LETTERE ALLA REDAZIONE: ANCORA SUL LIMBO E I BAMBINI MORTI SENZA BATTESIMO
Nel Limbo non ci sono pene da scontare e si vive in uno stato di felicità naturale: questo consola molto chi ha perso un bambino senza poterlo battezzare (VIDEO: Il Limbo dei bambini e la consolazione delle mamme)
Autore: Pietro Guidi
Spettabile redazione di BastaBugie, in riferimento alla vostra risposta alla lettera pubblicata su BastaBugie del 24 agosto 2022 sul tema del limbo, vorrei dire che voi giustamente ricordate che il limbo non è un dogma di fede (come l'esistenza del Paradiso). Infatti il Limbo è un insegnamento magisteriale susseguente ad una riflessione teologica che si è sviluppata nel corso dei secoli e quindi, in quanto tale, suscettibile di approfondimento. Per capire meglio nel Vangelo troviamo utili spunti di riflessione: 1) In primis la strage degli innocenti a Betlemme (Mt 2, 1-16), uccisi al posto di Cristo. Ma Dio vuole che tutti gli uomini siano salvati ( 1Tm 2,4): ricordiamo le parole "Lasciate che i bambini vengano a me e non glielo impedite" (Mc 10, 13-16); oppure: "Guardatevi dal disprezzare uno solo di questi piccoli, perché vi dico che i loro angeli nel cielo vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli" (Mt 18, 10). Si veda anche il Catechismo della Chiesa Cattolica, n.1261. 2) Non è da escludere quindi che queste vittime innocenti esprimano un duplice battesimo di desiderio e di sangue. 3) Possiamo quindi immaginare il Limbo come una propaggine del Paradiso, non come un luogo definitivo (esattamente come non è definitivo il Purgatorio). Queste vite umane vengono quindi elevate al Regno di Dio grazie alle preghiere/offerte/sacrifici espiatori dei genitori pentiti e alle messe offerte in suffragio per loro (pensiamo a quante donne pro choice sono diventate prolife dopo l'aborto, come la serva di Dio Dorothy Day). 4) Da tutto questo Dio esce vincitore sulla morte, non sconfitto o diminuito come vorrebbe il diavolo. Secondo me, a seguito del documento del 2007 della Commissione Teologica Internazionale "La speranza della salvezza per i bambini che muoiono senza battesimo" firmato da Papa Benedetto e passato alla storia come quello dell'abolizione del Limbo, dovrebbe essere chiaro che la Chiesa non solo non esclude la possibilità del battesimo "in votum" per i bambini, ma anzi apre alla possibilità che queste vittime, come tutte le vittime innocenti, possano essere anche "sacerdoti", perché in qualche modo si sono offerti a Dio per noi, per la nostra salvezza. Un carissimo saluto alla redazione tutta. Andrea
Gentile redazione di BastaBugie, vorrei esprimere una considerazione sui bambini mai nati nel limbo o in paradiso. La chiesa venera i bambini uccisi da Erode come Martiri e quindi Santi. Credo che i bambini abortiti subiscano lo stesso martirio e quindi dire che sono in Paradiso non contraddice la dottrina della Chiesa, ma anzi è in linea con la venerazione dei Martiri Innocenti. Grazie. Alessandro
Buongiorno, in merito alla lettera alla redazione "Le apparizioni a Medjugorje sono vere o false?" con la conseguente risposta di Pietro Guidi vorrei porvi una domanda. Non vi sembra che tra i bambini uccisi nel seno materno e i bambini morti senza Battesimo vi sia una sostanziale differenza? La Madonna parla di aborto, il Papa mi sembra si riferisca a bambini nati che muoiono senza Battesimo. In attesa di una vostra gradita risposta vi porgo cordiali saluti. Fabio
RISPOSTA DELLA REDAZIONE
Cari lettori, siccome continuate a scrivere in merito a quello che abbiamo scritto sul Limbo e cioè la dottrina di sempre della Chiesa, torno volentieri a parlarne per chiarire gli ultimi dubbi. Innanzitutto citare i passi del Vangelo in cui Gesù dice di lasciare che i bambini vengano a lui, onestamente non capisco che cosa c'entrino col problema del Limbo, visto che anche noi sosteniamo che i bambini debbano andare a Gesù, ma per andare da Lui bisogna fare come ha insegnato e cioè proprio con il battesimo. Con il dire che andassero da Lui, Gesù non stava dicendo che i bambini fossero puri dal peccato originale anche senza battesimo, ma solo che lui li accoglieva come importanti e titolari di una dignità che il mondo antico non gli riconosceva considerandoli semplici oggetti in mano al volere dei genitori. Per quanto riguarda il documento della Commissione Teologica Internazionale, che ho già analizzato abbondantemente, si porta ad esempio la dottrina della Chiesa sul battesimo di sangue e su quello di desiderio. È quindi importante dimostrare che questi due tipi di battesimo non possono essere applicati ai bambini abortiti o comunque morti senza battesimo. Vediamo il perché. Il battesimo di sangue viene invocato come speranza per i bambini abortiti, soprattutto facendo riferimento ai santi innocenti martiri che la Chiesa venera. Ma quello che conferisce il battesimo di sangue non è la morte