LA STUPENDA MOGLIE DI CHARLIE KIRK
Erika, 38 anni, battezzata cattolica, ha detto: ''Passerò la vita profondamente innamorata e devota a quest'uomo che, ancora e ancora, mi indica Cristo'' (VIDEO: Il discorso di Erika Kirk alla cerimonia di commiato)
Autore: Raffaella Frullone
Fosse stata progressista, femminista e magari anche bruttarella o almeno spettinata, la sua foto sarebbe sulle copertine patinate, con titoli agiografici: "La forza silenziosa di una donna tutta d'un pezzo", "La first lady del dolore e della rinascita", "Un esempio per tutte". Qualcuno l'avrebbe già paragonata a Evita Perón. Ma Erika Frantzve, 38 anni il prossimo novembre, non ha sposato Juan Domingo Perón bensì Charlie Kirk. Che oltre ad essere pro life e conservatore, era pure cristiano e per giunta un sostenitore di Donald Trump. Non poteva andarle peggio. Il trattamento che i media nostrani le hanno riservato è stato quindi la conseguenza diretta di queste insanabili colpe. Nelle prime ore successive al delitto, diverse testate, per calcare la mano sul marito etichettato come razzista, omofobo e suprematista, hanno sottolineato che per giunta "aveva sposato una Miss", come per dire che uno così non poteva far altro che una scelta estetica e quindi del tutto superficiale. Il Corriere è il primo a dedicarle un trafiletto venerdì titolato: «E la vedova dell'attivista sventola un rosario dall'auto». In realtà la donna non sventolava nulla, è stata ritratta in una fotografia in cui, con gli occhi nascosti dagli lenti scure, mostra un rosario in mano per dire al mondo a cosa si aggrappa nel dolore più atroce. Ma quello "sventolare" era un - nemmeno tanto velato - riferimento a Salvini come a dire "guardate, sono fatti della stessa pasta".
IL PATRIARCATOH L'articolo va anche oltre: «Manicure perfetta, vestiti neri: dal sedile posteriore di un Suv, ieri Erika Lane Frantvze, ha sventolato un rosario come a dire di pregare per il marito Charlie Kirk». Immaginate se quella nota sulla manicure perfetta fosse stata scritta per qualunque altra donna, le vestali del neofemminismo nostrano starebbero ancora gridando al sessismo, al maschilismo e all'oppressione del patriarcatoh. Erika viene anche privata del cognome con cui si presenta, quello del marito, e en passant, si fa notare che viaggia a bordo di un Suv, mica di un'utilitaria come tutti i comuni mortali. Non solo. Poche righe dopo si legge che è «Madre di due figli, di uno e tre anni» e si specifica che «li tiene a casa», ma dove dovrebbe tenerli? Venderli ai trafficanti di organi? Erika paga diverse colpe. Intanto è bianca, conservatrice, ed è cattolica. E' una moglie devota e una madre presente. Non rivendica autodeterminazione, emancipazione, diritti e ha sposato l'uomo più detestato dalla stampa mainstream. E poi è bella, molto bella, troppo bella. E quindi è stata descritta prima come la bambola silenziosa, moglie trofeo da compiangere con sufficienza; poi come la fanatica religiosa, pronta a brandire il rosario per vendicare il marito, poi stratega occulta, rea di voler capitalizzare politicamente sul lutto. Per altro è pure amica della famiglia dell'impresentabile vicepresidente Vance. Insomma le ha davvero tutte. In pochi si sono anche sprecati a tradurre come si deve il toccante discorso che ha fatto sabato notte e hanno titolato "L'urlo di battaglia della vedova di Kirk", "Il grido di battaglia della vedova di Kirk", come fosse una virago pronta a partire per una crociata, quando in realtà bastava ascoltare il discorso per intero capire che quel cry non era grido, ma pianto, e la traduzione corretta: «Il pianto di questa vedova riecheggerà per il mondo come un grido di battaglia». Un messaggio ben diverso, che dice che saranno le lacrime a generare una reazione. E infatti questo è quello che sta accadendo anche col sangue versato dal marito.
