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« Torna agli articoli di Cristiano Lugli
Anche se ormai siamo abituati a sentire e a vedere di tutto, a Bologna succede qualcosa di incredibile ma vero.
Ha infatti preso quota, "grazie" a un gruppo di manager con esperienze diverse, il progetto "Friendly Home", e cioè una residenza dedicata alle persone LGBT tra i 55 e i 75 anni di età.
Questo nuovo e sfacciato appoggio alle comunità omosessuali è tutto targato Emilia-Romagna, poiché nato alla XIV edizione dell'Executive MBA della Bologna Business, che ha avuto appunto luogo nel capoluogo emiliano.
Nell'estratto del progetto possiamo leggere quanto segue: "'Friendly Home' è un complesso residenziale di qualità medio alta, pensato appunto per senior LGBT autosufficienti che non richiedano specifiche cure ospedaliere, che propone un servizio di co-housing (locazione di alloggi privati corredato da spazi comuni, interni ed esterni) localizzato in un contesto urbano evoluto".
All'interno della lussuosa residenza LGBT che sorgerà con tutta probabilità a Bologna, verranno offerti servizi vari come assistenza sanitaria alla persona, counseling, wellness, promozione per attività culturali e sociali, e via di scorrendo, per non farsi mancare nulla.
Gabriele Bianchi, con esperienza di volontariato con ruoli direzionali nel terzo settore e di gestione di network di partner e fornitori servizi, spiega quale sarà l'iter di questo progetto: "In questo momento siamo alla ricerca di investitori e di immobili da utilizzare per questo tipo di impresa. La nostra richiesta è di 400.000 euro, parliamo di un mercato che rappresenta più di 35.000 persone in Italia e oltre 400 mln di euro di valore. La nostra ricerca è per investitori che possano portare capitali per far partire il progetto. L'apporto di capitali può anche essere alternativo all'apporto di un immobile che possa essere utilizzato per questo scopo. Il progetto è economicamente sostenibile, ed ha un impatto sociale. Ha un obiettivo sociale di inclusione nell'ambito di una sostenibilità economica. Noi prevediamo Bologna come primo step perché è uno dei luoghi più importanti della comunità lgbt. Prevediamo successivamente scalabilità ad altre città italiane: Torino, Napoli Milano come future aperture, una ogni due anni, e ovviamente si può velocizzare se c'è molto interesse degli investitori."
Quanto appena letto è davvero agghiacciate, specie se si pensa che certamente gli investitori avranno interesse a puntare su di un "settore" in cui il business è assicurato grazie alle lobby gay le quali, nonostante queste evidenze, continuano a dire che nessun rinforzo economico le sostiene e le incoraggia.
Viene da piangere pensando alle tante strutture per anziani "non LGBT" ridotte sul lastrico, con mancanza di personale e quant'altro. Questa discriminazione e questa non curanza dei problemi reali - di servizi sociali anche privati ne servirebbero per tante persone, per tanti anziani abbandonati al loro destino perché magari senza parenti, non per gli LGBT - mostra, ancora una volta, il vero volto dell'ideologia omosessualista imperante in tutta la sua infida portata.
Nota di BastaBugie: ecco altre notizie dal gaio mondo gay (sempre meno gaio).
FACEBOOK CELEBRA IL MESE DELL’ORGOGLIO GAY
Facebook celebra il mese dell’orgoglio gay con le seguenti nuove funzionalità: adornare la propria foto con un fiocco arcobaleno; emoticons gay friendly; inserire nelle foto filtri, cornici e maschere arcobaleno.
Simili funzionalità li troviamo anche in Instagram e Messenger, social controllate da Facebook. Tali espedienti fanno costume, orientano le coscienze e sanno incidere nella mentalità corrente ben di più che mille libri o conferenze a favore dell’omosessualità e della transessualità.
(Gender Watch News, 08/06/2017)
TRUMP, NIENTE MESE DELL’ORGOGLIO GAY
In controtendenza con l’amministrazione Obama, Donald Trump ha deciso che non proclamerà giugno come il mese dell’orgoglio gay. Appena insediatosi aveva fatto togliere dal portale della Casa Bianca la sezione dedicata alle rivendicazioni del mondo omosessualista. Ora questo nuovo segnale.
