BastaBugie n�761 del 23 marzo 2022

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1 L'INVASIONE DELL'UCRAINA PUO' ESSERE L'INIZIO DI UNA GUERRA MONDIALE
La guerra armata si combatte in Ucraina (per ora), ma la guerra psicologica si gioca a livello planetario dividendo l'opinione pubblica in due schieramenti (con inquietanti analogie con la pandemia da coronavirus)
Autore: Julio Loredo - Fonte: Tradizione Famiglia Proprietà
2 LA GUERRA IN UCRAINA E LA MANIPOLAZIONE DELL'OPINIONE PUBBLICA
L'odio verso una categoria di persone serve per far accettare restrizioni alla libertà e al benessere che altrimenti non sarebbero accettate... vi ricorda qualcosa? (VIDEO IRONICO: Malati fino a prova contraria)
Autore: Silvana De Mari - Fonte: Blog di Silvana De Mari
3 LA RUSSIA E' IN GUERRA CONTRO L'OCCIDENTE?
L'Occidente non è un punto geografico, un'alleanza militare o quello-che-capita-in-occidente, esso invece è una civiltà, nella quale il cristianesimo ha sintetizzato, purificandole, la filosofia greca e il diritto romano
Autore: Stefano Fontana - Fonte: Osservatorio Van Thuân
4 IL PAPA CONSACRERA' LA RUSSIA AL CUORE IMMACOLATO DI MARIA COME RICHIESTO A FATIMA
C'è chi ritiene che la Russia sia stata consacrata nel 1984 da papa Giovanni Paolo II e che oggi Putin sia il difensore dei valori della Cristianità... ma non è così (VIDEO: La Guerra russa e il Messaggio di Fatima)
Autore: Federico Catani - Fonte: Tradizione Famiglia Proprietà
5 IL GREEN PASS HA APERTO L'ERA DEL TRANSUMANESIMO E DEL METAVERSO
Il rischio rappresentato dalla vaccinazione in termini di salute non è nulla rispetto al rischio rappresentato dalla prova dell'avvenuta vaccinazione in termini di libertà e di integrità umana
Autore: Andrea Morandini - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana
6 OVERCOMER, IL FILM DOVE SI IMPARA A CORRERE PER RICOMINCIARE
Dopo Fireproof, Courageous e War Room, l'ultimo film di Alex Kendricks mira a lasciarti pieno di speranza, ispirato a sognare e ti pone questa domanda: cosa permetti che ti definisca? (VIDEO: trailer)
Autore: Cesare Balbo - Fonte: Corriere della Sera
7 IL CATTOLICO DEL MA, SANI PRINCIPI MA PRONTO A VIOLARLI IN NOME DELLA MISERICORDIA
Si dice contrario a contraccezione, divorzio, aborto, eutanasia, fecondazione artificiale, unioni civili, ma privilegia le eccezioni alla regola (su altre questioni invece è intransigente)
Autore: Tommaso Scandroglio - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana
8 OMELIA IV DOM. DI QUAR. - ANNO C (Lc 15,1-3.11-32)
Bisognava far festa e rallegrarsi
Fonte: Il settimanale di Padre Pio

1 - L'INVASIONE DELL'UCRAINA PUO' ESSERE L'INIZIO DI UNA GUERRA MONDIALE
La guerra armata si combatte in Ucraina (per ora), ma la guerra psicologica si gioca a livello planetario dividendo l'opinione pubblica in due schieramenti (con inquietanti analogie con la pandemia da coronavirus)
Autore: Julio Loredo - Fonte: Tradizione Famiglia Proprietà, 20 marzo 2022

Diventa sempre più nitida la percezione che il conflitto che in questi giorni oppone la Russia all'Ucraina sia la prima guerra mondiale post-moderna. Mondiale non nel senso che impegna le forze armate di più Paesi (anche se questa non è un'eventualità da scartare), ma nel senso che colpisce tutto il mondo, scindendo l'opinione pubblica internazionale in due opposti schieramenti, con sempre meno spazio per rimanere "neutrali". La guerra armata si combatte in Ucraina, ma quella psicologica si gioca a livello planetario.

LA GUERRA IBRIDA
Da quando, nel secolo VI a.C., Sun Tzu rilevò i fattori psicologici coinvolti in una guerra, questi elementi sono stati sempre presenti, in maggiore o minore grado, in tutti i conflitti che hanno purtroppo insanguinato la storia dell'umanità. A lungo ritenuto un elemento accessorio della guerra, nel secolo XX l'aspetto psicologico ha acquisito un'importanza sempre crescente. Furono creati appositi ministeri per la propaganda, come il Minculpop in Italia, il Ministero del Reich per l'istruzione pubblica e la propaganda in Germania, oppure il Dipartimento di Dezinformatsia del KGB sovietico. All'epoca si parlava ancora della propaganda come elemento coadiuvante in un conflitto.
Man mano, però, gli esperti capirono che si trattava di una guerra a sé - intrecciata al conflitto armato e a quello politico - che poteva a volte vincere battaglie decisive anche da sola. Nacque così il concetto di guerra psicologica (Psychological Warfare), che mette in atto operazioni psicologiche (Psy-ops), spesso più efficaci di quelle belliche. La guerra psicologica, il suo nome lo dice, punta a provocare reazioni psicologiche nella propria opinione pubblica - per spronarla - e soprattutto in quella nemica - per deprimerla. Le vecchie tecniche di persuasione ideologica hanno man mano lasciato il campo a quelle psicologiche. Queste nuove tecniche, scrive Plinio Corrêa de Oliveira, "non sono inferiori [alla propaganda ideologica] e, sotto alcuni aspetti, perfino la superano, come tecniche di persuasione indiretta e implicita".
Con l'avvento di internet, la guerra psicologica ha fatto un salto qualitativo.
Internet ci ha abituato a vivere in due universi paralleli: l'uno reale e l'altro virtuale. E, sempre più, quello virtuale prende il sopravvento su quello reale. I giovani di oggi - e con essi un numero crescente di adulti - riescono sempre meno a distinguere fra la realtà e l'immaginazione alimentata dalla rete. La psicologa statunitense Jean Twenge, che per anni ha studiato i cambiamenti generazionali, segnala per esempio che i ragazzi oggi praticano più una sessualità virtuale che una reale, e preferiscono volentieri una chat in rete che una festa in presenza. E oggi si affaccia l'inquietante mondo del metaverso, in cui possiamo vivere una vita del tutto virtuale, senza quasi contatti con quella reale. Poche settimane fa, per esempio, i giornali hanno dato notizia del primo "matrimonio" avvenuto nel metaverso.
Questa capacità di creare universi virtuali paralleli ha permesso agli esperti in guerra psicologica di accedere a un livello superiore: la cosiddetta guerra ibrida (Hybrid Warfare). Il termine è stato proposto da Franck Hoffman e designa una teoria della strategia militare che mescola la guerra convenzionale, la guerra irregolare e la guerra informatica. La NATO Review la definisce così: "La guerra ibrida implica un'interazione o una fusione di strumenti di potere convenzionali e non convenzionali e strumenti di sovversione. Questi strumenti sono combinati in modo sincronizzato per sfruttare le vulnerabilità di un antagonista e ottenere effetti sinergici".
Un elemento della guerra ibrida, che punta a influenzare la psicologia dei potenziali avversari, consiste nell'impiantare nella loro mente una narrativa che faccia comodo ai propri interessi. Per "narrativa" si intende una spiegazione globale di una certa situazione, che, anche se virtuale, ha una sua logica interna e un suo dinamismo proprio. In altre parole, sembra proprio vera. Ogni narrativa ha, poi, una macchina propagandistica - questa molto reale! - a suo servizio.
Per esempio, una centrale operativa lancia un tweet. Poi, un supercomputer lo riprende e lo ritwitta automaticamente attraverso milioni di account fasulli, fino a farlo diventare un trend, quindi qualcosa di attendibile. L'attendibilità è accresciuta dal fatto che commentatori e propagandisti - il più delle volte troll - lo riprendono nei propri social, fino a trasformarlo in verità stabilita. Elemento essenziale della falsa narrativa è il contenere un nucleo di realtà, altrimenti nessuno ci crederebbe. Attorno a questo nucleo, con tecniche raffinate, si costruisce una narrativa che ha una sua logica interna, ma ormai quasi tutta legata al mondo virtuale.
In questo modo, gli avversari iniziano a operare secondo i parametri di una narrativa creata ad arte dal nemico, senza rendersene nemmeno conto. Sempre più incapaci di distinguere fra la realtà e la narrativa virtuale, si lasciano sedurre da quest'ultima.
Elemento importante nella guerra ibrida - come anzi in ogni operazione di guerra psicologica - è la creazione di una carica di agitazione che, agendo a livello temperamentale, ostacola la fredda e oggettiva percezione della realtà. Le rivoluzioni, lo sappiamo, si fanno sempre nel baccano, mai nella serenità.
La prima volta che si parlò di "guerra ibrida" in un conflitto reale fu durante l'invasione russa della Crimea, nel 2014. Secondo Arsalan Bilal, "[La Russia] ha raggiunto i suoi obiettivi in virtù della fusione di forze speciali 'negabili', attori armati locali, potere economico, disinformazione e sfruttamento della polarizzazione socio-politica in Ucraina".

