« Torna ai risultati della ricerca


I GAY PRIDE SONO VOLUTAMENTE OSCENI: UOMINI NUDI, OFFESE ALLA FEDE CATTOLICA E BESTEMMIE, MA NIENTE SANZIONI PENALI PERCHE' LA LEGGE NON E' UGUALE PER TUTTI
Altre notizie dal mondo gay (sempre meno gaio): il capitano della Sea Watch (Carola) paladina del gay pride, Trump sostiene il Mese dell'orgoglio gay, ecco perché i Gay Pride attaccano la Chiesa
di Silvana De Mari

La legge uguale per tutti è la sontuosa scritta che campeggia dietro il giudice, nelle aule di tribunale dove mi processano. La frase è falsa. Durante i cosiddetti pride, uomini si esibiscono nudi, nei pride tedeschi e statunitensi soprattutto, ancora di rado da noi. Quante possibilità ha uno di noi, noi plebe qualsiasi, di poter andare per strada nudo senza essere arrestato? Secondo il nostro codice penale, rientrano nella definizione di abusi su minore anche esporre i bambini a vedere adulti nudi e assistere ad atti sessuali od osceni.
Nei pride ci sono uomini nudi e uomini che rimandano al rapporto anale. Su gay.it, è spiegato perché il pride DEVE essere osceno. Che il pride sia osceno, quindi, non lo diciamo noi bigotti e scemi, ma lo dice gay.it. Gli atti osceni in luogo pubblico sono un reato. Offendere la morale di un popolo non è esattamente la via più breve e ovvia per raccogliere simpatie. Offendere la morale di un popolo è una prova di forza: noi possiamo fare di voi quello che vogliamo, voi dovete subire il nostro oltraggio alla morale vostra e dei vostri avi, alla religione vostra e dei vostri avi perché, paragonati a noi, voi e i vostri avi siete inferiori.
L'offesa alla religione mediante vilipendio, invece, non è più un reato, ma è una ferita al cuore per un credente. Nei pride sono sempre più numerose e gravi e ripugnanti le aggressioni a Cristo e alla Madonna, parodie, travestimenti, bestemmie udibili in lunghi minuti registrati su Youtube. Io non posso non pagare le tasse, perché altrimenti mi trovo di fronte gli agenti della Finanza che sono uomini armati. Uno Stato corrotto mi impone mediante uomini armati di contribuire all'offesa della mia religione.
C'è un solo altro popolo che è stato costretto a questo: sono gli ebrei della Germania nazista degli anni Trenta, dalla salita al potere del nazismo all'inizio della seconda guerra mondiale, quando ancora gli ebrei facevano parte del tessuto sociale tedesco. Con le loro tasse erano costretti a finanziare manifestazioni dove i loro oggetti sacri erano profanati e la loro religione derisa e beffeggiata.
Trans travestiti da Madonna profanano lo stesso rosario che mio padre teneva tra le mani mentre moriva di cancro e che mia madre teneva tra le mani nelle ore in cui temeva che da un momento all'altro io sarei morta. Il manifesto pubblicitario ufficiale del pride di Perugia mostrava una madonna-trans. Noi siamo costretti a finanziare chi calpesta e ingiuria la nostra religione. Per una persona credente vedere sbeffeggiata la propria religione è atroce. Vederlo fare con il denaro delle proprie tasse è doppiamente atroce ed è una violazione dei più elementari diritti dell'individuo, quei diritti garantiti dalla Costituzione, che quindi il pride calpesta.
La religione cristiana è assolutamente 'omofobica': condanna la sodomia. La condanna è assoluta nel Levitico, assoluta nei Vangeli, visto che Cristo dichiara di non modificare la Legge nemmeno di uno iota, che nomina la distruzione di Sodoma più di una volta come esempio di Giustizia. A questo si aggiungono san Paolo, sant'Agostino, san Tommaso d'Aquino e, la più dura di tutti, santa Caterina da Siena.
Quindi, è assolutamente logico che i pride sbeffeggino il cristianesimo: quello che non è logico è che siano finanziati dai cristiani con il denaro estorto con le tasse. Not with my money. Stesso discorso per l'aborto. Tu fai quello che vuoi, ma con i soldi tuoi e non con i miei. Vuoi abortire, vuoi recitare un Padre Nostro blasfemo, travestirti con un travestimento ridicolo che offende Cristo? Non coi miei soldi, altrimenti è la più ignobile delle dittature.

Nota di BastaBugie: ecco altre notizie dal "gaio" mondo gay (sempre meno gaio).

