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L'UCRAINA NELLA NARRAZIONE DEGLI STREGONI DELLA NOTIZIA
Se anche le cose che ci fanno vedere fossero vere, sono comunque false perché non fanno vedere la controparte (VIDEO: Le immagini inventate del primo giorno di guerra)
di Giovanni Lazzaretti

Quando c'è un evento di grande portata, che coinvolge grandi movimenti di potere e di denaro, che ha fonti di notizie fisicamente lontane (e quindi gestite solo da rilanci di agenzia) oppure inaccessibili per il popolo normale (e quindi gestite solo dagli "esperti"), i grandi media cartacei e televisivi (ora autodefinitisi "editori responsabili") hanno qualche giorno di assestamento e poi confezionano il "frame", la cornice dalla quale nessuno può sfuggire.
Tutto ciò che dicono e scrivono gli "editori responsabili" sta in queste cornici. Il dissidente in TV viene progressivamente espulso: ne conservano solo alcuni, per rappresentanza.
Il destino dei dissidenti in TV è quello di essere sovrastati (proporzione 5 a 1 in trasmissione) oppure sbeffeggiati (libertà di ironia e di insulto da parte degli altri partecipanti).
In questo modo gli "editori responsabili" cessano di essere informazione, ma sono semplicemente il filtro per espellere le idee e per confezionare una versione precotta, fatta normalmente di slogan.
 
LA CORNICE UCRAINA
La cornice ucraina è semplicissima: «Ogni Stato può aderire all'alleanza che vuole // noi democratici siamo buoni // Putin l'autoritario è cattivo // il discorso di Putin per l'inizio della guerra è "delirante" // l'integrità territoriale è sacra».
- Mattarella ha ricominciato l'uso della parola "inaccettabile".
- È iniziato il teatrino televisivo del "tutti unanimi, tranne uno al massimo per ogni trasmissione".
- È iniziata l'esposizione del "dolore ucraino occidentale", dimenticando che da 8 anni c'è un "dolore ucraino orientale".
- Draghi era da tempo preparato alla guerra (nuovo "stato di emergenza" per 3 mesi, così ci raccordiamo direttamente col covid).
 
ROMPERE LA CORNICE, PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI
Noi, mammolette occidentali, ci crediamo amanti della pace.
1999: la NATO bombarda Belgrado per favorire il distacco del Kosovo dalla Serbia; abbiamo creato uno stato mussulmano in Europa.
2001: USA, Gran Bretagna, Canada, Australia, invadono l'Afghanistan, col pretesto delle Torri Gemelle, dalle quali i Talebani si sono sempre chiamati fuori. 20 anni di guerra. Persa.
2003: Stati Uniti, Gran Bretagna, Australia e Polonia invadono l'Iraq, avendo come motivazione la bugia delle "armi di distruzione di massa" (mai trovate, essendo inesistenti). Da 733.000 a 1.446.000 morti. Finita la fase dell'invasione nel 2011, inizia la fase dell'ISIS.
2011: La NATO realizza la "no-fly-zone" a modo suo, distruggendo la Libia. Il paese più prospero dell'Africa, con un Indice di Sviluppo Umano (ISU) superiore a 10 stati europei, diventa sede di destabilizzazione e di guerra permanente fino a oggi.
2011: Stati Uniti, Francia, Gran Bretagna supportano i cosiddetti "ribelli moderati" in Siria. La Siria è distrutta, ma ancora il presidente Assad regge. Nel 2013 Obama era pronto a fare della Siria ciò che fecero della Libia. Fermato dalla giornata di preghiera e digiuno indetta da Papa Francesco? Chissà.
Siamo i maggiori produttori di cadaveri in giro per il mondo (uso il plurale perché non mi chiamo fuori, non è colpa mia ciò che FA l'occidente, è colpa mia ciò che NON FACCIO come cattolico: preghiera e digiuno costante per la pace).
La cornice si può quindi rompere con questi passaggi.
«Ogni Stato può aderire all'alleanza che vuole». Vero, chi può impedirlo? Ma se l'alleanza a cui aderisci ha mostrato in passato un'indole aggressiva e violenta, l'aderirvi "contro" qualcuno è un atto di ostilità e di pre-guerra.
«Noi democratici siamo buoni // Putin l'autoritario è cattivo». A parte l'azzeramento della democrazia attuato durante il covid in Italia, noi democratici NON siamo i buoni. Per maggiori informazioni chiedere in Siria sotto embargo da 11 anni. Chiedere in Libia. Chiedere in Afghanistan. Chiedere in Iraq.
«Il discorso di Putin per l'inizio della guerra è "delirante"». Il titolo "delirante" lo trovate in 206.000 siti. Altri 183.000 hanno la variante "raggelante". La realtà è che nessuno lo ha letto, mentre è un buon discorso di geopolitica, che descrive tra l'altro cosa l'Occidente avrebbe dovuto fare dopo la calma fine dell'URSS.
«L'integrità territoriale è sacra». Sì, come no. A Siria, Libia, Afghanistan, Iraq, aggiungere anche la Serbia per ulteriori informazioni.

