BastaBugie n�717 del 19 maggio 2021

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1 CHI NEGA L'ELEZIONE DI PAPA FRANCESCO NON E' PIU' CATTOLICO: PAROLA DEL CARDINAL RATZINGER
Nel 1998 il futuro Papa affermò in un documento ufficiale che chi rifiuta l'elezione di un Papa accettata dalla Chiesa, parlando di dimissioni forzate, conclavi irregolari, interpretazioni del diritto canonico, di fatto rifiuta la verità della dottrina cattolica
Autore: Robert Siscoe e John Salza - Fonte: Stilum Curiae
2 GLI STATI GENERALI SULLA NATALITA' CERTIFICANO IL FALLIMENTO DEL FORUM DELLE FAMIGLIE
Una inutile parata di politici che rappresentano forze politiche e culturali responsabili del crollo delle nascite (ad es. Mario Draghi rimanda ancora l'assegno unico)
Autore: Andrea Zambrano - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana
3 LIBERTA' RELIGIOSA VIOLATA PER 5 MILIARDI DI PERSONE
Grande minaccia è l'islamico tentativo di fondare un Califfato transcontinentale, ma c'è anche la persecuzione educata e l'impatto del coronavirus nei paesi occidentali
Fonte: Tempi
4 COSA AVVIENE NELLE CLINICHE DEL CAMBIO DI SESSO?
Clamoroso video con le testimonianze di chi ha cambiato sesso e poi si è accorto di essere stato fregato (VIDEO: Storie di giovani ex transessuali)
Autore: Benedetta Frigerio - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana
5 UN'IDEA CONCRETA DI OPZIONE BENEDETTO
Quattro case e un monastero: un'iniziativa immobiliare di tre imprenditori francesi, padri di famiglia, volta a recuperare insediamenti abitativi vicino ai monasteri
Autore: Andrea Zambrano - Fonte: Sito del Timone
6 COSA C'E' DI SBAGLIATO NELLA TORRE DI BABELE?
Dio non punì i Babilonesi per la costruzione di una torre, ma perché non dovevano pretendere di eguagliare Dio
Autore: Corrado Gnerre - Fonte: I Tre Sentieri
7 GLI OTTO MIGLIORI LIBRI USCITI NEL 2021
Legge Zan sull'omofobia, il diario di prigionia del card. Pell, la battaglia di don Di Noto, il beato Rosario Livatino, guerrieri serafici, storia di San Pio V, la filosofia cristiana, ragioniamo sul Demonio
Fonte: Redazione di BastaBugie
8 OMELIA PENTECOSTE - ANNO B (Gv 15,26-27;16,12-15)
Lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità
Fonte: Il settimanale di Padre Pio

1 - CHI NEGA L'ELEZIONE DI PAPA FRANCESCO NON E' PIU' CATTOLICO: PAROLA DEL CARDINAL RATZINGER
Nel 1998 il futuro Papa affermò in un documento ufficiale che chi rifiuta l'elezione di un Papa accettata dalla Chiesa, parlando di dimissioni forzate, conclavi irregolari, interpretazioni del diritto canonico, di fatto rifiuta la verità della dottrina cattolica
Autore: Robert Siscoe e John Salza - Fonte: Stilum Curiae, 10 maggio 2021

Nel 1998, il cardinale Ratzinger (futuro Papa Benedetto XVI), in qualità di Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, pubblicò una Nota Illustrativa alla Professio fidei (Professione di fede) del 1989. In questo commento, proprio l'uomo che secondo fra'Bugnolo [e Cionci, NdT] è ancora il vero Papa spiega che la legittimità di un'elezione papale (che la Chiesa accetta come legittima, come nel caso di Papa Francesco), deve essere ritenuta de fide, sulla base del infallibilità del Magistero della Chiesa. L'argomentazione teologica di Ratzinger è coerente, ovviamente, con quella del Berry, del Tanquery, del Van Noort, di Giovanni di San Tommaso e di ogni altro teologo che ha affrontato l'argomento.
La Professio fidei del 1989 comprende tre categorie di verità:
a) dogmi;
b) dottrine insegnate definitivamente dalla Chiesa (ma non definite come formalmente rivelate);
c) dottrine insegnate in modo autorevole, ma non definitivo, dal Magistero.
Nella Nota, il cardinale Ratzinger spiega la natura dell'assenso dovuto alle verità contenute in ciascuna delle rispettive categorie, e descrive le conseguenze del non prestarvi l'assenso richiesto. La legittimità di un'elezione papale rientra nella seconda categoria, come fatto dogmatico. Ecco come il cardinale Ratzinger descrive la seconda categoria di verità:
"La seconda proposizione della Professio fidei afferma: «Fermamente accolgo e ritengo anche tutte e singole le verità circa la dottrina che riguarda la fede o i costumi proposte dalla Chiesa in modo definitivo». L'oggetto che viene insegnato con questa formula comprende tutte quelle dottrine attinenti al campo dogmatico o morale, che sono necessarie per custodire ed esporre fedelmente il deposito della fede, sebbene non siano state proposte dal magistero della Chiesa come formalmente rivelate. Tali dottrine possono essere definite in forma solenne dal Romano Pontefice quando parla «ex cathedra» o dal Collegio dei Vescovi radunato in concilio, oppure possono essere infallibilmente insegnate dal magistero ordinario e universale della Chiesa come "sententia definitive tenenda". Ogni credente, pertanto, è tenuto a prestare a queste verità il suo assenso fermo e definitivo, fondato sulla fede nell'assistenza dello Spirito Santo al magistero della Chiesa, e sulla dottrina cattolica dell'infallibilità del magistero in queste materie".

LA LEGITTIMITÀ DELL'ELEZIONE DEL SOMMO PONTEFICE
La nota prosegue spiegando precisamente quali verità sono contenute nella seconda categoria e, avete indovinato, vi include la legittimità dell'elezione di un Papa: "Le verità relative a questo secondo comma possono essere di natura diversa e rivestono quindi un carattere differente per il loro rapportarsi alla rivelazione. Esistono, infatti, verità che sono necessariamente connesse con la rivelazione in forza di un rapporto storico [c.d. "fatti dogmatici"] [...] Con riferimento alle verità connesse con la rivelazione per necessità storica, che sono da tenersi in modo definitivo, ma che non potranno essere dichiarate come divinamente rivelate, si possono indicare come esempi la legittimità dell'elezione del Sommo Pontefice [...]".
E qual è la conseguenza del negare una verità di questa seconda categoria? Spiega il cardinale Ratzinger:
"Chi le negasse, assumerebbe una posizione di rifiuto di verità della dottrina cattolica e pertanto non sarebbe più in piena comunione con la Chiesa cattolica".
Quindi, secondo il commento ufficiale alla Professione di Fede del 1989, emesso dal Cardinale Ratzinger come Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, chi rifiuta di dare un assenso definitivo alla legittimità dell'elezione del Sommo Pontefice è colpevole della negazione di una dottrina cattolica, e quindi non è più "in piena comunione con la Chiesa cattolica" o, detto diversamente, si è da sé tagliato fuori dalla Chiesa.
Inutile dire che non viene fatta eccezione alcuna per coloro che rifiutano un'elezione che la Chiesa ha accettato come legittima sulla base delle loro speculazioni personali circa dimissioni forzate, conclavi irregolari, interpretazioni private del diritto canonico e simili. Questo perché l'accettazione da parte della Chiesa della legittimità di un'elezione è un atto infallibile. Se il Magistero accetta l'elezione come legittima, questa deve essere definitivamente ritenuta legittima sulla base dell'infallibilità della Chiesa.

