BastaBugie n�448 del 06 aprile 2016

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1 CHE COSA STA PREPARANDO L'ISIS CONTRO DI NOI
Prima di chiederci cosa fare per sconfiggere il terrorismo islamico, vediamo cosa i musulmani vogliono fare a noi
Autore: Stefano Magni - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana
2 IL NUOVO FILM DISNEY DI INDOTTRINAMENTO DI MASSA
Nella città di Zootropolis, popolata da animali, ciascuno può essere (e fare) ciò che vuole, sganciato da ogni regola morale
Autore: Alfredo De Matteo - Fonte: Corrispondenza Romana
3 L'INDIMENTICABILE SACRIFICIO DI BASHIR, CHE FERMO' IL KAMIKAZE E SALVO' OLTRE MILLE CRISTIANI PAKISTANI
Un anno fa il giovane bloccò il talebano prima che potesse entrare in chiesa, dove pregava una folla di fedeli... adesso si pongono le basi per iniziare il processo di beatificazione
Autore: Leone Grotti - Fonte: Tempi
4 ECCO COME IL CLIMA (CALDO O FREDDO, SECCO O PIOVOSO) HA CONDIZIONATO GLI EVENTI DELLA STORIA UMANA
Ad esempio la rovina di Napoleone in Russia fu dovuta ad un inverno che quell'anno fu eccezionalmente precoce (e della sua sconfitta a Waterloo fu responsabile soprattutto la pioggia)
Autore: Vittorio Messori - Fonte: Il Timone
5 IN SVEZIA DOPO I MATRIMONI GAY VOGLIONO LEGALIZZARE ANCHE INCESTO E NECROFILIA (SESSO CON I MORTI)
Aprire all'impudicizia significa dar libero sfogo agli istinti più immorali... con le ovvie conseguenze che vediamo
Autore: Mauro Faverzani - Fonte: Corrispondenza Romana
6 GESU' E' VERAMENTE RESUSCITATO, CI SONO LE PROVE
Fede e scienza sono amiche: ad esempio la teoria del Big Bang è compatibile con l'esistenza di Dio (altrimenti chi l'avrebbe fatto scoppiare? e chi avrebbe creato ciò che è scoppiato?)
Autore: Antonio Socci - Fonte: Libero
7 POLITICA ANTICATTOLICA: RENZI COME CAVOUR
Per avere l'appoggio delle potenze europee Cavour rubò i beni alla Chiesa contro la volontà popolare, allo stesso modo Renzi si piega ai dictat internazionali che vogliono la fine del matrimonio e della famiglia aperta alla vita
Autore: Angela Pellicciari - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana
8 IL ''RAPPORTO SULLA SPERANZA'' DEL CARDINAL MULLER
In attesa dell'esortazione post-sinodale di Papa Francesco su matrimonio e famiglia, il prefetto della Congregazione della Dottrina della Fede pubblica in Spagna il suo attualissimo libro
Fonte: Sinodo2015
9 OMELIA III DOMENICA DI PASQUA - ANNO C (Gv 21, 1-19)
Signore, Tu sai tutto, Tu sai che ti voglio bene
Fonte: Il settimanale di Padre Pio

1 - CHE COSA STA PREPARANDO L'ISIS CONTRO DI NOI
Prima di chiederci cosa fare per sconfiggere il terrorismo islamico, vediamo cosa i musulmani vogliono fare a noi
Autore: Stefano Magni - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 26/03/2016

Prima di chiederci cosa si possa fare per sconfiggere il terrorismo, domandiamoci cosa i terroristi vogliono fare a noi. Se i luoghi e i momenti dei singoli attentati sono sconosciuti fino all'ultimo e l'effetto sorpresa è essenziale per la loro riuscita, l'Isis ha comunque pubblicato da tempo la sua "grande strategia" per conquistare l'Europa. Anzi, ad essere precisi, per conquistare Roma, come ha già scritto Massimo Introvigne su queste colonne [L'ISIS SI E' SEPARATA DA AL-QA'IDA PER MOTIVI STRATEGICI, clicca qui, N.d.BB].
"Black Flags from Rome" è un vero programma politico e militare per la conquista dell'Europa. Parte da una disanima della situazione dell'islam in Europa, a partire dagli anni '90 fino ad oggi, per poi delineare la strategia di conquista, in tutte le sue fasi. Nella rassegna storica sull'islam europeo, gli anonimi autori del libro sottolineano soprattutto tre punti di forza: le terze generazioni di musulmani nati e cresciuti in quartieri a maggioranza islamica, l'esperienza sul campo in una jihad mediorientale, gli europei convertiti.

LE TERZE GENERAZIONI DI MUSULMANI IMMIGRATI
Le terze generazioni di musulmani immigrati sono viste come un serbatoio di reclute per vari motivi. Le prime generazioni, quelle dell'era post-coloniale, sono appena immigrate e riconoscenti nei confronti di un Occidente che ritengono superiore. Le seconde accettano le regole dell'Occidente e danno la priorità al miglioramento del loro status sociale. Le terze generazioni, invece, danno già per scontato il loro status, hanno già una buona istruzione di base, ma possono riscoprire la loro identità religiosa vivendo in quartieri in cui sono già maggioranza. E' interessante vedere come l'Isis consideri l'atteggiamento europeo: prima il "razzismo" nei confronti dei nuovi arrivati, poi la "paura" per i loro nipoti, in forza della loro fede religiosa e della loro preparazione. L'Isis dà per scontato che il musulmano di terza generazione sia un giovane colto discriminato, anzi ghettizzato, separato dal resto della società. Il carcere viene visto come luogo di conversione e reclutamento di quei giovani musulmani che si sono abbandonati alla vita del ghetto, fatta di piccola criminalità e droga. Il prigioniero viene dunque "recuperato" alla vera causa, quella del jihad.

UNA GUERRA VERA
L'esperienza di una guerra vera è anch'essa considerata come un ingrediente fondamentale. Per gli autori anonimi dell'e-book, la prima grande esperienza formativa del jihad è la Guerra in Afghanistan contro i sovietici (1979-1989) che ha formato la prima generazione di Al Qaeda. La seconda grande esperienza formativa è la Guerra Civile Algerina (1991-2000) che consentì la formazione di una seconda generazione terroristica, poi confluita anch'essa in Al Qaeda. Infine la vera "rivoluzione" è nella Guerra Civile Siriana, iniziata nel 2011, che ha dato vita al Califfato vero e proprio. Due esperienze da non sottovalutare sono il conflitto in Bosnia (1992-1995) e quello nel Caucaso (1993-2010), ma sono entrambe considerate minori, almeno per il fronte europeo, rispetto alle altre esperienze di conflitto. Quanto sono importanti? Molto, perché hanno formato predicatori e combattenti che, tornando in Europa, hanno letteralmente fatto scuola all'interno delle loro moschee radicali, con la loro predicazione all'odio per l'Occidente. Il manuale traccia anche l'evoluzione della loro azione sovversiva, dai gruppi Muhajiroun, presto banditi dai paesi europei perché troppo esplicitamente jihadisti, ai più recenti, come "Sharia for Uk" (scritto Sharia4Uk), di cui esistono versioni per ogni paese europeo con una massa critica di islamici (c'è anche Sharia4Belgium). Queste sono associazioni che promuovono il jihad, ma stando attente a non calpestare le leggi locali, dunque possono fare più proseliti perché sono meno attaccabili.

