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Il cinema riflette il clima imposto dalla cultura dominante che in questi decenni è tutta orientata al politicamente corretto e all'ideologia woke. Tuttavia esistono mirabili eccezioni dovute a coraggiosi autori che si sono distaccati dal mainstream. In campo cattolico vanno ricordati La passione di Cristo di Mel Gibson (2004), Cristiada (2012) e Sound of Freedom (2023). Anche autori protestanti hanno prodotto pellicole di qualità come God's not dead (2014 e 2016), Unplanned (2020) e Nefarius (2023). Il fatto che questi ultimi film siano nati da autori protestanti non vuol dire che siano film protestanti, nel senso che un cattolico non li possa guardare. Anzi, in questi autori è evidente lo scopo di creare opere che risveglino il meglio del cristianesimo chiamando alla difesa della fede tutti i cristiani a qualunque confessione appartengano.
Tuttavia esiste un film ingannevole uscito nel 2024 che potrebbe sembrare inserirsi a pieno titolo in questo filone di film fatti da protestanti, ma valido anche per cattolici, che invece conduce a conclusioni errate dal punto di vista della morale cattolica. Il film è Someone like you, tratto dal romanzo best seller di Karen Kingsbury, e uscito in Italia con il titolo L'eco del cuore.
UN DRAMMA ROMANTICO
Si tratta di un dramma romantico in cui la protagonista London Quinn è una ragazza solare, spontanea, appassionata di arte e desiderosa di approfondire le sue radici cristiane. Il suo migliore amico è Dawson Gage, un ragazzo convintamente cristiano che non nasconde i suoi principi religiosi. La scena iniziale del film in cui i due gareggiano con le moto d'acqua è molto bella e coinvolgente. Quando la ragazza si toglie i vestiti per indossare la muta lui si volta dall'altra parte in quanto cristiano rispettoso del pudore. Lei lo prende in giro dicendogli: «Sei nato nel secolo sbagliato, sai?». Un po' come dargli del medioevale e sorpassato. Come dire: «Va bene essere cristiani, ma tu sei integralista».
Dawson da anni prova sentimenti profondi per lei e finalmente viene il momento in cui la corteggia chiaramente e lei sembra disponibile, ma proprio in quel momento London muore in un tragico incidente d'auto. Dawson è devastato. Durante il lutto, scopre dai genitori di London un segreto sconvolgente: avevano fatto ricorso alla fecondazione artificiale. Avevano concepito in vitro due gemelle, ma erano in grado di farne nascere solo una, per cui decisero di cedere l'altro embrione al medico che aveva effettuato la procedura. L'embrione era stato quindi impiantato in una donna di cui non conoscevano il nome. Il padre di London definisce la cessione dell'embrione non come un’adozione, ma solo "un passaggio di proprietà", in quanto è stato "firmato un contratto".
A questo punto ci potremmo immaginare che un film cristiano metta in luce i problemi etici che tutto questo comporta. E invece niente. I genitori sono dispiaciuti soltanto di non aver detto prima alla figlia dell'esistenza di una sua gemella. Tutto qui.
IL CATECHISMO DELLA CHIESA CATTOLICA
Ben diversamente la pensa il Catechismo della Chiesa Cattolica, che al n. 2376, in merito alla fecondazione eterologa, cioè fatta con gameti esterni alla coppia, afferma: «Le tecniche che provocano una dissociazione dei genitori, per l'intervento di una persona estranea alla coppia (dono di sperma o di ovocita, prestito dell'utero) sono gravemente disoneste. Tali tecniche (inseminazione e fecondazione artificiali eterologhe) ledono il diritto del figlio a nascere da un padre e da una madre conosciuti da lui e tra loro legati dal matrimonio. Tradiscono "il diritto esclusivo [degli sposi] a diventare padre e madre soltanto l'uno attraverso l'altro"».
Relativamente all’omologa, cioè alla fecondazione artificiale tra coniugi, il n. 2377 precisa: «Praticate in seno alla coppia, tali tecniche (inseminazione e fecondazione artificiali omologhe) sono, forse, meno pregiudizievoli, ma rimangono moralmente inaccettabili. Dissociano l'atto sessuale dall'atto procreatore. L'atto che fonda l'esistenza del figlio non è più un atto con il quale due persone si donano l'una all'altra, bensì un atto che "affida la vita e l'identità dell'embrione al potere dei medici e dei biologi e instaura un dominio della tecnica sull'origine e sul destino della persona umana. Una siffatta relazione di dominio è in sé contraria alla dignità e all'uguaglianza che dev'essere comune a genitori e figli". "La procreazione è privata dal punto di vista morale della sua perfezione propria quando non è voluta come il frutto dell'atto coniugale, e cioè del gesto specifico dell'unione degli sposi [...]; soltanto il rispetto del legame che esiste tra i significati dell'atto coniugale e il rispetto dell'unità dell'essere umano consente una procreazione conforme alla dignità della persona"».
IL VERO SCOPO DEL FILM
Ma nonostante queste gravi questioni lasciate in sospeso e rivestite di caramelloso amore per la figlia e finta carità per l'embrione abbandonato al suo destino, il film va avanti cambiando scena per far immergere lo spettatore nella vita della sorella gemella che si chiama Andi. Cresciuta ignara di tutto, vive in una famiglia benestante, ma lontana dalla fede. I genitori sono affettuosi e anch'essi non le hanno detto nulla in merito alla sua origine. Andi lavora nel mondo scientifico, è razionale, scettica verso la religione e molto diversa da London in personalità e stile di vita.
Saputa la verità, Dawson decide di cercare la misteriosa gemella di London e di raccontarle tutto. Quando i due si incontrano, Andi è comprensibilmente sospettosa e respinge le sue parole. Ma qualcosa in Dawson - la sincerità, la calma, il dolore autentico per la perdita - la colpisce. Inizia così un percorso per Andi: cerca di scoprire chi era London, visita i luoghi che frequentava, parla con le persone che la conoscevano, e lentamente si avvicina a ciò che la sorella biologica rappresentava.
Con il tempo, Andi si ritrova sempre più coinvolta nella vita di Dawson e nella memoria di London. Il loro legame cresce, ma è ostacolato dai dubbi: lui è attratto da Andi per quello che è, o perché gli ricorda London, la sua gemella omozigote e quindi geneticamente identica? E Andi può davvero accettare l’idea di avere una famiglia biologica che non è quella con cui è cresciuta? All'inizio è arrabbiata con i suoi genitori adottivi e sembra accarezzata dall'idea di vivere con i suoi genitori biologici.
Il finale è zuccheroso e lieto come tutte le fiabe. Andi torna dai genitori con cui era cresciuta, ma prima dona un rene alla sua madre biologica in modo che lo spettatore pensi che "vissero tutti felici e contenti". Ovviamente nelle ultime scene si corona pure la storia d'amore con Dawson.
Fine? In effetti, sulle note di What a wonderful world compare l'arcaica formula "The end", ma chi ha la pazienza di veder scorrere tutti i titoli di coda vedrà alla fine apparire due scritte importanti. La prima è: «Grazie ai nostri molti amici e familiari che hanno pregato per noi e creduto in questo progetto fin dal principio». Con questo si ribadisce che il film si rivolge ai cristiani perché da cristiani è stato prodotto. La seconda rivela il vero scopo del film: «Ci sono più di 500.000 embrioni crioconservati che attendono l'adozione».
Insomma due ore di film che vogliono convincere i cristiani che adottare un embrione è un atto di carità, sebbene questo sia fortemente in contrasto con la morale cristiana.
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