LA PANDEMIA DI COVID 19: UNA PROVA GENERALE?
Più di un analista ha sollevato l'ipotesi che la surreale polemica che ha accompagnato la pandemia di COVID 19 sia stata una sorta di prova generale di guerra ibrida, almeno nelle sue componenti psicologiche.
Lungo la storia, l'umanità ha conosciuto centinaia di epidemie, dalle piaghe dell'antico Egitto fino alla "spagnola" del secolo scorso. Mai, però, si era visto che un'emergenza sanitaria diventasse anche un confronto ideologico e perfino religioso. A proposito della pandemia di COVID 19, si sono formati due opposti schieramenti. Oltre agli aspetti prettamente scientifici del dibattito, si è trattato dello scontro fra due opposte narrative, ognuna con la sua logica interna, largamente irreducibile a un ragionamento sereno e oggettivo, ognuna con la sua macchina propagandistica. Il dibattito sanitario si è talmente ideologizzato da suggerire che vaccinarsi implicava ipso facto schierarsi col mondialismo libertario e massonico, implicava tradire la vera Chiesa e la Civiltà cristiana; non vaccinarsi equivaleva a proclamare la propria illibatezza cattolica e contro-rivoluzionaria. Gli animi si sono surriscaldati, un clima di frenesia si è impadronito di molti, acuito dalla pressione psicologica provocata dalle assurde imposizioni sanitarie e dalla crisi economica incombente.
Nelle Regole del discernimento, Sant'Ignazio di Loyola insegna che possiamo intuire l'origine di un'azione spirituale dai suoi risultati: buoni o cattivi. Nel primo caso, c'è da pensare che l'azione venga da Dio, nel secondo caso che venga dal demonio. Qual è stato il lascito della polemica sopra menzionata? Il triste spettacolo del mondo cattolico, conservatore e tradizionalista, dilaniato da cima a fondo fra due campi, amicizie spezzate, famiglie divise, movimenti sfasciati... Qui prodest? A chi ha giovato tutta questa polemica?

IL CONFLITTO RUSSIA-UCRAINA
Il clima di frenesia e di divisione provocato dalla pandemia non si era ancora placato, quand'ecco che scoppia un conflitto armato sul confine orientale dell'Europa. E, senza soluzione di continuità, i due opposti schieramenti sorti nel corso della polemica sanitaria, diventano - grosso modo - i due opposti schieramenti riguardo alle parti in conflitto. Il che fa sorgere il sospetto che, dal punto di vista della guerra psicologica, fra i due eventi ci possa essere una relazione non del tutto aleatoria.
Lungi da me disprezzare le ragioni che hanno portato tante persone benintenzionate verso il campo putiniano. Le capisco. Discepolo del prof. Plinio Corrêa de Oliveira, che negli anni Trenta e Quaranta del secolo scorso dovette affrontare una simile situazione riguardo al nazismo, mi sia permesso però di suggerire un po' di prudenza.
I russi sono diventati maestri nell'arte della guerra ibrida. La chiamano Guerra di Nuova Generazione, una teoria della guerra non convenzionale che privilegia gli aspetti psicologici, centrati sulle persone. Qualcuno dirà: ma anche l'Occidente utilizza la guerra ibrida. Infatti, si tratta di una tecnica ormai diffusa. Non si tratta di opporre una narrativa a un'altra, ma di fare un appello alla serenità e all'oggettività. Altrimenti corriamo il rischio di prendere l'ennesima bidonata. Di fronte a due posizioni, nessuna delle quali consone alla dottrina e allo spirito di Santa Romana Chiesa, dobbiamo conservare la nostra indipendenza intellettuale, proclamando con Plinio Corrêa de Oliveira: "I cattolici devono essere anticomunisti, antinazisti, antiliberali, antisocialisti, antimassoni... appunto perché cattolici".

LA PROSPETTIVA DI FATIMA
Non esiste oggettività più perfetta che il giudizio di Colui che è il Padrone della storia, e che nel 1917 parlò all'umanità per bocca della Sua Madre Santissima, la Madonna, a Fatima.
Alla luce del messaggio di Fatima, il quadro dei nostri giorni è chiarissimo. Ci troviamo alle mosse finali di una lotta tra la Chiesa e la Rivoluzione, che potremmo chiamare di lotta mortale, se uno dei contendenti non fosse immortale. L'aspetto più dinamico della Rivoluzione erano allora gli "errori della Russia", cioè il comunismo. Oggi siamo di fronte a una Rivoluzione molto peggiore: quella morale e culturale, continuatrice del comunismo. L'unica risposta efficace è la Contro-Rivoluzione. Diceva Plinio Corrêa de Oliveira: "Il nostro leit-motiv dev'essere la Civiltà cattolica, apostolica, romana nella sua integrità, nella sua assolutezza e minuziosità. Ecco quello che dobbiamo desiderare!".
Non dobbiamo mai perderci d'animo, né prendere delle facili scorciatoie (soprattutto quando suggerite dalla propaganda). Dobbiamo mantenere il nostro spirito fisso sulla considerazione delle prospettive ultime del messaggio della Madonna di Fatima. Oltre la tristezza e le punizioni sommamente probabili, verso le quali avanziamo, abbiamo davanti a noi le luci sacrali dell'alba del Regno di Maria: "Infine, il mio Cuore Immacolato Trionferà". È una prospettiva grandiosa di universale vittoria del Cuore regale e materno della santissima Vergine. È una promessa pacificante, attraente e soprattutto maestosa ed entusiasmante.