L'ARMA SEGRETA DEL JIHAD
Infine, c'è quella che viene considerata "l'arma segreta" del jihad: l'europeo convertito, la "cellula dagli occhi azzurri", colui che si mimetizza nella popolazione, usa il suo stesso linguaggio e i suoi stessi modi, non può essere in alcun modo oggetto di discriminazione. Dunque può colpire di sorpresa, o quantomeno raccogliere informazioni preziose. Questa è la maggior speranza dell'Isis e non è priva di sostanza. Basti vedere che fra i cinquemila foreign fighters accorsi a combattere nelle sue fila in Siria e in Iraq, ci sono anche molti nativi europei.
A cosa serve questo background? A compiere un piano che l'Isis intende come un progetto a breve termine, realizzabile in appena cinque anni. La profezia parla del 2020, cento anni dopo l'abolizione del califfato ottomano. L'azione si divide, all'incirca, in tre tempi. Nella prima fase c'è il consolidamento e l'espansione del controllo di un quartiere. Poi quella di una città. Infine si passa alla strategia internazionale. Il cuore del controllo del quartiere è, ovviamente, la moschea. E' attorno ad essa che si formano delle milizie di autodifesa, guidate da un leader carismatico che poi diverrà anche il capo del quartiere stesso. Si dà per scontato che le polizie degli Stati europei siano destinate a perdere il controllo, a causa del declino economico. Dunque la guerra non è intesa come uno scontro con le forze dell'ordine, bensì con altre milizie irregolari, formate da nativi europei anti-islamici, razzisti e "nazisti", in Italia anche contro la mafia. Per questo, l'Isis è disposto ad un'alleanza con gruppi europei di estrema sinistra. Dovrebbe preoccuparci, da italiani, il fatto che citino ad esempio delle Nuove Brigate Rosse come possibile alleato esemplare. Perché è un interesse reciproco: anche le Nuove BR hanno ostentato ammirazione per l'islam radicale, quale principale forza di sovversione dell'ordine esistente, da considerare come alleata in attesa di un ritorno in auge del comunismo. Per quanto riguarda l'Italia, grande rilievo viene dato al controllo di Bologna, città rossa per eccellenza, per la sua posizione strategica: punto di giunzione fra il Nord (dove si concentra il grosso della presenza islamica) e il centro-Sud (dove si trova Roma).

LA CONQUISTA TERRITORIALE
La seconda fase del conflitto, quella per la conquista territoriale vera e propria, richiede condizioni molto speciali. Anche delle milizie di quartiere ben consolidate non sarebbero in grado di minacciare gli eserciti nazionali europei. Qui, però, l'Isis si aspetta un aiuto esterno: la possibilità di guerra fra Europa e Russia. E giudica la guerra in Ucraina, così come quella in Siria, come dei precursori della conflagrazione più grande: dà per scontato che la Russia voglia invadere anche il resto d'Europa. A questo punto, le "frontiere saranno sfasciate" e il "continente sarà inondato di armi". La guerra in Europa darebbe anche la possibilità, del tutto opportunistica, all'Isis per mostrarsi come alleato dell'Occidente: in quel frangente farebbe fronte comune contro la Russia, accreditandosi come partner e dunque consolidando la sua presenza. Ma solo a questo punto si arriva alla terza fase, quella apocalittica dello scontro finale. Che, secondo la profezia, avverrà a Dabiq, in Siria, fra un grande esercito occidentale (ex alleato, dunque) e l'esercito dei credenti. Quest'ultimo vincerà e avvierà l'assalto all'Europa, sia dai paesi arabi del Sud del Mediterraneo (che a quel punto si convertiranno alla causa jihadista o cadranno sotto i colpi degli jihadisti), sia dall'interno, con le milizie già presenti sul terreno e ormai esperte. Il premio finale è la conquista di Roma.
Man mano che si allontana nel tempo e si avvicina alla sua fase apocalittica, questa illustrazione della strategia dell'Isis diventa meno plausibile. E perché abbia successo, deve prima necessariamente scoppiare una guerra con la Russia (scenario da non escludere, per altro). Quel che preoccupa maggiormente, piuttosto, è la determinazione a scatenare una guerriglia nelle città europee. Il ché è possibile sin da subito. Il manuale è, da questo punto di vista, ricco di esempi personali di jihad urbana (come i fratelli Kouachi a Parigi) e istruzioni su come assemblare armi e bombe poco sofisticate, usando materiale reperibile in ogni supermercato. E anche su come usare Google Earth come strumento di intelligence sul territorio. "La ricognizione satellitare era prerogativa delle potenze più ricche - si legge - ora è a disposizione di tutti gratuitamente".

Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 26/03/2016

2 - IL NUOVO FILM DISNEY DI INDOTTRINAMENTO DI MASSA
Nella città di Zootropolis, popolata da animali, ciascuno può essere (e fare) ciò che vuole, sganciato da ogni regola morale
Autore: Alfredo De Matteo - Fonte: Corrispondenza Romana, 30/03/2016

È uscito nelle sale cinematografiche italiane Zootropolis, il nuovo film d’animazione della Walt Disney realizzato in computer grafica. La trama segue le avventure di una coniglietta che decide di lasciare i suoi genitori e il posto dove è cresciuta per coronare il sogno di diventare il primo coniglio poliziotto nella città di Zootropolis, dove il mondo animale si è evoluto e affrancato dai limiti della natura; qui prede e predatori convivono armoniosamente e tutto sembra possibile, anche cambiare la propria identità.

LOGICHE PERVERSE E PERVERTITRICI
Il nuovo cartone della Disney entra frontalmente nelle tematiche più attuali, proponendo allo spettatore i soliti cliché propagandati dalla modernità, ma li affronta distorcendo la realtà, al fine di piegarla alle logiche perverse e pervertitrici della società pansessualista post moderna.
Nella città di Zootropolis, infatti, l’armonia si fonda sulla negazione delle differenze, nel nome della tolleranza e del rispetto reciproco; armonia che sembra rompersi in seguito ad alcuni casi di animali predatori “impazziti” che attaccano le prede.
Le indagini della protagonista coniglietta, nel frattempo divenuta poliziotto, sembrano portare all’amara conclusione che tali casi siano da addebitare alla biologia, ad un improvviso risveglio della natura, di quella natura che era stata faticosamente vinta dall’evoluzione morale del mondo animale: da ciò scaturisce il panico tra la popolazione di Zootropolis, che inizia a scorgere nel diverso da sé una possibile minaccia.

VIETATO VIETARE
Fino a quando la coniglietta ed il suo amico volpe riescono a scoprire la verità: l’aggressività dei predatori era stata indotta artificialmente, mediante inoculazione negli animali del veleno estratto da un fiore, da insospettabili membri autorevoli di Zootropolis, i quali miravano a fomentare l’odio tra le diverse specie animali che convivevano pacificamente nella città, per meri scopi opportunistici e di potere.
Il messaggio veicolato sembra capovolgere la realtà: il caos e l’aggressività presenti in dosi massicce nella civiltà contemporanea, dove solo all’apparenza la vita ordinaria scorre in maniera ordinata e pacifica, non scaturirebbero dalla innaturale repressione delle differenze, dalla violenta logica del “fai ciò che vuoi”, bensì sarebbero artificialmente indotte da chi, magari per acquisire potere, punta ad alimentare nella popolazione la paura verso il “diverso”.

