BastaBugie n�705 del 24 febbraio 2021

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1 IL DISCORSO DI DRAGHI AL SENATO? INQUIETANTE!
Mario Draghi ha totalmente ignorato la famiglia e la crisi demografica, ha contraddetto la sussidiarietà, ha mostrato una concezione statalista della scuola e dirigista nell'economia
Autore: Stefano Fontana - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana
2 LA CORTE COSTITUZIONALE NEGA AL PADRE IL DIRITTO DI DARE IL COGNOME AI FIGLI
Il cognome paterno sarebbe contrario all'uguaglianza tra uomo e donna... ma cosa resta ai padri, già privati della patria potestà, se togli loro anche quest'ultimo diritto?
Autore: Giuliano Guzzo - Fonte: Provita & Famiglia
3 GLI EFFETTI COLLATERALI DEI VACCINI ANTI-COVID
Gli effetti collaterali dei farmaci anti-Covid sono sempre stati esasperati per bloccarne l'uso... invece sui vaccini si minimizza: è in atto una sperimentazione di massa?
Autore: Paolo Gulisano - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana
4 BIDEN, IL PALADINO ''CATTOLICO'' DEI ''DIRITTI'' LGBT
Altre notizie dal mondo gay (sempre meno gaio): tribunale riconosce come genitori tre papà poliamorosi, Draghi scontenta i gay, Silvana De Mari denuncia il legame tra Covid e omosessualità
Autore: Pietro Piccinini - Fonte: Tempi
5 LA FOLLIA DI PERDERE TEMPO IN COSE INUTILI
Il tempo è prezioso e non va sprecato... ci si può anche dedicare a legittimi svaghi, ma nel complesso il tempo va orientato verso la conquista del Paradiso
Autore: Don Dolindo Ruotolo - Fonte: I Tre Sentieri
6 LIBERATA LA BIMBA CATTOLICA RAPITA, TORTURATA E SPOSATA A FORZA CON UN MUSULMANO
Racconto terrificante con lieto fine: il tribunale pakistano invalida il matrimonio e la conversione forzata della dodicenne e la restituisce al padre (la madre era morta)
Autore: Caterina Giojelli - Fonte: Tempi
7 LIBRI 2020-2021 DA LEGGERE E REGALARE
Volumi dell'ultimo anno per impiegare bene il tempo nella lettura
Fonte: Redazione di BastaBugie
8 OMELIA II DOM. DI QUARESIMA - ANNO B (Mc 9,2-10)
Questi è il Figlio mio, l'amato: ascoltatelo!
Fonte: Il settimanale di Padre Pio

1 - IL DISCORSO DI DRAGHI AL SENATO? INQUIETANTE!
Mario Draghi ha totalmente ignorato la famiglia e la crisi demografica, ha contraddetto la sussidiarietà, ha mostrato una concezione statalista della scuola e dirigista nell'economia
Autore: Stefano Fontana - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 18-02-2021

A leggere [...] il discorso pronunciato ieri in parlamento dal presidente incaricato non si trova nessuna traccia dei principi della Dottrina sociale della Chiesa, anzi si trova il loro contrario. Se dopo l'incarico a Draghi avevamo scritto della possibilità di un governo pericoloso, ora, dopo aver letto il suo discorso programmatico, possiamo parlare di un governo inquietante.
Cominciamo dai due vuoti più macroscopici. In tutto il discorso non c'è la parola famiglia. Eppure, pur non esperto di Dottrina sociale della Chiesa, Draghi sa bene che le difficoltà di questo momento sono sopportate soprattutto dalle famiglie e lo saranno ancor di più quando cesserà il blocco dei licenziamenti. Eppure nella strategia del nuovo governo non c'è una parola sulle politiche familiari.
L'altro vuoto macroscopico è quello della lotta alla denatalità. Molta parte del discorso riguardava il "Next generation EU", ossia il grande piano europeo di finanziamenti per la ripresa, ma la "nuova generazione" in Italia sarà sempre più striminzita in assenza di politiche demografiche adeguate e quella sarà la principale nostra povertà.

SCUOLA SOTTO IL CONTROLLO DELLO STATO
Un altro principio della Dottrina sociale della Chiesa assente o deformato è la scuola: il principale dovere di una comunità politica è di educare nel bene i propri figli, rispettando l'originaria titolarità dei genitori in questo campo. Così come nel discorso di Draghi non ci sono né la famiglia né la procreazione, della scuola si parla solo in senso statalistico e in funzione operativa, ossia in adeguamento alle nuove esigenze della tecnologia, del digitale e dell'ambientalismo.
Non solo si ribadisce che la scuola è unicamente quella statale, ma si afferma anche il dovere del governo di introdurre nuove discipline didattiche, con buona pace di chi crede ancora al principio di sussidiarietà specialmente nel delicato campo dell'educazione. Il governo non solo rivedrà le date dell'anno scolastico ma anche i contenuti dell'insegnamento in vista di una necessaria "transizione culturale". E non c'è da preoccuparsi?
Un altro principio della Dottrina sociale della Chiesa completamente disatteso è l'importanza dell'autonomia dei corpi intermedi rispetto allo Stato. Qui intendo sia le comunità locali sia le comunità sociali, ambedue forme di corpi intermedi cui garantire prerogative e diritti. Nel suo discorso però Draghi le assorbe nello Stato e nell'Unione europea: non c'è nessuna realtà locale di cui valorizzare l'autonomia, né c'è alcuna comunità sociale di cui valorizzare il protagonismo.
Questa mancanza è particolarmente evidente nel campo della politica economica. Le imprese vorrebbero essere lasciate (finalmente) libere, dopo mesi di restrizioni, di inventarsi il proprio futuro e quello dell'economia italiana, invece Draghi dice che "il governo dovrà proteggere i lavoratori, tutti i lavoratori, ma sarebbe un errore proteggere indifferentemente tutte le attività economiche". Secondo lui la politica economica del governo dovrà scegliere "quali attività proteggere e quali accompagnare al cambiamento".

UNO STATALISMO OPPRIMENTE
La reinvenzione dell'attività economica non sarà quindi frutto dell'autonomia e della creatività dei corpi intermedi, ma nascerà da direttive governative.
Lo Stato stabilisce quali imprese devono andare avanti e quali no, e sempre lo Stato stabilisce quali materie devono essere insegnate a scuola e quali no. Le situazioni di crisi, siano esse sanitarie o ambientali o economiche, sono adoperate dal potere per rafforzare se stesso. Tutto ciò trova conferma nel discorso di Draghi. L'ideologia manifestata è ancora espressione del connubio PD-5Stelle, ossia un social-capitalismo statalista e istituzionale di adeguamento (transizione) guidato dall'alto del nostro Paese verso gli standard già decisi dai poteri sovranazionali.
Con Draghi nasce un nuovo partito d'azione, Gramsci e Gobetti infinitamente depotenziati ma tuttora concordi su una strada da percorrere insieme nella centralità delle istituzioni repubblicane. Inquieta ma non stupisce, in questo quadro, la frase di Draghi: "Prima di ogni nostra appartenenza viene il dovere della cittadinanza". Così non è: ci sono molte appartenenze tra gli uomini che vengono prima della cittadinanza conferita dallo Stato: appartenenze familiari, locali, nazionali, di affinità sociali, morali, religiose... veri e propri presupposti della cittadinanza non sue manifestazioni collaterali.
Draghi sostiene che l'euro è irreversibile, che l'Unione europea non si discute, loda la nuova amministrazione americana, lamenta le sorti dei diritti umani in Russia ma non in Cina, assume in pieno l'ideologia ambientalista, compresa l'assurda pretesa di eliminare i gas a effetto serra entro il 2050, adeguandosi a tutti i luoghi comuni della "crescita verde e sostenibile". Vuole una Nuova Ricostruzione, una Ricostruzione già decisa. E questo ci inquieta.