DOSSIER "GUERRA RUSSIA-UCRAINA"
L'offensiva di Putin nel 2022

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Fonte: Tradizione Famiglia Proprietà, 20 marzo 2022

2 - LA GUERRA IN UCRAINA E LA MANIPOLAZIONE DELL'OPINIONE PUBBLICA
L'odio verso una categoria di persone serve per far accettare restrizioni alla libertà e al benessere che altrimenti non sarebbero accettate... vi ricorda qualcosa? (VIDEO IRONICO: Malati fino a prova contraria)
Autore: Silvana De Mari - Fonte: Blog di Silvana De Mari, 15 marzo 2022

L'odio è l'emozione che permette un potente senso dell'affiliazione al gruppo. All'affiliazione al gruppo si può arrivare anche attraverso l'estasi, quella religiosa, trovarsi insieme ad altri in un luogo sacro, forse con una candela in mano, oppure nella lirica, o anche nei concerti rock, dove le persone impazziscono per il picco verticale di emozioni.
L'odio però è il sistema più potente per creare affiliazione al gruppo. È magnificamente spiegato nel libro 1984 di George Orwell. Questo è lo schema del sacrificio umano. Tutte le colpe vengono messe su un unico individuo oppure su un unico gruppo etnico o categoria umana, che sarà massacrato con universale sollievo. Ripensiamo le parole del premier Draghi sui non vaccinati, uccidono se stessi, uccidono gli altri, se le cose vanno male è solamente colpa loro. Queste parole esprimono meravigliosamente il concetto di semplificazione e nemico da cui poi si può scatenare l'ira e quindi l'odio di un gruppo, creando inoltre coesione del gruppo e soprattutto sottomissione alle direttive dei capi, coloro che hanno scatenato l'odio.
La necessità di un nemico diventa evidente dove il potere deve essere esercitato con particolare indifferenza al benessere del popolo. Le democrazie hanno aumentato il livello di inganno. In una solida monarchia assoluta, il re non doveva giustificare niente. Non aveva bisogno di mentire. Si andava in guerra perché lui voleva un pezzo di più nel suo regno. Gengis Khan non si è mai sognato di dichiarare che i popoli che conquistava con una ferocia inaudita gli avevano in passato pestato i piedi e non ha mai avuto bisogno di farsi vedere mentre baciava bimbi carini o coccolava cuccioli . Dove regna ufficialmente la legge del più forte, ci risparmiamo l'ipocrisia e ci risparmiamo la criminalizzazione del nemico. Con l'avvento del voto, l'ipocrisia si moltiplica, la menzogna si raffina, arriva a creare interi mondi fantastici. Si tratta di una forma di manipolazione mentale che diventa sempre più penetrante. Sotto Gengis Khan la gente restava unica proprietà del proprio cervello. Gengis Khan voleva ubbidienza alla sua ferocia. Non gli interessava il consenso. La gente sottometteva ai suoi voleri il proprio corpo, ma poteva conservare intatte la mente e l'anima. Sono bei tempi e sono passati.

IL RUOLO DELLA FOTOGRAFIA
La manipolazione si è moltiplicata dopo l'invenzione della fotografia. Quando è comparsa la fotografia, ha dato l'illusione di essere un qualcosa che era appannaggio della realtà e che, grazie alla fotografia, la verità avrebbe avuto una maggiore possibilità di stare sulla scena. Certo, in alcuni casi, per alcune cose, questo è vero: per esempio il pacifismo nasce con la fotografia. Prima dell'avvento della fotografia l'immagine dei campi di battaglia era molto edulcorata: l'eroe che moriva in guerra moriva con un raggio di sole che lo baciava, colpito più o meno sul cuore da un proiettile che lasciava una macchietta di sangue di circa di 3 cm di diametro. Nel momento in cui qualcuno ha visto la gente con le budella sui reticolati, ci siamo resi conto che forse morire in battaglia non era così grandioso. All'inizio i generali vietarono la presenza di fotografi sui veri campi di battaglia, ma anche così restavano le fotografie dei mutilati, le fotografie degli ustionati, e soprattutto quelle dei morti. Da questo punto di vista la fotografia ha fatto il suo compito di dire la verità, ed è proprio per questo che si è moltiplicata la menzogna. Una volta stabilito che la guerra non è bella ma è uno schifo, bisogna inventarsi che è sempre colpa dell'altro se la stiamo facendo, e di qui si arriva a micidiali posizioni di disumanizzazione del nemico cui non si arrivava nelle epoche precedenti, quando era lecito dire che andavamo a spaccare la faccia a un altro popolo semplicemente perché avevamo voglia di mettere le mani sulla sua roba. In questo fiume di menzogne per la disumanizzazione del nemico, la fotografia, nata per proteggere il vero, diventa uno strumento micidiale. Proprio per questa sua straordinaria capacità di sembrare vera, la fotografia permetteva inganni spaventosi. Tenete presente che nelle ultime settimane sono state mostrate fotografie di film o fotografie di videogames spacciandole per fotografie autentiche, sono state attribuite al conflitto ucraino foto di altri conflitti, e addirittura le bare di Bergamo.
L'altro punto fondamentale di una buona manipolazione mentale è la frase "buona la prima": una volta che la menzogna è passata e ha scatenato il picco di emozioni, la correzione non si sente. È stato bombardato l'ospedale pediatrico, 1100 morti. No scusate forse abbiamo 12 feriti, perché l'ospedale è stato da tempo svuotato ed era un deposito di armi e munizioni, quindi in effetti bombardarlo era anche un gesto di guerra corretto. Le emozioni scatenate dalla prima notizia falsa, il piacere di sentirsi migliori avendo un nemico disumanizzato da odiare, sono un punto fondamentale. L'odio è un tale piacere che la gente è disposta a pagarlo col proprio benessere, ad avviarsi a un glorioso futuro di miseria totale con un sorriso trionfante. Piuttosto creperemo di fame che comprare dalla Russia. Tranquilli, morirete di fame, quello è il piano. Oggi si sono fermati i pescherecci, domani si fermeranno i trattori, e nessuno moltiplicherà né i pani né i pesci.

