BastaBugie n�776 del 06 luglio 2022

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1 IN TEXAS TORNA IN VIGORE LA LEGGE DEL 1925 CHE VIETA L'ABORTO E INCARCERA CHI LO PRATICA
E intanto Amazon rimborsa 4.000 dollari per il viaggio di chi va ad abortire, ma non serve il boicottaggio perché dovremmo farlo anche con Disney, Facebook, Google, Gucci, Instagram, Microsoft, Netflix, PayPal, Sony, ecc.
Autore: Diego Torre - Fonte: I Tre Sentieri
2 NON SOLO ABORTO: LA CORTE SUPREMA DEGLI USA DIFENDE ALTRI DUE DIRITTI FONDAMENTALI
Dopo l'abolizione del diritto di aborto, i giudici ribadiscono due diritti previsti dalla Costituzione USA: portare armi anche in pubblico e impedire gli abusi di potere del Governo e degli ambientalisti
Autore: Stefano Magni - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana
3 E' IL MOMENTO DELLA VERA SCUOLA CATTOLICA
Manifesto dell'Osservatorio cardinale Van Thuân per genitori che fanno homeschooling, scuole cattoliche parentali o paritarie e docenti cattolici nella scuola statale (AUDIO: Trasmissione di Radio Maria sull'insegnamento parentale)
Fonte: Osservatorio Card. Van Thuân
4 NO AI TRANS NELLE GARE FEMMINILI DI NUOTO E DI RUGBY (PRESTO NEMMENO CALCIO E ATLETICA?)
Altre notizie dal mondo gay: c'è molto di insopportabile nel ''matrimonio'' tra la cantante Paola Turci e Francesca Pascale, l'ex fidanzata di Berlusconi
Fonte: Provita & Famiglia
5 L'OCCIDENTE SI STA AUTODISTRUGGENDO CON LA GUERRA IN UCRAINA
La guerra a Mosca sta portando a una alleanza anti-occidentale anche di Paesi tradizionalmente amici: le conseguenze saranno per noi disastrose (VIDEO: Dietro l'intervento in Ucraina c'è George Soros)
Autore: Eugenio Capozzi - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana
6 IL TERRORE DA COVID MINACCIA IL TOUR DE FRANCE
Siamo alla follia: atleti positivi al tampone, ma senza alcun sintomo, potrebbero essere costretti a rinunciare alla corsa... e intanto la FDA americana ha dato il via libera al vaccino Covid ai bambini di 6 mesi
Autore: Claudio Romiti - Fonte: Blog di Nicola Porro
7 LETTERE ALLA REDAZIONE: LE APPARIZIONI A MEDJUGORJE SONO VERE O FALSE?
In un messaggio al veggente Jakov la Madonna sembra contraddire l'insegnamento della Chiesa sul Limbo
Autore: Pietro Guidi - Fonte: Redazione di BastaBugie
8 OMELIA XV DOMENICA T. ORD. - ANNO C (Lc 10,25-37)
Un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione
Fonte: Il settimanale di Padre Pio

1 - IN TEXAS TORNA IN VIGORE LA LEGGE DEL 1925 CHE VIETA L'ABORTO E INCARCERA CHI LO PRATICA
E intanto Amazon rimborsa 4.000 dollari per il viaggio di chi va ad abortire, ma non serve il boicottaggio perché dovremmo farlo anche con Disney, Facebook, Google, Gucci, Instagram, Microsoft, Netflix, PayPal, Sony, ecc.
Autore: Diego Torre - Fonte: I Tre Sentieri, 29 giugno 2022

Nel giorno del Sacro Cuore di Gesù, la Corte Suprema statunitense ha definitivamente ribaltato la storica sentenza Roe vs Wade del 1973, che di fatto ha incoraggiato l'orrenda pratica dell'aborto in tante altre nazioni del mondo.
La Corte ha stabilito che non vi è un diritto costituzionale all'aborto, mentre quello alla vita è citato come il primo diritto naturale proprio nella Dichiarazione di indipendenza delle colonie del 1776.
La Corte ha rimesso così ai singoli Stati ogni scelta legislativa. Scrivono i giudici: "(...) annulliamo queste decisioni [le precedenti sentenze, ndr] e restituiamo tale autorità al popolo e ai suoi rappresentanti eletti".
La decisione inoltre, contrariamente a quanto dicono i mass media nostrani, non entra nel merito, non vieta l'aborto e nemmeno ribadisce il diritto costituzionale alla vita, ma si limita a rimettere il tutto alla decisione dei singoli Stati.
Ma per i partigiani della morte è già troppo e la loro reazione non si è fatta attendere. Scendono in piazza abortisti e femministe, con manifestazioni di protesta, anche sotto la casa dei giudici, proibite per legge. Particolari attenzioni hanno avuto le sedi di gruppi prolife: alcune vandalizzate, altre incendiate. Trattamento analogo è stato riservato ad alcune chiese. Il Senato dell'Arizona, a Phoenix, con i senatori dentro, ha visto un tentato assalto dei "difensori dei diritti"; lo stesso è avvenuto al Tribunale di Portland. Non manca il saccheggio di alcuni negozi e ancora un assalto agli studi della Fox News, emittente televisiva di orientamento conservatore. Si sprecano infine insulti e minacce di morte a parlamentari ed esponenti prolife. Insomma i difensori dei diritti "sessuali e riproduttivi" si stanno seriamente impegnando nel rispetto delle leggi e della democrazia americane. E non si sono ancora fermati.
Ma anche le multinazionali abortiste, quelle che con l'aborto si arricchiscono, si sono mobilitate con tutte il peso della loro lobbies e vista l'imminenza delle elezioni di novembre che vedranno il rinnovo della Camera dei Rappresentanti e di un terzo del Senato, hanno messo spudoratamente sul piatto 150 milioni di dollari per finanziare le campagne dei candidati "compiacenti" e filoabortisti.
Brillano inoltre per zelo decine di grandi imprese che, preoccupate per i diritti delle loro dipendenti che lavorano in Stati dove vigerà proibizione o limitazione, sono pronte a pagare viaggi della "speranza" per farle abortire (ed essere così pronte a riprendere il lavoro). Quanta umanità!
Ovviamente la grande stampa è indignata, protesta, lancia messaggi di fuoco, crea la copertura massmediatica e psicologica dove poi si sviluppa con facilità la violenza. Le fa eco la stampa europea, e le stesse televisioni italiane, le quali ovviamente non informano delle iniziative a favore della sentenza, mostrandosi squallido esempio di un allineamento acritico e fazioso.
E come non "apprezzare" il fiero appoggio del "cattolico" presidente Biden, pronto, insieme alla sua corte di democratici, a qualunque sforzo, cominciando da ogni misura utile, per continuare la vendita online delle pillole abortive? E come non "apprezzare" l'indignazione dei politici italiani, da Letta a Bonino, da Conte a Speranza. Tutti concordi comunque nel sostenere che la legge 194 italiana non si tocca.
Di contro a tanto polverone si sono però già mossi Arkansas, Kentucky, Louisiana, Oklahoma, Ohio, Missouri, Dakota del Sud, Utah, che hanno immediatamente legiferato per bandire o fortemente limitare l'aborto. Sono una pattuglia iniziale che a tempi brevissimi si ingrosserà, con il plauso ed il sostegno del partito repubblicano e del presidente Donald Trump, nonché di molti vescovi americani e delle principali denominazioni evangeliche, impegnati da sempre nella difesa della vita sin dal concepimento. A proposito: diamo a Cesare ciò che è di Cesare. Di Trump si può pensare quello che si vuole, ma bisogna essergli onestamente grati per l'attuale composizione della Corte Suprema, composizione che ha permesso dopo 50 anni l'attuale svolta.
Ne esce il quadro di un'America spaccata sul tema politicamente più importante: la sacralità della vita umana.
In mezzo a tanto menare di fendenti, silenzioso ma vitalissimo, ci sta un esserino, anzi milioni di esserini, in attesa della sentenza degli adulti: "io ho il diritto di vivere in quanto persona umana (come insegna la scienza) o per una gentile concessione di mia madre?"
Al di là infatti di ogni argomento e di ogni isteria relativista, una realtà permane, oggettiva ed incontestabile: un essere umano viene fatto a pezzi (attualmente fino al 9° mese di gravidanza in alcuni degli stati USA), aspirato e buttato nel contenitori dei rifiuti speciali ospedalieri per decisione di colei che dovrebbe dargli la vita. E questo non sarà mai un diritto per alcuno ma un delitto per tutti! E nessuna ragione, economica, sociale o psicologica può valere più della sua vita. Il resto è assolutamente secondario.
In USA dal 1973, data di emanazione della storica sentenza Roe vs Wade, mancano 62.000.000 (sessantadue milioni) di americani! In Italia dal 1978 più di 6.000.000. E di quelli soppressi con le pillole abortive non sapremo neanche il numero! Per la retorica abortista erano tutti casi pietosi ovviamente, ma anche questa narrazione ha avuto la sua evoluzione. L'aborto come "necessità" viene sempre più "superato" dalla sua condizione di "diritto" inalienabile da far valere indiscriminatamente, sempre e comunque. E' quello che pensa anche una chiesa satanista USA, che nella sua proibizione vede un'insidia alla propria... libertà di religione.

