BastaBugie n�798 del 07 dicembre 2022

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1 LE CARTE DI CREDITO RIEDUCANO ECOLOGICAMENTE
Ricordi il Green Pass? Bene, adesso useranno il cambiamento climatico per bloccare la tua carta di credito se supererai le quote carbonio che sei autorizzato a consumare (VIDEO: Manicomio)
Autore: Stefano Magni - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana
2 LA CANDIDATA ANTI-MELONI ALLA SEGRETERIA DEL PD
Elly Schlein è femminista, abortista e paladina dei diritti Lgbt sfida il presidente dell'Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, per la successione ad Enrico Letta
Autore: Giuliano Guzzo - Fonte: Provita & Famiglia
3 SACERDOZIO AL FEMMINILE? NO, GRAZIE... LO DICO DA DONNA
Cosa accadrebbe se nel confessionale trovassimo una donna? Come minimo si passerebbe dai 5 minuti attuali a una forbice che va tra i 20 minuti e le due ore e mezzo
Autore: Raffaella Frullone - Fonte: Il Timone
4 I PRESUNTI MESSAGGI SEGRETI DI BENEDETTO XVI
Codice Ratzinger di Andrea Cionci è il libro spazzatura pubblicato da ByoBlu dove si farnetica che il papa sia ancora Benedetto XVI (contro il parere di tutti i cardinali)
Autore: Roberto De Mattei - Fonte: Corrispondenza Romana
5 SANTA BRIGIDA, LA MISTICA CHE HA SEGNATO LA STORIA DELL'EUROPA
Voleva consacrarsi a Dio, ma accettò la volontà paterna sposando un nobile dal quale ebbe otto figli, rimasta vedova fondò monasteri e divenne compatrona d'Europa (famosa per le orazioni, ma anche per i brigidini)
Autore: Liana Marabini - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana
6 ADDIO NANCY PELOSI: E' LA FINE DI UN'EPOCA
Si dimette dopo 20 anni, 8 di speaker della Camera, avendo inflitto immensi danni sostenendo le devastazioni BLM, l'ideologia LGBTQ+, l'aborto fino al nono mese, il femminismo, la dittatura sanitaria, ecc.
Autore: John Horvat - Fonte: Tradizione Famiglia Proprietà
7 UN CARDINALE CHIEDE UN'ENCICLICA CONTRO IL GENDER
La separazione del genere dal sesso biologico contraddice l'insegnamento della Chiesa secondo cui il rapporto sessuale è solo nel matrimonio fra un uomo e la donna aperto alla procreazione
Autore: Roberto de Mattei - Fonte: Radio Roma Libera
8 OMELIA III DOM. DI AVVENTO - ANNO A (Mt 11,2-11)
Beato è colui che non trova in me motivo di scandalo
Fonte: Il settimanale di Padre Pio

1 - LE CARTE DI CREDITO RIEDUCANO ECOLOGICAMENTE
Ricordi il Green Pass? Bene, adesso useranno il cambiamento climatico per bloccare la tua carta di credito se supererai le quote carbonio che sei autorizzato a consumare (VIDEO: Manicomio)
Autore: Stefano Magni - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 28 novembre 2022

Normalmente temiamo che la carta di credito blocchi un nostro acquisto, perché è finito il credito. Ma già da due anni si stanno diffondendo carte di credito che bloccano un nostro acquisto perché è climaticamente scorretto. Cioè, secondo i dati della banca emittente, con i nostri acquisti rischiamo di emettere troppa CO2.
Al di là dei singoli casi e prodotti finanziari, questo è un tipico esempio di come si afferma un'egemonia ecologista. La Cop27 in Egitto si è conclusa con poco o nulla, come sempre quando si mettono assieme governi molto differenti. E in un periodo di crisi energetica è ancora più difficile convincere le opinioni pubbliche a fare sacrifici nel nome della lotta al riscaldamento globale. Per questo motivo, gli ecologisti hanno sempre tentato di scavalcare i governi e le loro lungaggini per imporre le loro regole direttamente alla società, con metodi che vanno dal persuasivo all'autoritario. Non i pochi estremisti che si incollano alle pareti, imbrattano i quadri nei musei e bloccano il Grande Raccordo Anulare. Quelli fanno notizia, provocano più indignazione che attenzione nella gente comune e il loro gesto rimane quasi certamente senza seguito. Il lavoro degli ecologisti che non si vede, ma ha un impatto decisamente maggiore, è il lavoro di lobbying presso grandi aziende e banche, per introdurre metodi di controllo "dal basso", direttamente nella società, regolando il mercato, prima con norme consuetudinarie e volontarie. Poi, quando il terreno è pronto, anche con leggi di Stato.
Come fare a indurre le persone a condurre una vita che produce poche emissioni? Molto semplicemente, colpendolo nel portafogli. L'ultimo esempio è quello della carta di credito, sul circuito Visa, che dall'inizio dell'anno prossimo sarà emessa dalla banca cooperativa canadese Vancity, di Vancouver. Molti siti Internet ne stanno parlando in questo periodo. Per non essere tacciati di complottismo, facciamo parlare direttamente Vancity: «Ogni titolare di carta di credito Vancity Visa sarà in grado di monitorare le emissioni di carbonio stimate per i propri acquisti con carta di credito. I soci potranno vedere come il loro conteggio mensile si confronta con la media nazionale, o quali acquisti con carta di credito hanno il costo ambientale più alto. Il Carbon Counter aiuterà i titolari di carta Vancity a capire l'impronta di carbonio dei loro acquisti e fornirà consigli su cosa fare per ridurre la propria impronta di emissioni».

GREEN PASS OBBLIGATORIO
Per avere i dati necessari a capire quante emissioni "pesa" ogni bene o servizio acquistato, è intervenuta una azienda ecologista: «Vancity collabora con ecolytiq, una delle aziende leader in Europa nella tecnologia di impegno per il clima, per fornire il primo Visa Carbon Counter in Canada. La soluzione di ecolytiq combina la sensibilizzazione sul clima, l'educazione e il nudging comportamentale nel suo strumento per le istituzioni finanziarie». Con "nudging comportamentale", traducendo dall'oscura terminologia sociologica inglese, si intende: una spinta a comportarsi "bene". Era un esempio di "nudging comportamentale" il Green Pass obbligatorio, ad esempio: anche se non sei obbligato a vaccinarti, non vaccinandoti potrai fare sempre meno nella tua vita.
Il progetto non è nuovo, ne avevamo parlato l'anno scorso su queste colonne. Ci aveva pensato anche la start up svedese Doconomy, nel 2020, usando il circuito Mastercard, in quel caso: Do Black, la prima carta di credito che ti dice quanto inquini e blocca le tue spese "se esageri". Gli utenti che si mostrano rispettosi per l'ambiente ricevono anche premi economici. I proprietari di Do Black, infatti, potranno ricevere rimborsi da negozi collegati al sistema.
Finché sono scelte personali e sono i clienti che chiedono carte di credito di questo tipo, non è un problema grave. La questione riguarderà solo chi vuole imparare a vivere in modo climaticamente corretto. Non è una scelta facile. Infatti, quel che mangi, bevi, dove vai, quanto ti riscaldi, quanto ti rinfreschi, quanti elettrodomestici usi, come ti vesti, quali sono le tue abitudini, tutto ha un impatto diretto o indiretto sul clima. L'uomo è un peso per il pianeta, secondo l'ideologia ecologista. Meno ci si muove, meno si mangia, meno energia si consuma (e meno figli si fanno) e meglio è. Questa è la logica che deve guidare l'azione dell'uomo nuovo. Ma se questa fosse la scelta di pochi puritani climatici, non ci sarebbe alcun effetto sulle politiche di lotta al riscaldamento globale. Perché questa strategia abbia effetto, tutti devono diventare dei puritani climatici.