INTERPRETAZIONI STRAMPALATE
Così, la teoria sponsorizzata da fra' Bugnolo secondo cui l'abdicazione di Benedetto non è stata accettata da Cristo perché ha usato una parola sbagliata ("ministerium" invece di "munus"), e il suo conseguente rifiuto della legittimità dell'elezione di Francesco, è un rifiuto di quanto la Chiesa ha definitivamente proposto come materia di fede, e che è necessario "per custodire ed esporre fedelmente il deposito della fede".
Fra' Bugnolo sembra non capire che così come Cristo è la causa efficiente che rende un uomo il Papa, unendo la forma (Papa) alla materia (uomo), così pure è Lui la causa efficiente che rende il Papa non più tale, se questi abdica, separando la forma (Papa) dalla materia (uomo). Cristo non è vincolato da leggi ecclesiastiche umane. Nessun tecnicismo legale può impedire a Cristo di separare un uomo dal papato, specialmente se il Papa ha convinto l'intero mondo cattolico delle sue dimissioni, e poi se ne è stato a guardare in tutta tranquillità la convocazione di un nuovo conclave e l'elezione di un nuovo papa. Tutti gli argomenti canonistici del Bugnolo presuppongono che Cristo sia vincolato dalla legge ecclesiastica umana, e ognuno di essi, teso a provare che l'abdicazione di Benedetto non fu accettata da Cristo, sono smentiti dal "fatto" (fatto dogmatico) che l'elezione di Francesco è stata accettata dall'intera Chiesa, nei giorni, settimane e mesi successivi.
Francesco è il Papa che la Chiesa si meritava ed è il Papa di cui la Chiesa aveva bisogno per svegliare i fedeli addormentati. E ora sono svegli. Basta guardare alla reazione al recente e vile scandalo della Pachamama e confrontarla con la sostanziale "non-reazione" all'incontro di preghiera di Assisi del 1986 promosso da Giovanni Paolo II (incontro nel quale, tra le altre cose, una statua di Budda fu posta su un altare Cattolico) che fu uno scandalo e un sacrilegio ancora più grave.

Nota di BastaBugie: Don Minutella è un esempio di un sacerdote uscito dalla Chiesa Cattolica per non aver riconosciuto l'elezione di Papa Francesco e per aver usato ripetutamente l'espressione "falsa chiesa" riferito all'unica e vera Chiesa di Gesù (che è quella con a capo il successore di Pietro). Negando validità ai sacramenti celebrati in comunione con Papa Francesco ha privato tanti suoi seguaci della possibilità di accedere alla Grazia di Dio che scaturisce dai sacramenti.
Per conoscere la storia del sacerdote siciliano si può leggere il seguente articolo del 2020.
Si pregano i suoi seguaci di non inondare la casella di posta elettronica del nostro sito con i soliti commenti offensivi di cui si sono dimostrati capaci quando pubblicammo questo articolo. Se a loro piace la nuova chiesa di Don Minutella (formata da un solo sacerdote e tanti seguaci via internet, tutti puri e perfetti come i catari) facciano pure (una "chiesa" protestante in più o in meno fa poca differenza visto che nel mondo ne nascono cinque alla settimana), ma non disturbino chi, pur tra tante difficoltà, si mantiene fedele all'unica vera Chiesa.

LA STORIA DI DON MINUTELLA, IL SACERDOTE SCOMUNICATO NEL 2018 PER SCISMA ED ERESIA
Per Don Minutella i sacramenti dati in comunione con Papa Francesco sono invalidi, ma così cade nell'eresia donatista confutata da Sant'Agostino e dal Concilio di Trento (validità dei sacramenti ex opere operato)
di Simone Ortolani
https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6132

DOSSIER "FRANCESCO E' IL PAPA"
Chi lo nega non è cattolico

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Fonte: Stilum Curiae, 10 maggio 2021

2 - GLI STATI GENERALI SULLA NATALITA' CERTIFICANO IL FALLIMENTO DEL FORUM DELLE FAMIGLIE
Una inutile parata di politici che rappresentano forze politiche e culturali responsabili del crollo delle nascite (ad es. Mario Draghi rimanda ancora l'assegno unico)
Autore: Andrea Zambrano - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 16-05-2021

E anche per quest'anno l'assegno unico lo riceveremo l'anno prossimo. Commento a margine degli Stati generali della natalità svoltisi a Roma venerdì. I pochi giornali che ne hanno parlato hanno riportato trionfalistiche dichiarazioni copia & incolla e per un attimo è quasi sembrato che si sia trattato di un evento epocale: finalmente in Italia si parla di crisi della natalità. Invece c'era il trucco.
E il trucco aveva il volto sornione del premier Mario Draghi il quale, mentre parlava dal palco dell'Auditorium della Conciliazione invitato dal Forumfamiglie di «un'Italia che muore se non fa figli», aveva già tirato una riga nera sull'assegno unico, spostandolo a gennaio prossimo, il che significa a un tempo indefinito. Questa non è politica famigliare, voce totalmente e colpevolmente assente in Italia da sempre, ma semplicemente un rimandare una provvisione assistenziale dato che l'assegno unico, così come è stato configurato e con i limiti del meccanismo Isee non sarà una rivoluzione per le famiglie, ma un'elemosina di Stato.
Però l'evento del Forum è riuscito a far passare il governo dei migliori come quello che per la prima volta ha messo al centro la natalità e le politiche famigliari. Un bluff, appunto. L'enfasi che anche ieri il presidente Gigi De Palo metteva nel comunicato stampa di ringraziamento a Mattarella, Draghi e Casellati stride con l'evidenza che da domani, e anche da luglio, le famiglie italiane, soprattutto quelle numerose, non avranno nulla di più in portafoglio rispetto a ieri. La ministra Bonetti ha parlato di un assegno ponte, ma è l'ennesima passata di cipria: una piccola elemosina per far vedere che le famiglie sono accontentate. Idem per le partite iva che riceveranno sì l'assegno, ma in misura notevolmente ridotta rispetto a quanto promesso inizialmente da Draghi che si spinse, incautamente, a parlare di 250 euro a figlio al mese. Lo disse, nessuno smentì, poi il governo dovette allargare le braccia: ci spiace, non facciamo in tempo per quest'anno, vabbè, sarà per l'anno prossimo.

CHI VINCE E CHI PERDE
L'evento di Roma, dunque, non sorride certo alle famiglie, men che meno a quelle più numerose che sono state il convitato di pietra: assenti, ignorate e gabbate. Sicuramente non rappresentate dal Forumfamiglie dentro al quale si trovano sempre più strette e inascoltate.
Chi sorride invece è certamente De Palo che si è ritagliato una posizione da leader politico di un movimento, però, un movimento senza popolo dato che tra gli ospiti di venerdì si sono visti ceo e giornalisti affermati, il calciatore Ciro Immobile e l'attrice Anna Foglietta, tutta gente che non ha certo il pensiero di arrivare alla fine del mese con tre o quattro figli sul groppone.
Del resto, riuscire in un colpo solo ad avere ospiti il Papa e il presidente del Consiglio è un bel colpo, mediaticamente e politicamente parlando. Di questo bisogna certo riconoscere il merito a De Palo, che venerdì ha fatto la parte dell'one man show mostrando brillantezza e doti da comunicatore.
Però, una volta che hai ospiti di quel calibro, è dove li porti a parlare che fa la differenza. Dare un palco a Draghi senza rimproverargli che l'assenza di politiche famigliari strutturali in Italia manca anche perché non si è creduto nell'investimento per la famiglia quando è stato scritto il PNRR, sarebbe stato un segnale vero di svolta. Perché la vera crisi è lì: puoi continuare all'infinito a mettere risorse sulla famiglia trattandola come un malato da assistere, ma se non punti su di essa come fai con un investimento per il futuro e per il presente, non farai mai politiche famigliari.