DOSSIER "MARIO DRAGHI"
Il banchiere prestato alla politica

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Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 18-02-2021

2 - LA CORTE COSTITUZIONALE NEGA AL PADRE IL DIRITTO DI DARE IL COGNOME AI FIGLI
Il cognome paterno sarebbe contrario all'uguaglianza tra uomo e donna... ma cosa resta ai padri, già privati della patria potestà, se togli loro anche quest'ultimo diritto?
Autore: Giuliano Guzzo - Fonte: Provita & Famiglia, 16 febbraio 2021

Cognome paterno retaggio patriarcale? Ne è convinta la Corte Costituzionale che, con una specifica ordinanza in replica al Tribunale di Bolzano, ha adombrato l'idea che il solo cognome paterno dato ai figli costituisca, appunto, il retaggio di una concezione della famiglia patriarcale. Nello specifico, la Consulta è intervenuta in risposta al tribunale altoatesino, che chiedeva lumi sulla costituzionalità della norma - l'articolo 262 del Codice civile - nella parte in cui non prevede, dato l'accordo tra i genitori, la possibilità di dare al figlio il cognome della madre invece di quello paterno.
Conseguentemente, l'attuale sistema di attribuzione del cognome paterno ai figli è stato giudicato essere il «retaggio di una concezione patriarcale della famiglia», e di «una tramontata potestà maritale, non più coerente con i principi dell'ordinamento e con il valore costituzionale dell'uguaglianza tra uomo e donna». Non è la prima volta che il «giudice delle leggi» si esprime in questi termini. Già nel 2016, infatti, con un'altra sentenza, la suprema Corte aveva definito «indifferibile» l'intervento del legislatore per riformare in maniera organica «secondo criteri finalmente consoni al principio di parità» la questione del cognome da attribuire ai figli.

COSA RESTA AI PADRI?
Tornando però al pronunciamento di questi giorni, ci sono più considerazioni che meritano di essere svolte. La prima concerne il fatto che l'assunzione del cognome paterno, pur prevista dal citato articolo 262 del Codice civile, non è già più - alla luce di quanto stabilito dalla Corte di Cassazione, con la sentenza 26 maggio 2006, n. 12641 - una prescrizione inderogabile alla luce della dichiarata non autorizzazione alla stessa in caso di pregiudizio per il minore (si pensi al caso della cattiva reputazione del padre) o allorquando «il minore» avesse già «maturato una precisa, infungibile identità individuale e sociale per il fatto di essere riconosciuto col cognome della madre nella cerchia sociale in seno alla quale è vissuto».
Al di là di quanto osservato dalla Consulta, insomma, è scorretto riferire o lasciare intendere che sussista in Italia un obbligo inderogabile al cognome paterno. Che comunque, attenzione, rappresenta un elemento che va valutato con attenzione, prima di esser messo da parte. «Cosa resta ai padri, già privati della patria potestà», si chiedeva in proposito Camillo Langone, intervenendo sul Foglio su questo tema, «se togli loro anche la possibilità di dare il cognome ai figli? Perché un uomo dovrebbe ancora contribuire alla riproduzione? Per la gioia di versare assegni di mantenimento?». Apparentemente provocatoria, questa domanda non è affatto banale.

UNA FORTE CRISI DELLA FIGURA PATERNA
Anche perché va aggiunto che, se è vero una legislazione per esempio sul doppio cognome è già presente in vari Stati Europei - leggi del genere sono presenti in Francia, in Spagna, in Germania, in Inghilterra -, è altresì indubbio come tale legislazione poggia sempre su una tradizione radicata e del tutto assente nel nostro Paese. Senza dimenticare che appare retorico e approssimativo un argomentare che rimandasse agli ordinamenti esteri lasciando intendere come le scelte di questi siano, ove simili, certamente buone. E se fosse la scelta del doppio cognome ad avere risvolti critici? Perché trascurare in toto tale ipotesi?
Simili quesiti non paiono affatto oziosi in una fase storica in cui già si osserva - sul versante psicologico, sociologico e culturale - una forte crisi della figura paterna, indebolita a sua volta da un'eclissi della virilità. Insomma, il padre è già purtroppo estremamente in difficoltà o assente, come denunciato anni or sono da un bel libro di Claudio Risè, Il padre l'assente inaccettabile (San Paolo). C'è quindi il serio rischio che pronunciamenti come quello della Consulta possano avere effetti esiziali, accelerando un pericoloso processo di decostruzione della figura paterna già in corso da tempo. E per il quale la cultura dominante non sembra preoccupata, anzi.

DOSSIER "IL COGNOME DEL PADRE"
Solido fondamento della famiglia

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Fonte: Provita & Famiglia, 16 febbraio 2021

3 - GLI EFFETTI COLLATERALI DEI VACCINI ANTI-COVID
Gli effetti collaterali dei farmaci anti-Covid sono sempre stati esasperati per bloccarne l'uso... invece sui vaccini si minimizza: è in atto una sperimentazione di massa?
Autore: Paolo Gulisano - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 22-02-2021

I farmaci sono il mezzo con cui possiamo difenderci dalle malattie, con cui possiamo guarire. Ogni farmaco, come ben noto, può avere anche degli effetti collaterali, che vengono sempre doverosamente segnalati nelle schede tecniche, nei cosiddetti "bugiardini". Gli effetti collaterali sono un prezzo da pagare per la guarigione. Esiste un rapporto costi-benefici, o rischi-benefici, per ogni farmaco. Negli scorsi mesi ci è stato ampiamente dimostrato quando si trattava di utilizzare determinati farmaci per curare il Covid.
Ogni volta che veniva proposto l'utilizzo di un determinato farmaco, dagli antibiotici al cortisone, dall'aspirina alla clorochina, immancabilmente scattava una comunicazione mediatica tendente ad enfatizzare all'estremo i possibili effetti collaterali.
E i vaccini? Qui invece curiosamente si verifica un fenomeno opposto: la minimizzazione. Addirittura, nel caso dei decessi avvenuti nelle case di riposo, si è sentito dire che quelle persone novantenni morte nei giorni seguenti alla vaccinazione, sarebbero magari morte comunque viste la loro età e le condizioni di salute precarie. Il che, peraltro, si potrebbe dire anche delle decine di migliaia di ultraottantenni malati di gravi patologie croniche la cui morte è stata attribuita al Covid, contratto magari in stato terminale. Due pesi e due misure: la norma non scritta che sovrintende la gestione della pandemia.
Ma torniamo agli effetti collaterali: abbiamo ora a disposizione dei dati ufficiali riguardanti gli eventi avversi dei vacini anti Covid.