L'AGGRESSIONE CONTRO TUTTO CIÒ CHE È RUSSO
Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha detto: "Ci siamo resi conto che ora non stiamo affatto parlando dell'Ucraina, ma dell'aggressione contro tutto ciò che è russo: interessi, religione, cultura, lingua, sicurezza, ecc. La reazione frenetica dell'Occidente alle nostre azioni mostra che c'è davvero una battaglia per la vita, ma fino alla morte, per il diritto della Russia di essere sulla mappa politica del mondo nel pieno rispetto dei suoi legittimi interessi".
Abbiamo l'infamia dei bambini russi trattati male nelle classi dove sono già stati trattati male i bambini non vaccinati, e tutto questo dopo che abbiamo sperperato fiumi di denaro dei contribuenti a fare ridicoli corsi sulla inclusione.
Odi la Russia perché altrimenti sei cattivo. Facebook permette l'odio contro la Russia, e ha tirato fuori una notevole tolleranza per il nazionalsocialismo del battaglione Azov. Come siamo arrivati ad essere così manipolabili? La televisione ha un impatto enorme, data anche la sua capacità di mandare il cervello in ritmo alfa. Tanto maggiore è il numero di ore che abbiamo passato davanti alla televisione, tanto maggiore sarà il nostro desiderio di essere approvati dalla televisione, di fare e pensare le cose che la televisione approva. Davanti alla televisione fabbrichiamo meno sinapsi che in qualsiasi altra attività, cioè diventiamo maggiormente manipolabili. Il mondo sarebbe meraviglioso se non ci fossero i no vax, il leone e l'agnello giocherebbero insieme, tutto potrebbe essere letizia. La Russia è colpevole di tutti i mali. Si è svegliata un mattino, e contro il parere dell'ONU ha invaso l'Iraq con l'accusa poi rivelatasi falsa, della presenza di armi di distruzione di massa. No, ora che ci penso, questi erano stati gli USA, eppure nessuno aveva scatenato la caccia al bambino statunitense nelle scuole, e nessuno aveva vietato i corsi di letteratura su Mark Twain, né aveva preteso di affiancare scrittori iracheni.
Quando l'ira si scatena e quelli che odiano si sentono giusti, occorre ricordare la massima principe di tutta la storia dell'umanità: "il mondo si divide in buoni e cattivi... e sono i buoni che decidono chi sono i cattivi".

Nota di BastaBugie: per approfondire il meccanismo psicologico che sta alla base dell'odio usato per mantenere il potere, si può leggere il seguente articolo della stessa autrice del precedente.

COME SI CONVINCE UN'INTERA POPOLAZIONE AD ODIARE I NON VACCINATI
Con la criminalizzazione della vittima si innesca un circolo vizioso: tanto più perseguitati, tanto più ritenuti colpevoli, tanto più odiati, tanto più perseguitati, ecc.
di Silvana De Mari
https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6749

VIDEO: MALATI FINO A PROVA CONTRARIA
Nel seguente video (durata: 11 minuti) dal titolo "Malati fino a prova contraria" andiamo alla scoperta di nuovi gusti, nuove parole e nuove regole che nel rispetto delle diversità ci stanno accompagnando verso la nuova "normalità".


https://www.youtube.com/watch?v=wxqoAds8Sls

DOSSIER "CORONAVIRUS"
Sì alla prudenza, no al panico

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DOSSIER "GUERRA RUSSIA-UCRAINA"
L'offensiva di Putin nel 2022

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Fonte: Blog di Silvana De Mari, 15 marzo 2022

3 - LA RUSSIA E' IN GUERRA CONTRO L'OCCIDENTE?
L'Occidente non è un punto geografico, un'alleanza militare o quello-che-capita-in-occidente, esso invece è una civiltà, nella quale il cristianesimo ha sintetizzato, purificandole, la filosofia greca e il diritto romano
Autore: Stefano Fontana - Fonte: Osservatorio Van Thuân, 18 marzo 2022

Prendo spunto dalla crisi ucraina non per parlare della guerra, ma per chiedermi cosa si intenda per Occidente, dato che nelle cronache e nei commenti viene spesso adoperata questa espressione. Non parlo della guerra, ma forse chiarire questo punto può essere utile per considerare anche quanto sta avvenendo e, soprattutto, le prospettive future.
L'Occidente non è un punto geografico, perché allora anche la Cina sarebbe Occidente, come lo è per gli americani di Seattle. L'Occidente non è nemmeno una alleanza militare. L'Occidente non è nemmeno quello-che-capita-in-occidente, perché vi capitano cose che contrastano con la natura vera dell'Occidente. L'Occidente con la O maiuscola non è l'occidente con la o minuscola. Bisogna distinguere tra l'Occidente e questo occidente, ossia come l'Occidente si sia malamente ridotto, degradandosi rispetto alla sua origine e natura. L'occidente di oggi ha poco a che fare con l'Occidente.

L'OCCIDENTE È UNA CIVILTÀ
Cosa è allora l'Occidente? Esso è una civiltà, nella quale il cristianesimo ha sintetizzato, purificandole, la filosofia greca e il diritto romano. Ci sono stati anche altri elementi, che però o sono stati di disturbo, prendendo percorsi eterodossi e degenerativi, oppure sono stati assunti e chiariti dal cristianesimo. La crisi dell'Occidente è cominciata secoli fa, quando quella sintesi di civiltà è stata dapprima messa in dubbio, poi corrosa e infine pressoché demolita. Come tanti insigni cervelli hanno detto - da K. Löwith a C. Schmitt, da M. de Corte a G. K. Chesterton - ciò che c'è nell'occidente di oggi deriva dall'Occidente cristiano per via di un lungo processo di secolarizzazione. Secondo Löwith "la degenerazione del sistema europeo ha un'unica causa, cioè la degradazione politica del potere spirituale". Questo processo degenerativo ha fatto dire a Joseph Ratzinger: "C'è qui un odio di sé dell'Occidente... che si può considerare solo come qualcosa di patologico; l'Occidente... della sua storia vede soltanto ciò che è deprecabile e distruttivo, mentre non è più in grado di percepire ciò che è grande e puro".
L'Occidente è l'Europa, unitamente alla Magna-Europa, ma "L'Europa... sembra svuotata dall'interno, come paralizzata da una crisi circolatoria, una crisi che mette a rischio la sua vita affidandola a trapianti che ne cancellano l'identità", eppure il cristianesimo "proprio in Europa ha ricevuto la sua impronta culturale e intellettuale storicamente più efficace e resta pertanto intrecciato in modo speciale all'Europa" (Ratzinger). Questo processo degenerativo dell'Occidente ha spesso trovato tragica espressione in "guerre civili europee". Questa nozione, che dobbiamo al grande storico tedesco Ernst Nolte, sembra trovare applicazione anche oggi. Ogni guerra civile è un suicidio e infatti Benedetto XV aveva detto che la guerra - in questo caso la prima guerra mondiale - sarebbe stata il suicidio dell'Europa.

RISULTA IMPOSSIBILE CONTRAPPORRE OCCIDENTE E RUSSIA
Ora, se questo è l'Occidente e se questa è l'Europa, dell'Occidente e dell'Europa fa parte anche la Russia. Risulta impossibile contrapporre Occidente e Russia. Giovanni Paolo II si era impegnato a fondo sia nel segnalare la degenerazione dell'Occidente, sia nel sognare un Occidente ricomposto in tutte le sue anime, "la vocazione dell'Europa alla fraternità e alla solidarietà di tutti i popoli che la compongono dall'Atlantico agli Urali" (5 ottobre 1982). Non si deve limitare questo progetto di Giovanni Paolo II ad alcune situazioni storiche particolari, come per esempio l'allora esistente sistema dei due blocchi, oppure, in seguito, la guerra nei Balcani. Esso vale in quanto tale ed è valido sempre perché radicato sull'essenza dell'Occidente. Da questo ultimo punto di vista egli propose la "nuova evangelizzazione", che non è da intendersi come una evangelizzazione di tipo nuovo, ma come una ri-evangelizzazione dell'Occidente, a cominciare dall'Europa. Impegnò inoltre tutta la sua funzione apostolica nella proposta di tornare ad un'unica Europa, che respira con due polmoni (nel 1983 e poi svariate volte). Per lui la Russia faceva parte dell'Occidente e faceva parte dell'Europa.
L'Occidente e la Russia non sono allora modelli di civiltà contrastanti. Certo, questo occidente e questa Russia sono stati ambedue colpiti dalla degenerazione cui accennavo. Il secolarismo, il relativismo, l'irreligiosità, il rifiuto della morale naturale interessano ambedue, ma come unica degenerazione dell'Occidente che ha assunto due forme, non come due mondi separati e contrastanti. Il comunismo, che ha potentemente influito sul degrado della società russa, è stato un virus occidentale anzi, per pensatori come Del Noce, è stato l'esito più coerente e devastante della degenerazione moderna della cristianità. Esso, infatti, ha agito e continua ad agire non solo in Russia ma anche più a ovest.
Non ho parlato della guerra, ma forse assumere la visione che ho proposto può aiutare a sollevare lo sguardo e gli intenti e a prendere le distanze da ogni collocazione riduttiva, che senz'altro non giova alla pace.