Nota di BastaBugie: Gerry Freda nell'articolo seguente dal titolo "Texas, la Corte suprema ripristina legge anti-aborto del 1925" parla della legge che vieta l'aborto e punisce chi lo pratica anche con la carcerazione e che non era più stata applicata dal 1973, dopo la sentenza Roe v. Wade.
Ecco l'articolo completo pubblicato su Il Giornale il 2 luglio 2022:

La Corte suprema del Texas ha autorizzato venerdì l'entrata in vigore di una legge del 1925 che vieta l'aborto e punisce chi lo pratica anche con la carcerazione. I guidici texani hanno ribaltato una sentenza di una corte inferiore della contea di Harris, che aveva bloccato temporaneamente l'applicazione della legge. Ora la norma che rende illegale l'aborto è stata ripristinata. Ad annunciare il verdetto della Corte suprema è stato Ken Paxton, procuratore generale dello Stato del Sud degli Usa. La legge del 1925 non era più stata applicata dopo il 1973, con la sentenza Roe v. Wade. Il Texas ha potuto agire dopo la cancellazione, avvenuta la scorsa settimana, della storica sentenza da parte della Corte suprema nazionale.
In base alle dichiarazioni rilasciate da Paxton subito dopo la decisione, con il rientro in vigore della legge del 1925 scatterà l'interruzione di ogni servizio offerto dalle cliniche che avevano finora eseguito interruzioni di gravidanza nello Stato. Effettuare un aborto equivarrà di conseguenza a un crimine, punibile anche con il carcere. A rafforzare il contenuto anti-aborto della normativa texana generale contribuirà anche una recente legge statale che vieta l'interruzione di gravidanza dopo sei settimane di gestazione e tale divieto vale anche per le donne vittime di incesto e di stupro.
Le associazioni contrarie alla stretta decisa dalle autorità texane hanno immediatamente condannato la sentenza emessa dai supremi giudici locali, affermando che rappresenta un colpo mortale per il diritto delle donne di accedere a servizi sanitari essenziali. Il procuratore Paxton e le organizzazioni pro-life, al contrario, hanno esultato per il ripristino della legge anti-aborto del 1925. Paxton, in particolare, ha scritto su Twitter: "Una vittoria pro vita! I nostri provvedimenti statali pre-Roe v. Wade che vietano l'aborto in Texas sono buone leggi al 100%. La controversia legale continua, ma io continuerò a vincere per i bambini non nati del Texas".

LE AZIENDE NEGLI USA CHE PAGANO IL VIAGGIO PER ABORTIRE
Nelle ore successive alla storica sentenza della Corte Suprema che ha restituito agli stati l'autorità per vietare l'aborto, più di 50 aziende statunitensi hanno aggiornato le loro politiche di "pianificazione familiare" per includere rimborsi per l'aborto e i viaggi correlati. Questo ha lo scopo di mantenere le loro dipendenti al lavoro ed evitare di pagare le varie maternità.
Amazon ad esempio ha aggiornato il suo piano di benefici per includere fino a 4.000 dollari in spese di viaggio all'anno.
Ma se uno pensasse che basta boicottare Amazon per avere la coscienza a posto, ecco l'elenco completo delle aziende statunitensi che affermano che sponsorizzeranno il turismo dell'aborto per i dipendenti (fonte: Washington Examiner).
Da questo elenco scopriamo che oltre a non usare Amazon dovremmo eliminare dalla nostra vita: Adidas, American Express, Apple, Disney, Google, Gucci, Facebook e Instagram (Meta), Levis, Microsoft, Netflix, Nike, PayPal, Sony, ecc.

1. Accenture
2. Adidas
3. Adobe
4. AirBnb
5. Alaska Airlines
6. Amazon
7. American Express
8. Apple
9. AT&T
10. Bank of America
11. Box.com
12. Bumble
13. Buzzfeed
14. Chobani
15. Citigroup
16. Comcast
17. Conde Nast
18. Dick's Sporting Goods
19. Disney
20. DoorDash
21. Duolingo
22. Goldman Sachs
23. Google
24. GrubHub
25. Gucci
26. Hewlett-Packard
27. H&M
28. HPE
29. Intuit
30. Johnson & Johnson
31. JP Morgan
32. Kroger's
33. Levi Strauss
34. LiveNation
35. Lyft
36. Macy's
37. Mastercard
38. Match Group
39. Meta
40. Microsoft
41. Netflix
42. Nike
43. OK Cupid
44. Paramount
45. Patagonia
46. PayPal
47. Reddit
48. Salesforce
49. Sony
50. Starbucks
51. Tesla
52. Uber
53. Vox Media
54. Warner Bros.
55. Yelp
56. Zillow


DOSSIER "ABOLITO IL DIRITTO ALL'ABORTO"
La Corte Suprema USA annulla la Roe vs Wade

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Fonte: I Tre Sentieri, 29 giugno 2022

2 - NON SOLO ABORTO: LA CORTE SUPREMA DEGLI USA DIFENDE ALTRI DUE DIRITTI FONDAMENTALI
Dopo l'abolizione del diritto di aborto, i giudici ribadiscono due diritti previsti dalla Costituzione USA: portare armi anche in pubblico e impedire gli abusi di potere del Governo e degli ambientalisti
Autore: Stefano Magni - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 28 giugno 2022

Un'altra sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti, oltre a quella sull'aborto, ha scandalizzato i benpensanti di tutto il mondo. Una maggioranza di sei giudici ha bocciato una legge dello Stato di New York, che vietava la possibilità di portare armi in pubblico. La Corte a maggioranza conservatrice è adesso accusata di ipocrisia, perché, in due sentenze quasi simultanee, ha sentenziato per la vita e per le armi (che solitamente sono associate alla morte). Fra l'altro, questa sentenza arriva proprio con il tempismo giusto, dato che il presidente Biden aveva appena firmato una legge, varata da entrambe le Camere, per porre restrizioni all'acquisto e alla conservazione di armi da fuoco, la prima norma "gun control" da tre decenni.
Il giudice supremo Clarence Thomas ha scritto, nel parere di maggioranza, che il Secondo Emendamento (parte della Carta dei Diritti del 1791) deve essere letto per come è scritto e non interpretato secondo lo "spirito dei tempi". Nel secondo emendamento si afferma il diritto, non solo a possedere, ma anche a portare armi. Dunque, anche i newyorkesi, possono portare armi in pubblico. A maggior ragione in questi anni in cui la criminalità è esplosa di nuovo.
Nello Stato di New York, finora, la legge locale vietava il porto d'armi in luogo pubblico, a meno di non dimostrare una buona causa alle autorità. Secondo i criteri della città di New York, ad esempio, si doveva dimostrare, prove alla mano, di essere concretamente minacciati: "un pericolo personale eccezionale, documentato da prove di minacce ricorrenti alla vita o alla sicurezza". Ovviamente queste leggi non hanno impedito la strage di Buffalo (nello Stato di New York), dove un diciottenne armato di due fucili semi-automatici ha fatto strage dei clienti, disarmati, di un supermercato.
Dopo che la Corte Suprema l'ha bocciata, i newyorkesi saranno più o meno sicuri? Certamente anche coloro che sono minacciati, ma non possono dimostrarlo con "prove certe" avranno chance in più di difendersi. C'è sempre, infatti, questo altro lato della medaglia che raramente viene preso in considerazione, durante le campagne mediatiche contro le armi.
La legge sul "gun control" che invece è stata varata dal Congresso, con raro voto bipartisan, rende semplicemente un po' più difficile l'acquisto di armi da parte di ragazzini. Eleva l'età minima per l'acquisto di armi semi-automatiche da 18 a 21 anni, introduce controlli di background (salute mentale, soprattutto) per i minori di 21 anni che acquistano armi, introduce nuove regole sulla conservazione delle armi e nuove pene per chi acquista armi per conto di terzi che non ne avrebbero il diritto, oltre che per chi traffica armi illegalmente.
Nella nuova normativa è stata introdotta anche la possibilità per gli Stati di introdurre leggi "red flag" (bandierina rossa), un'aggiunta voluta dai Repubblicani. In base a questa norma si può segnalare alla magistratura una persona che dà evidenti segni di squilibrio e farla legalmente disarmare. Si tratta di una misura preventiva, forse più efficace rispetto a quelle che limitano l'uso o l'acquisto di armi, perché pone l'attenzione sulla persona che tiene l'arma.

Nota di BastaBugie: l'autore del precedente articolo, Stefano Magni, nell'articolo seguente dal titolo "La Corte Suprema Usa ha condannato l'autoritarismo ambientalista" parla di come i giudici hanno condannato un abuso di potere.
Ecco l'articolo completo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il 2 luglio 2022:

La Corte Suprema degli Usa ha emesso una sentenza, votata da 6 giudici supremi contro 3, a favore della West Virginia contro l'Epa, l'agenzia per la protezione dell'ambiente. Già i titoli dei maggiori quotidiani europei, dopo aver accusato la Corte, a maggioranza conservatrice, di aver vietato l'aborto, ora l'accusano di voler distruggere il pianeta, impedendo la lotta ai cambiamenti climatici. "Nube tossica dalla Corte Suprema americana" titola, con polemica creatività, Il Manifesto. In realtà il massimo organo giudiziario statunitense ha semplicemente rimesso l'Epa al suo posto. Un'agenzia non è un organo legislativo e non può ordinare misure economiche ad uno Stato. In questo caso particolare: l'Epa, sulla base del Clean Air Act (letteralmente: legge per l'aria pulita) non può emettere regole sulle emissioni di gas serra in relazione al cambiamento climatico.
Tutto è nato dalle centrali termiche nella West Virginia. Secondo il piano di Barack Obama del 2015, il Programma per l'Energia Pulita, gli Stati avrebbero dovuto ridurre le emissioni, cambiando rapidamente le fonti energetiche, eliminando le centrali a carbone e altri combustibili fossili. La West Virginia, seguita da altri Stati, prevalentemente repubblicani, aveva fatto causa all'Epa, accusandola di non avere autorità sui programmi energetici dello Stato. Già nel 2016 la lite era finita alla Corte Suprema che, con una maggioranza di 5 a 4, aveva bloccato il piano di Obama. Poco dopo le elezioni presidenziali venivano vinte da Donald Trump, il cui approccio al problema era l'opposto: massima autonomia degli Stati in tema di energia e ambiente.
Il caso è rimasto in stallo fino all'anno scorso, quando è stato risollevato, questa volta, da governi locali di sinistra, a partire dal District of Columbia (il distretto della capitale). E questo punto, la Corte Suprema ha bocciato l'Epa e confermato che la West Virginia ha ragione. L'Epa non ha il potere di imporre agli Stati degli standard di emissione di gas serra in relazione al cambiamento climatico. Con questo, tuttavia, la Corte non sta vietando affatto l'imposizione di quote massime di emissione. Semplicemente la sentenza elimina quello che era un abuso di potere dell'Epa, un organo burocratico dipendente dal potere esecutivo. Le leggi, anche sull'ambiente, devono essere sempre votate dal Congresso.
Scrivendo il parere di maggioranza, il giudice supremo John Roberts sostiene che il principio da seguire sia quello di guardare "con scetticismo" alle agenzie che affermano "in uno statuto a lungo esistente, un potere non annunciato", che in realtà rappresenta un'"espansione trasformativa" del suo potere. L'Epa, per imporre il cambiamento sulla produzione di energia, aveva usato una sua prerogativa che poche volte era stata invocata prima del 2015. Era il tipico modo di agire dell'amministrazione Obama: conferire nuovi poteri alle agenzie, concentrare funzioni nelle mani di "zar" di nomina presidenziale, per imporre il cambiamento rapidamente, senza troppe discussioni in Congresso. Il giudice supremo Neil Gorsuch, in una nota, constata come il problema, dal punto di vista progressista, sia nella complessità e lentezza del processo legislativo. Ma è proprio questo che volevano i padri fondatori degli Stati Uniti, secondo Gorsuch, per proteggere la libertà e aumentare la responsabilità. E' il Congresso, responsabile di fronte al popolo che lo elegge, che deve dare "ordini chiari" alla burocrazia.
La sentenza della Corte Suprema è dunque importante per ristabilire un clima costituzionale sano, per ribadire il principio della divisione dei poteri e impedire al potere esecutivo di imporre leggi che sarebbero prerogativa del Congresso, oltre che negare al governo federale la possibilità di prevaricare sugli Stati. Sintomatico il fatto che i critici della sentenza, a partire proprio dalla Casa Bianca, accusino la Corte di irresponsabilità sull'emergenza climatica. Invece di discutere su chi debba legiferare, si va subito a discutere sul cosa, sul contenuto delle leggi. "La decisione odierna della Corte Suprema" in tema di ambiente, si legge nel comunicato della Casa Bianca, è "devastante" e "riporta indietro" il Paese. Questo perché, nella logica delle emergenze, non importa che ci sia un abuso di potere. L'importante è che le politiche emergenziali vengano subito applicate, costi quel che costi. E senza discutere. Perché la gente è "stolta" e quindi un governo di "esperti" deve avere mano libera.
È lo stesso motivo per cui i Democratici, e il presidente Biden per primo, protestano anche contro la sentenza che riguarda l'aborto: la Corte non ha vietato l'aborto (come pare di leggere dalle cronache) ma ha restituito agli Stati il potere di legiferare nel merito. Però, siccome per i progressisti l'aborto è un "diritto fondamentale", quel che si vuole evitare è proprio il dibattito. Deve essere imposto. Punto. E per il Covid è stato lo stesso: la lotta contro il virus è stata affrontata con la logica di una guerra e i Democratici non ammettevano che Trump lasciasse gli Stati liberi di scegliere le loro politiche sanitarie. Poi, una volta che Biden è diventato presidente, hanno continuato a condannare il comportamento di Stati dissenzienti, come la Florida e il Texas, perché "troppo liberi" su obblighi vaccinali e mascherine. Ed ora il clima: i progressisti non ammettono che siano le comunità locali, o anche il Congresso, su scala nazionale, a regolamentare le emissioni. Deve essere un'agenzia alle dirette dipendenze del capo dello Stato a decidere quali aziende devono produrre energia e quali morire.
Sulla scia delle continue emergenze, dunque, si fa strada l'autoritarismo. La Corte sta cercando di contenerlo. Questa è la vera "nube tossica" che fa indignare il mondo progressista.

DOSSIER "ABOLITO IL DIRITTO ALL'ABORTO"
La Corte Suprema USA annulla la Roe vs Wade

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Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 28 giugno 2022

3 - E' IL MOMENTO DELLA VERA SCUOLA CATTOLICA
Manifesto dell'Osservatorio cardinale Van Thuân per genitori che fanno homeschooling, scuole cattoliche parentali o paritarie e docenti cattolici nella scuola statale (AUDIO: Trasmissione di Radio Maria sull'insegnamento parentale)
Fonte Osservatorio Card. Van Thuân, 21 giugno 2022

La Scuola Cattolica esprime l'attività educativa pubblica di ordine naturale e soprannaturale della Religione cattolica.
L'educazione cattolica nella Scuola cattolica è dovere/diritto fondativo e originario della Chiesa cattolica, è dovere/diritto originario non fondativo dei genitori ed è compito derivato, sussidiario e ordinato al bene comune della comunità politica.
La Chiesa ha un dovere/diritto fondativo e originario in quanto chiamata per essenza e per missione ad annunciare la salvezza di Cristo a tutti gli uomini, assumendo, confermando, e purificando la dimensione naturale della loro vita. La Chiesa ha un ruolo pubblico "sopra-eminente" nel campo educativo e non semplicemente di supplenza o di complemento.
La Chiesa tramite l'educazione cattolica e la Scuola cattolica genera cultura e produce civiltà, essendo che la verità di Cristo illumina tutti i diversi ambiti della cultura e della civiltà, inducendoli ad essere fino in fondo se stessi nella loro legittima autonomia, ciò che avviene non in un regime di laicità ma solo nel rapporto strutturato di dipendenza della ragione rispetto alla fede nella rivelazione.
L'educazione cattolica nella Scuola cattolica assume le discipline da insegnare secondo la loro naturale struttura epistemica (contenutistica e metodologica) e dentro un quadro organico del sapere nel quale alcune discipline hanno carattere architettonico in quanto capaci di auto-fondarsi - la Metafisica dell'essere sul piano naturale e la Sacra dottrina su quello soprannaturale - mentre altre hanno una autonomia in dipendenza da principi di altre scienze. La Scuola cattolica educa quindi alla Sapienza, da intendersi come la capacità di conferire unità di senso alla vita secondo i principi primi e in vista dei fini ultimi.
Il naturalismo educativo e il personalismo educativo sono posizioni incongrue e riduttive in quanto ammettono una autonomia non più legittima dell'educazione naturale rispetto alla dimensione soprannaturale e della ragione rispetto alla rivelazione. Esse sono l'inizio della secolarizzazione dell'educazione che produce effetti via via più radicali, accentuando progressivamente l'esodo della educazione dai propri presupposti religiosi dapprima e naturali ed etici in seguito.
I genitori hanno un ruolo originario in quanto dettato dalla natura, essendo l'educazione una continuazione della procreazione. Non hanno tuttavia un diritto assoluto, in quanto per natura hanno prima di tutto un dovere, il dovere di educare i figli al bene, alla verità, alla giustizia, alla bellezza, all'ordine secondo le finalità naturali e soprannaturali della loro persona e secondo l'ordine e la legge naturale e divina.
La comunità politica ha un dovere educativo in quanto responsabile del bene comune ma non fondativo né originario, né diretto bensì derivato. La comunità politica deve esercitarlo non direttamente e in assoluto ma in ordine al bene comune, quindi all'ordine finalistico naturale e divino della società, assumendo compiti indiretti e sussidiari tendenti a garantire le condizioni perché i soggetti fondativi e originari - Chiesa e genitori - possano svolgere la propria azione educativa.
Lo Stato moderno e contemporaneo deforma i legittimi compiti educativi della comunità politica, accentrando in sé il compito educativo ed esautorando sia la Chiesa, mediante una erronea concezione della laicità dell'educazione, sia i genitori, dato che il fondamento naturale del dovere educativo di questi ultimi viene perduto senza il sostegno della dimensione religiosa della religio vera.
Lo statalismo educativo non è solo profondamente sbagliato dal punto di vista di "chi" deve educare, lo è anche per quanto riguarda "cosa" educare. Dato il suo accentramento e la sua visione assoluta di sé, lo Stato finisce per imporre i propri contenuti educativi, plasmando le anime di alunni e studenti secondo i propri principi e insegnando i contenuti di una "religione civile" artificiosa e strumentale. Questo totalitarismo educativo è espresso non solo dai regimi autoritari ma anche dalle democrazie liberali. Esso consiste in un sistema diseducativo, ideologico e ateo.
Oggi lo Stato è diventato strumentale rispetto a poteri globali e recepisce nella propria "religione civile", insegnata sistematicamente nel sistema educativo pubblico, le esigenze operative di centri di interesse sovra-statali. All'ideologia diseducativa statalista si aggiunge ora l'ideologia diseducativa globalista.
La Chiesa cattolica in genere oggi considera il proprio compito educativo pubblico non come qualcosa di essenziale per sé, accettando la primaria titolarità dello Stato in questo campo e intendendo la propria azione o come una azione di supplenza, quando il presunto legittimo titolare dell'educazione sia nella impossibilità di esercitarla, oppure come una attività di animazione sociale indirizzata a generici valori umanistici di solidarietà e fraternità. Di fatto essa nega di avere un ruolo educativo pubblico "sopra-eminente" in quanto Chiesa ed accetta la laicità educativa che è destinata a diventare laicismo educativo. Questa posizione della Chiesa è evidente in tre ambiti:
a) la presenza di insegnanti cattolici nella scuola di Stato è intesa come funzionale agli obiettivi educativi dello Stato, compreso l'Insegnamento della Religione Cattolica;
b) la scuola paritaria cattolica è interna al sistema pubblico integrato e quindi dipende normativamente e finalisticamente dalle indicazioni dello Stato;
c) la scuola parentale cattolica viene solitamente contrastata dalle istituzioni ecclesiastiche.
Le esigenze dell'Educazione cattolica e della Scuola cattolica richiedono di uscire dallo Stato e anche dalle realtà ecclesiastiche istituzionali laddove esse condividano e collaborino al sistema diseducativo statalistico e globalista. Ciò è possibile a tutti e tre i livelli della presenza di insegnanti cattolici nella scuola statale, della scuola cattolica paritaria e della scuola parentale cattolica a cui assimiliamo l'homeschooling. È altresì evidente che le limitazioni e le costrizioni sono maggiori nel primo caso e poi via via minori negli altri due. Questo dice che oggi la scuola parentale cattolica, pur con le sue difficoltà, è la via principale da battere per garantire all'educazione cattolica la coerenza. La scuola parentale cattolica deve però evitare due errori di impostazione. Il primo è di dimenticare la propria natura di educazione "pubblica", ovvero tesa al conseguimento del vero bene comune, finendo per privatizzarsi in qualche modo. Il secondo è di compiacersi della propria "eroica esistenza autonoma" quando invece la scuola libera cattolica deve intendersi come via "dal basso" affinché la Chiesa si riappropri della consapevolezza del proprio dovere sopra-eminente di svolgere un ruolo educativo pubblico.
Siamo consapevoli che in questa fase storica ed ecclesiale bisogna partire dal basso.