I DATI UFFICIALI
L'Aifa ha pubblicato nei giorni scorsi il primo Rapporto di farmacovigilanza sui vaccini COVID-19. I dati riguardano le segnalazioni di sospetta reazione avversa registrate nella Rete Nazionale di Farmacovigilanza. Il periodo analizzato va dal 27 dicembre 2020 al 26 gennaio 2021 e i vaccini esaminati sono due: quello della Pfizer e quello di Moderna. Le segnalazioni peraltro riguardano soprattutto la prima dose del vaccino Pfizer (99%) e solo in minor misura il vaccino Moderna (1%).
Il che significa che mancano le segnalazioni degli effetti della seconda dose, che è quella che di fatto crea più problemi. Sono pervenute 7.337 segnalazioni di reazioni avverse su un totale di 1.564.090 dosi somministrate, di cui il 92,4% eventi non gravi. Di quel 7,6% di eventi definiti "gravi" non si sa nulla perché sono ancora in corso valutazioni. Infine, sono stati segnalati anche 13 decessi avvenuti nelle ore successive alla vaccinazione.
Se è vero, come si diceva all'inizio, che a volte gli effetti collaterali di un farmaco sono un prezzo accettabile da pagare per ottenere una guarigione, nel caso dei vaccini si tratta di persone sane che per prevenire una possibile malattia, non per curarla, hanno perso la vita o hanno subito dei danni alla loro salute. Un dato significativo che dovrebbe fare riflettere coloro che continuano a magnificare ciò che definiscono "l'antidoto".
Va sottolineato un altro aspetto importante: questa popolazione vaccinata è in gran parte costituita da operatori sanitari, e perciò persone anche giovani. Inoltre, dal momento che non esiste in Italia una farmaco-sorveglianza attiva, i numeri degli effetti avversi forniti dall'Aifa potrebbero essere decisamente sottodimensionati.

LA SITUAZIONE IN EUROPA
Ma gli effetti collaterali dei vaccini arrivano da tutta Europa: in Germania ha fatto impressione la notizia riportata dal quotidiano Die Welt di pesanti effetti collaterali scatenati dal vaccino AztraZeneca tra il personale di ospedali e cliniche della Westfalia, dove i dipendenti hanno riferito di sentire così tanta spossatezza e dolori ossei da non riuscire nemmeno a stare in piedi. In un ospedale 37 persone su 88 risultano in malattia, e di conseguenza altre cliniche hanno annunciato di voler sospendere le vaccinazioni.
Infine, altri dati significativi vengono dalla Gran Bretagna. Qui il Governo ha reso noti i dati sugli effetti collaterali del vaccino Pfizer, ovvero le segnalazioni spontanee: il che significa che deve essere ancora verificato il nesso di causalità, ma significa anche che le reazioni avverse potrebbero essere molte di più, visto che non tutti le segnalano. Sono comunque dati importanti: sono stati segnalati nel report 70.314 eventi avversi, con 173 morti. Un numero impressionante. Se un qualunque farmaco, poniamo per esempio la clorochina, avessero fatto 173 morti in un mese, sarebbe stato già ritirato dal mercato.
Il report britannico segnala dettagliatamente la tipologia dei danni collaterali, che sono in gran parte quelli determinati dalla malattia. La gamma dei disturbi va da quelli metabolici a quelli osteomuscolari, fino ad altri tipi di conseguenze molto preoccupanti- anche perché responsabili della maggioranza dei decessi, di tipo neurologico e cerebrovascolare. Disturbi nervosi, sincopi, sintomi epilettici, cefalee, tremori. Ci sono stati anche 5 aborti tra vaccinate in gravidanza.
Sono stati rilevati anche 990 casi di alterazioni e disturbi psichici post vaccinazione. I disturbi dell'apparato respiratorio sono stati ben 2903, con 9 morti. Morti di polmoniti per un vaccino che dovrebbe prevenire le polmoniti. Numerosissime anche le reazioni di tipo allergico, soprattutto a carico della pelle, con 4792 casi di dermatiti, herpes, orticarie. Infine, 803 reazioni di tipo circolatorio, in gran parte vasculiti, anche letali.
Si tratta di un report impressionante. Nessun vaccino in uso ha tali e tante reazioni avverse. Ma d'altra parte, i vaccini in uso sono prodotti che hanno superato lunghe e accurate fasi di preparazione. Per i vaccini anti Covid, lo abbiamo detto da sempre, si è avuta tanta, troppa fretta, e si è intrapresa una sperimentazione di massa. Questi sono i risultati, e siamo solo all'inizio.

DOSSIER "CORONAVIRUS"
Sì alla prudenza, no al panico

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DOSSIER "IL VACCINO ANTI-COVID"
La scienza e la propaganda

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TOP TEN 2021
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Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 22-02-2021

4 - BIDEN, IL PALADINO ''CATTOLICO'' DEI ''DIRITTI'' LGBT
Altre notizie dal mondo gay (sempre meno gaio): tribunale riconosce come genitori tre papà poliamorosi, Draghi scontenta i gay, Silvana De Mari denuncia il legame tra Covid e omosessualità
Autore: Pietro Piccinini - Fonte: Tempi, 23 febbraio 2021

L'Equality Act è sbarcato al Congresso degli Stati Uniti, e così l'atteso frontale tra il cattolico presidente americano Joe Biden e la "sua" Chiesa cattolica potrebbe verificarsi perfino prima del previsto. La norma proposta aggiornerebbe la legislazione contro il razzismo del 1964 (Civil Rights Act) mettendo di fatto orientamento sessuale e identità di genere sullo stesso piano della razza e punendo ogni forma di discriminazione sulla base di tali criteri.
Già solo il fatto che Biden abbia chiesto ai deputati di «approvare rapidamente» l'Equality Act (dopo che in campagna elettorale si era impegnato a farne una «top priority» dei suoi primi 100 giorni) fa esultare i fautori dei diritti Lgbt. Una grossa fetta dell'America, invece, osserva con sgomento l'ennesimo passo pericolosamente divisivo compiuto dal neo presidente che aveva promesso di «unire il paese».
Reintrodotto al Congresso la settimana scorsa da David Cicilline, deputato democratico del Rhode Island, l'Equality Act è in ballo da anni. Nel 2019 era già stato approvato dalla Camera bassa ma si era incagliato al Senato, allora in mano ai repubblicani. Anche stavolta il testo dovrebbe passare facilmente alla Camera, dove i democratici beneficiano di una comoda maggioranza, ma sarà ben più dura al Senato, dove i repubblicani occupano la metà degli scranni e il partito di Biden non è un monolite. Il democratico Joe Manchin dalla West Virginia, per esempio, si era detto contrario all'Equality Act già nel 2019.