IL CAPITANO DELLA SEA WATCH (CAROLA) PALADINA DEL GAY PRIDE
Il Gay Pride di Milano ha mostrato solidarietà per Carola Rackete, il capitano della Sea Watch che ha speronato una imbarcazione della Guardia di Finanza. L'associazione Milano senza muri ha invitato i partecipanti ad indossare un nastro azzurro in segno di solidarietà per il capitano e nel corteo erano presenti cartelli recanti questi slogan: "Giù le mani da Carola e i diritti", "Grazie Carola", "Carola libera", "Carola ti amo".
Appare evidente che l'omosessualismo è un movimento di carattere politico che per sua natura è orientato a battaglie ideologiche che non si esauriscono nelle rivendicazioni delle istanze gay.
(Gender Watch News, 1° luglio 2019)

TRUMP SOSTIENE IL MESE DELL'ORGOGLIO GAY
Il presidente Donald Trump in un tweet ha scritto: "Mentre celebriamo il Pride Month LGBT e riconosciamo gli eccezionali contributi che le persone LGBT hanno apportato alla nostra grande nazione, esprimiamo anche solidarietà verso le molte persone LGBT che vivono in dozzine di paesi in tutto il mondo che sono punite, messe in prigione oppure addirittura condannate a morte a motivo del loro orientamento sessuale. La mia amministrazione ha lanciato una campagna globale per depenalizzare l'omosessualità e invitare tutte le nazioni a unirsi a noi in questo sforzo!".
A maggio Trump in un'intervista a Fox News si era anche detto favorevole ai "matrimoni" omosessuali.
Quando Trump appoggia i gay pride e le "nozze" gay fa comprendere che il suo lato liberal e politicamente corretto non è mai venuto meno, nonostante tutto.
(Gender Watch News, 7 giugno 2019)