Nota di BastaBugie: questo Manifesto è stato scritto dall'Osservatorio cardinale Van Thuân sulla Dottrina sociale della Chiesa dopo il convegno tenutosi a Lonigo il 4 giugno. Chi vuole può aderire al Manifesto semplicemente scrivendo una mail a info.ossvanthuan@gmail.com specificando se siete:
1) educatori di homeschooling,
2) Scuola cattolica parentale (quale),
3) Scuola cattolica paritaria (quale),
4) docente cattolico nella scuola statale.
Attenzione: l'invito è rivolto al mondo della scuola perché con chi aderisce l'Osservatorio conta di poter fare in futuro un lavoro di maturazione degli obiettivi e di formazione per cui non comunichi la sua adesione chi fosse solo interessato alla scuola cattolica, ma non vi opera in qualche modo, diretto o indiretto che sia, non appartenendo alle quattro realtà sopra menzionate.
Chiariamo che chi aderisce al Manifesto non entra in una nuova associazione, semplicemente dichiara di condividerne l’impostazione e si rende disponibile ad accogliere e a partecipare alle attività in questo senso dell’Osservatorio, nella speranza che ciò possa generare un ampio movimento. Sarà impegno dell’Osservatorio dare seguito a questo Manifesto con iniziative rivolte agli aderenti tese allo studio delle ragioni dottrinali dell’educazione cattolica, alla formazione dei docenti cattolici e alla promozione pubblica del principio non negoziabile della vera libertà educativa.

TRASMISSIONE DI RADIO MARIA SULL'INSEGNAMENTO PARENTALE
Trasmissione dal titolo "L'Educazione cattolica. Scuole parentali e Homeschooling" del 18 giugno 2022 condotta da Silvio Brachetta con ospiti Don Samuele Cecotti, vicepresidente dell'Osservatorio Card. Van Thuân (intervento da 4' 38") e Don Stefano Bimbi, fondatore di Alleanza Parentale e della scuola parentale "Gesù Maestro" di Staggia Senese (intervento da 37' 33").
Per ascoltare la trasmissione clicca nel link qui sotto:
https://radiomaria.it/puntata/la-dottrina-sociale-della-chiesa-oggi-18-06-2022

DOSSIER "EDUCAZIONE PARENTALE"
Insegna tu ai tuoi figli

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Fonte: Osservatorio Card. Van Thuân, 21 giugno 2022

4 - NO AI TRANS NELLE GARE FEMMINILI DI NUOTO E DI RUGBY (PRESTO NEMMENO CALCIO E ATLETICA?)
Altre notizie dal mondo gay: c'è molto di insopportabile nel ''matrimonio'' tra la cantante Paola Turci e Francesca Pascale, l'ex fidanzata di Berlusconi
Fonte Provita & Famiglia, 20 giugno 2022

Negli ultimi mesi si erano moltiplicate le polemiche e le proteste per la partecipazione di atleti maschi transgender alle gare di nuoto femminili e in molti avevano chiesto di porre fine a questo fenomeno che discrimina e penalizza le atlete.
Alla fine la FINA (Federazione internazionale di nuoto) ha ascoltato le voci di protesta e ha deciso di impedire agli atleti transgender di competere nelle gare ufficiali femminili se hanno attraversato qualsiasi fase della pubertà maschile. La nuova policy richiede che i concorrenti transgender abbiano completato la transizione di sesso all'età di 12 anni per poter competere nelle competizioni femminili.
La Federazione ha anche annunciato che verrà creata una categoria "aperta" nelle competizioni riservata a tutti i nuotatori la cui identità di genere è diversa dal sesso di nascita.
Brent Nowicki, direttore esecutivo della Federazione, ha affermato che il loro approccio nella stesura di questa policy è stato completo, inclusivo, basato sulla scienza e, soprattutto, sull'equità competitiva.

Nota di BastaBugie: ecco altre notizie sul "gaio" mondo gay... sempre meno gaio.

ANCHE NEL RUGBY BANDITI GLI ATLETI TRANS
La questione dell'invasione di maschi trans nello sport femminile sembra fortunatamente essersi avviata verso la soluzione più ragionevole e diversi organi internazionali hanno iniziato a muoversi per proteggere i diritti delle atlete.
Ora anche l'International Rugby League (IRL) ha infatti deciso di vietare agli atleti maschi transgender di partecipare a eventi sportivi femminili. L'annuncio dell'IRL è arrivato appena poche ore quello della Federazione internazionale di nuoto (FINA), che lunedì ha istituito un divieto simile per i nuotatori transgender.
I membri della federazione hanno comunicato che "nel raggiungere questa posizione, l'IRL, che ha esaminato per l'ultima volta la questione della partecipazione degli atleti transgender alla lega internazionale di rugby nel gennaio-febbraio 2021, ha preso in considerazione diversi sviluppi rilevanti nello sport mondiale, tra cui la pubblicazione da parte del CIO del suo Framework del novembre 2021 sull'equità, la non discriminazione e l'inclusione sulla base dell'identità di genere e delle variazioni di sesso.
L'IRL ha affermato che era una sua responsabilità bilanciare il diritto dell'individuo a partecipare con il rischio percepito per gli altri partecipanti e garantire che tutti ricevano un'equa udienza.
(Provita & Famiglia, 23 giugno 2022)

ANCHE CALCIO E ATLETICA VOGLIONO PROTEGGERE LE DONNE DAI TRANS
La FIFA, ovvero l'organo di governo del calcio mondiale e la Federazione internazionale dell'Atletica Leggera stanno rivedendo le loro politiche pro-transgender dopo la svolta di qualche giorno fa da parte della FINA, la federazione internazionale di nuoto.
La Fina, infatti, cambiando finalmente e fortunatamente rotta, ha deciso di limitare la partecipazione degli atleti transgender alle competizioni femminili, per non discriminare le donne. Sebastian Coe, presidente di World Athletics, ha detto alla BBC che il consiglio dell'organizzazione ha discusso i regolamenti a fine dell'anno e ha elogiato il suo collega della Fina per la decisione presa.
Un atteggiamento simile sembra stia prendendo la Fifa. Un portavoce, infatti, avrebbe dichiarato che c'è un cambiamento "in corso". Non ha rivelato dettagli o particolari, ma è emerso che la Fifa sta prendendo in esame le indicazioni di esperti medici, legali, scientifici, delle prestazioni e dei diritti umani e anche della posizione del Comitato olimpico internazionale (CIO) proprio per rivedere le politiche pro-transgender al fine di evitare qualsiasi discriminazioni per le donne.
Il vento sta, finalmente, cambiando? C'è da augurarselo.
(Provita & Famiglia, 26 giugno 2022)