SESSO LIBERO SGANCIATO DA OGNI REGOLA MORALE
Nel nuovo film d’animazione della Disney sono presenti anche gli equivalenti dei club privè, ossia “oasi ricreative” dove gli animali possono girare nudi e abbandonarsi ad ogni sorta di piacere, ciascuno secondo i propri gusti: in questo caso l’allusione al sesso libero sganciato da ogni regola morale è evidente, seppur abilmente mascherata. Non manca neppure la rappresentazione della contrapposizione tra una cultura tradizionale, ancora largamente presente nelle campagne, e una cultura progressista, tipica dei grandi agglomerati urbani. La nostra coniglietta, infatti, fatica a lasciarsi alle spalle il retaggio culturale e valoriale trasmessole dai suoi genitori e dall’ambiente in cui è vissuta, portando con sé dubbi e paure che le impediscono di aprirsi completamente all’altro e dunque di vivere un’esistenza piena ed appagante; finché, finalmente, giunge a far suoi i paradigmi etici e morali della società progredita ed evoluta.

UN NUOVO FILM DI INDOTTRINAMENTO DI MASSA
La Walt Disney confeziona dunque un nuovo film di indottrinamento di massa, diretto ai più piccoli e alle loro famiglie. La colonna sonora del cartone animato è affidata ad una nota cantautrice, attrice e ballerina: Shakira, la quale nel film presta la sua voce ad una avvenente diva dello spettacolo, Gazelle, che col suo atteggiamento sensuale ed ambiguo catalizza i desideri simil-erotici dei personaggi presenti nel film, dal leone poliziotto al bufalo capo del dipartimento di polizia. Try everything, prova tutto, è il titolo della canzone della cantante Shakira che fa da sfondo musicale a Zootropolis: un vero e proprio inno all’autodeterminazione che è tutto un programma.

DOSSIER "WALT DISNEY"
Indottrinamento per piccoli e grandi

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Fonte: Corrispondenza Romana, 30/03/2016

3 - L'INDIMENTICABILE SACRIFICIO DI BASHIR, CHE FERMO' IL KAMIKAZE E SALVO' OLTRE MILLE CRISTIANI PAKISTANI
Un anno fa il giovane bloccò il talebano prima che potesse entrare in chiesa, dove pregava una folla di fedeli... adesso si pongono le basi per iniziare il processo di beatificazione
Autore: Leone Grotti - Fonte: Tempi, 15/03/2016

Se non ci fosse stato lui, l'anno scorso sarebbero potute morire migliaia di persone nella chiesa cattolica di San Giovanni, a Lahore, capoluogo del Punjab, nel quartiere cristiano di Youhanabad. Akash Basir aveva 20 anni e si era offerto volontario per fare da guardia alla chiesa durante la messa affollata da quasi duemila fedeli. Il 15 marzo dell'anno scorso, quando si è reso conto che l'uomo che stava entrando dal cancello aveva una cintura esplosiva, non è scappato ma è corso ad abbracciarlo. [...]
Oltre a Basir, nel duplice attentato sono morte 14 persone e 70 sono rimaste ferite ma la strage poteva coinvolgere migliaia di persone. Domenica 13 marzo, nel primo anniversario degli attacchi, centinaia di cristiani si sono riuniti a pregare in una messa in suffragio delle vittime e in particolare di Basir.

AKASH È IL NOSTRO EROE
«Akash è il nostro eroe. Il suo coraggio ha salvato la vita a più di duemila persone all'interno della chiesa», ha dichiarato durante la funzione il parroco padre Francis Gulzar. «Lui ha ispirato i giovani cristiani locali e ora sono in tanti ad essersi uniti alla squadra che protegge la chiesa».
Nelle proteste seguite agli attentati, due musulmani accusati di far parte del commando dei talebani che ha compiuto la strage sono stati linciati per strada. Centinaia di cristiani sono stati arrestati in modo indiscriminato per l'omicidio, 42 sono ancora attualmente in carcere. Nessuno dei complici dell'attentato alle due chiese è stato per ora arrestato. Ameer ul Azeem, segretario per l'informazione del Jamaat-e-Islami, uno dei maggiori partiti islamici del Pakistan, ha rimproverato i cristiani locali chiedendo di «mostrare più tolleranza», riporta AsiaNews.

VITA BREVE MA RICCA DI SIGNIFICATO
La messa è stata presieduta dall'arcivescovo di Lahore, Sebastian Shah, e sette sacerdoti. «Siamo tutti orgogliosi del coraggio di questo nostro figlio la cui vita è stata breve ma ricca di significato», ha dichiarato il prelato a Ucanews. «Il suo gesto è stato il risultato della sua passione spirituale e degli insegnamenti della Bibbia. L'indifferenza prevalente nella nostra società porta al terrorismo mentre i cristiani, con la misericordia nel cuore, possono offrire un volto diverso del Pakistan».
A tutti i presenti è stato distribuito un libretto, intitolato "Indimenticabile sacrificio", nel quale si racconta anche la storia della vita di Basir. Il parroco ha detto che il libretto servirà da base per aprire la causa di canonizzazione del ragazzo, che potrebbe diventare il primo santo del Pakistan. «Siamo appena all'inizio, ma il movimento è cominciato».

Nota di BastaBugie: ecco l'articolo con cui diffondevamo la notizia l'anno scorso
UN RAGAZZO PAKISTANO SI SACRIFICA BLOCCANDO UN KAMIKAZE MUSULMANO, ESPLODENDO CON LUI E SALVANDO UN SACCO DI GENTE CHE PREGAVA IN CHIESA
Intanto in Italia in un video un deputato del PD, marocchino, inneggia alla violenza contro gli italiani
di Rino Cammilleri
https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=3690

Fonte: Tempi, 15/03/2016

4 - ECCO COME IL CLIMA (CALDO O FREDDO, SECCO O PIOVOSO) HA CONDIZIONATO GLI EVENTI DELLA STORIA UMANA
Ad esempio la rovina di Napoleone in Russia fu dovuta ad un inverno che quell'anno fu eccezionalmente precoce (e della sua sconfitta a Waterloo fu responsabile soprattutto la pioggia)
Autore: Vittorio Messori - Fonte: Il Timone, febbraio 2016 (n. 150)

Poiché si parla sin troppo (anche, imprudentemente, nella Chiesa stessa) di un presunto "riscaldamento globale" che minaccerebbe la vita sulla terra - e che è invece negato da scienziati autorevoli - mi è venuto in mente il celebre Emmanuel Le Roy Ladurie. È il primo storico accademico che abbia redatto una Storia del clima, opera potente ma che non è stata citata da alcuno nel grande dibattito attuale, rinfocolato dalla enciclica ambientalista del Vescovo di Roma, come ama essere chiamato.

REPUBBLICA FRANCESE E LEGGI DI SOPPRESSIONE
Le Roy Ladurie fu comunista sino all'invasione sovietica dell'Ungheria e poi militò in vari partiti, sempre a sinistra. Ma la politica non lo condusse sino a rinnegare suo nonno, ufficiale dell'esercito francese, che si era rifiutato di obbedire all'ordine di sgomberare con la forza una casa religiosa. Era il 1902, con l'entrata in vigore delle leggi di soppressione delle Congregazioni cattoliche voluta dall'ex seminarista Emile Combes, divenuto fanatico anticlericale, come è spesso avvenuto ed avviene per gli "ex". Il nonno del futuro storico, che rifiutò di operare contro dei frati per cacciarli dal loro convento, fu giudicato per insubordinazione da una Corte marziale ed espulso dall'esercito con, tra l'altro, la negazione di ogni pensione. Gli fu almeno risparmiato il carcere e la degradazione pubblica: bontà, davvero, del capo del governo, il sullodato Combes. Nel 1915, a guerra mondiale scoppiata, le autorità ebbero un pressante bisogno di bravi ufficiali e, così, il militare cacciato con infamia per non aver voluto "attaccare" con i suoi soldati un convento come fosse una fortezza, fu richiamato in servizio. Ma, per "marchiarlo" comunque, non gli fu riconosciuto l'avanzamento di grado cui avrebbe avuto diritto per gli anni di espulsione dall'esercito. Un episodio che ricordiamo per confermare quale fosse il clima, per i cattolici, durante la III repubblica francese, il cui governo era il braccio scoperto (e violento) della società segreta.

