOCERI ROVINANO IL MATRIMONIO (2° PUNTATA)
Atteggiamenti con probabili conseguenze disastrose per la famiglia: sfogarsi con la mamma delle mancanze del coniuge, abitare vicini ai genitori, usare ordinariamente i nonni come baby sitter, dare la chiave della propria casa ai genitori
https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=4659

 
Titolo originale: I genitori degli sposi
Fonte: Famiglia Insieme, 06/05/2001