COSA C'È DI INSOPPORTABILE NEL ''MATRIMONIO'' TRA PAOLA TURCI E FRANCESCA PASCALE?
C'è qualcosa di insopportabile intorno a quelle che tutti chiamano le "nozze" della cantante Paola Turci e di Francesca Pascale, l'ex "fidanzata" di Silvio Berlusconi. Qualcosa di ancora più insopportabile della morbosa copertura dell'evento da parte di giornali e tv, che per settimane ci hanno scassato l'anima su tutti i dettagli di questa "splendida storia d'amore", e poi sulla cerimonia e su quanta gioia si riversa sull'umanità intera a causa di questo "matrimonio".
Matrimonio? Ecco la cosa ancora più insopportabile: quelli che si preoccupano solo di precisare che non di matrimonio si tratta, ma di unione civile. E ti spiegano che la legge italiana non permette di chiamare matrimonio (che è solo fra uomo e donna) quella che è una semplice unione fra persone dello stesso sesso. E chiedono quindi alla stampa di usare la terminologia corretta. Sono magari gli stessi, soprattutto cattolici, che hanno sempre sostenuto il sì alle unioni civili "basta che non si confondano con il matrimonio e la famiglia".
Al che ti chiedi se costoro siano più ingenui o ipocriti. Perché è vero: tecnicamente in Italia c'è una differenza tra matrimonio e unione civile, ma nella sostanza? L'unica vera differenza concreta sta nel divieto - per i civiluniti - di adottare bambini, divieto peraltro aggirabile. Per il resto diritti e doveri sono gli stessi (anzi, tra civiluniti non c'è l'obbligo di fedeltà come nel matrimonio). E allora a cosa serve mettersi a discutere se il riferimento è all'articolo 29 della Costituzione o all'articolo 2?
La realtà è che è solo una questione di tappe. Introdurre subito il matrimonio omosessuale - o egualitario - sarebbe stato un boccone troppo difficile da digerire in una sola volta. Così, come è stato per altri paesi prima dell'Italia, si comincia con l'approvazione di una legge sull'unione civile: nel linguaggio comune, dei media, si comincia però a chiamarlo matrimonio, "civiluniti" sparisce dal linguaggio comune per lasciare spazio a "sposi", e nel frattempo il concetto di "famiglia arcobaleno" si è già affermato; infine si arriva all'approvazione di una legge che prende atto della realtà e cambia anche la terminologia, matrimonio e basta. Senza che nessuno obietti perché tanto ci si è già abituati a considerarlo tale e anzi, ci si chiederà stupiti e scandalizzati come mai prima si chiamava unione civile.
Tutto il can can pubblicitario intorno alla coppia Turci-Pascale - uno spazio che neanche per Diana e Carlo d'Inghilterra - proprio a questo serve: a far entrare nella testa la parola matrimonio riferita a una unione omosessuale (magari ricordando che c'è ancora un passo da fare per arrivare alla piena uguaglianza). Così come era stato poche settimane prima per l'altra coppia omo molto celebrata: il giornalista Alberto Matano con il "suo" Riccardo Mannino.
Era una strada segnata fin dall'inizio, e a questa deriva hanno pesantemente concorso politici cattolici e persino pastori (non dimenticheremo i fantastici editoriali di Avvenire sul grande contributo che unioni omosessuali stabili danno alla società), che hanno giustificato e valorizzato le unioni civili, facendo credere che basti giocare sui termini per salvare l'unicità della famiglia.
Costoro, invece di fare equilibrismi impossibili sull'uso delle parole, avrebbero dovuto e dovrebbero ora rileggersi quanto il Magistero (e sottolineo Magistero, non l'opinione personale di questo o quel vescovo) ha chiaramente affermato sul tema delle unioni fra persone dello stesso sesso, e troviamo sintetizzato nel documento della Congregazione per la Dottrina della Fede del 2003, "Considerazioni circa i progetti di riconoscimento legale delle unioni tra persone omosessuali".
Citiamo solo la conclusione: «La Chiesa insegna che il rispetto verso le persone omosessuali non può portare in nessun modo all'approvazione del comportamento omosessuale oppure al riconoscimento legale delle unioni omosessuali. Il bene comune esige che le leggi riconoscano, favoriscano e proteggano l'unione matrimoniale come base della famiglia, cellula primaria della società. Riconoscere legalmente le unioni omosessuali oppure equipararle al matrimonio, significherebbe non soltanto approvare un comportamento deviante, con la conseguenza di renderlo un modello nella società attuale, ma anche offuscare valori fondamentali che appartengono al patrimonio comune dell'umanità. La Chiesa non può non difendere tali valori, per il bene degli uomini e di tutta la società».
Il giudizio della Chiesa è sempre stato chiaro, stare oggi a disquisire su quale parola usare è solo patetico. E, appunto, insopportabile.
(Riccardo Cascioli, La Nuova Bussola Quotidiana, 4 luglio 2022)

Fonte: Provita & Famiglia, 20 giugno 2022

5 - L'OCCIDENTE SI STA AUTODISTRUGGENDO CON LA GUERRA IN UCRAINA
La guerra a Mosca sta portando a una alleanza anti-occidentale anche di Paesi tradizionalmente amici: le conseguenze saranno per noi disastrose (VIDEO: Dietro l'intervento in Ucraina c'è George Soros)
Autore: Eugenio Capozzi - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 04-07-2022

L'ultima settimana di giugno ha offerto la possibilità di fare il punto in maniera dettagliata sull'attuale assetto delle relazioni politiche ed economiche mondiali, in quanto in essa si sono concentrati in successione il vertice dei G7, quello della Nato e infine quello dei Brics (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica).
L'impressione complessiva offerta da questi tre eventi è una conferma, se ce ne fosse ancora bisogno, che siamo di fronte ad un sempre più rapido ed accentuato processo di polarizzazione, iniziato con il conflitto russo-ucraino, e ora giunto quasi sulla soglia di un nuovo bipolarismo.
Da un lato, il G7 e l'Alleanza atlantica hanno serrato i ranghi, sovrapponendo per molti versi le loro prese di posizione, e innalzando ulteriormente il muro della contrapposizione con Mosca, accusata di essere il principale agente destabilizzatore che minaccia la pace e la sicurezza in Europa. Dall'altro, il consesso che da quasi un quindicennio riunisce le maggiori economie nel mondo al di fuori dell'area euro-nordatlantica, che ha visto la partecipazione attiva e significativa di Vladimir Putin, ha adoperato toni molto decisi e atteggiamenti di sfida verso l'Occidente come non si erano mai riscontrati nella sua storia, e ha cominciato ad attrarre anche le richieste di ingresso (Argentina ed Iran) o le manifestazioni di interesse (Indonesia) da parte di altre nazioni: evidentemente nel clima di una crescente tensione internazionale, queste ritengono che i Brics si configurino come un "blocco" in grado di assecondare i loro interessi primari in alternativa all'Occidente ancora egemonizzato da Washington.
Insomma, a più di quattro mesi dallo showdown sul suolo ucraino, prende forma definita ormai quello scenario della "seconda guerra fredda" previsto da tempo da molti osservatori di politica internazionale, i cui protagonisti principali sarebbero gli Stati Uniti e la Cina, e in cui la Russia putiniana giocherebbe un ruolo, nettamente subordinato a quest'ultima, di avamposto.

SOSTEGNO TOTALE A KIEV E ULTERIORI SANZIONI CONTRO MOSCA
Se nel summit G7 di Elmau i paesi membri hanno insistito sul sostegno totale a Kiev e su ulteriori sanzioni contro Mosca, sorvolando, in nome della mobilitazione bellicista, sugli effetticatastrofici che finora quel tipo di misure ha avuto non sull'economiarussa, ma su quella dei paesi che le hanno varate, la Nato a Madrid ha lanciato, nel documento e nelle dichiarazioni finali, una salva ancora più pirotecnica di sfide: non soltanto al "nemico numero uno" Putin, ma anche a Pechino, considerata allo stesso titolo parte di "soggetti autoritari" che minacciano pace, sicurezza, stabilità, collaborazione internazionale e autodeterminazione dei popoli, ponendo minacce nello spazio fisico e in quello virtuale; e la cui politica estera è indicata come una sfida strutturale ai princìpi atlantisti.
In questo quadro, l'accordo raggiunto (a spese dei curdi, usati e abbandonati) per superare il veto della Turchia di Erdogan sull'ingresso nell'Alleanza di Finlandia e Svezia è stato celebrato come una vittoria storica, e il segno di un ulteriore compattamento dell'Occidente.
Per converso nel summit dei Brics, nonostante le diverse sfumature usate dai singoli partecipanti, emergono con particolare evidenza le accuse dirette all'Occidente, per molti versi speculari a quelle avanzate dalla Nato: come quella, formulata dal leader cinese Xi Jinping, di "abuso" di sanzioni unilaterali e di "mentalità da guerra fredda", e soprattutto quella, particolarmente pesante, di una "espansione di alleanze militari" che "renderà il mondo più volatile", non favorendo "un futuro condiviso per il genere umano". Echeggiata dalla decisa volontà di Putin di favorire la transizione a un assetto di potenza mondiale decisamente multipolare, in cui l'egemonia occidentale sarà un ricordo.
Come è noto, il vertice ha poi ventilato la possibilità di creare un'area monetaria unica, che rappresenterebbe la sanzione ufficiale di quanto già sta avvenendo in seguito alle sanzioni - ossia del fatto che petrolio, gas, armamenti russi vengono pagati da Cina e India in rubli o nelle loro valute locali piuttosto che in dollari - ma anche il segno di un possibile futuro prossimo in cui il mercato globale si potrebbe scindere in due spazi contrapposti e sempre meno comunicanti.

UNA SUPERFICIALITÀ SCONVOLGENTE
Ciò che più stupisce, leggendo i resoconti e i commenti dei media, degli osservatori scientifici e della classe politica occidentale alla nuova fase inaugurata dai Brics, è la pressoché assoluta mancanza di una valutazione davvero realistica della situazione mondiale che si è venuta a creare, e la altrettanto pressoché completa sudditanza alla narrazione ufficiale di provenienza statunitense secondo cui gli occidentali non avrebbero nulla da temere da quel consesso, in quanto diviso da rivalità insormontabili; o addirittura i Brics vengono declassati in blocco a fronte dei "regimi autoritari".
Giudizi di una superficialità sconvolgente, che non tengono minimamente in conto il dato fondamentale emerso dal compattamento di quelle cinque potenze: e cioè che almeno tre di esse (India, Brasile e Sudafrica) sono regimi democratici fino ad ora in rapporti buoni o ottimi con l'area euro-atlantica, sostanzialmente interni ad essa (come Brasilia e Johannesburg) o ad essa progressivamente uniti da vincoli strategici (Nuova Dehli), e che, a causa della contrapposizione frontale dell'Occidente alla Russia, si stanno allontanando da esso, potenzialmente approdando in quella che potrebbe essere una vera e propria alleanza non solo economica e politica, ma forse anche militare.
Insomma, pur di guadagnare qualche metro di terreno nell'Europa orientale, espandersi in Scandinavia e tenere sotto pressione Mosca nella speranza finora vana che il regime putiniano collassi, ad onta dei suoi proclami retorici l'Occidente si è sempre più isolato dal resto del mondo, sta perdendo terreno in zone fondamentali del globo, si sta facendo sempre più nemici. Un risultato disastroso, portatore di enormi difficoltà per il futuro delle democrazie occidentali, di cui nessuno pare però, al loro interno, chiamato a rispondere.