NIENTE ASSEGNO UNICO: FATTORE FAMIGLIA IGNORATO
Il PNRR aveva come obiettivi gli investimenti, ma nessuno dei 240 miliardi di investimenti per la ripresa è dedicato a tarare l'assegno unico o a cambiare il fisco introducendo un qualunque tipo di Fattore famiglia. In compenso abbiamo 50 miliardi di nebulosi investimenti green. Sono scelte politiche, certo. E allora bisogna prendere atto che questo governo non ha per nulla chiaro che cosa sia la famiglia, anche perché, quando può, vedi Ddl Zan, la famiglia cerca di affossarla.
E come il governo non lo sanno neppure i partiti di questa maggioranza: in vista della legge delega fiscale di luglio per la riforma dell'Irpef, fra le proposte dei partiti, nessuna prevede il quoziente famigliare. Il fatto è che nessuno sa perché si dovrebbe investire sulla famiglia, forse perché nessuno sa quanto costa un figlio mediamente e questa è una grande lacuna della politica.
Di tante cose si è parlato venerdì con gli ospiti. Ad un certo punto abbiamo anche dovuto assistere ad un Cazzullo in gran spolvero dire che l'Italia deve fare più figli, ma l'osmosi con l'Africa è comunque imprescindibile. Il resto lo hanno fatto ospiti di elite, dei piani alti, che si sono vantati di essere classe dirigente, come ha detto il direttore Enel Italia. Però non risulta che Enel adegui le tariffe sui consumi ai carichi famigliari degli italiani, né che le tre banche invitate, quando propongono un mutuo a un padre di famiglia lo invoglino con tassi d'interesse inversamente proporzionali al numero dei figli. Potrebbe essere un segnale. Ma non c'è. E nemmeno Poste Italiane gratifica i dipendenti neo papà con bonus e benefit. Però, intanto si è fatta un po' di scena. Sulla pelle delle famiglie, che aspettano e pagano il conto più salato della crisi. [...]

Nota di BastaBugie: Riccardo Cascioli nell'articolo seguente dal titolo "Gli Stati generali delle banalità", scritto il giorno prima dell'evento, già metteva in guardia dalla inutile parata di politici che rappresentano forze politiche e culturali responsabili del crollo delle nascite. L'ovvia conseguenza non poteva che essere che i temi veri che stanno alla radice del problema - crisi della famiglia, cultura della contraccezione, aborto - non sono stati neanche presi in considerazione.
Ecco l'articolo completo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il 14 maggio 2021:

È stata chiamata molto pomposamente "Stati generali della natalità", ma quella che si svolge oggi a Roma, organizzata dal Forum delle Famiglie, appare più che altro una parata di stelle e stelline che - a parte il presidente dell'Istat Giancarlo Blangiardo - sul gravissimo problema della denatalità in Italia hanno ben poco da dire. Né il saluto iniziale di papa Francesco può avere la forza di cambiare il senso di una manifestazione che sembra costruita apposta per la promozione di chi l'ha organizzata. A parte la presenza di imprenditori e personaggi dello sport e dello spettacolo, che sono lì a spiegare quanto sia bello avere i figli e quanto sia importante per far funzionare l'economia, spicca la presenza di politici che rappresentano le forze politiche e culturali che hanno gravi responsabilità per il crollo demografico italiano.
Se le nascite in Italia in 50 anni sono passate dalle 900mila di inizio anni '70 alle 404mila del 2020 e subiranno un ulteriore calo nei prossimi anni, non lo si deve certamente al caso. C'è stato anzitutto un forte processo di secolarizzazione che intanto si traduce automaticamente in una perdita del senso del futuro e in una minore apertura alla vita. E qui anzitutto la Chiesa è chiamata a interrogarsi, ed è grave che un Forum di associazioni familiari che fa direttamente capo alla Conferenza Episcopale Italiana neanche si ponga il problema.
Ma di pari passo è cresciuta una mentalità individualista, la cultura della contraccezione, l'aborto, la disgregazione e la penalizzazione della famiglia, che sono i principali motivi della denatalità. Tutti temi che rimangono accuratamente fuori dalla kermesse odierna. Non solo, sono chiamati a pontificare sul tema personaggi politici - da Nicola Zingaretti ai ministri Patrizio Bianchi ed Elena Bonetti - che non solo su contraccezione e aborto non hanno nulla da obiettare (anzi, guai neanche a metterli in discussione) ma addirittura sono pronti a votare una legge che renderà reato soltanto invocare la famiglia naturale. Non più tardi di due settimane fa, il rapporto dell'Istat sui dati del 2020, analizzando l'ulteriore, forte, contrazione di nascite prevista per il 2021 faceva notare che c'è «uno stretto legame tra matrimonio e le intenzioni riproduttive nel breve periodo». E quindi il drastico calo di matrimoni nel 2020 a causa del lockdown (97mila, il 48% in meno rispetto al 2019) avrà effetti drammatici sulla natalità.
Eppure a fare un bel discorsetto sul tema arriva il presidente del Consiglio Mario Draghi che non più tardi di due giorni fa ha riconfermato la politica del lockdown ad oltranza e si è rivolto in modo paternalistico alle giovani coppie che intendono sposarsi invitandole ad attendere (a meno che siano disposte a celebrare il matrimonio in forma privata).
Del resto, malgrado sia il Forum delle Famiglie a organizzare l'evento, in tutti i documenti di lancio dell'iniziativa neanche si accenna alla famiglia e al matrimonio, come se la decisione di mettere al mondo dei figli sia una scelta individuale o sia indifferente la situazione in cui le coppie si trovano. In questo calderone tutto teoricamente potrebbe trovare posto, perfino la fecondazione artificiale e l'utero in affitto, tutti modi per far nascere i bambini. E se qualcuno pensa che siano esagerazioni, si riguardi la lista dei politici chiamati a parlare e le posizioni dei rispettivi partiti su questi argomenti. Né, siamo certi, questi politici - incluso il presidente del Consiglio - saranno chiamati a dare spiegazioni sul flop dell'assegno unico per i figli, su cui il Forum delle Famiglie aveva tanto puntato ma per il quale al momento decisivo mancano sempre i fondi (e comunque non sono certo poche centinaia di euro a convincere le coppie a cambiare idea se hanno deciso di non avere figli).
Se davvero si volesse mettere seriamente a tema il problema della denatalità, fatto salvo che all'origine c'è quanto abbiamo detto a proposito del compito della Chiesa, ci sono poche semplici richieste da fare ai politici. Anzitutto: rimettere la famiglia naturale al centro delle politiche economiche e sociali. Difenderla e rafforzarla. Quindi, via la legge Cirinnà sulle unioni civili, via tutte quelle leggi e disposizioni che parificano nei fatti la famiglia fondata sul matrimonio tra uomo e donna a qualsiasi tipo di unione. Ovviamente non si dovrebbe nemmeno discutere sul fatto che il ddl Zan va ritirato immediatamente. Nessuna violenza o ingiusta discriminazione può essere giustificata contro le persone con tendenza omosessuale (e su questo ci sono già le leggi), ma neanche si deve promuovere la cultura dell'omosessualità, che è funzionale al controllo delle nascite.
Certamente va abrogata la legge 40 sulla procreazione assistita: oltre a provocare migliaia di aborti ed essere rischiosa per la salute della donna, la fecondazione artificiale è figlia e promotrice di una cultura che separa il sesso dalla procreazione e, tra l'altro, ha azzerato gli studi sull'infertilità.
Poi, ingranare la retromarcia sul divorzio, cominciando a cancellare divorzio breve e divorzio express, fino a tornare a rimettere in discussione la legge Fortuna-Baslini che nel 1970 ha introdotto il divorzio in Italia. A tal proposito si guardino le statistiche sulla fecondità in Italia e si scoprirà che è proprio all'inizio degli anni '70 che il tasso di fecondità subisce un vero e proprio crollo e inizia il declino demografico dell'Italia, la cui curva è sovrapponibile a quella dell'aumento dei divorzi.
Prima ancora però va abrogata la legge 194 che in Italia ha legalizzato l'aborto. E qui l'effetto sulla natalità sarebbe quasi immediato: basti pensare che ufficialmente gli aborti in Italia sono circa 80mila l'anno, vale a dire il 20% delle nascite. Ma con la Ru486 e le varie pillole del giorno dopo e dei 5 giorni dopo sono certamente molti di più, sebbene incalcolabili. Vale a dire che parliamo della mostruosa cifra di almeno il 25% di aborti sui nati vivi.
È chiaro che nessuno ha intenzione di mettere sul tavolo questi argomenti. E allora meglio lasciar perdere. Se non si affrontano le cose seriamente queste iniziative sono controproducenti o semplicemente inutili, è un parlare vano. Stati generali sì, ma delle banalità.

Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 16-05-2021

3 - LIBERTA' RELIGIOSA VIOLATA PER 5 MILIARDI DI PERSONE
Grande minaccia è l'islamico tentativo di fondare un Califfato transcontinentale, ma c'è anche la persecuzione educata e l'impatto del coronavirus nei paesi occidentali
Fonte Tempi, 20 aprile 2021

Il Rapporto sulla libertà religiosa nel mondo 2021, pubblicato dalla fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che soffre (Acs) e giunto alla sua XV edizione, evidenzia che in una nazione su tre si registrano gravi violazioni della libertà religiosa. Secondo lo studio, presentato oggi ufficialmente a Roma con la partecipazione di Asia Bibi (in collegamento) e in altre grandi città in tutto il mondo, questo diritto fondamentale non è stato rispettato in 62 dei 196 Paesi sovrani (31,6% del totale) nel biennio 2018-2020.

IL CALIFFATO TRANSCONTINENTALE E L'ABUSO DELLA TECNOLOGIA DIGITALE
«In 26 di queste nazioni si soffre la persecuzione», dichiara Alessandro Monteduro, direttore di Acs Italia. «Nove Paesi per la prima volta si sono aggiunti alla lista: sette in Africa (Burkina Faso, Camerun, Ciad, Comore, Repubblica Democratica del Congo, Mali e Mozambico) e due in Asia (Malesia e Sri Lanka). La causa principale è la progressiva radicalizzazione del continente africano, specie nelle aree sub-sahariana e orientale, dove la presenza di gruppi jihadisti è notevolmente aumentata», prosegue Monteduro.
Violazioni della libertà religiosa si sono verificate nel 42% delle nazioni africane. Burkina Faso e Mozambico rappresentano due casi eclatanti. «Questa radicalizzazione non si limita tuttavia all'Africa. Il Rapporto - sottolinea Monteduro - descrive il consolidamento di un network islamista transnazionale che si estende dal Mali al Mozambico, dalle Comore nell'Oceano Indiano alle Filippine nel Mar Cinese Meridionale, il cui scopo è creare un sedicente califfato transcontinentale».
Il Rapporto evidenzia una nuova frontiera: l'abuso della tecnologia digitale, delle cyber networks, della sorveglianza di massa basata sull'intelligenza artificiale (Ai) e sulla tecnologia del riconoscimento facciale per assicurare un maggiore controllo con finalità discriminatorie. Questo fenomeno è evidente soprattutto in Cina, dove il Partito Comunista sta reprimendo i gruppi religiosi con l'ausilio di 626 milioni di telecamere di sorveglianza con tecnologia Ai e con l'aiuto dei sensori degli smartphone. Anche i gruppi jihadisti stanno impiegando la tecnologia digitale per favorire la radicalizzazione e per il reclutamento di nuovi terroristi.
In 42 Paesi (21% del totale), abbandonare o cambiare la propria religione può determinare gravi conseguenze legali e/o sociali, con uno spettro di possibili conseguenze che va dall'ostracismo familiare alla pena di morte. La ricerca di Acs denuncia anche l'incremento della violenza sessuale impiegata come un'arma contro le minoranze religiose, in particolare i crimini contro donne adulte e minorenni le quali vengono rapite, violentate e costrette a ripudiare la loro fede per abbracciare coattivamente quella maggioritaria.

LA PERSECUZIONE "EDUCATA" E L'IMPATTO DEL COVID-19
Il 67% circa della popolazione mondiale, pari a circa 5,2 miliardi di persone, vive attualmente in nazioni in cui si verificano gravi violazioni della libertà religiosa. Fra di esse vi sono quelle più popolose: Cina, India e Pakistan. Anche la persecuzione religiosa da parte dei governi autoritari si è intensificata. La promozione della supremazia etnica e religiosa in alcune nazioni asiatiche a maggioranza indù e buddista ha contribuito a intensificare l'oppressione ai danni delle minoranze, riducendone spesso i componenti a livello di cittadini di seconda classe. L'India rappresenta il caso più eclatante, ma tali politiche vengono applicate anche in Pakistan, Nepal, Sri Lanka e Myanmar.
In Occidente si registra una diffusione della «persecuzione educata», secondo l'espressione coniata da papa Francesco per descrivere il conflitto fra le nuove tendenze culturali e i diritti individuali alla libertà di coscienza, conflitto a causa del quale la religione viene relegata nel ristretto perimetro dei luoghi di culto.
Il Rapporto fa cenno anche al profondo impatto della pandemia da Covid-19 sul diritto alla libertà religiosa. A fronte di una tale emergenza, i governi hanno ritenuto necessario imporre misure straordinarie, applicando in alcuni casi limitazioni sproporzionate al culto religioso, specie se confrontate con quelle imposte ad altre attività secolari. In alcuni paesi, come ad esempio il Pakistan e l'India, gli aiuti umanitari sono stati negati alle minoranze religiose. La pandemia è stata utilizzata specie nei social network quale pretesto per stigmatizzare alcuni gruppi religiosi accusati di aver diffuso o addirittura causato la pandemia.
Secondo Alfredo Mantovano, presidente di Acs Italia, «a causa della pandemia ci siamo abituati a ragionare e a operare in termini di zone rosse, zone arancione, e così via, a seconda dell'intensità del contagio. Il Rapporto adopera da 22 anni la differente intensità dei colori per rendere visivamente chiara l'intensità della persecuzione religiosa nel mondo. Ma nel Rapporto ai colori non corrisponde la tipologia di esercizi commerciali che possono stare aperti o che devono chiudere. Le restrizioni», prosegue Mantovano, «attengono all'esercizio di un diritto umano fondamentale, dai luoghi nei quali la condanna a morte colpisce chi mostra in pubblico i segni della propria fede, a quelli che sono teatro tragico dell'uso seriale e programmato della violenza sessuale nei confronti delle giovani donne colpevoli di appartenere a una comunità religiosa da cancellare», conclude il presidente di Acs Italia.