violenta in se stessa, ma la morte in odio alla fede. I santi innocenti martiri hanno ricevuto il battesimo di sangue e sono in paradiso perché sono morti a causa dell'odio che Erode aveva nei confronti di Gesù, non per altri motivi. Quindi sono martiri. La stessa cosa, purtroppo, non si può dire per i bambini abortiti. Questi infatti non vengono uccisi per motivi religiosi, ma per togliersi un impiccio. E questo non si può assolutamente chiamare martirio. Altrimenti bisognerebbe chiamare martirio ogni omicidio e assegnare il battesimo di sangue a tutti i morti di morte violenta indipendentemente dalle ragioni che hanno portato ad uccidere. Per quanto riguarda il battesimo di desiderio la questione è molto semplice. Il battesimo di desiderio può essere esplicito, quando un catecumeno ha già espresso il desiderio di battezzarsi e sta solo aspettando di riceverlo, oppure implicito, quando un uomo non conosce l'esistenza della Chiesa, ma si comporta secondo la legge morale naturale e quindi aderisce implicitamente alla Chiesa. Ma, come risulta chiaro, nessuno di questi due casi può essere applicato ai bambini morti senza il battesimo. Infatti per ricevere il battesimo di desiderio è necessario avere l'uso della ragione, con la quale si può volere il battesimo, esplicitamente o implicitamente. Non avendo il bambino l'uso della ragione è inevitabile questa conclusione: non c'è nessun desiderio, né esplicito, né implicito. Il battesimo di desiderio non può essere nemmeno applicato alla volontà dei genitori di battezzare i figli morti senza battesimo, perché per trasmettere la fede a uno che non ha la ragione è necessario il sacramento, come appunto si fa nel sacramento del battesimo amministrato ai bambini per volere dei genitori. Attraverso il sacramento del battesimo i genitori fanno la professione di fede al posto del figlio che non la può ancora fare personalmente. Ma questo avviene solo in virtù del sacramento. La sola intenzione dei genitori non basta. Per quanto riguarda la presunta possibilità di fare un battesimo dopo la morte del bambino, battesimi "in votum" o preghiere che possano servire per far passare i bambini morti senza battesimo dal Limbo al Paradiso, bisogna essere molto chiari. Tutte queste teorie vanno rigettate come non cattoliche perché non si possono inventare nuovi sacramenti. Le nostre preghiere personali possono suffragare le anime del Purgatorio che hanno già la grazia di Dio, ma non possono conferirla ad un bambino che non ce l'ha e che non l'avrà mai. Per quando riguarda battesimi dopo la morte bisogna notare come siano invalidi secondo i canoni della Chiesa Cattolica. Infatti, perché il sacramento sia valido, è necessario che sia fatto su una persona viva. Tanto che la Chiesa prescrive che, nel caso in cui si fosse in dubbio se una persona sia viva o morta si può battezzare solo sotto condizione: "Se tu sei vivo, io ti battezzo ecc.". Quindi questi rituali sono falsi e non possono in alcun modo sostituire il sacramento del battesimo, perché non rispettano le condizioni che la Chiesa dà per la validità del sacramento. Un'ultima obiezione è quella che il limbo potrebbe non durare in eterno, ma essere come il purgatorio una realtà che ha una durata limitata. Questa opinione però, oltre a contraddire quello che è sempre stato insegnato a riguardo del Limbo contraddice anche la ragione. Il Purgatorio ha senso infatti che sia una realtà temporanea, perché ci sono delle pene da scontare e una purificazione da fare prima di poter essere ammessi al Paradiso. Ma nel Limbo non c'è niente di tutto ciò. Nel Limbo non c'è nessuna pena da scontare. C'è semplicemente il fatto che i bambini che vi si trovano hanno un'anima immortale che gli dà il diritto a vivere per sempre, ma non la Grazia che dà diritto alla vita soprannaturale. Quindi le loro anime continuano a vivere in eterno dopo la morte, ma non sarebbe giusto punirle con l'inferno perché non hanno colpe personali. E infatti vivono in uno stato di felicità naturale. Questo consola molto le mamme che hanno perso un bambino senza la possibilità di battezzarlo. Ma detto questo non è possibile per questi bambini avere la felicità soprannaturale del Paradiso perché non hanno la vita soprannaturale della Grazia. E la Grazia è un dono gratuito di Dio, che nessun uomo può pretendere di avere. Quest'ultima cosa dovrebbero tenerla a mente tutti quei cattolici che trattano Dio come se si potesse avere delle pretese nei suoi confronti. Bisogna sempre ricordarsi che noi nei confronti di Dio non abbiamo nessun diritto, ma solo doveri; Dio invece su di noi ha solo diritti e nessun dovere.
VIDEO: IL LIMBO DEI BAMBINI... UNA CONSOLAZIONE ANCHE PER LE MAMME Nel seguente video (durata: 15 minuti) Corrado Gnerre spiega come stanno i bambini nel Limbo.
https://www.youtube.com/watch?v=BQ6VXXe3cUY
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