LE QUOTE CARBONIO
Un articolo di Nature (rivista scientifica) reintroduce il concetto delle "Personal carbon allowances" (Pca), cioè le quote carbonio che ogni persona è autorizzata a consumare. Non si rivolge solo a persone che volontariamente adottano questo stile di vita. «Un sistema di Pca prevede che tutti gli adulti ricevano un'uguale quota di carbonio negoziabile che si riduce nel tempo in linea con gli obiettivi nazionali. Nella sua concezione originale, la quota potrebbe coprire circa il 40% delle emissioni di carbonio legate all'energia nei Paesi ad alto reddito, comprendendo le emissioni di carbonio degli individui relative a viaggi, riscaldamento degli ambienti, riscaldamento dell'acqua ed elettricità» (corsivo nostro, ndr). Lo stesso articolo ritiene che questo sistema vada rivisto. Ma come? Introducendo massicciamente l'intelligenza artificiale. Dunque, con un controllo maggiore sull'azione individuale. «L'intelligenza artificiale potrebbe essere particolarmente vantaggiosa per i progetti di Pca che includono anche le emissioni legate al cibo e al consumo. Molte applicazioni volontarie per smartphone sono già in grado di rilevare i comportamenti personali di viaggio e di alimentazione per stimare le emissioni di carbonio e le potenziali conseguenze sulla salute. Gli algoritmi di queste app sono in grado di capire in modo intelligente la modalità di trasporto sulla base della velocità e della traiettoria dell'utente e di stimare le emissioni legate al cibo sulla base delle abitudini di acquisto. Ma soprattutto, l'apprendimento automatico potrebbe aiutarci a capire quali informazioni e consigli sono più efficaci per promuovere il cambiamento di comportamento attraverso le Pca».
Ci sarà un governo, prima o poi, che darà l'esempio assegnando a tutti quote carbonio massime consentite, così come oggi già avviene con le aziende e le loro emissioni? Ci si può arrivare in tre semplici passaggi e le nuove carte di credito stanno mostrando la via. Prima l'obbligo di pagare con moneta elettronica. Poi l'introduzione nel mercato di carte di credito che usano la tecnologia per controllare quali acquisti stai facendo e giudicare se sono conformi o meno agli obiettivi ecologici fissati dal governo. Infine basta rendere obbligatorie queste ultime, per completare il giro e avere un regime di controllo capillare, simile a quello cinese dei crediti sociali.
Almeno si potrà dire quel che si vuole, anche se non conforme all'ideologia ecologista? Non sempre. Facebook, ad esempio, ha già introdotto il "banner" climatico, dopo aver introdotto quelli sul Covid-19 e sui vaccini. Qualunque cosa un utente scriva sul clima, soprattutto se scettica, verrà automaticamente segnalata da un banner con la dicitura: "Scopri come sta cambiando la temperatura media nella tua area geografica" e il link "Esplora le informazioni sulle scienze climatiche" che porta ai siti dell'Ipcc, della World Meteorological Organization e UN Environment Program. Non è (ancora) una forma di censura. Ma un principio di rieducazione.

Nota di BastaBugie: nel seguente video (durata: 2 minuti) dal titolo "OIMOCINAM" Silver Nervuti riassume cosa è successo negli anni della pandemia: green pass, mascherine, vaccini, ecc. Cose del genere potremo ancora vederle a causa dell'emergenza climatica?


https://www.youtube.com/watch?v=2-IPVvAO4q8

Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 28 novembre 2022

2 - LA CANDIDATA ANTI-MELONI ALLA SEGRETERIA DEL PD
Elly Schlein è femminista, abortista e paladina dei diritti Lgbt sfida il presidente dell'Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, per la successione ad Enrico Letta
Autore: Giuliano Guzzo - Fonte: Provita & Famiglia, 6 dicembre 2022

È il volto nuovo della sinistra italiana, della quale rappresenta il futuro e forse già il presente. Chissà. Sta di fatto che l'onorevole Elly Schlein sta facendo molto parlare di sé in questi giorni, con il suo annuncio di voler scalare la segreteria del Pd. «Parte da noi», ha dichiarato, «una storia nuova che possa costruire l'alternativa che merita questo Paese. Siamo qua per far partire un percorso collettivo per un contributo alla ricostruzione di un nuovo Pd di cui abbiamo bisogno». Sul «percorso collettivo» staremo a vedere, ma una cosa è certa: Elly Schlein il suo, di percorso, lo ha già fatto. O comunque ne ha fatto già parecchio.
Nata a Lugano nel 1985, figlia di due docenti universitari - il padre è americano di origine ebraica aschenazita, la madre italiana -, è cresciuta a pane e politica, inanellando sin da subito esperienze ai massimi livelli. Basti dire che, a suo tempo, volò a Chicago per sostenere le campagne elettorali di un certo Barack Obama. Poi sono venuti l'Europarlamento e la vicepresidenza della Regione Emilia Romagna, certo, ma Schlein ha coltivato e alimentato la sua passione politica, con militanza attiva ed esperienze come si accennava anche molto prestigiose, sin dagli anni dell'università.

L'ANTI-MELONI
Da qualche tempo, il mainstream ha preso a coccolarla teneramente. Ancora nel settembre 2020, L'Espresso le aveva dedicato una intera copertina incoronandola come «femminista, ambientalista, progressista, di governo»: più che un titolo, un'investitura. Giusto pochi mesi prima di quell'anno, era invece stata Daria Bignardi, su La7, ad ospitarla dandole modo di dichiarare pubblicamente il suo orientamento sessuale fluido: «Ho amato molti uomini e donne. Ora sono felice con una ragazza». Come si sarà capito, si tratta di una paladina del mondo Lgbt. Non solo. Elly Schlein è pure su posizioni fieramente abortiste.
Ricordiamo, infatti, il tono "allarmato" con cui ha commentato la decisione - quest'anno - della Corte Suprema Usa di revocare la sentenza Roe vs Wade del 1973, che ha definito «un salto indietro di 50 anni, un terrificante salto nel buio in cui si cancellano i diritti delle donne a scegliere sul proprio corpo». Grazie alla sensibilità pro migranti, piace anche a Laura Boldrini, che giusto poche ore fa su Twitter ha condiviso una foto dove appunto abbraccia Schlein scrivendo: «Questo è il partito che vogliamo». Per tutto questo, la candidata segretaria del Pd già passa come l'anti-Meloni; anche se a ben vedere è lei stessa a tenere a questo titolo, che alimenta a suon di dichiarazioni contro l'inquilina di Palazzo Chigi.

IL FUTURO DELLA SINISTRA
Alla prima premier italiana donna, Schlein rimprovera di non rispettare i diktat del femminismo, cosa che a suo dire vanifica tutto quanto: «Non tutte le leader femminili sono leadership femministe. Non ce ne facciamo nulla di una leader donna che non aiuta le altre donne e non ne difende i diritti, a prescindere da quelli sul proprio corpo». Dopo le dichiarazioni delle ultime ore, è la terza a candidarsi ufficialmente a guidare il Pd dopo che il segretario uscente, Enrico Letta, aveva annunciato di non volersi ricandidare dopo la sconfitta alle elezioni politiche del 25 settembre. Gli altri due candidati sicuri, al momento, sono l'ex ministra Paola De Micheli e soprattutto il presidente dell'Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, il quale, come noto, è dato come il grande favorito. Al di là del risultato (il voto è previsto per i primi mesi del 2023), anche quest'ultimo nome non lascia ben sperare, poiché tutt'altro che amico dei principi non negoziabili, dato che ha reso disponibile la Ru-486 nei consultori della sua Regione. Intanto, però, Elly Schlein sembra incarnare il futuro di una sinistra e di un progressismo sempre più arcobaleno, laicisti e antitetico ai valori non negoziabili e alla tutela della vita fin dal suo concepimento.