Fonte: Tempi, 20 aprile 2021

4 - COSA AVVIENE NELLE CLINICHE DEL CAMBIO DI SESSO?
Clamoroso video con le testimonianze di chi ha cambiato sesso e poi si è accorto di essere stato fregato (VIDEO: Storie di giovani ex transessuali)
Autore: Benedetta Frigerio - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 16-02-2021

Cosa c'entra l'aborto con l'ideologia gender? Associare queste istanze, facendone vedere la matrice ideologica identica, fino a qualche tempo fa era considerato esagerato. Eppure a rivelare come le due stiano insieme è stata un'operatrice di una delle cliniche del colosso abortivo Planned Parenthood.
La donna, favorevole all'omicidio in grembo, è andata però in crisi di fronte al nuovo business che ha richiesto la sua collaborazione, quello della somministrazione degli ormoni incrociati ai giovani che vogliono apparire del sesso opposto. Motivo per cui ha deciso di parlare di quanto sta avvenendo alla giornalista, collaboratrice del Wall Street Journal, Abigail Shrier. L'ex dipendente, che ha si è fatta intervistare in anonimato, ha spiegato (mostrando alla Shrier la sua busta paga e il contratto) che il suo compito era lo screening dei pazienti e l'anamnesi prima che l'infermiera arrivasse per la somministrazione degli ormoni.
La clinica Planned Parenthood in cui lavorava e dove "l'aborto - ha sottolineato - era il pane quotidiano", si trova in una cittadina di 30.000. Pur essendo abortista la testimone non ha però potuto mentire a se stessa vedendo che "i bambini che si identificano come transessuali sono vacche da spremere per guadagnare, tenute a bada per molto tempo grazie agli appuntamenti e ai follow-up, alle analisi del sangue e ai colloqui" che seguono la presa in carico di ciascuno di questi bambini o adolescenti. Al contrario, ha continuato, "gli aborti avvengono e poi è finita". L'ex operatrice ha aggiunto che "a livello nazionale Planned Parenthood è il secondo più grande fornitore di Gender Affirming Hormone Care". Perciò, ha continuato Shrier, "è ragionevole concludere che i trattamenti ormonali, così costosi, ora contribuiscono materialmente ai profitti di Planned Parenthood".
L'ex dipendente ha affermato che non c'erano medici nella clinica in cui lavorava, ma solo un consulente che non aveva "credenziali professionali effettive né formazione, oltre a essere MtF" (cioè una persona transgender da maschio a femmina)". Gli adolescenti parlavano con questo consulente che avrebbe mandato gli appunti dei colloqui "ad un vero professionista della salute mentale... Questo è stato fondamentalmente il modo con cui hanno aggirato (Planned Parenthood, ndr) l'obbligo di parlare con un vero consulente". Quando poi i pazienti dovevano ricevere gli ormoni necessari ad apparire del sesso opposto, a dare il consenso era il "direttore della clinica" che non aveva "alcuna esperienza medica" (il suo lavoro precedente era quello di "gestire un fast food della catena Wendy's").
Ma quel che è ancora più scioccante è il clima in cui sono immersi i giovani e l'irresponsabilità degli adulti descritti così: "Ogni giorno, nuove giovani adolescenti si presentavano alla clinica (a volte con la mamma). Spesso arrivavano in gruppi di ragazze, sostenendo di avere la disforia di genere fin dall'infanzia e chiedendo di essere sottoposte alla somministrazione di testosterone. Senza troppo indagare gli operatori dovevano fare solo alcune domande come: ‘A che età è iniziato tutto questo?... Che tipo di disforia provi? ...‘Punti ad un intervento chirurgico?'".
Ascoltando le loro storie, l'ex operatrice ha scoperto che questi bambini e adolescenti soffrivano di "gravi problemi emotivi, molti di loro hanno avuto una storia di abusi". A ciò si aggiungeva l'ansia, la depressione, mentre sul corpo avevano "cicatrici causate dall'autolesionismo". Ma, ha confessato, "di quei segni non bisognava parlare. Ci si limitava ad accogliere l'auto-diagnosi delle "pazienti" e a far firmare loro il "consenso informato" così da privarsi di ogni responsabilità per i trattamenti elargiti. Consenso che, "potrei raccontare in maniera aneddotica, non ho mai visto leggere a nessuno".
Giustamente Shrier ha fatto notare che il fatto che "le ragazze arrivavano spesso in clinica con un gruppo di amici" significa che prendere questi ormoni è diventato una moda trasgressiva come un tempo lo era andare "al centro commerciale per fare i piercing all'orecchio". La testimone ha confermato che infatti il clima in sala di attesa era "super allegro, ridanciano".
Ovviamente le operatrici di Planned Parenthood davanti alla scena restavano esterrefatte, ma il compito era di soddisfare "le loro richieste di iniziare la terapia ormonale". Perciò, "ho vissuto un conflitto sulla moralità delle nostre azioni nel dare a questi ragazzi testosterone ed estrogeni". Anche perché la donna non ricorda alcuno che chiedendo di iniziare un ciclo ormonale sia mai stato rifiutato. Fu sospeso temporaneamente solo un trattamento su un maschio che aveva problemi con la droga che contrastava gli effetti degli ormoni femminili.
Questa testimonianza è preziosa perché svela il volto diabolico di un mondo dipinto come tollerante e felice. Ma è chiaro che se "il corpo è mio e lo gestisco io", come ripetevano negli anni Sessanta le femministe che si battevano per la legalizzazione dell'aborto ormai vissuto come una pratica banale, è poi difficile contestare la volontà di chi desidera sembrare del sesso opposto ingerendo ormoni come se fossero zuccherini.
Ed è chiaro che questa avversione verso la creazione, fino a rifiutare il frutto del proprio grembo o la propria sessualità, piace non solo ai ribelli ma anche a quanti godono del profitto che ne deriva. In barba alle grida d'allarme della comunità scientifica e dei ragazzini pentiti in merito all'uso di sostante che possono ledere per sempre la salute fisica e mentale di questi ragazzini, che le richiedono senza comprenderne davvero le conseguenze irreversibili di questi trattamenti.

Nota di BastaBugie:
nel seguente video (durata: 9 minuti) dal titolo "L'epidemia di disforia di genere tra i ragazzi" si possono vedere diversi estratti da interviste fatte a ex transessuali pentiti della scelta fatta e che descrivono le menzogne che li avevano convinti a iniziare il percorso di cambio di sesso.
Per vedere i video completi: clicca qui!
Se in futuro YouTube dovesse censurare questi video, saranno ripubblicati a questo link: rumble.com/user/videodibioetica


https://www.youtube.com/watch?v=lCISvPS0GNY

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Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 16-02-2021

5 - UN'IDEA CONCRETA DI OPZIONE BENEDETTO
Quattro case e un monastero: un'iniziativa immobiliare di tre imprenditori francesi, padri di famiglia, volta a recuperare insediamenti abitativi vicino ai monasteri
Autore: Andrea Zambrano - Fonte: Sito del Timone, 13 maggio 2021

Quattro case e un monastero. L'idea di tre imprenditori francesi è una sfida lanciata al mondo contemporaneo in crisi di evangelizzazione: ricreare quel particolare microcosmo fatto di piccole comunità cristiane attorno a un centro spirituale che ha creato la civiltà medievale. Si chiama monasphere ed è la singolare iniziativa, a metà strada tra il vocazionale e il marketing, che tre padri di famiglia francesi hanno deciso di introdurre per vivere in modo originale una sorta di Opzione Benedetto.
Il nome è un gioco di parole con l'unione di due parole sphère (sfera) e monastere (monastero) dovrebbe significare l'idea di un monastero come centro di una sfera, dove tutto gira attorno al monastero. La sfera sarebbero le case abitate da famiglie che, lasciato l'anonimato e lo straniamento delle grandi città si rifugiano in provincia ed eleggono il monastero come centro propulsivo della propria chiamata. La pandemia ha acuito il problema della solitudine e il vescovo di Fréjus-Toulon Dominique Rey si è detto così entusiasta dell'idea tanto che ha benedetto l'iniziativa invitando a partire dalle abbazie benedettine di Bargemon e di Cotignac. Il progetto è ancora allo stadio embrionale, ma le premesse per la partenza ci sono tutte.
Anzitutto la motivazione dei tre. Due di loro Damien Thomas y Charles Wattebled hanno sempre coltivato il desiderio di vivere vicino a un centro spirituale con altre famiglie cristiane. La speranza è quella di trovare un equilibrio tra la vita di fede e il ritmo della vita quotidiana. Ovviamente il mastice che deve tenere legato tutto è Cristo. I due si sono così dati da fare e hanno dato vita ad un'iniziativa immobiliare volta a recuperare insediamenti abitativi vicino ai monasteri di cui la Francia è disseminata. Contemporaneamente hanno illustrato l'idea a un loro amico, Pierre-Edouard Stérin, che di mestiere fa l'investitore e ha così deciso di destinare i primi fondi all'operazione. Un sondaggio lanciato attraverso una rete social ha fatto il resto: i tre hanno ricevuto 850 risposte in 5 giorni col 62% di persone interessate o molto interessate a comprar casa vicino a un centro spirituale francese. Su linkedin, poi, oltre 100mila visitatori, 250 messaggi privati e già 5 offerte di costruttori edili pronti a partire.
Il vescovo si è raccomandato di non creare però dei kolchozy (le aziende agricole collettive dell'Unione Sovietica dove tutto era in comune, anche la miseria e la sopraffazione) perché «le famiglie devono formare parte di una realtà locale a livello umano e spirituale senza trascurare le parrocchie». Vero, anche se le parrocchie oggi sono proprio il centro propulsore della crisi di fede. Comunque, il concetto è chiaro: non chiudersi a riccio, non creare oasi, ma irradiare una vita piena e i frutti della fede. Il resto verrà da sé. Se funziona è la prova che il Medioevo è ancora capace di insegnarci qualcosa.