TORNANO LE "BANDIERE DELLA PACE"
Tornano le "bandiere della pace" arcobaleno. Esplosero nel 2003, quando l'attaccante era Bush. Tacquero nella radiosa era Obama, Nobel per la pace, quando la Libia veniva distrutta. Tornano quando l'attaccante è Putin.
"Pace senza se e senza ma" era lo slogan 2003. Smentito lo slogan con la guerra di Libia, della cui distruzione nessuno si interessò, oggi quelle bandiere ritornano, ma sono poco più che stracci.
Si svegliano anche i sonnolenti sindacati: «Non vogliamo più bandiere neonaziste» Sono comparse due giorni fa nella manifestazione che era organizzata dai sindacati: «Ora bisogna vigilare». Non si sono ancora resi conto a Reggio Emilia che Pravyj Sektor e le sue bandiere sono parte in causa nella guerra del Donbass da 8 anni?
 
SPEZZATA LA CORNICE, È TEMPO DI STUDIARE
Spezzare la cornice è la precondizione necessaria. Altrimenti saremo lì a guardare la TV credendo per l'ennesima volta che ci stia dicendo la verità. Dopo due anni di bugie sul covid, è possibile crederci ancora?
Se anche le cose che ci fanno vedere fossero vere, sono ugualmente false perché non fanno mai vedere la controparte. Se vedo il dolore di una donna ucraina occidentale sul TG1, mentre per vedere il dolore di una donna ucraina orientale devo andare su "ArezzoNotizie", capite che la disparità di trattamento è violenta.
Cosa vuol dire studiare? All'inizio significa raccogliere la cornice vera, ossia l'insieme di nomi, luoghi, date, avvenimenti. Parametri, senza alcun giudizio. Per questa prima cernita Wikipedia è utilissima. Quindi ho scaricato:
- Elezioni parlamentari ucraine dal 1994 al 2019
- Elezioni presidenziali ucraine dal 1991 al 2019
- Rivoluzione arancione 2004, rivoluzioni colorate varie
- Euromaidan 2014, strage di Odessa
- Guerra del Donbass 2014-2022
- Accordi di Minsk, gruppo di contatto Trilaterale sull'Ucraina
- Gasdotto Nord Stream 2, Morawiecki (il "banchiere" che guida la Polonia) [...]
Ne avrò per un po'.
Chi non vuole studiare ha sempre un'alternativa. Va su Youtube, fa partire il video con la canzone di Edoardo Bennato "In Fila Per Tre" poi, al minuto 1 e 38" si alza in piedi e si mette a cantare: «e sempre in fila per tre // marciate tutti con me // e ricordatevi i libri di storia // noi siamo i buoni e perciò // abbiamo sempre ragione // andiamo dritti verso la gloria».
Così la questione è chiusa in un attimo. Poi si accende la TV. Dentro la cornice, sempre.