ECCO PERCHÉ I GAY PRIDE ATTACCANO LA CHIESA
Giugno nel calendario cattolico è il mese del Sacro Cuore di Gesù, in quello laico è il mese dedicato in tutto il mondo ai gay pride, ossia a quei cortei variopinti che si snodano per le vie delle città e in cui i partecipanti vorrebbero ostentare l'orgoglio di essere persone omosessuali. Anzi meglio dire "gay", termine che si deve usare quando l'orientamento sessuale è sventolato come una bandiera ideologica. Ai cortei spesso si associano altre iniziative come incontri, cineforum, conferenze, spettacoli, giochi anche per i bambini (a Palermo si organizzò il Palermo Pride Bimbi), etc.
I gay pride, tutti i gay pride, hanno alcune caratteristiche di base che qui metteremo sotto la lente di ingrandimento, senza naturalmente la pretesa di riuscire ad essere esaustivi sull'argomento.
LO SPIRITO DI CONTESTAZIONE
I gay pride risentono dello spirito delle manifestazioni del '68 che nelle rivendicazioni di alcune istanze per certi gruppi sociali (il lavoratore, lo studente, la donna) non promuovevano tanto atteggiamenti difensivi, di tutela della categoria, bensì attaccavano coloro che venivano dipinti come nemici: il datore di lavoro/padrone per i lavoratori, i docenti/i genitori per gli studenti, il maschio/la famiglia/i figli per la donna. In modo analogo nei gay pride non si marcia tanto a favore delle persone omosessuali, ma si marcia contro: contro la Chiesa, contro coloro che sostengono che l'omosessualità è condizione disordinata, contro i partiti di destra, contro i benpensanti, etc. In breve, un'anima caratteristica dei gay pride è lo spirito antagonista, spirito che entra in contraddizione con alcuni slogan che vengono gridati in quelle stesse manifestazioni volti alla non discriminazione, all'inclusività, all'apertura al diverso. In altri termini la richiesta da parte dell'omosessualismo è quello di essere aperti, di essere accoglienti, di dialogare, ma ciò che viene da questo mondo è il contrario: ostilità, belligeranza, incapacità di dialogo, etc.
IL CARATTERE POLITICO
Sul sito Gayly Planet si può leggere: "Anche se i pride sono divertentissimi e si balla fino allo sfinimento, rimangono manifestazioni politiche per lottare a favore dell'uguaglianza e dei diritti della comunità LGBTQ. Che sia una scritta su una maglietta, uno zaino o un semplice cartello, prova a portare un messaggio, anche semplice". La militanza politica è imprescindibile per un vero gay. L'omosessualità non può essere relegata alla sfera privata, ma deve diventare un'istanza politica, deve avere una dimensione pubblica, quindi si deve trasformare in battaglia per i diritti civili, in leggi, in finanziamenti pubblici, etc.
L'EROTIZZAZIONE
I gay pride sono una sfilata di corpi seminudi (il costume da bagno va per la maggiore) essenzialmente per 5 motivi. Il primo: la provocazione. In accordo allo spirito belligerante a cui abbiamo accennato sopra, occorre provocare il nemico, spingerlo alla reazione scomposta per poi attaccarlo come bigotto, insensibile e omofobo se si azzarda a replicare. Secondo motivo: la critica. La nudità viene usata come insulto agli stereotipi, alla normalità, alla naturalità dei rapporti. Si tratta quindi di un messaggio rivoluzionario: ribaltare l'ordine voluto da Dio che ha voluto il maschio attratto dalla femmina e viceversa e in specie rovesciare il significato della castità e del pudore, non più virtù, ma tabù da abbattere, nemici della libertà individuale, vincoli alla piena espressione di sé. Terzo motivo per cui i gay pride sprizzano eros da ogni carro: la trasgressione. Il corpo seminudo della persona omosessuale è espressione della volontà di varcare qualsiasi limite nel campo sessuale. Il primo limite, ovviamente, è quello dell'eterosessualità. La promiscuità viene intesa come forza liberatrice delle proprie pulsioni. Quarto motivo: la fisicità versus l'interiorità. Le nudità nei pride testimoniano che il rapporto omosessuale è spesso incentrato sull'eros, e la dimensione affettiva (che ovviamente è disordinata anche lei perché proviene dall'orientamento omosessuale anch'esso disordinato come insegna il Catechismo) è aspetto accessorio. È la fisicità ad essere spesso la molla del rapporto omosessuale. Quinto motivo: il narcisismo. Per alcuni partecipanti i gay pride possono essere un palcoscenico dove mostrarsi nella speranza di essere notati e apprezzati. Il narcisismo, vizio da cui non sono indenni nemmeno gli eterosessuali, potrebbe rappresentare il tentativo di colmare, tramite conferme positive, quel senso di inadeguatezza rispetto al mondo maschile per gli uomini e rispetto al mondo femminile per le donne che non di rado accompagna la persona omosessuale (cfr. R. Marchesini, Omosessualità, in T. Scandroglio, Questioni di vita e di morte, Ares).
LA NORMALIZZAZIONE
Altra caratteristica dei gay pride è quella di contribuire a rendere normale il fenomeno dell'omosessualità e della transessualità nella coscienza collettiva, a farle assorbire nelle menti dei più, ad immunizzare il signor Rossi da innati impulsi critici. La diffusione mondiale e capillare dei gay pride lo hanno fatto diventare un fenomeno di costume nemmeno più tanto scabroso, in questo ovviamente aiutati da tante altre attività volte a normalizzare l'omosessualità. Storicamente i gay pride sono stati la prima iniziativa pubblica tesa a rendere accettabile l'omosessualità nella società civile.
LA BLASFEMIA
Ultima caratteristica, tra le tante, dei gay pride è la carica dissacratoria nei confronti della Chiesa e dello spirito religioso. Prima accennavamo all'elemento antagonista dei gay pride. In accordo a tale fattore, il primo nemico da abbattere è la Chiesa. Ecco perché tante volgarità, insulti e rappresentazioni blasfeme contro Dio, la Santissima Vergine e i santi. In questi gesti carichi di violenza appare evidente non solo l'intento dissacratorio - che ormai va di moda dal '68 ad oggi e quindi è fonte solo di ampi sbadigli - quanto il vero e proprio odio al sacro, quasi che la Chiesa e i santi fossero di per se stessi un monito alla coscienza di queste persone. Naturalmente l'illecito amministrativo della bestemmia rimane sempre impunito, così come il reato di vilipendio della religione. Di contro, banale a dirsi, chi si azzarda a criticare simili espressioni blasfeme passa per essere omofobo, illiberale, reo di assumere atteggiamenti discriminatori, medioevale perché vorrebbe censurare la libertà di espressione. Quindi due pesi due misure: se un gay insulta la Madonna tale insulto è espressione della libertà di parola, se un credente critica un gay che insulta la Madonna meriterebbe di andare in carcere per diffamazione.
(Tommaso Scandroglio, La Nuova Bussola Quotidiana, 26 giugno 2019)

 
Titolo originale: Le blasfemie dei gay pride? Non con i miei soldi
Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 02/07/2019