DOSSIER "OPZIONE BENEDETTO"
Come ricostruire l'Europa

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Fonte: Sito del Timone, 13 maggio 2021

6 - COSA C'E' DI SBAGLIATO NELLA TORRE DI BABELE?
Dio non punì i Babilonesi per la costruzione di una torre, ma perché non dovevano pretendere di eguagliare Dio
Autore: Corrado Gnerre - Fonte: I Tre Sentieri, 12 aprile 2021

Quando gli abitanti di Babilonia vollero costruire la famosa Torre, Dio intervenne, distrusse quell'opera e confuse le lingue di quegli uomini.
Cosa Dio non volle accettare di quell'opera?
Non certo il desiderio di costruire qualcosa d'importante. D'altronde se l'uomo è capace di modificare la natura e di costruire, è perché Dio lo ha fatto intelligente e possessore di abilità che sono uniche.
Fu altro ciò che Dio non accettava.
La chiave per capire è nel verbo "toccare". Il racconto biblico non dice che quella torre doveva servire per "osservare" meglio il cielo, bensì per "toccare" il cielo.
Osservare meglio il cielo è il desiderio di aumentare le proprie conoscenze, è il desiderio di poter scrutare un po' oltre l'orizzonte. Tutte cose più che legittime, in quanto rispondenti alla costitutiva curiosità umana. La curiositas che Dante identifica nell'animo di Ulisse: fatte non fosti a viver come bruti ma per seguir virtute e conoscenza.
"Toccare" il cielo, invece, significa altro. Significa pretendere di eguagliare Dio. Significa modificare la propria condizione naturale: trasformarsi da "creatura" in "creatore". "Toccare" il cielo vuol dire pretendere che la propria conoscenza possa essere illimitata. Possa esaurire tutto, dissolvendo completamente il mistero.
L'episodio della Torre di Babele può spiegare molte cose e può essere utilizzato come chiave di lettura per capire tanto.
Soffermiamoci però su ciò a cui abbiamo fatto riferimento poco prima: "toccare" il cielo vuol dire pretendere che la propria conoscenza possa essere illimitata, esaurire tutto, dissolvere completamente il mistero.

L'ERRORE DELLA MODERNITÀ
Da questo punto di vista non è esagerato dire che l'episodio della Torre di Babele è l'essenza della categoria filosofica della modernità.
Modernità che non va confusa con il legittimo progresso scientifico-tecnologico, che con la categoria filosofica della modernità ha poco a che fare, essendo principalmente l'esito della cultura giudaico-cristiana.
La Torre di Babele è l'essenza della categoria della modernità, perché tale categoria si fonda sulla pretesa di rendere l'uomo fondamento immanente di tutto, si fonda sull'antropocentrismo radicale.
Abbiamo detto non semplicemente "antropocentrismo", ma "antropocentrismo radicale". L'aggettivo "radicale" occorre.
Di per sé potrebbe esserci anche un modo corretto di concepire l'antropocentrismo. Se infatti ci convinciamo che l'uomo è la creatura più nobile che esiste sulla faccia della terra, che è l'unica ad essere stata creata "ad immagine e somiglianza" di Dio, che per questo tutto è posto al suo servizio: "che l'uomo domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo"... allora questo è un modo di concepire correttamente l'antropocentrismo.
Ma se, invece, ci convinciamo che l'uomo possa essere completamente autosufficiente, che il suo pensiero possa divenire il criterio di giudizio della verità, allora siamo dinanzi ad un modo di concepire non correttamente l'antropocentrismo.
Soffermiamoci sulla questione del pensiero. Nel XVIII secolo, secolo che costituisce l'apice della modernità, avviene filosoficamente qualcosa di significativo. Chi mastica filosofia sa bene che in questo secolo convivono due correnti: il razionalismo e l'empirismo. Due correnti che di fatto si pongono su due prospettive diverse. Il razionalismo afferma l'innatismo, ovvero la ragione possiederebbe dalla nascita le idee che rendono possibile la conoscenza. L'empirismo afferma una cosa totalmente diversa: la mente, prima dell'esperienza, sarebbe una tabula rasa, priva cioè di qualsiasi nozione.
Dunque, due posizioni diverse, totalmente diverse... eppure non è così. Certo, le affermazioni sono distanti, ma esse sono gli effetti di un'unica causa. Un po' come succede ai rami degli alberi. Questi prendono direzioni diverse - a destra, a sinistra - ma fuoriescono da un unico tronco, che a sua volta scaturisce dalle stesse radici.
Razionalismo ed empirismo sono esito dell'antropocentrismo radicale che è l'essenza della categoria filosofica della modernità.

RAZIONALISMO ED EMPIRISMO: DUE ERRORI OPPOSTI
Il razionalismo infatti dice: esiste solo la realtà che può essere "pensata" dall'uomo. L'empirismo invece afferma: esiste solo la realtà che può essere sperimentata dall'uomo. Affermazioni sì diverse, ma che di fatto hanno la pretesa di dire che esiste solo ciò che può essere conosciuto dall'uomo, solo ciò che può essere totalmente esaurito dalla conoscenza umana, solo ciò che può essere totalmente compreso (da cum-prehendere, cioè da "contenere") dalla mente umana. Tutto ciò che invece sfugge a questa "comprensione" non può esistere; in un certo qual modo: non deve esistere.
Ecco dunque come tanto il razionalismo quanto l'empirismo innalzano l'uomo e la sua attività conoscitiva ad unici criteri per l'esistenza del vero. E' l'uomo che deve decidere cosa è vero e cosa è falso. E' l'uomo che deve decidere ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. E' l'uomo che deve decidere ciò che è bene e ciò che è male.
Ma - come dicevamo all'inizio - avvenne la babele. Dio distrusse la Torre e confuse le lingue. L'uomo credeva di poter eguagliare Dio conquistando l'infinito, si ritrovò col dover constatare una maggiore e mortificante piccolezza, gli spazi si restrinsero, non poté più parlare con il suo vicino. L'incomunicabilità come segno dello smarrimento del vero e dell'uomo.
La confusione genera il caos, ma a sua volta è generata dal caos. Da un caos metafisicamente inteso. Cioè da un caos che viene posto come criterio di tutto, dal disordine che deve sostituire l'ordine. Nella convinzione che la natura non abbia una sua logica ma che sia fatta per instaurare in essa il disordine, cioè il capriccio di riplasmare tutto a proprio piacimento e a proprio uso e consumo.
In realtà cosa vollero fare quei Babilonesi costruendo una torre la cui cima doveva toccare il cielo? Niente altro che tradurre i propri desideri in diritti. Senza badare se questi potessero essere conformi o meno all'ordine naturale delle cose, a quella logica costitutiva ed intrinseca della natura che non può permettere che il bene si trasformi in male e il male in bene, che il vero si trasformi in falso e il falso e in vero, che il Creatore si trasformi in creatura e la creatura in Creatore.