COME POSSO ESSERE UN MARITO MIGLIORE? In pochi hanno ripreso altri passaggi del suo discorso, come quello in cui ha detto: «Mio marito ogni giorno mi chiedeva: "Come posso servirti meglio? Come posso essere un marito migliore? Come posso essere un padre migliore?"» Troppo scomodo. Addirittura la narrazione di un marito che serve la moglie! Un marito che chiede come poter servire meglio la moglie, come essere un buon padre, e dire che dovrebbe essere l'antidoto perfetto a quel "patriarcatoh" che ci circonda. E invece. Erika Kirk è un'imprenditrice, ha un podcast di successo e un'organizzazione di beneficienza. Cresciuta in Arizona da una famiglia cattolica, ha studiato scienze politiche e relazioni internazionali, ha giocato a basket, a pallavolo, ed è stata Miss Arizona. Si è sposata nel 2021 e quello è stato il suo turning point, da quel momento suo marito e i suoi figli sono diventati la cosa più importante. Del suo matrimonio scriveva: «L'amore, quando è ordinato secondo Dio, non è soltanto affetto, ma un'offerta, una chiamata, un'alleanza. Non amo mio marito con un sentimento superficiale o passeggero. Lo amo con la gravità di un voto. Con il fuoco costante di un cuore che sa che è stato Dio a sceglierlo per me e me per lui. E in quella scelta, Egli mi ha dato un uomo che fa piegare la mia anima in ginocchio per la gratitudine. Questo amore non è un possesso, né un'ossessione, è una missione sacra. Rispettarlo, servirlo, custodirlo, e gioire dell'uomo che Dio ha scelto perché camminasse al mio fianco. Non lo idolatro. Non lo adoro. Ma lo ammiro con tutto ciò che ho. E proprio in questo, adoro Colui che lo ha creato. Il nostro non è un amore fondato solo sull'emozione, ma sulla resistenza, la fiducia e la forza silenziosa di un'alleanza. Questo tipo di amore non chiede poesia. Chiede fedeltà. E per grazia di Dio, passerò la mia vita profondamente innamorata e devota a quest'uomo che, ancora e ancora, mi indica Cristo». Una provocazione vivente. Che irrita il mondo ma conquista quelli che non sono del mondo.
Nota di BastaBugie: Alejando Bermudez nell'articolo seguente dal titolo "L'eredità di Charlie Kirk: dire la verità senza paura" racconta chi era davvero il giovane leader conservatore ucciso, le sue battaglie e il suo stile, perché lo odiano e cosa ci lascia. Ecco l'articolo completo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il 15 settembre 2025: Durante il mio recente soggiorno in Italia sono rimasto indignato, ma non sorpreso, dal modo in cui i media tradizionali italiani e, più in generale, europei hanno riportato la notizia dell'omicidio di Charlie Kirk. È stato ridotto a un "attivista di estrema destra", un "negazionista del cambiamento climatico" e un "antivaccinista". Non è stato detto nulla della sua meritata ascesa a polemista più popolare d'America, né del fatto che fosse un cristiano sinceramente devoto, marito e padre. Il sottinteso di questa copertura mediatica, sia negli Stati Uniti che all'estero, era chiaro: Kirk, a soli 31 anni, in qualche modo meritava di morire o era almeno in parte "colpevole" del proprio omicidio. IL VERO CHARLIE KIRK La storia di Charlie Kirk è stata straordinaria. Aveva lasciato l'università a 18 anni per dedicarsi all'attivismo politico, stanco del dominio assoluto dell'ideologia di sinistra nel mondo accademico. Ha fondato Turning Point USA, un'organizzazione che ha trasformato l'attivismo nei campus universitari. Il suo metodo era semplice: allestiva un modesto tavolo nel campus con un cartello che spesso recitava: "Io dico che... [e inseriva l'argomento] Dimostratemi che mi sbaglio". Questo format attirava sia ammiratori che sfidanti di sinistra che, però, raramente riuscivano a sconfiggerlo nel dibattito. Col tempo, il pubblico è aumentato, così come la necessità di misure di sicurezza, dato che è stato aggredito fisicamente in diverse occasioni. Il giorno in cui è stato ucciso all'Utah Valley University, stava parlando a una folla enorme, circondato da sei guardie del corpo. Erano pronti a gestire contestatori che lanciavano oggetti o si precipitavano sul palco, ma non a un cecchino con un fucile a lunga gittata che sparava da 100 metri di distanza. La popolarità di Kirk crebbe rapidamente. Le emittenti televisive, comprese quelle di sinistra, lo cercavano come la voce più giovane del conservatorismo. La sua presenza online è cresciuta fino a raggiungere quasi 5 milioni di follower sul suo canale Charlie Kirk e 1,5 miliardi di visualizzazioni. Nel 2021 ha sposato Erika