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L'offensiva di Putin nel 2022

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Fonte: Osservatorio Van Thuân, 18 marzo 2022

4 - IL PAPA CONSACRERA' LA RUSSIA AL CUORE IMMACOLATO DI MARIA COME RICHIESTO A FATIMA
C'è chi ritiene che la Russia sia stata consacrata nel 1984 da papa Giovanni Paolo II e che oggi Putin sia il difensore dei valori della Cristianità... ma non è così (VIDEO: La Guerra russa e il Messaggio di Fatima)
Autore: Federico Catani - Fonte: Tradizione Famiglia Proprietà, 18 marzo 2022

Papa Francesco consacrerà la Russia e l'Ucraina al Cuore Immacolato di Maria il prossimo 25 marzo. Lo stesso farà, in contemporanea, il cardinale Krajewski a Fatima.
Da diversi anni nel mondo cattolico c'è chi ritiene che la Russia sia già stata consacrata nel 1984 da papa Giovanni Paolo II e si sia convertita, perché l'URSS è collassata e oggi la Federazione Russa è guidata dal presidente Vladimir Putin, che sarebbe difensore dei valori della cristianità. Dietro questo modo di pensare v'è l'idea che la conversione preannunciata dalla Madonna a Fatima riguardasse solo il crollo del sistema sovietico.
 
GIÀ CONSACRATA?
Eppure, ci sono valide ragioni per credere che quella del 1984 non fu la consacrazione compiuta nei termini e modi chiesti dalla Madonna. Tralasciamo in questa sede le opinioni di suor Lucia, che, sebbene in un primo momento abbia negato che si fosse adempiuto quanto esattamente chiesto dalla Madre di Dio, solo a partire dal 1989, con la caduta del Muro di Berlino e per via di pressioni vaticane, cambiò idea e dichiarò che la consacrazione della Russia era avvenuta.
Basiamoci solo sui fatti. La Madonna a Fatima spiegò che a seguito della consacrazione della Russia, questa si sarebbe convertita e sarebbe stato concesso al mondo un periodo di pace: "Alla fine il mio Cuore Immacolato trionferà".
Ebbene, è vero che uno è il tempo della semina e altro quello del raccolto. Ed è altrettanto vero che l'atto compiuto da Giovanni Paolo II ha probabilmente avuto, assieme ad altri fattori, i suoi benefici effetti, ovvero l'implosione, senza grande spargimento di sangue, del mostro sovietico. Del resto, anche la consacrazione del mondo fatta da Pio XII nel 1942 era servita, secondo suor Lucia, ad abbreviare la durata della guerra mondiale in corso.
Però guardiamoci intorno. Questi ultimi decenni sono stati forse decenni di pace? Gli errori del comunismo sono scomparsi? Dov'è il trionfo del Cuore Immacolato promesso dalla Madonna? E soprattutto, si può affermare che la Russia si sia convertita?
Prima di tutto occorre riflettere sul fatto che il comunismo non è affatto morto né ha smesso di diffondere i suoi errori: si dimentica infatti che l'ideologia marxista ha una natura evoluzionistico-trasformista e il suo nucleo centrale non riguarda solo un certo tipo di economia, ma l'ideologia ateo-materialistica. E oggi gli errori del comunismo si manifestano con altri tipi di lotte di classe: femmine contro maschi, figli contro genitori, omosessuali contro eterosessuali, animali e ambiente contro genere umano, neri contro bianchi, tribalismo indigeno contro civilizzazione cristiana e così via.
 
IL RITORNO ALLA CHIESA CATTOLICA
E poi è necessario tenere a mente quanto scritto da Padre Joaquín María Alonso, che intervistò molte volte l'ultima veggente di Fatima: «Potremmo affermare che Lucia ha sempre pensato che la "conversione" della Russia non va intesa soltanto come un ritorno del popolo russo alla religione cristiano-ortodossa, rigettando l'ateismo marxista dei Soviet, ma piuttosto si riferisce semplicemente e chiaramente alla conversione totale e integrale del ritorno all'unica e vera Chiesa, la cattolica romana».
Come si può pensare infatti che la Madonna accetti che il popolo russo resti nell'errore dello scisma ortodosso? La Beata Vergine Maria, debellatrice di tutte le eresie, approverebbe quindi la separazione da Roma e dal Romano Pontefice? E perché avrebbe chiesto proprio al Papa e a tutti vescovi del mondo in comunione con lui la consacrazione? Non è forse questo un riconoscimento fatto dalla Madonna del potere immenso del Papato? Non è forse un'implicita apologia del primato pontificio?
La Madonna non ha promesso una conversione alla liberaldemocrazia o ai diritti dell'uomo. La Madre di Dio infatti non è antropocentrica né tantomeno ecumenica, ma vuole la conversione ai diritti di Dio: solo così anche la dignità umana sarà realmente rispettata e difesa.
Ecco allora che l'effetto primario della consacrazione della Russia al Cuore Immacolato di Maria è il suo ritorno alla fede cattolica. Sì, perché è la Chiesa cattolica, nonostante la sua crisi spaventosa, a possedere la verità tutta intera. Rifugiarsi nell'ortodossia per scappare dal modernismo cattolico non è la soluzione, ma un tradimento. Piuttosto bisognerebbe lottare per restaurare e valorizzare la dottrina e la liturgia tradizionali della Chiesa di Roma, anziché illudersi di trovare nell'ortodossia russa un baluardo contro la deriva morale dell'Occidente.

LA RUSSIA DEVE ANCORA CONVERTIRSI
Ora, dopo quasi quarant'anni dall'atto di Giovanni Paolo II, non si vede neanche l'ombra della fine dello scisma di Mosca. Anzi. Le conversioni al cattolicesimo in Russia sono pochissime e la legislazione ammette come religioni tradizionali del paese - e quindi protette - ovviamente l'Ortodossia, e poi il Buddismo, il Giudaismo e l'Islam. Per la religione cattolica vi è un regime non di libertà, bensì di tolleranza, i cui confini con l'intolleranza sono sempre aleatori. Si consideri, in proposito, la normativa sui veti amministrativi posti nei confronti dei ministri del culto stranieri e quella sui visti di ingresso in Russia al fine di evitare l'espansione spirituale e di garantire la sicurezza spirituale del paese.
Non è ad esempio un caso che nessun Papa finora sia mai riuscito a mettere piede sul territorio della Federazione. Quanto alla società russa, inoltre, non vi è molta differenza con quella dei Paesi occidentali. La pratica religiosa è molto bassa, mentre il degrado morale dilaga. Il tasso di aborti e divorzi è altissimo, la pratica dell'utero in affitto è permessa e gli omosessuali, benché non possano manifestare pubblicamente il loro "orgoglio", hanno comunque i propri locali dove trovarsi, almeno nei grandi centri urbani.
Tutto ciò permette di comprendere meglio quanto sia necessaria una consacrazione della Russia al Cuore Immacolato di Maria oggi, anno del Signore 2022. Ma per produrre i suoi frutti, è necessario che si uniscano al Papa tutti i vescovi cattolici del mondo, ciascuno nella propria diocesi, così come espressamente richiesto dalla Madonna.
Data la gravità del momento, con il mondo sull'orlo di una possibile terza guerra mondiale a seguito del conflitto russo-ucraino, l'auspicio è che il Santo Padre esorti tutti i suoi fratelli nell'episcopato a recitare insieme a lui la consacrazione il prossimo 25 marzo.