Fonte: I Tre Sentieri, 12 aprile 2021

7 - GLI OTTO MIGLIORI LIBRI USCITI NEL 2021
Legge Zan sull'omofobia, il diario di prigionia del card. Pell, la battaglia di don Di Noto, il beato Rosario Livatino, guerrieri serafici, storia di San Pio V, la filosofia cristiana, ragioniamo sul Demonio
Fonte Redazione di BastaBugie, 19 maggio 2021

LEGGE OMOFOBIA, PERCHÉ NON VA
La proposta Zan esaminata articolo per articolo

Alfredo Mantovano (a cura di) - Cantagalli - pagine 256 - € 19,00 (prezzo Amazon) - marzo 2021
Il 4 novembre 2020 la Camera dei Deputati ha approvato il testo sul contrasto all'omo-transfobia, redatto dal relatore on. Alessandro Zan, che ha unificato le proposte di legge presentate da più forze politiche.
Questo volume, esito della comune riflessione maturata all'interno del Centro Studi Rosario Livatino, è una guida alla lettura dei 10 articoli del testo unificato, con i contributi di Domenico Airoma, Daniela Bianchini, Francesco Cavallo, Francesco Farri, Carmelo Leotta, Alfredo Mantovano, Roberto Respinti, Mauro Ronco, Angelo Salvi e Aldo Rocco Vitale.
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DIARIO DI PRIGIONIA
L' appello del card. Pell

George Pell - Cantagalli - pagine 448 - € 23,75 (prezzo Amazon) - Maggio 2021
Innocente! Il 7 aprile 2020, l'Alta Corte d'Australia si è espressa con decisione unanime per annullare un verdetto di colpevolezza ed emetterne uno di completa assoluzione nel caso Pell contro la Regina, ribaltando l'incomprensibile condanna del Cardinale per l'accusa di abuso sessuale "storico". La sentenza dell'Alta Corte ha liberato un innocente dall'ingiusta detenzione alla quale era stato sottoposto, lo ha restituito alla sua famiglia e ai suoi amici, e gli ha permesso di riprendere in mano il suo importante lavoro nella e per la Chiesa Cattolica. Durante tutto il suo calvario, il Cardinale è stato un modello di pazienza e di vita sacerdotale, come testimonia questo diario. Innocente, egli era libero anche quando incarcerato. E ha saputo mettere a frutto tutto quel tempo - «un prolungato ritiro», come lo ha definito - rassicurando i suoi molti amici in tutto il mondo e intensificando una già vigorosa vita di preghiera, di studio e di scrittura. Al centro di incredibili pressioni e sostenuto da una vibrante fede cristiana, il Cardinale George Pell ha preso posizione in difesa della verità, consapevole che la verità renda liberi nel senso più profondo della libertà umana. Il diario che il lettore è in procinto di leggere è una luminosa attestazione di questa liberazione. Introduzione di George Weigel.
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DON FORTUNATO DI NOTO
La mia battaglia in difesa dei bambini

Roberto Mistretta e don Fortunato Di Noto - Paoline Editoriale Libri - pagine 200 - € 14,25 - Aprile 2021
Il testo racconta la storia e l'attività di don Fortunato Di Noto, sacerdote siciliano, fondatore dell'associazione Meter, da molti anni in prima linea nella lotta alla pedofilia e alla pedopornofilia diffusa specialmente tramite Internet. Alle descrizioni e osservazioni dell'Autore sulla realtà sociale si alternano lunghi brani in cui don Fortunato parla in prima persona della propria vita, a partire dagli anni della giovinezza a Ragusa per arrivare fino a oggi, mettendo in luce difficoltà e successi del suo impegno a difesa dei bambini. Un capitolo è dedicato anche alla pedofilia nella Chiesa; l'ultimo capitolo raccoglie alcune testimonianze rese in età adulta dalle vittime stesse.
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UN GIUDICE COME DIO COMANDA
Rosario Livatino, la toga e il martirio

Alfredo Mantovano, Domenico Airoma, Mauro Ronco - Istituto di Apologetica (Il Timone) - pagine 128 - € 14,00 - Aprile 2021
Che profilo deve avere un giudice come Dio comanda? Un tecnico raffinato? Un creatore della norma?
La risposta si chiama Rosario Livatino. Il 21 settembre 1990, quando è stato assassinato aveva 38 anni, lavorava come magistrato ad Agrigento.
Il suo profilo è antitetico a quello di un magistrato di "sistema". Si è sempre mostrato convinto che compito del giudice non sia inventare la norma, bensì applicarla, secondo competenza e coscienza. Coscienza che ha posto S.T.D., Sub tutela Dei: è il primo magistrato in epoca moderna a essere beatificato.
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GUERRIERI SERAFICI
Racconti di pace e bene... e guerra

Ambrogio Canavesi e padre Lorenzo Waszkiewicz - Tabula Fati - pagine 232 - € 13,00 - Marzo 2021
È possibile un "francescanesimo militante" se non addirittura un "francescanesimo militare"? Qualcuno forse penserà immediatamente alle note deviazioni sudamericane dove, sobillati dal veleno della teologia della liberazione, anche molti figli di san Francesco lasciarono le tonache in favore delle armi per prendere parte a movimenti rivoluzionari.
Qui non si tratta però di partigiani comunisti e nemmeno di frati pervertiti da qualche teologia balzana o da qualche ideologia anticristiana. Si tratta di veri e propri francescani, di figli fedeli del Poverello d'Assisi. Anzi, in molti casi, si tratta di veri e propri santi canonizzati, o, in ogni caso, di buoni e devoti religiosi, costretti dalle vicende storiche in cui si trovarono a vivere a scendere in battaglia, stare fianco a fianco ai soldati, se non addirittura a guidare eserciti e pianificare intere guerre, compiendo opere di eroismo militare e cristiano tali da far sbalordire i soldati di professione.
Se però questi figli del Serafino d'Assisi - anzi, se perfino il Serafico Padre stesso! - erano dei veri guerrieri, qualcosa non torna con la leggenda pacifista del francescanesimo ormai purtroppo tanto diffusa? Lo potrà giudicare il Lettore del presente volume, composto di dieci racconti affascinanti dedicati ad altrettanti guerrieri serafici, avventurieri di Dio nelle vicende del mondo e cuori cavallereschi sotto la tonaca religiosa. Oppure, per meglio dire, a cuori di santi in mezzo al rumore dei campi di battaglia.
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PIO V
Storia di un papa santo

Roberto de Mattei - Lindau - pagine 465 - € 30,40 (prezzo Amazon) - Febbraio 2021
L'inquisitore domenicano Michele Ghislieri ascese al soglio pontificio il 7 gennaio 1566 col nome di Pio V. Durante il suo pontificato, durato in tutto sei anni, combatté strenuamente i nemici della cristianità che minavano l'autorità papale da ogni lato, agendo in modo infaticabile per applicare con rigore i dettami della Chiesa stabiliti durante il Concilio di Trento.
Fra le figure più carismatiche del suo tempo, Pio V tentò in ogni modo di arginare il dilagare delle eresie in Europa e l'affermarsi del protestantesimo e del calvinismo in diversi Paesi. Strinse alleanze con i sovrani cattolici dell'epoca e sostenne il lavoro dell'Inquisizione, monitorando con grande cura l'ortodossia di imperatori e re, cardinali e ordini monastici, e giungendo persino a scomunicare Elisabetta I d'Inghilterra.
Sostenne poi, in ottica anti-ottomana, la costituzione della Lega Santa, l'alleanza militare fra il Papato, la Spagna di Filippo II e la Repubblica di Venezia. Il trionfo di Lepanto del 1571, ottenuto dalle galere cristiane contro la flotta turca in una delle più grandi battaglie navali mai combattute nel Mediterraneo, è uno degli esiti più celebrati del suo regno.
Questo libro non è soltanto una biografia di Michele Ghislieri, è soprattutto un'attenta analisi dell'impatto che la sua azione, anche politica, ebbe sulla scena europea del tardo '500 e sulla Chiesa tutta.
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LA FILOSOFIA CRISTIANA
Uno sguardo unitario sugli ambiti del pensiero