Nota di BastaBugie: nel seguente video (durata: 1 ora e 25 minuti) dal titolo "La disfatta dell’Ucraina" il giornalista professionista Roberto Mazzoni commenta la situazione descritta nel precedente articolo scavando su chi sta dietro a tante scelte scriteriate dell'Occidente: George Soros.
Per vedere l'interessante video basta andare al link sottostante e iscriversi al canale in maniera gratuita. Ne vale davvero la pena. Noi di BastaBugie ve lo consigliamo.
https://mazzoninews.com/2022/07/03/la-disfatta-dellucraina-mn-175

DOSSIER "GUERRA RUSSIA-UCRAINA"
L'offensiva di Putin nel 2022

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DOSSIER "GEORGE SOROS"
Il padrone del mondo

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Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 04-07-2022

6 - IL TERRORE DA COVID MINACCIA IL TOUR DE FRANCE
Siamo alla follia: atleti positivi al tampone, ma senza alcun sintomo, potrebbero essere costretti a rinunciare alla corsa... e intanto la FDA americana ha dato il via libera al vaccino Covid ai bambini di 6 mesi
Autore: Claudio Romiti - Fonte: Blog di Nicola Porro, 20 giugno 2022

Mancano appena una decina di giorni all'avvio del Tour de France, la corsa ciclistica a tappe più importante al mondo, e per gli organizzatori, le squadre partecipanti e gli appassionati di questo popolare sport l'attesa sarà sovrastata da una grande angoscia virale. Il timore è che possa ripetersi anche durante la Grande Boucle, causando colossali perdite economiche, ciò che è accaduto all'appena concluso Giro di Svizzera, dove la semplice positività al tampone ha costretto al ritiro ben 4 compagini al completo, più altri atleti sparsi, per un totale di una sessantina di corridori su 153 partenti, più di un terzo. Tra gli sfortunati anche il russo Alexander Vlasov, il quale al momento del ritiro forzato comandava la classifica. Dunque, laddove non erano bastate le sanzioni a fermare questo forte passista-scalatore, ci ha pensato san tampone a mandarlo a casa.
Inoltre, è quasi pleonastico segnalarlo, tutti gli atleti in oggetto sono risultati asintomatici. Ma tant'è: dal momento che lo sport mondiale sembra aver adottato la demenziale linea cinese del Covid zero, e data la grande circolazione di un virus depotenziato ma divenuto endemico da tempo, da qui in avanti le più importanti competizioni saranno sempre più condizionate da codesta insensata caccia all'untore. Condizionate in modo assolutamente autodistruttivo, così come accaduto durante le recenti Olimpiadi invernali, dove alcuni importanti atleti hanno dovuto gettare alle ortiche quattro anni di sacrifici a causa di una banale positività. Positività al tampone di soggetti asintomatici che sia l'Organizzazione mondiale della Sanità e sia il Centro europeo per la prevenzione e il controllo della malattie hanno spesso criticato, anche a causa di un abuso nel sistema di amplificazione, il cosiddetto Pcr, il quale se portato sopra i 24 cicli darebbe luogo a molti falsi positivi.
Ovviamente da noi, dove pare dominare ancora incontrastato il cosiddetto giornale unico del virus, nessun organo di stampa esprime qualche dubbio o qualche perplessità in merito a questa ennesima follia virale che sta letteralmente falcidiando gli sport più amati dal pubblico. Spulciando qua e là tra i nostri giornali su ciò che è avvenuto nella competizione sopra citata, il tono generale è abbastanza in linea con quanto titola l'Ansa, la principale agenzia di stampa italiana: "Giro di Svizzera: il Covid disegna la classifica, Vlasov fuori".
Quindi sarebbe tutta colpa del Covid, e non della sesquipedale idiozia dei tamponi agli asintomatici, che pure nello sport mondiale, i cui atleti non fanno certo parte per età e per condizioni fisiche della componente più fragile della popolazione, sta producendo di gran lunga più danni del coronavirus.
Eppure, prima che il Sars-Cov-2, insieme alla sua pestilenziale narrazione, facesse la sua irruzione nelle nostre avanzate società, non era raro assistere alla performance di atleti di livello che, colpiti da influenza o da altre analoghe malattie, pur debilitati decidevano di scendere in campo o in pista. Atleti febbricitanti e, dunque, anche contagiosi ma sulla cui scelta a competere nessuno si sarebbe sognato di scandalizzarsi. Oggi, invece, accade il contrario: ragazzoni in buonissima salute, del tutto asintomatici ma rei di risultare positivi ad un tampone spesso impreciso, la cui eventuale mancata esclusione dalla relativa competizione, qualora per avventura venisse ragionevolmente consentita, questa si che scandalizzerebbe chi ancora pensa di avere a che fare con una malattia più letale della peste nera. La qual cosa dovrebbe farci riflettere.

Nota di BastaBugie: Paolo Gulisano nell'articolo seguente dal titolo "Vaccino agli infanti, via libera. Un rischio inutile" parla della FDA americana che ha dato il via libera alla somministrazione del vaccino Covid ai bambini di 6 mesi e parla come se si fosse trovata la soluzione a un flagello che mieteva vittime innocenti, come poliomielite o difterite. Ma non fa alcun cenno all'imbarazzante tasso di letalità dei bambini colpiti da Covid.
Ecco l'articolo completo pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana il 29 giugno 2022:

La vaccinazione anti-Covid diventa universale. Pressoché ogni abitante del pianeta potrà ricevere i prodotti mRNA, realizzando il sogno di Bill Gates. Sono arrivate dagli Stati Uniti, e in particolare dalla Food and Drug Administration, le autorizzazioni alle richieste di Pfizer e Moderna per somministrare i loro vaccini ai bambini a partire dai sei mesi di età. Era già consentito a partire dai 5 anni, per Moderna sopra i 18 anni.
L'autorizzazione - si legge nel comunicato dell'Ente preposto all'approvazione dei farmaci - è "per l'uso di emergenza", ma come noto si è sempre e comunque in stato di emergenza, e quindi i vaccini potranno essere inoculati a partire dai 6 mesi di età dei neonati. "Molti genitori e medici aspettavano un vaccino per i bambini più piccoli e questa azione contribuirà a proteggere quelli dai 6 mesi di età. Come abbiamo visto per i gruppi di età più avanzata, ci aspettiamo che i vaccini per i bambini più piccoli proteggano dagli esiti più gravi del Covid, come l'ospedalizzazione e la morte", ha dichiarato il commissario della Fda Robert M. Califf, M.D. "Coloro ai quali è affidata la cura dei bambini possono avere fiducia nella sicurezza e nell'efficacia di questi vaccini Covid e possono essere certi che l'agenzia ha valutato i dati in modo approfondito".
Il commissario della FDA parla come se si fosse trovata una soluzione ad un flagello che mieteva vittime innocenti, come se fosse la poliomielite o la difterite del secolo scorso. Non fa alcun cenno a quale sia stato il tasso di letalità dei bambini colpiti da Covid. Sarebbe piuttosto imbarazzante dire che è stato dello 0,00008%, e che riguardava solo bambini con patologie preesistenti, e che nella pressoché totalità dei casi il Covid si è presentato come asintomatico, o come un raffreddore o un'influenza. Era dunque necessario estendere la vaccinazione fino ai bambini di sei mesi? Quali dati epidemiologici hanno supportato tale decisione? È bene sollevare tali questioni, perché inevitabilmente in breve tempo queste autorizzazioni potrebbero essere prese sia in Europa dall'EMA che in Italia dall'Aifa.
Mentre da diversi Paesi provengono allarmi rispetto agli effetti indesiderati dei vaccini, si abbassa ulteriormente - e secondo diversi esperti pericolosamente - l'età di inoculazione. Inoltre, per i piccoli dovranno essere somministrate tre dosi in tempi ravvicinati: due dosi iniziali eseguite a distanza di tre settimane l'una dall'altra, seguite da una terza dose somministrata almeno otto settimane dopo la seconda dose. Tre dosi in meno di tre mesi.
La FDA mette le mani avanti, garantendo sull'efficacia e sicurezza dell'inoculazione dei vaccini a bambini di questa età alla luce di due studi clinici condotti sperimentalmente negli Stati Uniti e in Canada su gruppi di neonati, bambini e adolescenti. Un gruppo di 230 bambini di età compresa tra i 6 e i 23 mesi e un altro gruppo di 260 bambini di età compresa tra i 2 e i 5 anni hanno ricevuto una serie primaria di due dosi di vaccino mRNA e gli esiti sono stati confrontati con le risposte immunitarie di 290 adulti di età compresa tra i 18 e i 25 anni che avevano ricevuto due dosi di vaccino. In queste analisi della FDA, la risposta immunitaria al vaccino, in entrambi i gruppi di età dei bambini, è stata paragonabile a quella degli adulti. Cosa sta a significare? Che avevano sviluppato gli anticorpi, come gli adulti. Ma lo sviluppare gli anticorpi, come ormai è acclarato, non significa non contrarre la malattia, come dimostrano le centinaia di migliaia di tri e quadri-vaccinati. Inoltre, non è dato sapere per quanto tempo permangano questi anticorpi.
E la sicurezza? Gli effetti collaterali più comunemente segnalati nei partecipanti allo studio clinico di età compresa tra i 6 e i 23 mesi che hanno ricevuto il vaccino sono stati irritabilità, diminuzione dell'appetito, febbre e dolore, arrossamento e gonfiore nel sito di iniezione. Questi effetti collaterali sono stati segnalati anche nei partecipanti al vaccino di età compresa tra i 2 e i 4 anni, oltre a febbre, mal di testa e brividi. I sistemi di sorveglianza della sicurezza della FDA e dei CDC hanno anche identificato un aumento del rischio di miocardite (infiammazione del muscolo cardiaco) e pericardite (infiammazione del tessuto che circonda il cuore) in seguito alla vaccinazione, in particolare dopo la seconda dose. Il rischio osservato è maggiore nei maschi di età compresa tra i 18 e i 24 anni per il vaccino Moderna e nei maschi di età compresa tra i 12 e i 17 anni per il vaccino Pfizer.
Nonostante tutto questo, l'approvazione è arrivata. Evidentemente si tratta di scelte fatte a prescindere da ogni evidenza relativa alla malattia naturale come si sviluppa nei bambini e nei ragazzi, e all'esito della vaccinazione.

