BastaBugie n�510 del 14 giugno 2017

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LETTERE ALLA REDAZIONE: GRAZIE SIGNORE PER IL DONO DEI SACERDOTI CHE PREGANO PER NOI E CI GUIDANO
La testimonianza di una lettrice sull'importanza del padre spirituale nel cammino verso Gesù
Autore: Giano Colli

Cari amici di BastaBugie,
ho letto la lettera di Eleonora pubblicata tra le vostre lettere alla redazione [leggi COME SCEGLIERE IL PADRE SPIRITUALE, clicca qui, N.d.BB].
Senza nulla togliere alla bella risposta del direttore Giano Colli, anzi in un certo senso confermandola, vorrei dare la mia testimonianza sull'importanza di una guida spirituale nel cammino verso Gesù.
Avere e seguire i consigli di un padre spirituale mi permette, non senza difficoltà e sacrifici, di sincronizzare i miei tempi con quelli di Dio; mi insegna a saper aspettare, ad accettare e a comprendere la Sua volontà.
Come mai prego, dico il rosario, vado alla Messa anche durante la settimana e all’Adorazione Eucaristica quando c’è, non salto più gli esercizi spirituali, frequento il catechismo per adulti, e il Signore non mi ascolta? O, se mi ascolta, perché non risponde alle mie preghiere? Per anni ho fatto queste considerazioni, per anni... Poi, il Signore è grande e misericordioso, ti fa incontrare le persone giuste al momento giusto, nel caso specifico santi sacerdoti come quello della mia piccola, ma grande parrocchia di provincia.  Il cammino spirituale comincia, e non si torna indietro, la salita va fatta, costa sacrificio, ma con dedizione e costanza, si smette di essere cristiani dissociati (cioè solo la domenica, alla Messa e con chi ci sta simpatico) e si prova a diventare docili, per lasciar lavorare in noi lo Spirito Santo attraverso il lavoro massacrante del padre spirituale.
Quando amici mi raccontano cose dolorose, sarà perché sono donna, me ne dispiaccio e ci rimugino per giorni e penso sempre al peso che deve portare il mio Padre Spirituale, che ogni volta è sempre disponibile a camminare con me e a prendermi per mano, facendomi superare cose insormontabili, e che deve ascoltare ed aiutare anche altri numerosi figli spirituali. Come il buon padre di famiglia, il cui scopo principale è il vero bene dei figli, così il padre spirituale dona a chi gli si rivolge, la Verità nella sua interezza, a costo, spesso, di essere duro. Se ti fidi e ti affidi, al 100%, e gli metti in mano la tua vita, spesso vergognandoti del tuo essere piccolo e povero peccatore pluri-ripetente, cominci a sentirti leggero, libero dai pesi materiali, a vivere diversamente, ad accettare tutto quello che la vita ti offre, cose belle o brutte o gravi che siano, a cancellare la disperazione per la mancanza di ciò che vorresti e non hai, la paura per la malattia dei genitori, ecc... Ti guardi intorno e scopri che hai solo da ringraziare il Buon Dio per il fatto di vivere in comunione con altre coppie di sposi, con altre famiglie della parrocchia, di essere in cammino e di non essere soli, mai.
Mi viene da ridere pensando a quante volte chi mi vede così coinvolta nella vita parrocchiale, mi chieda cosa abbia da fare un sacerdote nelle sue lunghe giornate... Forse non lo sanno o non ci pensano, ma il sacerdote non ha "solo" la Messa la domenica, ma anche gli altri giorni ed inoltre: confessioni, direzioni spirituali, organizzazione di eventi culturali e religiosi che ci aiutano ad elevare l’anima, campi estivi per bambini, ragazzi e famiglie intere, esercizi spirituali, benedizione di tutte ma proprio tutte le case del paese, preparazione e amministrazione dei sacramenti, trovare le persone ammalate e sole, aiutare chi è nel bisogno, ecc. A volte mi chiedo chi glielo faccia fare.... Però mi rispondo che lui onora il suo stato di sacerdote, sacrificandosi e donandosi ai suoi fedeli, come noi coniugi rispondiamo alla chiamata dedicandoci al coniuge e ai figli, i sacerdoti rispondono della loro comunità parrocchiale.
Credo proprio che i sacerdoti siano il più grande regalo che il Signore potesse farci. I sacerdoti infatti sono un ottimo mezzo per arrivare a Lui, per la Vita Eterna.  Sincronizzare i nostri tempi a quelli di Dio vuol dire anticipare già su questa Terra uno spicchio di Paradiso. E la prima cosa che il mio Padre Spirituale mi insegna e mi ricorda sempre è che il cristiano vero non è uno più bravo degli altri, ma semmai è uno furbo, uno che ha capito dalla parte di Chi stare!
Rossella

Cara Rossella,
sono senz'altro contento che tu abbia sentito il desiderio di aggiungere la tua testimonianza di vita cristiana al consiglio che avevo dato a Eleonora di avere un padre spirituale.
La tua esperienza dimostra ancora una volta che la Chiesa ha ragione a invitare i suoi figli ad avere un padre spirituale, il quale non dev'essere solo un "prete per chiacchierar..." come diceva Celentano. Se si chiede un consiglio al padre spirituale su una determinata questione, poi si è obbligati in coscienza a seguire il consiglio ricevuto.
Ecco perché è bene scegliere come padre spirituale il confessore che ci ispira fiducia e che è fedele all'insegnamento della Chiesa. È un aiuto indispensabile nel nostro cammino verso Gesù. Tant'è vero che tutti i santi hanno avuto un padre spirituale: non è possibile "far da soli".
Rinunciare ad avere il padre spirituale vuol dire declassare Gesù Cristo da attore protagonista principale, quale deve essere, ad attore non protagonista se non addirittura semplice comparsa del film della propria vita.
Per i nostri lettori che ancora non avessero un padre spirituale, ecco il link ad un prezioso articolo per avere qualche indicazione concreta:

I SANTI HANNO AVUTO BISOGNO DEL PADRE SPIRITUALE
Nel cammino verso Dio è impossibile far da soli
https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=2470

DOSSIER "LETTERE ALLA REDAZIONE"
Le risposte del direttore ai lettori

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Fonte: Redazione di BastaBugie, 13 giugno 2017

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