Stefano Fontana - Fede & Cultura - pagine 301 - € 22,80 (prezzo Amazon) - Febbraio 2021
Nella babele delle storie della filosofia, delle correnti di pensiero, delle ideologie e delle verità di ognuno, questo libro offre una visione semplice, alla portata di tutti, organica e unitaria del pensiero. Come si può pensare e come non si deve, per non naufragare nel mare delle opinioni. Dopo il successo di "Filosofia per tutti" Stefano Fontana ci offre una chiave di comprensione dei diversi ambiti del pensiero così come sono stati elaborati dalla bimillenaria tradizione cristiana che ha fatto propria - soprattutto con Tommaso d'Aquino - la grande tradizione del mondo classico.
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RAGIONIAMO SUL DEMONIO
Tra superstizione, mito e realtà

P. François-Marie Dermine - Edizioni Studio Domenicano (ESD) - pagine 160 - € 12,35 (prezzo Amazon) - Ottobre 2020
Queste pagine hanno due obiettivi: stuzzicare l’interesse dei non credenti inducendoli a ragionare su un mondo a loro ignoto ma per nulla assurdo, ed esporre serenamente ai credenti un tema senz’altro trascurato e a volte snobbato da certa teologia e predicazione che impone così alla fede cristiana una deriva intellettualistica e moralistica. Ma la morte del diavolo accompagna, accelera o addirittura precede la morte di Dio.
Questo nostro modesto ragionare tratteggia una figura molto simile a quella della copertina: un soggetto personale davvero esistente, potente, inquietante, astuto, attento osservatore dell’essere umano e tutto proteso a trascinarlo nel suo regno di malvagità e di orgogliosa solitudine. Un soggetto, tuttavia, che non merita di essere assecondato e, ancora meno, celebrato: il suo sguardo, per quanto ostile, punta intimorito e rassegnato verso l’alto e lascia trasparire la consapevolezza della creatura decaduta, ormai perdente e vinta, sapendo che gli resta poco tempo (Apocalisse 12,12).
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Fonte: Redazione di BastaBugie, 19 maggio 2021

8 - OMELIA PENTECOSTE - ANNO B (Gv 15,26-27;16,12-15)
Lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità
Fonte Il settimanale di Padre Pio

Prima di salire al Cielo, Gesù promise ai suoi Apostoli di non lasciarli orfani e di mandare loro il Consolatore. Questa promessa si realizzò il giorno della Pentecoste, quando lo Spirito Santo discese sulla Chiesa nascente, ovvero sugli Apostoli e Maria riuniti nel Cenacolo. Per questo motivo, la Pentecoste è la festa della fondazione della Chiesa.
Lo Spirito Santo discese sulla Vergine Maria, a Nazareth, per l'Incarnazione del Figlio di Dio; il giorno della Pentecoste, il Paraclito fu invece effuso per la formazione del Corpo Mistico di Cristo che è la Chiesa. La prima discesa avvenne nel silenzio e nel nascondimento; la seconda effusione dello Spirito Santo si verificò invece in modo sensazionale, «come vento che si abbatte impetuoso» (At 2,2) e «come lingue di fuoco che si dividevano e si posarono su ciascuno di loro» (v. 3). In ambedue le manifestazioni dello Spirito Santo era presente Maria Santissima, la quale è la Madre di Cristo ed è la Madre della Chiesa.
La scena della discesa dello Spirito Santo a Pentecoste è descritta dal capitolo secondo degli Atti degli Apostoli. Colpisce profondamente un particolare: prima di allora, gli Apostoli erano timorosi e non osavano predicare apertamente alle folle; ma, dopo aver ricevuto il dono dello Spirito Santo, essi parlarono liberamente e con coraggio a tutti quelli che incontravano.
Gerusalemme era piena di pellegrini ebrei, provenienti dalle più diverse parti del mondo allora conosciuto, in occasione della festività di Pentecoste. Ciascuno di loro udì gli Apostoli parlare nella propria lingua. Dio volle così contraddistinguere la discesa dello Spirito Santo con il Dono delle lingue, per far comprendere che il messaggio del Vangelo doveva raggiungere gli estremi confini della terra.
Prima di tutto, il Paraclito ci arricchisce con i suoi sette Doni. Il primo Dono è la Sapienza, che ci permette di ragionare non secondo il mondo, ma secondo la profondità di Dio, e ci dona il gusto inesprimibile di Dio e delle realtà divine; poi abbiamo il Dono dell'Intelletto, che ci consente di approfondire le verità della nostra fede e di aderire ad esse quasi per un istinto soprannaturale; segue poi il Dono della Scienza, che ci dà la capacità di risalire al Creatore partendo dalle creature e di vedere in ciascuna delle creature un riflesso di Dio; poi abbiamo il Dono del Consiglio, che, nei momenti più importanti, ci suggerisce la decisione giusta, secondo la Volontà di Dio, e, innanzitutto, ci suggerisce di ascoltare con docilità il consiglio di una saggia guida spirituale; vi è inoltre il Dono della Fortezza che ci dà l'energia per resistere al male che c'è intorno a noi e, tante volte, anche dentro di noi; in seguito, c'è il Dono della Pietà che perfeziona il nostro amore e lo dilata oltre l'umana ristrettezza, per poter così amare Dio e il prossimo nostro fino all'eroismo; infine, abbiamo il Dono del Timor di Dio, che ci consente di evitare il peccato, non tanto per paura dei castighi, ma per puro amor di Dio.
I Doni dello Spirito Santo li abbiamo ricevuti con la Cresima, ma sono come dei piccoli semi che devono essere irrigati dalla nostra preghiera per giungere a maturazione. Nella vita dei Santi possiamo vedere il loro pieno sviluppo. Questi sette Doni rimangono in noi se noi rimaniamo in Grazia di Dio. Con il peccato mortale li perdiamo, per riceverli nuovamente dopo una buona Confessione.
Oltre ai sette Doni, lo Spirito Santo elargisce i carismi che sono propriamente la sua particolare manifestazione, unica e irripetibile. Questi carismi sono diversi in ciascun cristiano e sono dati per l'utilità comune. Sono come delle capacità che devono essere messe al servizio di tutti. Da questo si comprende quanto ogni fratello e ogni sorella sono preziosi agli occhi di Dio, perché da Lui hanno ricevuto una missione particolare da svolgere all'interno della Chiesa. Alla luce della preghiera, e dietro il consiglio di una buona guida spirituale, si riuscirà a discernere qual è questo particolare carisma da far fruttificare, per il bene comune.
Infine, lo Spirito Santo produce in noi i cosiddetti frutti, enumerati san Paolo nella seconda lettura di oggi, ai quali si contrappongono le opere della carne. Le opere della carne sono «fornicazione, impurità, dissolutezza, idolatria, stregonerie, inimicizie, discordia, gelosia, dissensi, divisioni, fazioni, invidie, ubriachezze, orge e cose del genere» (Gal 5,19-21); i frutti dello Spirito Santo sono «amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé» (Gal 5,22). Lasciamoci sempre guidare dallo Spirito Santo e in noi si produrranno questi meravigliosi frutti. San Paolo ci esorta con queste parole: «Camminate secondo lo Spirito e non sarete portati a soddisfare il desiderio della carne» (Gal 5,16). Sia questo il nostro proposito.

Fonte: Il settimanale di Padre Pio

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