Fonte: Provita & Famiglia, 6 dicembre 2022

3 - SACERDOZIO AL FEMMINILE? NO, GRAZIE... LO DICO DA DONNA
Cosa accadrebbe se nel confessionale trovassimo una donna? Come minimo si passerebbe dai 5 minuti attuali a una forbice che va tra i 20 minuti e le due ore e mezzo
Autore: Raffaella Frullone - Fonte: Il Timone, novembre 2022 (n. 63)

Ci sono cose che non passano mai di moda: il tubino nero nell'armadio, la Ferrarelle nei ristoranti di Roma, i richiami alla responsabilità di Mattarella e dire che la Chiesa è maschilista, anzi misogina. «Ma avrà anche dei difetti», mi viene spesso da commentare, ma poi devo aggiungere che è una battuta prima che scatti la pubblica gogna. Ovviamente la maxima culpa è una: la prerogativa maschile del sacerdozio, oltraggio supremo alla parità di genere che ormai è il vangelo dei tempi contemporanei. Qualunque cosa significhi poiché, dato che vorrebbero farci credere che i generi sono 57, un'ipotetica parità sarebbe difficile da calcolare. Comunque le capisco, le femministe dico, o le nonunadimenoquandiste, ma anche le donne che in buona fede sposano questa causa senza comprenderla a pieno, le capisco dicevo, se manca la dimensione verticale e si legge tutto nell'ottica del potere è chiaro che il no al sacerdozio femminile venga visto come un'inspiegabile ingiustizia. Io invece, a San Pietro per il capitolo nazionale del monastero Wi-Fi, mi sono ritrovata a pensare agli scenari apocalittici che si presenterebbero se le donne dovessero, ad esempio, confessare. Non confessarsi, ma confessare, ovvero sedersi in confessionale dalla parte del confessore, cioè colui che ascolta in silenzio. Già qui siamo all'ossimoro, ma proviamo a giocare al "what if".
Intanto partiamo dalla durata media di una confessione: si passerebbe dai cinque minuti circa attuali, a una forbice che va tra i venticinque minuti e le due ore e cinquanta, qualora dall'altra parte ci fosse un'altra donna. Ogni informazione uscita dalla bocca della eventuale penitente si trasformerebbe in oggetto di analisi approfondita: «Sì, ma come mai non hai invitato tua suocera a Natale? Ah, lei non ti ha invitato a Pasqua. Come? Viene a pranzo tutte le domeniche? Beh, allora ci sono delle attenuanti al peccato, non è così grave, parliamone». Più che una confessione scatterebbe una sorta di ibrido tra un the con le amiche e una seduta di psicanalisi in cui però vengono dati dei consiglio tutt'altro che spirituali: «Secondo me devi invitarla a Santo Stefano e solo per il caffè.» E poi, mi immagino il marito e padre che ha tradito la moglie che si inginocchia e la confessora lo apostrofa con: «Sì, ma con chi l'hai tradita?», «Quanti anni ha lei?», «Ma non ti vergogni?» e via proseguendo in un crescendo che si fa sempre più somigliante a un interrogatorio di Criminal in onda su Neftlix.
Ma poi, osiamo credere, come la metteremmo con il famigerato segreto confessionale? La confessora è tenuta all'obbligo di non rivelare ad alcuno quello che ha ascoltato. A nessuno. Non "solo alla migliore amica che non lo dice a nessuno" (che però lo dice alla sua migliore amica che non lo dice a nessuno), sarebbe chiamata a custodire tutto nel silenzio, anche i fardelli più pesanti, quelli che lacerano il cuore anche di chi li ascolta, che soffrirebbe per giorni con l'anima in pena. Non solo, il confessore, la confessora in questo caso, dovrebbe comportarsi come se non sapesse nulla, dovrebbe far finta di niente insomma, anche di fronte alle menzogne più terribili, ai peccati più indicibili, alle miserie più atroci.
Riassumendo: ascoltare in silenzio, custodire nel silenzio, non tentare di risolvere situazioni intricate con consigli pratici non richiesti, comportarsi come se non si sapesse nulla. Non so voi, ma io passo la mano, grazie, non è per me. Tenetevi la parità, a ciascuno la sua parte.

Fonte: Il Timone, novembre 2022 (n. 63)

4 - I PRESUNTI MESSAGGI SEGRETI DI BENEDETTO XVI
Codice Ratzinger di Andrea Cionci è il libro spazzatura pubblicato da ByoBlu dove si farnetica che il papa sia ancora Benedetto XVI (contro il parere di tutti i cardinali)
Autore: Roberto De Mattei - Fonte: Corrispondenza Romana, 30 novembre 2022

C'è in Italia un giornalista che scrive di cose della Chiesa e si lamenta essere ignorato da una serie di intellettuali e di testate cattoliche di orientamento tradizionale, di cui riporta un puntiglioso elenco, accusandole di sottrarsi a un confronto che il giornalista giudica doveroso data l'importanza del tema: i presunti messaggi in codice che l'unico papa legittimo, Benedetto XVI, trasmetterebbe per denunciare l'impostura dell'antipapa, Jorge Maria Bergoglio. Il giornalista non si duole delle numerose critiche che ha già ricevuto, ma di quelle che non sono ancora arrivate, impedendo, con questo silenzio, che la sua ricostruzione delle vicende della Chiesa venga presa nell'«attenta, serissima e approfondita considerazione» che, a suo avviso, merita.
Poiché tra le testate che egli accusa di non avere ancora espresso un giudizio su di lui e sulla sua opera, c'è anche Corrispondenza Romana, non abbiamo difficoltà a soddisfare il suo desiderio: si chiama Andrea Cionci, un giornalista di cui abbiamo apprezzato gli articoli fino ai primi mesi del 2020 quando, con la pandemia, sembra aver completamente perso la bussola, come altri promettenti ingegni.
Cionci si vanta di aver pubblicato centinaia di articoli e un libro che ha venduto 12.000 copie ed è stato tradotto in due lingue, ma si illude se pensa che questi numeri corrispondano a un ampio consenso di pubblico. La ragione del suo successo sta nella "curiosità" che le sue cervellotiche tesi suscitano tra lettori amanti del sensazionalismo. La vana curiositas che, come spiega san Tommaso, è l'aspetto vizioso del desiderio di conoscere (Somma Teologica, II-II, q. 167), è una malattia della mente da cui ogni cattolico deve guardarsi. Questa è la ragione per cui non riteniamo necessario pubblicizzare il suo libro e i suoi articoli, senza che di ciò ci si debba far rimprovero.

SCRIVERE SENZA NESSUNA COMPETENZA
La ragione per la quale il silenzio ha accompagnato la sua "inchiesta" sul conclave del 2013 sta anche nel fatto che egli pretende di parlare di una questione non solo seria, ma drammatica, riguardante la vita della Chiesa, senza avere la pur minima competenza per farlo. Cionci infatti non ha alcuna conoscenza teologica o canonica, ma soprattutto sembra privo di quel buon senso, prima ancora che di quello spirito cattolico, che è condizione necessaria per affrontare problemi delicati e complessi che toccano la vita delle anime. Gli "esperti" a cui si richiama per giustificare le sue tesi sono citati a sproposito, perché nessuno di essi le condivide. E l'unica arte di cui egli si dimostra padrone è purtroppo quella del sofisma.
L'abdicazione di Benedetto XVI e il modo con cui essa è avvenuta sono considerati da molti studiosi e anche da eminenti membri del Sacro Collegio come un grave errore, mentre per Cionci è un'astutissima manovra del "Papa emerito" per mettere con le spalle al muro il suo rivale Francesco. Cionci ha coniato l'espressione di "auto-impedimento" per descrivere un'inedita situazione in cui Benedetto XVI, unico vero Papa, combatte in maniera occulta contro l'usurpatore Bergoglio. Papa Benedetto, a suo parere, si esprime in maniera criptica, attraverso una comunicazione in codice che solo Cionci è in grado di decifrare. Ma se il linguaggio di Benedetto è volutamente segreto, non si capisce perché Cionci, che è un suo ammiratore, lo riveli al mondo intero. Benedetto, direttamente o attraverso il suo segretario mons. Georg Gänswein, ha più volte smentito la tesi che lo vuole ancora Papa regnante, ma ogni smentita è per Cionci una conferma, perché, a suo avviso, se Benedetto confermasse pubblicamente il suo piano, svelerebbe il gioco che conduce. E se Benedetto dicesse che Cionci è matto, il nostro sarebbe pronto a dichiarare che, in senso spirituale, la follia può rappresentare il passaggio ad un alto livello di conoscenza. Non a caso nelle carte dei Tarocchi il "matto" cambia il suo significato a seconda di come esce nel giuoco, positivo se è diritto, negativo se è a rovescio.