Nota di BastaBugie:
Andrea Zambrano nell'articolo seguente dal titolo "Sfottò e videogame: è l'ora più buia. Ma del giornalismo" parla delle figuracce fatte dai giornalisti del mainstream che fingono più che raccontare la vera guerra. Come nel film "Sesso & Potere".
Ecco l'articolo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il 26-02-2022:

Conduttori radical chic che fanno battute sulle badanti ucraine, svarioni con immagini di repertorio e poi i commentatori un tanto al kilo (di gas), gli opinionisti da salotto, gli analisti da terza pagina e gli inviati di guerra in albergo col casco. Per tutti la parola d'ordine - abusata e hollywoodiana - con la quale condiscono l'incipit dei loro servizi è: è l'ora più buia.
Sarà anche l'ora più buia per l'Europa, ma di sicuro è anche l'ora più buia per il giornalismo. O meglio: per certo giornalismo di casa nostra che già non brilla per autorevolezza nella presentazione delle fonti, ma che in questa guerra senza immagini mostra decisamente il fianco agli sfottò. [...]
I giornalisti sono lontani dal teatro degli accadimenti. Compaiono nei collegamenti spesso da luoghi sicuri con in testa elmetti e giubbotti antiproiettile mentre la gente in strada gira con la borsa della spesa. Quanto tutto questo fa scena? Quanto sono a rischio? [...]
In compenso però a casa nostra abbiamo il solito circo mediatico che gioca alla guerra.
Nel podio degli obbrobri giornalistici al terzo posto si piazza il Sole 24 Ore che sul sito pubblica una foto di caccia russi in azione e il titolo: «La Russia bombarda Kiev». Ma la foto utilizzata per raccontare l'evento si riferisce - come ha scoperto il giornalista Simone Fontana - si riferisce ad una parata militare a Mosca.
Al secondo posto, sembra grazie al fact cecking di Fontana, si piazza il Tg2 targato Rai che annuncia i raid dell'Armata Rossa mandando in onda dei bombardamenti cittadini. Peccato che si tratti della schermata di un videogioco chiamato War thunder.
Infine al primo posto di questa speciale galleria degli orrori creati per accrescere il pathos degli spettatori c'è l'accoppiata Lucia Annunziata e Antonio Di Bella, i quali su Rai 3  si esibiscono in una performance di dubbio gusto sugli ucraini che vivono in Italia: «Sono cameriere, badanti e amanti», dicono come fossero al bar mentre sta parlando il leader Pd Letta che ricorda i tanti cittadini ucraini del nostro paese.
Dopo il fuori onda, la Annunziata, che della Rai è stata anche presidente, si è scusata, ma la toppa è apparsa peggio del buco: «Ho criticato una certa retorica consolatoria che circola in merito a un supposto successo della integrazione della comunità ucraina in Italia». Dal suo audio dal sen fuggito non sembrava proprio.
La solita spocchia snob tipica dei radical chic di Sinistra, che fanno le gaffe e invece di scusarsi cercano di giustificarsi arrampicandosi sugli specchi. Sembra di rivedere certi meccanismi che avevamo conosciuto durante la pandemia, con le troupe televisive nelle terapie intensive a creare l'ambientazione migliore per drammatizzare la scena.

VIDEO: LE FAKE NEWS DELLA GUERRA IN UCRAINA (4 minuti)
Nemmeno un giorno di conflitti e già i telegiornali costruiscono a tavolino servizi pieni di fake news. Qui sotto puoi vedere il video.


https://www.youtube.com/watch?v=1ZhbdcB2muw

FILM: SESSO & POTERE (1997)
Consigliamo la visione di "Sesso & potere", un film di fantapolitica del 1997, che può chiarire come i media abbiano il potere di deviare l'attenzione dell'opinione pubblica come vogliono e dove vogliono.
Per approfondimenti sul film "Sesso & potere" o per vedere il video dove Marcello Foa, ex presidente della Rai, spiega cosa siano gli spin doctor che manipolano la realtà, clicca qui!
Qui sotto puoi vedere il trailer del film "Sesso & potere".


https://www.youtube.com/watch?v=UeZbvfrT14U

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Titolo originale: Ucraina: rompere la cornice, prima che sia troppo tardi
Fonte: Osservatorio Card. Van Thuân, 28 febbraio 2022