Frantzve, ex Miss Arizona, cristiana devota e voce conservatrice a sua volta, e insieme hanno avuto due figli. I SUOI ARGOMENTI E LE SUE CONVINZIONI Kirk era molto scettico riguardo al cambiamento climatico e metteva in dubbio l'efficacia dei vaccini contro il COVID-19, una posizione che negli Stati Uniti attraversava tutto lo spettro politico. Tuttavia, questi temi non erano i suoi principali interessi. Ciò che lo caratterizzava erano quattro convinzioni fondamentali che difendeva con implacabile eloquenza: L'ideologia di genere, in particolare il transgenderismo, era, a suo avviso, non solo assurda e intellettualmente indifendibile come concetto, ma anche assolutamente distruttiva per la società e per gli individui. Il femminismo, che secondo lui danneggiava le donne invece di aiutarle, promuovendo l'aborto e quella che lui chiamava "anarchia sessuale". Sottolineava anche che le donne conservatrici sposate erano le più felici in assoluto, citando a memoria una serie di sondaggi. Il libero mercato era, a suo avviso, di gran lunga superiore al socialismo nel creare uguaglianza e prosperità. La fede. Era convinto e spiegava con uno stile apologetico vivace che Cristo è Dio, che è veramente risorto e che i suoi insegnamenti sono il fondamento essenziale della cultura occidentale. IL SUO STILE Kirk era brillante, acuto dal punto di vista retorico e volutamente umoristico o ironico. Era performativo nel senso migliore del termine, creando narrazioni brevi e di grande impatto, perfette per i post sui social media e per attirare la ricercata attenzione del pubblico della Generazione Z. Persino il presidente Trump lo ha riconosciuto come la forza trainante della massiccia svolta della Generazione Z verso il Partito Repubblicano nelle elezioni del 2024. Tuttavia, era anche rispettoso. Esponeva le contraddizioni senza ricorrere ad attacchi personali. Quando difendeva la sua fede, parlava spesso con gentilezza e persino con emozione. Era particolarmente gentile con le persone vulnerabili. Prisha Mosley, una giovane donna che ha vissuto credendo di essere un maschio e che in seguito ha vissuto la de-transizione, ha ricordato su X: "Charlie Kirk è stato gentile con me. È stato gentile quando abbiamo parlato. È stato gentile con chi, come me, ha cambiato sesso. Si è preso cura di me, una ragazza che ha rifiutato il proprio sesso e si è rivolta ai macellai per essere salvata. Ha difeso me e quelli come me". In un altro post su X, Rob Smith, un afroamericano apertamente gay che è stato seguito da Kirk, ha scritto: "Quella sera... Charlie e io siamo stati perseguitati dal pubblico, che mi ha lanciato odio perché sono gay e ha odiato Charlie perché mi ha dato una piattaforma. La folla è diventata indisciplinata e rumorosa e, dopo, ci siamo seduti in una sala d'attesa aspettando la scorta e l'auto. Ero sconvolto. Non avevo mai vissuto nulla di simile prima d'allora. Charlie mi guardò dritto negli occhi e mi disse: "Dio ti ama, tu fai parte di questo movimento e noi ti sosteniamo". Charlie e TPUSA lo hanno sempre fatto, anche se io ero troppo immaturo e inesperto per rendermi conto di quanto mi sostenessero e mi proteggessero in mille modi diversi. Questo era Charlie Kirk. Non permetterò che la sua umanità venga ridotta a frasi ad effetto diffuse da persone che non lo hanno mai conosciuto e che vogliono usare le sue convinzioni bibliche come scusa per dipingerlo come una caricatura odiosa ed estremista». Nel 2024, in un'intervista, è stato chiesto a Charlie Kirk come avrebbe voluto essere ricordato se fosse morto e lui ha risposto: «Se morissi? Vorrei essere ricordato per il coraggio della mia fede. Sarebbe la cosa più importante. La cosa più importante è la mia fede nella mia vita». Per più di un anno, prima della sua morte, Charlie ha preso seriamente in considerazione la possibilità di convertirsi al cattolicesimo. Era sempre più impressionato dal corpus dottrinale cattolico e ricordava la sua vicinanza a padre Don Kline, parroco della chiesa cattolica di St. Bernadette a Scottsdale, in Arizona, e il fatto che sua moglie fosse stata battezzata cattolica. Erika ha frequentato la Notre Dame Preparatory High School di Scottsdale. Padre John Burns, sacerdote dell'arcidiocesi di Milwaukee e noto oratore, ha recentemente affermato: «Charlie Kirk si è avvicinato a Maria alla fine della sua breve vita; l'ha definita una soluzione al "femminismo tossico in America"». PERCHÉ ERA ODIATO? La retorica che ha seguito il suo omicidio è stata vile e disumanizzante. I democratici