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IL CANTO GREGORIANO GIOVA ALLA SALUTE DEL CORPO (E DELL'ANIMA)
Lo conferma l'esperimento del dottor Tomatis, specialista dell'orecchio, in un monastero che aveva abbandonato il canto in latino
di John Horvat
 

Una pratica ecclesiale di lunga data orientata all'adorazione di Dio è il canto di salmi e inni. Fin dai tempi più antichi, i monaci si impegnavano nel canto liturgico che completava la loro vita spesso faticosa. Questi monaci riuscivano a far fronte alle ore trascorse in coro e a provvedere alle loro necessità materiali.
L'autore francese, il dottor Alftred Tomatis, racconta l'affascinante storia di come ha scoperto il "segreto" del vigore dei monaci in mezzo ai loro rigorosi programmi.
Il dottor Tomatis, specialista dell'orecchio, racconta come un particolare monastero francese abbia seguito per secoli la regola di San Benedetto, che prevedeva diverse ore di canto al giorno.
Dopo il Concilio Vaticano II, negli anni Sessanta, i monaci cambiarono le loro pratiche secolari. Smisero di cantare in latino ed esplorarono la possibilità di continuare a cantare in vernacolo. Quando non si raggiunse un accordo su come farlo, decisero di interrompere del tutto il canto e di sostituirlo con ministeri più aggiornati e forse più "pastorali", in linea con altre riforme dell’epoca.
Il nuovo orario ebbe conseguenze importanti sulla vita dei monaci. Per secoli, i benedettini hanno prosperato dormendo poco. Ora, però, questi nuovi monaci erano affaticati e svogliati. Anche quando venivano concessi loro più ore di sonno, continuavano a essere costantemente stanchi.
Si decise di cambiare la secolare dieta vegetariana per includere la carne, nella speranza di dare ai monaci più energia. Tuttavia, la loro salute non migliorò. Sembrava che non ci fosse modo di trovare la causa dei loro problemi e le soluzioni proposte sembravano solo peggiorare la situazione.
A questo punto, il dottor Tomatis visitò il monastero per testare l'udito dei monaci. Fu sorpreso nel constatare che molti di loro soffrivano di problemi di udito. Esaminando la sequenza dei cambiamenti, stabilì che l'unico cambiamento relativo all'udito era la cessazione del canto dei salmi in coro.
Raccomandò di riprendere il canto per vedere se le loro condizioni sarebbero cambiare.
Quando i monaci tornarono alla loro vecchia routine di cantare le ore dell'ufficio, sperimentarono una trasformazione sorprendente. La maggior parte di loro divenne piena di energia e potè funzionare di nuovo con poco sonno. Non ebbero bisogno di una nuova dieta. Il canto gregoriano fu sufficiente a risolvere i loro problemi di salute.
In un'intervista rilasciata a una radio canadese, il dottor Tomatis ha spiegato l'accaduto dal suo punto di vista professionale. Da tempo studia gli effetti dei suoni e delle frequenze su una persona. Ha detto che la corteccia cerebrale può essere "caricata" o stimolata positivamente da suoni come il canto gregoriano.
Per questo motivo, riteneva che le sessioni quotidiane di canto portassero energia al corpo e alla mente dei monaci. La regolarità e il ritmo dei canti hanno un impatto che ordina il monaco e gli permette di fare cose straordinarie.
Naturalmente, gli effetti fisici della musica sono solo una parte della storia. Tuttavia, è una parte affascinante in un mondo non credente che apprezza solo i benefici materiali. Altri esperti hanno studiato gli effetti del canto e hanno scoperto che può abbassare la pressione sanguigna e contribuire a ridurre l'ansia e la depressione.
Eppure, la vera storia è l'impatto spirituale del canto sull'anima. Questa musica è soprannaturale in quanto eleva la persona verso il cielo e le cose di Dio. La sua bellezza riempie le anime di ammirazione e amore per Dio. Quando le pratiche di fede mettono in ordine l'anima, il corpo diventa naturalmente ordinato.
La vera conclusione di questa storia non è che il canto gregoriano possa servire come ausilio per la salute. È che mettere in ordine l'anima dovrebbe essere la prima priorità. In seguito, tutto andrà al suo posto.

 
Titolo originale: Come il canto gregoriano giova alla salute del corpo... e dell'anima
Fonte: Tradizione Famiglia e Proprietà, 2 giugno 2025