UNA TESI INCONSISTENTE
Cionci afferma che il prof. Roberto de Mattei, direttore di Corrispondenza Romana, «non ha colto che la questione della legittimità di Bergoglio è canonica, anni luce prima di essere teologica». In realtà è proprio il Diritto canonico, prima ancora della dottrina teologica, a rendere inconsistente la tesi di Cionci, per cui la Chiesa cattolica sarebbe prossima alla sua fine, a causa di un'illegittima successione al pontificato. Cionci sembra ignorare che la Chiesa è necessariamente, e per sua natura, una società visibile. Pio XII lo esprime in questi termini: «La Chiesa cattolica è il gran mistero visibile, perché visibile è il suo capo sulla terra, il Vicario di Cristo, visibili sono i suoi ministri, visibile la sua vita, visibile il suo culto, visibile l'opera e l'azione sua per la salvezza e la perfezione degli uomini" (Discorso del 4 dicembre 1943).
Se la Chiesa cattolica non fosse visibile, non potrebbe essere riconosciuta ed essa può e deve essere riconosciuta da ogni uomo sulla terra proprio per le proprietà visibili che la caratterizzano. Questa visibilità è data innanzitutto dalla successione apostolica, un carattere che si trova solo nella Chiesa cattolica romana. Chi proclama l'interruzione della successione apostolica si situa nel solco delle innumerevoli conventicole eretiche di cui sant'Alfonso Maria de' Liguori ha fatto un esauriente e sempre attuale compendio (Storia delle eresie colle loro confutazioni, Phronesis, Palermo 2022). Nell'orgoglio, nota sant'Agostino, hanno la loro radice tutte le eresie e le apostasie della fede (Sermo 46, n. 18). Solo un uomo pieno di presunzione può anteporre l'opinione propria al giudizio della Chiesa universale fondata da Dio. Per mortificare quella forma di orgoglio della mente che è la vana curiositas, potrebbe essere utile sostituire alle letture mattutine o serali di tanti blog pseudo-cattolici, le meditazioni illuminanti sull'Avvento del grande abate di Solesmes, dom Prosper Guéranger (1805-1875). Le parole della Liturgia spiegate da don Guéranger parlano di tenebre che Dio solo può dissipare e di piaghe che solo la sua bontà può risanare: sono le piaghe della Chiesa e sono le tenebre in cui è immerso chiunque rifiuta di accettarne il Mistero.

Nota di BastaBugie: per approfondire la critica al libro pubblicato da ByoBlu clicca sul seguente link.

PAPA FRANCESCO PUO' PIACERE O NO, MA E' IL LEGITTIMO PAPA
Tanti lettori ci hanno scritto che sono d'accordo con Codice Ratzinger di Andrea Cionci, ma non si accorgono che papa Benedetto ha rinunciato al papato in maniera valida, anche se ambigua
di Emmanuele Barbieri
https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=7249

Comunque già il 19 maggio 2021 avevamo pubblicato un articolo (clicca nel link qui sotto) che chiariva la questione sull'elezione dell'attuale Papa.

CHI NEGA L'ELEZIONE DI PAPA FRANCESCO NON E' PIU' CATTOLICO: PAROLA DEL CARDINAL RATZINGER
Nel 1998 il futuro Papa affermò in un documento ufficiale che chi rifiuta l'elezione di un Papa accettata dalla Chiesa, parlando di dimissioni forzate, conclavi irregolari, interpretazioni del diritto canonico, di fatto rifiuta la verità della dottrina cattolica
di Robert Siscoe e John Salza
https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=6581

DOSSIER "FRANCESCO E' IL PAPA"
Chi lo nega non è cattolico

Per vedere articoli e video, clicca qui!

Fonte: Corrispondenza Romana, 30 novembre 2022

5 - SANTA BRIGIDA, LA MISTICA CHE HA SEGNATO LA STORIA DELL'EUROPA
Voleva consacrarsi a Dio, ma accettò la volontà paterna sposando un nobile dal quale ebbe otto figli, rimasta vedova fondò monasteri e divenne compatrona d'Europa (famosa per le orazioni, ma anche per i brigidini)
Autore: Liana Marabini - Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 21 e 28 novembre e 5 dicembre 2022

Suor Cosima è indaffarata intorno al grande forno a legna, nel quale ha appena infilato quattro grandi teglie di ferro piene di biscotti. Si avvicina il Natale e le suore si sono accordate col "panaio" Ceco di dargli dei biscotti da vendere sul suo banco al mercato prefestivo. Guarda la brace soddisfatta, poi si gira verso il grande tavolo dove sta impastando le ostie: serviranno a don Maso, il confessore del monastero, per la Messa. Ma inavvertitamente la sua mano tocca una ciotola di zucchero che serviva per decorare i biscotti, che si ribalta e lo zucchero cade nell'impasto delle ostie. Perplessa, suor Cosima rimane un attimo pensierosa: buttare l'impasto non se ne parla, con quello che costa lo zucchero. Allora che fare? Si guarda in giro, indecisa. In un cesto ci sono delle uova, le ha raccolte lei stessa di mattina nel recinto delle galline. Ne prende tre, le spacca e le mette nell'impasto. Mescola il tutto, poi ha un'illuminazione. Va nella dispensa e torna con una bottiglia di liquore di anice. Ne versa un po' nell'impasto e amalgama bene tutto. Ora è contenta, ne farà dei biscotti belli profumati, ma li cuocerà sulle piastre delle ostie invece che nel forno, visto che l'impasto di base era destinato alle ostie.
È il 1398 e siamo a Pistoia, nel monastero dell'Ordine del SS. Salvatore di Santa Brigida di Svezia. Suor Cosima, inventrice per errore di uno dei dolci più apprezzati in Toscana (i brigidini), fa parte delle suore che hanno costruito questo monastero, intitolato alla loro fondatrice. Le suore di questo ordine hanno la vocazione di accogliere i viandanti con grazia e carità, di pregare in contemplazione e adorazione eucaristica, di fare attività apostolica.
Ma chi era santa Brigida? Di nobile famiglia, Birgitta Bengtsdotter nacque nel castello di Finsta nel 1303. Fu battezzata con il nome di Brigida in onore di santa Brigida di Kildare († 525), monaca e compatrona d'Irlanda, alla quale i genitori erano devoti.
Rimase orfana della madre e, intorno a 12 anni, fu mandata presso la zia Caterina Bengtsdotter a completare la propria formazione; ancora fanciulla, Brigida ebbe le prime esperienze mistiche. Dopo aver ascoltato una predica sulla Passione di Gesù, ebbe con Lui un profondo colloquio. Alla domanda: "O mio caro Signore, chi ti ha ridotto così?", si sentì rispondere: "Tutti coloro che mi dimenticano e disprezzano il mio amore!".
Verso i 13 anni, secondo le consuetudini dell'epoca, il padre la diede in sposa al giovane nobile Ulf Gudmarsson. Brigida, in realtà, avrebbe voluto consacrarsi a Dio, ma accettò umilmente la disposizione paterna, vedendo in essa la volontà divina. Le nozze furono celebrate nel 1316. Andò quindi ad abitare nel castello di Ulfasa, presso le sponde del lago Boren. Il giovane sposo, a dispetto del suo nome (Ulf significa "lupo" in svedese), era un uomo mite, animato dalla volontà di vivere secondo il Vangelo. Brigida diede al marito ben otto figli, quattro maschi e quattro femmine. Ma dopo la nascita dell'ultimo figlio, i due vissero come fratello e sorella.