Nota di BastaBugie: nel seguente video (durata: 25 minuti) dal titolo "La Guerra russa e il Messaggio di Fatima" il prof. Roberto De Mattei spiega le vere cause dell'invasione russa dell'Ucraina. Viene analizzato anche il collegamento con il messaggio della Madonna di Fatima.


https://www.youtube.com/watch?v=rBs4FCeSw5Q

DOSSIER "GUERRA RUSSIA-UCRAINA"
L'offensiva di Putin nel 2022

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DOSSIER "LA MADONNA DI FATIMA"
Tre pastorelli e tre segreti

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Fonte: Tradizione Famiglia Proprietà, 18 marzo 2022

5 - IL GREEN PASS HA APERTO L'ERA DEL TRANSUMANESIMO E DEL METAVERSO
Il rischio rappresentato dalla vaccinazione in termini di salute non è nulla rispetto al rischio rappresentato dalla prova dell'avvenuta vaccinazione in termini di libertà e di integrità umana
Autore: Andrea Morandini - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 17-03-2022

Lo scorso 25 novembre, senza troppi clamori, l'Unesco, l'organizzazione delle Nazioni Unite per l'educazione, la scienza e la cultura, ha adottato dopo tre anni di lavoro il primo testo mondiale sull'etica dell'«intelligenza artificiale», intesa da un lato come opportunità per i «grandi servizi» che può rendere «all'umanità», ma dall'altro come problema per il permanere di «preoccupazioni etiche di fondo», come si legge nel preambolo alla Raccomandazione di 28 pagine, ratificata dai 193 Paesi membri.
In particolare, «c'è la necessità di assicurare la trasparenza e l'intelligibilità del funzionamento degli algoritmi e dei dati a partire dai quali sono stati calcolati», poiché questi potrebbero influire sui «diritti dell'uomo e le libertà fondamentali, l'eguaglianza dei generi, la democrazia». La posta in gioco è alta e la materia particolarmente delicata non per un futuro prossimo venturo, bensì oggi, anzi già ieri, come provano riconoscimento facciale e assistente vocale dei cellulari, che da tempo sono realtà.
Non era necessario nemmeno aspettare Facebook per poter entrare nel nuovo Metaverso e vedere in azione il primo sistema operativo d'intelligenza artificiale, un'entità intuitiva in grado di ascoltare, di capire e di conoscere, che va oltre Alexa, Siri ed oltre l'assistente di Google. Ci troviamo immersi in una realtà virtuale posta in un ambiente 3D appositamente generato, finora limitato solo da questioni tecniche: sono richiesti larghezze di banda elevate e latenze estremamente basse per il trasferimento dei dati, nonché un modello persistente dell'ambiente per contenere elementi reali e simulati. Ma si è comunque ormai ad un passo dalla piena fruizione di questa nuova, immensa piattaforma digitale.

L'ERA DEL TRANSUMANESIMO
A mettere però in guardia dalle potenzialità del settore sono in molti: tra questi, il dottor Philippe Guillemant, fisico e ingegnere ricercatore presso il Cnrs, il Centro nazionale di ricerca scientifica di Marsiglia, uno dei primi specialisti al mondo in intelligenza artificiale e per questo pluripremiato. Nelle sue pubblicazioni ha evidenziato non solo come le tecnologie di controllo siano divenute predominanti sul mercato in termini di domanda e di offerta, ma anche come il tracciamento umano sia ormai realtà, consentendo non a persone, bensì a semplici programmi di monitorare chiunque in qualsiasi momento o periodo. In particolare, un'affermazione del dottor Guillemant, ripresa dall'agenzia Médias-Presse-Info, suscita più di un interrogativo: «Coloro che sono a favore delle mascherine obbligatorie sottovalutano molto il fatto che esse siano un preludio alla vaccinazione, che a sua volta è un preludio all'identificazione digitale e poi al tracciamento umano, naturale conseguenza prima di giungere in poco tempo all'era del transumanesimo, preparata dall'analisi in tempo reale di tutti i nostri gesti, azioni, spostamenti e incontri. Ora questa prospettiva è, a mio parere, molto più grave di qualsiasi bomba atomica o guerra mondiale». E allora qui il discorso si complica.
In un libro a più mani, Bas les masques (Giù le maschere), l'ing. Guillemant entra ancor più nello specifico: «L'obbligo di portare un libretto di vaccinazione digitalizzato per potersi spostare sarà la porta d'accesso nel transumanesimo, poiché imporrà il tracciamento umano. Il grande lusso del futuro, cui solo i più ricchi avranno accesso, sarà appunto quello di sfuggire a tale tracciamento. Il rischio rappresentato dalla vaccinazione in termini di salute non è nulla rispetto al rischio rappresentato dalla prova dell'avvenuta vaccinazione in termini di libertà e di integrità umana. A Bill Gates e Mark Zuckerberg non importa nulla del primo rischio [quello sanitario], perché a loro interessa farci accettare il secondo, che va ad arricchire il loro business in un modo inimmaginabile». Diversamente perché «i più accaniti difensori della vaccinazione sono i potenti uomini d'affari dell'informatica e non i medici?».

SUPER GREEN PASS E MASCHERINA VANNO CONSERVATI
In tale ottica non stupiscono più le parole del ministro della Salute, Roberto Speranza, rilasciate nel corso di una recente intervista al quotidiano Repubblica: «Super green pass e mascherina vanno conservati anche dopo il 31 marzo», ha detto. Ma va in questa direzione anche la ferocia con cui il primo ministro canadese Justin Trudeau lo scorso 14 febbraio, nel corso di una conferenza stampa, ha minacciato letteralmente di congelare i conti bancari dei camionisti accampati in piazza del Parlamento a Ottawa, per protestare contro il green pass. Il governo canadese, lo stesso che si vanta di essere inclusivo con tutti, Lgbt in testa, ha mostrato il proprio reale volto con questa riproposizione del «credito sociale alla cinese». Trudeau ha negato di voler «sospendere i diritti fondamentali» e di aver oltrepassato quanto previsto dalla «Carta dei diritti e delle libertà», come proverebbe - dice - il fatto di non aver limitato «la libertà di parola» ed «il diritto di assemblea pubblica»: ma è proprio sicuro che prender questa gente per fame sia costituzionale e legittimo?
Il vice di Trudeau, Chrystia Freeland, ha annunciato di voler non solo congelare i conti bancari personali, ma di sospendere persino l'assicurazione dell'auto di chiunque risulti collegato alle proteste, anche senza attendere l'ordine di un tribunale, appellandosi alla sola legge sulle misure d'urgenza introdotta ufficialmente per fronteggiare la pandemia. Tutto, pur di mantenere in vigore il green pass: pare ovvio come la posta in palio, a questo punto, vada oltre la stessa emergenza sanitaria e come le affermazioni dell'ing. Guillemant non siano campate per aria.

