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« Torna agli articoli di Andrea Zambrano
Studente con la febbre a scuola? Chiamate i carabinieri e isolatelo dai famigliari. A Lumezzane Pieve il preside di un istituto comprensivo, che va dall'Infanzia alle Medie Dante Alighieri, ha pensato bene di inviare un'informativa ai genitori dal vago sapore coreano. Fortunatamente la comunicazione della scuola è rientrata e ora al punto sette dove si affronta la procedura di isolamento è previsto che il bambino torni subito al suo domicilio, ma per sei giorni i genitori dell'istituto in provincia di Brescia hanno avuto di che tremare.
Ecco quanto pubblicato sul sito della scuola il 6 agosto scorso e modificato soltanto il mercoledì 12, una settimana dopo. Al punto sette, nell'informativa sulla ripresa delle lezioni dopo la pausa estiva e il lockdown si legge:
"In presenza di sintomatologia respiratoria o temperatura corporea superiore a 37.5°C durante l'orario scolastico, per gli alunni scatta una rigida procedura che prevede i seguenti passaggi:
- l'alunno dovrà essere immediatamente dotato di mascherina chirurgica;
- sarà posto in isolamento in stanza Covid;
- il docente dovrà chiamare immediatamente il 112 o il 1500;
- i genitori non potranno prelevare in alcun modo il proprio figlio da scuola che sarà affidato all'autorità sanitaria.
Pertanto, alla luce del rigido protocollo, si invitano vivamente i genitori ad attuare scrupolosamente le raccomandazioni di cui al punto precedente."
IL PRESIDE HA FATTO MARCIA INDIETRO
Isolamento in una stanza covid, allertare i carabinieri, dare il bambino in custodia all'AST locale e tenere fuori i genitori. Forse neanche a Sparta erano così drastici.
Le polemiche scatenatesi sui social sono state tali e tante che il preside ha fatto marcia indietro anche se alla Nuova BQ che lo ha raggiunto ha detto che ha cambiato l'informativa solo dopo la pubblicazione delle linee guida della Ministra Azzolina, che non prevedono ovviamente il sequestro dei bambini da parte dell'autorità sanitaria.
Eppure, l'episodio è sintomatico di un certo modo di ragionare di funzionari statali che non sanno più come gestire un'emergenza che non ha ormai né capo né coda. La scuola è sempre più nel caos, anche se la Azzolina non perda occasione, leggi l'intervista di ieri del Corriere, per dire di aver fatto i miracoli.
Del resto, se un preside fai da te arriva a ipotizzare il sequestro preventivo dei medici dell'Asl per i bambini significa non solo che i dirigenti sono lasciati a loro stessi in balia dell'incertezza a un mese dalla riapertura dei cancelli delle scuole, ma anche che la mentalità che è passata con i Dpcm del governo, è quella che i figli sono dello Stato e i genitori devono retrocedere. Del resto, non dimentichiamo che è stato il governo a prevedere che un padre e una figlia dovessero stare distanziati in auto come se il vivere tra le stesse mura domestiche non fosse nulla. Ed è sempre stato il governo a intervenire pesantemente nella vita famigliare impendendo a mamma, papà e figli di sentirsi un unico corpo sociale, cosa poi presa a modello dalla stessa Chiesa che ancora oggi in molte parrocchie impedisce alle mamma, papà e figli di sedersi vicino a Messa.
Mentalità, dicevamo, che si stanno facendo largo e che vanno combattute con le unghie e con i denti perché quando lo Stato avrà il controllo totale e fisico anche sui figli non resterà più nulla per la costruzione definitiva dell'uomo nuovo.
I BAMBINI SONO PROPRIETÀ DELLO STATO?
Ovviamente un preside non si inventa una misura del genere se questa non è stata prima respirata in un humus fertile. In fondo, la mentalità dei bambini di proprietà dello Stato si sta facendo largo senza la condanna delle anime belle. Forse che l'agghiacciante frase dell'ex ministro Lorenzin sui bambini che non sono di proprietà dei genitori - a proposito di un papà che ha perso la patria potestà perché non ha vaccinato il figlio - non ricalchi la stessa mentalità antifamilista e da Stato etico educatore della prole? È la stessa mentalità che si sta facendo largo.
A Lumezzane per venirne a capo la scuola ha dovuto riscrivere l'informativa così: «In caso di comparsa a scuola in un operatore o in uno studente di sintomi suggestivi di una diagnosi di infezione da SARS-CoV-2, la persona interessata dovrà essere immediatamente isolata e dotata di mascherina chirurgica, e si dovrà provvedere al ritorno, quanto prima possibile, al proprio domicilio, per poi seguire il percorso già previsto dalla norma vigente per la gestione di qualsiasi caso sospetto».
Alla Bussola, l'assessore alla scuola del comune di Lumezzane, Lucio Facchinetti getta acqua sul fuoco: «E' una bolla di sapone, il preside ha già corretto».