PIÙ PROBLEMI CHE VANTAGGI
Insomma non sarà facilissimo per Biden portare a casa la legge per l'eguaglianza. Senz'altro è molto meno difficile per il presidente capire che cosa pensino dell'Equality Act i suoi stessi vescovi e gran parte dei suoi correligionari. Basta leggere, tanto per fare un esempio, la lettera firmata anche da rappresentanti della Conferenza episcopale statunitense e inviata alla commissione Giustizia nell'aprile del 2019, in occasione del precedente passaggio del testo in parlamento: «Scriviamo a nome di milioni di americani profondamente preoccupati dai danni provocati dall'Equality Act, che ostacola un servizio sanitario di qualità, mette in pericolo la privacy e la sicurezza di donne e bambine, regolamenta la libertà di espressione, mina gravemente la libertà religiosa e minaccia le organizzazioni caritatevoli no profit e le persone aiutate da queste. [La proposta di legge] non raggiunge gli obiettivi che si prefiggono i suoi sostenitori, al contrario creerà nuovi problemi e danneggerà più persone di quante i suoi promotori ne vogliono aiutare». [...]
Non solo. In forza dell'Equality Act, anche il campo di azione dello Stato viene ampliato a dismisura, perché le disposizioni si applicano a qualunque ente che fornisca beni o servizi tra cui «negozi, centri commerciali, commercianti o provider di sevizi online, saloni di bellezza, banche, stazioni di servizio, banchi alimentari, centri servizi, alloggi, agenzie di viaggio, pompe funebri». Senza tralasciare ovviamente «gli enti che offrono assistenza sanitaria, servizi di contabilità o legali», oltre a «qualunque organizzazione che percepisca fondi federali». In sostanza l'Equality Act riguarderà «più o meno tutti e tutto». [...]
«Sono assoluamente ricomprese le istituzioni religiose. Con l'Equality Act, le scuole religiose, le agenzie per l'adozione e altri enti filantropici andranno incontro a sanzioni se a proposito di sesso e matrimonio affermeranno gli insegnamenti della biologia e la Bibbia, la genetica moderna e la Genesi». [...]

MA C'È DI PEGGIO
I medici, laici e religiosi, convinti in scienza e coscienza che le procedure di riassegnazione del sesso siano sbagliate violerebbero la nostra legislazione sui diritti civili. Chi pratica la mastectomia in caso di cancro al seno, dovrà praticarla anche sulla ragazza adolescente che si identifichi come un ragazzo. Tutto ciò in nome dell'eguaglianza. E nessuno sa cosa sia richiesto dalla legge per evitare di commettere "discriminazione" verso identità di genere "non binarie"».
Le prese di posizione del mondo cattolico contro l'Equality Act sono ormai moltissime. Qualcuno è arrivato a definirlo «l'aggressione più radicale alla libertà religiosa, al diritto alla vita e al diritto alla privacy che sia mai stata codificata in una proposta di legge». La stessa Conferenza episcopale invita gli elettori cattolici a comunicare al Congresso la propria contrarietà alle nuove misure.
Del resto i vescovi cattolici degli Stati Uniti avevano previsto che il rapporto con il secondo presidente cattolico della storia americana non sarebbe stato in discesa. Nel novembre scorso, all'indomani della vittoria elettorale di Biden contro Donald Trump, il capo della Conferenza episcopale, José Horacio Gómez, arcivescovo di Los Angeles, aveva citato espressamente l'Equality Act tra le possibili iniziative del nuovo presidente «contrarie ai principi fondamentali che ci stanno a cuore in quanto cattolici».
Le prime mosse di Biden non hanno deluso le aspettative, se così si può dire, sia sul fronte dei "diritti Lgbt" sia su quello dei "diritti riproduttivi" (leggi: aborto). A proposito di aborto [...] l'Equality Act considera qualunque rifiuto di praticare aborti come discrimanzione di "gravidanza". Decenni di difesa delle coscienze contro l'estremismo abortista a livello federale, statale e locale sarebbero minacciati.

Nota di BastaBugie: ecco altre notizie sul "gaio" mondo gay... sempre meno gaio.

TRIBUNALE RICONOSCE COME GENITORI TRE PAPÀ POLIAMOROSI
Con una sentenza choccante, un tribunale della California ha riconosciuto ad un trio di uomini il diritto ad essere considerati tutti genitori dei loro bambini. I tre uomini, Ian Jenkins, Alan Mayfield e Jeremy Allen Hodges, conducono da tempo una relazione "poliamorosa" tra loro tre.
Inoltre, già nel 2017, attraverso l'utero in affitto, hanno avuto una prima "figlia" e un anno e mezzo fa un secondo bambino.
Provita & Famiglia, 22 febbraio 2021

DRAGHI SCONTENTA I GAY
Il sito Gay.it bacchetta Mario Draghi perché nel suo discorso programmatico al Senato non ha mai citato il Ddl Zan. Il portale così commenta la colpevole omertà del premier: «37124 caratteri, 5508 parole, quasi un'ora di discorso. Mario Draghi si è così presentato al Senato, questa mattina [ossia ieri], per la prima volta da presidente del consiglio. [...] Draghi ha trovato tempo e modo di citare anche Papa Francesco, ma in quelle 5508 parole la legge contro l'omotransfobia, la misoginia e l'abilismo, già approvata alla Camera e attesa al voto proprio al Senato, non ha avuto spazio.
Non una parola su 5508. Non una parola in un'ora di discorso. Non una parola sull'omofobia, sul tema dei diritti LGBT. Eppure Draghi ha parlato di tutto. [...] Se il buongiorno si vede dal mattino, l'alba di questo nuovo Governo e di questo nuovo premier sorge senza alcun arcobaleno ad illuminarlo».
Ora viene da chiedersi se Draghi ha omesso di citare il Ddl Zan perché è contrario - difficile crederlo - oppure perché - ben più probabile - in tempo di emergenza sanitaria ed economica il Ddl Zan appare questione bagatellare.
(Gender Watch News, 18 febbraio 2021)

SILVANA DE MARI DENUNCIA IL LEGAME TRA COVID E OMOSESSUALITÀ
Nei giorni scorsi ha creato molto scandalo la notizia che l'Asl 5 di La Spezia avesse distribuito un modulo per vaccinarsi contro il Covid in cui si dà la precedenza a delle categorie di persone con comportamenti a rischio tra cui gli omosessuali. Il documento, in realtà, era un copia incolla delle linee guida del ministero della Sanità ma la polemica scoppiata per presunta discriminazione aveva spinto sia l'Asl 5 sia il ministero a cambiare le linee guida.
Nessuno però si pone il problema di sapere se sia vero o no che un cosiddetto omosessuale, vale a dire un maschio che attua pratiche omoerotiche, sia maggiormente predisposto al Covid o no. [...]
Innumerevoli lavori medici affermano che in realtà si tratta proprio di una popolazione a rischio per il Covid 19. [...]
Una parte non indifferente di questa popolazione pratica rapporti anali e il Covid 19 è presente nelle feci, come dimostrato da innumerevoli articoli. [...]
La Asl numero 5 di La Spezia ha commesso un crimine imperdonabile, oggi il più atroce dei crimini. Ha detto la verità. Le persone a comportamento omoerotico sono a rischio maggiore, esattamente come le persone in fase di tossicodipendenza e come le persone che praticano la prostituzione, devono essere protette di più e prima.
La verità deve essere vietata, è scandalosa, tribunali si stanno formando per punirla.
Meglio che questa verità non sia detta, meglio tacerla. Il movimento LGBT e i suoi paladini preferiscono che i maschi a comportamento omoerotico siano abbandonati con la loro maggiore vulnerabilità alla malattia e non ne siano difesi piuttosto che tollerare la verità: i comportamenti antifisiologici aumentano la vulnerabilità alle malattie.
La maggior parte (75%) delle diagnosi di sifilide riguarda uomini gay, bisessuali e altri uomini che hanno rapporti sessuali con uomini (MSM).
Per quanto riguarda i nuovi casi di Aids per il 40% sono maschi che fanno sesso con altri maschi, e queste persone sono il 2% della popolazione.
Fino a quando la verità sarà considerata scandalosa, le malattie che quella verità potrebbe fermare continueranno a diffondersi.
(Silvana De Mari, La Nuova Bussola Quotidiana, 22 febbraio 2021)