COMINCIARE A PORSI DOMANDE
Uno studio pubblicato tre anni fa dagli scienziati dell'UCSF, l'Università della California San Francisco, finanziati da Facebook, già confermava la possibilità di creare un'interfaccia cervello-computer, in grado di trasmettere l'attività dei neuroni alla macchina mediante specifici impianti. Il passo successivo? Sostituire gli impianti con un paio di comodissimi occhiali a realtà aumentata, dotati di appositi sensori e controllati dal pensiero. Tutto questo viene presentato ovviamente come un bene: si sostiene di voler ridare così la parola ai muti per paralisi, lesioni del midollo spinale o malattie neurodegenerative. E anche Elon Musk con una delle sue aziende, Neuralink, porta avanti un'analoga progettualità: dice di farlo per contrastare alcune patologie, che colpiscono cervello e midollo. Propone un chip con fili ultrasottili, che un'apposita macchina può impiantare nel cervello per creare un'interfaccia totale, una simbiosi di fatto con l'intelligenza artificiale. Il rischio, però, che un giorno l'intelligenza artificiale possa interferire o addirittura dominare i corpi collegati è più di un'ipotesi.
È dunque già oggi troppo tardi, per cercare di contenere il processo in atto? Possono blandi documenti e proclami etici costituire un reale problema, per chi intenda sfruttare queste nuove tecnologie a proprio vantaggio? È fuor di dubbio quanto importante sia cominciare a porsi queste domande...

DOSSIER "CORONAVIRUS"
Sì alla prudenza, no al panico

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DOSSIER "IL VACCINO ANTI-COVID"
La scienza e la propaganda

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DOSSIER "IL CANADA DI TRUDEAU"
Dittatura sanitaria, gender, eutanasia, ecc.

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Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 17-03-2022

6 - OVERCOMER, IL FILM DOVE SI IMPARA A CORRERE PER RICOMINCIARE
Dopo Fireproof, Courageous e War Room, l'ultimo film di Alex Kendricks mira a lasciarti pieno di speranza, ispirato a sognare e ti pone questa domanda: cosa permetti che ti definisca? (VIDEO: trailer)
Autore: Cesare Balbo - Fonte: Corriere della Sera, 20 novembre 2019

Nella vita come nello sport ci sono tanti modi per risultare vincenti sulle avversità. A ricordarcelo ci pensa un film di ispirazione cristiana Overcomer (il vincitore). È la storia di un allenatore di basket che, dopo aver dovuto «giocoforza» lasciare il college, viene spinto ad aiutare un'adolescente nella specialità di corsa crosscountry (fuoristrada) di lunga distanza. Tutto sembrava perduto per l'allenatore John Harrison quando il suo sogno di vincere il campionato con la sua squadra di basket liceale andava a infrangersi con la dura realtà della crisi lavorativa: il grande impianto di produzione della città del profondo Sud viene chiuso e centinaia di famiglie iniziano a trasferirsi altrove. Ciò porta John a dover fare i conti con nuove sfide sia a livello personale sia a livello sportivo.

I RIFERIMENTI
Spinto dal preside della scuola verso uno sport che non conosce e non gli piace, John si sente frustrato e rimette in discussione il suo valore fino a quando non incrocia una studentessa, Hannah Scott, alle prese con i propri problemi di salute. Il film (come nei precedenti Fireproof, Courageous e War Room, diretti sempre da Alex Kendricks) trova la svolta dei protagonisti nella fede. [...] Peraltro si avvale per la sceneggiatura del Nuovo Testamento da cui trae il messaggio a «Non tirarsi indietro» ("perché non mi sono sottratto al compito di annunziarvi tutta la volontà di Dio" Atti 20,27) come pure viene richiamato «il combattimento del cristiano» contro le forze negative che lo contrastano. Ed anche della seconda lettera di San Paolo agli Efesini segnatamente all'inizio la trama del film trae spunto ("Anche voi eravate morti per le vostre colpe e i vostri peccati, nei quali un tempo viveste alla maniera di questo mondo, seguendo il principe delle potenze dell'aria, quello spirito che ora opera negli uomini ribelli" 2Efesini 2,1-2). Infatti è una vicenda di caduta e di riscatto a unire i due protagonisti, come quello cercato da Hannah alle prese con le sue crisi di asma che la condizionano ("Tutto ciò che è nato da Dio vince il mondo; e questa è la vittoria che ha sconfitto il mondo: la nostra fede. E chi è che vince il mondo se non chi crede che Gesù è il Figlio di Dio?" 1Giovanni 5,4-5).

ATLETI E LETTERATURA
Le crisi asmatiche non sono rare nei campioni podistici, ne sa qualcosa Salvatore Antibo, tuttora primatista italiano dei 5000 metri dopo essere stato detronizzato del record italiano sui 10000 metri di recente da Crippa ai mondiali di Doha, il cui nome Yeman in aramaico significa «braccio destro di Dio». La storia di Hannah come promessa dell'atletica è quindi molto credibile anche se si tratta di fiction. [...] Pur partendo dal respiro corto, appunto l'asma della protagonista, il film dimostra al contrario di avere un ampio respiro in quanto riporta l'atletica a un livello letterario: oltre a San Paolo viene citato Omero, il primo a usare il termine asmatico per Ettore, il campione dei Troiani, anch'egli afflitto dall'atroce soffocamento che fa svenire e sputare sangue sul campo di battaglia come pure di atletica.
Il film Overcomer mira a lasciarti pieno di speranza, ispirato a sognare, e ti pone questa domanda: cosa permetti che ti definisca?

Nota di BastaBugie: per vedere il trailer guarda qui sotto. Nonostante il trailer sia in inglese, puoi vedere il film e comprare il dvd doppiato in italiano.

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Fonte: Corriere della Sera, 20 novembre 2019

7 - IL CATTOLICO DEL MA, SANI PRINCIPI MA PRONTO A VIOLARLI IN NOME DELLA MISERICORDIA
Si dice contrario a contraccezione, divorzio, aborto, eutanasia, fecondazione artificiale, unioni civili, ma privilegia le eccezioni alla regola (su altre questioni invece è intransigente)
Autore: Tommaso Scandroglio - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 29-12-2021