STORIA DEL CLIMA
Idee politiche a parte, l'opera del nipote Emmanuel è non solo importante ma anche di interessante lettura: la sua originale storia del clima mostra come il tempo - caldo o freddo, secco o piovoso - condizioni o magari decida gli eventi della storia umana. Per fare un esempio, la rovina di Napoleone, quella disfatta in Russia, che portò alla prima abdicazione, fu dovuta ad un inverno che in quell'anno fu eccezionalmente precoce. Della sua seconda abdicazione, dopo la fuga dall'Elba, fu responsabile soprattutto la pioggia scrosciante che nella notte che precedette la battaglia di Waterloo. Nella piana argillosa del Belgio, il fango paralizzò il movimento dei cavalli, fece impantanare i cannoni, impedì gli assalti della fanteria, immersa nella melma fino alle ginocchia. Le operazioni francesi poterono iniziare solo nella tarda mattinata, quando il sole aveva asciugato un poco il terreno, ma per il Bonaparte era troppo tardi, si diede così a Bluecher, capo dell'armata prussiana, il tempo di giungere verso sera a salvare i soldati di Wellington e a mettere in fuga i francesi. Ma, prima ancora, non era stata una imprevista tempesta nella Manica a scompaginare la spagnola Invencible Armada, salvando così l'Inghilterra staccatasi da Roma e rendendo impossibile la riconquista al cattolicesimo dell'intera Europa, come desideravano gli imperatori austro-ispanici?
Ma Le Roy Ladurie fu il primo a rivelarci come il tempo atmosferico abbia avuto grande importanza anche nell'inizio della Rivoluzione Francese. Il caldo straordinario e la siccità dell'estate 1788 impedirono il raccolto del grano, della frutta, nonché la vendemmia in buona parte della Francia. Così, la carestia imperversò e divenne drammatica, in attesa del raccolto del 1789: ma anche in quell'anno la produzione agricola fu molto deludente. Il prezzo del pane e del vino raggiunsero livelli mai visti prima. Secondo lo storico, la rivoluzione divenne sin dagli inizi violenta anche perché le folle, soprattutto parigine, erano esasperate dalla fame e avevano già tumultuato più volte, con tanto di barricate, prima che si riunissero gli Stati Generali. Fu facile, per i demagoghi borghesi (ma anche per gli aristocratici "progressisti") che vollero e guidarono la rivoluzione, servirsi di quella gente esasperata, impiegata, nell'esempio più celebre nell'assalto di quel simbolo dell'Ancien Règime, anche se ormai inutilizzato, che era la Bastiglia. La rivoluzione fu voluta e gestita dalle classi alte ma la "manovalanza" violenta di cui avevano bisogno fu messa a disposizione dei popolani affamati dal clima avverso.

LENIN
A proposito di Rivoluzione Francese. L'Unione Sovietica era stata appena fondata ed era riconosciuta soltanto da pochi Paesi. Tra questi non c'era la Francia che, nella nuova capitale, Mosca, non aveva un ambasciatore ma solo un rappresentante diplomatico. Costui, un giorno, chiese udienza a Lenin per protestare, a nome della umanità, per le stragi e le esecuzioni di massa che erano segnalate da molte parti. Lenin guardò quel francese con uno dei suoi temibili sorrisetti: "Ci accusate di essere crudeli? Ma i vostri borghesi non lo furono altrettanto con quel Grande Terrore che è diventato simbolo della strage politica? Venite proprio voi ad esortarci alla clemenza?". Una volta tanto, quell'uomo diabolico (la vera "anima nera" del Novecento) non aveva torto.

Fonte: Il Timone, febbraio 2016 (n. 150)

5 - IN SVEZIA DOPO I MATRIMONI GAY VOGLIONO LEGALIZZARE ANCHE INCESTO E NECROFILIA (SESSO CON I MORTI)
Aprire all'impudicizia significa dar libero sfogo agli istinti più immorali... con le ovvie conseguenze che vediamo
Autore: Mauro Faverzani - Fonte: Corrispondenza Romana, 26/02/2016

E' come per il divorzio: si comincia con questo, poi - guarda caso - arrivano ogni qual volta anche aborto, eutanasia ed eugenetica. Lo stesso per la famiglia: si comincia con le unioni gay, poi - chissà come - si procede con pedofilia, incesti e si arriva alla necrofilia. Aprire il vaso di Pandora dell'impudicizia significa dar libero sfogo agli istinti più immorali. E la riprova giunge dalla Svezia.

INCESTO E NECROFILIA
La Luf-Gioventù liberale, vivaio del relativo partito, ha approvato lo scorso 21 febbraio una mozione, con cui si propone la legalizzazione dell'incesto (sì, proprio così!), nonché la necrofilia, deviazione sessuale che consiste - tanto per capirci - nel sentirsi attratti dai cadaveri.
Certo, alla riunione annuale recentemente svoltasi a Stoccolma, Cecilia Johnson, presidentessa di tale gruppo, ha ammesso come queste pratiche possano «essere considerate insolite e ripugnanti», ma, ha affermato incredibilmente, «una legge non deve basarsi su quel che piace o che non piace». Poi ha posto comunque dei paletti, che tuttavia risultano incomprensibili, stanti le premesse: la mozione, cioè, farebbe riferimento solo a relazioni sessuali tra fratelli e sorelle di oltre 15 anni, mentre escluderebbe dal computo i rapporti tra genitori e figli. Però, al di fuori di ogni morale, non si capisce davvero perché le prime possano essere accettate ed i secondi no. Appare davvero come una contraddizione in termini.
Circa la necrofilia, invece, Johnson ha avuto il pessimo gusto di specificare come questa possa essere legalizzata nei casi in cui il caro estinto firmi un'autorizzazione scritta prima di morire. Sconcertante!

LE SOLITE CHIACCHIERE
Quando il giornale locale, Göteborgs-Posten, ha chiesto per quale motivo la Luf avesse approvato tale risoluzione, la risposta è stata spiazzante: perché - ha dichiarato - compito della legge non è quello di «moralizzare le relazioni sessuali».
Adam Alfredsson, segretario del Partito liberale svedese, ha dichiarato pubblicamente di non condividere le opinioni dei suoi giovani. Ma, insomma, è fin troppo facile e comodo liquidare così una simile questione, di gravità inaudita: se davvero non fosse d'accordo, lo dimostri, prendendo una posizione chiara e decisa contro tale mozione, sconfessando il Luf e rimpiazzandone i vertici. E' nelle sue facoltà farlo. Tutto il resto sono soltanto le solite chiacchiere.
Dovrebbero tenerlo presente quanti van dicendo che «l'amore è l'amore», come se ciò bastasse per giustificare tutto, poiché in questo "tutto" si nascondono, piaccia o meno, anche gli atteggiamenti più abietti. E, come altre volte in passato, ancora una volta c'è chi è lì a dimostrarlo.