Fonte: Tempi, 23 febbraio 2021

5 - LA FOLLIA DI PERDERE TEMPO IN COSE INUTILI
Il tempo è prezioso e non va sprecato... ci si può anche dedicare a legittimi svaghi, ma nel complesso il tempo va orientato verso la conquista del Paradiso
Autore: Don Dolindo Ruotolo - Fonte: I Tre Sentieri, 6 febbraio 2021

La nostra vita passa, e ce ne accorgiamo ogni giorno. È un viaggio verso la morte e l'eternità. Ogni giorno, ogni mese, ogni anno che passa è un cammino percorso verso queste due mete, e diremmo, verso queste due stazioni. Chi intraprende un viaggio fa due tappe: va prima alla stazione o al porto, e poi sale sul treno o sul piroscafo, ed è portato lontano, tra i saluti e le lacrime di quelli che restano. Noi andiamo prima verso la morte, e dalla morte passiamo all'eternità. È una grande stoltezza dunque concentrarsi nella vita presente, lavorare e stentare per il benessere del corpo, e dimenticare le cose più essenziali: l'anima e l'eternità.
Non saresti stolto se, dovendo lavorare per produrre, tu perdessi il tempo a lucidare i perni o le ruote di una macchina e ti curassi solo della pulizia dello stabile, trascurando proprio il lavoro? Sì, è bene tenere tutto pulito, è bene anche avere un posticino più comodo per lavorare, ma l'essenziale è che tu produca, che la tela cresca, che il ferro sia modellato, che il legno grezzo diventi un mobile; se non fai questo, non sei un operaio. Un cuoco che si preoccupa di tener pulita la cucina, ordinato il suo vestito e non prepara il pranzo, a che serve? Le occupazioni della vita presente sono come l'ambiente e il mezzo per lavorare e produrre per la vita eterna, servono a compiere la missione che Dio ci ha data, per meritare il premio eterno; se tu dimentichi il tuo fine ultimo, e la necessità di operare il bene per salvarti, lavori, stenti, sudi, e praticamente ti affatichi invano.
Sì - tu dici - ma la vita è la vita, ed io non posso trascurare il campo, la bottega, l'ufficio, e così mi passa tutta la giornata. Benissimo, ma tu per le tue occupazioni non trascuri di dormire, di lavarti, di mangiare, leggere il giornale, e persino di fumare e divertirti. Ora come puoi, per le occupazioni materiali non pensare mai o quasi mai a quello che ti serve per la vita eterna, cioè a pregare, ad ascoltare la Messa, a ricevere i Sacramenti, a confessarti, a comunicarti, ad istruirti nelle verità della Fede, tu che in questo sei così ignorante?
Che cosa penosa - per esempio - che un avvocato, si occupi da mattina a sera e persino la notte, della difesa di un reo, e non pensi almeno per mezz'ora alla causa della propria anima innanzi a Dio! Che cosa triste che un muratore stia occupato da mattina a sera ad innalzare case ed edifici, e non metta nel giorno neppure una pietruzza per il suo bene eterno, e per la celeste dimora! Una vita tutta spesa nelle occupazioni materiali, senza curarsi di quelle spirituali ed eterne, è simile a quella delle bestie da soma, che lavorano per gli altri e non fanno mai nulla per sé!
Ma io lavoro per la casa e per i figli - tu dici - e sono degno di lode e vero galantuomo. Come posso avere il tempo di badare all'anima? Stolto! Credi tu che quelli per i quali lavori potranno supplire a ciò che tu non fai per l' anima tua? E credi poi che te ne saranno veramente grati? Ti perderai eternamente per chi non ti ricorderà neppure? E non sai tu che, amando e servendo Dio, compiendo i tuoi doveri religiosi, e curando l'anima tua, porti la benedizione sulla tua casa e sul tuo lavoro, ed è proprio allora che vivi veramente per il bene della tua famiglia?
Non devi lasciare solo un'eredità materiale ai tuoi figli o provvedere solo al loro corpo, ma con la tua vita cristiana, praticante, devi lasciare loro l'esempio della virtù, e guidarli ai beni eterni. Ti preoccupi del loro avvenire terreno e non ti preoccupi del loro avvenire eterno? Come puoi meritare il nome di padre, se ti mostri senza fede e senza virtù innanzi ai tuoi figli, se vivi disordinatamente e raccogli il loro compatimento e persino il loro disprezzo? Un padre lontano dalla Chiesa e dai Sacramenti, un padre che non prega, che bestemmia, si ubriaca, si dà a vizi turpi, ha relazioni cattive e commette il male, che razza di padre è?
Una madre che pensa solo ad ornarsi, a fare la civetta, a chiacchierare, ad inveire, e non si preoccupa dell'anima sua e di quella dei suoi figli, che razza di madre è?

Fonte: I Tre Sentieri, 6 febbraio 2021

6 - LIBERATA LA BIMBA CATTOLICA RAPITA, TORTURATA E SPOSATA A FORZA CON UN MUSULMANO
Racconto terrificante con lieto fine: il tribunale pakistano invalida il matrimonio e la conversione forzata della dodicenne e la restituisce al padre (la madre era morta)
Autore: Caterina Giojelli - Fonte: Tempi, 20 febbraio 2021

È a casa Farah: il giudice Rana Masood Akhtar del tribunale di Faisalabad l'ha restituita al suo papà e ai suoi cinque fratelli, al nonno e alla comunità cattolica che per otto mesi ha battagliato perché fosse liberata. Liberata dal suo aguzzino musulmano, liberata dalle funzionarie preposte a rafforzare in lei la conversione all'islam nella Dar-ul-Aman, liberata dalle umiliazioni di poliziotti e magistrati compiacenti con chi l'aveva rapita, convertita, sposata a forza e ridotta a schiava incatenata in un cortile. Farah Shaheen, orfana di mamma, aveva solo 12 anni il giorno in cui venne sequestrata e costretta a chiamare "marito" un pakistano musulmano di 45 anni.
Sorride Farah nelle foto diffuse il giorno del suo rilascio da Aid to the Church in Need, circondata da parenti e una folla di bambini come lei: non c'è traccia dello smarrimento che le abitava gli occhi a dicembre, quando la polizia aveva fatto irruzione nella casa di Khizar Hayat. Qualcuno aveva fatto girare le immagini delle sue caviglie sbendate, mostrando la pelle ridotta a cuoio indurito da piaghe, cicatrici e macchie di sangue raggrumato, segni delle pesanti catene che la piccola si era trascinata tra i liquami del cortile, pulendo lo sterco delle bestie di quell'uomo che la mattina del 25 giugno l'aveva sequestrata, convertita all'islam, stuprata, sposata a forza.