Dopo il cattolico ombra, il cattolico omissivo, il cattolico adulto e il cattolico benaltrista eccoci arrivati a fare un rapido identikit di un altro credente a modo suo, il cattolico del ma. Costui con abilità riesce a conciliare in modo armonico gli opposti, a trovare sempre eccezioni misericordiose alla regola, ad individuare il famigerato spirito evangelico anche nell'errore e nel male. È un ossimoro vivente.
E così è contrario all'aborto, ma, in caso di stupro, misericordia comanda di scrivere un bel licet sopra questa pratica. È contrario alla contraccezione tra i coniugi, ma se questi per difficoltà economiche o di salute o perché hanno già uno o due figli non vivono le condizioni ideali per accoglierne un altro allora è bene ricorrere alla pillola. È contrario all'eutanasia, ma quando il malato è molto sofferente carità cristiana suggerisce di staccare la spina per staccarlo dal dolore. È contrario alla fecondazione artificiale, ma se la coppia desidera ardentemente un figlio (quindi: tutti i casi di fecondazione extracorporea) ecco che il ricorso alla provetta può essere benedetto. È contrario alla sperimentazione sugli embrioni, ma se serve per salvare vite (altrimenti, per quale motivo si farebbe sperimentazione?) non solo è moralmente lecito, ma addirittura doveroso. È contrario al divorzio, ma se la convivenza è diventata intollerabile (difficile che si chieda il divorzio in caso si viva d'amore e d'accordo) allora per salvare il bene reciproco degli sposi, la serenità dei figli e i vincoli di carità è quanto mai opportuno andare dall'avvocato. È contrario alle unioni civili, ma se c'è autentico affetto tra le due persone dello stesso sesso (anche qui l'eccezione comprende tutti i casi) e la coppia vive animata da spirito cristiano allora occorre incoraggiare questo tipo di unioni. È contrario agli abusi liturgici (difficile, d'altronde, essere a favore di un abuso di qualsiasi tipo), ma se la celebrazione può avvalersi di qualche espediente scenografico e teatrale per tener desta l'attenzione del pubblico, pardon, dei credenti o popolo di Dio allora porte aperte alla fantasia sull'altare.
In buona sostanza il cattolico del ma perseguendo fini buoni - la misericordia, la carità, il desiderio di avere figli, la lotta contro il dolore, la cura di malattie, la pace tra i coniugi, la custodia della liturgia - compie azioni malvagie: aborto, eutanasia, etc. Inoltre pensa che applicando questi fini a casi eccezionali possa cavarsela dal punto di vista morale, ma anche in casi eccezionali non si può compiere il male. Gli assoluti morali non tollerano eccezioni, non tollerano i "ma", non tollerano dunque il cattolico del ma.
Va da sé che per alcune tematiche lo stesso cattolico del ma diventa il cattolico del senza se e senza ma.
L'immigrazione? Non ci sono ma che tengano: tutti dentro senza regole.
Le persone omosessuali? Sono sempre discriminate.
Il maschio? È sempre tendenzialmente violento.
L'ambiente? Una priorità assoluta che non tollera eccezioni di sorta.
La Costituzione italiana? La più bella del mondo e guai a dire il contrario.
Insomma, il cattolico del ma è intransigente quando non dovrebbe e non lo è quando dovrebbe.

DOSSIER "FINTI CATTOLICI"
Il Vangelo come optional

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Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 29-12-2021

8 - OMELIA IV DOM. DI QUAR. - ANNO C (Lc 15,1-3.11-32)
Bisognava far festa e rallegrarsi
Fonte Il settimanale di Padre Pio

La parabola del figliuol prodigo è una delle più belle pagine della Sacra Scrittura, che ci parla della Misericordia di Dio per noi peccatori. Il padre è Dio e il figlio è l'uomo. Per quanto grande possa essere il peccato dell'uomo, molto più grande, infinitamente più grande, è la Misericordia di Dio. Giuda ha commesso due peccati molto grandi: il primo è stato quello di tradire il Signore; il secondo quello di disperarsi, di non credere alla Misericordia di Dio. Di certo, molto più grande è stato il peccato di disperazione. Se avesse confidato in Dio, nella sua Bontà, e avesse chiesto perdono, certamente Dio lo avrebbe perdonato.
Un giorno san Luigi Orione fu invitato in una parrocchia a predicare. Il tema della predicazione era quello della Misericordia di Dio. Volendo dare un esempio della Bontà di Dio, sempre pronto al perdono, ad un certo punto gli venne in mente di dire che, se anche uno avesse ucciso la propria madre mettendo del veleno nel piatto dove mangiava, se veramente pentito di questo enorme peccato, Dio lo perdonerebbe. Al termine della funzione, lasciò quella parrocchia e andò alla stazione ferroviaria per tornarsene a casa. Alla stazione fu raggiunto da una persona sconvolta. Quell'uomo gli disse: «Lei, padre, certamente mi conosce!». «No – rispose –, non l'ho mai vista!». «Eppure lei mi deve conoscere – continuò l'uomo – perché ha parlato proprio di me nella predica: io sono quell'uomo che ha avvelenato la propria madre. Ma veramente Dio mi può perdonare?». L'uomo spiegò che vent'anni prima aveva compiuto quell'orribile peccato e che dopo si era amaramente pentito, ma non credeva di poter essere perdonato. Aveva trascorso vent'anni di disperazione, ma finalmente quel giorno scoprì, come il figliuol prodigo, l'immensa Misericordia di Dio. Si confessò, lì alla stazione, da san Luigi Orione, e ritrovò finalmente la pace.
Nel brano del Vangelo che abbiamo letto ci sono dei particolari da cui possiamo ricavare dei preziosi insegnamenti.
Lontano da casa e sperperati tutti i suoi averi, il figliuol prodigo fu costretto «a pascolare i porci» (Lc 15,15). Desiderava sfamarsi con le carrube, ma nessuno gliene dava. Il peccato ci priva del bene più grande che è la grazia di Dio e noi diventiamo le creature più miserabili. Inoltre, il peccato, a volte, porta anche alla miseria materiale. Dove c'è miseria, sovente ci sono dei peccati alla base, propri o altrui. La povertà è una virtù evangelica; la miseria è una piaga da combattere e si combatte eliminando prima di tutto i peccati, in modo particolare la bestemmia, le profanazioni delle feste e i peccati contro la vita.
Allora il figliuol prodigo rientrò in se stesso e disse: «Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio» (Lc 15,18). Dio visita i nostri cuori con i rimorsi di coscienza: dobbiamo essere solleciti a levarci, a rialzarci dopo la caduta, ad andarci subito a confessare. Se brutto è il peccato, più brutto è lo scoraggiamento che ci impedisce di tornare a Dio.
«Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò» (Lc 15,20). La Misericordia di Dio ci insegue fino al letto di morte e aspetta il momento del nostro pentimento. La sua grazia previene e accompagna sempre il nostro ritorno a Lui.
Una volta tornato a casa il figlio, il padre disse ai servi: «Presto, portate qui il vestito più bello e fateglielo indossare, mettetegli l'anello al dito e i sandali ai piedi» (Lc 15,22). Non è il padre a rivestire il figlio, ma sono i servi. E così Dio si serve dei suoi servi, dei sacerdoti, per rivestire i peccatori, per ridare loro la veste nuova della grazia. Ecco dunque la Confessione. Dio ci perdona subito dopo il nostro pentimento, ma dobbiamo andare dal sacerdote per essere rivestiti, per essere assolti con il sacramento della Riconciliazione, e solo dopo aver fatto questo possiamo prendere parte al banchetto dell'Eucaristia.
Il testo del Vangelo continua dicendo che il figlio maggiore, udite la musica e le danze, «si indignò, e non voleva entrare» (Lc 15,28). È questo un peccato di invidia, un peccato contro lo Spirito Santo. Quante volte anche noi, senza pensarci, invidiamo la grazia altrui e ci rattristiamo per i benefici che Dio largisce al nostro prossimo. Se grande è stato il peccato del figliuol prodigo, ancor più grande è stato il peccato del figlio maggiore.

DOSSIER "QUARESIMA"
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Fonte: Il settimanale di Padre Pio

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