Fonte: Corrispondenza Romana, 26/02/2016

6 - GESU' E' VERAMENTE RESUSCITATO, CI SONO LE PROVE
Fede e scienza sono amiche: ad esempio la teoria del Big Bang è compatibile con l'esistenza di Dio (altrimenti chi l'avrebbe fatto scoppiare? e chi avrebbe creato ciò che è scoppiato?)
Autore: Antonio Socci - Fonte: Libero, 27/03/2016

Ogni anno a Pasqua si celebra la resurrezione di Cristo. Ma nessuno s'interroga sulla verità della notizia: Gesù è davvero risorto? O è il più clamoroso falso della storia?
Molti cristiani credono che sia risorto, ma non sanno dare le ragioni di questa fede e gli agnostici o atei non vi credono in modo egualmente irrazionale. Senza ragioni.
Sanno dire solo: è impossibile. Ma è proprio così? Un vero scettico dovrebbe andare fino in fondo e dubitare pure del proprio scetticismo.
Il più importante filosofo dell'ateismo del XX secolo, Anthony Flew, che negli ultimi anni della sua vita, studiando la fisica di Einstein e la biologia (il Dna), ha rinnegato la sua opera precedente ed è arrivato alla certezza razionale dell'esistenza di Dio, ha dato la risposta più logica: "Non si possono limitare le possibilità dell'onnipotenza".
Un altro filosofo e matematico, Blaise Pascal, diceva: "Con che ragione vengono a dirci che non si può risuscitare? Che cos'è più difficile: nascere o risuscitare? E' più difficile che ciò che non è mai stato sia o che ciò che è stato sia ancora? E' più difficile essere o ritornare a essere? L'abitudine ci fa sembrare facile l'essere; la mancanza di abitudine ci fa sembrare impossibile il ritornare a essere. Che modo ingenuo, popolare di giudicare!".
In effetti noi non riflettiamo mai sul "miracolo" del venire all'esistenza. Ma su scala cosmica è ancora più sconvolgente il venire all'esistenza dal nulla dell'universo intero.

BIG BANG, TEORIA PERFETTAMENTE COMPATIBILE CON L'ESISTENZA DI DIO
Gli scienziati oggi confermano la Bibbia. In effetti le cose sono andate così: il Big Bang è un evento inspiegabile, un improvviso scoppio di energia infinita che dal nulla ha dato origine al tempo e allo spazio.
Un celebre scienziato come Paul Davies, non particolarmente incline alla religiosità, scrive: "Oggi molti astronomi e cosmologi sostengono la teoria secondo cui c'è effettivamente stata una creazione databile a circa diciotto miliardi di anni fa, quando l'universo fisico sorse all'improvviso con l'inimmaginabile esplosione volgarmente detta 'big bang' (…). L'ipotesi fondamentale - che, cioè, si sia data una creazione - è dal punto di vista scientifico del tutto accettabile. Essa infatti nasce da un vastissimo insieme di dati scientifici accomunati dalla legge fisica più universale a noi nota, la seconda legge della termodinamica".
E sempre a proposito del Big Bang (che rientra nella categoria scientifica della "singolarità") ha aggiunto: "Una singolarità è quanto di più prossimo a una entità sovrannaturale che la scienza ha saputo scoprire".
Chi ha creato dal nulla tutto l'universo e la vita stessa, può ben riprendersi la vita dopo che - fattosi uomo per amore - è stato ucciso. Non vi pare?
Si deve dunque riconoscere la possibilità razionale che Gesù Cristo sia veramente la rivelazione di Dio, cioè Dio fatto uomo, e che sia risorto in quell'aprile dell'anno 30 a Gerusalemme. Tutto questo è ragionevole. Ed è verificabile.

LA SINDONE
La Sindone rappresenta l'umile e doloroso segno fisico di quell'avvenimento unico verificatosi in quel sepolcro. Essa infatti - ci dice la medicina legale - ha sicuramente avvolto il corpo morto del crocifisso, ma per meno di 40 ore (in quanto non ci sono tracce di decomposizione) e quel corpo si è sottratto alla legatura del lenzuolo - dopo un giorno a mezzo - senza alcun movimento (come dimostrano i coaguli di sangue intatti), come passandovi attraverso.
Un'altra prova dell'evento soprannaturale poi è il formarsi stesso dell'immagine in modo inspiegabile, anche perché non è avvenuto per contatto, ma per lo sprigionarsi di un'energia sconosciuta che ha bruciato la parte superficiale del lino lasciando un'immagine tridimensionale.
Quella sua resurrezione rappresenta - per la teologia cristiana - l'inizio di una "nuova creazione", di cieli nuovi e terra nuova (come il Big bang ha dato inizio alla creazione del cosmo).
Infatti il corpo risorto di Gesù, pur essendo lo stesso corpo di carne, ha caratteristiche fisiche divinizzate, sottratte ai limiti di tempo e di spazio. E' un "corpo glorioso".

UNA STORIA UNICA
La vicenda terrena di Gesù era stata già un evento eccezionale perché ha realizzato perfettamente circa 300 profezie messianiche contenute nell'Antico testamento e risalenti a secoli prima.
La questione delle profezie mostra che egli era l'Atteso, il Desiderato. Ma è anche un fatto unico nella storia che indica la sua assoluta signoria sul tempo.
Lui del resto manifestò poteri divini durante la sua vita terrena attraverso miracoli, segno di un potere sulla natura che nessun uomo possiede.
I suoi miracoli sono storicamente testimoniati non solo dai testi cristiani, ma anche dal Talmud babilonese (Sanhedrin 43a), per di più in una pagina polemica con i cristiani.
E traspaiono dalla decisione dell'imperatore Tiberio di sottoporre al Senato di Roma - nell'anno 35 dC - il riconoscimento della religione cristiana e quindi di Gesù come "dio".
Del resto c'è una pagina celebre di Giuseppe Flavio, lo storico ebreo-romano che scrisse attorno al 93 dC le "Antichità giudaiche", dove si parla di Gesù come "uomo sapiente, se pure lo si deve definire uomo". Gesù "compiva opere straordinarie" (cioè miracoli) e "attrasse molti a sé". Giuseppe Flavio afferma: "Egli era il Cristo". Fu crocifisso, ma "non smisero di amarlo" ed "Egli apparve loro il terzo giorno di nuovo in vita, secondo che i profeti avevano predetto di lui".
Erroneamente nei tempi moderni si era sospettato che questo passo fosse un'interpolazione. Nel mio libro "La guerra contro Gesù" ripercorro le tappe degli ultimi studi che invece ne definiscono l'autenticità.
E va ricordato che Giuseppe Flavio era nato a Gerusalemme nell'anno 37 dC da una famiglia sacerdotale, quindi disponeva di testimonianze dirette.