LA TANA DELL'AGUZZINO
Per mesi il suo papà Asif Masih aveva provato a denunciare il rapimento invocando l'applicazione della legge pakistana che vieta rapporti con i minori, per mesi aveva chiesto indagini su Hayat, principale sospettato. La polizia aveva tergiversato fino al 5 dicembre, quando l'attenzione mediatica sollevata da recenti casi di rapimenti e conversioni forzate di altre ragazzine cattoliche che mettevano in discussione l'operato della giustizia compiacente con i rapitori, li aveva rassegnati a un controllo a sorpresa: la bambina, ritrovata ammanettata mani e piedi in una stanza della casa di Hayat, aveva raccontato terrorizzata la sua storia, quella di una schiavetta obbligata a pulire escrementi fin dall'alba.
«Sono una donna libera, l'ho sposato e ho abiurato volontariamente, riportatemi da lui»: perché allora Farah nell'udienza del 23 gennaio aveva supplicato terrorizzata i giudici di riportarla dal suo aguzzino? Che cosa era accaduto nelle settimane successive alla sua liberazione? La stessa cosa capitata alla piccola Arzoo, salvata a novembre da una sentenza ma non dal lavaggio del cervello dei radicali islamici e dalle minacce dei familiari dell'uomo che l'aveva rapita, sposata e violentata: come Arzoo, anche Farah non era stata restituita alla famiglia d'origine, era stata invece condotta alla Dar-ul-Aman, case di accoglienza accreditate dal governo. Lontana dal padre, le funzionarie le avevano messo in mano un rosario islamico, insegnato le preghiere del profeta, obbligandola a recitarle ogni giorno.
Era spuntata fuori una anche una perizia medica, denti e genitali, diceva il referto presentato alla Corte, corrispondono a quelli di una ragazza tra i 16 e i 17 anni. A nulla era valso il certificato di nascita, le proteste del padre, il suo corpo da bambina: il giorno dell'udienza, facendo cadere tutte le accuse verso il rapitore, il magistrato non chiese nemmeno a Farah perché suo marito la tenesse in catene.

IL RITORNO A CASA
Poi, il 16 febbraio, la svolta: «Sia lodato Gesù Cristo, il nostro angioletto Farah è tornato a casa», ha proclamato ad Acn Uk il vescovo Iftikhar Indryas che ha affiancato la famiglia della ragazzina assicurandole assistenza legale nel tentativo disperato di cambiare esito alla sua vicenda giudiziaria. Il giudice Rana Masood Akhtar ha invalidato il matrimonio che non risulta registrato presso alcuna autorità locale. Di più, ha invalidato la perizia medica che attestava la maggiore età della bambina e stabilito che la sua permanenza presso la Dar-ul-Aman non potesse essere protratta a tempo indeterminato: la volontà del padre di accogliere Farah e l'impegno assunto insieme ai famigliari a «impedire a chiunque di arrecare danno alla sua vita e alla sua libertà» ha consentito al tribunale di lasciarla tornare a casa sotto la sua esclusiva responsabilità. Racconta monsignor Indryas che la piccola, sentite le parole del giudice è scoppiata in lacrime di gioia mentre dalle case di amici e parenti scrosciavano applausi e preghiere.
La storia di Farah è quella di duemila ragazzine cristiane e indù che lo scorso anno in Pakistan sono state rapite, sottomesse all'islam e ridotte in spose o schiave sessuali di orchi senza scrupoli. Alla piccola di Faisalabad, a Maira, Huma, alla minuscola Arzoo e a un popolo di povere famiglie, vescovi, politici cattolici e coraggiosi avvocati che battagliano per salvarle sfidando la mafia che alimenta matrimoni forzati e sequestri (imam, magistrati, poliziotti corrotti e uno Stato complice) Tempi ha dedicato un ampio servizio sul numero di febbraio. A guidarci nella "terra dei Puri" e tra le storie di ragazzine violentate e umiliate tutti i giorni della loro vita, Shahid Mobeen, fondatore dell'associazione Pakistani cristiani in Italia, amico e consulente di Shahbaz Bhatti, ministro cattolico che sacrificò la sua vita per difendere le minoranze religiose in Pakistan assassinato il 2 marzo 2011 a Islamabad.

Nota di BastaBugie: per ricordare chi era Shahbaz Bhatti e per approfondire la situazione in Pakistan, si possono leggere gli articoli pubblicati nel dossier "Cristiani in Pakistan". DOSSIER "CRISTIANI IN PAKISTAN"
Asia Bibi, Shahbaz Bhatti, ecc.

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Fonte: Tempi, 20 febbraio 2021

7 - LIBRI 2020-2021 DA LEGGERE E REGALARE
Volumi dell'ultimo anno per impiegare bene il tempo nella lettura
Fonte Redazione di BastaBugie, 24 febbraio 2021

GOLPE IN VATICANO
La resistenza di un coraggioso sacerdote

Don Sabino Decorato - Edizioni Fede & Cultura - pagine 208 - € 16,00 - 25 febbraio 2021
Don Michele, un sacerdote emarginato a causa di una rivoluzione ecclesiale che incalza da anni, accetta con sofferenza di vivere nel nascondimento la sua vocazione sino a quando, dopo un vero e proprio “golpe in Vaticano” messo in atto da sette cardinali modernisti che intendono protestantizzare la Chiesa - entra a far parte della compagnia Beckett, un aggregato di religiosi, religiose e laici fedeli alla Tradizione e diretto dal determinato vescovo Toth. Grazie all’appoggio del misterioso Nemo, un infiltrato molto vicino al papa ormai ostaggio dei sette cardinali, un commando della compagnia riuscirà a rispondere all’appello segreto del Santo Padre, liberandolo in modo rocambolesco. Che cosa accadrà dopo la liberazione del pontefice?
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CRISTEROS
I guerrieri della fede

Istituto di Apologetica (Il Timone) - pagine 50 (storia a fumetti) - € 9,90 - Gennaio  2021
Negli Anni Venti del secolo scorso, in Messico scoppia una dura persecuzione contro la Chiesa. La fede è minacciata e moltissimi cattolici - sacerdoti e laici - vengono uccisi perché amano Dio e la Madonna di Guadalupe. Allora il popolo insorge e prende le armi per difendere la fede. Decine di migliaia di contadini, studenti, operai e impiegati, affiancati da sacerdoti coraggiosi, donano la vita per Dio e per la libertà della Chiesa.
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IL SISTEMA
Potere, politica affari: storia segreta della magistratura italiana