CHIAMATA DAL RE PER ISTRUIRE LA REGINA
Per vent'anni Brigida, che aveva il titolo di principessa di Närke, visse nella città di Ulfasa, che diventò il suo universo. Un mondo che cercò di migliorare con le sue opere di bene. Malgrado la ricchezza e i titoli, Brigida conduceva una vita semplice, dirigendo personalmente i suoi servitori e svolgendo insieme a loro le incombenze domestiche, in un clima di famiglia. Brigida conobbe il maestro Matthias, uomo esperto in Sacra Scrittura, di vasta cultura e zelante sacerdote; ben presto divenne il suo confessore e si fece tradurre da lui in svedese buona parte della Bibbia per poterla leggere e meditare meglio. Don Matthias, che aveva studiato a Parigi ed era un uomo di grande erudizione, fece scoprire a Brigida le correnti di pensiero di tutta l'Europa e tutto ciò si rivelerà utile per la conoscenza delle problematiche del tempo, preparandola alla sua futura missione.
Brigida venne talmente apprezzata per la sua cultura da essere chiamata dal re di Svezia Magnus IV Eriksson (1316-1374) per istruire la giovanissima regina di origine francese Bianca di Namur. Correva l'anno 1335 e Brigida, che era lontana cugina del sovrano, fu invitata a stabilirsi a corte. L'invito non si poteva rifiutare e quindi Brigida affidò i figli a due monasteri cisterciensi e lasciò temporaneamente la sua casa di Ulfasa. Si trasferì a Stoccolma, portando con sé il figlio più piccolo, bisognoso ancora delle cure materne. A corte ebbe grande influenza sui giovani sovrani e, finché fu ascoltata, la Svezia ebbe buone leggi e furono abolite ingiuste e inumane consuetudini, come il diritto regio di rapina sui beni dei naufraghi. Inoltre, furono mitigate le tasse che opprimevano il popolo.
Man mano che la regina cresceva, manifestando un'eccessiva frivolezza (favorita dal marito), la vita di corte andò diventando molto mondana. Brigida si trovò messa da parte e a questo punto, senza rompere i rapporti con i sovrani, approfittando di momenti propizi e del lutto che l'aveva colpita con la morte nel 1338 del figlio Gudmar, lasciò la corte e se ne ritornò a casa sua, ritrovando nel castello di Ulfasa i figli, il marito e la gioia della famiglia.
Nel 1341 i due coniugi festeggiarono le nozze d'argento: Brigida e Ulf decisero di recarsi in pellegrinaggio a Santiago di Compostela. Fu l'evento che segnò una svolta decisiva nella vita dei due, che già da tempo vivevano vita fraterna e casta. Nel viaggio di ritorno, Ulf scampò alla morte grazie ad un prodigio e così i due coniugi decisero concordemente di abbracciare la vita religiosa. Ulf fu accolto nel monastero cisterciense di Alvastra, mentre Brigida si trasferì in un edificio annesso allo stesso monastero, dove restò quasi tre anni, fino al 1346, curando i malati e aiutando la povera gente; provvide anche a dare un onesto lavoro alle giovani povere che sarebbero altrimenti cadute nel giro della prostituzione. Ulf morì il 12 febbraio 1344, assistito dalla moglie.

LE VISIONI DI CRISTO
Dopo la morte del marito, Brigida visse momenti di grande solitudine ed introspezione ad Alvastra, un castello regalatole dal re, con terre e donazioni comprese. Stava ore in adorazione nella piccola cappella del castello e ripresero a manifestarsi le visioni in cui Cristo la spingeva ad operare per il bene del Paese, ma anche dell'Europa e della Chiesa.
Pian piano prese forma nella sua mente l'idea di dare alla Chiesa un nuovo ordine religioso - che sarà detto del Santo Salvatore - composto da monasteri "doppi", cioè di religiosi e suore, rigorosamente divisi e il cui unico punto d'incontro era in chiesa per la preghiera in comune; ma tutti sotto la guida di un'unica badessa, rappresentante la Santa Vergine e con un confessore generale.
L'Ordine del Ss. Salvatore si ispirava alla Chiesa primitiva, raccolta nel Cenacolo attorno a Maria; la parte femminile era formata da 60 religiose e quella maschile da 25 religiosi, di cui 13 sacerdoti a ricordo dei 12 Apostoli con san Paolo, 2 diaconi e 2 suddiaconi rappresentanti i primi 4 Padri della Chiesa, e 8 frati. Riassumendo, ogni comunità doppia era composta da 85 membri, dei quali 60 suore che con i 12 monaci non sacerdoti rappresentavano i 72 discepoli, più i 13 sacerdoti come sopra detto. Il gioco di numeri rientrava nel gusto del tempo per il simbolismo. Rappresentare gli apostoli e i discepoli era un richiamo concreto a vivere come loro erano vissuti; senza dimenticare che in quell'epoca non esisteva crisi di vocazioni e ciò permetteva di raggiungere senza difficoltà il numero di monache e religiosi prescritto per ogni doppio monastero.
Brigida non tardò a mettere in pratica questa idea ed iniziò i lavori di ristrutturazione di Alvastra, che durarono molti anni, anche perché papa Clemente VI non concesse la richiesta autorizzazione per il nuovo ordine, in ottemperanza al decreto del Concilio Ecumenico Lateranense del 1215, che proibiva il sorgere di nuovi ordini religiosi. Decisa a convincerlo della bontà del suo progetto, nell'autunno del 1349, Brigida si recò a Roma, accompagnata dalla figlia Caterina, con un doppio scopo: voleva vivere lì l'Anno Santo del 1350, ma anche - e soprattutto - intendeva sollecitare il Papa, quando sarebbe ritornato a Roma, a concedere l'approvazione per la creazione del nuovo ordine (purtroppo, questa fu concessa solo nel 1370 da papa Urbano V).

IL PRIMO MONASTERO
Brigida era giunta a Roma accompagnata non solo dalla figlia, ma anche da altre tre persone molto importanti per lei: il suo confessore, il segretario Pietro Magnus e il sacerdote Gudmaro di Federico, Alloggiò brevemente nell'ospizio dei pellegrini presso Castel Sant'Angelo, e poi nel palazzo del cardinale Ugo Roger di Beaufort, fratello del papa, che vivendo ad Avignone, aveva deciso di metterlo a disposizione di Brigida, la cui fama era giunta anche alla Curia avignonese. Roma fece una brutta impressione a Brigida, cosa che risulta dai suoi scritti, in cui parla di «una città popolata di rospi e vipere, le strade piene di fango ed erbacce, il clero avido, immorale e trascurato». Brigida aggiunge che «si avverte fortemente la lontananza da tanto tempo del Papa»: così, cominciò a scrivere al Pontefice, descrivendo nelle sue lettere la situazione a dir poco decadente della città e spronandolo a ritornare nella sua sede. Ma le sue parole cadevano nel vuoto. Il sogno di Brigida era vedere l'Europa unita e in pace, governata dall'imperatore e guidata spiritualmente dal Papa.
Nel 1354 Brigida si trasferì della nobildonna romana Francesca Papazzurri, che le aveva offerto un alloggio nel suo palazzo, nelle vicinanze di Campo de' Fiori; Roma divenne così per Brigida la sua seconda patria. Nel 1365 visitò Napoli, dove influì sui costumi della corte, favorendo la straordinaria conversione della regina Giovanna. Tornata a Roma, trascorreva le giornate tenendosi occupata con lo studio del latino e dedicandosi alla preghiera e alle pratiche di pietà. Inoltre, iniziò un grande lavoro di trascrizione in gotico delle visioni e le rivelazioni del Signore, che poi passava subito al suo segretario Pietro Olavo perché le traducesse in latino. Dalla dimora di Campo de' Fiori, dove visse fino alla morte, inviava lettere al Papa, ai reali di Svezia, alle regine di Napoli e di Cipro e naturalmente ai suoi figli e figlie rimasti a Vadstena.
Infine, nel 1369 fu fondato il primo monastero del Ss. Salvatore ed ebbe inizio una nuova appassionante fase della vita della santa. Intraprese dei pellegrinaggi nei santuari di Assisi, Ortona, Benevento, Salerno, Amalfi, Bari e nella regione del Gargano. La figlia Caterina la raggiunse a Roma e restò al suo fianco fino alla fine, condividendone gli ideali. Papa Urbano V nel 1367 tornò a Roma, ma nel 1370 ripartì per Avignone, dove morì a settembre dello stesso anno. Durante la sua permanenza a Roma concesse l'approvazione dell'Ordine del SS. Salvatore e la figlia Caterina ne divenne la prima Superiora Generale e pose a Roma le necessarie basi giuridiche del nuovo ordine.
In quelli anni, il Pontefice (ad Avignone) era Gregorio XI, al secolo Pierre Roger de Beaufort, che era il nipote di papa Clemente VI. Colto ed abile diplomatico, nominò cardinali numerosi membri della sua famiglia. Tornò a Roma all'inizio dell'anno 1377, ma il suo ritorno non era dovuto all'insistenza di Brigida, bensì all'azione di Santa Caterina d Siena, che riuscì a convincerlo a lasciare Avignone. Tuttavia, il suo regno complesso fu di breve durata. Alla sua morte si aprì una grave crisi di successione da cui scaturì il grande scisma d'Occidente. In quella cupa atmosfera la povera Brigida lottava per vedere la realizzazione dei suoi progetti per il bene della Chiesa e dell'Europa.