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Fonte: Blog di Nicola Porro, 20 giugno 2022

7 - LETTERE ALLA REDAZIONE: LE APPARIZIONI A MEDJUGORJE SONO VERE O FALSE?
In un messaggio al veggente Jakov la Madonna sembra contraddire l'insegnamento della Chiesa sul Limbo
Autore: Pietro Guidi - Fonte: Redazione di BastaBugie, 6 luglio 2022

Gentile redazione di BastaBugie,
vi leggo con interesse da diverso tempo, ma non ho mai trovato sul vostro sito una presa di posizione chiara su Medjugorje. Anzi, a dirla tutta ho visto che non parlate proprio di Medjugorje. Eppure è un tema che interessa moltissimi cattolici e divide chi crede che sia davvero la Madonna ad apparire ai sei veggenti da chi crede che sia tutto finto. È da diverso tempo che io mi sono interessato a questo tema e ho cominciato ad approfondirlo, scoprendo varie cose che volevo condividere con voi: alcune note, altre che non si sentono dire da nessuno, ma che, a mio avviso, sono decisive per valutare il fenomeno Medjugorje. Innanzitutto leggendo i messaggi rilasciati dai veggenti li ho trovati molto prolissi e banali, quasi come se la Madonna si fosse adattata al linguaggio ampolloso dei documenti post-conciliari. Non erano in grado di nutrire la mia fede come lo avevano fatto invece molti altri libri che avevo letto, come per esempio il catechismo di San Pio X, i Vangeli o l'imitazione di Cristo. Leggendo poi i messaggi che la Madonna aveva lasciato a Fatima mi resi conto dell'impressionante differenza fra queste due rivelazioni. I messaggi della Madonna di Fatima sono brevi, essenziali ed entravano nel dettaglio sulle vicende storiche dell'epoca come le guerre mondiali e l'ascesa del comunismo in Russia. Quella che i veggenti di Medjugorje dicono essere la Madonna invece da oltre 40 anni ripete più o meno le stesse cose senza entrare nel dettaglio sui fatti attuali. Iniziai quindi a dubitare di Medjugorje e mi chiedevo: ma è possibile che la Madonna si scomodi per dare dei messaggi così banali? Proseguendo negli studi ho scoperto che la prolissità dei messaggi è considerato un argomento che depone a sfavore di una rivelazione privata in sede di processo. Vi cito il passo dal libro "Teologia della perfezione cristiana" di A. Royo Marin: "Le rivelazioni (...) che sono molto prolisse senza necessità bisogna respingerle come non divine. Le rivelazioni divine sono molto brevi e discrete; vengono espresse con parole molto chiare e precise". Vi sono nella storia della Chiesa rivelazioni private molto lunghe, ma queste sono state rivolte a dei mistici per il loro vantaggio personale che poi hanno trascritto quanto avevano visto (come per esempio i dialoghi con la Divina Provvidenza di santa Caterina da Siena), mentre non conosco una rivelazione privata contenente un messaggio rivolto al pubblico così lungo come Medjugorje.
Arrivato a questo punto ero più contrario che favorevole alle apparizioni di Medjugorje, ma ancora non ne ero certo che la mia fosse la posizione giusta e non disponevo di un argomento forte a sostegno della mia tesi oltre a quello sulla prolissità. Ma un giorno mi sono imbattuto nel messaggio di Medjugorje rilasciato dal veggente Jakov il 3 settembre 1992. Questo breve messaggio dice così: "I bambini uccisi nel seno materno sono ora come piccoli angeli attorno al trono di Dio" (Diego Manetti, Il messaggio di Medjugorje, pag. 231). Molti forse non troveranno niente di strano in questo messaggio, ma in realtà è un grave attacco alla dottrina cattolica sul Limbo. Il Limbo è quel luogo dove vanno i bambini morti prima dell'uso della ragione che non hanno ricevuto il battesimo. San Pio X alla domanda numero 100 del suo celebre catechismo dice: "I bambini morti senza Battesimo vanno al Limbo, dove non è premio soprannaturale né pena; perché, avendo il peccato originale, e quello solo, non meritano il paradiso, ma neppure l'inferno e il purgatorio". Per quanto questo possa sembrare un piccolo dettaglio, a me sembra impossibile che la Madonna vada contro quello che la Chiesa ha sempre insegnato, quindi mi sono convinto della falsità di questo fenomeno. Del resto a Lourdes una prova dell'autenticità delle apparizioni è stata il fatto che la piccola Bernadette Soubirous disse che il nome con cui si era presentata a lei la Madonna era Immacolata Concezione, pur ignorando che cosa significasse questo termine e l'esistenza di questo dogma. Invece a Medjugorje una prova della falsità delle apparizioni è proprio il fatto che la presunta Madonna abbia fatto uno scivolone in un tema dottrinale. Infatti visto che oggi c'è molta ignoranza sul tema del Limbo è possibile che i veggenti non conoscano la posizione della Chiesa, ma la Madonna non può non sapere la verità. Quindi secondo me dovremmo logicamente concludere che le apparizioni di Medjugorje siano false. Che cosa ne pensate a riguardo voi di BastaBugie? Vi ringrazio in anticipo della risposta.
Giovanni