Mentre lui, il dirigente, Angelo Prontera si è giustificato dicendo di non aver avuto risposta dall'Ast di Brescia alla quale aveva chiesto chiarimenti e che si è trovato nella situazione di dover interpretare le normative presenti fino a quel momento e che soltanto la circolare della Azzolina ha poi chiarito successivamente. Quando «subito dopo sono state emanate le linee guida ho corretto», si è giustificato.
Però ha anche aggiunto di «aver preso spunto da altre scuole che avevano adottato la stessa misura», salvo però rifiutarsi di dire di quali scuole si tratta. Comunque, qui in Italia e non solo in Corea del nord.
Nota di BastaBugie: l'autore del precedente articolo, Andrea Zambrano, nell'articolo seguente dal titolo "Non è una fake news: lezioni di giornalismo all'Azzolina" parla dello scivolone della ministra Azzolina che invece di riprendere il collega preside per la circolare "sequestra bambini" di Lumezzane, ha bollato la notizia come una fake news. Invece la notizia era vera, ci sono le prove.
Ecco l'articolo completo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il 20 agosto 2020:
La Ministra Lucia Azzolina l'ha definita fake news. Ma quella dei bambini di una scuola "sequestrati" dallo Stato in caso di covid è una notizia vera. Una notizia che poi ha portato a un dietrofront tanto imbarazzato quanto sciagurato dell'Istituto che l'ha diffusa. Ma notizia resta, non diventa fake news.
E se ci tocca intervenire di nuovo sul caso di Lumezzane, è perché, essendo stati noi, qui alla Bussola, i primi a verificare la fondatezza di quella circolare assurda del 6 agosto scorso del preside Angelo Prontera, possiamo non solo essere certi della genesi dei fatti, ma anche chiamare con il loro nome le cose.
In provincia di Brescia il preside aveva diffuso inizialmente una circolare nella quale avvisava che in caso di febbre i bambini-studenti sarebbero stati affidati all'autorità sanitaria, non ai genitori. La notizia è vera? Sì, possiamo dirlo avendo sentito i protagonisti della vicenda come i giornalisti fanno. Cosa che la Azzolina, che scambia l'effrazione per l'infrazione, non può evidentemente fare.
Lezione di giornalismo alla ministra: la foto che lei ha fatto pubblicare sul profilo del Miur e ha bollato come fake news, non è una fake news, ma è una notizia vera. Si riferisce alla circolare emessa il 6 agosto dal preside dell'Istituto Polo Ovest di Lumezzane e classificata con numero di protocollo 0004148/U del 06/08/2020 08:40:46 I.1 - Normativa e disposizioni attuative.
Quello che la Azzolina ha pubblicato come fake news non è altro che il punto 7 della delibera scolastica che - appunto, qui sta la notizia - comunica ai genitori che se il bambino è febbricitante (neanche positivo covid, solo febbricitante) deve essere prelevato dall'autorità sanitaria e non dai genitori. Questo si chiama sequestro di Stato dei minori, piaccia o no alla ministra Azzolina, la quale - lo ricordiamo - crede che gli imbuti servano per essere riempiti.
Semplicemente che cosa è successo? E' successo, e la Bussola lo ha raccontato per prima quindi sa di che cosa parla, che dopo le proteste dei genitori e su interessamento persino dell'assessore alla scuola di Lumezzane, il punto sette è stato tolto.
Ma non subito, ben 6 giorni dopo, il 12 agosto. Nell'articolo abbiamo anche riportato le giustificazioni del preside, che, condivisibili o no, sono la miglior smentita all'Azzolina.
Fake news sarebbe stato attribuire a quella circolare la volontà del ministero di sequestrare i bambini. Infatti ce ne siamo ben guardati dal farlo, e lo stesso ha fatto La Verità, che alcuni giorni dopo è ritornata sul caso, però abbiamo notato che la facilità con la quale il preside ha scritto quello sciagurato punto 7 è indice della confusione che regna nella scuola e mostra la facilità con cui lo Stato cerca di appropriarsi dell'educazione dei bambini. E questo è incontestabile.
La Azzolina non doveva bollare come fake news la notizia, ma doveva riprendere pubblicamente quel preside affinché i presidi non si sentissero autorizzati a ragionare come si fa in Corea. E tutti i presidi, compresa la ministra che dopo l'esperienza di governo - speriamo presto - diventerà una di loro, avendo vinto il concorso apposito.
È probabile che al concorso non abbia passato la prova di giornalismo. Nel caso, potremmo dare qualche lezione di ripetizione noi.
VIDEO IRONICO: LA SUPER CAZZOLINA A MENO DI UN MESE ALLA RIAPERTURA DELLE SCUOLE
Nel seguente video (durata: 3 minuti) dal titolo "La Super Cazzolina - Meno di un mese alla riapertura delle scuole" Angelica Massera interpreta la ministrA dell'istruzione. Provate a non ridere se vi riesce.
https://www.youtube.com/watch?v=ywtff4kToq8
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