LA TERRA SANTA
Brigida è ormai settantenne, ma sempre indomita e piena di progetti. Certo, sente la stanchezza di tante battaglie e il peso degli anni non le è indifferente, ma sa che la sua missione deve continuare.
Dopo tanti anni in cui si è preoccupata solo degli altri, si permette il "lusso" di pensare a ciò che lei desidera. C'è una cosa che ha lasciato in un certo senso per ultima, un dulcis in fundo della sua vita: un pellegrinaggio in Terra Santa.
"Tu andrai in Terra Santa": era una promessa ricevuta durante un'apparizione di Gesù che accompagnò Santa Brigida durante tutta la sua vita. Lei sapeva che si sarebbe realizzato e nonostante l'avanzare dell'età, si fidava e sapeva che sarebbe successo come Cristo stesso le aveva assicurato nella rivelazione.
Ma questo tanto sospirato viaggio - intrapreso tra il 1371 e il 1373 - si dimostrò irto di accadimenti drammatici. Il primo fu la scomparsa del figlio Carlo, che morì a Napoli proprio alla vigilia della partenza. "Brigida vide avverarsi il desiderio di visitare la Terra Santa quando ormai era vicina ai settanta anni ed in condizioni di salute non buonissime. Infatti ebbe anche dei dubbi, per cui fu rimproverata proprio dal Signore che le assicurò la buona riuscita di questo importante viaggio da cui lei e il gruppo di pellegrini che l'accompagnava sarebbero tornati tutti sani e salvi, cosa non scontata in quell'epoca piena di pericoli ed incognite" (La pellegrina del Nord di Luca Cesarini, edizioni Terra Santa).
Il viaggio durò quasi un anno (per essere precisi, undici mesi). A quel tempo l'unico mezzo per raggiungere Giaffa (il porto più vicino a Gerusalemme), era il mare. Da Marsiglia, per esempio, con vento favorevole, occorrevano solo 18 giorni di viaggio. Ma i porti di partenza erano anche altri (Brigida è partita da Napoli). Alcune navi potevano trasportare sino a trecento passeggeri.
In Italia, il maggior porto d'imbarco, a partire proprio dal secolo di Brigida, era diventato Venezia, che era ormai padrona incontrastata dell'Adriatico. C'era anche chi, dopo essersi recato a Roma, risaliva la penisola per imbarcasi a Venezia alla volta della Terra Santa. La Serenissima arrivò a detenere un vero e proprio monopolio dei pellegrinaggi in Terra Santa fornendo, anche in altri porti dell'Adriatico, le proprie navi.
La ragione era che Venezia era il porto preferito rispetto a tutti gli altri perché garantiva sicurezza ed affidabilità: "Nulla altra natione è tanto sicura da pyrati e ladri maritimi quanto la Veneta" assicura Francesco Soriano nel suo resoconto di viaggio in Terra Santa. E questa certezza, quando partire per un viaggio significava affrontare molte incognite, non doveva essere poco.
Al gruppo di Brigida si unirono molte altre persone lungo la strada. Era una consuetudine tipica dell'epoca: fare la strada insieme dava più sicurezza ai pellegrini.
Durante il viaggio, Brigida fu scossa da nuove visioni e tante rivelazioni sulla vita terrena di Gesù: la sua forte spiritualità la rendeva permeabile a questi fenomeni sovrannaturali per i più, ma normali per lei.
Una delle rivelazioni più importanti che ricevette durante il pellegrinaggio fu la nascita di Cristo nella grotta di Betlemme: Brigida vi vide la Vergine Maria inginocchiata in preghiera con accanto Gesù Bambino che giaceva nudo a terra. Questa ed altre, furono esperienze mistiche di grande vividezza, con visioni di Gesù, della Vergine e dei santi. I padri spirituali di Brigida raccolsero le visioni in otto volumi: sono le "Rivelazioni di Santa Brigida", la veridicità delle quali è stata riconosciuta dal Concilio di Costanza nel 1415.

LE ORAZIONI DI SANTA BRIGIDA
Oltre alle visioni, Brigida ricevette da Gesù delle orazioni. Ci sono due serie di preghiere conosciute come "Orazioni di Santa Brigida". La prima serie è composta da 21 promesse e 15 preghiere, da recitarsi ogni giorno per un anno. Queste 15 Orazioni sono state effettivamente consegnate a santa Brigida e riconosciute come autentiche dalla Chiesa, che invece non riconosce la soprannaturalità delle promesse. La seconda serie è composta da 5 promesse e 7 preghiere, da recitare ogni giorno per 12 anni: nel caso di questa seconda serie non pare si tratti tuttavia di preghiere consegnate alla santa, ma di una tradizione legata alla spiritualità brigidina; resta intatto il loro valore come mezzo per meditare sulla Passione di Gesù.
Il viaggio in Terra Santa fu per Brigida un momento di immensa grazia, ma decretò anche, in un certo senso, la sua fine. Fu lì che la santa contrattò una malattia che non le lasciò scampo.
Al suo ritorno a Roma, Brigida, anche se ormai indebolita dalla malattia e dalle prove fisiche del lungo viaggio, non smise però di impegnarsi ancora di più nel cercare unità e pace tra gli europei.
Morì il 23 luglio 1373 a Roma.
Santa Brigida di Svezia è un modello di fede e virtù senza tempo, al punto che Giovanni Paolo II la proclamò compatrona d'Europa nel 1999.
Con lei, i santi patroni d'Europa divennero sei: San Benedetto da Norcia, Santa Caterina da Siena, Santi Cirillo e Metodio, Santa Teresa Benedetta della Croce e, appunto, Santa Brigida di Svezia. Se San Benedetto ha meritato il titolo di patrono d'Europa per aver creato con la sua Regola un nuovo modello di vita monastica destinato a cambiare profondamente la storia umana, sociale e culturale del Medioevo, mentre Santa Caterina seppe porsi come mediatrice tra gli Stati di un'Europa che ancora non esisteva, per garantire il bene comune e la libertà di tutti, Santa Brigida di Svezia offrì con le sue Rivelazioni e con il suo stesso stile di vita un modello di unità e armonia tra gli uomini, tutti fratelli in Cristo, come pecore nello stesso ovile che hanno come unico punto di riferimento il Pastore che le nutre e le protegge.
La storia spirituale di Brigida influenza le nostre vite ed è una fonte di ispirazione per migliaia di fedeli nel mondo, mentre il suo pensiero e la sua missione costituiscono un ideale di pace e solidarietà da applicare ai nostri tempi. E a tutti i tempi ancora da venire.

Nota di BastaBugie: ecco la ricetta per fare i brigidini (che prendono il nome da Santa Brigida).
Ingredienti per 30 brigidini circa (ricetta classica): 250 g di farina, 190 g di zucchero, una bustina di zucchero vanigliato, un cucchiaio di liquore all'anice (o semi di anice macinati), 3 uova, sale.
Preparazione: per prima cosa prendere una ciotola capiente e sbattere le uova insieme a un pizzico di sale. Aggiungere anche lo zucchero e continuare a mescolare, fino a ottenere un bel composto schiumoso.
Unire alla pastella il liquore all'anice, oppure, se volete preparare i brigidini senza alcol, un cucchiaio raso di semi di anice macinati in polvere.
Aggiungere la vanillina e la farina setacciata, mescolando fino ad avere un impasto liscio e omogeneo. Scaldare la piastra dei brigidini (si trova anche su Internet, vedi foto) e versarci una cucchiaiata di pastella. Cuocere i brigidini un minuto per lato, giusto il tempo di renderli friabili e belli dorati.
Procedere così fino a esaurire tutto l'impasto.
Possiamo mangiarli subito, ma anche conservarli per qualche giorno, chiusi in un contenitore ermetico.

Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 21 e 28 novembre e 5 dicembre 2022

6 - ADDIO NANCY PELOSI: E' LA FINE DI UN'EPOCA
Si dimette dopo 20 anni, 8 di speaker della Camera, avendo inflitto immensi danni sostenendo le devastazioni BLM, l'ideologia LGBTQ+, l'aborto fino al nono mese, il femminismo, la dittatura sanitaria, ecc.
Autore: John Horvat - Fonte: Tradizione Famiglia Proprietà, 23 novembre 2022

Dopo le recenti elezioni, la Presidente della Camera dei Rappresentanti americana Nancy Pelosi ha annunciato la sua uscita da ogni ufficio di leadership con un drammatico addio il 17 novembre. L'effetto di questo annuncio è limitato. Fino a quando il Congresso “anatra-zoppa” non si concluderà, la signora Pelosi continuerà a guidare la carica per danneggiare il più possibile la causa conservatrice e promuoverà l'agenda di sinistra nuovamente quando tornerà al Congresso come deputata ordinaria in rappresentanza di San Francisco.
Tuttavia, un'epoca è finita. L'ottantaduenne deputata ha trascorso 20 lunghi anni in posizioni di leadership del Partito nella Camera, otto dei quali come speaker (ndr. cioè presidente). Questa valutazione di Nancy non vuole essere un attacco personale. Si concentra sull'immenso danno che ha inflitto ai valori morali del Paese e ricorda il suo esplicito sostegno alla Critical Race Theory, all'ideologia LGBTQ+, all'aborto procurato, al femminismo e ad altre cause del genere.

GIOIA E SOLLIEVO
Il primo sentimento che si prova è di legittima gioia e sollievo. Non potrà promuovere più ogni causa di sinistra dal suo alto ufficio. Non sarà più la celebrità "cattolica" che si fa beffe dell'insegnamento e della dottrina della Chiesa. Ci vorrà tempo per trovare un sostituto con la sua statura ed esperienza.
Il movimento pro-vita dovrebbe in particolare rallegrarsi di questo cambiamento. L'oratrice dal pugno di ferro, madre di sei figli, ha promosso l'aborto procurato in tutte le fasi della gravidanza con lo zelo di una fanatica. Inoltre, ha esercitato il suo potere su tutti i democratici della Camera affinché seguissero la linea del partito. Sotto il suo regime, il "cane blu" democratico (di tendenza conservatrice) si è estinto e il partito è divenuto un unico immenso blocco a favore del continuo massacro degli innocenti.
Anche i cattolici dovrebbero rallegrarsi. È un atto di carità desiderare che qualcuno non pratichi più il male. È stato angosciante vedere Nancy descriversi come una cattolica praticante, eppure causare un enorme scandalo guidando la promozione di una legislazione contraria a ciò che la Chiesa insegna. È stato demoralizzante vedere alti rappresentanti della Chiesa rifiutarsi di richiamarla e sanzionarla per le sue azioni malvagie. Con la sua uscita dalla leadership, questo danno sarà diminuito, anche se non eliminato.

UN MODO SFACCIATO DI ESERCITARE IL POTERE
La sua passione per governi elefantiaci e la spesa pubblica non l'hanno resa simpatica ai conservatori fiscali che si sono uniti ai festeggiamenti. Ignorando le ricadute economiche, ha fatto approvare al Congresso massicce proposte di legge di spesa che hanno alimentato l'inflazione, mentre si occupava nominalmente di infrastrutture, di aiuti COVID e di questioni sanitarie, portando il debito nazionale a livelli astronomici sotto il suo martelletto.
Il suo modo sfacciato di esercitare il potere e la sua teatralità riflettevano la tanto lamentata mancanza di civiltà dell'America. Anche in questo caso, non si tratta di un attacco personale, ma di un commento sul suo stile di governo. Chi non ricorda la mancanza di rispetto dimostrata il 4 febbraio 2020, quando strappò il testo del discorso sullo Stato dell'Unione del Presidente Trump stando dietro di lui? Queste sceneggiate non sono un modello, perché tutti dovrebbero rispettare l'autorità, indipendentemente dal fatto che si sia d'accordo o meno con il titolare dell'ufficio.
Molti ricorderanno i suoi commenti durante le rivolte del movimento Black Lives Matter (con saccheggi e incendi in molte città americane) di quell'estate, che sembravano incoraggiare la violenza e disautorizzare la polizia. Il suo atteggiamento conflittuale privilegiava la teatralità, la grancassa mediatica e l'accondiscendenza ai rivoltosi. Anche se denigrava la guerra culturale, si schierava sempre dalla parte di coloro che attaccavano la morale tradizionale. I suoi modi spicci non mostravano alcuna simpatia o sentimentalismo per coloro che erano in contrasto con il suo programma.

UNA DETERMINAZIONE QUASI AMMIREVOLE
Se fosse stata indirizzata nella giusta direzione, la sua determinazione sarebbe stata ammirevole. Ha definito degli obiettivi e ha mostrato la forza di volontà di perseguirli. Non temeva le controversie e sapeva come affrontare l'opposizione, anche all'interno del suo partito. Ha pianificato a lungo termine le sue battaglie con perseveranza e lungimiranza.
Tuttavia, a cosa servono queste qualità quando vengono impiegate per promuovere le cause di sinistra? La sua determinazione divenne il flagello dei movimenti pro-vita e pro-famiglia che lottavano duramente per difendere la moralità. La sua tenacia è arrivata a rappresentare la volontà ostinata di distruggere reazioni e tradizioni sane. Magari ci fosse qualcuno a destra con la determinazione di difendere tutto ciò che lei ha contribuito a distruggere con tanta tenacia!
Ogni movimento politico ha bisogno di figure simboliche per stimolare la base. La signora Pelosi aveva la capacità unica di simboleggiare la piattaforma del suo partito con la sua sola figura. Era il prototipo giacobino che personificava la sinistra e galvanizzava la destra. La forza radicale della sua presenza ha definito lo spettro politico e ha spostato tutti verso sinistra.
Alcuni potrebbero trarre conforto dal fatto che il suo lungo mandato indica la scarsità di figure simili anche a sinistra. Mentre lei lascia la leadership, pochi democratici sotto i 60 anni hanno la forza e la personalità per svolgere questo ruolo vitale.
Addio Nancy Pelosi! Coloro che si trovano dall'altra parte dello spettro politico, culturale e religioso non si lamenteranno della tua partenza. È vero che desiderano fortemente la tua conversione e pregano per questo. Si rammaricano per lo scandalo che hai causato, ma non ti fanno alcun attacco personale. Invece, loro - e milioni di americani nascituri innocenti che non hanno mai visto la luce - testimoniano davanti al trono di Dio tutto ciò che hai fatto contro di Lui e la Sua Legge divina.

Fonte: Tradizione Famiglia Proprietà, 23 novembre 2022

7 - UN CARDINALE CHIEDE UN'ENCICLICA CONTRO IL GENDER
La separazione del genere dal sesso biologico contraddice l'insegnamento della Chiesa secondo cui il rapporto sessuale è solo nel matrimonio fra un uomo e la donna aperto alla procreazione
Autore: Roberto de Mattei - Fonte: Radio Roma Libera, 19 novembre 2022

Il cardinale Wim Eijk, arcivescovo di Utrecht, in occasione della visita ad limina dei vescovi olandesi a Roma, ha chiesto alle autorità vaticane che il Papa emani un'enciclica per mettere in guardia contro la teoria del gender. La sua richiesta è stata presentata ufficialmente al cardinale Kevin Farell, prefetto del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita. Nel corso di una conferenza stampa tenuta a Roma, il 16 novembre, il cardinale ha spiegato che la Chiesa non si è ancora pronunciata su una teoria che viene promossa in tutto il mondo da organizzazioni di ogni tipo. Per questo c'è bisogno di un importante documento papale in cui gli insegnamenti della Chiesa vengono spiegati e, se necessario, ulteriormente sviluppati.
Non è la prima volta che il cardinale Eijk, che unisce la competenza del teologo a quella del medico, chiede un intervento del Magistero sul gender. Il 16 maggio 2019, intervenendo alla Pontificia Università dell'Angelicum in occasione del Rome Life Forum, il cardinale ha esposto le radici storiche e ideologiche della teoria del gender, mostrandone le gravi conseguenze per la proclamazione delle fede cristiana.