RISPOSTA DELLA REDAZIONE

Caro Giovanni,
la tua mail mi permette di ricordare alcuni punti essenziali della dottrina cattolica per evitare di cadere in errore. Questi punti vanno riconosciuti da tutti i cattolici, indipendentemente dal fatto che credano alle apparizioni di Medjugorje o no.
Prima di tutto la Rivelazione Pubblica è finita esattamente con la morte dell'ultimo Apostolo, San Giovanni Evangelista. Quindi da allora in poi non è più possibile aggiungere nulla al Deposito della Fede, ma solo chiarire meglio quanto è già stato rivelato. La Rivelazione Pubblica (che è composta da Sacra Scrittura e Sacra Tradizione) impegna ogni credente e chi non vi prestasse fede uscirebbe dalla Chiesa Cattolica. Invece Medjugorje, come anche Lourdes e Fatima, non fanno parte della Rivelazione Pubblica, ma sono rivelazioni private. Le rivelazioni private non impegnano la fede di nessuno, nemmeno quando la Chiesa le dichiara di origine soprannaturale. Le rivelazioni private infatti impegnano soltanto colui al quale sono rivolte (per esempio a Fatima i tre pastorelli), ma non gli altri. In teoria uno potrebbe essere cattolico e non credere alle apparizioni di Fatima. Dico in teoria, perché in pratica non credo che questo sia possibile in quanto per non credere a quello che hanno detto i tre pastorelli, confermato dai miracoli attestati da più fonti come anche dal parere ufficiale della Chiesa, bisognerebbe avere motivazioni contrarie altrettanto forti.
Comunque, di per sé, il non credere a specifiche apparizioni private non inficia la fede. Invece se uno non credesse anche ad un solo dogma, come può essere l'umanità e divinità di Cristo, la verginità perpetua di Maria o l'infallibilità papale non sarebbe più cattolico. Se questo discorso vale per Fatima e per Lourdes che sono state riconosciute ufficialmente dalla Chiesa, tanto più vale per Medjugorje che è un fenomeno ancora in corso e su cui la Chiesa deve ancora esprimersi definitivamente.
Per quanto riguarda il nostro parere sulle apparizioni di Medjugorje, non intendo sminuire l'importanza della prova dottrinale che hai portato contro alle apparizioni di Medjugorje. Tuttavia attendiamo il giudizio della Chiesa su questo fenomeno, che potrà dirci se questo errore inficia la veridicità delle apparizioni o se può trattarsi per esempio di un'aggiunta umana al messaggio originale. Personalmente non mi pongo troppo il problema se queste apparizioni siano vere o false perché nella Rivelazione Pubblica sono contenute tutte le verità necessarie per la salvezza e quindi continuo a seguire quelle, indipendentemente dal fatto che a Medjugorje appaia davvero la Madonna oppure no.
Per questo credo di dover dire qualcosa sul Limbo, che hai citato, perché penso che sia opportuno ribadire quello che la Chiesa ha sempre insegnato su questo punto. Il Limbo dei bambini non battezzati, pur non essendo una verità di fede formalmente rivelata (cioè non esiste ad ora il dogma del Limbo) è una dottrina che viene detta "implicitamente rivelata" o "virtualmente rivelata" perché è basata su un ragionamento tratto da un'altra verità formalmente rivelata. In questo caso la base su cui si fonda la dottrina del Limbo sono le parole stesse di Gesù: "Se uno non rinasce dall'acqua e dallo Spirito Santo, non può entrare nel regno di Dio". La Chiesa le ha sempre interpretate come una conferma dell'esistenza del Limbo. Se infatti ogni bambino nasce con il peccato originale e questo non gli viene tolto con il battesimo non può andare in Paradiso. Ma siccome non ha commesso peccati personali nemmeno sarebbe giusto che andasse all'Inferno. Da qui la necessità dell'esistenza di un luogo dove non ci siano pene, ma nemmeno gioie soprannaturali. E questo non va nemmeno contro il fatto che dopo la fine del mondo restino soltanto l'Inferno e il Paradiso perché la parola Limbo significa lembo: il Limbo è l'ultima propaggine dell'Inferno (oppure, secondo alcuni, del Paradiso). Il Limbo non è solo una verità implicitamente rivelata, ma è stata definita da molti pronunciamenti magisteriali, seppur non dogmatici. Tra questi c'è la risposta tratta dal catechismo di san Pio X che hai citato. Le conoscenze che abbiamo sul Limbo sono il frutto di secoli di studi da parte della Chiesa, che culminano con quello che San Tommaso d'Aquino, il più grande filosofo e teologo di tutti i tempi, ci dice di esso. Infatti prima non era così chiaro se le anime del Limbo soffrissero una qualche pena oppure no. San Tommaso risolve magistralmente la questione dicendo che nel Limbo non c'è alcun tipo di sofferenza, ma non c'è nemmeno il gaudio della visione di Dio. Chi non è stato battezzato non ha la vita soprannaturale della grazia che è una partecipazione della vita stessa di Dio e quindi non può godere del suo prolungamento in Paradiso. D'altronde Gesù lo dice chiaramente a Nicodemo nella frase che ho prima riportato e subito dopo aggiunge: "Ciò che è generato dalla carne è carne, e ciò che è generato dallo Spirito è spirito" come a dire che non può pretendere la vita soprannaturale chi è stato generato solo dalla carne, ma non è stato rigenerato dallo Spirito Santo. Inoltre lo ribadisce agli Apostoli poco prima dell'Ascensione quando gli dice: "Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo; chi invece non crederà sarà condannato". Però San Tommaso dice anche che chi si trova al Limbo potrà godere di una certa felicità naturale, pur non avendo accesso a quelle soprannaturali. Quindi i bambini non battezzati, come anche quelli morti prima della nascita, saranno felici, sebbene non in Paradiso. Ma come possono essere felici se non sono ammessi alla presenza di Dio? A differenza dei dannati l'assenza della visione beatifica non costituirà per loro una pena perché in un certo senso ignoreranno quel Sommo Bene che è Dio. Inoltre la persona che si trova nel Limbo avrà una conoscenza di Dio naturale, cioè basata non sulla fede, ma sulla sola ragione. Potrà conoscere, al pari dei filosofi antichi, che Dio lo ha creato, che è onnipotente e altre nozioni di questo tipo, ma non potrà conoscerlo né con il lume della fede né con la visione beatifica. Tantomeno potrà amarlo con amore di carità.
Purtroppo oggi l'esistenza del Limbo è stata dimenticata perché la nostra società è impregnata del mito del buon selvaggio di Rousseau, che crede che gli uomini siano buoni per natura, ma è solo la società che li corrompe. Questo mito va contro la verità del peccato originale. Il peccato originale è il dogma forse più dimenticato dai nostri contemporanei. Ma negando il peccato originale non si capisce più cosa sia venuto a fare nel mondo Gesù Cristo. Se siamo già salvi che bisogno abbiamo di un Salvatore?
Grazie alla dottrina del Limbo comprendiamo quanto sia satanico l'aborto, che non solo priva della vita terrena dei bambini innocenti, ma anche della vita eterna in Paradiso. Inoltre il rischio del Limbo ci fa capire la necessità di battezzare i figli il prima possibile, appena nati, come la Chiesa ci ha sempre insegnato, senza rimandarlo per futili motivi. E a pensarci bene ogni motivo è futile di fronte alla salvezza eterna del proprio figlio. Con il battesimo il bambino viene liberato dal peccato originale, viene reso partecipe dei meriti di Cristo, gli viene donata la grazia santificante, diventa figlio di Dio e coerede di Cristo. E l'eredità di Cristo è il Paradiso. Non c'è regalo più grande che possiamo fargli.

LETTERE ALLA REDAZIONE: LA CHIESA E IL LIMBO
La Commissione Teologica Internazionale sembrava smentire l'esistenza del Limbo, ma in realtà ha ribadito la necessità e l'urgenza di battezzare i bambini
Autore: Pietro Guidi - Fonte: Redazione di BastaBugie
https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7119

LETTERE ALLA REDAZIONE: ANCORA SUL LIMBO E I BAMBINI MORTI SENZA BATTESIMO
Nel Limbo non c'è nessuna pena da scontare e si vive in uno stato di felicità naturale: questo consola molto chi ha perso un bambino senza la possibilità di battezzarlo
di Pietro Guidi
https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7127

DOSSIER "LETTERE ALLA REDAZIONE"
Le risposte del direttore ai lettori

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Fonte: Redazione di BastaBugie, 6 luglio 2022

8 - OMELIA XV DOMENICA T. ORD. - ANNO C (Lc 10,25-37)
Un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione
Fonte Il settimanale di Padre Pio

Chi da Gerusalemme scende a Gerico si accorge subito di una cosa: che vi è un grande dislivello tra le due città. Gerusalemme è in montagna, mentre Gerico è in una depressione al di sotto del livello del mare. Questo non è un particolare di poca importanza. Gerusalemme è come il simbolo del Paradiso e della felicità di lassù; Gerico è il simbolo del male, del peccato. Gesù, raccontando questa parabola, voleva far comprendere che l'uomo che scendeva da Gerusalemme verso Gerico e che incappò nei briganti che lo depredarono, è l'umanità che cadde in peccato con Adamo ed Eva e che divenne preda del diavolo. Gesù è il Buon Samaritano che venne per salvare l'uomo decaduto e per ridonargli la dignità perduta.
Questo è il primo e il più importante degli insegnamenti che ricaviamo dalla lettura di questa parabola. Se non fosse stato per Gesù e per la sua immensa carità, noi tutti giaceremmo ancora nel peccato. Con il peccato originale, l'uomo ha perso tutto o quasi. Ha perso l'amicizia con Dio, la sua grazia. Anche la natura è rimasta ferita: con il peccato originale è subentrata la sofferenza e la morte. Solo Gesù, il Buon Samaritano, poteva redimerci dal peccato e ridarci la vita. Gesù ha avuto compassione di noi (cf Lc 10,37) ed è disceso fino a noi per portarci di nuovo alla Gerusalemme di lassù. Egli ha fasciato le nostre ferite e si è preso cura di noi (cf Lc 10,34).
Gesù continua a prendersi cura di noi. Egli si prende cura di noi per mezzo dei suoi sacerdoti e grazie ai Sacramenti da loro amministrati. Il sacerdote quando celebra la Messa e quando ci assolve dai nostri peccati è Gesù stesso che fascia le nostre ferite e ci ridona la salute dell'anima. Da parte nostra dobbiamo accostarci con fede al Sacramento della confessione e alla Comunione Eucaristica.
Anche noi, però, dobbiamo prenderci cura dei nostri fratelli ed essere per loro dei "buoni samaritani". Il brano del Vangelo di oggi ci insegna anche a praticare la virtù della carità, che è la regina delle virtù. C'è un particolare che deve farci molto riflettere. Passò un sacerdote e non si fermò; passo un levita e andò via diritto; solo un samaritano ebbe compassione del malcapitato incappato nei briganti e si prese cura di lui. I samaritani erano considerati come degli stranieri con i quali non bisognava aver a che fare. Questo ci insegna che la carità, a volte, la troveremo non tanto dai vicini, ma dai più lontani, da quelli con i quali non volevamo aver nulla da spartire. Dio permette questo per piegare il nostro orgoglio e la nostra presunzione.
Facciamo dunque un esame di coscienza e vediamo se siamo stati anche noi come quel sacerdote o come quel levita e domandiamone perdono. È molto facile accorgersi di tanti altri peccati, ma dei peccati contro la carità, chissà perché, è sempre difficile rendersene conto. Tante volte "andiamo oltre" anche noi come quel sacerdote e quel levita e non ci accorgiamo di chi è nel bisogno. Si manca di carità in tanti modi: nel pensare, nel giudicare, nel parlare che tante volte è uno sparlare; si manca di carità anche senza dire parole, basta solo un atteggiamento del volto per dimostrare il nostro disprezzo per il fratello che ci è davanti; si manca di carità chiudendo il nostro cuore di fronte alle sventure del prossimo, non volendoci pensare e non volendo quindi fare ciò di cui abbiamo la possibilità. Questi ultimi sono tutti peccati di omissione. I peccati di omissione sono molti, ma la cosa più brutta è che, il più delle volte, nemmeno ce ne accorgiamo.
Chiediamo alla Madonna che ci ottenga dal Signore la grazia di aprire bene i nostri occhi per renderci conto finalmente della nostra durezza di cuore. Chiediamo la grazia di diventare anche noi dei "buoni samaritani", sempre pronti a soccorrere il nostro prossimo e a prenderci cura di lui.

Fonte: Il settimanale di Padre Pio

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