Alessandro Sallusti intervista Luca Palamara - Rizzoli - pagine 288 - € 18,05 - 26 gennaio 2021
Ottobre 2020: per la prima volta nella storia della magistratura un ex membro del Csm viene radiato dall'ordine giudiziario. Chi è Luca Palamara? Una carriera brillante avviata con la presidenza dell'Associazione nazionale magistrati a trentanove anni. A quarantacinque viene eletto nel Consiglio superiore della magistratura e, alla guida della corrente di centro, Unità per la Costituzione, contribuisce a determinare le decisioni dell'organo di autogoverno dei giudici. A fine maggio 2019, accusato di rapporti indebiti con imprenditori e politici e di aver lavorato illecitamente per orientare incarichi e nomine, diventa l'emblema del malcostume giudiziario. Incalzato dalle domande di Alessandro Sallusti, in questo libro Palamara racconta cosa sia il "Sistema" che ha pesantemente influenzato la politica italiana. "Tutti quelli - colleghi magistrati, importanti leader politici e uomini delle istituzioni molti dei quali tuttora al loro posto - che hanno partecipato con me a tessere questa tela erano pienamente consapevoli di ciò che stava accadendo." Il "Sistema" è il potere della magistratura, che non può essere scalfito: tutti coloro che ci hanno provato vengono abbattuti a colpi di sentenze, o magari attraverso un abile cecchino che, alla vigilia di una nomina, fa uscire notizie o intercettazioni sulla vita privata o i legami pericolosi di un magistrato. È quello che succede anche a Palamara: nel momento del suo massimo trionfo (l'elezione dei suoi candidati alle due più alte cariche della Corte di Cassazione), comincia la sua caduta. "Io non voglio portarmi segreti nella tomba, lo devo ai tanti magistrati che con queste storie nulla c'entrano."
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RISPOSAMI!
Crisi & rinascita della coppia

Mariolina Ceriotti Migliarese - Ares - pagine 184 - € 14,25 - Marzo 2020
La coppia è un corpo vivo: è il luogo di un rapporto speciale, nel quale due identità differenti sperimentano la gioia di una profonda intimità pur rimanendo separate. Essere sé stessi e insieme essere «noi» richiede flessibilità e capacità di adattamento; il rischio è che la relazione cessi di rispondere ai bisogni vitali dell’uno o dell’altra, fino ad arrivare a situazioni anche gravi di incomprensione e stanchezza. Una crisi importante segna sempre la fine del modo che la coppia ha di stare in relazione; per trovare la strada di una nuova pienezza è allora necessario decidere di rifondare il rapporto su basi nuove. Bisogna imparare a pensare nei termini di un «secondo matrimonio»: un patto rinnovato con la stessa persona, alla quale regalare di nuovo amore e fiducia; dobbiamo cercare di comprendere in modo diverso la nostra storia, senza accontentarci di ciò che già crediamo di sapere. Arriveremo così a capire che cosa unisce in modo così esclusivo proprio noi, anche con i limiti e i difetti che ci fanno soffrire. L’esito di un vero «secondo matrimonio» con la stessa persona è un rapporto non solo più solido, ma anche rinnovato: un rapporto che si pone all’insegna di una vera, definitiva alleanza.
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RIVOLUZIONE PSICHEDELICA
La Cia, gli hippy, gli psichiatri & la rivoluzione culturale degli anni Sessanta

Mario Iannaccone - Ares - pagine 616 - € 22,00 - Febbraio 2020 (Nuova ediz.)
Che cosa collega la CIA a Timothy Leary? Gli scienziati nazisti ai rave party? Allen Ginsberg agli psichiatri militari? I Grateful Dead agli esperimenti segreti di Menlo Park? La risposta sta in una sigla: LSD. Questa potente sostanza fu scoperta dal chimico Albert Hofmann nel 1938 e si aggiunse a poche altre che stavano affascinando scienziati, rivoluzionari, filosofi, militari e agenti segreti.
L’LSD sembrò la medicina meravigliosa per vincere l’alcolismo, la follia e le ingiustizie; per illuminare le menti o creare la spia perfetta. Questa sostanza fu studiata da grandi istituti di ricerca strategica e inserita nei protocolli di esperimenti top secret prima di diffondersi nelle strade, nei salotti, nella società del boom economico e oltre, in un’onda lunga che influì profondamente sulla cultura della droga dagli anni Settanta sino al XXI secolo. Da qui, la «rivoluzione psichedelica», che sedusse psichiatri, artisti e scienziati del comportamento; il suo effetto cambiò le università, dipinse i colori degli anni Sessanta, ispirò i suoni del rock e degli hippy, la rivolta di Berkeley, l’utopia di Haight-Ashbury e il Sessantotto.
Ormai un classico, Rivoluzione psichedelica - qui in edizione accresciuta, arricchita, rivista - racconta fedelmente ciò che accadde quando trame segrete e sogni ingenui accomunarono persone che non avevano niente in comune fra loro. Un racconto di ieri ma, soprattutto, un racconto di oggi.
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IL MISTERO DEL MALE E I CASTIGHI DI DIO
Roberto De Mattei - Fede & Cultura - pagine 94 - € 13,83 - Marzo 2020
Oggi ancora più attuali - dopo la catastrofe mondiale del coronavirus, queste pagine manifestano tutta la loro carica profetica e cattolica in un’epoca in cui anche tanta parte del clero ha rinunciato a proclamare le verità di Fede che fanno scomodo. Le riflessioni svolte da Roberto de Mattei a Radio Maria sul problema del male e dei castighi divini, dopo il terremoto in Giappone del marzo 2011, hanno suscitato violenti attacchi mediatici da parte degli ambienti laicisti e vivaci polemiche anche all’interno del mondo cattolico. Alle considerazioni teologiche e spirituali sul mistero del male del prof. de Mattei si accompagnano in questo volume gli interventi di alcuni autorevoli esponenti della cultura cattolica, tra i quali mons. Antonio Livi, padre Giovanni Cavalcoli, padre Serafino M. Lanzetta, Corrado Gnerre, Cristina Siccardi. Da questa pluralità di contributi si sviluppa il prezioso approfondimento di un punto centrale della teologia e della filosofia cristiana della storia.
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DA DIO AL BIO
L'ecologismo come religione del Nuovo Ordine Mondiale

Guido Vignelli - Maniero del Mirto - pagine 210 - € 14,25 - Dicembre 2020
"Arriva il Grande Reset", "Niente sarà più come prima", "Cambieranno le abitudini quotidiane": così i mass-media ci annunciano una nuova rivoluzione. I vecchi movimenti ambientalisti si sono radicalizzati nei nuovi movimenti ecologisti. I centri cibernetici propagandano una "cultura ecologica" che sacrifica l'uomo alla salvezza della natura. I potentati politico-economici tentano d'imporre un "Nuovo Ordine Mondiale" che sostituisca famiglie, città e nazioni con un cosmopolitismo conflittuale, tribale e impoverito. Il sistema sanitario si approfitta della crisi da virus cinese per preparare un totalitarismo ecologista. Le nuove gerarchie religiose si impegnano in una "rivoluzione pastorale" che superi il culto di Dio in quello della Madre-Terra. L'ecologismo è una falsa religione e una nuova idolatria, che contrasta non solo la fede cristiana, ma anche la ragione e perfino la natura intesa come mondo ordinato da un Dio creatore, redentore e provvidente.
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MORALE DELLA LEGGE
La legge senza timore