VIENI E VEDI
D'altra parte la prova che gli apostoli e gli altri suoi amici portavano per dimostrare che Gesù era risorto, quindi è vivo, era molto semplice: egli continuava - attraverso di loro, che erano peccatori - a operare gli stessi prodigi straordinari che aveva compiuto durante la sua vita pubblica.
Fin dall'inizio infatti gli "Atti degli apostoli" riferiscono di questi miracoli che Pietro e gli altri cristiani attribuivano non a proprie capacità, ma a Gesù presente fra loro.
Tommaso d'Aquino insegna che per capire se un uomo è vivo occorre vedere se si comporta da vivo, cioè se agisce e interviene sulla realtà. Ed è esattamente questo che hanno annunciato i cristiani: "vieni e vedi".
Il modo principale per "incontrarlo" è entrare nella comunità cristiana e sperimentare la potenza di Cristo che cambia l'esistenza e rende più uomini, più forti, rende la vita più vera e feconda. I volti dei santi fanno trasparire la sua bellezza. E le esperienze dei mistici spalancano l'eternità nel tempo.
Ma i miracoli continuano a verificarsi perché egli continua a compierli da duemila anni. Basta studiare i faldoni della commissione medica della "Congregazione per le cause dei santi" per trovarne un enorme repertorio.
Come ha scoperto - da atea - la dottoressa canadese Jacalyn Duffin che ne ha dato conto in una memorabile intervista alla Bbc e in un articolo intitolato "Can a scientist believe in miracles?".
Fra questi miracoli - nel corso di duemila anni - sono stati contati circa 400 miracoli di resurrezione ottenuti dalla preghiera e dall'intercessione dei santi. Ovviamente questo tornare alla vita di persone morte è cosa diversa dalla resurrezione gloriosa di Gesù, che vivremo tutti alla fine dei tempi. Ma è una prova di quella sua resurrezione. Prova che Egli è vivo e opera.
Nei miei libri "Tornati dall'aldilà" e "Avventurieri dell'eterno" ho riferito delle resurrezioni avvenute pure oggi, grazie - per esempio - all'intercessione di padre Pio e Natuzza Evolo.
Ma c'è anche la resurrezione di un bambino avvenuta nel settembre 2010 per intercessione del vescovo americano Fulton Sheen (1895-1979).
C'è una sola conclusione da trarre: Egli è vivo. Ed è, misteriosamente, qui, fra noi.

Nota di BastaBugie: da diverso tempo ogni volta che pubblichiamo un articolo dell'amico Antonio Socci c'è sempre qualche nostro lettore che ci scrive indignato magari per questo solo articolo (nonostante gli oltre 4000 pubblicati nel nostro sito). Colpisce il tono. Sarebbe più o meno quello con cui ci scriverebbe se pubblicassimo articoli di persone scomunicate. O che incitano a diventare satanisti.
Eppure Antonio Socci non è niente di più e niente di meno che un cristiano innamorato di Cristo e della Chiesa, come traspare dalla lettera che Papa Francesco ha scritto al giornalista che pur lo critica da tempo (legittimamente e senza astio personale).
Per vedere gli oltre 100 articoli di Antonio Socci che abbiamo finora pubblicato su BastaBugie, vai al seguente link:
https://www.bastabugie.it/it/ricerca.php?autore_ricerca=Antonio_Socci
Ecco il testo della lettera che il Papa ha scritto di suo pugno e che il giornalista ha reso pubblica:
Vaticano 7 febbraio 2016  
Sig. Antonio Socci
Caro fratello:
Ho ricevuto il suo libro e la lettera che lo accompagnava. Grazie tante per questo gesto. Il Signore la ricompensi.
Ho cominciato a leggerlo e sono sicuro che tante delle cose riportate mi faranno molto bene. In realtà, anche le critiche ci aiutano a camminare sulla retta via del Signore.
La ringrazio davvero tanto per le sue preghiere e quelle della sua famiglia.
Le prometto che pregherò per tutti voi chiedendo al Signore di benedirvi e alla Madonna di custodirvi.
Suo fratello e servitore nel Signore,
Francesco

Fonte: Libero, 27/03/2016

7 - POLITICA ANTICATTOLICA: RENZI COME CAVOUR
Per avere l'appoggio delle potenze europee Cavour rubò i beni alla Chiesa contro la volontà popolare, allo stesso modo Renzi si piega ai dictat internazionali che vogliono la fine del matrimonio e della famiglia aperta alla vita
Autore: Angela Pellicciari - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 13/03/2016

Qualche tempo fa sulla Bussola mi interrogavo su quale fosse il denominatore comune fra Renzi, Cameron e Hollande: una prova di forza violenta, insolente, contro tutto il mondo cattolico (mondo che non è espresso in parlamento ma che esiste), come quella imposta col voto di fiducia sui simil-matrimoni omosessuali, non sembrava una scelta ragionevole, tanto più che il Renzi nel 2007 aveva pubblicamente sostenuto il Family Day.

RENZI COME CAVOUR
Ma c'è anche un precedente storico che Renzi sembra ricalcare, e riguarda il conte di Cavour. Ovvero il Cavour della legge 29 maggio 1855 contro gli ordini mendicanti e contemplativi della Chiesa di stato. Ordini cui il presidente del consiglio sottrae la personalità giuridica derubandoli di tutti i beni, mettendo in pratica a modo suo il principio della libera Chiesa in libero stato.
Con quella legge Cavour si gioca il tutto per tutto. In politica interna come in politica estera. Appoggiato dalle potenze liberali per costruire in Italia un mondo migliore - anticattolico - il conte è costretto ad occuparsi di questioni religiose sommamente divisive con cui mai avrebbe voluto aver a che fare. Il dibattito per l'approvazione della legge dura sei mesi; la corona, secondo la profezia di don Bosco, deve a quella legge la sua scomparsa dal novero delle dinastie regnanti, tutta la popolazione è nettamente contraria. Eppure il conte va avanti. Perché? Perché la politica anticattolica è la sola che garantisca l'appoggio delle potenze liberali (Francia e Inghilterra in primo luogo) senza il quale il regno di Sardegna e Cavour non vanno da nessuna parte: «Molti in Europa si interessano a questa lotta che noi sosteniamo», «Vi potrei citare la stampa di quasi tutti i paesi d'Europa; vi potrei citare i libri ed i fogli della Francia, dell'Inghilterra, del Belgio e di una parte della Germania».

I DESIDERI E I CAPRICCI DEI POTENTI VICINI
Già nel 1852, in Senato, mentre è in discussione la legge sul matrimonio civile, agli avversari che paventano una contrarietà delle potenze alleate il conte ribatte: «Egli non è molto che io mi fermai qualche tempo in Francia», «Molte di queste persone influentissime - quelle che aveva incontrate -, se facevano un rimprovero» non era quello «d'aver proposto una legge non abbastanza cattolica sul matrimonio, ma sibbene di non aver proposto all'approvazione del Parlamento la legge francese». Rosario Romeo dice la stessa cosa in altri termini: «Il Piemonte, spinto dalle sue ambizioni su una via interrotta a ogni passo da insidie e pericoli, doveva tenere nel massimo conto i desideri e talora i capricci dei potenti vicini».
Mutatis mutandis adesso non è (per il momento) in discussione un attacco diretto allo stato vaticano, è in discussione però la pretesa italiana di non piegarsi ai dictat dei poteri internazionali che vogliono la fine del matrimonio e della famiglia aperta alla vita. Che vogliono la fine di quanto resta del rispetto per i 10 comandamenti.
E come fa un presidente del consiglio che da tre anni gode di un appoggio unanime di tutta la stampa che conta (dopo che per vent'anni contro Berlusconi era stata dichiarata una guerra civile), come fa a sottrarsi ai desiderata dell'élite internazionale che quei giornali e quelle opinioni governa? Però ai Savoia la politica anticattolica non ha portato bene. A Cavour in fondo nemmeno, perché è morto subito dopo la nascita della sua creatura, il neonato regno d'Italia.

