
I PIÙ LETTI DEL MESE

SCEGLI UN ARGOMENTO
Aborto
America
Animalisti e vegetariani
Attualità
Cinema
Comunismo
Cristianesimo
Ecologia
Economia
Eutanasia
Evoluzionismo
Famiglia e matrimonio
Fecondazione artificiale
Immigrazione
Islam
Libri
Liturgia e sacramenti
Morale
Omelie
Omosessualità
Pedofilia
Pillole
Politica
Santi e beati
Scienza
Scuola
Storia
Televisione
« Torna agli articoli di Corrado Gnerre

C'è un testo taoista che si fa risalire a Lao-Tzu, il fondatore del Taoismo. Si tratta del testo più celebre di questa religione, il Tao-teh-ching, detto anche la "Bibbia del Taoismo". Ad un certo punto dice: "Porta il vuoto all'estremo". Immaginate, cari lettori, se tornando a casa diceste una cosa simile, trovereste vostra moglie - o chi per lei - pronta a darvi qualche bottiglia vuota da restituire al salumiere.
A parte le battute... una frase di questo tipo dice tutto, pur essendo breve e, da un certo punto di vista, anche enigmatica. Dice tutto, perché nel Taoismo - ma non solo nel Taoismo - c'è una vera fissazione per il concetto di "vuoto". Il vuoto è ciò che contraddittoriamente dovrebbe "riempire" la vita, il vuoto è ciò che dovrebbe dare senso a tutto. Ma perché? Perché, paradossalmente, il vuoto è nulla, è non-senso. Illogicità! qualcuno potrebbe pensare e affermare. In realtà non è così, anzi è tutto spaventosamente logico. Vi spiego perché.
IL DISSOLVIMENTO DEL SÉ
In certe religioni (e il Taoismo è fra queste) l'uomo, come individualità, dà fastidio. Dà fastidio la singolarità, dà fastidio il concetto di persona come qualcosa di "altro" rispetto al tutto. L'uomo, per queste religioni, ha senso solo se riferito al tutto. Ma non solo. L'uomo deve essere considerato anche come espressione del tutto; una sorta di onda sulla superficie del mare, che ad un certo punto compare, è visibile, ma poi si dissolve nel mare stesso, cioè nella realtà da cui è momentaneamente scaturita. Partendo da questi presupposti, è del tutto logico che la vera aspirazione non può che essere la negazione dell'io, il dissolvimento del sé, la spersonalizzazione e la disindividualizzazione. Se l'uomo non esiste come singolo, ma sarebbe solo espressione di un tutto più grande, allora ogni pensiero umano, ogni creazione umana, devono indirizzarsi verso la nullificazione di se stessi. Se è nulla chi ha pensato, sarà nulla anche il suo pensiero; se è nulla chi ha desiderato, sarà nulla anche il suo desiderio.
Da qui si capisce perché nel Taoismo il concetto di vuoto è il concetto dominante e il criterio di tutto. Il fine è il vuoto, perché il fine è il dissolvimento di tutto. L'uomo non esiste e non esistono i suoi pensieri, i suoi progetti e i suoi affetti. Dunque, che cosa può restare se non il vuoto?
NESSUNO VI TOGLIERÀ IL VUOTO
In un altro punto, sempre il Tao-teh-ching dice: "La via (cioè il Tao) è vuota ma, usandola, non si riempie". Il che vuol dire: non vi preoccupate, perché, se saprete bene orientarvi a seguire il Tao, nessuno vi toglierà questa bella cosa che è il vuoto!
Ma - e qui sta il nocciolo della questione - una proposta di questo tipo non riesce ad offrirsi come qualcosa di gratificante. Da qui vien fuori anche un'evidente contraddizione. All'uomo si chiede qualcosa (indirizzarsi verso il vuoto, aspirare al vuoto, vivere il vuoto), pur sapendo che l'uomo, di fatto, non esiste come entità singola. Si chiede una sforzo di volontà, ma colui che deve fare questo sforzo non esiste. Questa mancanza di logica, però, non deve meravigliare; anzi, anche in questo il Taoismo cerca di essere coerente, e ci riesce facendo saltare il principio di non contraddizione e affermando che il Tao è essere ma anche non-essere. Il che vuol dire che si può dire tutto e il contrario di tutto. A questo poi si aggiunge il fatto che il Tao-teh-ching dice: "Il vero saggio esercita un insegnamento senza parole"...
Torniamo alla proposta taoista. All'uomo istintivamente il vuoto ripugna. Oltre al fatto che quando si ha fame, trovare un piatto vuoto non è certo simpatico; oppure quando si ha sete, trovare un bicchiere vuoto; o ancora quando si è soli, non trovare nessuno con cui scambiare una parola... ma - dicevamo - il vuoto ripugna perché l'uomo è fatto per la pienezza, per il senso, per assaporare lo "spessore" della vita. Quanto sono belle quelle parole di Gesù allorquando dice che chi segue Lui non solo avrà la vita eterna (vita per l'eternità! non vuoto per l'eternità!), ma il centuplo (altro che il nulla!) già su questa terra.
Se ci vogliamo veramente bene, dovremmo seriamente riflettere su questa bella promessa di Gesù. Dovremmo riflettere sulla sua "convenienza". Il Cristianesimo è la religione della vita e della pienezza e aborrisce qualsiasi ipotesi di nullificazione dell'esistente (il creato) e dell'esistenza (la vita).
-
Pubblicato 10 anni fa...
TI DICHIARI GAY?
Niente comunione
di Pierfrancesco Nardini
Articolo del 22 luglio 2015
-
Libro della settimana
OMOSESSUALITA' MASCHILE
Un nuovo approccio
di Joseph Nicolosi
Anno 2002 / pag. 360 / € 18
-
Video della settimana
RIVOLUZIONE VERDE
Video ironico
di Silver Nervuti
Durata: 4 min. (29/06/2025)
-
Da FilmGarantiti.it
THE SONG
Il matrimonio nelle dure prove della vita
Giudizio: capolavoro (*****)
Genere: amore (2014)
-
I dossier di BastaBugie
NOTRE DAME
La cattedrale di Parigi
Dossier: 7 articoli e 1 video
-
Santo della settimana
MARIA MADDALENA
Testimone di Cristo
di Roberto de Mattei
Festa: 22 luglio
-
Video per la formazione
NAZICOMUNISMO
Origini comuni di Nazismo e Comunismo
di History Channel
Durata: 55'
-
Personaggi del passato
STEPHEN HAWKING
Astrofisico
Ateo militante
1942 - 2018 (76 anni)