TRE GRAVI CONSEGUENZE DEL GENDER
In primo luogo, la teoria del gender per la separazione del genere dal sesso biologico, contraddice radicalmente l'insegnamento della Chiesa secondo cui il rapporto sessuale ha il suo posto solo fra un uomo e la donna dentro il matrimonio e deve essere sempre aperto alla procreazione. La teoria del gender implica invece una libera scelta del genere sessuale indipendentemente dal sesso biologico, accetta ogni tipo di orientamento sessuale, promuove il cosiddetto matrimonio fra persone dello stesso sesso biologico. Accetta anche rapporti sessuali extraconiugali, la maternità surrogata e la riproduzione artificiale.
In secondo luogo, la teoria di genere promuove la legittimazione dell'aborto procurato - sotto i termini eufemistici dei diritti sessuali e riproduttivi - per evitare che una donna, involontariamente incinta, sia costretta ad assumersi il ruolo di madre, imposto dalla società occidentale.
In terzo luogo, la teoria del gender impedisce la proclamazione della fede cristiana di per sé, minando i ruoli del padre, della madre, degli sposi, del matrimonio e del rapporto fra figli e genitori. Togliere o cambiare i significati del padre, della madre, del matrimonio, della paternità e della maternità rende difficile annunziare la fede in un Dio in tre Persone: Dio Padre, Gesù Cristo, Figlio di Dio fatto uomo, e lo Spirito Santo di cui Maria, Madre del Figlio di Dio, è sposa. Inoltre la separazione del gender dal sesso biologico rende di per sé irrilevante, se il prete sia un maschio o una femmina.
Per questo, conclude il cardinale Eijk, mostrare gli sbagli della teoria del gender è una cosa molto urgente, perché non è in gioco solo la morale sessuale, ma la stessa proclamazione della fede cristiana.
Ci associamo alla richiesta del cardinale Eijk, che è una delle personalità più eminenti del collegio cardinalizio.

LA TEORIA DEL GENDER
Oggi la teoria del gender si inserisce all'interno di un processo rivoluzionario di attacco alla famiglia, che va oltre la stessa idea di gender, come fa il cosiddetto xenofemminismo, che afferma "l'abolizione del gender" attraverso una moltiplicazione, all'infinito, dei generi e delle identità, secondo le tendenze e i gusti soggettivi di ciascuno. Il riconoscimento di innumerevoli generi viene considerato come il primo passo verso il rifiuto di accettare qualunque genere come criterio di significato immutabile.
Sono idee utopiche e contraddittorie, ma l'utopia e la contraddizione è l'anima dell'errore. La verità invece non muta, segue regole immutabili, ha un valore oggettivo e universale. Per questo Pio XI nella Casti connubii invita a meditare l'idea divina sulla famiglia e il matrimonio e ed operare in conformità a questo modello. Un modello permanente e stabile che non muta nel corso dei secoli; un modello che può subire delle eclissi, avere delle crisi ma che ha una sua intrinseca perfezione.
Il principio su cui si basa la vita della famiglia è l'esistenza di un ordine di valori assoluti, radicato nella natura dell'uomo. Una natura che l'uomo non ha auto-costruito e quindi non può decostruire, ma ha ricevuto da Dio, il quale ha stabilito delle leggi che regolano la vita dell'uomo, della società umana e dell'intero universo.
Tale concezione della famiglia è fondata sull'idea che l'uomo nasce all'interno di una condizione storica data; che ha dei limiti invalicabili, a cominciare dalla morte; che esiste una natura oggettiva ed immodificabile; che questa natura ha la sua origine in Dio, creatore dell'ordine dell'universo.
La legge dell'umanità riunita in società è la dipendenza. Tutto dipende da qualcosa, nulla si autodetermina. Il principio di causalità regge l'universo. Questa regola appartiene ai principi primi e indimostrabili che già Aristotele aveva colto nella realtà. Il rifiuto della realtà, il rifiuto dell'evidenza, il rifiuto della logica è la caratteristica degli errori che ci aggrediscono: ciò porta allo squilibrio e alla follia. Solo chi segue le leggi immutabili della logica, della metafisica e della morale, illuminate dalla luce della fede, è in grado di ricostruire una società che si decompone.

Fonte: Radio Roma Libera, 19 novembre 2022

8 - OMELIA III DOM. DI AVVENTO - ANNO A (Mt 11,2-11)
Beato è colui che non trova in me motivo di scandalo
Fonte Il settimanale di Padre Pio

La terza Domenica d'Avvento è detta anche "Domenica della gioia". È detta così perché il Natale è ormai vicino e la Liturgia ci invita a prepararci con rinnovata esultanza a questo mirabile evento.
Il Vangelo di oggi ci presenta un episodio un po' difficile da comprendere. Giovanni Battista è in carcere per aver ripreso apertamente Erode Antipa a motivo della sua scandalosa relazione con Erodiade. Egli già in precedenza aveva indicato ai suoi discepoli che Gesù era il Messia atteso dalle genti, Colui che toglie il peccato del mondo (cf Gv 1,29-34; Mt 3,11-12). Dal carcere ove ora si trova, il Battista manda i suoi discepoli a domandare se Egli è veramente il Messia. Come mai li manda, dopo aver in precedenza chiaramente riconosciuto in Gesù il Messia? A questa domanda sono state date diverse risposte dagli studiosi della Sacra Scrittura.
La risposta più convincente sembra essere la seguente: non era tanto il Battista ad avere dubbi in proposito, ma i suoi discepoli. Essi si attendevano un Messia diverso, un Messia austero e vigoroso che avesse sferzato con forza i peccatori recalcitranti. Non si attendevano di certo un Messia mite e misericordioso. Per questo motivo, il santo Precursore li manda da Gesù affinché si rendano conto che devono seguire il Maestro di Nazareth e non più lui, ormai condannato a morire.
La domanda dei discepoli è la seguente: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?» (Mt 11,3). «Colui che deve venire» è un'espressione tipica dell'Antico Testamento e indica il Messia promesso da Dio. Gesù risponde loro rimandandoli a quanto essi "ascoltano" e "vedono". In poche parole, rispondono le opere stesse compiute da Gesù. I Profeti, infatti, parlavano dei segni che avrebbero accompagnato il Messia: «Si apriranno gli occhi dei ciechi e si schiuderanno gli orecchi dei sordi. Allora lo zoppo salterà come un cervo, griderà di gioia la lingua del muto» (Is 35,5-6). Ecco allora che Gesù risponde ai discepoli del Battista in questo modo: «Andate a riferire a Giovanni ciò che udite e vedete: i ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciato il Vangelo» (Mt 11,4-5).
Le parole di Gesù si concludono con questa frase: «E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo» (Mt 11,6). Queste parole significano che sono beati quelli che non trovano nel comportamento umile e misericordioso di Gesù un ostacolo a credere in Lui e ad accettare di divenire suoi discepoli, rinunciando a sogni e a speranze troppo umane. Molti, infatti, erano quelli che si attendevano un Messia ben diverso, un Messia umanamente vittorioso. Come ho detto prima, anche i discepoli del Battista si aspettavano un Messia austero e severo, un Messia che avesse rimproverato aspramente tutti i peccatori. Per questo motivo, san Giovanni Battista, al termine della sua esistenza terrena, invia i suoi discepoli da Gesù, affinché comprendano la sua lezione di misericordia e il suo appello alla conversione. Il discorso di Gesù termina con un elogio nei riguardi del Precursore. Egli dice che il Battista è più che un profeta (cf Mt 11,9). Con queste parole, Gesù vuole indicare che Giovanni è proprio il messaggero inviato da Dio a preparare la strada al Messia. Infine Gesù dice: «In verità io vi dico: fra i nati di donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui» (Mt 11,11). Ciò significa che Giovanni è come il confine tra l'Antico e il Nuovo Testamento. Egli è il vertice dell'Antico ed arriva alle soglie del Nuovo. Quindi, egli è il più grande dei Profeti, ma non possiede ancora la pienezza della Rivelazione, per cui noi, alla luce del Vangelo, conosciamo di Dio molto più di lui. Ciò significano le parole: «Ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui».
Veniamo ora a noi. Domandiamoci cosa ci attendiamo da Gesù. Molti ebrei si attendevano un liberatore politico; i discepoli del Battista aspettavano un Messia severo e austero; e noi? Ognuno lo vorrebbe a sua immagine e somiglianza, ma pochi sono quelli disposti ad accoglierlo per quello che è veramente. Tutti lo vogliono, ma come vogliono loro. Il messaggio di questa terza Domenica penso possa essere proprio questo: accogliere Gesù per quello che è e per quello che insegna, e non per quello che noi vorremmo; fare nostro il suo modo di pensare, di parlare e di agire. Tutto questo lo otterremo solo pregando molto e meditando assiduamente il suo Santo Vangelo, ove impariamo la sua Sapienza. Solo in questo modo potremo essere autenticamente felici.

Fonte: Il settimanale di Padre Pio

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