Ovviamente la comunità LGBT ha gridato allo scandalo, accusandolo di attacchi discriminatori, etc., il solito copione visto centinaia di volte. La figlia Ivanka, sostenitrice delle rivendicazioni arcobaleno, in tweet ha invece reso noto il suo appoggio al mese dell’orgoglio gay.
(Gender Watch News, 05/06/2017)
IL GAY VILLAGE E LA PROPAGANDA OMOSESSUALISTA
Anche quest’anno la città di Roma ospiterà il Gay Village, una delle più importanti rassegne del cosiddetto orgoglio omosessuale; un evento che si svolge per tutto il periodo estivo in cui si alternano momenti di intrattenimento a incontri culturali. Come si evince dal sito, la mission e la vision del Gay Village è “essere il punto nevralgico per l’informazione, la cultura e il divertimento LGBT (…) diventare un luogo di riferimento per le nuove generazioni, con l’obiettivo di creare una realtà distante dalla oppressione e dalla repressione, attraverso il palinsesto culturale e ludico”.
Pertanto gli organizzatori della nota kermesse omosessuale puntano a fare in modo che essa diventi il punto di riferimento del mondo gay, un appuntamento stabile che fissi e sottolinei di volta in volta gli obiettivi raggiunti e quelli ancora da raggiungere. Ogni anno il Gay Village, forte delle ingenti risorse economiche a sua disposizione e dei suoi numerosi sostenitori, promuove una campagna pubblicitaria molto aggressiva e ben studiata.
Questa volta gli organizzatori scelgono di mettere in rilievo le importanti conquiste culturali e politiche raggiunte dal mondo LGBT e la necessità di difenderle. La campagna pubblicitaria in atto mira ad esaltare l’elemento visivo in grado di rappresentare simbolicamente la comunità omosessuale: un cavaliere gay che cavalca una creatura mitologica, l’unicorno, e che incita la folla.
“La campagna così formulata diviene un ipotetico sequel del ‘Libero Stato del Gay Village” (anno 2013) in quanto, dopo aver costruito il regno, ora è necessario difenderlo e viverlo per continuare a contrastare la violenza e l’ignoranza nei confronti della comunità LGBT”, si legge sul sito della manifestazione.
Viene da chiedersi chi sia in questo momento il nemico in grado di attaccare e mettere in pericolo il “regno” omosessuale, quando persino buona parte delle gerarchie ecclesiastiche strizzano l’occhiolino alla cultura gay con il pretesto di una malintesa misericordia divina.
E’ possibile ipotizzare che in realtà l’ideologia omosessualista per sopravvivere abbisogna di identificare sempre un nemico che, attraverso la contrapposizione, consolidi la fragile identità delle persone omosessuali. Il prezzo da pagare per chi rinnega la propria natura è l’alienazione, rispetto a se stesso e al mondo che lo circonda. Non a caso l’immagine pubblicitaria del guerriero gay che cavalca l’unicorno e incita la folla è accompagnata dalla scritta “Fantasia”, che rimanda al mondo fittizio, chiamato appunto Fantàsia, descritto nel romanzo La storia infinita, scritto da Michael End nel 1979.
In questo universo parallelo regolato da leggi molto diverse da quelle del mondo reale, come l’assenza di confini e la relatività del tempo e dello spazio, gli abitanti per raggiungere la terra non hanno altra strada che quella di lasciarsi inghiottire dal “nulla” ma così facendo vengono tramutati in menzogne, manie e ossessioni.
In effetti, l’ideologia LGBT, al di là delle promesse di felicità, non può far altro che condannare il malcapitato che vi aderisce ad una vita falsa, lontana dalla verità; egli rimane sempre alla ricerca di una identità autentica impossibile da conquistare. L’illusione, la rabbia e la paura costituiscono dunque i sentimenti prevalenti nel mondo omosessuale, in cui le prime vittime sono gli omosessuali stessi, e l’identificazione di un nemico, reale o presunto, rappresenta forse un modo che essi hanno di placare l’angoscia esistenziale in cui risultano imprigionati.
(Corrispondenza Romana, 7 giugno 2017)
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