al Congresso hanno rifiutato di osservare un minuto di silenzio in suo onore. Lo stesso è accaduto al Parlamento europeo. Il parlamentare conservatore polacco Dominik Tarczynski ha affermato: «La sinistra, che si definisce democratica, ha naturalmente rifiutato. Sono gli stessi ovunque... Anche di fronte alla morte, sono incapaci di mostrare compassione umana». Su MSNBC, una rete televisiva progressista americana, l'analista politico Matthew Dowd ha affermato che Kirk aveva "incitato all'odio", aggiungendo: «È stata una delle figure più divisive tra i giovani, incitando costantemente all'odio contro determinati gruppi. E io continuo a ripetere che i pensieri d'odio portano a parole d'odio, che poi portano a azioni d'odio». In altre parole, secondo Dowd, Kirk era la causa del proprio omicidio. Sebbene sia stato licenziato dall'emittente, il ragionamento di Dowd ha trovato eco in tutti i media progressisti. Ancora più importante, Tyler Robinson, il presunto assassino, secondo la sua stessa famiglia era diventato «più politico» di recente e pensava che Kirk stesse «diffondendo odio». E sui social media, gli influencer di sinistra hanno persino diffuso "liste" di leader conservatori che «dovrebbero essere i prossimi». Al contrario, Kelsey Reinhardt, presidente di CatholicVote, in una newsletter inviata ai membri della sua organizzazione, ha descritto la causa della sua uccisione in questo modo: «Charlie Kirk è stato preso di mira per un motivo: diceva la verità senza paura. Difendeva la fede, la famiglia e la libertà con una chiarezza e un coraggio rari nella nostra epoca. La sua morte è un duro promemoria del fatto che l'odio, se lasciato incontrollato, degenera in violenza». Questo non è stato solo un attacco a un uomo, ma un attacco ai principi del libero dialogo, dell'ordine civile e della dignità umana». «Come cattolici - ha continuato Reinhardt - affermiamo con incrollabile convinzione che ogni vita umana è sacra. Rispondere alle parole con i proiettili è la via della tirannia, non della libertà. La verità deve essere affrontata con la ragione, la persuasione e il dibattito, non messa a tacere con lo spargimento di sangue». UN MOMENTO DI SVOLTA L'omicidio di Kirk ha rivelato quanto l'odio della sinistra per le sue idee sia diventato viscerale e irrazionale, e come le argomentazioni di buon senso siano state ribattezzate "incitamento all'odio". Tuttavia, ha anche scatenato un'ondata di unità e determinazione nel movimento conservatore americano. I leader e i sostenitori della base si sono schierati a favore dello stile di impegno senza paura di Kirk, mentre alcuni moderati di sinistra hanno preso le distanze dagli estremisti del proprio campo. In un servizio del venerdì mattina sul seguito dell'omicidio di Kirk, un gruppo di giornalisti dell'agenzia di stampa Reuters, solitamente poco comprensivi, ha ammesso che «i video espliciti che hanno invaso i social media sulla sparatoria a Charlie Kirk hanno reso la morte dell'attivista un momento indelebile, costringendo i giovani americani a confrontarsi con l'uccisione pubblica di un leader politico di spicco non molto più vecchio di loro». Reinhardt ha colto nuovamente il momento: «Chiedo a tutti i leader, indipendentemente dal partito o dalle convinzioni politiche, di condannare inequivocabilmente questo omicidio. Rimanere in silenzio di fronte a un tale male significa esserne complici. Spero che questa tragedia risvegli l'America all'urgente necessità di recuperare il rispetto per la vita, la civiltà nel dibattito e il coraggio di cercare la verità». «Preghiamo - ha concluso Reinhardt - per il riposo dell'anima di Charlie, per la forza di sua moglie e delle sue figlie e per la guarigione di una nazione ora segnata dalla sua perdita. Possa Dio accoglierlo nella sua luce eterna e il sacrificio della sua vita possa ispirare tutti noi a difendere con più fermezza ciò che è giusto, senza paura».
VIDEO: LA MOGLIE DI CHARLIE KIRK (30 minuti) AUDIO ITALIANO: per ascoltare il video doppiato in italiano (voce sintetica), vai a "impostazioni" e clicca su "traccia audio". Non è il discorso della moglie fatto all'indomani dell'omicidio e di cui si parla nell'articolo, ma quello pronunciato alla cerimonia di commiato del 21 settembre. Per vedere tutti i video di Charlie Kirk, clicca qui!
https://www.youtube.com/watch?v=RSgKtoE4ZbI
Titolo originale: Erika Kirk, modello di donna che disturba il mainstream Fonte: Sito del Timone, 17 settembre 2025
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