Padre Giorgio Maria Carbone - Edizioni Studio Domenicano - pagine 304 - € 22,00 - Giugno 2020
Se dico legge, molto probabilmente tu pensi subito a una legge scritta, farraginosa e complicata. Qui non parlo di queste leggi, ma delle leggi morali, cioè di tutti quei tipi di giudizi sapienziali che mettono ordine nel nostro agire.
Le leggi morali sono leggi di libertà: ci emancipano dal mero determinismo delle leggi bio-fisiche e metafisiche, non si pongono a noi come queste ultime, cioè come ineluttabile necessità, ma essendo giudizi della ragione illuminano conoscitivamente la nostra intelligenza ed essendo doverose inclinano la nostra volontà verso la scelta retta. Educano così la volontà a superare il timore, la soggezione o la costrizione. Ed essendo ordinamenti sapienziali ci notificano l’amabilità del fine e quindi ci educano alla virtù, in particolare all’amore di carità.
Che rapporto c’è tra tutte quelle realtà che noi chiamiamo legge? E tra tutte queste e la sapienza? Perché più insisti sulla legalità e più aumentano gli abusi e il disagio sociale? Un altro paradosso moderno sembra essere costituito dalla moltiplicazione delle dichiarazioni solenni dei diritti umani e contemporaneamente dalla più palese e planetaria violazione di essi: come si è reso possibile? La legge, o meglio la sovrapproduzione legislativa diventa fonte di anarchia? Perché nella tradizione che fa capo all’evangelista Giovanni non si parla mai di legge, e sempre in termini di “comandamento nuovo”? In cosa consiste questa novità?
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ROVERANDOM
Le avventure di un cane alato

J.R.R. Tolkien - Bompiani - pagine 184 - € 10,21 - Ottobre 2013
Mentre è in vacanza nel 1925 il piccolo Michael, cinque anni, perde l'amatissimo cane sulla spiaggia. Suo padre, J.R.R. Tolkien, per consolarlo gli racconta la storia di un cane di nome Rover che, trasformato in un minuscolo giocattolo da un mago, affronta una tumultuosa girandola di avventure. Rover finisce nella vetrina di un negozio di giocattoli, poi tra le mani di un bambino che lo smarrisce. Cominciano così le mirabolanti peripezie di Roverandom, come viene ribattezzato, che lo portano a viaggiare a dorso di gabbiano fino alla luna, dove impara a volare, e poi in un palazzo sottomarino abitato da fate, gnomi e sirene. Solo allora l'incantesimo potrà essere rotto, solo allora Roverandom potrà realizzare il suo desiderio più grande: tornare a casa come un cane normale.
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Fonte: Redazione di BastaBugie, 24 febbraio 2021

8 - OMELIA II DOM. DI QUARESIMA - ANNO B (Mc 9,2-10)
Questi è il Figlio mio, l'amato: ascoltatelo!
Fonte Il settimanale di Padre Pio

La seconda domenica di Quaresima ci propone la meditazione del mistero della Trasfigurazione. Gesù conduce alcuni Discepoli sul monte Tabor e, davanti a loro, rivela lo splendore della sua gloria divina. Gli Apostoli vivevano accanto a Gesù, ne ascoltavano la parola, vedevano i miracoli da Lui operati, ma rimanevano ancora deboli ed incerti. Dopo poco tempo, avrebbero dovuto affrontare un'esperienza molto difficile, quella del Calvario, e avevano bisogno di una prova evidente che Gesù era il Figlio di Dio.
E questo avvenne proprio con la Trasfigurazione. La Trasfigurazione di Gesù è stata una manifestazione della sua divinità e una anticipazione della gloria futura. Si udì una voce dal cielo, la voce del Padre che disse: «Questi è il Figlio mio, l'amato: ascoltatelo!» (Mc 9,7). Quell'indimenticabile esperienza fece pregustare agli Apostoli la beatitudine eterna, tanto che Pietro, a nome di tutti, disse: «Rabbì, è bello per noi essere qui; facciamo qui tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia» (Mc 9,5). Non riuscivano più a staccarsi da quella visione e desideravano rimanere lì, su quel monte, per sempre. Ma ciò non era possibile. L'Evangelista dice chiaramente che Pietro «non sapeva infatti che cosa dire, perché erano spaventati» (Mc 9,6). Non si trattava di paura, ma del timore che prende la creatura di fronte alle manifestazioni divine. Quell'esperienza fu importante per fortificare gli Apostoli nell'imminenza della Passione di Gesù.
Il Signore opera con noi in modo simile. Per fortificare il nostro spirito, affinché sia in grado di affrontare le inevitabili prove della vita, Dio invita anche noi sul monte Tabor, il monte della preghiera. Ogni giorno dobbiamo salire questo monte per attingere luce e forza, per poi ridiscendere alle occupazioni di ogni giorno, familiari e lavorative. Senza questa salita al monte Tabor, la nostra vita diventerà molto più faticosa e noi non riusciremo a portare la croce quotidiana dietro al nostro Maestro Divino.
Gesù salì sul monte a pregare. Impariamo da questo quanto sia importante la preghiera. Non se ne può fare a meno. La preghiera è la cosa più necessaria, al punto che i monasteri possono essere considerati come le sorgenti nascoste che danno vita a tutta la Chiesa, mentre i contemplativi si possono definire come i più grandi benefattori dell'umanità.
Nella vita di san Francesco e di santa Chiara si legge un episodio molto bello, riguardante lo splendore delle anime pure che amano Dio con tutto il loro cuore, che già su questa terra sperimentano la trasfigurazione dell'Amore di Dio. Un giorno san Francesco, nei pressi della chiesetta di Santa Maria degli Angeli, parlò a santa Chiara, e ad altri figli spirituali, di Dio e delle realtà celesti. Parlò così devotamente che discese sopra di loro l'abbondanza della divina grazia e tutti furono rapiti in Dio. Gli abitanti di Assisi videro un chiarore e si precipitarono, pensando a un incendio. Quando giunsero, essi si accorsero che non c'era alcun incendio, ma che tutti erano immersi nella contemplazione (cf FF 1844). Gli abitanti di Assisi considerarono allora la presenza di quelle anime sante come una grazia molto grande concessa da Dio alla loro città e come la migliore garanzia di protezione divina.
Il Vangelo di oggi ci insegna inoltre che la Gloria passa per la Croce. Chi vuole entrarvi deve passare attraverso la Croce. Tutti vogliono andare in Paradiso, ma pochi sono quelli disposti a passare per il mistero della Passione.
Il mistero della Croce era già prefigurato nell'Antico Testamento, precisamente nella prima lettura che abbiamo ascoltato. Dio disse ad Abramo: «Prendi tuo figlio, il tuo unigenito che ami [...] e offrilo in olocausto su di un monte che io ti indicherò» (Gen 22,2). Dal racconto biblico sappiamo che Abramo obbedì alla voce di Dio, che costruì l'altare, collocò la legna e che, con lo strazio nel cuore, stava per immolare il figlio Isacco. Ma l'angelo del Signore lo bloccò; e, al posto di Isacco, Abramo immolò un ariete.
Questo sacrificio preannunciava l'immolazione di Gesù sul Calvario. Egli, il Figlio unigenito del Padre, discendente da Abramo secondo la carne, venne realmente sacrificato sul legno della Croce. Ma da questa morte venne la salvezza per il mondo intero, secondo la promessa che Dio fece al santo Patriarca: «Si diranno benedette nella tua discendenza tutte le nazioni della terra» (Gen 22,18). Questo discendente è Gesù, il Figlio di Maria, il Redentore del mondo.
Il brano del Vangelo odierno si conclude con le parole del Padre Celeste che invita tutti ad ascoltare Gesù. È Lui il nostro Maestro, e noi tutti gli dobbiamo ubbidienza.

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Fonte: Il settimanale di Padre Pio

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