Nota di BastaBugie: a chi non lo avesse ancora visto suggeriamo la visione del seguente illuminante video sul risorgimento (durata: 30 minuti)
UNITA' D'ITALIA E RISORGIMENTO, 150 ANNI DOPO
Liberali e massoni contro la Chiesa
http://www.filmgarantiti.it/it/articoli.php?id=218

Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 13/03/2016

8 - IL ''RAPPORTO SULLA SPERANZA'' DEL CARDINAL MULLER
In attesa dell'esortazione post-sinodale di Papa Francesco su matrimonio e famiglia, il prefetto della Congregazione della Dottrina della Fede pubblica in Spagna il suo attualissimo libro
Fonte Sinodo2015, 29/03/2016

Come avevamo già preannunciato in questi giorni è uscito in Spagna un libro-intervista al cardinale Gherard L. Muller, prefetto della Congregazione della Dottrina della Fede. In attesa della pubblicazione dell'esortazione post-sinodale, presumibilmente tra il 4 e il 15 aprile, indichiamo di seguito alcuni passaggi rilevanti del libro di Muller così come sono stati pubblicati dal noto vaticanista Sandro Magister nel suo seguitissimo spazio web.

CHI PUO' ACCEDERE ALL'EUCARISTIA?
Ci sono solo due sacramenti che costituiscono lo stato di grazia: il battesimo e il sacramento della riconciliazione. Quando uno ha perso la grazia santificante, necessita del sacramento della riconciliazione per ricuperare questo stato, non come merito proprio ma come regalo, come un dono che Dio gli offre nella forma sacramentale. L'accesso alla comunione eucaristica presuppone certamente la vita di grazia, presuppone la comunione nel corpo ecclesiale, presuppone anche una vita ordinata conforme al corpo ecclesiale per poter dire "Amen". San Paolo insiste sul fatto che chi mangia il pane e beve il vino del Signore indegnamente, sarà reo del corpo e del sangue del Signore (1 Cor 11. 27).
Se le cose stessero diversamente, potremmo cadere nella tentazione di concepire la vita cristiana nel modo delle realtà automatiche. Il perdono, per esempio, si convertirebbe in qualcosa di meccanico, quasi in una esigenza, non in una domanda che dipende anche da me, poiché io la devo realizzare. Io andrei, allora, alla comunione senza lo stato di grazia richiesto e senza accostarmi al sacramento della riconciliazione.

MORALE SESSUALE E "CHI SONO IO PER GIUDICARE?"
Dalla Sacra Scrittura si ricava il disordine intrinseco degli atti omosessuali, poiché non procedono da una vera complementarietà affettiva e sessuale. Si tratta di una questione molto complessa, per le numerose implicazione che sono emerse con forza negli ultimi anni. In ogni caso, la concezione antropologica che si ricava dalla Bibbia comporta alcune ineludibili esigenze morali e nello stesso tempo uno scrupoloso rispetto per la persona omosessuale.
…la Chiesa, con il suo magistero, ha la capacità di giudicare la moralità di certe situazioni. Questa è una verità indiscussa: Dio è il solo giudice che ci giudicherà alla fine dei tempi e il papa ed i vescovi hanno l'obbligo di presentare i criteri rivelati per questo giudizio finale che oggi già si anticipa nella nostra coscienza morale.
La Chiesa ha detto sempre "questo è vero, questo è falso" e nessuno può interpretare in modo soggettivista i comandamenti di Dio, le beatitudini, i concili, secondo i propri criteri, il proprio interesse o persino le proprie necessità, come se Dio fosse solo lo sfondo della sua autonomia. Il rapporto tra la coscienza personale e Dio è concreto e reale, illuminato dal magistero della Chiesa; la Chiesa possiede il diritto e l'obbligo di dichiarare che una dottrina è falsa, precisamente perché una tale dottrina devia la gente semplice dalla strada che porta a Dio.
A partire dalla rivoluzione francese, dai successivi regimi liberali e dai sistemi totalitari del secolo XX, l'obiettivo dei principali attacchi è sempre stato la visione cristiana dell'esistenza umana ed del suo destino. Quando non si poté vincere la sua resistenza, si permise il mantenimento di alcuni dei suoi elementi, ma non del cristianesimo nella sua sostanza; il risultato fu che il cristianesimo cessò di essere il criterio di tutta la realtà e si incoraggiarono le suddette posizioni soggettiviste.
Queste hanno origine in una nuova antropologia non cristiana e relativista che prescinde del concetto di verità: l'uomo odierno si vede obbligato a vivere perennemente nel dubbio. Di più: l'affermazione che la Chiesa non può giudicare situazioni personali si basa su una falsa soteriologia, cioè che l'uomo è il suo proprio salvatore e redentore.

CELIBATO SACERDOTALE
Il Concilio Vaticano II e altri documenti magisteriali più recenti insegnano una tale conformità o adeguazione interna tra celibato e sacerdozio che la Chiesa di rito latino non sente di avere la facoltà di cambiare questa dottrina con una decisione arbitraria che romperebbe con lo sviluppo progressivo, durato secoli, della regolamentazione canonica, a partire dal momento in cui è stato riconosciuto questo vincolo interno, anteriormente alla suddetta legislazione. Noi non possiamo rompere unilateralmente con tutta una serie di dichiarazioni di papi e di concili, come neppure con la ferma e continua adesione della Chiesa cattolica all'immagine del sacerdote celibe.
La crisi del celibato nella Chiesa cattolica latina è stato un tema ricorrente in momenti specialmente difficili nella Chiesa. Per citare qualche esempio, possiamo ricordare i tempi della riforma protestante, quelli della rivoluzione francese e, più recentemente, gli anni della rivoluzione sessuale, nei decenni Sessanta e Settanta del secolo scorso. Ma se qualcosa possiamo imparare dallo studio della storia della Chiesa e delle sue istituzioni è che queste crisi hanno sempre mostrato e consolidato la bontà della dottrina del celibato.

SACERDOZIO FEMMINILE
Papa Francesco è stato chiaro, come anche i suoi predecessori. Al riguardo, ricordo che san Giovanni Paolo II, al n. 4 dell'esortazione apostolica "Ordinatio sacerdotalis" del 1994, rafforzò con il plurale maiestatico ("declaramus"), nell'unico documento nel quale quel papa utilizzò questa forma verbale, che è dottrina definitiva insegnata infallibilmente dal magistero ordinario universale (can. 750 § 2 CIC) il fatto che la Chiesa non ha autorità per ammettere le donne al sacerdozio.
Compete al Magistero decidere se una questione è dogmatica o disciplinare; in questo caso, la Chiesa ha già deciso che questa proposta è dogmatica e che, essendo di diritto divino, non può essere cambiata e nemmeno rivista. La si potrebbe giustificare con molte ragioni, come la fedeltà all'esempio del Signore o il carattere normativo della prassi multisecolare della Chiesa, tuttavia non credo che questa materia debba essere discussa di nuovo a fondo, poiché i documenti che la trattano espongono a sufficienza i motivi per respingere questa possibilità.
Non voglio mancare di segnalare che c'è una essenziale uguaglianza tra l'uomo e la donna nel piano della natura ed anche nel rapporto con Dio tramite la grazia (cfr. Gal 3, 28). Ma il sacerdozio implica una simbolizzazione sacramentale del rapporto di Cristo, capo o sposo, con la Chiesa, corpo o sposa. Le donne possono avere, senza nessun problema, più incarichi nella Chiesa: al riguardo, colgo volentieri l'occasione di ringraziare pubblicamente il numeroso gruppo di donne laiche e religiose, alcune della quali con qualificati titoli universitari, che prestano la loro indispensabile collaborazione nella congregazione per la dottrina della fede.

