BastaBugie n�534 del 29 novembre 2017

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ADOLF HITLER ANIMALISTA E VEGETARIANO
Pro-memoria per Michela Brambilla (VIDEO: Cruciani contro i ''fasciovegani'' a Porta a Porta)
Fonte: Libertà e Persona, 16/09/2017

Come è noto, il nazismo si richiamava al paganesimo, e quindi ad una concezione dell'Universo come unica realtà, eterna e increata.
La negazione di un Dio Creatore andava di pari passo con la divinizzazione dell'Universo, inteso come un Tutto indistinto, cioè un tutto in cui non vi è differenza tra materiale e spirituale, tra materia inorganica e materia organica, tra uomini e animali.
Per Hitler, nei suoi Discorsi a tavola, un sasso, una pianta, un cane, un uomo, non sono altro che espressioni solo apparentemente diverse dell'unica natura, perché "non esiste alcuna frontiera tra l'organico e l'inorganico".

L'UOMO È ADDIRITTURA INFERIORE AGLI ANIMALI
All'interno di questa visione, che in linea teorica non distingue tra uomini (superiori) e animali (inferiori), accade in verità un ribaltamento. Per Hitler e per molti gerarchi nazisti, eredi di un pensiero ecologico panteista a loro precedente, in verità l'uomo non solo non è superiore, come nella stolta visione biblica, ebraica e cristiana, ma è addirittura inferiore agli altri animali: "L'uomo è indubbiamente il microbo più pericoloso che si possa immaginare".

REINCARNAZIONE E VEGETARIANESIMO
Di qui la sua credenza nella reincarnazione, la sua alimentazione vegetariana, le sue leggi contro la vivisezione degli animali (mentre permetterà gli esprimenti mortali su uomini, donne incinte, bambini e condannerà a morte, con l'eutanasia, malformati e disabili). La legge sulla vivisezione del 16 agosto 1933 fu presentata proprio come una risposta alla posizione della Chiesa e dell'ebraismo, colpevoli, a detta del regime, di voler "approfondire ed allargare l'abisso tra l'uomo che ha l'anima e gli animali senza anima".
Come Hitler, anche il terribile Himmler, capo delle SS, che autorizzò sempre gli esperimenti sui prigionieri vivi, si professava adoratore della natura, e ripudiava non solo la caccia degli animali per mangiare, ma, richiamandosi agli antichi popoli indogermanici e ai monaci buddisti, condannava persino l'uccisione, involontaria, di lumache e vermi schiacciati per errore dai piedi dei viandanti (J. Fest, Il volto del Terzo Reich, Mursia, p. 192-193). [...]

Nota di BastaBugie: Giuseppe Cruciani, autore del libro "I fasciovegani. Libertà di cibo e di pensiero" ospite di Porta a Porta il 21 settembre 2017 (video di 20 minuti)


https://www.youtube.com/watch?v=LGAwoiKBDSQ

Titolo originale: Pro-memoria per Michela Vittoria Brambilla: l'animalismo in Adolf Hitler
Fonte: Libertà e Persona, 16/09/2017

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