PROTESTANTIZZAZIONE DELLA CHIESA
Il teologo Karl-Heinz Menke dice il vero quando asserisce che la relativizzazione della verità e l'adozione acritica delle ideologia moderne sono l'ostacolo principale verso l'unione nella verità.
In questo senso, una protestantizzazione della Chiesa cattolica a partire da una visione secolare senza riferimento alla trascendenza non soltanto non ci può riconciliare con i protestanti, ma nemmeno può consentire un incontro con il mistero di Cristo, poiché in Lui siamo depositari di una rivelazione sovrannaturale alla quale tutti noi dobbiamo la totale ubbidienza dell'intelletto e della volontà (cfr. "Dei Verbum", 5).
Penso che i principi cattolici dell'ecumenismo, così come furono proposti e sviluppati dal decreto del Concilio Vaticano II, sono ancora pienamente validi (cfr. "Unitatis redintegratio", 2-4). D'altra parte, il documento della congregazione per la dottrina della fede "Dominus Iesus", dell'anno santo del 2000, incompreso da molti e ingiustamente rifiutato da altri, sono convinto che sia, senza alcun dubbio, la magna carta contro il relativismo cristologico ed ecclesiologico di questo momento di tanta confusione.

Nota di BastaBugie: Marco Tosatti nell'articolo dal titolo "Müller, Riforma: nulla da celebrare per i cattolici'' aggiunge alcuni particolari tratti dal libro del card. Muller.
Ecco l'articolo integrale pubblicato da LaStampa.it il 4 aprile 2016:
Non c'è nessuna ragione, per un cattolico, per celebrare l'inizio della Riforma protestante. Questa è l'opinione espressa dal Prefetto della Congregazione della Fede, il card. Gerhard Müller, in una lunga intervista-libro "Informe sobre la Esperanza". I cattolici, ha detto il porporato "non hanno nessuna ragione per celebrare" l'inizio della Riforma.
Il 31 ottobre 1517 è la data, normalmente considerata l'inizio del movimento protestante; l'anniversario verrà celebrato con particolare solennità quest'anno. "Noi cattolici non abbiamo nessuna ragione per celebrare il 31 ottobre 1517 la data che è considerata l'inizio della Riforma che avrebbe condotto alla rottura della cristianità occidentale". Fu allora che Martin Lutero rese pubbliche le sue 95 tesi, affisse alla porta della chiesa di Wittemberg. In esse non veniva proposta una separazione dalla Chiesa, ma le tesi ne furono certamente il punto di inizio.
Afferma il card. Müller: "Se siamo convinti che la divina rivelazione è custodita intera e immutata nella Scrittura e nella Tradizione, nella dottrina della Fede, nei sacramenti, nella costituzione gerarchica della Chiesa per diritto divino, fondato sul sacramento dei sacri ordini, non possiamo accettare che esistano ragioni sufficienti per separarsi dalla Chiesa".
E' probabile che le sue affermazioni faranno rumore, dal momento che fra qualche mese verrà celebrato il primo mezzo millennio dalla Riforma. Fra l'altro, il Pontefice si recherà in Svezia a ottobre per una commemorazione ecumenica insieme con i rappresentanti della Federazione Luterana mondiale e altre confessioni cristiane. Il cardinale ricorda che molti esponenti della Riforma definirono il papa come Anticristo per "giustificare la separazione" dalla Chiesa cattolica.

Fonte: Sinodo2015, 29/03/2016

9 - OMELIA III DOMENICA DI PASQUA - ANNO C (Gv 21, 1-19)
Signore, Tu sai tutto, Tu sai che ti voglio bene
Fonte Il settimanale di Padre Pio, (omelia per il 10 aprile 2016)

Gli Apostoli erano andati a pescare, ma senza esito. All'alba, un uomo, che ancora non avevano riconosciuto, sulla spiaggia dice loro: "Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete" (Gv 21,6). Obbediscono e prendono una grande quantità di pesci. Allora, quel discepolo che Gesù amava, ossia Giovanni, disse a Pietro: "E' il Signore!" (Gv 21,7). Notiamo subito una cosa: Giovanni è sempre il primo, il primo a credere nella Risurrezione del Signore e il primo a riconoscerlo sulla spiaggia del mare. Giovanni è il primo perché è colui che ama di più. E' sempre l'amore ad aprire il nostro cuore al dono della fede. Al sepolcro Giovanni fu il primo a credere alla Risurrezione di Gesù, ma lasciò che fosse Pietro il primo ad entrare nel sepolcro vuoto; sulla barca Giovanni fu il primo a riconoscere Gesù, ma fu Pietro che per primo lo raggiunse, buttandosi in mare. Questo particolare ci fa comprendere che il vero amore a Gesù è sempre rispettoso della gerarchia voluta da Dio. Pietro era il primo nell'autorità e Giovanni fu sempre obbediente a questa volontà divina. Così dobbiamo fare anche noi: dobbiamo obbedire ai legittimi pastori della Chiesa non perché amano il Signore più di noi: dobbiamo obbedire ai legittimi pastori della Chiesa non perché amano il Signore più di noi (a volte potrebbe essere il contrario), ma perché hanno ricevuto da Dio la missione di governare la Chiesa.
Quando infine erano tutti sulla spiaggia e stavano consumando il pasto, Gesù, per ben tre volte, chiese a Pietro se lo amava. Pietro si rattristò di questa insistenza, e disse: "Signore, tu sai tutto; tu sai che ti voglio bene" (Gv 21,17). Egli comprese bene il significato di quella triplice domanda: per tre volte aveva rinnegato il Signore, ora per tre volte gli viene chiesto se amava il Signore. Egli doveva riparare per tre volte il suo triplice rinnegamento. Questo particolare ci insegna che la migliore riparazione dei nostri peccati è sempre l'amore di Dio, l'amore che ci spinge a fare grandi cose per Lui e per i fratelli.
Ad ogni risposta di Pietro, Gesù replicò: pasci i miei agnelli, pasci le mie pecorelle. Questo ci insegna che, nella Chiesa, l'autorità non è dispotismo, ma servizio d'amore. Solo chi ama è capace di pascere il gregge di Cristo che è la Chiesa. Pietro, sospinto dall'amore di Cristo, fece grandi cose per Dio e per la Chiesa. Si spinse fino a Roma, nel cuore del paganesimo, ove subì il martirio. Ogni Papa è il Vicario dell'Amore di Cristo. Nei primi tre secoli, pressoché tutti i Papi sono morti martiri per la fede e per il loro gregge. Comunque, la vita di ogni Papa è un continuo martirio spirituale. [...]
Negli anni '50, a Roma, vi fu un uomo che voleva uccidere il Papa, che allora era Pio XII. Egli si aggirava spesso in Piazza San Pietro con un pugnale nascosto dentro la giacca. Grazie a Dio non riuscì mai a realizzare questo suo proposito. Con l'andare degli anni cresceva sempre di più nel suo cuore l'odio alla Chiesa e al Papa, finché in seguito a una apparizione della Madonna, egli si convertì profondamente, diventando, da persecutore, fervente apostolo. Il suo nome era Bruno Cornacchiola, e morì pochi anni fa a Roma. La Madonna, in seguito, gli apparve, diverse volte e gli parlò dei mali cui era soggetta la Chiesa. Diventato ormai anziano, egli disse che non si è persecutori della Chiesa solo pugnalando il Papa, come lui voleva fare, ma anche non obbedendogli, cosa che purtroppo avviene molto frequentemente ai giorni d'oggi.
Se veramente vogliamo essere obbedienti a Cristo, dobbiamo essere obbedienti al suo Vicario qui in terra. Preghiamo per lui e ascoltiamo con docilità il suo insegnamento.

Fonte: Il settimanale di Padre Pio, (omelia per il 10 aprile 2016)

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